regno unito - Liceo Scientifico "LB Alberti"

REGNO UNITO
(SCOZIA)
I. DESCRIZIONE E VALUTAZIONE DELLE PRINCIPALI RIFORME
In Scozia il sistema educativo ha subito molteplici riforme nel corso del decennio
1984-1994. Per quanto riguarda l’istruzione obbligatoria (dai 5 ai 16 anni), le riforme
possono essere divise in due categorie che riguardano rispettivamente la gestione e il
curriculum.
1. LE RIFORME IN MATERIA DI GESTIONE
1.1 GLI SCHOOL BOARDS
Tutte le scuole hanno l’obbligo di istituire un consiglio direttivo (School Board)
secondo i termini stabiliti dalla legge del 1988 sui consigli scolastici, responsabili di
alcuni aspetti della gestione della scuola. Questo consiglio comprende rappresentanti
della comunità locale, delle imprese locali, dei genitori e degli insegnanti. La maggior
parte delle scuole scozzesi ha ormai uno School Board (1994).
1.2 L’AUTONOMIA DELLE SCUOLE
La legge del 1989 relativa all’autonomia delle scuole (Self-Governing School Act)
permette alle scuole di rendersi autonome nei confronti delle autorità regionali. Il
Governo centrale rimane l’autorità suprema.
1.3 LE INFORMAZIONI RELATIVE AI RISULTATI OTTENUTI
La legge del 1992 relativa all’insegnamento [Education (School) Act] obbliga le scuole
a fornire ai genitori informazioni più dettagliate riguardo ai risultati della scuola e
degli alunni.
1.4 LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI
Attualmente in Scozia gli alunni sono valutati sulla base di cinque "livelli" di risultati in
lingua (inglese) e in matematica. E’ tuttavia compito degli insegnanti scegliere il
momento più appropriato per procedere a tale valutazione. I test sono somministrati
individualmente ad ogni livello raggiunto per confermare la valutazione dei professori.
I risultati non sono resi pubblici; non sono trasmessi né all’alunno né divulgati nella
scuola. Questa valutazione è applicata agli alunni dai 5 ai 14 anni.
1.5 IL LIBRETTI DEI VOTI
Le autorità centrali hanno concepito un nuovo tipo di libretto dei voti per registrare i
risultati individuali e ne hanno raccomandato l’uso alle autorità regionali. La diffusione
di questo libretto assicura la coerenza della politica promossa dalle differenti
autorità regionali e permette agli insegnanti di formulare resoconti dettagliati
offrendo ai genitori la possibilità di rispondere.
1.6 I BOLLETTINI INFORMATIVI
Tutte le scuole sono tenute a pubblicare bollettini informativi ad uso degli alunni
futuri e dei genitori. Questi bollettini indicano ad esempio i risultati ottenuti dagli
alunni agli esami nazionali, i tassi di assenteismo, i percorsi formativi degli alunni che
abbandonano la scuola e i costi scolastici.
1.7 I PIANI DI SVILUPPO SCOLASTICO
Le scuole devono stabilire programmi di sviluppo permanente (School Development
Plans) che serviranno da base al programma scolastico e che si fondano su una verifica
dei risultati scolastici. Il programma deve riflettere i bisogni del personale e degli
alunni e tenere conto delle esigenze in materia di sviluppo nazionale, come il
programma di sviluppo degli alunni dai 5 ai 14 anni (cfr. 2.1).
1.8 LA GESTIONE DECENTRALIZZATA DELLE SCUOLE
Nel 1995, l’80% del budget della scuola è stato gestito dalle scuole stesse, in
collaborazione con il consiglio scolastico. Questa misura mira ad accrescere
l’autonomia e la responsabilità della scuola.
1.9 LE MISURE DI MIGLIORAMENTO DELL’EFFICACIA EDUCATIVA
Dopo la pubblicazione della Carta dei genitori (Parents’ Charter) nel 1991, si è fatto
sentire chiaramente il bisogno di fornire informazioni ai genitori sulle attività
scolastiche. L’Ispettorato ha messo a punto un ampio numero di indicatori di
rendimento al fine di determinare l’apprendimento effettivo degli alunni e la qualità
dell’insegnamento. Questo lavoro è stato portato avanti da una unità di controllo
(Audit Unit) finanziata dalle autorità centrali. L’obiettivo è quello di definire nuovi
metodi di valutazione dell’impatto dell’istruzione, inclusi gli aspetti relativi alla morale
dei giovani e al "clima scolastico". A livello di istruzione superiore l’unità di controllo
pubblica ogni anno i risultati degli esami e le statistiche relative ai costi e
all’assenteismo scolastico.
1.10 LA PROMOZIONE E LA VALUTAZIONE DEL PERSONALE
Le autorità, in accordo con le scuole, devono mettere a punto dei programmi
coordinati di promozione del personale ed effettuare una valutazione, organizzata per
scuole, del rendimento degli insegnanti e dei bisogni della formazione.
2. LE RIFORME DEL CURRICULUM
Le autorità amministrative centrali, in particolare il Dipartimento dell’educazione e
dell’industria per la Scozia (Scottish Office Education and Industry Departement SOEID) raccomandano necessariamente le riforme dei curricula. Spetta alle autorità
scolastiche regionali l’attuazione di tali riforme in funzione degli orientamenti emanati
direttamente dal SOEID o in collaborazione con il Consiglio di consultazione sul
curriculum (Scottish Consultative Council on the Curriculum - SCCC), un ente nazionale
che fornisce consulenza in merito all’elaborazione dei curricula scolastici.
2.1 IL PROGRAMMA DI SVILUPPO DEGLI ALUNNI DAI 5 AI 14 ANNI
Dal 1991 il Governo centrale dà raccomandazioni generali relative al curriculum
scolastico per gli alunni dai 5 ai 14 anni (The 5-14 Development Plan). Queste
raccomandazioni sono adottate progressivamente da parte delle autorità regionali. Le
disposizioni coprono 5 livelli di apprendimento in cinque aree curricolari (lingua,
matematica, studio dell’ambiente, arti espressive, educazione sessuale, tecnologia
dell’informazione, educazione ai media, educazione multiculturale/antirazzismo). Allo
stesso modo sono disponibili direttive complementari sulla valutazione e sulla
compilazione dei libretti dei voti, e un " bollettino dei 5-14" per i capi d’istituto (5-14
Headteachers’ Handbook), stabiliti sulla base di un periodo di prova su scala nazionale.
2.2. L’INSEGNAMENTO DELLE LINGUE NELLA SCUOLA PRIMARIA
Dopo un periodo di sperimentazione coronato dal successo, nel 1994 è stato deciso
che tutti gli alunni degli ultimi due anni del ciclo primario (10 e 11 anni) devono
apprendere almeno una lingua straniera. Le quattro lingue proposte a questo stadio
sono il francese, il tedesco, lo spagnolo e l’italiano.
2.3 IL CURRICULUM E LA VALUTAZIONE NELL’ISTRUZIONE SECONDARIA
INFERIORE
Dall’inizio degli anni 80 l’istruzione secondaria inferiore è in fase di riforma. La
necessità di una riforma è stata espressa nel 1977 in due rapporti importanti: il
rapporto Munn e il rapporto Dunning. A partire da questa data il contenuto del
curriculum e le forme della valutazione degli alunni giunti al termine dell’istruzione
obbligatoria (16 anni) sono stati progressivamente rivisti. La maggior parte delle
riforme introdotte nei nuovi programmi è stata messa a punto da gruppi di lavoro ai
quali hanno partecipato insegnanti in servizio.
La fase finale dell’attuazione del progetto Standard Grade programme of curriculum
and assessment, che introduce delle riforme a livello di curriculum e di valutazione
dell’istruzione secondaria inferiore (dai 12 ai 16 anni), è ormai giunta al suo termine.
Le riforme apportate al programma figurano nel Curriculum Design for the Secondary
Stage (SCCC).
Per tutte le aree curricolari lo Standard Grade è articolato secondo i tre livelli
seguenti: Foundation, General o Credit, in ordine crescente di difficoltà. Maggiori
informazioni sulle esigenze in materia di valutazione in tutte le aree curriculari
insegnate a livello nazionale (in particolare attraverso esami nazionali somministrati ad
alunni di 16 anni o più) possono essere ottenuti presso il Consiglio scozzese degli esami
(Scottish Examination Board). Il numero delle materie insegnate è compreso fra 30 e
40.
Il certificato nazionale (National Certificate), un programma di orientamento
professionale che offre corsi di breve durata ("moduli") concepito all’inizio per gli
alunni di età superiore ai 16 anni, ha avuto un notevole successo nelle scuole. Molti
alunni di 15-16 anni seguono questi moduli nelle scuole, in aggiunta alle discipline
standard dello Standard Grade. La lista esaustiva di tutti i moduli (attualmente
diverse migliaia) può essere ottenuta presso il Consiglio scozzese per l’istruzione
professionale (Scottish Vocational Education Council).
La riforma dell’istruzione secondaria superiore è in corso dal 1994. Questo ciclo non
rientra tuttavia nel quadro dell’istruzione obbligatoria, visto che si riferisce agli
alunni di età superiore ai 16 anni.
3. L’IMPORTANZA DI QUESTE RIFORME
La maggior parte delle decisioni politiche relative alle riforme è imposta dal Governo,
il quale agisce per conto del suo elettorato. Le riforme sono importanti poiché
riflettono le priorità del Governo, sviluppatesi nel caso attuale, nel corso di un periodo
di quindici anni. Il Governo conservatore in carica ha idee ben salde sui valori da
promuovere sull’insieme del territorio attraverso il sistema educativo. Ha voluto
mettere questi valori in evidenza per mezzo di un vasto programma di riforme nei
principali settori della salute, dell’istruzione e della sicurezza sociale.
Queste riforme non sono state portate avanti semplicemente da un punto di vista
ideologico. Testimoniano la consapevolezza, da parte di tutti gli esponenti scozzesi
dell’istruzione, della necessità di sottomettere il loro prodotto a un esame e ad una
valutazione. Auspicano alla definizione di norme e programmi comuni e alla
considerazione dei consigli del personale per una loro attuazione. Sempre tenendo in
considerazione la necessità di una responsabilità maggiore da parte delle scuole, le
politiche adottate riflettono ugualmente l’evoluzione della società e la necessità per le
scuole di approfondire la loro riflessione in previsione del futuro.
4. GLI OBIETTIVI DI QUESTE RIFORME
Oltre agli obiettivi di portata generale menzionati sopra, le intenzioni principali del
Governo nell’applicare le riforme erano i seguenti:
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dare maggiori responsabilità alle autorità scolastiche, alle scuole, ai capi di
istituto, alle persone responsabili della gestione e agli insegnanti;
spostare le responsabilità verso il punto di maggior attuazione, cioè la scuola;
promuovere la partecipazione locale alla definizione di misure riguardanti
l’insegnamento, in particolare dei membri della comunità locale e dei genitori,
che il Governo considera come i principali fruitori di servizi educativi;
sensibilizzare la popolazione fornendo informazioni riguardo a tutti i livelli del
sistema, in modo che gli alunni e i genitori possano condurre analisi comparative
e prendere decisioni riguardanti le loro azioni future sulla base di argomenti
concreti;
migliorare i risultati definendo il funzionamento di tutti i livelli di insegnamento
e mettendo in evidenza i punti forti e i punti deboli di ogni scuola attraverso la
pubblicazione di rapporti.
Gli obiettivi delle riforme dei curricula erano i seguenti:
L’istruzione primaria
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stabilire norme e programmi comuni;
offrire un’assistenza agli insegnanti nella loro attuazione;
riflettere le esigenze nazionali e internazionali future che si imporranno ai
nostri giovani.
L’istruzione secondaria
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
promuovere una maggiore apertura delle scuole nei confronti degli alunni e delle
loro differenze;
aiutare tutti gli alunni ad andare il più lontano possibile;
ricompensare gli alunni per i loro risultati;
offrire loro la più vasta scelta nelle aree curriculari insegnate;
preparare meglio gli alunni all’insegnamento post-obbligatorio, sia che essi
frequentino un ciclo secondario superiore tradizionale sia uno di formazione più
professionale.
Si sperava che le riforme introdotte a livello di istruzione secondaria inferiore
avrebbero incoraggiato un numero maggiore di alunni a proseguire volontariamente i
loro studi dopo il ciclo obbligatorio, e così è stato. Questa tendenza si riflette nella
percentuale degli alunni di età superiore ai 16 anni, che continuano i loro studi in
Scozia. Tale percentuale è passata dal 51,8% nel 1981/1982 al 63,7% nel 1993/1994.
Naturalmente i fattori demografici ed economici hanno svolto un loro ruolo in tutto
questo processo.
La riforma dell’istruzione secondaria superiore in Scozia è in preparazione da un po’ di
tempo e dovrà essere attuata a partire dal 1998/1999.
La politica del Governo si concentrerà sulla creazione di legami più flessibili fra le
qualifiche "classiche" e "professionali" ottenute a livello di istruzione secondaria
superiore, in modo da offrire agli alunni, attraverso un sistema unificato, una scelta
maggiore e una maggiore possibilità di riuscita nelle loro materie principali, senza
tuttavia vedersi rifiutare l’accesso agli altri campi di studi.
I motivi che sottendono alla riforma possono essere riassunti come segue:
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troppo pochi alunni proseguivano i loro studi alla fine del ciclo obbligatorio, e ciò
generava una perdita di risorse a loro stessi e al paese;
troppo pochi alunni realizzavano totalmente il loro potenziale, pur continuando
gli studi dopo il ciclo obbligatorio;
troppo pochi alunni erano sufficientemente preparati all’ingresso
nell’insegnamento obbligatorio e nell’insegnamento superiore e il tasso di
abbandono era per questo molto elevato;
dagli studi comparativi la situazione della Scozia appariva negativa nei confronti
degli altri paesi dell’Europa e del resto del mondo relativamente ai risultati
raggiunti e alla proporzione degli alunni iscritti nel ciclo post-obbligatorio;
gli alunni si aspettavano il perseguimento di metodologie attuate nel quadro
della riforma dell’istruzione secondaria inferiore mentre l’insegnamento
secondario superiore non rispondeva in niente a questa aspettativa (libera
scelta delle discipline, lavoro su alcuni progetti/ iniziative, progetti di ricerca).
L’insegnamento secondario superiore non fa parte propriamente del ciclo obbligatorio.
Tuttavia la sua influenza su questo non è meno considerevole.
5. DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELLA PORTATA DELLE RIFORME
L’istruzione secondaria inferiore (Standard Grade) negli anni 80
Età: 12 - 16 anni
Riforma del curriculum e della valutazione
L’istruzione primaria negli anni 90
Età: 5 - 14 anni
Riforme del curriculum e della valutazione
L’istruzione secondaria superiore negli anni 90
Età: 16 - 18 anni e oltre
Riforme del curriculum e della valutazione
Il quadro completo dell’attuazione delle riforme dei curricula figura nel documento
intitolato Curriculum Design for the Secondary Stage - Guidelines for the Head
Teachers, prima edizione rivista nel 1989, SCCC.
In seguito alle riforme apportate dal programma di sviluppo degli alunni dai 5 ai 14
anni, il SOEID ha messo a punto una serie di direttive e redatto un totale di dodici
bollettini. Questi riguardano i seguenti argomenti: l’inglese, la matematica, la
valutazione, le arti espressive, il latino, i rapporti, la religione/l’etica, le lingue europee
moderne, lo studio dell’ambiente, l’evoluzione psicosociale, il gaelico, la struttura e
l’equilibrio del curriculum. I test nazionali legati alle Guidelines 5-14 sono spiegati
nell’introduzione al presente documento.
Le riforme dell’istruzione secondaria superiore, che non sono state ancora attuate,
sono descritte in una pubblicazione intitolata Higher Still. Queste fanno seguito al
rapporto della Commissione Howie1 (cfr. A Guide To the Proposal Of the Howie
Committee).
6. L’INTRODUZIONE DELLE RIFORME
Dove possibile, viene effettuato uno studio delle implicazioni della riforma proposta.
Questo studio comprende nella maggior parte dei casi un’analisi condotta nel quadro
del programma di ricerca in materia di istruzione del Governo e si conclude con la
pubblicazione di un rapporto. Segue un ampio dibattito e una consultazione popolare,
prima che il SOEID non prenda la sua decisione finale.
L’adozione del programma di sviluppo degli alunni dai 5 ai 14 anni ne è un tipico
esempio. Le preoccupazioni relative ai risultati del programma di valutazione dei
rendimenti (Assessment and Achievment Plan), studio finanziato dal governo, e
relative agli esami realizzati dall’Ispettorato, hanno dato luogo a una iniziativa
governativa, che mira alla messa a punto di un nuovo materiale curriculare
nell’istruzione primaria. Il materiale di attuazione di questo nuovo programma è stato
concepito da gruppi di lavoro ai quali hanno partecipato alcuni insegnanti. I documenti
di lavoro sono stati sottoposti a una discussione e sono stati emendati prima di
prendere una decisione finale sul loro contenuto.
L’applicazione delle riforme varia un minimo a seconda delle regioni. Il grado di libertà
accordato alle scuole dipende dalle autorità scolastiche regionali.
Sommario
Il modello scozzese di riforma è il seguente :
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realizzazione di studi e di ricerche in collaborazione con le scuole;
consultazione delle commissione degli esperti;
redazione di rapporti (da parte di ricercatori e di ispettori) attraverso il
SOEID;
apertura della consultazione al pubblico prima della decisione;
sviluppo in collaborazione con gli insegnanti;
attuazione negoziata con le autorità scolastiche.
7. IL CALENDARIO
Riforme dell’istruzione secondaria inferiore: dieci anni.
Riforme dell’istruzione primaria: dieci anni, ma i sindacati degli insegnanti si sono
opposti.
Riforme dell’istruzione secondaria superiore: cinque anni, ma i sindacati si sono
opposti.
II. DESCRIZIONE DELLE RIFORME NEI DIVERSI AMBITI
EDUCATIVI
1. GLI OBIETTIVI
La riforma degli obiettivi dell’istruzione si riassume come segue:
1.1 L’ISTRUZIONE PRIMARIA
Non sono tanto gli obiettivi quanto l’orientamento dell’istruzione primaria ad aver
subito modifiche. La riforma mira ad una migliore organizzazione e ad una
normalizzazione del curriculum. Allo stesso modo vuole fornire maggiori informazioni
agli utenti, cioè ai genitori.
1.2 L’ISTRUZIONE SECONDARIA
Quasi il 50% degli alunni nell’istruzione secondaria ha provato gli esami del "Grado O"
del vecchio sistema, tuttavia destinato agli alunni più capaci (30%). Questi esami in
effetti non erano adatti per la maggior parte di loro. Il nuovo sistema dello Standard
Grade e i suoi differenti livelli (Foundation, General e Credit) permettono di
differenziare i livelli in ciascuna disciplina del curriculum.
Si è trattato di un cambiamento deliberato di obiettivo nell’istruzione secondaria. La
riforma del curriculum e della valutazione ha incentrato l’insegnamento sugli alunni. Il
curriculum si è individualizzato, in modo da far progredire gli alunni secondo un
proprio ritmo. L’apprendimento è divenuto più attivo e più pratico. E’ possibile
raggiungere diversi livelli in diverse discipline e gli alunni possono scegliere il numero
delle discipline che vogliono seguire, per questo motivo esiste una forte differenza nei
livelli raggiunti dagli alunni, ma tutti hanno la possibilità di raggiungere gli obiettivi
che si sono posti e che sapevano realizzabili.
2. LE STRUTTURE DELL’ISTRUZIONE OBBLIGATORIA
Non c’è stato alcun cambiamento riguardo all’età in cui gli alunni iniziano e finiscono
l’istruzione obbligatoria. Per quanto riguarda le fasi, non ci sono stati cambiamenti
relativamente all’età in cui essi passano dall’istruzione primaria a quella secondaria (12
anni). Il concetto dei 5-14 anni è tuttavia nuovo. Il suo obiettivo è quello di facilitare il
passaggio dall’istruzione primaria a quella secondaria e di condurre gli alunni di 14 anni
direttamente allo Standard Grade.
L’istruzione primaria è mista e non raggruppa gli alunni in funzione delle loro capacità
intellettuali, secondo la consuetudine in vigore in Scozia nell’istruzione pubblica da
decenni. A tale riguardo dunque non è stata apportata nessuna riforma.
Il sistema delle Comprehensive Schools è stato introdotto negli anni 60. Nel corso dei
due primi anni gli alunni con capacità differenti sono raggruppati all’interno di una
stessa classe e seguono tutti lo stesso curriculum comune di base. In seguito gli alunni
sono orientati in funzione delle loro capacità in ogni disciplina mentre si avvicinano allo
Standard Grade, la serie di esami esterni alla fine dell’istruzione obbligatoria (16
anni). In Scozia l’istruzione secondaria è mista da diversi decenni.
Tutti gli alunni possono accedere all’istruzione secondaria, qualsiasi siano i loro
risultati, e questo insegnamento è gratuito. Dal 1984 al 1994 non è stata introdotta
alcuna riforma in materia. L’accesso all’insegnamento privato per gli alunni meno
abbienti è stato facilitato attraverso l’Assisted Places Scheme, previsto dalla legge
del 1981, che rende l’accesso all’istruzione privata meno pesante da un punto di vista
finanziario. In Scozia un 4,3% dei genitori sceglie l’istruzione privata per i propri figli
e deve dunque finanziare i loro studi. Nel decennio che ci interessa è stato registrato
un aumento dell’1% degli iscritti a questo tipo di istruzione.
La scelta delle materie è aumentata come risultato dell’introduzione dello Standard
Grade e delle Revised Highers, e così pure le possibilità di ottenere una qualifica
attraverso la disponibilità dei moduli del National Certificate, oltre ai corsi dello
Scottish Certificate of Education.
L’anno scolastico non è stato modificato nel corso del decennio. Le vacanze sono
ripartite più o meno come all’inizio degli anni 80, orientativamente due settimane a
Natale e a Pasqua e sei settimane in estate, dall’inizio di luglio alla metà di agosto.
La scelta della scuola da parte dei genitori (Parental Choice of School), introdotta con
la legge del 1981, permette loro di esprimere le esigenze particolari riguardo alla
scuola che i loro figli frequenteranno. Queste scelte possono essere formulate sulla
base della vicinanza della scuola dal luogo di lavoro, della convenienza o dei risultati
scolastici registrati e pubblicati dalla scuola. Fino al presente le autorità scolastiche
regionali erano responsabili e competenti per la scelta delle scuole. Questa si
effettuava quasi interamente in funzione del domicilio dell’alunno. Era impossibile
ottenere un trasferimento verso altre scuole, salvo nel caso di cambiamenti di casa o
di accordi speciali fra le autorità. Tuttavia la scelta del luogo per l’alunno si effettua
sempre principalmente in funzione della vicinanza geografica. Nella maggior parte dei
casi, la scuola più vicina al domicilio dell’alunno sarà quella che gli verrà destinata.
Siccome il numero di alunni tende a diminuire si è resa necessaria la creazione di
"classi composite" che riuniscono alunni di più anni. Le autorità si sono sforzate di
evitare al massimo la chiusura delle scuole in alcune regioni. La necessità di tali
chiusure erano forti specialmente in campagna. Nelle città si sono verificate numerose
e più frequenti chiusure con risultati tuttavia meno distruttivi, poiché esistono molte
più scelte.
Le scuole rurali fanno ugualmente ricorso all’insegnamento aperto e a distanza e alle
tecnologie dell’informazione, in particolare nelle Highlands. Queste tecniche
permettono di contrattaccare gli effetti della distanza, delle classi ridotte e della
mancanza di personale.
Note
1
Le proposte Howie non furono accettate dal pubblico. Il governo ha dunque rivisto le riforme . Queste
non si rivolgono all’insegnamento obbligatorio (5-16 anni), ma l’influenzeranno molto.