domenica 16 maggio 2010

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DOMENICA 16 MAGGIO 2010
I TITOLI
1. Il Messaggio di Fatima commentato dal Card. Ratzinger
2. Il testo integrale del “Terzo segreto”
3. Una nuova interpretazione del Messaggio di Fatima da parte del Papa?
4. Sabato 22 maggio, Vigilia di Pentecoste, Ordinazione presbiterale in cattedrale di don Luigi
Orlandini e don Roberto Ruozzi
5. "Dialoghi in Cattedrale", giovedì 20 maggio terzo intervento con Mons. Bregantini e Giuseppe
De Rita.
6. Convegno nel centenario della nascita di Mons. Mario Prandi
7. A Correggio inaugurata dal Vescovo la chiesa rinnovata di Madonna di Fatima
TERZA PAGINA
NOTIZIE IN BREVE
PRIMA PAGIMA
1. In volo da Roma a Lisbona martedì 11 maggio, conversando con i giornalisti, Benedetto XVI ha
parlato degli attacchi alla Chiesa e delle persecuzioni contro i cristiani; al tempo stesso ha
sottolineato che “la più grande persecuzione non viene dai nemici di fuori, ma nasce dal peccato
nella Chiesa.” Di qui ha indicato la necessità di penitenza, cioè di conversione permanente con un
esplicito richiamo al cosiddetto “terzo segreto” di Fatima, reso pubblico il 13 maggio 2000. Il
messaggio venne presentato dall’allora Card. Ratzinger in una Conferenza stampa, tenuta il 26
giugno dello stesso anno, assieme al Vescovo Tarcisio Bertone, allora segretario della
Congregazione per la Dottrina della fede.
Il fascicolo con il testo completo dell’intervento unitamente al testo integrale del “segreto” di
Fatima, venne distribuito ai presenti, sicché il Card. Ratzinger poté così far una esposizione ridotta
rinviando al fascicolo.
Dal commento teologico integrale al Terzo segreto composto da circa dieci cartelle, pubblicato poi
dalle Paoline in un volumetto dal titolo “Il Messaggio di Fatima”, meritano di essere ripresi alcuni
passi. Tutto comunque si trova su internet
… “La parola chiave di questo « segreto » è il triplice grido: « Penitenza, Penitenza, Penitenza!»…
Mi permetto di inserire qui un ricordo personale; in un colloquio con me Suor Lucia mi ha detto che
le appariva sempre più chiaramente come lo scopo di tutte quante le apparizioni sia stato quello di
far crescere sempre più nella fede, nella speranza e nella carità tutto il resto intendeva solo portare a
questo.
… Il senso della visione non è quindi quello di mostrare un film sul futuro irrimediabilmente
fissato. Il suo senso è esattamente il contrario, quello di mobilitare le forze del cambiamento in
bene.
…. Il Papa (nella visione di Fatima), proseguiva il Card. Ratzinger, sembra precedere gli altri,
tremando e soffrendo per tutti gli orrori, che lo circondano. Non solo le case della città giacciono
mezze in rovina— il suo cammino passa in mezzo ai cadaveri dei morti. La via della Chiesa viene
così descritta come una Via Crucis, come un cammino in un tempo di violenza, di distruzioni e di
persecuzioni... nella visione noi possiamo riconoscere il secolo trascorso come secolo dei martiri,
come secolo delle sofferenze e delle persecuzioni della Chiesa …
La visione della terza parte del « segreto », così angustiante al suo inizio, si conclude quindi con
una immagine di speranza: nessuna sofferenza è vana, e proprio una Chiesa sofferente, una Chiesa
dei martiri, diviene segno indicatore per la ricerca di Dio da parte dell'uomo… dalla sofferenza dei
testimoni deriva una forza di purificazione e di rinnovamento, perché essa è attualizzazione della
stessa sofferenza di Cristo e trasmette nel presente la sua efficacia salvifica.
…Così concludeva il suo intervento il Card. Ratzinger dieci anni fa: Nella misura in cui singoli
eventi vengono rappresentati, essi ormai appartengono al passato. Chi aveva atteso eccitanti
rivelazioni apocalittiche sulla fine del mondo o sul futuro corso della storia, deve rimanere
deluso.
Fatima non ci offre tali appagamenti della nostra curiosità, come del resto in generale la fede
cristiana non vuole e non può essere pastura per la nostra curiosità. Ciò che rimane l'abbiamo visto
subito all'inizio delle nostre riflessioni sul testo del «segreto »: l'esortazione alla preghiera come via
per la « salvezza delle anime » e nello stesso senso il richiamo alla penitenza e alla conversione”.
2. Il famoso Terzo segreto di Fatima è stato reso pubblico nel 2000. Poiché al riguardo molto si è
detto e scritto, conviene leggere il testo nella edizione integrale ufficiale. Ecco le parole della
veggente di Fatima Lucia.
« Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più
in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che
sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra
Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l'Angelo indicando la terra con la mano destra,
con voce forte disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza!
E vedemmo in una luce immensa che è Dio: “qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno
specchio quando vi passano davanti” un Vescovo vestito di Bianco “abbiamo avuto il presentimento
che fosse il Santo Padre”. Vari altri Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna
ripida, in cima alla quale c'era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la
corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo
tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che
incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande
Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e
allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i Vescovi Sacerdoti, religiosi e religiose e varie
persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c'erano
due Angeli ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei
Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio. »
Questo il messaggio commentato dal Card. Ratzinger.
3. Il riferimento del Papa al “segreto” di Fatima sia nel viaggio in aereo, sia poi nell’omelia della
grande Messa del 13 maggio ha sollevato l’interrogativo se la spiegazione del Card. Ratzinger del
2000 abbia avuto in questi giorni una reinterpretazione dal papa Benedetto XVI.
Come abbiamo sentito, nella Terza parte del segreto si parla di un Vescovo vestito di bianco che
cade come morto mentre avanza verso la Croce tra i cadaveri di tanti martiri. La visione fu spiegata
come “l’interminabile Via Crucis del XX secolo, culminata nell’attentato a papa Wojtyla il 13
maggio 1981.
Cerchiamo anzitutto di ricostruire la conversazione svoltasi in aereo attingendo ad una fonte
autorevole: la trascrizione dall’audio della Radio Vaticana. Padre Lombardi, direttore della Sala
Stampa Vaticana ad un certo momento della conversazione del Papa con i giornalisti, ha
detto:”veniamo a Fatima, Santità, quale significato hanno oggi per noi le Apparizioni di Fatima? E
quando Lei presentò il testo del terzo segreto nella Sala Stampa Vaticana, nel giugno 2000, c’erano
diversi di noi e altri colleghi di allora, Le fu chiesto se il messaggio poteva essere esteso, al di là
dell’attentato a Giovanni Paolo II, anche alle altre sofferenze dei Papi. E’ possibile, secondo Lei,
inquadrare anche in quella visione le sofferenze della Chiesa di oggi, per i peccati degli abusi
sessuali sui minori?
Il Papa ha risposto: “direi, anche qui, oltre questa grande visione della sofferenza del Papa, che
possiamo in prima istanza riferire a Papa Giovanni Paolo II, sono indicate realtà del futuro della
Chiesa che man mano si sviluppano e si mostrano.
”Perciò è vero che oltre il momento indicato nella visione, si parla, si vede la necessità di una
passione della Chiesa, che naturalmente si riflette nella persona del Papa, ma il Papa sta per la
Chiesa e quindi sono sofferenze della Chiesa che si annunciano. Il Signore ci ha detto che la Chiesa
sarebbe stata sempre sofferente, in modi diversi, fino alla fine del mondo. “L’importante, ha
proseguito, è che il messaggio, la risposta di Fatima, sostanzialmente non va a devozioni particolari,
ma proprio alla risposta fondamentale, cioè conversione permanente, penitenza, preghiera, e le tre
virtù cardinali: fede, speranza e carità. Così vediamo qui la vera e fondamentale risposta che la
Chiesa deve dare, che noi, ogni singolo, dobbiamo dare in questa situazione. ”
A questo punto papa Ratzinger aveva aggiunto parole che hanno dato una interpretazione
attualizzante del messaggio di Fatima.
“Quanto alle novità che possiamo oggi scoprire in questo messaggio, ha precisato sempre nella
conversazione sull’aereo di andata, vi è anche il fatto che non solo da fuori vengono attacchi al
Papa e alla Chiesa, ma le sofferenze della Chiesa vengono proprio dall’interno della Chiesa, dal
peccato che esiste nella Chiesa. Anche questo si è sempre saputo, ma oggi lo vediamo in modo
realmente terrificante: che la più grande persecuzione della Chiesa non viene dai nemici fuori,
ma nasce dal peccato nella Chiesa e che la Chiesa quindi ha profondo bisogno di ri-imparare la
penitenza, di accettare la purificazione, di imparare da una parte il perdono, ma anche la
necessità della giustizia. Il perdono non sostituisce la giustizia.
Sullo stesso argomento Benedetto XVI è ritornato due giorni dopo nell’omelia del 13 maggio
davanti ad una folla di oltre mezzo milione di persone con una breve, ma significativa battuta: “Si
illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa”. Il Papa non intendeva
dire che ci siano altri, nascosti, segreti di Fatima dopo che nel 2000 fu svelata la visione.
Il Card. Ratzinger già dieci anni fa aveva osservato che il segreto di Fatima non è la previsione di
sciagure apocalittiche, ma la speranza di essere salvati. Quel messaggio di Fatima ci aiuta a leggere
la storia alla luce di Dio. Si tratta di attualizzare quel messaggio. E così l’appello alla penitenza e
alla speranza può riguardate i peccati interni alla Chiesa, gli abusi commessi da sacerdoti e religiosi.
Dunque più che una reinterpretazione, si verifica un’attualizzazione del messaggio di Fatima.
4. Don Luigi Orlandini e don Roberto Ruozi riceveranno l’ordinazione sacerdotale dal vescovo
Caprioli in Cattedrale la sera di sabato 22 maggio, alle 20.30, vigilia di Pentecoste. Saranno le
prime ordinazioni sacerdotali in Duomo dopo il lungo restauro. La concelebrazione verrà trasmessa
in diretta sia dalla Redazione Reggiana di Radio Pace sia da ètv-Teletricolore.
I due futuri sacerdoti celebreranno la Prima Messa domenica 23 maggio, Solennità di Pentecoste,
Don Luigi a S. Ilario (alle ore 10.30) e don Roberto a Bagnolo (alle ore 17.30).
Aggiungiamo una nota biografica
don Luigi Orlandini
È nato a Reggio Emilia il 22 gennaio 1985, secondo dei quattro figli di Marco e Annamaria.
Cresciuto nella parrocchia di Sant’Eulalia a Sant’Ilario d’Enza, ha vissuto i primi momenti
formativi in un gruppo legato all’Azione Cattolica. Ha frequentato le scuole superiori presso il
Liceo della Comunicazione “San Gregorio Magno” di Sant’Ilario. A pochi anni dal diploma ha
conosciuto un gruppo della parrocchia di Regina Pacis a Reggio: da allora ha partecipato anche a
diverse iniziative promosse da quella comunità. Durante gli anni del liceo ha frequentato lezioni di
pianoforte presso l’Istituto Diocesano di Musica e Liturgia in seminario a Reggio.
Nel settembre del 2004 è entrato nella comunità di formazione legata al Movimento “Familiaris
Consortio” a Montorio Veronese e ha frequentato per tre anni lo Studio teologico San Zeno di
Verona. Nel settembre 2007 ha poi proseguito gli studi in Teologia presso il Seminario diocesano di
Reggio Emilia.
Dal 2006 è attivo come educatore nel “Movimento Giovani”, gruppo giovanile del movimento
“Familiaris Consortio”, e dal 2007 collabora con il gruppo “Giovani e Riconciliazione”. Dal 2006 al
2009 ha prestato servizio pastorale presso l’unità pastorale “Giovanni Paolo II”, in città (San
Francesco da Paola all’Ospizio, San Maurizio e Sant’Alberto di Gerusalemme). Nell’anno pastorale
2009-‘10 ha seguito l’attività del Gruppo “Samuel”, il gruppo vocazionale diocesano, e ha
accompagnato il Vescovo nelle visite pastorali.
don Roberto Ruozzi
Nato a Reggio Emilia il 20 dicembre 1976, è cresciuto nella parrocchia di San Francesco da Paola
in Bagnolo in Piano. Conseguita la maturità scientifica nel 1995 all'Istituto tecnico statale
sperimentale per Geometri "Blaise Pascal" di Reggio, ha poi proseguito gli studi conseguendo nel
2000 la laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari (facoltà di Agraria) presso l'Università degli
Studi di Parma.
Dopo il servizio civile presso l'Ausl di Reggio (settore Handicap adulti) e un paio di anni di lavoro
come impiegato presso un laboratorio privato di Modena, è entrato in seminario nel settembre del
2004. È tuttora ausiliare presso la Casa della Carità di Fosdondo, dove ha svolto servizio in
particolare nel triennio 2004-’07 ricevendo il Crocifisso delle Case della Carità nell’ottobre 2006;
circa nel biennio 2005-’07)ha, inoltre, operato come educatore nel Gruppo vocazionale “Samuel”.
Negli ultimi anni ha svolto servizio pastorale presso le parrocchie di S. Maria Assunta a Villa Sesso
e di S. Bartolomeo a Casalgrande.
Ripetiamo che l’ordinazione sacerdotale di sabato 22 maggio alle 20,30 sarà trasmessa in diretta
dalla nostra emittente e da Teletricolore
5. Passiamo ai Dialoghi in Cattedrale. Il terzo incontro sarà giovedì 20 maggio alle 21 sul tema: “Di
fronte alle «autorità costituite»: il cristiano e l’autorità civile”.
Questi i due protagonisti.
Mons. Giancarlo Bregantini
Nato a Denno, in provincia di Trento, ha frequentato ginnasio, liceo e teologia (Verona) presso i
Padri Stimmatini; ha poi conseguito la licenza in Storia della Chiesa presso la Pontificia Università
Gregoriana di Roma. Nel 1966 ha fatto la prima professione religiosa temporanea nella
Congregazione e dopo anni di studio e di esperienze di lavoro operaio in fabbrica, ha emesso la
professione perpetua (1974). Il 1° luglio 1978 venne ordinato sacerdote stimmatino nella Cattedrale
di Crotone.
Dal 1976 al 1987 è stato docente di Storia della Chiesa presso il Pontificio Seminario Teologico
Regionale di Catanzaro, insegnante di religione presso l'Istituto Nautico di Crotone, delegato
diocesano per la pastorale del lavoro, poi viceparroco presso la parrocchia Santa Chiara di Crotone
e cappellano del carcere nella stessa città. Nella Congregazione dei Padri Stimmatini, dal 1982 al
1985 è stato Consigliere provinciale della provincia stimmatina e nel 1987 diviene formatore dei
chierici stimmatini. In seguito, a Bari ha insegnato Storia della Chiesa nello studentato teologico
interreligioso della Puglia. Per molti anni è stato parroco nella parrocchia di San Cataldo a Bari e
successivamente anche cappellano di ospedale nonché membro del consiglio dei consultori e
insegnante di religione in un istituto religioso.
Nominato vescovo di Locri-Gerace (1994), ha acquistato grande notorietà anche civile per la dura
ed efficace opposizione alla 'ndrangheta, arrivando a comminare la scomunica ai suoi esponenti
responsabili di efferati delitti.
L'8 novembre 2007 papa Benedetto XVI lo ha nominato arcivescovo metropolita di CampobassoBoiano, dove ha fatto l’ingresso il 19 gennaio 2008.
Giuseppe De Rita è l’altro protagonista della serata. Nato a Roma il 27 luglio 1932, è un sociologo
italiano tra i più qualificati e competenti. Nel 1954 si laurea in Giurisprudenza e dal 1955 al 1963 è
funzionario della Svimez (Associazione per lo sviluppo del Mezzo-giorno), di cui è responsabile
della sezione sociologica dal 1958 al 1963.
È tra i fondatori nel 1964 del Censis (Centro studi investimenti sociali), di cui è consigliere delegato
per dieci anni e poi segretario generale dal 1974 ad oggi. Collaboratore del “Corriere della Sera”, è
stato presidente del Cnel (Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro) dal 1989 al 2000 e della
casa editrice Le Monnier dal 1995. È membro della Fondazione Italia USA. Nel 2003 ha ottenuto il
premio Fregene per “Il regno inerme”.
Questo terzo incontro dei Dialoghi in Cattedrale sarà trasmesso in diretta dalla nostra emittente e da
Teletricolore
6. Mercoledì pomeriggio 12 maggio dalle 16.30 presso la Basilica della Ghiara, nell’ambito delle
celebrazioni per il centenario della nascita di Don Mario Prandi, si è svolto un convegno su “Casa
della Carità e servizio della persona”
Erano presenti rappresentanti dei Comuni dove si trovano le Case della Carità, tra i quali il sindaco
di Bertinoro, di Formigine e di Castelnovo Monti. Dopo l’accoglienza nel chiostro dei Servi di
Maria, in una sala gremita il vescovo ha incentrato il suo intervento attorno a questi punti:
- il problema del fare la carità, oggi
- la qualità cristiana del fare la carità
- Casa della carità e servizio alla persona
Avviandosi a concludere il Vescovo ha rivolto “l’invito a interpretare sempre più il servizio della
carità in prospettiva educativa, per non dire vocazionale. Nella prospettiva educativa avverto
sempre più l’esigenza di una approfondita riflessione sulle diverse forme e figure del servizio di
carità.
La sfida oggi che investe le stesse esperienze di servizio, di volontariato, di missione è proprio
quella di accompagnarle non solo come parentesi generosa da fare nella vita, ma come pagina
fruttuosa di storia della propria vocazione definitiva: nella vita consacrata, nel celibato sacerdotale,
nella vocazione coniugale e familiare e nelle stesse forme di professione e di esercizio di servizi alla
persona.
La Casa della Carità diventa così segno di costruzione di legami, di nuove relazioni sul territorio,
laboratorio di spiritualità, di vita comunitaria e di formazione per tutti: vescovo, clero, religiosi,
laici, giovani e meno giovani.”
È seguita l’esposizione del prof. Sandro Chesi sul tema “La casa della Carità: un’intuizione
precorritrice in campo sanitario”.
E’ stato poi molto apprezzato il concerto nella Basilica della Ghiara dell’Orchestra Polifonica
“Esagramma”, formata per metà da musicisti diversamente abili. Tale Orchestra con il suo
repertorio di rielaborazioni orchestrali di opere di grandi Autori classici e con brani composti da
Mons. PierAngelo Sequeri, ha realizzato molti concerti in diverse teatri e cattedrali di tutta Italia.
7. Sono giunti al termine nei tempi previsti, i lavori di ampliamento della chiesa della Parrocchia
della Beata Vergine di Fatima a Correggio. Le opere, iniziate nell'agosto scorso, hanno riguardato in
particolar modo la realizzazione di due navate laterali e la modifica di una porzione del tetto con lo
scopo di valorizzare l'ambiente grazie ad una ricercata illuminazione naturale.
«Era evidente da tempo una carenza dei posti in chiesa — spiega il parroco Don Walter Rinaldi — e
questo ampliamento ha permesso di aumentare la capienza di circa 100 posti a sedere. Il lavoro è
diventato possibile — prosegue il parroco — grazie al lascito di una parrocchiana che per una
notevole parte, anche se non in toto, coprirà le spese».
Oggi la chiesa di Fatima ha completamente cambiato volto ed è riconoscibile solo nel fronte
d'ingresso al quale adesso fa da contorno una ricercata cornice di muri ad andamento irregolare che
costituiscono le nuove navate.
L’edificio completamente trasformato è stato ufficialmente inaugurato giovedì 13 maggio in
occasione della tradizionale processione, alla quale ha partecipato il Vescovo Adriano Caprioli che
ha benedetto la nuova struttura. Nell’omilia ha così ha concluso la sua riflessione:
“Più che con un nemico consapevole, la Chiesa oggi ha a che fare con una diffusa indifferenza, per
la quale occorre un atteggiamento culturale assai attento, dialogante, molto più evangelico. Essa
dovrà calarsi molto più all’interno delle coscienze, ma anche delle contraddizioni, delle incertezze,
delle inquietudini del reale e del sociale.”
TERZA PAGINA
COMUNICARE DOPO L'ASCENSIONE
All’Ascensione del Signore viene ogni anno associata la Giornata mondiale delle comunicazioni
sociali. E' una coincidenza voluta. Basta pensare al mandato missionario dato in quell'occasione da
Gesù agli apostoli. E basta pensare alla Comunicazione tra cielo e terra in Gesù disceso e poi asceso
al Cielo.
Siccome il Vangelo deve essere annunciato a tutte le nazioni, che cosa è più utile dei mezzi di
informazione che ci permettono di raggiungere il mondo intero? E se il mondo è diventato digitale davvero raggiungibile con un dito... - quale opportunità e quale responsabilità hanno i nuovi media
per la diffusione della Parola!
L'Ascensione richiama il Natale, è una seconda solennità di incarnazione. E tale dimensione è
oltremodo significativa per il mondo delle comunicazioni sociali: nel nuovo «cielo» digitale si gioca
la sfida della comunicazione, ma essa resta ultimamente ed essenzialmente una sfida di volti... e non
di monitor.
Lo ricorda anche Benedetto XVI nel suo messaggio di quest'anno 2010 che ha voluto rivolgere in
modo particolare ai preti nell'anno sacerdotale che s'avvia a conclusione: «Il sacerdote e la
pastorale nel mondo digitale: i nuovi media a servizio della Parola».
Pur invitando i presbiteri a prendere dimestichezza con i nuovi media digitali e a saperli usare con
sufficiente professionalità, Benedetto XVI ricorda loro che «più che la mano dell'operatore dei
media, il presbitero nell'impatto con il mondo digitale deve far trasparire il suo cuore di consacrato,
per dare un'anima non solo al proprio impegno pastorale, ma anche all'ininterrotto flusso
comunicativo della "rete"».
Il digitale spiana certo la strada a nuovi incontri, ma il prete in questa nuova opportunità, più ancora
di altri, deve essere presente «assicurando sempre la qualità del contatto umano e l'attenzione alle
persone e ai loro veri bisogni spirituali». E aggiunge: «Non bisogna dimenticare che la fecondità del
ministero sacerdotale deriva innanzitutto dal Cristo incontrato e ascoltato nella preghiera;
annunciato con la predicazione e la testimonianza della vita; conosciuto, amato e celebrato nei
Sacramenti, soprattutto della Santissima Eucaristia e della Riconciliazione».
Siamo grati al Papa per averci ricordato che non esiste alcuna «parrocchia di carta» - a maggior
ragione se «digitale» - che possa sostituire la passione della «parrocchia di carne». La Rete è
sicuramente una grande occasione di incontro, ma, più che un corpo senz'anima, rischia d'essere
un'anima senza corpo.
NOTIZIE IN BREVE
* L’agenda di Mons. Adriano Caprioli e dell’Ausiliare Mons. Lorenzo Ghizzoni, prevede i seguenti
appuntamenti:
- Mercoledì 19 maggio, in mattinata, in Seminario a Reggio, il Vescovo presiede la riunione della
Commissione Liturgica Regionale. Alle 18, in Vescovado, con l'Ausiliare, incontra la Commissione
diocesana per l'impegno politico e sociale.
- Giovedì 20 maggio, alle 21, in Cattedrale, mons. Caprioli partecipa e interviene al terzo incontro
dei «Dialoghi in Cattedrale». Prende parte alla serata anche il Vescovo Ausiliare.
- Venerdì 21 maggio, alle 21, nel cortile del Vescovado, mons. Caprioli con mons. Ghizzoni
partecipa al Rosario itinerante dell'unità pastorale Duomo-S. Prospero, animato quella sera dai
Volontari della Mensa del Povero e con la preghiera per gli ordinandi presbiteri.
- Sabato 22 maggio, alle 10, all'Hotel Posta (Sala conferenze), mons. Caprioli partecipa e interviene
al convegno per il Ventennale di ADMO.
- Alle 20.30, in Cattedrale, il Vescovo Adriano presiede la Messa solenne nellaVigilia di Pentecoste
con l'ordinazione presbiterale di don Luigi Orlandini e don Roberto Ruozi. Concelebra l’Ausiliare
Lorenzo.
- Domenica 23 maggio, il Vescovo Presiede la Messa nella solennità di Pentecoste e conferisce la
Cresima: alle 9.30 a Brugneto anche per le parrocchie di Villarotta e S. Girolamo di Guastalla e alle
11.15 nella Collegiata di Santo Stefano a Novellara.
L'Ausiliare presiede la celebrazione eucaristica nella solennità di Pentecoste: alle 11 a Toano anche
per le parrocchie di Massa e Manno; alle 17 a San Biagio di Correggio anche per la parrocchia della
Madonna di Fatima.
* Passiamo ora alle altre notizie della settimana:
* Martedì 18 maggio, ore 21, chiesa di Pratofontana: per il percorso formativo"Una Chiesa sotto la
Parola", la prof. Giovanna Bondavalli introdurrà la "Lettera di Giacomo".
* Giovedì 20 maggio, ore 21, Basilica della Ghiara: per "Soli Deo Gloria", concerto "In laude
Mariae Virginis", "Una musica grandiosa", musica sacra inedita del Settecento napoletano, col Coro
ed Ensemble strumentale della Facoltà di Musicologia dell'Università di Pavia-Cremona (musiche
di Durante, Mancini, Sarro e Scarlatti).
* Il terzo ed ultimo appuntamento con i Dialoghi in Cattedrale è previsto per giovedì 20 maggio, ore
21, in Duomo: il prof. Giuseppe De Rita, presidente del Censis, e l'arcivescovo mons. Giancarlo
Bregantini dialogheranno su "Di fronte alle autorità costituite: il cristiano e l'autorità civile (in
ascolto di Rm 13,1-14)". Modererà don Giuseppe Dossetti. Diretta su Radio Pace e ètvTeletricolore.
* Venerdì 21 maggio, alle ore 21, al Teatro Ariosto: musical Fino al Terzo Cielo, pro restauri della
Cattedrale.
* Sabato 22 maggio, dalle 9, al centro Simonazzi di Reggio (presso la sede della Cisl, via Turri 55):
Reggio Terzo Mondo - in collaborazione con Ravinala e "Cibo per tutti - Kuminda", organizza il
seminario "A testa in giù. Verso un'economia felice".
* All’Hotel Posta, in piazza del Monte 2 a Reggio, sabato 22 maggio, dalle 10, convegno nel
ventennale di Admo (Associazione donatori Midollo osseo) nazionale e regionale.
* Sabato 22 maggio, ore 20.30, Cattedrale: ordinazione sacerdotale di Luigi Orlandini e Roberto
Ruozi.
* A Lentigione (presso il locale del Presepe, in via Imperiale), sabato 22 maggio, ore 15: parte il 3°
corso di presepistica organizzato dagli "Amici del Presepio". Al primo incontro interverrà V. Fedeli,
di Pizzighettone (CR), su "Prospettiva, proporzioni e colorazione" (altre date: 29 maggio, 5 e 12
giugno; info e iscrizioni: Paolo 0522.680138, 340.9061213).
* Domenica 23 maggio, alle 21, presso la chiesa di S. Domenico (piazzale), per "Soli Deo Gloria"
concerto dell'Orchestra dell'Università di Ratisbona pro Mensa del Vescovo.
* Lunedì 24 maggio, ore 20.45, al Centro Simonazzi (in via Turri 55 a Reggio): per "Derivando",
don Eleuterio Agostini parlerà di "La 'perfidia' del socialismo reggiano. Le prediche di Natale di
Prampolini e i preti de 'La plebe': maestri della Chiesa reggiana?".
* Venerdì 28 maggio, ore 21, chiesa di S. Agostino: per il ciclo "Seguimi", una monaca clarissa
guiderà l'incontro di preghiera su "Voi dunque pregate così... (Mt 6,9)".
* L'Unità pastorale di Guastalla organizza un pellegrinaggio a Lourdes dal 4 al 7 giugno. Quota 625
euro. Info: Oratorio Don Bosco, tel.-fax 0522.824243, [email protected].
* Gli Amici della Ghiara organizzano per domenica 13 giugno un pellegrinaggio a Montesenario
(Firenze) per il 700° della morte di S. Alessio Falconieri, uno dei Sette Santi Fondatori dei Servi di
Maria. Info: 0522.439809, 339.3691812.
* Ricordiamo che sono aperte le iscrizioni al Cantalavita (Festincontro 2010): info: Francesca, tel.
348.5141467, [email protected]
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