Ci sono altri modi il 31 ottobre per far festa in oratorio. Esperienze in

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Ci sono altri modi il 31 ottobre per far festa in oratorio. Esperienze in diocesi
Halloween?
No, grazie
“Di quel che non esiste, non parlo”. Schietto com’è sua abitudine, don Pietro Cesena, parroco a
Borgotrebbia, liquida così la “questione Halloween”. Lui che in diocesi ha importato l’idea di una
parrocchia americana, che, il 31 ottobre, vigilia di Ognissanti, invita i bambini a mascherarsi come
il santo di cui portano il nome, preferisce, anziché di contrapposizione al dilagare di streghe,
vampiri e zombie vari, parlare di riscoperta del significato di una festa - quella cristiana di “Tutti i
Santi” - forse mai valorizzata fino in fondo nelle nostre parrocchie.
“I genitori - osserva don Pietro - per la stragrande maggioranza sono fruitori, senza capacità critica,
di tutte le mode che esistono sul mercato”. Così capita anche che un gruppo di famiglie chiedano al
prete di organizzare, in oratorio, una festa di Halloween per i figli. “Come parrocchia abbiamo un
ruolo educativo. Dobbiamo aiutare i genitori, facendo anche proposte alternative”.
Il catechismo della Cei per i primi anni delle Elementari porta proprio il titolo “Tu mi chiami per
nome”. Perché non trasformare una festa in occasione per scoprire che, dietro il nome di ciascuno,
c’è un santo, una vita dedicata a Gesù? È una sorta di catechesi senza prediche, quella innescata
dall’invito alla “Festa dei Santi”. Perché i primi coinvolti sono proprio i genitori, che vanno in cerca
di notizie sul santo legato al nome del figlio.
“Halloween ci ha dato l’occasione per ripensare ad una festa bellissima, ma che si era un po’ persa”,
conferma don Massimo Cassola, vicario parrocchiale alla Santissima Trinità, che quest’anno
proporrà per il secondo anno la “Festa dei Santi”. È il confronto tra due proposte, che esprimono
due modi completamente diversi di interpretare la morte e resurrezione. “Da un lato, Halloween con
i suoi morti viventi - spiega don Massimo - dall’altro, i ‘veri’ vivi, i santi e le sante, pienamente
uomini e pienamente donne”.
E quella dei Santi, assicura, non è una copia della festa di carnevale. “L’atmosfera è diversa. Per i
bambini, è bello sapere che non solo sono stati voluti, amati, ma che hanno un santo protettore in
cielo, legato al loro nome di Battesimo”.
Ma anche i genitori hanno bisogno di riscoprire il significato della santità. “Il 99% dei bambini non
sa che il proprio nome è legato a un santo - fa presente don Paolo Mascilongo, vicario parrocchiale
a San Nicolò, dove per il secondo anno si svolgerà la ‘Festa dei Santi’ - e anche i genitori quando
scelgono il nome da dare ai propri figli per lo più non lo collegano alla figura di un santo”.
“HALLOWEEN FA PIù PRESA CHE CARNEVALE”. La “Festa dei Santi” nasce per i bambini. E
per i ragazzi? Don Fabio Galli, vicario parrocchiale a N. S. di Lourdes, neo-presidente
dell’Associazione Oratori Piacentini, è contrario ad organizzare negli spazi parrocchiali delle
proposte in stile Halloween. “La Festa per i bambini è una bella idea. Sarebbe utile - commenta pensare ad una proposta alternativa per i giovani”. Quest’anno ormai è tardi. Ma trovare
un’occasione per stare insieme che coinvolga più parrocchie potrebbe essere l’idea vincente.
Anche perché - fa presente don Paolo Cignatta, vicario parrocchiale a Castelsangiovanni - “se
l’oratorio lascia questo spazio vuoto, i ragazzi inevitabilmente vanno a festeggiare altrove”. Quella
di Halloween è una moda che si sta imponendo sempre di più, già a partire dagli ultimi anni delle
Elementari. Ormai - fa notare il sacerdote - supera perfino il Carnevale.
Perchè tanto successo? Merito del bombardamento mediatico. “Halloween è una festa ambigua,
l’aspetto più negativo per me sta nella tendenza a stigmatizzare in modo carnevalesco la morte. Non
mi pare però - riflette don Paolo - che ai ragazzi interessi quel che Halloween vuol dire in sè, che lo
celebrino per esprimere una posizione sulla morte. Sono invece influenzati dalla pubblicità, dalla
tv... Il mercato ha trovato la strada giusta per arrivare ai portafogli dei genitori. Prova ad andare in
cartoleria, nei supermercati, a guardare le pubblicità dei programmi per bambini: la pressione sui
prodotti legati ad Halloween è fortissima. Creano un’attesa. I ragazzi ‘si aspettano’ di far festa”.
Don Paolo giudica interessante la proposta della “Festa dei Santi” per i più piccoli. Coi ragazzi,
l’unica alternativa è soddisfare la loro voglia di festa proponendo qualcosa di bello, che li aiuti a
stare insieme in modo positivo. “Anche in passato come Consiglio dell’oratorio abbiamo preso una
posizione dura, rifiutandoci di organizzare feste di Halloween - spiega -. Abbiamo proposto altre
iniziative, senza i contenuti di Halloween”. Così, anche quest’anno, l’oratorio il 31 ottobre sarà
aperto e, visto che i ragazzi il giorno dopo sono a casa da scuola, si organizzerà una castagnata, con
giochi e musica.
IL NICHILISMO, RITORNO DEL DEMONIACO. Eppure, non è un mistero che Halloween rientri
ormai nell’attività ricreativa di alcuni oratori. “Stiamo attenti a cavalcare delle onde che non siamo
in grado di gestire”, ammonisce don Cesena. Lui che guida una parrocchia in una zona che è stata
tristemente famosa per il fenomeno delle messe nere - ancora ci si ricorda dei “lumini” che, dalla
fermata dell’autobus, andavano alla chiesa di Camposanto Vecchio - legge nel nichilismo che
attanaglia molti dei nostri giovani un ritorno del demoniaco. È un vuoto di cui a volte non si ha
neppure piena consapevolezza. “Non possiamo lasciare che solo il mercato si interessi dei giovani:
da due mesi Gardaland, per esempio, sta facendo promozione per la stagione di Halloween. O a noi,
come Chiesa, sta a cuore veramente la loro domanda di senso della vita, o possiamo starcene
tranquilli, con il nostro tran tran, e lasciare che i ragazzi stiano male”.
“Non è che con la Festa dei Santi abbiamo trovato il rimedio alla deriva paganeggiante della società
- conclude don Pietro -. È solo un tentativo per aiutare le famiglie e i bambini a prendere coscienza
della loro dignità di figli di Dio. Siamo chiamati alla santità!”.
La bellezza è via al Signore, ripeteva Giovanni Paolo II. Ora invece sempre più ci viene proposto il
gusto per l’orrido, il macabro, il brutto. Aprire un dibattito sereno, ma franco, su questi temi
all’interno della Chiesa potrebbe essere utile. Non per far polemiche o per arrivare a una posizione
di conformità a tutti i costi. Solo per il bene dei nostri ragazzi.
Barbara Sartori
Per i bambini c’è la Festa dei Santi
Chi è il santo di cui porti il nome? Feste a Borgotrebbia, SS. Trinità e San Nicolò
La “pioniera” in diocesi è stata la parrocchia dei Santi Angeli a Borgotrebbia nel 2005. L’idea è
stata suggerita al parroco don Pietro Cesena da un’amica che vive a Boston. La parrocchia che
frequenta organizza per i bambini di terza elementare una speciale festa di Ognissanti: ogni
bambino è invitato a indossare le vesti del santo di cui porta il nome.
Perché non esportare l’iniziativa, mentre anche in Italia - complice il mercato pubblicitario - prende
piede la moda in salsa horror di Halloween? La proposta è piaciuta, tanto che, a Borgotrebbia, da
quest’anno alla festa per i bambini si affianca anche una serata gastronomica per giovani, adulti e
famiglie, con menù rigorosamente a base di zucca. Mentre la “Festa dei Santi”, per il secondo anno,
il 31 ottobre verrà proposta anche alla Santissima Trinità e in oratorio a San Nicolò.
BORGOTREBBIA (Oratorio). Venerdì 31 ottobre alle ore 17 Festa dei Santi per i bambini con
giochi, premi e un piccolo rinfresco.
Sabato 1° novembre alle ore 19 “Zucche vuote... e tutti a cena”: nel menù chicche della nonna alla
zucca, costine di maiale al forno, purè di zucca (e patatine per i bambini), pane di zucca. Occorre
prenotare allo 0523.480298.
PIACENZA, SS. TRINITà (chiesa superiore). Venerdì 31 ottobre alle ore 16.30 Festa dei Santi per i
bambini e i genitori, con giochi e canti animati dagli educatori del Grest.
S. NICOLò (Oratorio). Venerdì 31 ottobre alle ore 16.30 Festa dei Santi per i bambini con giochi a
tema.
Nella foto a lato, Giacinto, il pastorello di Fatima.
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