SCENARIO DI INQUADRAMENTO DELLA REALIZZAZIONE DEI SISTEMI INFORMATIVI GEOGRAFICI PER LE INFORMAZIONI DI BASE DI SUPPORTO ALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 1. PREMESSA Negli ultimi due anni diverse iniziative hanno consentito di mettere a fuoco le crescenti esigenze di supporti informativi territoriali adeguati e le possibili sinergie realizzabili in proposito. La richiesta delle Regioni, accolta dal Ministero dell'Ambiente, di disporre degli elementi minimi di sistema cartografico di riferimento su base nazionale necessari per il sistema informativo ambientale (SINA), come per l'elaborazione dei piani di bacino ecc. ha fatto venire in luce anche altri progetti, sviluppati da diverse Amministrazioni Centrali, che prevedono la disponibilità di informazioni geografiche di base. Anche a livello di informazioni territoriali di supporto alle attività più direttamente gestionali di primario interesse dei comuni, delle Aziende di gestione di pubblici servizi, dell'Amministrazione Catastale a fronte della crescente domanda di gestione su elaboratore di dati territoriali integrata con gli archivi gestionali delle strutture viarie, delle reti tecnologiche, delle proprietà immobiliari, ecc. si è venuta ponendo con forza l'esigenza di raccordare iniziative e progetti dell'Amministrazione Catastale con iniziative e progetti paralleli sviluppati da comuni e aziende municipalizzate con l'apporto delle Provincie e delle Regioni interessate. L'evoluzione delle tecnologie costituisce un duplice fattore di accelerazione dei processi in atto: - da un lato molti utenti della Pubblica Amministrazione, possono dotarsi con costi e tempi relativamente più ridotti sia dei dati di loro specifico interesse che dei supporti informatici per gestirli e chiedono di conseguenza di disporre in tempi brevi anche dei dati territoriali di base ,cioè dei principali riferimenti topografici aggiornati essenziali per elaborare i dati di loro interesse; - dall'altro lato molti utenti istituzionali, posti di fronte all'assenza o carenza dei dati territoriali di base gestibili su elaboratore, con modalità speditive sono portati a costruire "ex-novo" una parte dei riferimenti territoriali di base. L'effetto combinato dei fatti richiamati sta già producendo investimenti ripetitivi per garantire la disponibilità in elaboratore dei dati territoriali di base, con limitati livelli di confrontabilità dei dati di base in aree diverse ed ancora più limitate possibilità di utilizzo dello stesso prodotto da parte di Amministrazioni diverse da quella che lo ha realizzato. La stessa evoluzione dei sistemi informativi gestionali, oltre alle condizioni di limitata disponibilità di risorse, richiede al contrario che gli enti ai diversi livelli dispongano di informazioni a diverso grado di dettaglio, ma tra loro congruenti, che ad ogni livello si possa far riferimento alle medesime informazioni territoriali di base, di cui sia garantita la qualità e l'aggiornamento. Va aggiunto che anche l'offerta privata di servizi di informazione, di supporto informatico e telematico riferita ai dati territoriali trova nella mancanza di database geografici comuni una seria limitazione. D'altro canto occorre osservare che né l'offerta privata, né risorse dedicabili di alcuna grande Amministrazione pubblica Regionale o Centrale può "da sola" sostenere gli oneri di impianto e di aggiornamento di database geografici in grado di rispondere alle esigenze della pluralità degli enti. Oggi vi è ancora la possibilità di far convergere con costi limitati sistemi informativi geografici diversi, ma con caratteristiche di base raffrontabili, costituiti dalle Regioni, da IGM, da Provincie, Comuni e Aziende municipalizzate verso un modello di database di informazioni geografiche di base comuni e tra loro congruenti. Ciò richiede la definizione di regole comuni, ma anche il confronto e l'armonizzazione dei programmi e delle risorse delle singole Amministrazioni ed infine la concertazione sulle misure atte a garantire a medio termine, la copertura del 1 territorio nazionale ancorando tale intesa a specifiche analisi di fattibilità sotto il profilo sia tecnico che operativo e finanziario. 2. INIZIATIVE AVVIATE E SVILUPPI CONSOLIDABILI L'Autorità per l'informatica nella Pubblica Amministrazione (A.I.P.A.) ha di recente costituito il Comitato per i sistemi informativi geografici con l'obiettivo di definire, con l'apporto delle istituzioni e degli organismi interessati, le linee guida comuni su base nazionale, ed armonizzate nel contesto europeo, per la realizzazione dei sistemi informativi geografici ai diversi livelli. La concertazione di linee guida comuni costituisce certamente un primo passo decisivo in direzione della definizione di specifiche e regole comuni per la realizzazione dei sistemi informativi geografici: quanto serve perché gli Enti che li hanno già realizzati introducano le integrazioni necessarie e gli altri possano realizzarli nella certezza di poter scambiare i dati con altri enti e di poterli mettere a disposizione dei molti utenti pubblici e privati interessati. La definizione di specifiche comuni richiede l'attivazione di progetti mirati ad utilizzare le esperienze più avanzate e le competenze necessarie ad elaborare in tempi relativamente brevi le specifiche standard da sottoporre al confronto con i soggetti istituzionali coinvolti, per poterle adottare come riferimenti minimi comuni a tutte le Pubbliche Amministrazioni. Riguardo alle informazioni geografiche di base a media e piccola scala (a scala 1:5/10.000, 1:25/50.000, 1:250.000 e oltre), di prevalente interesse provinciale, regionale e nazionale il progetto di realizzazione delle ortofoto digitali ed i progetti di definizione delle specifiche standard dei database geografici 1:5/10.000, 1:25/50.000 e 1:250.000, previsti in ambito SINA, vanno nella direzione di garantire in tempi brevi un supporto aggiornato a copertura nazionale e la definizione di specifiche comuni per i dati topografici di base da gestire su elaboratore. Se questi stessi progetti fossero integrati da progetti mirati alla definizione di specifiche comuni per i database geografici a grande scala (1:1000, 1:2000) (e per i database territoriali di specifico interesse di comuni, municipalizzate e catasto) e se inoltre questi progetti fossero inseriti nella logica dei progetti intersettoriali A.I.P.A. si creerebbero le condizioni per porre su un tracciato comune nell'arco dei prossimi due anni le iniziative delle Pubbliche Amministrazioni in materia di sistemi informativi geografici. La definizione di linee guida comuni e specifiche comuni per i database geografici ai diversi livelli costituiscono dunque punti fermi essenziali, ma tuttavia non risolutivi. Occorre infatti anche mantenere la consapevolezza dell'esistenza di situazioni fortemente diversificate: vi sono Regioni, Province, Comuni, Amministrazioni Centrali, organi cartografici ad uno stadio avanzato di realizzazione di sistemi informativi geografici di interesse generale o "specializzati" sulla propria area di interesse; altre realtà centrali e locali nelle quali mancano tanto il supporto delle informazioni di base quanto le strutture minime per gestirle. Appare perciò necessario, sulla base di linee guida comuni, concertare tra Stato e Regioni nel quadro di un accordo che coinvolga Province, Comuni, Comunità Montane e Aziende di gestione di pubblici servizi, le priorità di intervento per la realizzazione su base nazionale dei database geografici di interesse generale e verificare le possibilità di realizzazione collegate. Un primo risultato consolidabile in tempi brevi riguarda il confronto tra i programmi delle Amministrazioni, a partire da quelle centrali e regionali, ed una prima armonizzazione che consenta di tener conto delle sinergie possibili. Programmi di per sé utili nell'ottica della singola Amministrazione, risulterebbero almeno in parte contraddittori in un quadro di sinergie possibili tra le diverse Amministrazioni. Per quanto è noto, appare già oggi possibile accordarsi su integrazioni o correzioni di programmi in essere che consentano di attivare già nel breve termine sinergie significative nelle realtà territoriali con sistemi informativi geografici più 2 sviluppati. Nelle altre aree è al tempo stesso possibile coordinare le azioni dei diversi enti anche rispetto ad obiettivi di minima e soluzioni transitorie ma coerenti con le linee comuni definite. Un secondo risultato consolidabile nel breve termine riguarda la definizione di uno scenario entro cui collocare la fattibilità dei sistemi informativi geografici di interesse generale su base nazionale. Il concetto di fattibilità è qui utilizzato in senso esteso e riguarda tanto la garanzia del presupposto di collaborazione tra Enti, quanto le condizioni finanziarie, temporali, operative ed organizzative per l'impianto, la gestione e l'aggiornamento dei sistemi informativi geografici, ivi incluse la capacità delle imprese di fare fronte alla domanda e le implicazioni possibili sul piano della occupazione di quadri qualificati in particolare nelle Regioni del Mezzogiorno. Dalla verifica e messa a punto delle indicazioni di "scenario" che vengono qui di seguito proposte possono derivare innanzitutto le scelte nazionali e gli accordi di programma Stato-Regioni indispensabili per realizzare i sistemi informativi geografici su base nazionale in un arco di tempo compreso tra i tre e gli otto anni secondo le diverse aree considerate. Contemporaneamente, avendo fissato i riferimenti di base per i sistemi informativi geografici di interesse generale, risulterà assai più agevole - e meno onerosa - la definizione dei progetti comuni inerenti i sistemi informativi geografici "specializzati" o, secondo una terminologia cartografica, "tematici"; da quelli inerenti il sistema dei trasporti terrestri, marittimi ed aerei, al sistema informativo dei dati catastali, a quello inerente le coste e i fondali, al sistema delle informazioni geologiche, pedologiche, naturalistiche e così via. Per alcuni di detti sistemi informativi geografici "specializzati" esistono già le condizioni per definire specifiche di riferimento ai diversi livelli di analisi e per fissare in modo univoco le modalità di raccordo con i database geografici di interesse generale. Nel breve termine è quindi essenziale la concertazione in sede politica, oltre che sui primi obiettivi già individuati, sulle linee di fondo e sullo scenario realizzabile come riferimento comune e non contingente per l'insieme della Pubblica Amministrazione. 3. SCENARIO DI INQUADRAMENTO DELLA REALIZZAZIONE DEI SISTEMI INFORMATIVI GEOGRAFICI DI INTERESSE GENERALE A fondamento dello "scenario" sui sistemi informativi geografici di interesse generale è necessario porre una chiara individuazione dei "prodotti" che rispondono alle esigenze della grande maggioranza degli utenti. Per comodità di esposizione appare utile richiamare qui la distinzione tra i supporti informativi a media e piccola scala (1:5/10.000, 1:25/50.000, 1:250.000) e quelli a grande scala (1:1000, 1:2000). Questa distinzione individua anche diversi soggetti istituzionali interessati in via primaria: Regioni, Province e Stato (IGM) per le informazioni geografiche di base a media e piccola scala, Comuni, Aziende di gestione di pubblici servizi, Stato (Catasto), Regioni, Province, Comunità Montane per le informazioni geografiche di base a grande scala. 3.1. I SUPPORTI INFORMATIVI GEOGRAFICI DA REALIZZARE A MEDIA E PICCOLA SCALA Le analisi e le esperienze già realizzate in molte Pubbliche Amministrazioni indicano la necessità di mettere a disposizione della generalità degli utenti i seguenti supporti geografici di base: - una immagine aggiornata del territorio (da foto aerea ecc.) gestibile su elaboratore e sovrapponibile ai dati della cartografia topografica di quel medesimo territorio (ortofoto digitali); - l'immagine della cartografia topografica del territorio nella quale sono schematizzate con gli stessi criteri le informazioni di base (idrografia, viabilità, insediamenti, confini amministrativi, curve di livello ed altri dati significativi); attualmente queste informazioni sono disponibili su elaboratore o come immagine raster di 3 cartografia tradizionale esistente (1:5/10.000, 1:25/50.000, ecc.) o come dati numerici per la rappresentazione del disegno topografico; - il database che consente di elaborare i dati topografici in logica di sistema informativo ("metadati", dati, modelli logici, ecc.); in concreto il database dei dati alfanumerici e vettoriali utilizzabile per le elaborazioni di supporto alla pianificazione. In altre parole in una realtà in cui non esistono questi supporti oggi occorrerebbe realizzare per l'utente: - una ortofoto digitale che fornisce l'immagine fotografica aggiornata del territorio; - un database geografico che comprende sia i dati topografici di rappresentazione del territorio sia i dati corrispondenti organizzati in logica di sistema informativo. Ogni utente, per poter utilizzare questi supporti, deve poter contare anche su alcune condizioni essenziali: - la garanzia della qualità sotto il profilo dei contenuti informativi, delle modalità standard di rappresentazione e sotto il profilo geometrico; - la garanzia della sovrapponibilità delle diverse immagini del territorio (la foto, il disegno topografico, ecc.); - la garanzia dell'aggiornamento, in media ogni 3 o 5 anni secondo il tipo di dati considerato; - la congruenza tra i database geografici a diverse scale, cioè la garanzia che, ad esempio, la lunghezza della strada tra 2 centri riportati nel database 1:25.000 corrisponda alla somma delle distanze indicate per il medesimo percorso nel database 1:10.000; in altri termini si tratta della possibilità per l'utente, pur cambiando "scala" (e quindi spesso anche il "disegno topografico", le accuratezze, ecc.) di mantenere la congruenza dei dati di base da elaborare. E' la garanzia di queste condizioni "standard" che permette all'utente di utilizzare i dati di base come semplici supporti informativi (ma affidabili e aggiornati) per la gestione dei propri dati tematici; oppure anche di modificare per le proprie esigenze la versione standard disponendo del patrimonio di informazioni e di indicazioni necessario. A media e piccola scala, quanto si è sopra richiamato comporta: - la realizzazione in tutte le Regioni di database geografici 1:10.000 in versione standard (quelli esistenti coprono circa 1/3 del territorio nazionale) dai quali possono essere derivati i corrispondenti database geografici 1:25.000; - la realizzazione del database geografico standard 1:250.000 congruente con il database 1:25.000/50.000; - la realizzazione su base nazionale di ortofoto digitali 1:25.000/50.000 con accuratezza 1:10.000; ed inoltre: - che siano sviluppate le azioni di supporto per garantire che i database 1:10.000, una volta realizzati, siano gestiti e periodicamente aggiornati; - che i database 1:25.000 e 1:250.000 siano resi accessibili a tutti gli utenti a scala nazionale. Per il raggiungimento di questi obiettivi, come precisato al punto 3.3., vanno previsti tempi e costi inferiori laddove già sono stati realizzati investimenti significativi, mentre vanno previste attenzioni specifiche nelle Regioni nelle quali deve essere anche costituita una struttura minima di riferimento per la gestione dei dati. 3.2. I SUPPORTI INFORMATIVI E GEOGRAFICI DA REALIZZARE A GRANDE SCALA A grande scala (1:1000, 1:2000) il fabbisogno di informazioni geografiche di base è ancora più strettamente legato alle esigenze operative dei comuni, delle aziende di gestione di pubblici servizi (aziende municipalizzate, ma anche ENEL, SIP, ecc..), del catasto e comporta proprio per questo un impegno maggiore di aggiornamento e di raccordo con i diversi archivi "specializzati". 4 In concreto a queste scale occorre comunque garantire la disponibilità: - di una rete di inquadramento geometrico e di un modello digitale del terreno che consenta di arrivare sino al livello dei "punti fiduciali" di riferimento per le misure a terra; - almeno per le aree urbanizzate di un'immagine fotografica recente del territorio utilizzabile su elaboratore (ortoproiezione digitale); - almeno per le aree urbanizzate del database geografico di base comprendente sia i riferimenti essenziali della cartografia topografica 1:1000 o 1:2000, sia l'organizzazione dei dati per l'elaborazione in logica di sistema informativo; - del database dei dati catastali inclusi i dati a base geometrica resi sovrapponibili ai dati topografici del database geografico di riferimento in scala 1:2000 (oppure, per le aree non urbanizzate, in scala 1:5000 o 1:10.000). Sulla rete di inquadramento esiste già un'iniziativa del Catasto coordinata con IGM che può essere raccordata con iniziative analoghe avviate da Regioni e Comuni in un'ottica di integrazione e ottimizzazione delle attività previste. Il punto nodale riguarda la realizzazione almeno per le aree urbanizzate di un database geografico standard con le caratteristiche più sopra citate (cui si collega il requisito di poter derivare dal database alfanumerico 1:2000 i dati di aggiornamento del database geografico 1:5/10.000). La questione è rilevante sotto diversi punti di vista: - in termini di tempi e costi di impianto della versione standard, una volta che sarà stata definita, o di adeguamento a questa dei database esistenti su una superficie che, considerando solo le principali aree urbanizzate, è compresa tra il 5 e l'8% del territorio nazionale; - in termini di strutture in grado di garantire l'aggiornamento dei dati geografici di base; - in termini di interconnessione con i principali archivi "specializzati". Anche gli archivi "specializzati" sono infatti molteplici e richiedono oneri di impianto e di gestione non indifferenti sia sotto il profilo dei costi che delle implicazioni organizzative. In merito va fatto riferimento almeno ai principali archivi "specializzati" riguardanti: - strati informativi di diretta competenza comunale, quali i database su vie e numeri civici, sui dati degli strumenti di pianificazione ed i database gestionali (su segnaletica orizzontale, verticale, sul verde urbano, sul patrimonio pubblico, ecc..); - strati informativi sui sistemi a rete inerenti la gestione di pubblici servizi (acquedotti, fognature, reti del gas, elettrica, rete di raccolta dei rifiuti solidi urbani, rete dei trasporti pubblici, ecc.); - gli strati informativi catastali, di cui va assicurato anche il legame logico con il database geografico comunale (archivio degli immobili, ecc..); - gli altri archivi comunali interconnessi al database geografico (pratiche edilizie, del settore commercio, anagrafe, gestione tributi, ICI, ecc..). Molti degli strati informativi citati rappresentano dei veri e propri sistemi informativi con proprie attività di supporto alle attività di gestione, di pianificazione degli interventi di settore, ma con l'esigenza, anche per questo, di condividere lo stesso database geografico per le informazioni di base e per verificare le interconnessioni con gli altri database "specializzati". E' nel contempo già stato verificato che la sola razionalizzazione delle attività di gestione consente di recuperare in pochi anni i costi di impianto di questi sistemi informativi; il database geografico di base è quindi in sé solo una componente del sistema informativo geografico a scala locale, ma rappresenta comunque l'anello iniziale sul quale innestare le altre componenti, man mano che se ne realizzano le condizioni. 5 Nel nostro Paese esistono diverse esperienze avanzate sia di realizzazione di database geografici 1:1000 e 1:2000, sia di sviluppo di applicazioni mirate alla pianificazione comunale, alla gestione dei servizi rete, ecc.. realizzate con l'apporto dei diversi enti interessati. Nel caso dei sistemi informativi geografici locali appare quindi possibile sviluppare un insieme di progetti intersettoriali mirati alla definizione di specifiche comuni sia riguardo al database geografico di base, che alle principali applicazioni riguardanti agli archivi specializzati, a partire dai dati catastali e dai sistemi a rete (cfr. pto. 3.4.). 3.3. LO SCENARIO POSSIBILE PER LA REALIZZAZIONE DEI SISTEMI INFORMATIVI GEOGRAFICI . Le note che seguono riassumono i termini delle valutazioni operate in via di massima sulla fattibilità degli obiettivi proposti di realizzazione dei database geografici di interesse generale (cioè dei "prodotti" indicati ai punti 3.1. e 3.2.) in un arco di tempo limitato, dai 3 ai 6-8 anni come massimo secondo le condizioni di partenza. Con riferimento ai sistemi informativi geografici a media e piccola scala (1:5/10.000, 1:25/50.000, 1:250.000) sono stati considerati i supporti indicati al punto 3.1.. La copertura del territorio nazionale con ortofoto digitali, prevista con il progetto 1 in ambito SINA, comporta costi di impianto stimati in circa 15 miliardi nell'arco di tre anni; il costo di aggiornamento (nell'ipotesi ottimale di un aggiornamento ogni 3 anni) è stato valutato 4,5MLD l'anno, esclusi i costi di gestione dei dati da parte delle pubbliche Amministrazioni. La valutazione di tempi ed oneri di realizzazione in tutte le Regioni del database standard 1:10.000 e 1:25.000 è stata operata (TAB.1) tenendo conto: - dei costi per la definizione, nell'arco di un anno, delle specifiche comuni (progetto 2-SINA) e di quelli per l'integrazione dei database esistenti (su tre anni) o per la realizzazione ex-novo delle basi numeriche 1:10.000 (su un arco di tempo di 6-8 anni); - dei costi delle azioni di supporto (supporto tecnico, formazione di quadri tecnici, supporto all'avviamento della gestione dei database geografici, ecc.) necessari nella fase di impianto; - dei costi aggiuntivi per il database 1:25.000 (di parziale ridisegno rispetto al database 1:10.000, di trattamento di dati provenienti da fonti diverse in fase di avvio, ecc.). La realizzazione dei database 1:10.000 comporta un onere su 6 anni di circa 100 miliardi, cui vanno aggiunti circa 15 miliardi su 3 anni di azioni di supporto e 25 miliardi di costi aggiuntivi per la derivazione del database 1:25.000 e per l'ottimizzazione della congruenza con questo del database 1:250.000. In totale poco più di 140 miliardi su 6 anni corrispondenti ad una spesa di circa 23,5MLD l'anno in fase di impianto. TAB 1 SISTEMI INFORMATIVI GEOGRAFICI DI INTERESSE GENERALE A MEDIA E PICCOLA SCALA (1:10.000, 1:25.000,1:250.000) A - TEMPI E COSTI DI IMPIANTO (in MLD di lire '95) Voci di costo Ortofoto digitali temp i 3 costo totale 15 costo medio annuo 5,0 DataBase 1:10.000 1:25.000 1:250.000 6 Database 1:10.000-integrazione (2000L/hax10 mil.ha) Database 1:10.000-relazione (4000L/hax20 3 20 mil.ha) 80 Azioni di supporto (tecnico, formazione, 6 15 3 25 avviamento) Costi aggiuntivi per i database 1:25.000 e 6 6 1:250.000 16,7 140 (6a) 5,0 4,1 (6a) Totale Database Totale Generale 6 155 25,8 su 6a B - TEMPI E COSTI DI AGGIORNAMENTO E GESTIONE A REGIME Voci di costo Aggiornamento oretofoto Aggiornamento database 1:10.000 da ortofoto Costi annuali di gestione dei database geografici di interesse generale Costi annui totali periodic costo costo medio ità totale annuo 3 10,5 3,5 3-5 45,0 12,0 1 21,6 21,6 - - 36,1 Per le valutazioni di fattibilità è inoltre indispensabile considerare i costi di aggiornamento e di gestione di questi sistemi informativi geografici di base. Una stima prudenziale porta a considerare un costo di 45MLD per l'aggiornamento dei database 1:10.000 e 1:25.000 da ortofoto digitale (ogni 3 o 5 anni secondo l'area) ed un costo di gestione di questi sistemi informativi geografici a scala regionale, interregionale e nazionale (IGM) di circa 21,6MLD l'anno. Complessivamente, considerando un costo medio annuo su base nazionale di 12MLD per l'aggiornamento e di 21,6 per i costi di gestione, il mantenimento nel tempo dei database geografici di valore generale può comportare un costo di circa 33,6MLD l'anno su base nazionale. Al sistema Italia l'impianto dei database standard 1:10.000, 1:25.000 e 1:250.000 costerebbe, in lire '95, meno di 24MLD l'anno per i primi 6 anni e meno di 34MLD l'anno per garantire l'aggiornamento e la gestione; ciò senza considerare i contenimenti dei costi ottenibili dalla realizzazione dei database su vasta scala e dalle innovazioni dei processi produttivi. Si tratta di importi che già oggi potrebbero essere in larga misura coperti con la semplice parziale riconversione di quote modeste di finanziamenti destinati a sistemi informativi geografici di diverso tipo, nei quali sono stati incluse in vario modo anche informazioni topografiche di base. Con riferimento ai sistemi informativi geografici a grande scala (1:1000, 1:2000), rispetto alle indicazioni fornite al punto 3.2. sui supporti informativi da realizzare, è parso utile in prima approssimazione proporre i dati di scenario 7 relativi ai soli database geografici dei dati di uso generale (TAB-2), facendo riferimento all'ipotesi di minima di copertura con database 1:2000 del 5% del territorio nazionale e 1:5/10.000 del restante territorio. Queste voci di costo infatti, per la rilevanza dei dati sia a livello locale che a scala nazionale (come supporto per i dati catastali) possono senza dubbio fare oggetto di un concorso al 50% da parte dello Stato e per l'altro 50% da parte delle Regioni assieme al sistema delle autonomie. Non va tuttavia trascurato il fatto che la graduale realizzazione dei sistemi informativi " specializzati" indicati al punto 3.2. (per la gestione dei dati sui sistemi a rete, ecc..) comportano costi di impianto 8-10 volte superiori a quelli di impianto della base topografica numerica e possono solo nel medio termine essere riassorbiti con le economie di TAB. 2 SISTEMI INFORMATIVI GEOGRAFICI DI INTERESSE GENERALE A GRANDE SCALA (1:2000) A - TEMPI E COSTI DI IMPIANTO (in MLD di lire '95) Voci di costo tem costo costo pi totale annuo 40,5 8,1 120 20,0 30 5,0 150 25,0 15 2,5 60 10,0 75 12,5 5 medio inquadramento e DTM Database 1:2000 Realizzazione sul 5% del territorio nazionale (80000 L/ha x 1,5 mil.ha) Azione di supporto (tecnico, formazione,avviamento gestione) 6 6 Totale database Database collegati Acquisizione dati vettoriali catastali e riporto su basi 1:2000 e 1:5/10.000 Database vie E.N.civici Totale database 6 6 Totale generale 265,5 B - TEMPI E COSTI DI AGGIORNAMENTO E GESTIONE A REGIME Voci di costo Aggiornamento database da ortofoto periodi costo cità totale 3-5 13 costo medio annuo 4,3 Costi annuali di gestione e di aggiornamento da altre fonti (400 pti 8 gestione x 0,4MLD/anno) Costi annui totali 1 160 160,0 - - 164,3 gestione che derivano dalla disponibilità di tali supporti; nell'immediato futuro appare quindi necessario operare la valutazione di tali costi e garantire un concorso finanziario significativo anche nazionale almeno ai costi di impianto. Nella tab.2, tra i costi di impianto di database geografici di riferimento 1:2000, oltre al costo del database sul 5% del territorio, sono state incluse anche altre voci: - il completamento delle azioni di raffittimento della rete di inquadramento sino ai punti fiduciali, già avviata con le iniziative di IGM e Catasto (che arriverebbero oggi ad una maglia di 5 km in media); - le azioni di supporto (supporto tecnico, formazione dei quadri, supporto all'avviamento della gestione)indispensabili anche avendo presenti le diverse condizioni di gestione del database (a livello comunale, sovracomunale, con affidamento ad aziende municipalizzate, in outsourcing) già presenti nelle realtà che operano su questi temi; - il completamento dell'acquisizione in elaboratore dei dati vettoriali catastali (oggi realizzato per 26 Province) e la realizzazione della sovrapponibilità con i dati dei database geografici in scala 1:2000 o 1:5/10.000; - la realizzazione, in parallelo, del database su vie e numeri civici quale componente informativa di valore generale sia peri comuni, che per tutti gli altri utenti dei sistemi informativi geografici a scala locale. Dalla tabella 2 si possono trarre almeno 2 considerazioni di rilievo: i costi di impianto di un database geografico standard 1:2000 sul 5% del territorio nazionale appaiono agevolmente sostenibili con il concorso nazionale e del sistema delle autonomie; si può anzi affermare, sulla base delle esperienze note, che nell'arco di tre anni possono essere recuperati con i soli maggiori introiti derivanti dai controlli su fonti specifiche (ICI) i costi di impianto del database 1:2000 o gran parte dei costi di impianto del database 1:1000 per le aree ove fosse ritenuto necessario. La seconda considerazione riguarda i costi annui di gestione dei sistemi informativi geografici a grande scala apparentemente rilevanti (oltre 160 miliardi), in realtà corrispondenti in media a 160 milioni per un comune di 30.000 ettari con un 5% di area urbanizzata (o, se si preferisce, a 400 milioni per un'area sub-provinciale di 75.000 ha); costi non solo contenuti in sè, ma ampiamente riassorbibili già nell'ambito delle economie generali del sistema. In altri termini anche riguardo all'impianto delle componenti essenziali dei sistemi informativi geografici a grande scala la questione di base non riguarda i costi in sè, quanto la capacità del sistema Italia di definire un quadro di riferimento comune, garantendo il concorso finanziario alla definizione delle specifiche comuni ed alla fase di impianto a partire dalla quale possono essere innescati tutti i processi di costruzione degli altri sistemi informativi "specializzati". 3.4. I PROGETTI INTERSETTORIALI I dati di scenario su tempi e costi possibili per l'impianto e la gestione dei sistemi informativi geografici di interesse generale valgono a dimostrare la fattibilità sia nel tempo che in termini economici di tali obiettivi per il sistema Italia. Questa nozione di fattibilità sconta tuttavia alcune ipotesi, in particolare l'ipotesi di una gestione competente delle azioni previste nell'ambito delle linee guida e delle specifiche comuni cui si è fatto riferimento ai punti 1 e 2. 9 A questo proposito è perciò importante richiamare gli interventi che, sulla base delle linee guida in corso di definizione in sede A.I.P.A. con l'apporto di tutti i soggetti istituzionali interessati, consentono di dare concretezza alla definizione di specifiche comuni ed alle azioni di supporto collegate. In proposito appare utile il riferimento all'attivazione di specifici progetti intersettoriali di "prima fase" che, anche in concorso con altre risorse statali, regionali o locali, possano dare un contributo decisivo alla definizione di specifiche e modalità di intervento condivise. Per quanto attiene i database geografici a media e piccola scala (1:10.000, 1:25.000, 1:250.000) si possono sin d'ora individuare almeno 2 ambiti di intervento nella logica dei progetti intersettoriali: - il concorso alla definizione delle specifiche standard dei database geografici 1:10.000, 1:25.000 e 1:250.000, previsto con i progetti SINA 2 e 3, in termini di supporto anche alla fase parallela di verifica e di ottimizzazione delle modalità di aggiornamento e gestione su elaboratore per i diversi produttori di dati e utenti primari (regionali, IGM, provinciali) e per i principali utenti delle altre pubbliche Amministrazioni; - il supporto con specifici progetti intersettoriali all'applicazione delle specifiche standard sull'equivalente di almeno due aree di dimensione regionale una di impianto ex-novo dei database standard, le altre di integrazione dei database esistenti. In prima approssimazione il concorso finanziario per tali interventi è stato previsto per il primo in L. 3,5 miliardi, per la seconda tipologia di progetti (realizzazione dei database standard 1:10.000 e 1:25.000 su 3 mil. ha per 2+8MLD+5 MLD di azioni di supporto e costi aggiuntivi) in 15 miliardi. Questi apporti consentirebbero di dare corso in via immediata alle attività di base di realizzazione dei database nelle zone pilota garantendo in parallelo l'adeguamento alle specifiche standard in corso di definizione, con un supporto di gestione dei progetti sia delle Regioni interessate, che a livello interregionale e dell'Istituto Geografico Militare. Potrebbero così anche essere messe a punto attraverso specifiche esperienze pilota le azioni di supporto, di formazione, ecc.. da generalizzare una volta definite, con l'intesa sulle linee guida, anche le intese di programma sui finanziamenti nazionali, regionali e locali per estendere su base nazionale la realizzazione dei database geografici standard. Riguardo ai database geografici a grande scala (1:1000, 1:2000) occorre tener conto sia delle specifiche comuni e delle esigenze di impianto dei database geografici, sia delle specifiche di base e delle connessioni con i principali sistemi informativi "specializzati". Nella logica dei progetti intersettoriali potrebbero quindi prevedersi: - almeno 2 aree pilota nelle quali si lavori in via preminente alla definizione delle specifiche comuni per i database geografici a grande scala nei termini più sopra indicati (definizione delle specifiche e realizzazione della base standard 1:1000 e 1:2000, definizione delle specifiche di raccordo con il database 1:5/10.000, raffittimento della rete di inquadramento ed altre azioni previste al punto 3.3.), con un concorso nazionale valutabile in circa 5,4 miliardi su un'area urbanizzata equivalente in complesso a circa 30.000 ha; - altre 5-6 aree pilota, che possono comprendere le 2 di cui al precedente trattino, nelle quali il progetto intersettoriale sia mirato alla messa a punto di specifiche comuni e applicazioni di base su uno o più dei sistemi informativi "specializzati" indicati al punto 3.2 (archivi comunali sugli strumenti di pianificazione, sulle pratiche edilizie e commerciali, di gestione dei tributi, basi dati per la gestione dei sistemi a rete, archivi per l'aggiornamento dei dati catastali in rapporto con gli uffici competenti, ecc.); la 10 misura del concorso finanziario è ovviamente da rapportare alla dimensione degli interventi e delle aree-pilota interessabili, il che in via preliminare consente soltanto di ipotizzare per esperienze pilota significative una base di riferimento di circa 3-5 miliardi a progetto e, quindi, in complesso, una quota minima di circa 30 miliardi. TAB.3 SCHEMA RIASSUNTIVO DELLE PROPOSTE DI PROGETTI INTERSETTORIALI PROGETTI INTERSETTORIALI DI PRIMA FASE (definizione di specifiche comuni ed applicazioni su aree - pilota significative) DATABASE GEOGRAFICI DI INTERESSE GENERALE A MEDIA E PICCOLA SCALA (1:10.000-1:25.000-1:250.000) Oggetto concorso fin. (MLD di lire) - concorso alla definizione delle specifiche dei database 1:10.000, 1:25.000 vie e 1:250.000 e (progetti 2 e 3 SINA) integrazione per l'ottimizzazione della gestione dei dati su elaboratore 3,5 MLD; - concorso all'applicazione delle specifiche comuni 1:10.000 e 1:25.000 su 2 aree di dimensione regionale (3 mil.ha, 1 adeguamento, 2 mil. ha realizzazione ex-novo) 2 progetti 15,0 MLD. DATABASE GEOGRAFICI DI INTERESSE GENERALE A GRANDE SCALA (1:1000; 1:2000) - concorso alla definizione delle specifiche 1:1000 e 1:2000 ed alla definizione delle specifiche 1:2000 -1:5/10.000 su 2 aree con applicazioni su totali 30.000 ha 2 progetti 5,4 MLD; - progetti di definizione delle specifiche e dei requisiti delle applicazioni di base dei sistemi informativi specializzati (archivi comunali, sistemi a rete, aggiornamento dati catastali, ecc.) 6 progetti su altrettante aree pilota 30 MLD. ________________________________________________________________________________ PROGETTI INTERSETTORIALI DI SECONDA A FASE Definizione delle intese di programma tra i soggetti interessati a prevalente connotazione di estensione delle realizzazioni ________________________________________________________________________________ Questa articolazione consente inoltre di valorizzare nella definizione delle specifiche le realtà con maggiori esperienze alle spalle, garantendo nel contempo l'attuazione di esperienze parallele in realtà nelle quali occorre realizzare ex novo i supporti informativi e le strutture di gestione degli stessi. Appare importante che per tutti i progetti siano previste una rigorosa definizione dei progetti di massima relativi e la definizione delle intese in merito tra i soggetti interessati (Comune, Aziende municipalizzate, Provincia, Regione, ecc.); allo stesso modo nella fase attuativa dovrà essere garantita una sede di confronto periodico sugli schemi dei progetti esecutivi e sui risultati delle fasi attuative che garantiscano l'armonizzazione degli strati informativi comuni. L'attenzione alla definizione delle specifiche corrisponde d'altro canto anche a porre particolare cura nel produrre nel corso stesso dello sviluppo dei progetti (da 12 a 36 mesi secondo i casi) le analisi di raffronto necessarie a tener conto delle specifiche eventualmente definite o proposte in materia in sede europea, in modo che su di esse vi possa anche essere nelle sedi opportune un contributo propositivo da parte italiana. Ai progetti intersettoriali del tipo qui proposto, che abbiamo chiamato "di prima fase" (cioè prevalentemente dedicati alla messa a punto e applicazione pilota di specifiche comuni e di applicazioni mirate rilevanti anche per i sistemi informativi 11 specializzati) potrebbero accompagnarsi nel medio termine (18-24 mesi)" i progetti intersettoriali di II fase", cioè i progetti che concretizzano nelle diverse aree le intese di programma tra i diversi soggetti coinvolti per convogliare l'utilizzo delle risorse alla realizzazione in via prioritaria dei database geografici di interesse generale; una dimensione con limitate componenti di sperimentazione o di messa a punto di specifiche ed invece con prevalenti connotati di coordinamento dell'attuazione e di integrazione delle risorse finanziarie ed umane necessarie. 12