Lo Scompenso Cardiaco Lo scompenso cardiaco è stato alternativamente definito come "la condizione finale nella storia naturale della maggior parte delle cardiopatie organiche" (B. Magnani, N. Galié); come quella condizione in cui "il cuore è incapace di pompare sufficiente sangue per soddisfare le necessità metaboliche dell'organismo" (W.G. Nayler); come una "sindrome clinica caratterizzata da una congestione venosa polmonare e/o sistemica, associata ad una bassa gittata cardiaca" (GS Francis, SL Archer); ecc...... Scompenso cardiaco in aumento nel mondo occidentale , con difficoltà di diagnosi nella medicina extraospedaliera. Due contraddizioni nell' epoca dei tanti progressi scientifici In verità l' incremento dei casi di scompenso è paradossalmente (almeno in parte) in rapporto al progresso medico e sociale degli ultimi decenni. L'età media della popolazione è decisamente cresciuta. La sopravvivenza dopo infarto del miocardio e altre malattie delle coronarie è sostanzialmente aumentata. Soggetti anziani e sopravvissuti a cardiopatia coronarica sono i maggiori candidati allo scompenso cardiaco. Viceversa la difficoltà di diagnosi nel territorio extraospedaliero appare un effettiva contraddizione, cui è necessario porre rimedio con una più attenta collaborazione delle organizzazioni sanitarie. 1 Definizione, epidemiologia, eziologia Lo scompenso cardiaco è una situazione fisiopatologica in cui una anormalità della funzione cardiaca è responsabile della incapacità del cuore a pompare sangue in modo adeguato alle richieste metaboliche dei tessuti. Nella grande maggioranza dei casi lo scompenso cardiaco si identifica con una insufficienza espulsiva ,sistolica. E' distinta da una insufficienza diastolica che esprime una resistenza al riempimento per ridotta elasticità ventricolare (compliance). La disfunzione diastolica è rara in età giovanile e media; più frequente nella tarda età; più comunemente ,quando presente, si associa a disfunzione sistolica. La prevalenza di scompenso cardiaco in Europa varia dallo 0,4% al 2%, a seconda della fascia di età esaminata. Si ritiene che nel Continente Europeo su 900 milioni di abitanti vi siano non meno di 10 milioni di soggetti con scompenso cardiaco. Almeno altrettanti presenterebbero una disfunzione ventricolare non giunta ancora ad una sintomatologia manifesta (si parla in questi casi di disfunzione ventricolare asintomatica). La causa più comune dello scompenso, almeno in Europa, è la cardiopatia coronarica (contribuisce con più del 50% dei casi) seguita dalla ipertensione , dalle valvulopatie, dalle miocardiopatie, ed in misura molto più ridotta dalle cardiopatie congenite. 2 Aspetti clinici dello scompenso cardiaco. Sul piano clinico, la situazione metabolica, funzionale, molecolare, neuroumorale,che ha come diretta conseguenza uno stato di congestione e di bassa portata, si traduce nella ben nota sindrome, caratterizzata da: - sintomi e segni di congestione: dispnea da sforzo, ortopnea, dispnea parossistica notturna, rumori da stasi polmonare, nicturia, oliguria, disturbi addominali (dolore, nausea, tensione), edemi declivi, turgore giugulare, fegato da stasi, versamento pleurico trasudatizio, ascite - sintomi e segni di bassa portata: stanchezza e facile affaticabilità, confusione mentale (prevalentemente negli anziani), dimagrimento (fino alla cachessia cardiogena), pallore e segni di ipoperfusione cutanea. 3 Regolazione dell’equilibrio dei liquidi La sete,gli ormoni,il sistema linfatico,il sistema nervoso ed i reni aiutano la regolazione dei liquidi corporei.Questi regolatori possono rispondere in modo inappropriato ai vari stimoli e causare uno squilibrio. La sete Il centro della sete è situato nell’ipotalamo.La sete può essere causata da ipotensione,poliuria o da diminuzione del volume del liquido.Sebbene la sete rappresenti una importante manifestazione clinica si squilibri del liquido,non è però un indicatore valido per tutti i pazienti. È importante inoltre valutare e riconoscere le variazioni culturali nel consumo di liquidi. Influenze ormonali L’ormone antidiuretico e l’aldosterone regolatori dell’equilibrio idrico. sono i due principali L’ormone antidiuretico (ADH),prodotto dall’ipotalamo e immagazzinato nella neuroipofisi,è secreto in seguito ad aumento dell’osmolarità siero-plasmatica ,dolore ,uso dei farmaci. L’ADH stimola il riassorbimento acqueo dai tubuli renali. La stimolazione del meccanismo della sete e la liberazione di ADH avvengono di solito simultaneamente, in risposta ad un deficit del liquido corporeo. L’aldosterone è segreto dalla corteccia surrenale e favorisce il riassorbimento del sodio e l’escrezione di potassio da parte dei reni. La secrezione di aldosterone è stimolata principalmente dal sistema renina-angiotensina. La secrezione di aldosterone può essere stimolata da un aumento della concentrazione di P o da una diminuzione della concentrazione di Na nei liquidi interstiziali,e dal rilascio di ormone Adrenocorticotropo (ACTH) da parte dell’ipofisi anteriore. 4 Sistema linfatico Le proteine plasmatiche ed i liquidi che sfuggono dagli spazi tissutali non possono essere riassorbiti direttamente nei vasi sanguigni.Il sistema linfatico gioca un ruolo importante nel riassorbire qualsiasi eccesso di liquidi e proteine dallo spazio interstiziale del sangue. I reni I reni mantengono il volume liquidi e la concentrazione urinaria,attraverso il processo della filtrazione glomerulare. Sistema nervoso Anche meccanismi nervosi contribuiscono all’equilibrio di acqua e sodio. 5 Ruolo dell’infermiere nell’ ipo-idratazione L’infermiere deve valutare il paziente secondo i segni e i sintomi che presenta e valutare se egli può collaborare Se il paziente presenterà una diminuzione dei liquidi interstiziali e intravascolari,dovuti a diverse cause quali diarrea,vomito,sudorazione eccessiva,l’infermiere dovrà: Rilevare i parametri vitali ogni 2 o 4 ore,in base alla serietà della perdita dei liquidi,riportando al medico tutto ciò che rileva; Valutare la pressione arteriosa,per determinare il grado di ortostatismo; Rilevare la temperatura corporea,per controllare la perdita di liquidi che può avvenire per evaporazione; Controllare la diuresi e la misurazione del peso specifico delle urine; Rilevare il peso giornalmente per valutare la perdita di liquidi nelle 24 ore; Applicare una lozione sulla pelle per preservarne l’integrità; 6 Cambiare la posizione al malato ogni 2 ore almeno,se lo impone la valutazione cutanea; Svolgere accurata pulizia del cavo orale ogni 2 o 3 ore con soluzione non alcolica Inumidire di frequente le labbra. L’infermiere potrà correggere lievi perdite di liquido con l’introduzione di soluzioni per via os,sopratutto in pazienti anziani e debilitati.Se la perdita di liquidi è moderata o grave è consigliata la somministrazione di liquidi per via endovenosa.Le somministrazioni endovenose vanno monitorate strettamente;perché si potrebbe verificare un ‘iper idratazione da somministrazione rapida con problemi renali e cardiaci come dispnea e turgore delle giugulari. Dopo circa 8 / 24 ore dai primi interventi si vanno a valutare i risultati. Particolare attenzione si deve prestare al paziente anziano,egli va idratato lentamente a causa di patologie renali di questa fascia di età.Un problema ricorrente è il rifiuto da parte dell’anziano di alimentarsi,quindi resterà difficile far assumere liquidi per via entrale. 7 Ruolo dell’infermiere Per determinare la presenza di un eccesso di volume liquido nel corpo l’infermiere dovrà valutare segni specifici quali: segni respiratori: cianosi dispnea cianosi segni cardiovascolari: congestione vene del collo congestione vene della mano aumento di peso edema periferico edema sacrale segni neurologici: alterazione dello stato di coscienza L’infermiere nello specifico dovrà: Rilevare i segni vitali (ogni 4-8 ore); Auscultare i polmoni per ricercare i rumori osservando le variazioni e la localizzazione di nuovi rumori (ogni 4-8 ore); Controllare un’eventuale congestione delle vene del collo(ogni 4-8 ore); 8 Monitorare giornalmente il peso; Valutare le entrate e le uscite,nel grave eccesso di liquidi ogni 4-8 ore,ad ogni cambiamento nel caso di eccesso moderato; Valutare lo stato di coscienza; Valutare le estremità inferiori ed esso sacro,ogni mattina,per vedere se è presente edema.In questo caso è importante la cura della cute per prevenire le piaghe da decubito; Monitorare i valori di laboratorio per le variazioni,valori significativi sono osmolarità plasmatici,sodio,ematocrito,potassio e peso specifico delle urine; Precedere a frequente igiene orale; Educare il paziente,in alcuni casi possono essere necessarie restrizioni di liquido e sodio.Il paziente va quindi istruito sulle restrizioni e sulla motivazione; Lavorare con il dietista nel programmare le restrizioni di liquidi; Somministrare i medicamenti orali,quando è possibile,mentre il paziente sta mangiando,si diminuirà così l’uso di liquidi extra per inghiottire i farmaci; 9 L’infermiere rileverà un miglioramento del paziente quando questo presenterà miglioramento del bilancio dei liquidi,evidenziato da: Assenza di edema; Auscultazione polmonare chiara; Assenza di edema; Appiattimento delle vene del collo; Svuotamento delle vene periferiche che si svuotano entro 3-5 secondi; Diminuzione del peso corporeo; Emissione di urine in quantità superiore alle entrate di liquidi; Ad ogni variazione delle condizioni del paziente possono essere necessarie revisioni del piano di trattamento. 10