Psicofarmaci ai bambini, abusi e danni del Ritalin. «Tutti riconoscono che il Ritalin è una sostanza dannosa, mentre non ci sono opinioni condivise sul fatto che l'iperattività sia una malattia. Quello che dobbiamo fare è pensare ad interventi terapeutici che coinvolgano le scuole, i servizi assistenziali dell'età evolutiva e puntare sui percorsi della psicoterapia piuttosto che limitarci a prescrivere una pillola dannosa». Quest'affermazione - fatta ieri dal neuropsichiatra infantile Enrico Nonnis nella sala Marconi del Cnr - riassumere le questioni trattate durante il convegno "Diversamente vivaci: il disagio di bambini tra invenzione nosografica e realtà biologica". Nonnis ha portato, insieme ad altri esperti, un contributo al dibattito promosso dalla provincia di Roma (dalla delegata alle politiche dell'handicap, Tiziana Biolghini) nell'ambito della campagna "No al Ritalin". «Il bambino segnala con i suoi sintomi un disagio interpersonale che va conosciuto ed al quale va posto rimedio», ha spiegato nel suo intervento (telefonico) Luigi Cancrini. Lo psichiatra ha ribadito che i bambini cosiddetti iperattivi «hanno bisogno di orecchie che ascoltano e non di terapie farmaco logiche che inibiscono la capacità di esprimere il disagio e che vengono vissute come un invio a nascondere il proprio disagio ed a tacere». Il farmacologo Giuseppe Dimito ha invece ricordato che tra gli effetti del Metilfenidato (la molecola del Ritalin, il farmaco prodotto dalla multinazionale Novatris) una vera e propria sostanza stupefacente ci sono sintomi gravissimi tra cui: l'aumento della frequenza cardiaca, rilasciamento della mucosa bronchiale ed intestinale, dipendenza dal farmaco con necessità di dosi sempre più elevate ed aumento proporzionale di gravi danni a reni, cuore e cervello. La sospensione del Ritalin ha effetti ancora più gravi, tra questi: depressione psichica, ottundimento, abulia e profonda depressione. «A circa cinque anni dalla sospensione negli Usa dei trattamenti con il Ritalin, in Italia si decide di fare un progetto volto all'individuazione di bambini iperattivi e poco attenti a scuola, e a trattarli con il Ritalin, a dispetto dei danni irreversibili che questa terapia ha ampiamente mostrato di dare», ha osservato il fisiopatologo Giuseppe Dimito. In Italia un decreto del ministero della Salute, del 22 luglio 2003, ha infatti inspiegabilmente trasformato il Ritalin da sostanza stupefacente a psicofarmaco prescrivibile a bambini ed adolescenti affetti dalla cosiddetta sindrome Adhd (disturbo da deficit da attenzione e iperattività) sulla cui reale esistenza la comunità scientifica mondiale resta divisa. Un'anfetamina con oltre 2900 effetti collaterali che crea dipendenza nei soli Stati Uniti a più di 8 milioni di bambini, destinata a curare una malattia sulla cui reale esistenza la comunità scientifica resta divisa. Al convegno hanno partecipato ed aderito associazioni, utenti, familiari e operatori, tra i quali Psichiatria Democratica, il Coordinamento Genitori Democratici, Libera di Don Luigi Ciotti, il movimento Giù le Mani dai Bambini, la Federazione Italiana Pedagogisti e l'Associazione Europea di Psicoanalisi. fonte: Liberazione di Sabrina Deligia Tratto dalla rassegna stampa di www.giulemanidaibambini.org Campagna sociale nazionale contro gli abusi nella prescrizione di psicofarmaci a bambini ed adolescenti