protocollo poliposi naso-sinusali

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PROTOCOLLO DI TRATTAMENTO POLIPOSI NASO-SINUSALI
U.O.
Otorinolaringoiatria -RiminiDott Corrado Nicoletti
Rev. del 25/03/2005
 Anamnesi con accurata sintesi del disturbo soggettivo generale, ev.
visita allergologica e/o pneumologica
 Esame endoscopico con ottiche rigide, eventuale prelievo per
batteriologia nasale o striscio per ricerca eosinofilia nel muco
 Esecuzione di TAC dei seni paranasali in proiezione assiale e coronale.
Approccio chirurgico
Prima dell’intervento
 Profilassi cortisonica pre-operatoria con farmaci steroidei ad uso
locale per 1 settimana prima dell’intervento.
 Profilassi antibiotica per-operatoria con ampicillina + ac.
Clavulanico ( 2a scelta con chinolonico ).
Dopo l’intervento
 Continuazione della terapia antibiotica generale per altri 8 giorni dopo
l’intervento con lo stesso prodotto usato in profilassi nel caso di pazienti
a rischio (protesi, valvole cardiache, paz. affetti da mucoviscidosi,
ecc.)
 Dopo l’intervento, stamponamento precoce ( 24-48 h. max ) con
degenza media di circa 24 ore .
 Il paziente inizia subito lavaggi delle fosse nasali con soluzione salina
isotonica in spray (eventualmente associata a gocce oleose balsamiche
in caso di crostosità particolarmente resistenti ), e deve soffiare il
naso frequentemente, le due narici separatamente, onde evitare
l’accumulo di coaguli e di croste
 Medicazioni endoscopiche delle fosse nasali, ( 2a, 4a, 7a, 12a
giornata) poi comunque ripetute fino alla detersione delle stesse,
cercando di evitare ulteriori sanguinamenti.
 Riprende il trattamento steroideo topico in 10a giornata o comunque
appena risolti i sanguinamenti locali da proseguire per 60 giorni
sempre associati a lavaggi preventivi con soluzione salina.
 L’eventuale prosecuzione del trattamento dipende dal quadro
clinico.(consigliato a vita per pazienti atopici e portatori di malattia di
Widal probabilmente inutile nelle poliposi monolaterali, nei polipi
antrocoanali, nelle forme micotiche o da reazione flogistica del s.
mascellare
 Un controllo endoscopico nasale, trimestrale per 1 anno, poi
semestrale per 3 anni e successivamente annuale è consigliato a tutti i
pazienti
Procedure mediche e controlli possono essere effettuati anche al di fuori
dell’unità Operativa che effettua l’intervento coinvolgendo gli
specialisti ambulatoriali nel trattamento diagnostico e terapeutico.
Approccio medico
Quando il disturbo non condiziona la vita del soggetto, quando il
paziente e restio a sottoporsi all’intervento, quando comunque non si
sospettino forme neoplastiche, e nel caso che non esistano
controindicazioni alla terapia steroidea, di comune accordo col paziente
si può intraprendere una terapia medica che consisterà in prodotti locali
ad uso inalatorio ed in flash a base di cortisonico a piene dosi per uso
orale per durate non superiori ai 5 giorni, quindi senza necessità di
trattamento ‘ a scalare’ per un numero di cicli non superiore ai
3-4 all’anno.
Ad esempio metilprednisolone 0,5 mg/Kg/die (MEDROL® 16 2 cpr/die il mattino dopo colazione)
Si prosegue con il trattamento a base di corticosteroidi per uso topico
nasale
ad esempio con 150 mcg di Flunisolide al di in tre somministrazioni giornaliere ogni narice oppure Fluticasone
propionato : 100mcg in due somministrazioni al di per ogni narice
Si sconsiglia l’uso di cortisonico retard per via intramuscolare per
l’mportante effetto collaterale sull’asse ipotalamo ipofisario.
Un esempio: il triamcinolone acetonide (di riconosciuta grande efficacia sui sintomi soggettivi). Considerando le
tabelle di correlazione fra attività in vivo dei corticosteroidi, per singola somministrazione (40 mg) una fiala equivale
alla dose di 720 mg di prednisone, sufficiente per un trattamento giornaliero a 25 mg/die per 29 giorni
(DELTACORTENE FORTE ® 25 mg®)!
In caso di soddisfazione soggettiva ovviamente è possibile proseguire in
questo modo mantenendo sul paziente un monitoraggio semestrale .
Quando la situazione sfugge ( peggioramento della sintomatologia,
insorgenza di effetti collaterali da farmaci…..) è necessario passare al
trattamento chirurgico, salve restando le considerazioni fatte in
precedenza riguardo la necessità di affiancare all’intervento una
terapia medica come sopra esposto.
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