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Brano : Della magia, 7
Autore : Apuleio
Originale
[7] uidi ego dudum uix risum quosdam tenentis, cum munditias oris uidelicet orator ille aspere accusaret et
dentifricium tanta indignatione pronuntiaret, quanta nemo quisquam uenenum. quidni? crimen haud
contemnendum philosopho, nihil in se sordidum sinere, nihil uspiam corporis aperti immundum pati ac
fetulentum, praesertim os, cuius in propatulo et conspicuo usus homini creberrimus, siue ille cuipiam
osculum ferat seu cum qui[c]quam sermocinetur siue in auditorio dissertet siue in templo preces alleget:
omnem quippe hominis actum sermo praeit, qui, ut ait poeta praecipuus, dentium muro proficiscitur. dares
nunc aliquem similiter grandiloquum: diceret suo more, cum primis cui ulla fandi cura sit impensius cetero
corpore os colendum, quod esset animi uestibulum et orationis ianua et cogitationum comitium; ego certe
pro meo captu dixerim nihil minus quam oris illuuiem libero et liberali uiro competere. est enim ea pars
hominis loco celsa, uisu prompta, usu facunda; nam quidem feris et pecudibus os humile et deorsum ad
pedes deiectum, uestigio et pabulo proximum, nunquam ferme nisi mortuis aut ad morsum exasperatis
conspicitur: hominis uero nihil prius tacentis, nihil saepius loquentis contemplere.
Traduzione
Ho visto poco fa alcuni che trattenevano a stento le risate mentre quell'avvocato muoveva fiera accusa
contro la pulizia dei denti, e la parola ?dentifricio? pronunziava con tanto sdegno quanto nessuno ebbe mai
nel dire ?veleno?. Perch? no? Dev'essere accusa bene accetta a un filosofo, non tollerare su di s? nulla di
sordido, non permettere che nessuna parte visibile del suo corpo sia immonda e fetida: soprattutto la bocca
che, posta in evidenza, agli occhi di tutti, ? l'organo di cui l'uomo si serve pi? spesso, sia che baci qualcuno o
che discorra o parli in pubblico o rivolga nel tempio la preghiera a Dio. Ogni atto umano ? preceduto dalla
parola che, come dice il massimo poeta, ?vien fuori dalla chiostra dei denti?. Immaginiamo un
magniloquente oratore: egli direbbe, nello stile che gli ? proprio, che chi ha specialmente cura del proprio
linguaggio, deve attendere pi? che al resto del suo corpo, alla bocca, vestibolo dell'anima, porta della
orazione, comizio delle idee. Per me, secondo la mia capacit?, mi basti dire che a un libero e liberale
cittadino nulla sconviene pi? che la sozzura della bocca. Essa ? la parte eccelsa del corpo umano, la prima
che si veda, la cui funzione ? la parola. Nelle fiere e nelle bestie la bocca bassa e prona gi? gi? fino alle
zampe e atterrata lungo il sentiero o la pastura mai pu? contemplarsi se non quando siano morte o mordenti
per la furia che le assale; nell'uomo nulla tu osservi pi? presto quand'egli tace, nulla pi? spesso quand'egli
parla.