UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BARI
VALUTAZIONE COMPARATIVA A N.1 POSTO DI PROFESSORE ASSOCIATO
FACOLTA’ DI LETTERE E FILOSOFIA SETTORE SCIENTIFICO DISCIPLINARE
M-FIL\03 BANDITO CON D.R. N. 9881 DEL 27.09.2001, IL CUI AVVISO E’ STATO
PUBBLICATO
NELLA G.U. DELLA REPUBBLICA IV SERIE SPECIALE
“CONCORSI ED ESAMI” N 80 DEL 09.10.2001 (IV TORNATA 2001)
SECONDA RIUNIONE
Il giorno 9 ottobre 2002 alle ore 9.00 presso presso i locali della Presidenza della Facoltà di
Lettere e Filosofia dell’Università di Bari, si è riunita la Commissione giudicatrice della
procedura di valutazione comparativa come sopra indicata, nominata con decreto rettorale n.
2172 del 04.03.2002, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica - IV Serie Speciale
“Concorsi ed Esami” n. 23 del 22.03.02, come modificato con decreto rettorale n. 6071 del
24.07.2002, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica - IV Serie Speciale
“Concorsi ed Esami” n. 62 del 06.08.2002.
Risultano presenti i seguenti commissari:
-Prof. Stelio Zeppi
-Prof. Eugenio Lecaldano Sasso La Terza - Presidente
-Prof. Demetrio Neri
-Prof. Giorgio Baratta
-Prof. Sergio Cremaschi - Segretario
La Commissione procede all’apertura dei plichi trasmessi dal Settore preposto contenente i
titoli, le pubblicazioni ed i curricula presentati dai candidati.
Indi la Commissione, tenendo presente i criteri di massima già stabiliti nella precedente
riunione del giorno 9 settembre, procede alla valutazione degli stessi.
Dopodiché, il Presidente invita ogni componente a formulare il giudizio individuale nei
riguardi di ciascun candidato, e quindi a formulare quello collegiale della Commissione, come
da allegato n. 1 che fa parte integrante del presente verbale.
La seduta è tolta alle ore 13.00.
Letto, approvato e sottoscritto.
La Commissione:
-Prof. Stelio Zeppi
-Prof. Eugenio Lecaldano Sasso La Terza
-Prof. Demetrio Neri
-Prof. Giorgio Baratta
-Prof. Sergio Cremaschi
1
ALLEGATO AL VERBALE N. 2
ALL. 1
DOTT GUIDO BRUNI
Giudizio espresso dal Prof. Stelio Zeppi
Il candidato, laureato nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Pisa, presso la
quale ha collaborato col prof. Sainati, ha conseguito il dottorato in Filosofia ed ha compiuto
soggiorni di studio all’estero nel corso dei quali ha condotto approfondite ricerche sul
pensiero di Heidegger.
S’è attivamente occupato di metafisica e ontologia. Il suo principale oggetto di indagine è
costituito dalla figura di Heidegger, considerata anche sotto il profilo della continuità o meno
del suo sviluppo di pensiero, questione affrontata nell’intento di giungere a una personale
valutazione critica. Il candidato s’è dedicato anche allo studio della meditazione del presente
nella filosofia contemporanea. Serietà d’informazione storiografica e di elaborazione
concettuale, precisione di linguaggio, vivacità d’interessi sono meriti degni di apprezzamento
positivo, ma gli scritti presentati dal candidato pertengono alla sfera della filosofia teoretica,
non a quella della filosofia morale.
Giudizio espresso dal Prof. Eugenio Lecaldano Sasso La Terza
Il candidato lavora presso l’Università di Pisa e ha conseguito il dottorato in Filosofia presso
questa Università con una dissertazione su Husserl e Heidegger. La sua produzione con
prevalenti intenti teorici si è sviluppata nell’ambito della ricostruzione del contributo offerto
dalla filosofia tedesca del XX secolo ai problemi della metafisica e dell’ontologia. Il nucleo
portante dei suoi interessi emerge in particolare nell’ampio studio, in due volumi pubblicati
nel 1999, su Heidegger e l’essere come fatticità ; da rilevare la buona ricostruzione che in
essa viene fatta della questione del tempo nella filosofia di Heidegger nel contesto del
contributo del pensiero filosofico a questa tematica . La prevalente attenzione per le tematiche
della metafisica contemporanea è altresì confermata dall’ulteriore lavoro pubblicato dal
candidato nel 2001: Il tempo della vita: studio sulla dimensione del presente nella filosofia
contemporanea . Svolge la sua attività anche come membro del Comitato di Redazione della
rivista filosofica “Teoria” . I suoi lavori mostrano accuratezza e capacità di ricostruzione delle
idee esposte anche se non mancano alcune vischiosità espositive e tendenze alla ripetizione .
L’attenzione del candidato è rivolta comunque a problematiche di tipo teoretico e scarso è il
suo contributo alle discipline oggetto di questo concorso.
Giudizio espresso dal Prof. Demetrio Neri
Il candidato si è laureato nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Pisa nel 1989,
proseguendo poi i suoi studi nella stessa Università come vincitore di una borsa del dottorato
di Filosofia. Ha conseguito il titolo nel 1996, dopo una serie di soggiorni di studio presso
Università tedesche. Attualmente è attivo come cultore della materia nel Dipartimento di
Filosofia dell’Università di Pisa.
La produzione scientifica del dott. Bruni consta, oltre che di alcuni saggi pubblicati su varie
riviste, di tre volumi. I primi due indagano il pensiero di Martin Heidegger assumendo come
filo conduttore il tema del “celarsi dell’essere”, il quale poi, soprattutto nel secondo volume,
si specifica nel tentativo di individuare e perseguire un approccio originale all’annosa
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questione della continuità/discontinuità del pensiero del filosofo tedesco. Il terzo volume
studia il tema della dimensione del presente nella filosofia contemporanea.
Nel complesso, l’autore dimostra in questi scritti una buona capacità analitica e una piena
padronanza dei testi affrontati. Tuttavia, si deve notare che la produzione scientifica del dott.
Bruni non si inserisce pienamente nell’area di Filosofia morale e può essere meglio
apprezzata nell’area della Filosofia teoretica.
Giudizio espresso dal Prof. Giorgio Baratta
Tra i titoli scientifici presentati dal dott. Guido Bruni ha rilievo l’ampia trattazione in due
volumi del pensiero di Heidegger in relazione a “L’essere come fatticità”. Una prospettiva
teorica personale viene proposta dal dott. Guido Bruni nel successivo volume “Il tempo della
vita”. Nel complesso i lavori del dott. Guido Bruni mostrano un approccio qualificato e ben
documentato all’analisi degli autori presi in esame. La pertinenza dei titoli del dott. Guido
Bruni concerne l’ambito filosofico teoretico piuttosto che quello filosofico morale.
Giudizio espresso dal Prof. Sergio Cremaschi
Il candidato ha conseguito un dottorato a Pisa, ha fruito di una borsa postdottorato presso la
stessa università e di una borsa di ricerca del DAAD a Berlino, svolgendo un ampio periodo
di ricerca all'estero. È membro della redazione di una seria rivista accademica. Ha inoltre
maturato esperienza didattica in un Istituto superiore di scienze religiose e nei licei. Il
candidato presenta, oltre a cinque saggi su temi legati a quelli dei libri, un ampio lavoro in due
volumi su Heidegger, vertente sulla ontologia fenomenologica heideggeriana, e in particolare
sulla temporalità e la "celatezza" dell'essere. Il lavoro è di grande impegno e condotto a un
livello di competenza degno del massimo rispetto; nel panorama, amplissimo, degli studi
heideggeriani riesce ad inserirsi con un utile e ben documentato contributo.
Presenta inoltre un volume sulla temporalità in alcuni autori del Novecento. Il lavoro si
segnala per la capacità di muoversi fra autori appartenenti a scenari culturali diversi, di area
non solo tedesca ma anche francese e per la capacità di svolgere una elaborazione teorica in
positivo, dote che non abbonda fra i candidati nel nostro paese. Di grande interesse è la tesi
svolta sul primato della quotidianità rispetto al tempo lineare e bene svolta è la sua
articolazione e difesa. Va ascritto a merito del candidato il fatto di dimostrare di sapere usare
la letteratura primaria secondaria sia in lingua tedesca che in lingua inglese e francese.
Il profilo delle pubblicazioni del candidato anche in relazione all'arco di tempo in cui sono
state prodotte è elevato. La rilevanza scientifica della collocazione editoriale delle
pubblicazioni è medio-alta anche se si tratta di collane la cui diffusione all'interno della
comunità scientifica sembra modesta.
La qualità dei tre volumi presentati è sufficiente a segnalare il candidato come meritevole di
grande attenzione come uno studioso promettente e sicuramente degno di attenzione per una
idoneità in uno dei settori scientifico-disciplinari filosofici.
La rilevanza al presente settore scientifico-disciplinare è molto limitata. Da quanto risulta dai
lavori presentati il profilo del candidato potrà essere prevalentemente attinente al
raggruppamento M-FIL 01.
Giudizio collegiale della Commissione sul dott. Guido Bruni:
La commissione rileva il buon curriculum formativo del candidato e la sua partecipazione a
due ricerche di interesse nazionale, entrambe su temi di ermeneutica e ontologia. Presenta un
ampio lavoro in due volumi su Heidegger, vertente sulla temporalità e la "celatezza"
dell'essere, condotto con competenza, anche se forse viziato da uno sforzo di trovare ad ogni
costo un approccio originale a un autore molto studiato, sforzo che conduce a una lettura
condotta talvolta un po' dall'esterno col rischio di imporre all'autore problematiche non sue.
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Presenta inoltre un volume sulla temporalità in diversi autori del Novecento tedeschi e
francesi. Il lavoro, apprezzabile per la capacità di muoversi fra autori appartenenti a scenari
culturali parzialmente diversi, si segnala per il tentativo di svolgere una elaborazione teorica
in positivo.
Il profilo delle pubblicazioni del candidato anche in relazione all'arco di tempo in cui sono
state prodotte è elevato. La rilevanza scientifica della collocazione editoriale delle
pubblicazioni è buona.
La qualità dei tre volumi presentati è tale da far considerare il candidato come uno studioso
promettente e con uno stimabile livello di produzione, in particolare per l’ambito teoretico.
Infine la commissione sottolinea che la rilevanza al presente settore scientifico-disciplinare è
chiaramente limitata.
DOTT RAFFAELLA DE FRANCO
Giudizio espresso dal Prof. Stelio Zeppi
La non breve serie delle pubblicazioni scientifiche presentate dalla dott. Raffaella De Franco è
costituita da 3 volumi, 7 saggi, 4 recensioni.
Dei volumi, i più rilevanti per ampiezza sono Bioetica e tolleranza. Questioni di medicina e
morale per il terzo millennio e In nome di Ippocrate. Dall’“olocausto medico” nazista
all’etica della sperimentazione contemporanea (rispettivamente pp. 182, e 240).
Il libro In nome di Ippocrate ripercorre, con attenta accuratezza, le fasi storiche e i significati
ideologici di vicende etico-politico-scientifiche che, a cominciare dalle concezioni nazistiche
e dalle loro tragiche applicazioni pratiche su larga scala, giungono fino ai nostri giorni,
ampiamente e drammaticamente dominati dalla sperimentazione medica e da tuttora attuali
vedute razzistiche, da accesi dibattiti intorno ai diritti e doveri del terapeuta, ecc. Precisa e
scrupolosa documentazione, nonché meditata elaborazione concettuale dell’argomento, fanno
di questa ricerca un pregevole contributo alla riflessione sulla bioetica.
Il libro Bioetica e tolleranza è una vasta antologia, intelligentemente curata, di scritti di autori
di lingua inglese, tradotti in italiano, prospettanti un variegato ventaglio di riflessioni sul tema
della tolleranza in bioetica. Esso è corredato da una piuttosto estesa Introduzione iniziale e da
una ricca bibliografia finale, e fornisce un utile e interessante apporto – come scrive il prof.
Francesco Bellino nell’ultima pagina di copertina – alla costruzione di una bioetica razionale
e pluralista anche in Italia.
A temi più specificamente biomedici si lega il libro Per un’etica della diagnosi, collegato alle
esperienza “sul terreno” che la candidata ha meritoriamente effettuato mediante una lunga
serie di importanti contatti con l’ambiente medico accademico. Ella, infatti, ha conseguito il
triennale Diploma di Specializzazione in Criminologia Clinica e Psichiatria Forense presso la
Facoltà di Medicina barese (col massimo dei voti e la lode); è membro dell’International
Society of Technology Assessment in Health Care, presso cui, nel XII Congresso
Internazionale (1994), ha presentato una relazione; è socio di due prestigiosi istituti
universitari statunitensi di etica. È, inoltre, assistente ordinario di Filosofia morale nella
Facoltà di Lettere e Filosofia barese.
Rigore dell’informazione, piena focalizzazione dei temi affrontati, continuità di
approfondimenti critici, operosa partecipazione alle attività didattico-scientifiche
dell’Università barese (collaborazione continuativa col Seminario di Storia della Scienza,
diretto dal prof. Mauro Di Giandomenico, presso il quale riveste cariche di rilievo), interesse
rivolto anche – come non pochi dei saggi attestano – a problematiche non bioetiche e
appartenenti alla tradizione della filosofia morale: sono questi i connotati della candidata che
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fanno di lei un elemento pienamente degno di attenta considerazione ai fini della presente
valutazione comparativa.
Giudizio espresso dal Prof. Eugenio Lecaldano Sasso La Terza
La candidata laureata in Filosofia presso l’Università di Bari, è stata borsista presso la stessa
Università e dal 1973 assistente ordinario di Filosofia Morale presso la facoltà di Lettere e
Filosofia dell’Università di Bari, dall’anno accademico 2000-2001 ha ottenuto l’affidamento
di Bioetica presso la stessa facoltà. . Nella sua produzione, coerente e ben articolata nel
tempo, oltre a numerosi articoli già pubblicati negli anni Settanta su questioni etiche ( tra
l’altro da segnalare l’articolo del 1975 dedicato all’etica situazionistica ) prevalgono gli
interessi per le questione della bioetica e per la storia della riflessione morale sulle questioni
legate alla sperimentazione nella medicina e nella biologia . La continuità e la competenza
con cui la candidata è giunta a trattare tali tematiche ha reso il suo lavoro un utile contributo
all’avanzamento dell’etica medica nel nostro paese. La coerenza dei suoi interessi è in
particolare documentata dall’antologia del 1998 su Bioetica e tolleranza ( una raccolta di
contributi di studiosi stranieri sul tema della diversità e del pluralismo nella medicina a cui la
candidata premette una densa introduzione ), dal volume del 2001 Nel Nome di Ippocrate, e
infine dal saggio dedicato sempre nel 2001 a Per un’etica della diagnosi . In particolare
convincente è il volume In nome di Ippocrate in cui la candidata ricostruisce con ricchezza di
documentazione e chiarezza espositiva un filone di arroganza scientista riconoscibile nella
teorizzazione degli scopi e degli obiettivi della sperimentazione medica nel corso del XX
secolo. Per l’insieme della sua produzione la candidata mostra di avere raggiunto una
maturità di ricerca e di scrittura che la rendono pienamente idonea per il presente concorso.
Giudizio espresso dal Prof. Demetrio Neri
Raffaella De Franco ha conseguito la laurea in Filosofia nella Facoltà di Lettere e Filosofia
dell’Università di Bari nel 1969 con una tesi sul suicidio da un punto di vista fenomenologico.
Nel 1973 è stata inquadrata come Assistente ordinario di Filosofia morale presso la stessa
Facoltà, svolgendovi una intensa attività didattica. Nel 1987 ha conseguito il Diploma di
specializzazione in Criminologia clinica e psichiatria forense. Dall’anno accademico 2000-01
tiene l’insegnamento di Bioetica nella Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Bari.
La produzione scientifica della dott. De Franco, non ampia dal punto di vista quantitativo,
appartiene indubbiamente all’ambito disciplinare della filosofia morale. Fin dai primi scritti,
pubblicati negli anni ’70, l’interesse della dott. De Franco si è infatti concentrato su temi
squisitamente etico-filosofici e, più tardi, etico-sociali, quali quelli della morte nel pensiero di
Heidegger e del suicidio nel pensiero di Sartre; e poi sull’indagine di nozioni quali norma,
devianza e controllo sociale, affrontate non solo nel loro spessore etico-filosofico, ma anche
attraverso strumenti concettuali specifici acquisiti dalla candidata grazie alla specializzazione
in Criminologia clinica e psichiatria forense. Negli anni ’90 l’interesse della candidata si
sposta decisamente verso l’ambito della bioetica, con un particolare riguardo verso il tema
delle scelte etiche in biomedicina e in etica sociale. Da queste ricerche derivano i tre libri che
la candidata sottopone all’attenzione della commissione. Il primo è un’antologia dedicata al
tema della tolleranza e della diversità nella pratica morale, che raccoglie importanti studi
preceduti da un’ampia introduzione. Il secondo volume (Nel nome di Ippocrate.
Dall’olocausto medico nazista all’etica della sperimentazione contemporanea) è un’originale
ricerca monografica che esamina – sulla base di una vasta documentazione storica
criticamente vagliata – lo sviluppo e i principali caratteri della sperimentazione medica
perpetrata dai medici nazisti nei campi di sterminio. La novità della ricerca – anche in
rapporto all’ampia letteratura scientifica internazionale sul tema – sta nel tentativo, ben
riuscito, di andare al di là della generica condanna etica per esaminare le stesse basi
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epistemologiche dei protocolli applicati dai medici nazisti, confrontandole con quelle che
stanno alla base dell’etica della ricerca biomedica contemporanea, così come si è evoluta a
partire dal Codice di Norimberga recepito poi dalla Dichiarazione di Helsinki. Il volume della
dott.ssa De Franco ha subito suscitato un notevole interesse nella comunità scientifica italiana
e ha contribuito al rinnovamento del dibattito bioetico sul tema dell’etica della ricerca
biomedica.
Il terzo volume (Per un’etica della diagnosi) è in realtà un primo risultato di una più vasta
ricerca che intende avviare una riflessione etica sull’epistemologia, metodologia e finalità
della diagnosi, un tema che presenta una certa originalità nell’ambito della bioetica, che in
verità non vi ha finora dedicato grande attenzione.
Nel complesso, la produzione scientifica della candidata si segnala non solo per l’importanza
e l’attualità dei temi trattati, ma anche per l’ampia e aggiornata informazione e il rigore
metodologico, che hanno consentito alla De Franco di pervenire, soprattutto nel secondo dei
libri sopra ricordati, a risultati di grande rilievo.
Giudizio espresso dal Prof. Giorgio Baratta
La dott.ssa Raffaella de Franco dimostra, attraverso le pubblicazioni che ella presenta, una
preparazione ampia e sicura, in senso sia teorico che storico, nelle discipline filosofico-morali,
nonché una competenza scientifica che giova alla trattazione delle tematiche specialistiche di
cui ella si occupa. Il volume In nome di Ippocratesi contraddistingue per l’originalità della
impostazione: esso apre interrogativi inquietanti in relazione alle radici storiche della bioetica.
Giudizio espresso dal Prof. Sergio Cremaschi
La candidata ha maturato esperienze didattiche e ottenuto qualificazioni attraverso scuole di
specializzazione post-laurea in criminologia clinica e psichiatria forense che possono essere
utili per l'area del settore coltivata dalla candidata.
Ha svolto attività didattica universitaria per decenni in aree pertinenti al settore e per un anno
ha tenuto un corso universitario di bioetica.
La candidata ha ottenuto una borsa di ricerca biennale; in seguito, da 28 anni ha prestato
servizio nei ruoli universitari come assistente ordinario. Ha coperto un incarico scientificoorganizzativo nell'Università di appartenenza. Ha presentato una comunicazione a un
convegno internazionale.
La candidata presenta: a) sette articoli o note su temi a cavallo fra la filosofia morale e le
scienze sociali pubblicati in riviste o annali accademici; b) un'antologia su bioetica e
tolleranza. c) un libro sull'etica della sperimentazione medica; d) un saggio di 41 cartelle
sull'etica della diagnosi;
I primi articoli consistono in saggi brevi vertenti sui temi del suicidio e la morte, la scelta,
l'etica situazionistica, la devianza. Sul suicidio, su cui verte il saggio più ampio, la trattazione
è in sede sociologica e non etica. L’affermazione che le statistiche riportate a p. 194
dimostrerebbero la maggiore incidenza del suicidio nei paesi protestanti che nei paesi cattolici
sembra non giustificata senza un confronto fra il dato di 20,30 suicidi su 100.000 abitanti
della Francia e del 33,9 dell'Ungheria con quello di 7,5 della Scozia e 9,8 della Norvegia.
Spiace anche il carattere sbrigativo del confronto fra religiosità protestante e cattolica che non
sembra basato su fonti indipendenti e più recenti che Durkheim stesso.
L'antologia su bioetica e tolleranza consiste in una ottima scelta e traduzione di alcuni saggi
sul tema. La brevissima introduzione non ha carattere di contributo al dibattito, ma
sostanzialmente presenta il contenuto dei saggi raccolti.
Il volume In nome di Ippocrate si presenta come una ampia e dettagliata ricostruzione del
dibattito sulla deontologia della sperimentazione biomedica in seguito al processo di
Norimberga contro i medici collaboratori del nazismo. A titolo di merito va segnalata la scelta
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felice del tema, di massimo rilievo e non trattato nella letteratura italiana, l'impegno civile
manifestato nello svolgimento, lo sforzo di documentazione attraverso un'amplissima
letteratura inglese e tedesca. È bene argomentata la tesi del carattere non patologico e
marginale dell'adesione dei medici tedeschi ai progetti nazisti; è di indubbio interesse il
tentativo di indagare la presenza di un codice deontologico deviante alle spalle di questa
adesione. Forse non è stata considerata come meritava una circostanza storica e sociologica
quale il fatto che la professione medica tedesca prima del 1933 aveva una composizione
ebraica presso che maggioritaria e che quindi la maggioranza dei medici tedeschi negli anni
della Shoa erano stati immediati beneficiari della eliminazione dei colleghi ebrei.
In sede critica la nota 84 attribuisce a Kant la responsabilità dell'obbedienza de tedeschi a
Hitler con una documentazione non sufficiente: si cita Kant sulla menzogna ma senza alcuna
citazione di fonti che provino la veridicità dell'affermazione che "i genetisti tedeschi
ritenevano che la verità scientifica… dovesse essere onorata, anche se il suo costo politico
fosse stato lo sterminio degli appartenenti".
Il saggetto Per un'etica della diagnosi sviluppa il tema dei limiti e delle aporie cui ha
condotto un ideale scientistico o naturalistico della diagnosi che ha guidato storicamente il
costituirsi della medicina, illustrandolo con uno studio di caso americano, quello di un followup di un gruppo di popolazione afromericana in cui la sifilide era endemica durante decenni
evitando volutamente gli interventi terapeutici. È meritorio l'avere affrontato questo tema,
ancora poco trattato nella letteratura di bioetica e collegato al tema del libro della candidata.
La tesi principale del saggio, che la nozione stessa di diagnosi ha basi morali e non solo
epistemologiche in quanto rimanda alla sofferenza, la quale è valutata in relazione ai bisogni e
ai fini dell'essere umano (p. 49) meriterebbe una formulazione più articolata e una più ampia
difesa teorica.
La rilevanza delle pubblicazioni della candidata al settore scientifico-disciplinare è elevata.
L'originalità dell'apporto della candidata è, nel volume e nel saggio, discreta, ed è lodevole la
scelta di una specifica e poco frequentata area di indagine. La quantità delle pubblicazioni non
è elevata e la continuità nella produzione scientifica è scarsa. La rilevanza scientifica della
collocazione editoriale delle pubblicazioni e la diffusione nella comunità scientifica può
ritenersi buona per il volume In nome di Ippocrate.
In conclusione, la candidata dimostra di avere maturato competenze specifiche relative a
un'area della bioetica, l'etica della sperimentazione e della diagnosi; ha dato alcuni contributi
con una certa originalità agli studi in quest'area. Anche se sarebbero desiderabili solide
competenze in almeno un altro campo rientrante nel settore, possibilmente con un carattere
più fortemente teorico, tali competenze possono essere giudicate sufficienti per un giudizio di
idoneità.
Giudizio collegiale della Commissione:
La commissione ha concordemente apprezzato la piena pertinenza della produzione
scientifica della candidata all’area della filosofia morale, rilevando anche – in relazione al
volume In nome di Ippocrate – l’originalità del contributo offerto al dibattito etico-filosofico
italiano su un tema, quello dell’etica della ricerca biomedica, che presenta riflessi culturali che
vanno ben oltre l’ambito specifico della bioetica. La commissione ha potuto anche apprezzare
la sicura padronanza delle fonti primarie e secondarie degli argomenti oggetto delle
pubblicazioni della candidata nonché l’approfondita elaborazione concettuale, che testimonia
un sicuro possesso degli strumenti fondamentali della ricerca scientifica.
Tenendo anche in considerazione l’attività didattica continuativamente prestata dalla
candidata in qualità di assistente ordinario di filosofia morale e, dall’anno accademico 20002001, in qualità di affidatario del corso di bioetica, la commissione unanimemente ritiene che
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la dott.ssa De Franco meriti di essere presa in considerazione ai fini della presente valutazione
comparativa.
DOTT MAURIZIO MORI
Giudizio espresso dal Prof. Stelio Zeppi
La bibliografia presentata dal dr. Maurizio Mori si segnala anzitutto per singolare copiosità:
essa comprende 4 libri, ben 217 tra articoli e saggi, 16 lavori scritti in collaborazione con altri
autori, 13 curatele di riviste e volumi. Alcuni dei saggi costituiscono, per mole editoriale e per
organicità di trattazione, dei veri e propri brevi volumi.
La ricerca filosofia effettuata dal candidato copre quasi per intero la tematica della bioetica
(aborto, eutanasia, trapianto di organi, fecondazione artificiale, deontologia medica, ecc.) e lo
fa rivelando attento impegno nella disamina critica delle diverse tesi religiose (cattoliche) e
laicistiche formulate e in campo filosofico e in campo giuridico e in campo medico nell’arco
dell’ultimo secolo: il suo contributo di pensiero appare approfondito e costruttivo, e non
ignaro di anticipazioni – per esempio, l’opera di Ippocrate – remote nel tempo.
Il candidato si è occupato, altresì, di contenuti appartenenti alla tradizione filosofica
stricto sensu intesa: in specie, il filone delle teorie utilitaristiche.
Sicuro possesso della letteratura relativa agli argomenti trattati, e in particolare di quella
anglo-americana, apertura criticamente equilibrata alle disparate posizioni assunte dal
pensiero bioetico, innovatività e rigore metodologico degli studi condotti, continuità
temporale della produzione scientifica, piena pertinenza di quest’ultima all’ambito
disciplinare indicato dal presente concorso, collocazione delle pubblicazioni presso sedi
editoriali prestigiose, alcune delle quali di lingua inglese: ecco i principali titoli di merito d’un
candidato – già ricercatore – che appare degno di molta attenzione da parte di questa
Commissione giudicatrice.
Giudizio espresso dal Prof. Eugenio Lecaldano Sasso La Terza
Laureato in filosofia presso l’Università di Milano nel 1974, ha conseguito il dottorato di
ricerca in teoria generale del diritto e filosofia analitica presso l’Università di Milano nel
1987. Ha studiato presso l’Università di Helsinki con una borsa di studio del Ministero della
Educazione finlandese . Nel 1983 - 1984 ha ottenuto una “Fulbright Scholars “ presso
l’Università di Arizona. E’ stato lungamente insegnante di filosofia nelle scuole secondarie (
di ruolo dal 1981). Ricercatore di Filosofia del Diritto presso la Facoltà di Giurisprudenza
della seconda Università di Milano (Bicocca ) dal 1999- 1999. Docente a contratto di bioetica
presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Pisa negli annni 1997-1998 e 19981999. Già idoneo al concorso di associato per il settore M.Fil /03 ha preso servizio
nell’ottobre 2000 presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino, decaduto
dalla nomina per irregolarità nella stesura della domanda dal 1 gennaio del 2001 è ricercatore
presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino dove ha anche l’affidamento
di Bioetica . Dalla metà degli anni ’80 ha svolto in modo intenso e continuativo e con risultati
pubblicamente rilevanti una attività di promozione degli studi di bioetica in Italia,anche in
collegamento con ricercatori di altri paesi, in particolare coordinando dal 1985 la sezione di
bioetica del Centro di Studi Politeia e dirigendo dal 1993 la rivista “Bioetica” e facendo parte
dal 1993 al 1999 del Comitato direttivo della “International Association of Bioethics”. Si
possono individuare all’interno della sua vastissima produzione due linee di ricerca
approfondite in modo sistematico e con continuità e coerenza. Da una parte si collocano i
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suoi studi di storia dell’etica e di etica teorica quali ad esempio il volume del 1986 dedicato
all’utilitarismo di R. Brandt, Utilitarismo e morale razionale ( nella stessa linea di
approfondimento dell’utilitarismo si colloca anche un suo saggio del 1986 sull’utilitarismo
della norma) o il meritevole lavoro fatto nel 1995 per la cura e traduzione dei Metodi
dell’etica di Henry Sidgwick . Ma in questa stessa linea sono rilevanti anche l’introduzione
del 1981 al volume Etica di W.Frankena e i saggi sull’etica di Manzoni ( del 1982), di
Calderoni (1979 ) e l’introduzione (del 1986) a Un etica per la politica di B.Russell .
Dall’altra si colloca quella larga mole di lavori con cui Mori ha trattatto tutte le questioni della
bioetica a partire dalla fine degli anni ’70: al 1983 risale la cura con U.Scarpelli di un
fascicolo speciale della “Rivista di Filosofia “ dedicato al “diritto alla vita” e nel 1988 Mori
cura un volume sulle Questioni della biotica in cui raccoglie i contributi ad un convegno da
lui organizzato a Siena in collaborazione con lo ”Hastings Center”. Nella sua ricerca Mori
documenta una particolare attenzione per le questioni dell’aborto (ad esempio con l’articolo
nel fascicolo speciale già ricordato della “Rivista di Filosofia” del 1983 e con il volume del
1996 su Aborto e morale ) e della fecondazione artificiale ( approfondite da Mori in un
volume del 1988 su la fecondazione artificiale:questioni morali nell’esperienza giuridica ed
in un volume del 1995 su la fecondazione artificiale: una nuova forma di riproduzione umana
).Ma Mori si è soffermato più volte e con buoni risultati anche sulle questioni dell’eutanasia
(1986, 1990, 1992), della storia della bioetica ( 1993) e della definizione stessa del concetto di
bioetica (1993, 1994). Significativa è anche la presenza di Mori nel dibattito internazionale
con una serie di interventi su importanti riviste (“The Hastings Center Report” nel 1987,
“Bioethics nel 1993 e il “Journal of Medicine and Philosophy “ nel 2000) e in volumi
collettanei (nel volume Principles of Health Care Ethics del 1993 a cura di R.Gillon, la voce
del 1998 sul concetto di Life nell’Encyclopedia of Applied Ethics a cura di R.Chadwick e il
suo saggio sul pre-embrione del 1998 nel volume a cura di J.Harris e S.Holm suThe Future of
Human Reproduction ).La produzione di Mori risulta indubbiamente ragguardevole per mole
e approfondimento in entrambe le linee di ricerca di cui si è detto. Il contributo di Mori, non
privo di risultati originali, è quello della discussione critica delle argomentazioni filosofiche
presentate nelle discussioni bioetiche sulle questioni della nascita(come ad esempio nella
discussione sulla potenzialità nel suo lungo saggio del 1990 ). Un’ altra linea lungo la quale si
articola il contributo di Mori raggiungendo significativi risultati ( anche come ricaduta della
sua ricerca più rivolta alla storia e alla teoria dell’etica ) è quella della documentazione e più
chiara delineazione della distinzione tra approccio della sacralità e della qualità della vita alle
questioni della bioetica. La sua produzione è dunque del tutto degna di un giudizio
meritevole.
Giudizio espresso dal Prof. Demetrio Neri
Laureato in Filosofia nel 1974 presso l’Università di Milano, il dott. Mori ha conseguito il
dottorato di ricerca in Teoria generale del diritto e filosofia analitica presso lo stesso Ateneo
nel 1987, dopo aver trascorso un certo numero di anni all’estero, prima in Finlandia con una
borsa di studio del Ministero dell’educazione finlandese, dove ha studiato logica deontica e
teoria del valore con G.H. von Vright, e poi negli Stati Uniti con una borsa Fulbright, dove ha
studiato con Joel Feinberg e ha conseguito un Master in Filosofia. Dal 1999 è ricercatore di
Filosofia del diritto e, negli anni precedenti, ha svolto una intensa attività didattica come
docente a contratto presso varie Università. Coordinatore della sezione di bioetica del Centro
studi Politeia, dirige dal 1993 la rivista Bioetica. Rivista interdisciplinare. Dal 1993 al 1999 è
stato membro del Board della International association of Bioethics. Attualmente è ricercatore
presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino, dove insegna Bioetica.
La produzione scientifica di Maurizio Mori, assai ampia e continua nel tempo, permette di
delineare il profilo di uno studioso i cui scritti sono pienamente pertinenti all’area di Filosofia
morale e, già a partire dai primi anni ’80, hanno avuto una forte incidenza nel dibattito
9
bioetico italiano e internazionale (come dimostrano i molti saggi pubblicati su riviste
internazionali o in volumi collettanei). Si possono individuare due specifiche direzioni di
ricerca nella produzione del dott. Mori. La prima riguarda la storia e teoria dell’etica.
Perseguita a partire dagli anni successivi alla laurea con lunghi soggiorni all’estero (prima in
Finlandia con Von Wright e poi negli Stati Uniti), si è concentrata sull’etica utilitaristica e
concretizzata nel volume Utilitarismo e morale razionale (1986), nonché in alcuni saggi di
carattere storico-teorico su vari autori e nella traduzione, con ampia introduzione, di due
classici del pensiero etico anglo-americano: l’Etica di W.K. Frankena e I metodi dell’etica di
H. Sidgwick . La robusta preparazione teorica così acquisita dal dott. Mori è stata messa a
frutto, a partire dai primi anni ’80, nel nuovo campo della bioetica, di cui si può ben dire che
Mori è stato uno dei primi propugnatori, se non il primo, in Italia. In questa direzione di
ricerca la produzione scientifica del dott. Mori è assai vasta e articolata, toccando pressoché
tutti i temi che oggi sono di pertinenza della bioetica. Si segnalano qui i due volumi dedicati
alla questione della fecondazione artificiale: il primo, del 1988, sotto l’aspetto dell’esperienza
giuridica, mentre il secondo, del 1995, ne approfondisce le implicazioni filosofiche ed etiche.
E poi il volume del 1996 su Aborto e morale, di taglio più divulgativo, ma che riesce a
coniugare questa finalità col mantenimento di un alto standard di rigore metodologico e
acume critico. Sempre in questa direzione di ricerca, i contributi apparsi sulle maggiori riviste
specialistiche italiane e straniere sono moltissimi e, per ciò stesso, di valore diseguale: tutti,
in ogni caso, si lasciano apprezzare per la vastità dell’informazione e della documentazione e
la chiarezza espositiva. In molti di essi, infine, in particolare quelli dedicati
all’approfondimento teorico della distinzione tra l’etica della qualità della vita e l’etica della
sacralità della vita, vengono raggiunti risultati di grande spessore teorico e originalità
filosofica. Il giudizio sulla produzione scientifica del dott. Mori è dunque di piena maturità
scientifica.
Giudizio espresso dal Prof. Giorgio Baratta
Il dott. Maurizio Mori dimostra una vasta conoscenza storica e un approccio teorico spiccato
negli studi filosofico-morali, particolarmente quelli dedicati all’utilitarismo. I lavori di etica
applicata del dott. Mori concernenti temi sia generali sia specifici della problematica bioetica
costituiscono un contributo prezioso e innovativo in questo recente campo di ricerca filosofica
e scientifica.
Giudizio espresso dal Prof. Sergio Cremaschi
Il candidato ha conseguito un dottorato di ricerca, ha svolto ricerca presso sedi universitarie e
attività didattica universitaria tenendo fra l'altro corsi di bioetica, filosofia morale, filosofia
del diritto presso l'Università di Torino e di Pisa. È ricercatore presso l'Università di Torino
Ha compiuto periodi di ricerca all'estero. Dirige una autorevole rivista ed è membro della
redazione di prestigiose riviste accademiche internazionali. Ha diretto programmi di ricerca
internazionali.
Il candidato presenta un libro sul neoutilitarismo, tre libri su temi di bioetica, un grande
numero di saggi in volumi collettivi e su riviste italiane e straniere. Da segnalare
l'impegnativa edizione italiana della maggiore opera di Sidgwick. Sono sempre lavori ben
documentati, organizzati in modo plausibile e svolti con alto livello di competenza specifica
sui temi affrontati. Da segnalare anche il saggio nel volume 'Utilitarismo oggi' che rappresenta
una lucida ed efficace presentazione del neoutilitarismo. È lodevole riscontrare la presenza di
ampio lavoro svolto sia su un filone di etica normativa, l'utilitarismo, sia su un ramo dell'etica
applicata, la bioetica.
Se qualche difetto si può riscontrare in questi lavori, questo potrebbe consistere, nei contributi
di bioetica, in alcune ricadute nella tentazione di presentare le posizioni non condivise in
10
modo da costruirsi un avversario di comodo. Molte sue conclusioni, sia in La fecondazione
artificiale sia in Aborto e morale sia in svariati saggi minori, vengono raggiunte attraverso la
presentazione di due veri e propri paradigmi alternativi: quello dell’etica della sacralità della
vita, che rappresenterebbe pressoché l’intera tradizione dell’etica occidentale, e quello
dell’etica della qualità della vita, che rappresenterebbe l’intera riflessione contemporanea non
aderente ad una prospettiva religiosa. Ciò che non rientra in questa schematizzazione viene
semplicemente ignorato. Inoltre, il candidato dichiara spesso di volersi limitare al lavoro
‘analitico’ di presentare dei due paradigmi, mentre invece ne caratterizza uno in maniera così
poco plausibile da rendere evidente la propria opzione normativa. Questo modo di procedere
da un lato non rende giustizia alle notevoli sfumature presenti entro l'ambito della cosiddetta
"etica tradizionale" ed entro lo schieramento di coloro che, in vari modi, ne ripropongono
oggi alcune tesi; i difensori di un’etica della sacralità della vita come la intende il candidato
sono infatti una minoranza relativamente esigua e, d’altro canto, non rende giustizia nemmeno
alla varietà delle etiche non religiose oggi presenti nel dibattito filosofico, le quali vengono
tutte arruolate in una “bioetica laica” (che a sua volta viene assunta essere sostanzialmente
consequenzialista), a motivo della loro opposizione ai doveri assoluti. In una parola, spesso il
dibattito viene ridotto dal candidato a schematismi che sono forse un male inevitabile (ma
dannoso) nel dibattito politico-legislativo, là dove si tratta di persuadere l'opinione pubblica,
ma sono semplicemente fuorvianti nel dibattito accademico che dovrebbe avere il compito di
illuminare dall'esterno il dibattito politico, non di prendervi parte direttamente.
La rilevanza delle pubblicazioni al presente settore scientifico-disciplinare è elevata. La loro
quantità è elevatissima, così come la continuità in relazione all'arco di tempo in cui sono state
prodotte. La rilevanza scientifica della collocazione editoriale delle pubblicazioni è elevata e
va ricordata la presenza di diverse pubblicazioni in sedi internazionali. I lavori nel campo
della bioetica, condotti ad alto livello di competenza relativamente alle tematiche specifiche e
ai termini del dibattito recente, hanno dato un contributo notevole alla conoscenza di questa
subdisciplina nel nostro paese.
In conclusione, per il contributo dato ad alcuni campi del settore scientifico-disciplinare il
candidato si segnala come degno di massima attenzione per un giudizio di idoneità.
Giudizio collegiale della Commissione sul dott. Maurizio Mori:
La commissione è unanime nel sottolineare l’ampiezza degli interessi di ricerca lungo i quali
si è sviluppata con risultati encomiabile l’attività di Maurizio Mori. Il candidato ha svolto
dopo un ricco periodo di formazione in Italia, Finlandia e Stati Uniti, anche un’intensa attività
didattica in varie università italiane. Ragguardevole è poi la serie di attività nel campo della
direzione di riviste, della promozione di attività editoriali e di una significativa partecipazione
a convegni scientifici in Italia e all’estero, spesso di punta nel dibattito sulle questioni della
filosofia morale e della bioetica. La commissione ha rilevato altresì l’ampiezza della
produzione scientifica – il più delle volte pubblicata presso editori a livello nazionale o su
riviste italiane e straniere di prestigio – che si è sviluppata in modo ricco, informato e con tesi
originali lungo una serie di linee di ricerca anche molto personali: da una parte la storia
dell’etica moderna e contemporanea, dall’altra l’elaborazione teorica dell’utilitarismo, e infine
la messa a punto di proposte di etica pratica con particolare compiutezza nel settore della
bioetica. In questi vari campi Mori raggiunge risultati di elevato livello, e quindi la
commissione lo ritiene degno di essere preso in considerazione per questa valutazione.
11
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BARI
VALUTAZIONE COMPARATIVA A N.1 POSTO DI PROFESSORE
ASSOCIATO FACOLTA’ DI LETTERE E FILOSOFIA SETTORE SCIENTIFICO
DISCIPLINARE M-FIL\03 BANDITO CON D.R. N. 9881 DEL 27.09.2001, IL CUI
AVVISO E’ STATO PUBBLICATO NELLA G.U. DELLA REPUBBLICA IV
SERIE SPECIALE “CONCORSI ED ESAMI” N 80 DEL 09.10.2001 (IV
TORNATA 2001)
TERZA RIUNIONE
Il giorno 10 OTTOBRE 2002 alle ore 14.30 presso i locali della Presidenza della
Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bari, si è riunita la Commissione
giudicatrice della procedura di valutazione comparativa come sopra indicata,
nominata con decreto rettorale n. 2172 del 04.03.2002, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale della Repubblica - IV Serie Speciale “Concorsi ed Esami” n. 23 del
22.03.02, come modificato con decreto rettorale n. 6071 del 24.07.2002, pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica - IV Serie Speciale “Concorsi ed Esami” n.
62 del 06.08.2002, per procedere alla discussione sulle pubblicazioni scientifiche
presentate dai candidati.
Risultano presenti i seguenti membri della commissione:
-Prof. Stelio Zeppi
-Prof. Eugenio Lecaldano Sasso La Terza -Presidente
-Prof. Demetrio Neri
-Prof. Giorgio Baratta
-Prof. Sergio Cremaschi -Segretario
La Commissione stabilisce che i candidati saranno chiamati per la discussione dei
titoli scientifici secondo l’ordine alfabetico. Ai fini dello svolgimento della prova
didattica, la Commissione predispone, per ogni candidato, cinque argomenti racchiusi
in altrettante buste; il candidato ne estrarrà a sorte tre e ne sceglierà uno che sarà
oggetto della sua prova didattica da svolgersi 24 ore dopo la scelta del tema.
Ogni commissario redige un numero di tracce pari al numero dei candidati. Ogni
traccia viene inserita in buste tra loro identiche che vengono sigillate e siglate dai
singoli componenti la Commissione.
Alle ore 14.35 il Presidente fa entrare i candidati e procede all’identificazione degli
stessi. Dopo l’identificazione risultano presenti i seguenti candidati:
- Dott. Raffaella De Franco
- Dott. Maurizio Mori
Risultano assenti i candidati:
- Dott. Guido Bruni
La Commissione procede alla discussione dei titoli scientifici della candidata Dott.
Raffaella De Franco che ha inizio alle ore 14.40.
12
Gli argomenti trattati sono:
- Continuità della linea di ricerca fra le due ultime pubblicazioni.
- Differenza o meno di problematiche etiche fra sperimentazione e diagnosi
- Il rapporto fra l’eccezionalità della Shoa e la normalità occidentale in relazione
alle tematiche dell’etica della sperimentazione.
- Il carattere di scienza o ‘arte’ della medicina
Dopo la discussione la stessa candidata Dott. Raffaella De Franco viene invitata a
scegliere, secondo le modalità stabilite dalla Commissione, il tema per la prova
didattica.
I temi sorteggiati sono i seguenti:
1) Il principio di autodeterminazione in bioetica: fondamenti e aspetti applicativi
2) L’etica e i limiti della ricerca medico- biologica
3) Momenti storici e aspetti problematici dell’eugenetica
La candidata sceglie come argomento per la prova didattica il seguente tema:
- L’etica e i limiti della ricerca medico- biologica.
Il Presidente apre le buste e legge i due temi non sorteggiati dalla candidata:
1) Morale e politica alle radici della bioetica
2) La rilevanza della contrapposizione tra approcci consequenzialisti e approcci
deontologici nell’etica applicata
Il Presidente, pertanto, comunica alla medesima candidata che lo svolgimento della
prova didattica avverrà il giorno 11.10.02 alle ore 15.30 presso i locali della
Presidenza della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bari.
Il Presidente, dopo aver fatto uscire dall’aula i presenti, invita ogni componente a
formulare il giudizio individuale nonché quello collegiale della Commissione nei
riguardi della predetta candidata, come da allegato n.1 che fa parte integrante del
presente verbale.
La Commissione procede alla discussione dei titoli scientifici del candidato Dott.
Maurizio Mori che ha inizio alle ore 15.30.
Gli argomenti trattati sono:
- il rapporto fra i due filoni della ricerca del candidato: utilitarismo e bioetica
- la specificità della novità della bioetica
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- la valutazione dell’utilitarismo in confronto con le dottrine dei diritti da parte del
candidato nelle sue pubblicazioni
- il ruolo della problematica bioetica in relazione al tema dei diritti umani
Dopo la discussione lo stesso candidato Dott. Maurizio Mori viene invitato a
scegliere, secondo le modalità stabilite dalla Commissione, il tema per la prova
didattica.
I temi sorteggiati sono i seguenti:
1) I principali aspetti dell’utilitarismo morale
2) Il problema della laicità nella questione bioetica
3) A proposito dell’eutanasia
Il candidato sceglie come argomento per la prova didattica il seguente tema:
- A proposito dell’eutanasia
Il Presidente apre le buste e legge i due temi non sorteggiati dal candidato:
1) Etica normativa e metaetica nella riflessione bioetica
2) Ragioni della svolta verso l’etica normativa nella filosofia morale dopo la
metà del secolo XX
Il Presidente, pertanto, comunica al medesimo candidato che lo svolgimento della
prova didattica avverrà il giorno 11.10.02 alle ore 16.30 presso i locali della
Presidenza della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bari.
Il Presidente, dopo aver fatto uscire dall’aula i presenti, invita ogni componente a
formulare il giudizio individuale nonché quello collegiale della Commissione nei
riguardi del predetto candidato, come da allegato n.1 che fa parte integrante del
presente verbale.
La seduta è tolta alle ore 18.00
Letto, approvato e sottoscritto.
La Commissione:
-Prof. Stelio Zeppi
-Prof. Eugenio Lecaldano Sasso La Terza
-Prof. Demetrio Neri
-Prof. Giorgio Baratta
-Prof. Sergio Cremaschi
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ALLEGATO AL VERBALE N. 3
ALL. 1
Dott. Raffaella De Franco
Giudizio espresso dal Prof. Stelio Zeppi:
La dott.ssa De Franco rivela nella discussione della sua produzione scientifica ottime
qualità didattico-espositive e molto buone doti di argomentazione critica
nell’illustrazione e giustificazione delle tematiche affrontate (rapporto fra eticità e
neutralità nelle attività di ricerca e sperimentazione mediche, in rapporto anche al
processo di Norimberga intentato ai medici nazisti).
Giudizio espresso dal Prof. Eugenio Lecaldano Sasso La Terza
La candidata fornisce una illustrazione convincente e si mostra capace di rendere
evidente lo sfondo filosofico delle sue ricerche documentarie sulla storia dell’etica
della sperimentazione e della diagnosi medica.
Giudizio espresso dal Prof. Demetrio Neri
La candidata tratta con puntuale pertinenza l’argomento oggetto del colloquio
rispondendo esaustivamente alle richieste dei commissari. Conferma così la piena
padronanza dei riferimenti alle fonti e l’ottima qualità dell’argomentazione.
Giudizio espresso dal Prof . Giorgio Baratta
La dott.ssa De Franco risponde con proprietà di riferimenti e intelligenza critica alle
questioni sia storiche che teoriche a lei proposte.
Giudizio espresso dal Prof. Sergio Cremaschi
La candidata illustra i temi sviluppati nelle pubblicazioni argomentando con
competenza e chiarezza.
Giudizio collegiale della Commissione sulla dott. Raffaella De Franco
La candidata, nella discussione dei titoli, spiega in modo convincente e con
significativa densità teorica le linee al centro della sua produzione e quindi dimostra
di meritare l’apprezzamento della commissione.
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Dott. Maurizio Mori
Giudizio espresso dal Prof. Stelio Zeppi
Il dott. Mori dimostra piena padronanza della corrente di pensiero utilitarista
dell’ultimo secolo, da lui studiata, ed appare ottimamente capace di delucidare – con
mentalità matura – l’elemento di novità introdotto dalla bioetica nella cultura
contemporanea anche in rapporto al tema dei diritti umani.
Giudizio espresso dal Prof. Eugenio Lecaldano Sasso La Terza
Il dott. Mori espone in modo chiaro e ricco i vari aspetti della sua produzione che
mostra la capacità di tenere insieme dimensione teorica, conoscenza storica, e
tensione applicativa
Giudizio espresso dal Prof. Demetrio Neri
Il candidato illustra in maniera pienamente convincente sia sul piano dei riferimenti
alle fonti sia sul piano del rigore e della chiarezza argomentativa le tematiche
proposte dai commissari. Notevole la capacità di presentare attraverso un intreccio fra
riflessioni teoriche e riferimenti storici la specifica novità della bioetica.
Giudizio espresso dal Prof. Giorgio Baratta
Nell’affrontare i diversi temi sollevati nella discussione, il dott. Mori sostiene in
modo sicuro ed efficacemente documentato le sue tesi in relazione a utilitarismo e
bioetica.
Giudizio espresso dal Prof. Sergio Cremaschi
Argomenta i motivi guida del proprio lavoro con notevole spessore teorico rivelando
conoscenza approfondita di alcuni autori non fra i più frequentati.
Giudizio collegiale della Commissione sul dott. Maurizio Mori
La commissione apprezza l’ottima capacità di Mori di inserire la sua produzione
scientifica in un contesto che chiama in causa in modo documentato la storia
dell’etica filosofica di lingua inglese dal XIX secolo ad oggi e che mostra in modo
esplicito alcune ipotesi di ricerca teorica.
16
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BARI
VALUTAZIONE COMPARATIVA A N.1 POSTO DI PROFESSORE
ASSOCIATO FACOLTA’ DI LETTERE E FILOSOFIA SETTORE SCIENTIFICO
DISCIPLINARE M-FIL\03 BANDITO CON D.R. N. 9881 DEL 27.09.2001, IL CUI
AVVISO E’ STATO PUBBLICATO NELLA G.U. DELLA REPUBBLICA IV
SERIE SPECIALE “CONCORSI ED ESAMI” N 80 DEL 09.10.2001 (IV
TORNATA 2001)
QUARTA RIUNIONE
Il giorno 11 ottobre 2002 alle ore 15.25 presso i locali della Presidenza della Facoltà
di Lettere e Filosofia dell’Università di Bari, si è riunita la Commissione giudicatrice
della procedura di valutazione comparativa come sopra indicata, nominata con
decreto rettorale n. 2172 del 04.03.2002, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica - IV Serie Speciale “Concorsi ed Esami” n. 23 del 22.03.02, come
modificato con decreto rettorale n. 6071 del 24.07.2002, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale della Repubblica - IV Serie Speciale “Concorsi ed Esami” n. 62 del
06.08.2002, per procedere allo svolgimento della prova didattica dei candidati.
Risultano presenti i seguenti membri della commissione:
-Prof. Stelio Zeppi
-Prof. Eugenio Lecaldano Sasso La Terza -Presidente
-Prof. Demetrio Neri
-Prof. Giorgio Baratta
-Prof. Sergio Cremaschi -Segretario
Sulla base dell’orario stabilito alle ore 15.30, previa identificazione da parte del
Presidente, viene invitata a sostenere la prova didattica la Dott.ssa Raffaella De
Franco che tiene la lezione sul tema prescelto il giorno precedente:
- L’etica e i limiti della ricerca medico- biologica.
Il Presidente, dopo aver fatto uscire dall’aula i presenti, invita ogni componente a
formulare il giudizio individuale nonché quello collegiale della Commissione nei
riguardi del predetto candidato, come da allegato n.1 che fa parte integrante del
presente verbale.
Sulla base dell’orario stabilito alle ore 16.30, previa identificazione da parte del
Presidente, viene invitato a sostenere la prova didattica il dott. Maurizio Mori che
tiene la lezione sul tema prescelto il giorno precedente:
- A proposito dell’eutanasia
Il Presidente, dopo aver fatto uscire dall’aula i presenti, invita ogni componente a
formulare il giudizio individuale nonché quello collegiale della Commissione nei
riguardi del predetto candidato, come da allegato n.1 che fa parte integrante del
presente verbale.
17
La seduta è tolta alle ore 18.00.
Letto, approvato e sottoscritto.
La Commissione:
-Prof. Stelio Zeppi
-Prof. Eugenio Lecaldano Sasso La Terza
-Prof. Demetrio Neri
-Prof. Giorgio Baratta
-Prof. Sergio Cremaschi
18
ALLEGATO AL VERBALE N. 4
ALL. 1
Dott. Raffaella De Franco
Giudizio espresso dal Prof. Stelio Zeppi:
Apprezzabili riferimenti storici, pertinenti all’argomento della lezione, condotta con
strutturazione logica talora persino eccessivamente rigida.
Giudizio espresso dal Prof. Eugenio Lecaldano Sasso La Terza
Lezione dall’impianto articolato con qualche punta di complessità, che mostra una
buona padronanza del tema trattato.
Giudizio espresso dal Prof. Demetrio Neri
La candidata sviluppa dapprima gli aspetti teorici dell’argomento, mostrando buone
capacità analitiche di delucidazione dei concetti e dei problemi in gioco, ma con una
certa densità di linguaggio che talora rende faticose le esposizioni. Nella seconda
parte, grazie al ricorso ad esempio e ad appropriati riferimenti storici, la lezione
diventa più scorrevole e più fruibile.
Giudizio espresso dal Prof. Giorgio Baratta
La candidata dimostra una notevole tensione storica e teorica nell’affrontare il tema
proposto. L’esposizione è densa e complessa.
Giudizio espresso dal Prof. Sergio Cremaschi
Illustra il tema sapendo scegliere con equilibrio le nozioni da esporre e illustrandole
modo essenziale e sufficientemente comprensibile.
Giudizio collegiale della Commissione sulla dott. Raffaella De Franco
La candidata svolge la lezione con buona conoscenza dell’argomento e in modo
didatticamente adeguato, anche se costruendola con un’attenzione rivolta ad un
uditorio preparato.
19
Dott. Maurizio Mori
Giudizio espresso dal Prof. Stelio Zeppi:
Eccellente esposizione concettuale didatticamente efficace, articolata in modo
persuasivo e stimolante.
Giudizio espresso dal Prof. Eugenio Lecaldano Sasso La Terza:
Lezione ben impostata sul piano didattico, limpida dal punto di vista didattico e ricca
di riferimenti.
Giudizio espresso dal Prof. Demetrio Neri
Partendo dall’attualità il candidato rintraccia ed espone le varie posizioni sul tema
dell’eutanasia presentando poi, con linguaggio scorrevole e didatticamente molto
efficace, i diversi argomenti morali delle varie posizioni in campo.
Giudizio espresso dal Prof. Giorgio Baratta
Il dott. Mori illustra con lucidità e chiarezza i termini di un tema così arduo e
problematico come l’eutanasia. L’esposizione è razionale e attraente.
Giudizio espresso dal Prof. Sergio Cremaschi
Illustra i termini del dibattito attuale sul tema dimostrando di possedere a fondo i
termini del problema e di saperli rendere comprensibili.
Giudizio collegiale della Commissione sul dott. Maurizio Mori
Lezione ottimamente impostata sul piano didattico che fornisce all’ascoltatore gli
elementi necessari per comprendere i termini della discussione critica sull’argomento
trattato.
20
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BARI
VALUTAZIONE COMPARATIVA A N.1 POSTO DI PROFESSORE
ASSOCIATO FACOLTA’ DI LETTERE E FILOSOFIA SETTORE
SCIENTIFICO DISCIPLINARE M-FIL\03 BANDITO CON D.R. N. 9881
DEL 27.09.2001, IL CUI AVVISO E’ STATO PUBBLICATO NELLA
G.U. DELLA REPUBBLICA IV SERIE SPECIALE “CONCORSI ED
ESAMI” N 80 DEL 09.10.2001 (IV TORNATA 2001)
QUINTA RIUNIONE
Il giorno 12 OTTOBRE 2002 alle ore 9.00 presso i locali della Presidenza della
Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bari, si è riunita la Commissione
giudicatrice della procedura di valutazione comparativa come sopra indicata,
nominata con decreto rettorale n. 2172 del 04.03.2002, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale della Repubblica - IV Serie Speciale “Concorsi ed Esami” n. 23 del
22.03.02, come modificato con decreto rettorale n. 6071 del 24.07.2002,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica - IV Serie Speciale
“Concorsi ed Esami” n. 62 del 06.08.2002, per procedere alla valutazione
comparativa dei candidati ai fini della individuazione degli idonei.
Risultano presenti i seguenti membri della commissione:
-Prof. Stelio Zeppi
-Prof. Eugenio Lecaldano Sasso La Terza - Presidente
-Prof. Demetrio Neri
-Prof. Giorgio Baratta
-Prof. Sergio Cremaschi - Segretario
La Commissione, dopo attenta rilettura dei giudizi individuali e collegiali
relativi ai titoli, alla discussione sulle pubblicazioni scientifiche e alla prova
didattica dei candidati, formula il seguente giudizio complessivo:
- Dott.ssa Raffaella De Franco
La commissione ha positivamente valutato la produzione scientifica della
candidata riconoscendone anche la piena pertinenza all’area della filosofia
morale e il contributo innovativo offerto a quest’area attraverso
l’approfondimento di questioni della bioetica finora non approfondite nella
cultura italiana. Nella discussione dei titoli e poi nella prova didattica la
candidata ha confermato le buone capacità analitiche e critiche già evidenziate
nelle pubblicazioni. Dal complesso delle prove risulta quindi che la candidata
possiede tutti i requisiti richiesti per conseguire l’idoneità nella presente
valutazione.
- Dott. Maurizio Mori
Il dott. Maurizio Mori ha presentato un’ampia produzione scientifica che, per
quantità e qualità, testimonia il costante e apprezzabile impegno nella ricerca. La
21
commissione esprime una valutazione fortemente positiva sui suoi scritti nei
quali affronta le questioni della filosofia morale, della storia dell’etica e della
bioetica raggiungendo risultati di indubbio rilievo ed originalità. Nella
discussione dei titoli e nella lezione il candidato conferma l’elevato livello di
maturazione raggiunto e di avere tutti i requisiti richiesti per conseguire
l’idoneità nella presente valutazione.
Sulla base dei predetti giudizi complessivi , la Commissione procede alla
valutazione comparativa degli stessi candidati nel modo seguente:
- Dott.ssa Raffaella De Franco
- Dott. Maurizio Mori
La Commissione procede, poi, a votare in forma palese e contestuale i candidati
nel modo di seguito riportato:
1)
Dott.ssa Raffaella De Franco voti favorevoli n. 5.
2)
Dott. Maurizio Mori voti favorevoli n. 5.
La Commissione, pertanto, all’unanimità dichiara idonei i seguenti candidati,
elencati in ordine alfabetico:
1) Dott.ssa Raffaella De Franco nata a Bari il 19.02.1947.
2) Dott. Maurizio Mori nato a Cremona il 11.05.1951.
La seduta è tolta alle ore 11.30.
Letto, approvato e sottoscritto.
La Commissione:
-Prof. Stelio Zeppi
-Prof. Eugenio Lecaldano Sasso La Terza
-Prof. Demetrio Neri
-Prof. Giorgio Baratta
-Prof. Sergio Cremaschi
22