ANDREA CRESTI
"Landscape/Inscape".
17 aprile – 30 maggio 2010
Vernissage
sabato 17 aprile - ore 18,00
Bio
Andrea Cresti nasce a Roma il 29 luglio 1938 e lì risiede con i genitori fino al 1943, anno in cui, a
seguito del bombardamento di Roma e delle successive vicende politiche, la famiglia si trasferisce
a Monticchiello, piccolo borgo in provincia di Siena, dove è la casa paterna e dove acora oggi
vive e lavora.
Studi classici, laurea in economia ed un'assidua frequentazione con pittura e teatro fin dalla più
tenera età: il padre, ufficiale dell'esercito, dipinge quotidianamente, la cugina Margherita Marchi,
così come lo zio paterno ed altri familiari dipingevano per professione.
A segnare profondamente Andrea nella sua formazione artistica fu proprio la frequentazione dello
studio fiorentino di Margherita Marchi, pittrice della corrente post-macchiaiola.
Oltre alla formazione artistica familiare, anche gli anni della formazione scolastica sono costellati
da incontri speciali: ha come professore di disegno il Prof. Corsini, scultore senese che avendo
intuito l’inclinazione naturale dell’allievo, lo consiglia di frequentare il liceo artistico e l’Accademia
di belle Arti (a cui Andrea non poté dare sviluppo a causa delle difficoltà anche logistiche del
tempo); ha come compagno di studi Carlo Pepi, divenuto in seguito uno dei più importanti
collezionisti di arte italiani, oltreché apprezzatissimo critico e noto persecutore di spacciatori di falsi
d’ arte (Cfr. le false teste di Modigliani), frequentazione che contribuì a segnare l’ orientamento dei
suoi interessi verso paesaggio e colori.
Il tempo dell’ infanzia lo segna anche riguardo al teatro: la nonna paterna scrive commedie per le
marionette (siamo nei primi anni ’40) che il babbo, con alcuni amici mette in scena, in casa, a
Monticchiello per i ragazzi del paese.
Sempre in quegli anni rimane affascinato dal teatro delle povere compagnie ambulanti, dei
piccoli circhi equestri e di tutti quegli strani personaggi che popolano quel mondo.
Dall'incontro e collaborazione fortuita con uno di questi, tale “Signor Rapallo” (così veniva
chiamato dagli altri della sua compagnia teatrale) “scenografo” di una di queste compagnie
ambulanti, Andrea iniziò un percorso che lo accompagnerà per tutta la vita: aiutò il Signor Rapallo
a “fare la scena” per la commedia che la compagnia avrebbe presentato la sera stessa in paese.
Esperienza esaltante, di cui ancora oggi Cresti ricorda tutti i particolari, da cui cominciò il lavoro
che ha accompagnato tutta la sua vita: teatro e pittura si completano e si fissano negli interessi
che si stanno così consolidando, legati indissolubilmente, come unica faccia della stessa
medaglia.
A Firenze, nei primi anni 60, avvia una lunga esperienza con i pittori da strada, un folto gruppo di
giovani artisti curdi (pittori e scultori provenienti dall’ Accademia), tutti profughi in fuga dalle
persecuzioni politiche che flagellavano il Kurdistan.
Intanto nasce l’ idea del teatro che darà vita al teatro povero, in cui pittura e teatro cominciano
a convivere ed intrecciarsi; negli anni '70 incontra Alfredo de Santis, grafico e pittore formatosi col
gruppo della libreria “Ferro di Cavallo” a Roma, (frequentata da Schifano, Novelli, Burri, Perilli,
Sinisgalli, Pagliarini, Giuliani) che inizia a collaborare col “teatro povero”, ideandone il
fortunatissimo logo e creando una magnifica serie di manifesti degli spettacoli che Cresti mette in
scena. In questi anni Andrea accresce l'esperienza illuminotecnica seguendo il lavoro di Guido
Mariani, geniale disegnatore di luci fiorentino, che segna profondamente la sua evoluzione
artistica: scopre così la possibilità di dipingere e scolpire in modo diverso dalla consuetudine,
direttamente sul palcoscenico, con gli attori e la postura dei loro corpi, in particolare nelle scene di
massa.
Cresti comincia a scrivere direttamente i testi, li mette in scena, ne cura i progetti illuminotecnici e
introduce, dopo i primi quindici anni di attività, una nuova e fortunata idea di scenografia.
Questa complessa esperienza artistica dura ancora oggi, dopo 43 anni di quasi assoluta dedizione
al lavoro teatrale, in cui la pittura ha sempre ricoperto un ruolo importante, complementare
all'attività teatrale specifica.
Insegnamenti
Laboratori di teatro per le scuole medie, Università, amministrazioni comunali, in collaborazione
con M. Rosa Ceselin e Fabio Mugnaini, docente di Antropologia Culturale UniSi;
Corsi di scrittura teatrale, teatro Stabile di Benevento, Teatro Stabile di Ancona;
come relatore, convegni su “teatro e scrittura teatrale” a Torino, Torre Pellice, Firenze, Pistoia, Siena
presso Facoltà Lettere e Filosofia.
Progetti speciali
TEPOTRATOS, Museo del Teatro Popolare Tradizionale Toscano.
un museo scenografico, una complessa operazione di arte contemporanea, costata a Cresti 10
anni di duro lavoro, conclusosi nel 2003 con l'inserimento ufficiale dello spazio museale, nel sistema
Museale Senese.
Alcune Esposizioni
1962 - Andrea e _____ Cresti - Sala esposizioni Ass. ne Albergatori - Chianciano Terme;
1993 - “Incontro” Andrea Cresti/Asssociazione Il Colibrì - Sala esposizioni - Sarteano
1997 - Collettiva - Chiostro Ex Seminario - Pienza
1998 – Collettiva - Associazione Cento Pittori -Via Margutta - Roma
1999 - Andrea Cresti/Alfredo De Santis - Teatro Povero. Granaio del Teatro - Monticchiello.
2000 - Personale - Museo Civico fondazione Villa Banfi - Montalcino
2000 - Andrea Cresti/ Roberta Pugno - Palazzo Chigi Zondadari - San Quirico d’ Orcia
2001 - Personale - Sala Esposizioni - Amministrazione Comunale di Pienza
2006 - Personale - Teatro Povero, Granaio del Teatro - Monticchiello.
2007 - Personale/Lavori eseguiti da un gruppo di diversamente abili - Teatro Povero, Cantina del
teatro - Monticchiello
2008 - Personale - Teatro Povero, Granaio del Teatro - Monticchiello.
2009 – Personale - Rocca di Tentennano - Castiglione d’Orcia
2009 – Personale - Teatro Povero, Cantina del teatro - Monticchiello.
2009 - Personale - Museo di Arte Contemporanea Venturino Venturi - Loro Ciuffenna (AR).
Collezioni e Musei pubblici
Sue opere, soprattutto olii, si trovano in numerose collezioni private, mentre la maggior parte dei
suoi lavori (olii, acquarelli, terrecotte) è sparsa in tutto il mondo.