Giù le mani dai bambini

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Giù le mani dai bambini. Il business del Ritalin
6 milioni le prescrizioni per un giro d`affari di 900milioni di dollari l`anno in Usa, dove
il Ritalin è anche droga di strada, al pari della cocaina.
L`impegno in Italia della campagna nazionale “Giù le mani dai bambini”
ROMA - Può dirsi malato un bambino turbolento, vivace, iperattivo, magari chiuso in
casa senza spazi per giocare, i genitori assenti per lavoro, o bloccato in un`aula di
scuola cinque ore al giorno con dieci minuti di pausa? Pare di sì. Il ``disturbo da
deficit di attenzione con iperattività`` (Ahdh) fa la sua comparsa negli Usa nel 1980
nel Manuale di Salute Mentale (Dsm) dell`American Pharmaceutical Association (Apa).
Sono gli anni della ``rimedicalizzazione`` della psichiatria. Dal 1980 al 1994 le
malattie elencate nel manuale passano da 224 a 374. Il ``disturbo da deficit di
attenzione con iperattività`` si riscontra in presenza di sei dei seguenti sintomi: il
bambino giocherella, non sta fermo, si dimena; lascia il suo posto in classe; corre
intorno e si arrampica di continuo; ha difficoltà a giocare o a intrattenersi
tranquillamente; è sempre ``sotto pressione``; parla troppo; risponde prima che sia
terminata la domanda; non aspetta il suo turno; si intromette nelle comunicazioni di
altri. Un bambino vivace, si direbbe, ma la diagnosi prevede un trattamento
terapeutico. I casi di Ahdh passano da 150mila nel 1970 a 4milioni e 500mila nel
1997. Il 90% dei pazienti affetti da Ahdh si cura con Ritalin, un`anfetamina
(metilfenidato) prodotta fino al 1997 dalla Ciba-Geigy, poi inglobata nella Novartis,
gigante farmaceutico che nel 2002 fatturava 20,9 miliardi di dollari per un utile di 4,7
miliardi. Nel 1974 una prescrizione da 100 pillole di Ritalin costa 12$, oggi 150$. Ogni
anno, solo negli Usa, 6milioni di prescrizioni, per un giro d`affari di 900milioni di
dollari l`anno (l`85% del consumo mondiale di Ritalin). Alla fine degli anni novanta
uno studio scientifico, finanziato dalla stessa Ciba-Geigy, sostiene che il 30% dei
bambini ``potrebbe avere bisogno`` della cura per questa nuova malattia. Dal 1991
al 1994 la Ciba dona 748mila dollari a Chadd (Children and Adult with Adhd),
un`organizzazione non-profit con 600 succursali negli Usa che promuove l`uso del
Ritalin.
Assieme al boom del farmaco si sviluppa un mercato illegale, il Ritalin è usato come
droga di strada. Il numero di ricoveri in rianimazione per uso di Ritalin di ragazzi dai
10 ai 14 anni, decuplica dal 1990 al 1995, raggiungendo il livello dei casi da cocaina. I
bambini trattati con il Ritalin hanno un rischio tre volte maggiore degli altri di
diventare tossicodipendenti. I decessi causati dal Ritalin dal 1990 al 1997 sarebbero
160. Gli ultimi dati indicano nel primo trimestre 2004 un calo del 18% dell`utilizzo di
psicofarmaci negli Usa, dopo le pubblicazioni di studi che legavano l`aumento di
suicidi alla somministrazione di queste sostanze. Inoltre la legge ha obbligato le
industrie a segnalare nelle confezioni - il cosiddetto black box warning - il possibile
aumento del rischio di suicidio. Oltre alla tendenza al suicidio, tra gli ``effetti
collaterali`` del Ritalin si ha rallentamento della crescita, insonnia, squilibri emotivi,
irritazione cutanea, sindrome di Tourette, glaucoma, dolori gastrici. I benefici del
farmaco non sono provati e, al contrario, non esistono studi sugli effetti di un suo uso
prolungato. Sebbene sia esplicitamente raccomandato di non utilizzare il Ritalin per i
bambini sotto i 6 anni di età, uno studio del Journal of American Medical
Association del 2000 parla di 200mila pazienti in età pre-scolare. Ma la questione
non riguarda soltanto gli Usa: l`uso di metilfenidato per la cura dell`ADHD è in
Tratto dalla rassegna stampa di www.giulemanidaibambini.org
Campagna sociale nazionale
contro gli abusi nella prescrizione
di psicofarmaci a bambini ed adolescenti
aumento in Australia, Belgio, Canada, Germania, Islanda, Irlanda, Paesi Bassi, Nuova
Zelanda, Norvegia, Spagna e Regno Unito.
In Italia il metilfenidato era incluso nella Tabella I degli stupefacenti, insieme a eroina
e cocaina. La svolta nell`ottobre 2000, quando la Commissione Unica del Farmaco del
Ministero della Sanità italiano invita Novartis ad avviare le procedure di
registrazione del farmaco. Nel marzo 2003 il Ritalin passa, per decreto ministeriale,
dalla tabella degli stupefacenti a quella degli psicofarmaci. Inizia la sperimentazione
Prisma, condotto dall`Istituto superiore della Sanità e dall`Aifa, Associazione italiana
farmaci. Per l`attuale ministro della Salute, Francesco Storace, “La
somministrazione del Ritalin è sicura perché il farmaco non può essere prescritto dai
medici di famiglia, ma solo dai centri di riferimento regionali”. Certo è che la decisione
di “declassare” il Ritalin da stupefacente a psicofarmaco contiene il rischio di una sua
somministrazione su vasta scala alle nuove generazioni. Da Torino si è mobilitata dal
2004 la campagna nazionale ``Giù le mani dai bambini``, che tiene aperto il
dibattito sull`abuso nella somministrazione di psicofarmaci ai più piccoli. Se un
bambino perde le cose, è disattento a scuola, interrompe spesso gli insegnanti o è
aggressivo coi compagni di classe, non è detto che sia malato.
Le iniziative della campagna “Giù le mani dai bambini”
ROMA - Negli Stati Uniti vengono somministrati psicofarmaci ad 11milioni di bambini
allo scopo di risolverne i disagi. Nelle scuole italiane, sono stati recentemente avviati
programmi di screening per individuare i bambini sofferenti di disturbi psicologici.
Secondo i risultati dello screening ``Prisma 2004`` soffrirebbe di disagi o turbe
mentali il 9% degli 8.103.000 minori in età pediatrica in Italia, tra 0 e 14 anni. Si
tratta di 730.000 bambini. Di questi circa 170.000 soffrirebbero di ``Sindrome da
iperattività e deficit di attenzione``, secondo altri studi sarebbero 340.000. Oggi
30mila bambini italiani assumono antidepressivi che inducono potenzialmente al
suicidio, la cui somministrazione è stata interdetta dall`Agenzia europea del farmaco.
Intanto, dopo avere introdotto sul mercato il Ritalin, fino al 2003 appartenente alla
tabella degli stupefacenti con cocaina, eroina e le altre droghe pesanti, il Ministero
della Salute ha previsto di attivare almeno 20 Centri regionali per la
somministrazione di psicofarmaci ai bambini. Il Veneto ne ha già attivati 12. Di fronte
a questa crescente tendenza a sottoporre i bambini a terapie prolungate a base di
psicofarmaci - per risolvere problemi che potrebbero essere affrontati con metodologie
pedagogiche ed educative - nasce a Torino nel 2004 la campagna ``Giù le mani dai
bambini``.
La campagna é promossa dall`omonimo Comitato, composto da realtà del
volontariato, dell`associazionismo, dell`informazione e del sindacato. Si avvale
dell`attivo contributo di numerosi sostenitori e di collaboratori volontari. Non è una
campagna contro uno specifico farmaco e contro gli interessi delle multinazionali
farmaceutiche: lo scopo è di stimolare il dibattito tra i cittadini, per dare risposta ai
numerosi interrogativi sollevati da studenti, genitori ed insegnanti sui pro e contro
delle
soluzioni
psico-farmacologiche
in
tenera
età.
Il
sito
internet
www.giulemanidaibambini.it costituisce una vera banca dati di informazioni e
statistiche sul fenomeno, rivolto non solo agli specialisti ma anche e soprattutto ai
genitori di bambini problematici, che prima di sottoporre a cure dagli esiti incerti e
dagli effetti collaterali potenzialmente distruttivi, possono documentarsi sul sito.
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Tratto dalla rassegna stampa di www.giulemanidaibambini.org
Campagna sociale nazionale
contro gli abusi nella prescrizione
di psicofarmaci a bambini ed adolescenti
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