LA MEGLIO GIOVENTU'
28 anni, una Vespa e un sogno nel cassetto: girare il mondo.
Il giovane avventuriero si chiama Ilario Lavarra, modenese d'adozione, dopo
essersi laureato nel 2006, per quattro anni ha messo da parte i soldi guadagnati
lavorando come impiegato dell'ufficio vendite di una fonderia cittadina per poter
realizzare il suo desiderio di viaggiare per il mondo a 70 km/h con la sua amata
Vespa, modello Sprint 1970.
“Un viaggio come quello che mi accingo a compiere”, spiega Ilario, “va
progettato negli anni, deve essere proprio un sogno coltivato da sempre, perchè
la complessità dell'organizzazione potrebbe far desistere”. E in effetti i propositi
di Ilario sono davvero impegnativi: percorrere le tre Americhe, in solitaria.
Naturalmente in Vespa. Un tour di 70-80.000 km, iniziato proprio in questi giorni,
per un tempo stimato on the road di 2 anni, per attraversare l'intero continente
da nord a sud, con un budget di 30.000 euro, all'incirca 50euro da spendere, al
giorno.
Come mai ha scelto proprio il continente americano? “A parte il grande fascino
che l'America da sempre esercita su di me, soprattutto l'America meridionale, in
sella alla Vespa ho già percorso buona parte dell'Europa, da Capo Nord, alla
Turchia e alla Grecia. Non mi sento ancora pronto per affrontare un continente, a
mio avviso, difficile come quello africano e l'Oceania è davvero dispendiosa in
termini economici. Anche l'Asia mi piace molto. Chissà, magari in futuro riuscirò a
organizzare anche quel tour!”. Ma come ci si prepara ad un viaggio così
particolare? “Bè, innanzitutto documentandosi, ho letto guide turistiche su ogni
Stato che attraverserò, per capire quali sono le bellezze da vedere assolutamente
e in quali eventuali pericoli posso incorrere. Ho preparato anche un piccolo
vademecum delle cose da fare prima di partire, devo comprare ora tutto ciò che
potrà servirmi per i prossimi due anni, vestiti e farmaci compresi.” Ma quello che
sicuramente non potrà mancare nei bagagli sono i libri, un piccolo computer
portatile, in modo da poter dare sempre notizie di sé e un lettore mp3:
“Attraversare il deserto a 70km/h, da solo, può essere anche noioso.. la musica è
un'ottima compagnia!”
Quali saranno le tappe del tour? “Arrivato in nave a New York, mi muoverò a
nord verso le cascate del Niagara, da lì passerò in Canada e attraversandolo
arriverò in Alaska. L'obbiettivo è quello di toccare il punto all'estremo nord per
poi tornare a sud, rientrare negli States, visitare Seattle, la California, percorrere
le zone più interne come la Death Valley, più o meno intorno ad agosto e
l'Arizona. Successivamente conto di scendere in America centrale, quindi
Messico, Panama, e poi..Colombia, Ecuador, Cile, intorno ai mesi di novembre e
dicembre, Capo Horn e la Terra del Fuoco e risalire per Argentina, il Brasile,
Venezuela... e ancora Centro America e costa ovest degli USA per tornare a New
York e concedermi un po' di tempo nella Grande Mela.” Questo a grandi linee, il
percorso; sono possibili però deviazioni, come ad esempio Cuba e il Polo Sud.
Ilario resta imperturbabile anche quando gli si fa notare che nella Death Valley in
agosto ci sono circa 50° e che le Ande a dicembre possono essere decisamente
impervie: “Il viaggio non è organizzato nel dettaglio, quindi le tappe possono
variare, diciamo che lascio molto spazio all'improvvisazione. Certo, affrontare
delle strade a 4/5mila metri di altitudine o il deserto in estate non sarà facile, ma
saprò trovare il modo di superare comunque le difficoltà”. Come ogni Easy Rider
che si rispetti anche Ilario non si perde d'animo e anche quello che può sembrare
uno svantaggio, come la solitudine, si presenta in realtà come una forza: “Sono
abituato a viaggiare da solo, è difficile trovare altri “pazzi” con cui condividere
un'esperienza così estrema. E poi viaggiare da soli è bello, sei costretto a
conoscere altra gente, ma soprattutto a conoscere te stesso, vivi in modo
intenso ogni situazione, ogni emozione e ogni sentimento, nel bene o nel male.
Non sarà sempre facile, ci saranno momenti di malinconia e nostalgia di casa, ma
li supererò”. Per tutti noi invece che non possiamo mollare tutto e partire, non
resta che sognare e seguire Ilario attraverso il suo blog www.vespanda.com, per
condividere nei suoi racconti i suoi stati d'animo e magari farlo sentire meno
solo, se sarà necessario.
Intanto però, lo spirito di Ilario, da condividere: “Giorgio Bettinelli è un signore
che in Vespa, negli anni '90, girò tutto il mondo. Per me è stata una grande
ispirazione, tutto si può fare, anche con una Vespa, che se a guardarla non
sembra poter andare lontano, ma io la vedo così, se c'è la volontà, si può
arrivare dove si vuole”.
Giuliana Vezzali