robotica educativa -vite di corsa nella societa

LA ROBOTICA
-LA ROBOTICA E LE TRE LEGGI
-NEUROROBOTICA
-ROBOTICA EDUCATIVA
-VITE DI CORSA NELLA SOCIETA' LIQUIDA
La nostra società, si può dire, che è inserita nella cosiddetta "era
digitale" caratterizzata dall' utilizzo di nuove tecnologie come i robot,
elemento principale della nostra vita.
Il robot è una qualsiasi macchina in grado di svolgere un lavoro al
posto dell' uomo.
E' un' apparecchiatura artificiale che compie azioni usando processi di
intelligenza artificiale.
Vengono utilizzati in diversi campi: industriali, cioè nella disciplina della
bioingegneria che si presenta come un settore in pieno sviluppo;
medico, in cui si procede all' utilizzo del robot CoMan, con muscoli e un
sistema simile a quello umano, muove la gambe e le braccia proprio
come un uomo e può mantenere l' equilibrio senza cadere; un altro
robot è Softhand,
una mano robotica collegata all' avambraccio
tramite elettrodi e infine in ambito educativo, cioè vengono utilizzati
metodi e strumenti tecnologici per facilitare i processi di
apprendimento.
Oltre a tutti questi vantaggi che portano i robot, dobbiamo fare
attenzione e non permettere che un essere umano patisca danno a
causa di essi.
Un esempio di questa possibile problematica è presente nel film "Io
robot", diretto da Alex Proyas nel 2004 in cui vengono descritte le tre
leggi della robotica.
In questo film i robot prendono il sopravvento sugli umani
distruggendo il pianeta.
La robotica è una scienza che studia i comportamenti degli esseri
intelligenti, cerca di sviluppare delle metodologie che permettano ad
una macchina (robot), dotata di opportuni dispositivi atti a percepire
l'ambiente circostante ed interagire con esso quali sensori e attuatori,
di eseguire dei compiti specifici.
È una disciplina relativamente nuova, che affonda le sue radici
nell'antico desiderio dell'uomo di costruire strumenti che possano
liberarlo da compiti troppo faticosi, noiosi o pericolosi.
La robotica prende in input le informazioni necessarie a costruire
macchine e cerca di produrre robot in grado di risolvere problemi e
scomporre situazioni complicate in situazioni semplici, attenendosi
però, alle tre leggi della robotica:
-Prima Legge:
Un robot non può recare danno a un essere umano o permettere con
l’inazione che un essere umano possa essere danneggiato.
-Seconda Legge:
Un robot deve ubbidire agli ordini degli esseri umani, tranne quando
tali ordini entrano in conflitto con la Prima Legge.
-Terza Legge:
Un robot deve proteggere la propria esistenza finché tale protezione
non entri in conflitto con la Prima e la Seconda Legge.
Negli ultimi anni la robotica si è inserita nelle discipline della
bioingegneria o definita anche come ingegneria biomedica, la quale
nasce dall'incontro di una pluralità di discipline (elettronica,
automatica, informatica, meccanica, chimica, biologia, fisiologia,
medicina, economia, ...), ma si è progressivamente evoluta fino ad
acquisire una propria autonomia scientifica e culturale e si presenta
oggi come un settore in pieno sviluppo.
Si è inserita per
realizzare nuovi robot applicabili in campo biomedico per la ricerca, la
prevenzione, la diagnosi, la cura e l'assistenza.
In neuro-robotica, le conoscenze e i modelli neuroscientifici vengono
utilizzati per ideare soluzioni che permettano di dotare i sistemi
robotici di capacità senso-motorie e cognitive simili a quelle dell'uomo.
La neuro robotica è la disciplina che propone di far interagire robot e
cervelli nell'era digitale. Oggi esistono diversi modelli sperimentali di
cyberrobot che rappresentano il massimo risultato tra alta tecnologia e
le cose fondamentali appartenenti alla biologia e alle neuroscienze.
L’intervento della robotica , attraverso un nuovo metodo che
permette l’osservazione di un sistema neuronale connesso con un
corpo artificiale. Sono stati realizzati dei sistemi ibridi, dove un
“cervello” è stato interfacciato ad un sistema robotico al fine di studiare
le proprietà
del sistema nervoso .
Lucy, il laboratorio di robotica educativa per bambini...
Il laboratorio di robotica educativa è nato a Brescia, si colloca
nell’ambito di una disciplina relativamente giovane, la robotica
educativa, uno dei settori di sviluppo emergenti della robotica.
Che vantaggi porta questo tipo di laboratorio?
La robotica offre un approccio giocoso alla tecnologia attraverso la
costruzione di robot e la sperimentazione delle loro potenzialità.
Inventano, costruiscono, programmano e testano robot che si
muovono autonomamente, scoprendo in questo modo come la
tecnologia sia divertente. Imparano come vengono sviluppati impianti
tecnici e acquisiscono conoscenze in informatica, meccanica,
elettrotecnica e robotica.
Secondo alcune ricerche condotte dalla prof.ssa Barbara Caci: il
concetto di generazione digitale è molto interessante perché evidenzia
il fatto che esiste una nuova generazione di utenti abituata, sin dalla
nascita, ad interagire in un ambiente digitalizzato.
La robotica educativa, pur rientrando nell’area delle tecnologie digitali,
sembra giocare un ruolo marginale. Tuttavia, l’interazione con i robot
ha vantaggi non indifferenti per le nuove generazioni di utenti.
La robotica educativa si fonda sulla manipolazione diretta e concreta di
elementi HARDWARE (i mattoncini LEGO) e SOFTWARE (i blocchi di
programmazione), al fine di costruire e poi programmare un robot
“intelligente”.
Dal punto di vista del singolo utente, l’interazione con i robot crea
quindi un contesto di apprendimento motivante, nel quale l’individuo
attiva processi di riflessione, consapevolezza e auto-valutazione delle
proprie strategie di apprendimento. Allo stesso tempo, l’introduzione
della robotica educativa nei contesti scolastici, ha permesso di creare
ambienti di apprendimento basati su attività di problem-solving,
ovvero collaborazione di più individui che perseguono un obiettivo
comune.
In tal senso, il percorso di apprendimento che la robotica educativa
propone non rappresenta l’esito del singolo individuo che apprende, ma
risulta dall’insieme dei processi di interazione sociale di tipo
collaborativo che si realizzano all’interno del gruppo. La conoscenza
prodotta, quindi, è di tipo condiviso.
La robotica educativa è quel settore della robotica che attingendo a
concetti di diverse aree disciplinari (tra le principali la cibernetica,
l'intelligenza artificiale, la biologia, l'informatica, le neuroscienze e la
psicologia ), ha sviluppato metodi e strumenti tecnologici al fine di
favorire i processi di apprendimento attraverso la realizzazione di
oggetti artificiali in grado di interagire in maniera autonoma con
l'ambiente.
Sono stati avviati laboratori sperimentali di robotica educativa in
alcune scuole e università siciliane, utilizzando i robotics construction
kits, scatole che contengono tutti gli elementi hardware (mattoncini,
ruote, ghiere) e software (interfaccia di programmazione) per
realizzare organismi artificiali capaci di interagire nell’ambiente.
Grazie alla robotica la vita di tutti noi è diventata sempre più
accellerata, facile e veloce, cosi da non perdere tempo in ogni attività
quotidiana e questa è la caratteristca principale della società liquida.
La società liquida è la concezione sociologica che considera l’esperienza
individuale e le relazioni sociali segnate da caratteristiche e strutture
che si vanno decomponendo e ricomponendo rapidamente, in modo
vacillante e incerto,
fluido e volatile. Zygmunt Bauman: è un
sociologo e filosofo polacco di origini ebraiche, il quale sostiene che
viviamo in una «società liquida».
Nei suoi ultimi lavori, Bauman ha inteso spiegare la postmodernità
usando le metafore di modernità liquida e solida.
Tra queste opere possiamo evidenziare un' opera molto importante,
che si chiama “Vite di corsa. Come salvarsi dalla tirannia dell'effimero”
nella quale Bauman spiega il concetto di società liquida.
A parer suo la perdita di senso del tempo, tipica della condizione
umana nella modernità liquida, è uno degli aspetti fondamentali dello
scenario nel quale lui vede le persone e gruppi sociali muoversi in un
dinamismo frenetico che travolge ogni dimensione della vita.
Nella società liquida prevalgono quelle che Bauman ha definito "cultura
dell’adesso" e "cultura della fretta" che insieme mettono in crisi anche
le dimensioni costitutive più intime della personalità e del
comportamento, come le aspirazioni e le potenzialità di costruirsi
persone, cioè soggetti capaci di pensare,
di instaurare relazioni
interpersonali gratificanti e portatrici di un equilibrio emotivo non
effimero.
Oggi noi viviamo in un perpetuo presente, in cui tutto è affidato
all'esperienza del momento, e in cui la perdita di senso del tempo si
accompagna allo svuotamento dei criteri di rilevanza.
Quella che fino a qualche anno fa caratterizzava la vita dei soli giovani
e giovanissimi, sembra ormai la condizione umana generalizzata.