mediamorfosi shakespeariane: scienze della comunicazione

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Martedì 11 ottobre 2016
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MEDIAMORFOSI SHAKESPEARIANE: SCIENZE DELLA
COMUNICAZIONE CELEBRA I 400 ANNI DALLA
MORTE DEL DRAMMATURGO E POETA INGLESE
La Facoltà di Scienze della comunicazione dell’Università di Teramo, in collaborazione con
l’Istituzione Sinfonica Abruzzese (ISA), partecipa alle celebrazioni per i 400 anni dalla morte di
William Shakespeare con una giornata di studio sull’opera del poeta e drammaturgo inglese, che si
svolgerà mercoledì 12 ottobre 2016, dalle ore 10.00 alle 13.30, nell’Aula Magna Benedetto Croce.
La sera prima, martedì 11 ottobre, al Teatro Massimo di Pescara, alle ore 21.00, andrà in scena una
produzione dell’ISA dal titolo Concerto per Amleto: drammaturgia e voce di Fabrizio Gifuni,
direzione di Rino Marrone, musica di Dmitrij Šostakovič, esecuzione dell’Istituzione Sinfonica
Abruzzese. Il convegno, dal titolo Mediamorfosi shakespeariane, si aprirà con i saluti del rettore
Luciano D’Amico e del delegato del Rettore alla Cultura e al territorio Raffaella Morselli.
I lavori saranno introdotti dalle coordinatrici dell’iniziativa Lucia Esposito e Alessandra Ruggiero,
rispettivamente docenti di Letteratura e media e di Letteratura inglese alla Facoltà di Scienze della
comunicazione.
Seguiranno gli interventi di Laura Angiulli, attrice, regista e autrice teatrale, che terrà una relazione
dal titolo Shakespeare, dal testo alla scena; Roberto Spadoni, musicista jazz, compositore e docente
al Conservatorio di Trento, che parlerà di “Such Sweet Thunder”: le opere di Shakespeare tra
musica e danza; Fabrizio Gifuni, attore e autore teatrale, con un intervento su Il teatro di Amleto: il
potere si smaschera col gioco. «Sono state numerosissime le iniziative organizzate in ogni angolo
del mondo ‒ hanno spiegato Lucia Esposito e Alessandra Ruggiero ‒ per celebrare l’opera di
William Shakespeare, considerata da sempre incredibilmente attuale. I suoi drammi sono stati riletti
in modo differente in ogni epoca, dimostrando quanto i personaggi da lui creati, le storie raccontate
e i temi rappresentati siano senza tempo, perché sempre in grado di rispondere, seppure adattandosi
a sensibilità ogni volta diverse, a domande universali. Shakespeare e le sue opere appaiono così
quasi come un organismo vivente, complesso e dinamico, capace di adattarsi all’ambiente che lo
accoglie e di trasformarsi per affermare nel tempo la propria sopravvivenza». «La giornata di studio
organizzata dalla Facoltà di Scienze della comunicazione ‒ hanno aggiunto ‒ intende riflettere su
quel processo continuo di mediamorfosi, caratteristico della nostra contemporaneità che, nel
favorire le ibridazioni e le reciproche contaminazioni tra le arti e i media, ha consentito la
circolazione dell’immagine di Shakespeare come icona della cultura popolare, oltre che di élite, e la
sua trasformazione in una vera e propria celebrità. Sarebbe impossibile oggi elencare quanti si sono
ispirati ai suoi lavori nelle arti figurative, nella narrativa, nel teatro, nel cinema o nella musica
producendo traduzioni, trasposizioni, adattamenti o vere e proprie riscritture, e arricchendo il
significato di un autore che “vive” ancora tra noi e che è in grado di parlare come non mai alle
future generazioni».
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