DOTT. FRANCESCO DELLI SANTI PSICOLOGO E PSICOTERAPEUTA (abil. ex Art. 3 - 35 legge 56/89) studio via R. Consagro, 3 tel. 0881-615566 ab. via della Repubblica, 82 tel. 0881-774246 71100 FOGGIA e-mail: [email protected] _______________________________________ Disabilità psichica: problemi nella gestione psicologica, relazionale ed assistenziale La prestazionalità generale si intende un paniere assortito di abilità che possono caratterizzare il punto evolutivo di un soggetto. Si possono distinguere le seguenti fasce. 1. Fascia della non indipendenza biologica minima (corrispondente ad una età prestazionale da 0 a 18 mesi). La non autonomia minima richiede una assistenza continua. Educazione prevalente per addestramenti. 2. Fascia della indipendenza biologica minima (corrispondente ad una età prestazionale da 18 a 36 mesi). Mancano requisiti per una competenza linguistica minima. 3. Fascia della indipendenza verbale minima (corrispondente ad una età prestazionale da 36 a 72 mesi). 4. Fascia della indipendenza logica concreta (corrispondente ad una età prestazionale superiore ai 72 mesi). Ritardo mentale rappresenta una condizione patologica rilevante nella problematica della disabilità. Si distinguono secondo il criterio di gravità: 1. Ritardi mentali gravi (Q.I. 0/20). Presentano gravi disturbi morfologici, sono incapaci di ogni attività percettiva, ideativi ed espressiva e non sono nemmeno autosufficienti per quanto riguarda i propri bisogni fisici. - attività senso-percettiva ridotta - deambulazione assente o minima - l’autonomia inesistente, con incapacità quasi totale di indipendenza; mancanza di controllo degli sfinteri; bisogno di continua assistenza - la socializzazione pressoché nulla - linguaggio scarsissimo e deficitario già a livello di articolazione e di pronuncia; assenza totale di ideazione e di astrazione. 2. Ritardi mentali di media gravità (Q.I. 20/50). In grado di acquisire gli atti della vita quotidiana (pulizia personale, controllo degli sfinteri, autonomia nelle attività alimentari); suscettibili di apprendimento scolastico elementare e di essere addestrati a qualche modesta attività manuale. - la percettività è presente, tuttavia instabile e superficiale - la deambulazione è possibile; si nota una scarsa coordinazione dinamica - l’autonomia è possibile se opportunamente addestrato; il soggetto può compiere azioni ripetitive. Necessita pur sempre di un livello di controllo e di guida. - socializzazione possibile, non sempre facile l’adattamento comportamentale - il linguaggio presente, spesso ipoevoluto e caratterizzato da disturbi fonologici. 3. Ritardi mentali di lieve grado (Q.I. 50/75) - la percettività e l’attenzione presentano una certa labilità - la deambulazione può risultare non del tutto corretta per un ritardo generalizzato dello sviluppo motorio - l’autonomia è raggiungibile come anche la possibilità di eseguire attività manuali semplici - la socializzazione è opportuna e auspicabile con la possibilità di partecipare ad attività ricreative semplici - il linguaggio è acquisito con un discreto ritardo e forse non si presenta in forma ricca e fluida; l’ideazione astratta è possibile saltuariamente e la logica si mostra sempre difettosa. PROBLEMI DELLA SFERA EMOTIVO-COMPORTAMENTALE Disturbi del carattere 1. Regressione 2. Fenomeno evasivo-fantastico 3. Opposizione (Disturbo della condotta, Disturbo Oppositivo Provocatorio DSM IV) Disturbi dell’attività 1. Instabilità psicomotoria (Disturbo da deficit di attenzione/Iperattività DSM IV) 2. Inibizione Disturbi dell’affettività 1. Carenza affettiva - instabilità emotiva - punte di ansia ricorrente - presenza di paure ed angosce - rifiuto del dialogo comunicativo - difficoltà di socializzazione - scarsa tolleranza alle frustrazioni - inclinazione depressiva 2. Disturbi da iperprotezione affettiva - scarsissima autonomia - vergogna e dubbi - narcisismo accentuato - introversione dell’io - tendenza a distruggere 3. Disturbi dell’immaginazione (es. mitomania) 4. Disturbi del senso morale Indicazioni comportamentali nella relazione con soggetti con disabilità mentale La menomazione non è sempre visibile E’ necessario il contatto con persone normali Non usare un linguaggio eccessivamente infantilizzante Il rapporto con loro richiede spesso molta pazienza Le cose vanno spesso ripetute. Non si deve mai chiedere troppo in una volta Bisogna procedere lentamente e gradualmente, mostrando loro come va eseguita un’azione completamente nuova Non si devono tralasciare controlli e lodi I complimenti e una buona parola infonde fiducia in sé stessi e li incita a progredire Rispondere sempre alle loro domande, anche se talvolta sono imbarazzanti Vanno aiutati soltanto quando è necessario o allorché un pericolo li minaccia Evitare la compassione, è deprimente In loro presenza non porre domande sui loro deficit,, né parlarne Favorire i processi di integrazione sportiva, sociale, ricreativa