RTF - Centro di Coordinamento degli Enti Territoriali

FORUM PER LA SOCIETA’ DELL’INFORMAZIONE
Enti Territoriali e Società dell’Informazione:
La Riforma Federalista e la Rete
Torino, 27 settembre 1999
STRUMENTI PER PROGETTARE ED ATTUARE LA RIFORMA
Relatore: On. Enzo Ghigo
Presidente della Regione Piemonte
Vicepresidente della Conferenza dei Presidenti delle Regioni
e delle Province Autonome
Nella duplice veste di Presidente della Regione Piemonte e di Vicepresidente Obiettivo
della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome, dell’intervento
articolerò il mio intervento su più livelli: gli ostacoli che le Regioni incontrano
nell’avviare iniziative in attuazione delle riforme, l’esperienza, a titolo di
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esempio, della Regione Piemonte, il nostro piano strategico, la nostra proposta.
Le leggi “Bassanini” ed i relativi decreti di attuazione hanno creato i presupposti
normativi per costruire un'Amministrazione più efficiente e moderna attraverso
lo snellimento e la semplificazione delle procedure, il decentramento
amministrativo, la trasparenza. Si tratta di una grande scommessa che la
Pubblica Amministrazione vincerà se saprà trasformarsi radicalmente recependo
compiutamente lo spirito del progetto di riforma.
Una trasformazione che va progettata con grande attenzione, con una Progettare il
concertazione di intenti che faccia accantonare gelosie e difese di ruoli ormai cambiamento
superati, che consenta di approntare un apparato strumentale adeguato al usando e
raggiungimento degli obiettivi. Chi ha compreso e vuole attuare realmente le valorizzando le
riforme sa che occorrono coraggio, determinazione, forza di volontà per avviare risorse disponibili
iniziative realmente utili e coerenti con gli obiettivi di riforma.
E che occorre utilizzare le potenzialità presenti nel Sistema-Paese ai vari livelli
di aggregazione.
Per questo dico che lo Stato deve aiutare le Regioni ad esercitare il loro naturale Il ruolo delle
ruolo di snodo e di coordinamento nei confronti delle autonomie locali. E’ Regioni
impensabile, in un moderno sistema europeo, riformare attraverso progetti che
coinvolgano Stato ed Enti Locali ma escludano le Regioni, vanificando di fatto il
motivo della loro stessa esistenza e sminuendone il ruolo nei temi più delicati,
quali la sicurezza o il governo del territorio.
Occorre che lo Stato riconosca alle Regioni questo ruolo, anziché agire in modo Gli ostacoli alla
contraddittorio, approvando leggi di princìpi che promuovono il decentramento, piena attuazione
senza rimuovere gli ostacoli (o addirittura emanando norme o approvando della riforma
iniziative) che lo impediscono nei fatti. Si assiste così al trasferimento di compiti
non accompagnato da adeguati trasferimenti di risorse, all’arroccamento di certa
burocrazia nella difesa dei dati che vengono considerati di propria esclusiva
proprietà, anche avvalendosi di norme che pertanto vanno modificate; si ritorna
al passato nella progettazione di sistemi informativi settoriali centralizzati
(banche dati centrali con terminali in periferia, che ignorano i sistemi locali già
esistenti e le Reti Unitarie delle Pubbliche Amministrazioni locali già operanti).
Per citare due casi eclatanti si pensi a due progetti nazionali, il Sistema
Informativo sul Lavoro e quello sulla Montagna, peraltro già criticati in diverse
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sedi dalle Amministrazioni locali perché si contrappongono al modello di
riferimento che esse, con notevole sforzo, hanno progettato in questi anni per
garantire un corretto funzionamento di flussi tra sistemi locali e sistemi centrali,
in un disegno di armonico interagire dei sistemi informativi della pubblica
amministrazione che deve essere riconosciuto anche a livello centrale.
Si tratta di un disegno condiviso da molte Regioni che, come la Regione Le RUPAR ed il
Piemonte, stanno realizzando le loro Reti Telematiche, conformi alle norme loro modello
definite dall’AIPA - le cosiddette RUPAR - e progettando i primi servizi di
cooperazione applicativa e di interscambio: stanno così nascendo progetti che
prevedono di utilizzare i servizi disponibili su RUPA e RUPAR basati su un
modello di riferimento condiviso ed esportabile che riconosce a ciascuna
pubblica amministrazione, a qualunque livello di governo, i ruoli ed i compiti ad
essa attribuiti. Questo modello salvaguarda l’autonomia delle singole
amministrazioni, delle reti già esistenti, dei sistemi elaborativi nella loro
eterogeneità e nel loro diverso livello di distribuzione, e dà spazio
all’indispensabile attuazione del principio di sussidiarietà e collaborazione, alla
valorizzazione autentica delle autonomie, al federalismo effettivo.
Un modello di riferimento che dunque discende direttamente dai principi
contenuti nelle Bassanini, da attuare sulla base di linee guida e di strumenti
organizzativi che devono essere organicamente individuati per l’intero Paese,
anche attraverso un pragmatico riconoscimento degli strumenti più efficaci già
esistenti.
Ad esempio in Piemonte, regione che vanta un livello tra i più avanzati nello Il “sistema”
sviluppo dei sistemi informativi pubblici (che in virtù di questo primato ospita il Piemonte come
Centro di Coordinamento degli enti territoriali del Forum per la Società modello di
dell’Informazione promotore dell’odierno seminario), esistono le condizioni per integrazione.
realizzare un salto di qualità: si tratta di dare attuazione al modello organizzativo
innovativo della funzione pubblica regionale promosso dalle leggi di riforma e,
facendo leva sulle tecnologie della comunicazione e dell'informazione,
progettare il "Sistema Informativo Unitario della Pubblica Amministrazione
Regionale".
Un progetto che oggi in Piemonte è possibile grazie alla scelta compiuta dalla
Regione oltre vent’anni fa, quando con gli Atenei ha costituito il CSI-Piemonte,
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un Consorzio di Amministrazioni in grado di progettare e gestire la tecnologia
al servizio dell’innovazione. La presenza del CSI, quale erogatore di servizi in
ambito di Information Technology per tutta la pubblica amministrazione
piemontese, ha reso possibile la costruzione della RUPAR (varata in attuazione
della specifica convenzione siglata con AIPA nel ’98) a supporto della
collettività regionale.
La RUPAR piemontese consente di attuare l’interconnessione dei sistemi Gli obiettivi della
informativi degli enti pubblici e dunque di sviluppare nuove forme di RUPAR
interscambio con cittadini, imprese, privati. Rappresenta il passaggio essenziale
per disegnare un nuovo scenario nel Sistema-Piemonte, con nuove occasioni di
sviluppo per l’economia e l’occupazione e con un’amministrazione moderna
capace di interagire con maggiori efficienza ed efficacia con la società.
Tra i primi servizi applicativi basati sulla RUPAR, la Regione Piemonte ha Banca Dati della
promosso il progetto di realizzazione di una Banca Dati della Popolazione Popolazione
Piemontese che, peraltro, ha ricevuto un riconoscimento ufficiale da parte del Regionale
Forum della Pubblica Amministrazione ed è stato individuato dal Ministro per la
Funzione Pubblica come candidato alla selezione delle best practice nella
Pubblica Amministrazione in vista della Conferenza Europea che si svolgerà la
primavera prossima a Lisbona. Sulla base di questo progetto, il 4 agosto scorso
la Regione Piemonte ha
sottoscritto con il Ministero delle Finanze la
Convenzione nella quale si impegna a rendere disponibile al Ministero i dati
della popolazione piemontese in cambio della messa a disposizione da parte del
Ministero della base dati indispensabile per la gestione dei tributi affidati alla
competenza regionale.
Le molteplici iniziative di questo genere, in sintonia con il disegno di riforma,
trovano inaspettati impedimenti che sembrano testimoniare la mancata volontà
di attuarlo realmente.
Il piano strategico che la Regione Piemonte sta costruendo deriva dalla Il piano strategico
considerazione che la Tecnologia dell’Informazione fornisce gli strumenti per della Regione
operare nella direzione di:
Piemonte
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
ricomporre il patrimonio informativo disperso nei diversi livelli e nelle
diverse istanze della Pubblica Amministrazione, favorendo una gestione
unificata delle banche dati;

unire la pubblica amministrazione in un sistema integrato e rendere possibile
la cooperazione nell’erogazione dei servizi.
Al piano, che per il Piemonte comporta immediatamente la valorizzazione della
Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione Regionale, nonché del cospicuo
patrimonio di strumenti informativi ed informatici già realizzati, sono assegnati
gli obiettivi di:

dotare dei necessari strumenti informativi il processo di decentramento
amministrativo e di federalismo fiscale;

accrescere la trasparenza e ridurre il costo della decisione pubblica;

assicurare al cliente cittadino o impresa o associazione tempi certi
nell’esecuzione dei servizi;

organizzare e rendere accessibile l’informazione pubblica per consentire,
innanzitutto alle piccole e medie imprese, di poter assumere decisioni
pienamente informate.
Per perseguire questi obiettivi sono necessarie le seguenti azioni strategiche:

Le azioni
dotare gli enti pubblici e locali dei necessari strumenti di connessione alla strategiche
RUPAR e di interoperabilità;

progettare e mettere a disposizione degli enti pubblici e locali, attraverso la
RUPAR, le banche dati e i servizi applicativi che consentano loro di agire,
in relazione alle singole ripartizioni di funzioni individuate dalla L.112/98,
come un solo sistema di funzioni e di conoscenze, capace di fornire risposte
coordinate ed esaustive a tutte le utenze interne ed esterne individuate, e di
interagire, tramite la RUPA, con la P.A. Centrale;

qualificare il capitale umano a disposizione degli enti pubblici e locali
attraverso l’erogazione, anche via RUPAR, di adeguati programmi di
formazione permanente;

promuovere, a fianco delle agenzie ministeriali previste dalla riforma
dell’organizzazione del Governo, e delle agenzie previste dalla riforma dei
servizi pubblici locali a più alto contenuto industriale, la costituzione di
agenzie o di società locali che assicurino ai Comuni minori la gestione delle
funzioni di autoamministrazione.
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La progettazione del Sistema Informativo Unitario della P.A. Regionale, così Gli strumenti
come sta avvenendo per il progetto degli sportelli unici per le attività produttive, informativi da
dovrà attuarsi attraverso la realizzazione di sistemi informativi inter-ente, e cioé realizzare
di sistemi capaci di assicurare ai processi di decisione pubblica, svolgimenti il
più possibile certi, lineari e uniformi, e quindi tali da ridurne i tempi e i costi di
esecuzione a beneficio di tutti gli enti coinvolti e dei loro clienti.
Nel concreto, tramite questi sistemi, verranno realizzati
gli strumenti
informativi a supporto delle funzioni di:

indirizzo dello sviluppo socioeconomico
e di governo del territorio:
strumenti da calibrare con riferimento ai compiti specifici dei diversi livelli
istituzionali interessati;

gestione dei servizi tecnici e amministrativi degli enti;

sportello a ricalco del modello organizzativo previsto per lo sportello unico
per le attività produttive, si propone l’organizzazione di analoghe funzioni di
sportello unificato per le attività commerciali, per le attività agricole, per il
turismo, per i servizi alla persona;

interscambio informativo/applicativo tra gli enti pubblici regionali e
centrali, con riferimento prioritario ai servizi di protocollo informatico, di
accesso alle banche dati di Ministeri ed Enti centrali, di modulistica
elettronica standard.
Concludo con una proposta di carattere generale che reputo di estrema utilità Conclusioni
affrontare in questa sede. In particolare propongo che, accanto agli strumenti
legislativi che si stanno approntando, lo Stato:

indichi le linee guida che permettano alle Pubbliche Amministrazioni locali
di inserirsi armoniosamente nel sistema, riconoscendo la validità dei modelli
già esistenti, svolgendo così il compito che l’AIPA svolge nei confronti
della Pubblica Amministrazione centrale;

favorisca lo sviluppo di reti telematiche a livello regionale alle quali si
colleghi il sistema della pubblica amministrazione locale, obiettivo strategico
di rilevanza nazionale già individuato dalla Conferenza Stato-Regioni nel
settembre del 1997;

adotti gli strumenti necessari, non soltanto tecnologici, ma anche legislativi
ed amministrativi, per favorire l’interscambio e l’interoperabilità attraverso
l’abrogazione o la modifica di quelle norme, ormai obsolete, che li rendono,
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nei fatti, inattuabili;

incentivi lo sviluppo di azioni strategiche, come quelle precedentemente
illustrate, a favore delle Pubbliche Amministrazioni locali.
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