LUIGI MUSINI e ROBERTO CICUTTO
presentano
un film di
PATRICE CHÉREAU
Prodotto da
CHARLES GASSOT
Una co-produzione
MIKADO FILM (ITALIA)
TELEMA PRODUCTIONS – STUDIOCANAL –
ARTE FRANCE CINEMA – FRANCE 2 CINEMA –
ARTE W.D.R. – AZOR FILMS – CANAL + (FRANCIA)
distribuzione
MIKADO
(logo)
crediti non contrattuali
Intimacy
SCHEDA ARTISTICA
Jay
Claire
Andy
Victor
Ian
Betty
Moglie di Jay
Ragazza nello squat
MARK RYLANCE
KERRY FOX
TIMOTHY SPALL
ALASTAIR GALBRAITH
PHILIPPE CALVARIO
MARIANNE FAITHFULL
SUSANNAH HARKER
REBECCA PALMER
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Intimacy
SCHEDA TECNICA
Regia
Sceneggiatura
Ispirata ai racconti di
Pubblicati in Italia da
Nella traduzione di
Direttore della fotografia
Assistente alla regia
Scenografia
Costumi
Suono
Montaggio
Musiche originali
Foto di scena
Prodotto da
Produzione esecutiva
Una co-produzione
PATRICE CHÉREAU
ANNE-LOUISE TRIVIDIC
PATRICE CHÉREAU
HANIF KUREISHI
BOMPIANI
IVAN CROTONEO
ERIC GAUTIER
ANTOINE GARCEAU
HAYDEN GRIFFIN
CAROLINE DE VIVAISE
GUILLAUME SCIAMA
JEAN-PIERRE LAFORCE
FRANCOIS GEDIGIÈR
ERIC NEVEUX
JACK ENGLISH
CHARLES GASSOT
JACQUES HINSTIN
PATRICK CASSAVETTI
MIKADO FILM (ITALIA)
TELEMA PRODUCTIONS
STUDIOCANAL
ARTE FRANCE CINEMA
FRANCE 2 CINEMA
ARTE/W.D.R.
AZOR FILMS
CANAL + (FRANCIA)
Distribuzione in Italia
MIKADO FILM
Ufficio Stampa
studio NOBILE SCARAFONI
06.69925096 FAX 06.6978290
e-mail [email protected]
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Intimacy
SINOSSI
Lei viene da lui, di pomeriggio, fanno l’amore. Non si parlano,
ma sta succedendo qualcosa tra loro perché si alzano insieme e si
sdraiano accanto al tavolo, senza dire una parola.
La settimana dopo, alla stessa ora, lei arriva. Si spogliano subito.
Se il sesso è un modo di incontrare e conoscere le persone, cosa
sa lui di lei?
4
Intimacy
PATRICE CHÉREAU
FILMOGRAFIA
1975 Un’orchidea rosso sangue
da un romanzo di James Hadley Chase, sceneggiatura in
collaborazione con Jean-Claude Carrière, con Charlotte
Rampling, Edwige Feuillière, Simone Signoret
1978 Judith Therpauve
sceneggiatura in collaborazione con Georges Conchon, con
Simone Signoret, Philippe Léotard, François Simon
1983 L’homme blessé
sceneggiatura in collaborazione con Hervé Guibert, con
Jean-Hugues Anglade, Vittorio Mezzogiorno
1987 Hotel de France
sceneggiatura in collaborazione con Jean-François Goyet,
con Laurent Grevill, Valeria Bruni Tedeschi, Vincent
Perez
1993 Le temps et la chambre
sceneggiatura da un testo di Botho Strauss, con Anouk
Grinberg, Bulle Ogier, Pascal Greggory, Bernard Verley
1994 La regina Margot
sceneggiatura in collaborazione con Danièle Thompson,
con Isabelle Adjani, Daniel Auteuil, Jean-Hugues Anglade,
Virna Lisi, Vincent Perez, Pascal Greggory
1998 Ceux qui m’aiment prendront le train
sceneggiatura in collaborazione con Danièle Thompson,
con Charles Berling, Valeria Bruni Tedeschi, Pascal
Greggory, Bruno Todeschini, Jean-Louis Trintignant
2001 Intimacy. Nell’intimità
sceneggiatura in collaborazione con Anne-Louise Trividic
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TEATRO (dal 1982)
Dal 1982 al 1990
Condirettore del Théatre des Amandiers (Nanterre)
1983 Combat de nègre et de chien di Bernard-Marie Koltès
Les paravents di Jean Genet
1985 La fausse suivante di Marivaux
Quartet di Heiner Müller
1986 Quai ouest di Bernard-Marie Koltès
Dal 1987 al 1990
Dans la solitude des champs de coton di Bernard-Marie Koltès
Platonov di Anton Cechov
Dal 1988 al 1992
Amleto di William Shakespeare
Festival d’Avignon /Théatre des Amandiers, Tournée a
Mosca, Berlino, Francoforte, Milano, Barcellona e la
grande Halle de la Villette (Parigi)
Le retour au désert di Bernard-Marie Koltès (nuova regia)
1991/1992
Le temps et la chambre di Botho Strauss
Théatre de l’Europe-Odéon / Comédie de Genève
1995/1996
Dans la solitude des champs de coton di Bernard-Marie
Koltès (nuova regia)
Manufacture des Œillets a Ivry (Théatre de
l’Europe-Odéon) e tournée in Europa e a New York
OPERA
Dal 1976 al 1980
L’anello del Nibelungo di Richard Wagner
Festival di Bayreuth – Dir. Musicale Pierre Boulez
1979 Lulu di Alban Berg (versione integrale)
Opéra di Parigi – Dir. Musicale Pierre Boulez
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Dal 1984 al 1985
Lucio Silla di Wolfgang Amadeus Mozart
Scala di Milano / Théatre des Amandiers (Nanterre)
Opéra royal de la Monnaie (Bruxelles)
Dir. Musicale Sylvain Crambreling
Dal 1992 al 1998
Wozzeck di Alban Berg
Théatre du Châtelet / Deutsche Staatsoper (Berlino)
Dir. Musicale Daniel Barenboïm
Dal 1994 al 1996
Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart
Festival di Salisburgo – Dir. Musicale Daniel Barenboïm
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Se ho accettato di lavorare con Patrice, nell’autunno 1998,
è perché non avevo mai incontrato un regista che mi avesse
contattato così educatamente. Ma durante le riprese di Intimacy.
Nell’intimità ho scoperto un regista che si rimetteva
costantemente in discussione, e che rimetteva anche me in
discussione. Era una storia difficile da filmare. Come indica il
titolo, si tratta di intimità, e l’intimità, tra chiunque, esige la
fiducia e la sincerità.
Patrice mi ha ricordato che in teatro come nel cinema noi che
raccontiamo storie dobbiamo diffidare dei trucchi del nostro
mestiere. Ciò che ha apparenza di verità può essere solo una
maschera, o una versione della verità. Patrice è sempre stato alla
ricerca dell’essenza della relazione che unisce i personaggi. A
volte non riuscivo a capire se gli davo quello che voleva, ma
vedendo oggi il film mi rendo conto fino a che punto lui e il suo
meraviglioso direttore della fotografia, Eric, hanno saputo
cogliere frammenti di recitazione improvvisati, selvaggi, in
intima armonia con la storia.
Spero che questo film renda giustizia al genio di Hanif Kureishi e
di Patrice. Insieme hanno provato a raccontare la storia vera (e a
volte brutta) della mancanza di intimità che turba i nostri rapporti
con gli altri, con il mondo che ci circonda, con noi stessi. Mi
piace il fatto che nella storia sia la donna che cerca l’intimità; mi
piace anche che sia il mondo fisico, il mondo dei sensi a
costituire, più che quello delle emozioni o della ragione, la griglia
attraverso la quale i personaggi finiranno per trovare una certa
intimità.
MARK
RYLANCE
8
Intimacy
MARK RYLANCE
(Jay)
Alla testa dello Shakespeare’s Globe Theatre dal 1997, Mark
Rylance è una delle figure di primo piano del teatro britannico.
Nato nel 1960 in Inghilterra, Mark Rylance ha trascorso
l’infanzia negli Stati Uniti prima di ritornare, a diciott’anni, in
Gran Bretagna. Entra quindi nella Royal Academy of Dramatic
Arts, imponendosi rapidamente come uno degli attori più dotati
della sua generazione.
Nel mezzo degli anni 80 appare regolarmente sulle locandine
della Royal Shakespeare Company, nella quale gli vengono
affidati man mano i grandi ruoli: Romeo in Romeo e Giulietta,
regia di Terry Hands, durante la stagione 1988/89, poi Prospero
in La tempesta. La sua interpretazione di Amleto lo consacra
definitivamente. Nel 1994 riceve il Laurence Olivier Award per
la sua interpretazione di Benedick in Molto rumore per nulla.
L’anno seguente, la sua visione molto personale di Macbeth di
cui è regista ed interpreta, gli vale alcune critiche entusiastiche.
La sua visione del teatro elisabettiano lo porta in modo molto
naturale ad assumere nel 1997 la direzione dello Shakespeare’s
Globe Theatre, riproduzione perfetta dell’edificio in cui,
probabilmente, furono creati i classici di Shakespeare.
Accolto con scetticismo, il nuovo Globe, costruito sulla riva del
Tamigi, trova però rapidamente il suo pubblico. Mark Rylance
programma, dirige, interpreta senza sosta: è di volta in volta
Amleto, Enrico V e… Cleopatra in una discussa regia di Antonio
e Cleopatra. Quando la stagione del Globe (da maggio a
settembre) termina, gli capita di calcare altre scene: ha
partecipato di recente alla creazione inglese di Trois version de la
vie di Yasmin Reza, al Royal National Theatre.
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La sua intensa attività teatrale gli lascia poco tempo per le
esperienze cinematografiche. Ha così rifiutato l’offerta di Steven
Spielberg di recitare nell’Impero del sole per dedicarsi
interamente alla sua compagnia d’allora, Phoebus Cart. E’
comunque apparso in The Grass Arena di Gillies Mc Kinnon
(BBC 1991), in Angels and insects di Philip Haas (1995) e in
Institut Benjamenta dei fratelli Quay (1995).
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Quando ho
Chéreau,
incontrato per la prima volta Patrice
diversi mesi prima di cominciare a lavorare in Intimacy.
Nell’intimità, non avevo alcuna idea di chi fosse. Mi ha parlato
delle sue idee e delle fonti per la sceneggiatura che stava
scrivendo. Cos’è la vera intimità tra due persone? Questa
domanda mi aveva già attraversato la mente, e l’opera di Hanif
Kureishi mi era assai familiare, anche se non avevo letto né
Intimacy. Nell’intimità né i racconti della raccolta Love in a blue
time. Patrice mi ha osservato attentamente per valutare la mia
reazione al carattere sessualmente esplicito del soggetto. Ho
sostenuto il suo sguardo, fingendo indifferenza.
Soltanto dopo questo incontro ho saputo chi fosse e cosa avesse
fatto. E’ raro e apprezzabile incontrare qualcuno senza essere
influenzati dalla sua reputazione. Penso che questo mi ha
permesso di essere aperta e in confidenza con Patrice. Malgrado
tutto, sono andata al nostro secondo appuntamento meglio
preparata, ed è stato là che ho fatto l’errore, non così infelice, di
dire a Patrice che non avevo paura del ruolo, cosa che mi è stata
in seguito chiesto di provare.
Quando Patrice mi ha scritturata per il film, ero in uno stato di
choc ed esitazione. E’ diventata una questione di fiducia. Mi ero
impegnata a riporre una fiducia assoluta nelle sue indicazioni e di
colpo, mi sono avventurata in territori che non avrei
probabilmente mai esplorato. Patrice mi ha aiutata a spingere i
miei limiti di attrice, e ha orientato il mio lavoro in direzione
opposta a quella in cui avevo l’abitudine di muovermi. E’ stata
una sfida continua, ma senza che ci sia mai stato antagonismo né
paure – una cosa che non posso certo dire delle mie altre
esperienze cinematografiche.
KERRY FOX
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Intimacy
KERRY FOX
(Claire)
E’ stato grazie a Jane Campion che i cinefili hanno scoperto
questa attrice neozelandese. Nel 1990 la regista le offre il ruolo
schiacciante della scrittrice Janet Frame nell’adattamento del suo
racconto autobiografico Un angelo alla mia tavola. L’intensità
dell’interpretazione di Kerry Fox, le metamorfosi fisiche di cui si
mostra capace seguendo le disavventure crudeli che vive il suo
personaggio, spiegano in gran parte il successo del film, premiato
al Festival di Venezia. Da allora, la carriera di Kerry Fox si è
divisa con successo tra gli antipodi e il Regno Unito. In Australia
ha girato ad esempio The last days of chez nous, di Gillian
Anderson, e Country Life di Michael Blakemore, libero
adattamento di Zio Vania. In Europa, è apparsa recentemente in
La Sagesse des crocodiles di Po-Chih Leong e nella commedia
Fanny et Elvis di Kay Mellor, in cui appare insieme a Ray
Winstone. Tra la ventina di ruoli che ha avuto nel cinema, uno
dei più notevoli è probabilmente stato quello di Juliet, la
coinquilina di Piccoli omicidi tra amici il film culto di Danny
Boyle.
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Intimacy
TIMOTHY SPALL
(Andy)
Nel cinema, Timothy Spall è apparso ultimamente in Vatel di
Roland Joffé e in Topsy-Turvy di Mike Leigh. Il suo ruolo in
Segreti e bugie di Mike Leigh gli è valso due nomination per il
premio di migliore attore al BAFTA e al London Film Critic’s
Circle Awards. E’ anche apparso in Gothic di Ken Russel, Life is
sweet di Mike Leigh, Il tè nel deserto di Bernardo Bertolucci,
Amleto e Pene d’amor perdute di Kenneth Branagh.
Timothy Spall ha anche lavorato molto per la televisione
interpretando il ruolo di Barry nella serie di successo Auf
Wiedersehen Pet.
A teatro ha spesso recitato per la Royal Shakespeare Company:
Baal, Suicide, Le allegre comari di Windsor, Nicholas Nickleby,
Knight of the burning pestle e Le tre sorelle. Per il Royal
National Theatre ha partecipato al cast di Sainte Jeanne,
Mandragola, Il borghese gentiluomo e Sogno di una notte di
mezza estate per la regia di Robert Lepage. Ultimamente Stephen
Daldry l’ha diretto in una produzione del Royal Court Theatre,
This is a chair.
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Intimacy
PHILIPPE CALVARIO
(Ian)
Philippe Calvario è stato membro del Cours Florent dal 1993 al
1996. Dopo avere firmato lui stesso due creazioni (Starmaniac e
Ma Solange, comment t’écrire mon désastre), ha partecipato a
diverse produzioni della compagnia les Tréteaux de France, in
particolare all’Amleto, diretto da Erik Kruger, nel quale ha
interpretato il ruolo principale. Patrice Chéreau gli affida il ruolo
di Enrico VI nel montaggio delle commedie di Shakespeare che
dirige alla Manufacture des Oeillets nel 1998, nell’ambito del
Festival d’Automne. Philippe Calvario recita quindi in
Fragments Koltès, diretto da Catherine Marnas. Nel cinema,
Intimacy. Nell’intimità è il suo primo lungometraggio. E’
apparso, comunque, in un cortometraggio di Christophe Honoré,
Nous deuz. Nel 2000 ha diretto Cimbelino di Shakespeare al
Théatre des Amandiers di Nanterre.
ALASTAIR GALBRAITH
(Victor)
Attore di teatro, Alastair Galbraith ha interpretato testi classici
(Grandi speranze, Macbeth, Sogno di una notte di mezza estate)
ma ha anche partecipato a creazioni contemporanee, al National
Theatre e al Royal Court Theatre, come The Conquest of the
South Pole, Hammet’s apprentice e The Censor. Nel cinema ha
recitato in due film del regista scozzese Gillies MacKinnon,
Small faces e Regeneration, nonché in The Debt collector di
Anthony Neilson. Alastair Galbraith ha anche firmato la
scenografia di diversi spettacoli teatrali.
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Intimacy
MARIANNE FAITHFULL
(Betty)
Nata a Londra all’indomani della guerra, cresciuta in un
convento, Marianne Faithfull sposa a diciassette anni un
mercante d’arte che la introduce nella Londra degli anni 60.
Mentre studia arte drammatica, l’impresario dei Rolling Stones le
fa incidere As tears go by, una delle prime canzoni scritte da
Mick Jagger e Keith Richards. Il disco è un successo e sale nel
1964 al nono posto delle classifiche inglesi. Nel 1965 pubblica
tre 45 giri e due album, diventando presto un’icona dei
“Swinging Sixties”, e lasciando il proprio marito per andare a
vivere con Mick Jagger. Recita in teatro Le tre sorelle, di
Cechov, e fa il suo debutto sul grande schermo accanto ad Alain
Delon in La Motocyclette, di Jack Cardiff.
Abbozza un ritorno durante gli anni 70, firmando un album a
connotazione country. Ma è nel 1979 che esce il mitico Broken
English: la tonalità musicale si è evoluta, la voce rauca infonde a
The Ballad of Lucy Jordan e Working class hero accenti tragici.
Durante gli anni 80 partecipa a un album omaggio a Kurt Weill,
“Lost in the stars”, nel quale interpreta Ballad of the Soldier’s
wife, trovando accenti alla Lotte Lenya e Marlene Dietrich. Nella
stessa tonalità registra il magnifico Strange weather, e torna sulle
scene per interpretare il ruolo di Jenny ne L’opera da tre soldi, di
Brecht e Weill. Collaborando con musicisti famosi per
l’inventiva (Dr John, Marc Ribot, Bill Frisell, Angelo
Badalamenti), registra diversi album, in particolare A secret life,
del 1995, e Vagabond ways, del 1999. Ha scritto nel 1994 la
propria autobiografia, Faithfull.
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