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ASSOCIAZIONE “MILANO BIBLIOTECA DEL 2000”
Biblioteca Europea di Informazione e Cultura
Analisi comparativa
del progetto della BEIC
con alcune biblioteche di recente costruzione
A cura di
Giovanni Solimine
Settembre 2000
Sommario
Premessa
p. 3
Parte I
Capitolo 1. Una nuova stagione per l’architettura delle biblioteche
Capitolo 2. Sintesi del progetto biblioteconomico della BEIC
Parte II
Capitolo 1. Illustrazione dei risultati della ricerca
Schede
Tabelle
Bibliografia di riferimento
2
p. 6
p. 21
p.
p.
p.
p.
31
36
90
93
Premessa
Questo documento intende presentare le tendenze in atto nel campo della
progettazione dei servizi bibliotecari – con un’attenzione particolare all’evoluzione
dell’architettura delle biblioteche – e si propone di effettuare su tale basi una
comparazione fra le principali caratteristiche della Biblioteca Europea di
Informazione e Cultura (BEIC), così come esse vanno emergendo dal progetto
biblioteconomico in fase di predisposizione, e alcune delle principali realizzazioni
recentemente portate a termine in altri paesi d’Europa e del Nord America.
Infatti, anche se la BEIC ha una fisionomia originale e sostanzialmente inedita nel
panorama bibliotecario internazionale, nella sua progettazione si è cercato di tener
conto degli spunti più interessanti che si possono cogliere in alcune biblioteche di
recente costruzione, così come di far tesoro dei limiti e dei difetti che in alcuni casi
sono stati riscontrati.
Tale rassegna è il frutto di numerosi contatti diretti e di alcune visite (in particolare
alle nuove biblioteche costruite a Parigi, Londra, Francoforte e Berlino), ma si è
avvalsa anche delle considerazioni critiche che sono state manifestate sulle principali
riviste di biblioteconomia e di architettura.
Per la predisposizione del presente documento è stata anche utilizzata molta
documentazione disponibile in rete.
Il documento si articola in due parti.
La prima parte inquadra il progetto BEIC all’interno del “movimento” delle nuove
biblioteche.
Un primo capitolo discute la novità che da alcuni anni è riscontrabile a livello
internazionale, e cioè la costruzione di numerose nuove biblioteche: è
particolarmente interessante notare come tutto ciò accada proprio nel momento in
cui le reti di telecomunicazione si mostrano in grado di offrire servizi di elevata
qualità anche ad utenti remoti.
3
Un secondo capitolo descrive in sintesi la fisionomia di servizio e gli obiettivi di offerta
della BEIC, individuando gli apporti che alla progettazione della BEIC sono venuti
dall’analisi delle principali realizzazioni prese in esame.
La seconda parte del documento contiene alcune schede sulle più importanti e
interessanti biblioteche costruite di recente, alcune tabelle e una bibliografia di
riferimento.
4
PARTE I
5
Capitolo 1
Una nuova stagione per l’architettura delle biblioteche.
Recentemente, importanti città dell’Europa e di altri continenti si sono dotate di
nuove grandi biblioteche: questo fenomeno, sviluppatosi nell’era di maggiore
sviluppo della virtualità, è di particolare interesse, perché dimostra quanto
fortemente sia avvertita la necessità di dotare una moderna metropoli di spazi
pubblici, di luoghi fisici deputati alla trasmissione del sapere, di cattedrali laiche che
rivestono anche una forte funzione simbolica. Sono questi i luoghi da cui si dipartono
servizi virtuali, che da soli non esauriscono i bisogni di cultura e conoscenza.
A volte si tratta di istituti orientati prevalentemente alla ricerca, all’alta cultura o alla
conservazione (British Library di Londra e Deutsche Bibliothek di Francoforte), altre
volte queste funzioni vengono coniugate anche a compiti di alta divulgazione
(Bibliothèque Nationale de France di Parigi, livello haut-de-jardin), altre volte ancora
prevale la fisionomia della biblioteca pubblica, sia pure con accentuazioni a volte
particolari, spesso in direzione dell’utenza giovanile o della multimedialità (si pensi,
ad esempio, alle public libraries di Denver, Phoenix, San Francisco e Vancouver, per
quanto riguarda il continente americano, e per l’Europa al Gasteig di Monaco, allo
Stadthuis/Bibliotheek dell’Aja, o in Francia alle nuove biblioteche municipali di
Bordeaux, Lione e Marsiglia).
Anche in alcune città italiane sono state realizzate di recente (Genova) oppure sono
in corso di realizzazione o di progettazione nuove biblioteche pubbliche (Torino e
Bologna). Per quanto riguarda il nostro paese, però, il fenomeno più significativo è
dato dalla costruzione di nuove biblioteche o dalla ristrutturazione di edifici storici di
adibire a tale funzione in numerose città medio-piccole (Aosta, Vimercate, Albino,
Abano Terme, Senigallia, Orvieto, Spoleto etc.), anche se di ciò non si discuterà in
questa sede, trattandosi di biblioteche di dimensioni e con caratteristiche molto
diverse dalla BEIC.
6
Rispetto alle realizzazioni italiane e a gran parte di quelle straniere il progetto della
BEIC è molto più avanzato e ambizioso, sia per le dimensioni previste, sia per i criteri
e le scelte che lo ispirano.
Ci sono però alcuni aspetti comuni, a partire dal fatto stesso che si sia deciso di
costruire una nuova biblioteca. Non deve neppure sorprendere il fatto che alcuni di
questi progetti siano stati accolti piuttosto freddamente o si siano dovuti far largo fra
molte incomprensioni. Si va dalla banale considerazione che non abbia senso
costruire nuove grandi biblioteche “perché c’è già tutto in Internet”, alla più
complessa posizione di chi ritiene che sia preferibile un rafforzamento di un tessuto
di biblioteche medio-piccole piuttosto che puntare su nuove realizzazioni di grandi
biblioteche.
Per quanto non si sia mai smesso di fondare nuove biblioteche e di costruire edifici in
cui ospitarle, bisogna dire che da qualche tempo la dimensione “fisica” delle
biblioteche era passata un po’ in secondo piano, principalmente per effetto del
tumultuoso sviluppo di Internet e della possibilità di reperire informazioni e
documenti in rete. Infatti, ad una ipotetica domanda su quale sia oggi la più grande
biblioteca del mondo, bisognerebbe forse rispondere che essa è il network OCLC (On
line Computer Library Center), e non la Library of Congress: più grande non soltanto
perché capace di fornire più informazioni, ma anche perché ha più utenti, in quanto
i suoi servizi sono fruibili in modo abbastanza agevole da un’utenza planetaria.
Ebbene, per quale motivo, nell’epoca dell’accessibilità universale dei dati e delle
pubblicazioni attraverso le reti, si continuano a costruire edifici giganteschi destinati
ad ospitare biblioteche sempre più grandi, con una dotazione di documenti fisici
sempre maggiore? Come mai il sogno dell’unità del sapere e il tentativo di
raccogliere in enormi depositi di libri tutte le conoscenze prodotte dall’umanità
sopravvivono a se stessi e cercano di convivere con Internet e con gli strumenti
attraverso i quali oggi è possibile far circolare i dati e i documenti? E ancora, ma
siamo proprio sicuri che i fenomeni cui ora si è fatto cenno siano in aperta
contraddizione? Sono tante le coppie di termini che, a volte con un po’ di
superficialità, si tende a contrapporre in modo apparentemente insanabile:
possesso contro accesso, o conservazione contro consultazione, oppure carta
contro video, o, ancora, hard contro soft.
7
La pubblicazione di un ricco ed elegante volume miscellaneo diretto da Michel
Melot 1 , dedicato alla recente realizzazione di nuovi edifici per biblioteca ed ai
numerosi cantieri che si sono aperti in tante parti del mondo per costruire
biblioteche, ha offerto alcuni anni fa svariati spunti di riflessione in proposito e ci
consente anche in questo caso di formulare qualche tentativo di risposta a tali
interrogativi. Merito del volume fu anche quello di porre in tutta evidenza al centro
del dibattito biblioteconomico internazionale il tema delle nuove tendenze nel
campo dell’architettura delle biblioteche.
Una vera e propria febbre si è infatti andata diffondendo da qualche anno nei cinque
continenti 2 , e il volume documenta e discute criticamente le realizzazioni più
interessanti, privilegiando i progetti riguardanti biblioteche nazionali o istituzioni
comunque di grosso rilievo. La più banale e ovvia risposta al perché di queste nuove
mastodontiche costruzioni può essere cercata nel crescente fabbisogno di spazio
che affligge le grandi biblioteche, costrette a misurarsi con una produzione
editoriale che tocca ormai la cifra di un milione di titoli all’anno. Ecco perché, specie
le biblioteche nazionali (quella di Parigi avanza alla velocità di sette chilometri lineari
di scaffalatura ogni anno) e le grandi biblioteche di ricerca o universitarie,
individuano nei progetti edilizi lo strumento per soddisfare tali esigenze. Si tratta,
ovviamente, di decisioni che non ignorano affatto le grandi potenzialità delle
tecnologie. Vi è una perfetta compatibilità fra il pieno sfruttamento delle tecnologie
informatiche e la creazione di nuovi luoghi fisici, in cui i cittadini possano andare per
incontrare libri ed altri esseri umani. Ecco perché c’è ancora bisogno di biblioteche.
Perché la biblioteca, scrive Michel Melot in chiusura della sua introduzione al volume
da cui abbiamo preso le mosse, è una zona franca “où le savoir n’appartient à
personne et circule librement, un terrain d’exemption dans la cité où le lecteur se
sent protégé contre l’information programmée dont il est la cible à l’école ou dans
la presse”3.
Nouvelles Alexandries. Les grands chantiers de bibliothèques dans le monde, s ous la direction de
Michel Melot; avec la partecipation de Jean-Marie Arnoult, Marie-Françoise Bisbrouck, Denis
Bruckmann et al., Paris, Éditions du Cercle de la Librairie, 1996.
2
Una prima panoramica è già stata offerta in CARLO REVELLI, Biblioteche nuove. Gli sviluppi dell’attività
1
edilizia di fronte ai problemi posti dall’innovazione tecnologica (e dalla riduzione delle risorse
economiche), in “Biblioteche oggi”, 12 (1994), 11-12, p. 38-43.
3
MICHEL MELOT, Introduction, in Nouvelles Alexandries cit., p. 40.
8
Molte nuove biblioteche nascono anche per il semplice motivo che le strutture
esistenti si mostrano del tutto inadeguate alle esigenze attuali. Ma il fabbisogno di
spazio non è solo il risultato di questa crescita quantitativa dei documenti, bensì
anche della loro diversificazione tipologica e quindi della necessità di una più
articolata organizzazione, così come non vanno dimenticate l’ampia gamma di
servizi che oggi le biblioteche offrono e la complessa configurazione che vanno
assumendo le postazioni di lavoro messe a disposizione del pubblico. Cambiano i
linguaggi e le condizioni ambientali dell’interazione tra utenti e documenti. Certe
trasformazioni dell’immagine fisica della biblioteca sono dovute anche all’effetto
pervasivo della rivoluzione tecnologica e alle innovazioni nel modo di fare ricerca4.
Possiamo spiegarci così, o almeno anche così, il fatto che molte delle nuove
biblioteche che si stanno costruendo sono strutturate in più corpi di fabbrica,
destinati a differenti funzioni: ciò vale per la rinata biblioteca di Alessandria 5 ,
l’iniziativa voluta dall’Unesco che si può dire abbia emblematicamente innescato
questa nuova stagione dell’edilizia bibliotecaria, ma anche per molti altri progetti. A
volte lo stesso concetto viene portato alle estreme conseguenze e – come già
accadeva per la British Library londinese, cui faceva capo la consultazione, e per il
British Library Document Supply Centre di Boston Spa, responsabile per la
circolazione – anche l’assetto del sistema bibliotecario che va definendosi in altri
paesi sembra orientarsi sullo stesso modello, distribuendo fra più strutture l’insieme
dei compiti che una biblioteca nazionale è tradizionalmente chiamata ad assolvere:
dopo la realizzazione della nuova biblioteca di Tolbiac a Parigi6, il sistema delle
biblioteche nazionali francesi si articola su sei poli; in Giappone, piuttosto che
ampliare la biblioteca della Dieta di Tokyo7, si è deciso di andare verso un sistema
bipolare formato da un’unica istituzione suddivisa in due sedi, creando a
cinquecento chilometri di distanza dalla capitale e a cento da Kyoto, a Kansai-Kan,
4
Mi sia consentito di rinviare ad un mio contributo nel quale ho già affrontato tale questione: GIOVANNI
SOLIMINE, L’evoluzione dello spazio della consultazione, in Un’idea di biblioteca, a cura di Enzo
Esposito, Napoli, CUEN, 1996, p. 165-195.
5
Cfr. JEAN-MARIE ARNOULT - JAN MEISSNER, La nouvelle Bibliothèque d’Alexandrie, in Nouvelles
Alexandries cit., p. 53-71.
6
Cfr. JACQUELINE LEROY, Bibliothèque nationale de France, ivi, p. 262-295.
7
Cfr. FRANCO TONI, Biblioteche in giallo. Il sistema bibliotecario giapponese, in “Bollettino AIB”, 32
(1992), 4, p. 399-417.
9
una nuova struttura, dove verrà raccolta e digitalizzata la produzione degli anni a
venire, che sarà interamente interrogabile dagli utenti remoti8.
Gli scenari che vanno delineandosi richiedono modelli più duttili e non
necessariamente monolitici, rispetto al ruolo centrale che solitamente ha assunto
“la biblioteca nazionale” all'interno dell’organizzazione dei servizi bibliografici e
bibliotecari di un paese 9 . Negli Stati Uniti, di fatto privi di una vera e propria
biblioteca nazionale, malgrado la forte presenza della Library of Congress, piuttosto
che con il cemento si è pensato di creare una biblioteca nazionale attraverso un
progetto di digitalizzazione, American Memory. Anche in Svizzera si è preferita
l’elettronica all’architettura, puntando ad un catalogo collettivo delle biblioteche
delle capitali cantonali. In Germania strutture bibliotecarie di rilevanza nazionale
sono andate radicandosi nel tempo nelle due capitali nazionali, e internazionali, del
libro, Lipsia all’est e Francoforte all’ovest, per cui è apparsa naturale la decisione di
dar vita, all’indomani della caduta del muro di Berlino, ad un “sistema biblioteca
centrale”, articolato su tre sedi tra Berlino, Lipsia e Francoforte. Ciò nondimeno, si
è deciso di costruire a Francoforte una nuova sede per la Deutsche Bibliothek.
Come si può vedere, esistono interessanti interrelazioni tra l’assetto istituzionale,
l’organizzazione della cultura e l’articolazione del sistema bibliotecario nazionale.
Senza volere anticipare in questa sede temi e questioni di carattere molto più
generale, si può immaginare che la piena applicazione dello spirito delle “leggi
Bassanini” e l’ampliamento dei poteri previsti per le Regioni, oltre all’ipotesi di un
ordinamento di tipo federale, non mancheranno di produrre effetti anche in ambito
bibliotecario. Manca ad esempio nel nostro paese una tradizione di biblioteche di
rilevanza regionale – come la BEIC si propone di essere –; si può facilmente
ipotizzare che una riforma della normativa sul deposito obbligatorio degli stampati
tenderà a lasciare sulle nazionali centrali di Roma e Firenze le competenze relative
alla produzione nazionale, mentre sposterà dal livello provinciale (come è stato
finora) al livello regionale la raccolta della produzione editoriale di interesse locale.
Altri esempi del genere si potrebbero fare: si pensi ai mutamenti in atto per quanto
riguarda la definizione del bacino territoriale di riferimento. L’evoluzione della
8
9
Cfr. MICHEL MELOT, Introduction, in Nouvelles Alexandries cit., p. 9-10.
Cfr. GIOVANNI SOLIMINE, Controllo bibliografico universale, Roma, AIB, 1995, in particolare p. 41-53.
10
fisionomia delle biblioteche nazionali10 è uno dei fenomeni più interessanti di questi
ultimi anni. Né mancano i risvolti di tale problematica sul versante edilizio. La
nozione stessa di biblioteca nazionale è legata al concetto di stato nazionale e deve
oggi adeguarsi all’idea di mondializzazione dell’economia e della cultura, da una
parte, e alle tendenze centrifughe che, nella direzione opposta, vorrebbero favorire
la creazione di stati etnici. Abbiamo assistito in questi anni alla nascita di nuove
nazionali in Europa come conseguenza delle trasformazioni politiche derivate dal
crollo dello stato sovietico o dalla disgregazione yugoslava: si pensi alla nuove
biblioteche nazionali costruite a Tallin in Estonia 11 o a Zagabria in Croazia. Un
fenomeno analogo era accaduto in Africa e in Asia dopo il tramonto degli imperi
coloniali. A volte il concetto di nazione, e quindi di biblioteca nazionale, lo troviamo
presente anche laddove non esiste uno stato nazionale: ne sono esempi le
biblioteche nazionali della Catalogna a Barcellona e del Québec a Montréal. Non va
neppure dimenticato che lo sviluppo dell’integrazione europea porterà sicuramente
ad un indebolimento degli stati nazionali e metterà molto probabilmente l’accento
su una “Europa delle Regioni”.
In controtendenza, si possono ricordare le perplessità che taluno aveva manifestato
riguardo alla opportunità di costruire due nuove biblioteche nazionali a Londra e
Parigi mentre si avviava il processo di unificazione europea e si completava la
costruzione del tunnel sotto la Manica 12 . Da ricordare anche la proposta di un
gruppo di parlamentari europei di dar vita a Strasburgo ad una biblioteca europea,
che avrebbe dovuto godere del deposito legale per tutti i paesi dell’Unione, progetto
che fortunatamente non ha avuto seguito, se si tiene conto della sua difficile
fattibilità e nel contempo della sua scarsa funzionalità.
Tornando
agli
aspetti
più
direttamente
legati
all’edilizia
bibliotecaria
e
all’architettura, tra i progetti di più recente realizzazione si segnalano senz’altro, tra
Cfr. CARLO REVELLI, Cosa cambia nelle biblioteche nazionali. Pianificazione dei servizi e politiche di
informazione: una panoramica dei progetti in corso in alcune grandi capitali , in “Biblioteche oggi”, 11
10
(1993), 8, p. 46-50.
11
Cfr. IVI EENMAA - CATHERINE SUARD, Bibliothèque nationale d’Estonie, in Nouvelles Alexandries cit., p.
362-379.
12
MICHEL MELOT, Introduction, ivi, p. 36.
11
le biblioteche nazionali, quelli di Londra 13 e Pechino14. Si tratta di progetti che,
insieme ad altri, sovente hanno suscitato critiche e perplessità: in Gran Bretagna si
sono spesi oltre 500 milioni di sterline per la certo non bellissima biblioteca di St.
Pancras; anche la nuova sede della biblioteca di Francoforte è stata definita
modesta dal punto di vista architettonico; per non parlare della tanto discussa
biblioteca parigina e delle sue quattro torri. Il quadro offerto dal volume da cui
abbiamo preso le mosse è completato dalle due nuove nazionali che sono state
costruite ad Algeri15 e Taipei16.
Qualitativamente molto interessanti alcuni progetti realizzati nell’ambito delle
biblioteche pubbliche. La più originale, e forse anche la più bella, di tutte quelle
costruite negli ultimi anni è probabilmente la biblioteca de L’Aja17, che convive con
la nuova sede municipale e con alcuni esercizi commerciali in un enorme edificio
bianco di 103.000 mq progettato dall’architetto americano Richard Meier,
inaugurata nel settembre del 1995. La sua collocazione in un insieme polivalente
ricorda un po’ la scelta fatta a suo tempo per la creazione della Bibliothèque
Publique d’information all’interno del Centre Pompidou a Parigi. Un’altra biblioteca
pubblica che ha polarizzato l’attenzione, ma in negativo, è quella di San Francisco18:
la sua realizzazione era già stata preceduta e accompagnata dalle critiche di quanti
sostenevano che fosse preferibile investire nelle biblioteche decentrate piuttosto
che in una “new main library”, superate poi da un referendum in cui il 77 per cento
dei cittadini votò a favore della costruzione di un nuovo edificio19, ma le polemiche
si sono fatte più incalzanti quando un uso assai spinto delle tecnologie ha
cominciato a prendere il sopravvento sulla natura stessa del servizio bibliotecario. I
costi di realizzazione (260 milioni di dollari) e di gestione elevatissimi e le proteste
degli utenti – insieme al disorientamento causato da alcune provocazioni del
Cfr. CHRISTINE DESCHAMPS, British Library, ivi., p. 210-231.
Cfr. CHRISTOPHE COMENTALE, Bibliothèque nationale de la République populaire de Chine, ivi, p.
298-315.
15
Cfr. MARC SAGAERT, Bibliothèque nationale d’Algérie, ivi, p. 74-87.
16
Cfr. CHRISTOPHE COMENTALE, Bibliothèque nationale centrale de Taiwan, ivi., p. 342-359.
17
Cfr. DIDIER GUILBAUD, Bibliothèque municipale centrale, ivi, p. 179-207.
18
Cfr. FRANÇOIS REINER - MICHEL MELOT, Bibliothèque municipale, ivi, p. 318-339.
19
Il progetto venne presentato con molta enfasi a Milano alcuni anni fa in un convegno sulle
biblioteche pubbliche: cfr. KENNETH E. DOWLIN, Il futuro delle biblioteche pubbliche, in La biblioteca
efficace. Tendenze e ipotesi di sviluppo della biblioteca pubblica negli anni ‘90 , a cura di Massimo
Cecconi - Giuseppe Manzoni - Dario Salvetti, Milano, Editrice Bibliografica, 1992, p. 109-121.
13
14
12
direttore Kenneth E. Dowlin, che aveva eliminato il vecchio catalogo cartaceo e
utilizzato le schede per tappezzare le pareti – hanno indotto gli amministratori della
città ad un ripensamento e lo stesso Dowlin alle dimissioni a meno di un anno
dall’apertura della biblioteca, avvenuta nell’aprile del 199620.
La terza tipologia di biblioteche per le quali sono stati realizzati o sono in via di
completamento nuovi grandi progetti edilizi è quella delle biblioteche universitarie e
di ricerca: il volume curato da Melot presenta le nuove sedi costruite a Copenaghen,
un diamante di granito nero con cui la capitale danese ha accolto nell’agosto del
1997 gli ospiti della conferenza annuale dell’IFLA21; a Dakar, dove presso una delle
più importanti università africane si è realizzato l’ampliamento e la modernizzazione
della biblioteca, grazie anche ad un finanziamento della Banca mondiale22; a Dubai,
dove il mecenatismo di un industriale ha reso possibile la costruzione di una
moschea e di un centro culturale, al cui interno sarà fruibile la sua collezione privata
di 300.000 volumi23; a Gottingen, la cui biblioteca statale-universitaria può definirsi
emblematica del ricco movimento che negli scorsi anni ha portato la Germania a
dotarsi di numerose nuove biblioteche24; a New York, dove nel cuore di Manhattan
è stata realizzata la nuova sede della Science Business and Industry Library 25 ,
collegata alla Public Library e destinata a diventare il più grande centro pubblico
d’informazione di tutti gli Stati Uniti dedicato alle scienze e al mondo degli affari; e
infine in Giappone, per il quale si presenta la biblioteca dell’università Waseda,
aperta a Tokyo nel 199126, scelta come simbolo delle tante realizzazioni in corso
presso le 523 università nipponiche. Motivi di spazio non consentono di soffermarsi
oltre su questi saggi, né su tanti altri spunti interessanti che il volume offre in
numerose sue parti27, ma si rimanda alla schede contenute nella seconda parte di
Cfr. LORENZO SORIA, San Francisco: in “tilt” la biblioteca del futuro , “La Stampa”, 9 febbraio 1997.
Cfr. MARTINE DARROBERS, Bibliothèque royale et universitaire, ivi, p. 90-111.
22
Cfr. JACQUES KERIGUY, Bibliothèque de l’université Cheikh Anta Diop, ivi, p. 112-135.
23
Cfr. JEAN-MARIE ARNOULT - JAN MEISSNER,, Centre Juma-Al-Majid pour la culture et le patrimoine, ivi,
p. 136-147.
24
Cfr. MARIE-FRANÇOISE BISBROUCK, Bibliothèque universitaire et de l’État de Basse-Saxe, ivi, p.
148-177.
25
Cfr. MARIE-PIERRE DILLENSEGER, Bibliothèque des sciences, de l’industrie et du commerce, ivi, p.
232-259.
26
Cfr. DENIS BRUCKMANN - HIROYUKI HATANO, Bibliothèque universitaire de Waseda, ivi, p. 380-399.
27
Un’altra interessante realizzazione discussa nel volume è quella della Biblioteca reale di Stoccolma,
che ha deciso di crescere su se stessa, scavando in profondità per ricavare cinque piani di magazzini
all’interno della roccia su cui essa sorge (cfr. p. 13).
20
21
13
questo documento, in cui vengono forniti molti dati relative alle biblioteche di cui si
parla nel volume di Melot.
Denominatore comune di tutte le biblioteche già realizzate o in cantiere, di cui si
discute nel volume, è la scelta di costruire grandi edifici pubblici, destinati alla
lettura e all’informazione, in grandi città. Come mai accade questo? Il fenomeno
non è forse in contraddizione con le opportunità offerte dalle telecomunicazioni?
La biblioteca in quanto entità fisica, in quanto raccolta, ma anche in quanto edificio
che la ospita, conserva ancora tutto intero il suo potere simbolico. La metonimia che
tende ad identificare una collezione di libri ed il luogo in cui essi sono consultabili è
ancora valida, anche oggi, quando potremmo dire che il termine “biblioteca”
corrisponde sempre meno ad una raccolta di documenti e ad un edificio fisicamente
determinabili, mentre potrebbe essere più corretta una definizione che tendesse a
privilegiare l’insieme dei servizi d’informazione sui documenti e di fornitura di
documenti che possono essere impiantati a partire da una raccolta fisica o virtuale,
concentrata in un unico luogo o distribuita in più siti. Evidentemente c’è ancora un
forte bisogno di identificazione. Una identificazione che vale anche in negativo:
nondimeno, infatti, la morte di una biblioteca è un simbolo ed una testimonianza di
una catastrofe nella storia della cultura, per cui tanti hanno accostato la distruzione
della biblioteca di Sarajevo all’incendio della biblioteca di Alessandria.
Nel volume delle Éditions du Cercle de la Librairie, che ha privilegiato le grosse
realizzazioni e le città metropolitane, non si parla di altre significative esperienze
che si stanno facendo nel campo dell’edilizia bibliotecaria. Per fare solo qualche
esempio, si può ricordare il rigore e l’impegno con cui il Portogallo sta dotandosi di
un tessuto di buone biblioteche municipali e l’operazione condotta a Lione,
inserendo la nuova biblioteca in una pianificazione urbanistica di ampio respiro28. In
altre occasioni, come nel caso di Monaco, la memoria e l’identità culturale di una
città viene affidata alla stratificazione di una pluralità di istituti, rafforzati dalla
28
Riguardo a queste due esperienze si leggano le interessanti considerazioni sviluppate in IGINO
POGGIALI, La biblioteca nel tessuto urbano: tra funzione e simbolo, in Un’idea di biblioteca cit., p.
211-235, in particolare p. 228-235.
14
creazione della biblioteca-mediateca-infoteca di Gasteig29: è questo forse l’esempio
al quale meglio di tanti altri potrebbero guardare le città italiane. Infatti, la
costruzione di nuove grandi biblioteche non può esaurire il fabbisogno di servizi
bibliotecari. Non a caso, nell’ambito dello studio di fattibilità della BEIC, si sta anche
riflettendo sull’integrazione della nuova biblioteca nel tessuto delle biblioteche
milanesi e lombarde e sul potenziamento del sistema delle biblioteche comunali
della città di Milano.
Le biblioteche che più hanno fatto discutere in Europa sono state senz’altro le nuove
nazionali di Londra e Parigi.
Una riflessione sulla Bibliothèque Nationale e sulla British Library può riguardare i
princìpi cui esse sono ispirate, ma può anche provare a mettere a confronto i
propositi da cui partivano i progetti con la loro effettiva realizzazione.
Si tratta, va subito detto, di due imprese di tutto rispetto, che emblematicamente
testimoniano anche l’attenzione che in Francia e Gran Bretagna è riservata agli
istituti bibliotecari. In Italia non è mai avvenuto nulla di paragonabile: l’attuale sede
della Nazionale fiorentina è stata completata negli anni Trenta e la disastrosa
alluvione del 1966 ha dimostrato quanto fosse sbagliata la decisione di ubicarla a
ridosso dell’Arno e ad un livello addirittura più basso di quello dell’acqua del fiume;
non è stata molto più felice la costruzione, che ormai risale a più di un quarto di
secolo, della sede della Biblioteca nazionale centrale di Roma al Castro Pretorio,
attualmente sottoposta ad alcuni interventi di restyling.
I caratteri che contraddistinguono le due nuove biblioteche di Parigi e Londra sono
molto differenti. Si direbbe che Colin St John Wilson, progettista della British
Library, ha pensato l’edificio partendo dal suo interno e sembra quasi che abbia
fatto di tutto per dargli una aspetto esteriore poco solenne, tanto da farlo sembrare
più modesto di quanto non sia in realtà. Completamente diverso l’approccio da cui
è partito Dominique Perrault per la progettazione di una Bibliothèque Nationale
volutamente grandiosa e spettacolare: si pensi alle quattro torri di vetro – destinate
a trasformare la skyline della capitale francese, come già era accaduto con altri
Si veda in proposito il bellissimo saggio di RINO PENSATO, Biblioteche e memoria della città. Il caso
esemplare di Monaco di Baviera, in “Biblioteche oggi”, 14 (1996), 9, p. 18-25.
29
15
edifici pubblici e monumenti costruiti in un passato più o meno recente, dalla Tour
Eiffel alla Grande Arche della Defense, per citare due soli esempi –, alla pedana
rettangolare scoperta che circonda l’edificio e al centro della quale è sistemato un
giardino con alberi di alto fusto, alla gradinata attraverso la quale i lettori
raggiungono questa esplanade da dove poi si discende nelle sale. A Londra gli spazi
e i percorsi si articolano prevalentemente su un piano orizzontale, mentre a Parigi è
stata privilegiata una struttura di tipo verticale.
Non è qui il caso di ripercorrere tutte le polemiche che hanno accompagnato
l’ideazione e la costruzione della nuova sede della Nationale nell’area sud-est della
capitale francese, e che hanno trovato una vasta eco anche su testate italiane,
specializzate e non. La suggestione che emana dall’edificio si paga non solo con una
difficoltosa accessibilità, ma anche in altro modo: molti hanno manifestato
perplessità rispetto alla scelta di immagazzinare i volumi nelle torri vetrate, ma i
disagi degli edifici in vetrocemento si estendono anche agli spazi di accoglienza e
lettura. Gli interni, pur essendo molto eleganti e ben curati (si è fatto grande uso di
legno e moquette, l’illuminazione è ottima etc.), non sono forse sufficientemente
protetti dalle intemperie. Comunque, una volta entrati nella BdF, i colori e l’effetto
“riscaldante” del legno fanno dimenticare, o quanto meno attenuano, l’aspetto
severo dovuto al grigio dell’esterno e la sensazione di freddezza che esso
comunica30.
Detto questo, non si possono tacere i meriti di una realizzazione che è stata portata
a termine in meno di dieci anni, a favore della quale si possono portare tanti solidi
argomenti. La biblioteca si caratterizza anche per il tentativo, che sembrerebbe
riuscito, di far convivere una grande biblioteca di ricerca con l’alta divulgazione ed i
servizi rivolti ad un pubblico più vasto. Queste differenti funzioni vengono assicurate
da due livelli di servizio, fisicamente disposti su piani diversi, e identificati nel
progetto come bibliothèque d’étude e bibliothèque de recherche. I dati sulla
frequenza della sezione della biblioteca più orientata alla divulgazione, che dispone
di 1.700 posti e che viene comunemente chiamata haut-de-jardin, sono
interessanti, anche se sicuramente influenzati dalla momentanea chiusura della
Alle due biblioteche è dedicato gran parte del fascicolo di “The architectural review”, 103 (1998), 6.
Per la BdF si legga PENNY MCGUIRE, Tours de force, p. 77-81.
30
16
Bibliothèque publique d’information del Centre Pompidou, che ha chiuso i battenti
dal settembre 1997 fino a tutto il 199931. La sala A è destinata ad emeroteca ed
ospita 150 quotidiani e altrettante riviste, con un corredo di strumenti bibliografici;
nella sala B è possibile consultare documenti audiovisivi, 5.000 opere di
consultazione e 300 riviste riguardanti musica, cinema, radio e multimedialità; la
sala C è dedicata a scienze e tecnica; la sala D a diritto, economia e scienze
politiche; le sale E, F, G ed H a letteratura e arte (la letteratura italiana è collocata
in sala G); filosofia, storia e scienze umane sono in sala J; in sala I è possibile
consultare 8.000 repertori, un centinaio di periodici ed una collezione di CD-ROM
bibliografici. A ciò si affiancano ora i 2.000 posti (disponibili a regime) della
biblioteca di ricerca, situata al livello inferiore, rez-de-jardin appunto: sale K, L ed M
per filosofia, storia e scienze umane; sale N ed O per diritto, economia e scienze
politiche; sale R e S per scienze e tecnologia; sale T, U, V e W per letteratura e arte;
sala P per gli audiovisivi; sala X per sussidi bibliografici; e sala Y, destinata a réserve
di libri antichi e rari. Senza entrare nel merito del funzionamento della biblioteca si
può comunque dire che essa colpisce per la sua modernità e per i mezzi impiegati,
il che fa pensare che essa riuscirà ad andare ben oltre le funzioni di una pur ottima
biblioteca nazionale e di ricerca. Infatti, il modello innovativo che lì viene
sperimentato è di grande interesse ed è probabilmente destinato ad influenzare
molte biblioteche prossime venture. Per il progetto della BEIC questa esperienza
può essere un importante punto di riferimento.
Lunghe e travagliate le vicende che hanno portato alla costruzione della nuove sede
della British Library. Il primo progetto dell’architetto Colin St John Wilson fu
preparato nel 1962 e prevedeva che la biblioteca dovesse sorgere a Bloomsbury, di
fronte al British Museum. Dieci anni dopo si optò per un’area più a nord, contigua
alla neogotica stazione ferroviaria di St Pancras, su Euston Road e bisognò rifare il
progetto, completato nel 1975. Anche in questo caso non sono mancate le
polemiche, in parte provocate dall’aspetto forse un po’ anonimo che il progettista ha
31
Su questo tema si vedano due contributi apparsi sul “Bulletin des Bibliothèques de France”, 42
(1997), 6: JACQUELINE SANSON – SUZANNE JOUGUELET, Le haut-de-jardin quelques mois après l’ouverture,
p. 8-12, e LENKA BOKOVA – SUZANNE JOUGUELET – ANNE KUPIEC, Les publics de la Bibliothèque Nationale de
France à Tolbiac, p. 13-17.
17
voluto dare all’edificio, costruito in mattoni rossi che riecheggiano la stazione:
anche il Principe di Galles non ha risparmiato violenti attacchi a Wilson.
I magazzini si sviluppano in quattro livelli interrati, che giungono ad una quota di 23
metri sotto il livello del terreno, mentre le strutture fuori terra occupano due dei
quattro lati del lotto trapezoidale su cui sorge la biblioteca. Questi corpi di fabbrica,
dominati da una torre con orologio, sono caratterizzati da tetti inclinati digradanti e
si affacciano su una piazza (arricchita da un monumento a Newton e da una piccola
rotonda con delle panche) ed un porticato dai quali si accede. La sobrietà
dell’esterno e la cura con cui sono stati organizzati ed arredati gli interni, danno
un’idea di solidità32, mettendo a proprio agio il visitatore. Si è cercato di distinguere
gli spazi in base alle esigenze dei lettori e alla durata della loro permanenza in
biblioteca. “In open-access reading rooms, the average visit is of short duration, the
visitor on the move mich of the time, and (relatively) few reading places such as are
required are therefore located round the edges of the book collection in “flexible”
space”, scrive il progettista, differenziando questo spazio “introduttivo” da quello
rivolto agli studiosi che frequenteranno le closed-access reading rooms, per le quali
sono previste altre modalità di utilizzo degli ambienti e dei documenti: “The reader
spends most of that time [visite di lunga durata] at a single desk and the material
consulted is mostly delivered to it from safe storage elsewhere”33. Nell’articolazione
dello spazio delle sale e nella dislocazione dei materiali, naturalmente, si è tenuto
conto anche delle differenti esigenze degli studiosi dei vari ambiti disciplinari: alla
sinistra dell’ingresso, sopra un bookshop e uno spazio espositivo, si accede al
settore dei manoscritti e dei libri rari; proseguendo si raggiungono le sale di lettura
dedicate alle scienze umane e alle carte geografiche; nei sei piani della torre
centrale è stata sistemata la King’s Library, la collezione di Giorgio III; molto spazio,
a destra dell’entrata, è riservato al settore scientifico-tecnico e alla sala di
orientalistica. Per gli studiosi delle discipline umanistiche si è pensato a posti di
lettura tradizionali e ad un uso prevalente del materiale collocato a magazzino,
mentre chi opera nell’area scientifica troverà a disposizione molti periodici correnti.
Così si è espresso VITTORIO GREGOTTI: cfr. British Library: che cosa gli inglesi ci insegnano, “La
Repubblica”, 5 maggio 1998.
33
COLIN ST JOHN WILSON, The design and construction of the British Library , London, The British
Library, 1998, p. 19-20.
32
18
Variabili anche le possibilità di concentrazione ed isolamento che la biblioteca offre
ai suoi utenti, dai grandi saloni con centinaia di posti fino ai carrels per lo studio
individuale. Ovviamente le sale non hanno il fascino della mitica reading room
circolare voluta da Antonio Panizzi, attualmente in fase di ristrutturazione e
destinata ad ospitare una reference library annessa al museo britannico: ciò
nondimeno, la biblioteca si presenta quale essa è, vale a dire una grande biblioteca
nazionale e di ricerca, che, pur senza strizzare l’occhio ad un’utenza più vasta, se
non addirittura impropria, sa essere molto aperta e accogliente.
Anche lo scetticismo, in parte giustificato, che può essere causato dall’impatto con
l’aspetto esterno, certo non entusiasmante, va rivisto alla luce dell’idea di tranquilla
solidità e durevolezza che la biblioteca comunica nel suo insieme. Come ha scritto
Peter Blundell Jones, “the outside has always been more controversial, but as the
building grew it was judged without knowledge of the interior or its mode of
operation. With this kind of architecture it is essential that inside and outside be
understood together”34.
Questo principio vale naturalmente anche per la biblioteca parigina, ma forse è
proprio l’insistita monumentalità dei suoi esterni a rendere difficile una visione
d’insieme e a condizionare negativamente il raggiungimento di una necessaria
armonia complessiva.
PETER BLUNDELL JONES, Speaking volumes, nel citato fascicolo di “The architectural review”, p. 34-51;
la citazione è tratta da p. 48.
34
19
Capitolo 2
Sintesi del progetto biblioteconomico della BEIC
in rapporto con le principali esperienze straniere.
Dopo avere delineato il quadro di riferimento al cui interno si colloca la nascita della
BEIC, può essere utile sintetizzare a questo punto i contenuti finora emersi nel corso
della predisposizione del progetto biblioteconomico, senza ripetere ciò che può
essere rilevato da altri documenti recentemente curati dall’Associazione “Milano
Biblioteca del 2000”, ma ponendo in particolare rilievo quanto del progetto della
BEIC è anche frutto di spunti ricavati da altri progetti ai quali si è accennato nelle
pagine precedenti e su cui si ritornerà con le schede riportate nella seconda parte del
documento.
Infatti, da quanto è già possibile intuire dallo stato attuale di avanzamento del
progetto biblioteconomico e dai riferimenti che esso contiene riguardo alla
configurazione e all’articolazione degli spazi fisici, si rilevano alcune “citazioni” da
altre esperienze, tutte però calate in un’idea di biblioteca sostanzailmente nuova e
mai realizzata altrove.
Milano è priva di una grande biblioteca pubblica, capace di soddisfare i bisogni di
informazione, divulgazione e cultura di un’area metropolitana di oltre 7 milioni di
cittadini, e che si proponga anche come luogo d’incontro e di socializzazione.
A quest’area e ai cittadini che vi risiedono la BEIC intende dare una risposta di
elevata qualità, proponendo una sintesi tra fisionomie differenti di servizi informativi
e documentari, praticando con decisione i terreni della multimedialità e delle
politiche di rete, aggiungendo nuovi pubblici a quanti già usufruiscono solitamente
dei servizi bibliotecari, collegando i servizi di base alla formazione permanente, fino
a toccare quei filoni specialistici che sono maggiormente vicini alle tradizioni culturali
della società milanese e lombarda.
La BEIC andrà a posizionarsi in un segmento del mercato dell’informazione e della
circolazione documentaria più elevato di quello coperto solitamente dalle biblioteche
20
milanesi di pubblica lettura ed immediatamente precedente a quello coperto dalle
biblioteche specializzate, quali le biblioteche dei dipartimenti universitari e degli
istituti di ricerca. La sfida è di riuscire a dar vita ad una biblioteca pubblica di cultura
generale che si attesti su livelli di eccellenza e che curi particolarmente i nuovi campi
del sapere e il loro sviluppo interdisciplinare, che nessuna biblioteca di ricerca,
proprio in quanto biblioteca specializzata, documenta a sufficienza. In questo senso,
la visione dei problemi e l’approccio ad essi che la BEIC offrirà potranno incuriosire ed
aggregare tutti i cittadini, suscitando interesse e risultando stimolanti anche per un
pubblico di specialisti, abituato a frequentare biblioteche di ricerca di rango elevato.
Con la sua denominazione la BEIC intende dichiarare che l’ambito di riferimento è
quello della cultura europea, intendendo l’Europa come realtà storico-geografica ma
anche istituzionale: la vocazione europea della BEIC si concretizzerà in una
particolare attenzione alla documentazione della storia, della cultura, delle lingue,
della realtà socio-economica del continente europeo e in un sistematico impegno
nella educazione delle giovani generazioni alla dimensione europea della vita
collettiva. Essere biblioteca “di informazione e cultura” significa poi impegnarsi
nell’offerta di servizi informativi, ma cercando di offrire ai cittadini gli strumenti per
un’appropriazione e una rielaborazione critica dei contenuti, favorendo l’esercizio di
attività di lettura, di studio e di svago direttamente rivolte allo sviluppo della
conoscenza e della persona umana.
Nella tradizione italiana non esistono esempi di “biblioteche pubbliche” che sappiano
realizzare questa complessità all’elevato livello qualitativo che la BEIC si propone di
raggiungere. Viceversa, nella tradizione anglosassone della public library esistono
esempi ai quali si può guardare con interesse. Grandi biblioteche pubbliche, come la
New York Public Library, perseguono l’obiettivo di raggiungere un punto di equilibrio
tra gli specialismi e la diffusione della cultura, proponendosi di soddisfare esigenze di
informazione e consultazione generale anche molto sofisticate, accostando i servizi
per la ricerca all’alta divulgazione.
La public library anglosassone – così come l’abbiamo vista realizzarsi al di qua e al di
là dell’Atlantico, in Gran Bretagna e negli Stati Uniti – ha visto nell’Europa
continentale nell’ultimo trentennio alcune reinterpretazioni che oggi ci paiono ancora
21
di notevole attualità e che sono state oggetto di attenta riflessione nel corso della
progettazione della BEIC. Ci riferiamo alla biblio-mediateca affermatasi in Francia e
alla “biblioteca a tre livelli” affermatasi in Germania. Più avanti si tornerà su questi
modelli, ma alcune cose si possono dire fin da subito.
La questione più interessante nel rapporto fra lettura e informazione e fra cultura
scritta e multimedialità può essere individuata proprio nel superare la presunta
contrapposizione che separa queste diverse “linee di servizio”. Tutto ciò ha trovato,
già da tempo, in Europa una risposta unitaria in alcune biblioteche pubbliche di
nuova generazione. In questo senso un altro modello cui si è guardato con molto
interesse è quello della “biblioteca pubblica d’informazione”, affermatasi in Francia a
partire dalla realizzazione del Centre Pompidou e sviluppatasi poi nel movimento
delle mediateche o biblio-mediateche, fiorite in grande quantità in quel paese.
Anche la BEIC proporrà un approccio integrato ai documenti e al loro contenuto, a
prescindere dal supporto su cui il messaggio è registrato. I documenti multimediali e
le attrezzature per il loro utilizzo troveranno posto nelle varie sezioni della biblioteca
e non saranno concentrati solo in uno spazio apposito. La BEIC intende anche
svolgere un ruolo di educazione all’uso della multimedialità e allestirà a questo scopo
un “mediaforum”, luogo di presentazione e discussione sull’arte e la cultura dei nuovi
media e dell’electronic publishing, in cui si possano organizzare conferenze e
workshop, punto di incontro fra i produttori e la grande utenza dei media elettronici.
Tra le grandi biblioteche di recente costruzione, quella che forse più di ogni altra ha
realizzato una sezione multimediale che può essere presa a modello è certamente la
Deutsche Bibliothek completata a Francoforte nel 1996, sia per le dimensioni
dell’offerta, sia per l’organizzazione del servizio. Gli utenti dispongono di 5 Mb di
spazio sul server della biblioteca per memorizzare programmi, file e dati. Essi
possono accedere all’OPAC web del centro multimediale (<http://mmb.ddb.de>),
che presenta le registrazioni dei documenti linkati al testo pieno: sono sempre
disponibili per il pubblico ben 580 CD-Rom organizzati in 89 gruppi tematici, mentre
su ordinazione si può accedere ad altre 30.000 pubblicazioni elettroniche collocate in
magazzino. Per il pagamento dei servizi (utilizzo dello spazio disco, stampe di file,
downloading di dati, copia su floppy disk, navigazione in Internet etc.), gli utenti
22
della nuova biblioteca nazionale di Francoforte possono acquistare una tessera
magnetica ricaricabile fino a 50 DM.
Per quanto riguarda l’articolazione degli spazi e la costruzione di percorsi per una
progressiva scoperta della biblioteca e dei suoi servizi, si è puntato molto su
un’esperienza straniera di estremo interesse. Nella politica di servizio della BEIC
riveste un’importanza notevole il “settore d’ingresso” e tutta l’area destinata
all’attualità, al tempo libero, alle prime informazioni: questo settore precede,
fisicamente e funzionalmente, le sale di lettura ed è qui che – sul modello della
browising area anglosassone e della dreigeteilte bibliothek tedesca – si cercherà di
intercettare una tipologia di utenza che solitamente non frequenta le biblioteche
pubbliche del nostro paese e che non è conquistabile con i tradizionali servizi di
lettura e consultazione. In questo settore l’aggregazione avviene per “aree di
interesse”, a partire dai bisogni quotidiani del pubblico ed è qui che saranno
concentrati i servizi informativi di base, fortemente orientati alla contemporaneità e
alla vita sociale e lavorativa di tutti i cittadini. L’adozione di questo modello ha lo
scopo di aiutare l’utente a superare la “paura della soglia”, cioè l’imbarazzo e la
soggezione che spesso ostacolano il rapporto tra la biblioteca e il cittadino. Anche per
questo motivo l’esposizione del materiale e la sua fruizione avranno la caratteristiche
dell’informalità e somiglierà più a quella delle librerie che a quella tradizionalmente
usata nelle biblioteche: scaffali, vetrine e bacheche saranno dedicate a presentare il
materiale in un modo che vuole essere il più possibile aderente ai gusti più comuni e
mutevoli dell’utenza; molti volumi verranno esposti di piatto e saranno accompagnati
da estratti di recensioni e commenti; i lettori potranno aggirarsi liberamente tra le
novità e potranno consultare tali pubblicazioni accomodandosi su poltrone o divani,
sfogliarli stando seduti al bar.
Solitamente queste esperienze di articolazione degli spazi e dei servizi sono state
realizzate in biblioteche medio-piccole. Viceversa, le biblioteche di notevoli
dimensioni difficilmente riscono ad avere questo carattere di “amichevolezza”. La
BEIC vuole essere una “biblioteca centrata sull’utente”, impostata sulla convivenza e
sull’interazione di utenti, documenti e bibliotecari. La qualità dell’edificio non sarà
23
ininfluente ai fini di una corretta percezione, da parte del pubblico, degli obiettivi che
la BEIC intende proporsi.
Da questo punto di vista, la biblioteca che meglio di tutte sintetizza la sua fisionomia
nel rapporto fra spazio e funzioni rimane, a quasi quarant’anni dalla sua
progettazione, la Staatsbibliothek di Berlino (1964-1978), disegnata da Hans
Scharoun. La sua architettura è prestigiosa anche senza ricorrere a nessuna
ostentazione. Il piano terreno di questa biblioteca offre un’immagine di grande
libertà: si tratta di uno spazio unico, illuminato dall’alto e vetrato tutt’intorno, in gran
parte dedicato all’esposizione delle novità librarie, e che include anche i servizi di
accoglienza e guardaroba, l’emeroteca, i cataloghi, il bancone del prestito. Col tempo
è stato necessario ospitare in questo ambiente anche altre funzioni, ma la bellezza
dell’edificio non ne ha risentito.
Anche l’integrazione tra i servizi bibliotecari propriamente detti e altri servizi che
potranno convivere con la BEIC nello stesso edificio e nell’area dell’ex scalo
ferroviario di Porta Vittoria trova un riscontro con altri progetti. Un modello di
riferimento può essere parzialmente individuato nella Münchner Staadtbibliothek am
Gasteig, dove la biblioteca è il collante e il catalizzatore di un’offerta variegata di
servizi culturali (nel Gasteig di Monaco, frequentato da 6.000 persone al giorno,
hanno sede la Filarmonica, l’Istituto Richard Strauss, il Conservatorio e la Scuola
comunale di canto e musica, tre sale da concerto, cinema, l’Università popolare). In
quella realtà, però, la Staadtbibliothek, pur occupando una posizione di rilievo, ha
una funzione documentaria, informativa e culturale funzionale alla programmazione
delle attività svolte nel complesso in cui è inserita; la BEIC, viceversa, è una
istituzione autonoma, che però, per poter divenire un punto di riferimento certo e per
poter sviluppare fino in fondo le sue potenzialità, ha bisogno di essere contornata da
altre strutture (un auditorium, una grande libreria, un media store, uno spazio
espositivo, un centro interculturale, aule attrezzate per attività di formazione
permanente, un cinema multisala e altre attività commerciali e ricreative).
Un’altra “citazione” al meglio della biblioteconomia straniera riguarda i servizi di
consultazione, orientamento e consulenza. Le biblioteche italiane esauriscono di
24
solito questa funzione con l’allestimento di un servizio d’informazioni bibliografiche e
di una buona sala di consultazione. In questo caso, si è guardati al reference service
praticato fino dalla fine dell’Ottocento nelle biblioteche inglesi e americane. Una
caratterizzazione della BEIC in quanto reference library si incarnerà nella forte
integrazione fra risorse professionali (i bibliotecari), risorse informative (cataloghi,
repertori bibliografici, banche dati on line) e materiale documentario posseduto. Ciò
si concretizza in un servizio interattivo, in cui l’utente viene accolto, viene orientato,
viene messo in condizione di esprimere le sue domande in modo che possano essere
soddisfatte nel modo migliore, utilizzando i documenti posseduti o ricorrendo a
risorse remote, ma accessibili in rete. Per questo lavoro di “lettura” e interpretazione
dei bisogni informativi è indispensabile che la BEIC sia dotata di un corpo di
professionisti specializzati in questo tipo di servizi, i reference librarian. A corredo del
settore di reference, la biblioteca sarà dotata di un ricchissimo apparato di materiali
di consultazione a carattere generale, di repertori di dati, di strumenti di ricerca
bibliografica su vari supporti, di cataloghi e basi di dati per la localizzazione dei
documenti.
La gamma dei servizi informativi sarà completata dai servizi di community
information e business information, anche questi ispirati alla tradizione delle
biblioteche pubbliche anglosassoni.
Scopo di un servizio di informazione di comunità è quello di soddisfare esigenze
informative primarie della cittadinanza, concentrando e diffondendo le informazioni
di varia natura prodotte dai soggetti, pubblici e privati, erogatori di servizi e
prestazioni di utilità comune, riguardanti la casa, la scuola, il mercato del lavoro, il
tempo libero, la tutela della salute e dell’ambiente etc. Questo servizio andrà
impiantato in collaborazione con i produttori di informazioni (istituzioni locali, camere
di commercio, enti di promozione turistica, ordini professionali, associazioni di
categoria etc.) e allestito a partire da altri servizi informativi già esistenti (reti civiche,
Televideo, Informagiovani etc.).
Una sezione della BEIC si rivolgerà a chi esercita attività imprenditoriali e
commerciali. Il servizio mira a creare maggiori e più qualificate opportunità di
informazione economica, rendendo disponibili indagini di mercato, documenti
tecnici, brevetti, fonti statistiche, informazioni sulla concorrenza, repertori
25
specialistici, letteratura grigia (progetti di studio e di ricerca, rapporti tecnici,
standard e normative tecniche etc.), raccolte di abstract, archivi legislativi e raccolte
di norme e direttive (regionali, nazionali, comunitarie), spogli di articoli, rassegne
stampa, banche dati specializzate. Un importante esempio di riferimento può essere
la New York Science, Industry and Business Library (SIBL), sede staccata della New
York Public Library. Ancora più fortemente incardinate nella realtà della biblioteca
pubblica sono le esperienze dei business information services nelle biblioteche
britanniche. Al di là della sua pratica utilità, tale servizio è importante per l’effetto che
può provocare, trasformando notevolmente l’immagine delle biblioteche agli occhi di
quei cittadini che non sono utenti abituali dei servizi di pubblica lettura: si passa da
un servizio che viene considerato di nessuna utilità per chi esercita attività
produttive, rivolto unicamente a lettori professionali e studiosi – rispetto ai quali la
civiltà industriale ed il mondo imprenditoriale nutrono di fatto una implicita disistima
– ad uno strumento utile anche per chi è mosso da finalità non speculative ma
pratiche, uno strumento del quale imprenditori e professionisti possono avvalersi per
produrre ricchezza. Tale servizio potrà essere organizzato e gestito in collaborazione
con la Camera di Commercio, la Confindustria, le associazioni degli imprenditori e di
altre categorie produttive, e per la sua erogazione ci si potrà avvalere anche della
cooperazione di biblioteche e centri di documentazione specializzati: i destinatari
privilegiati sono le piccole aziende, prive di un proprio ufficio studi, ma potrà essere
offerto anche a liberi professionisti e a studenti e studiosi di discipline economiche,
sociali e giuridiche.
Da questi servizi informativi si passa poi ai più tradizionali servizi di consultazione e
lettura. Anche in questo caso si sono tenute presenti le più avanzate esperienze a
livello internazionale. Prendendo a modello il settore di divulgazione della
Bibliothèque nationale de France e rimeditandole sulla base della specifica fisionomia
della BEIC, il progetto prevede la realizzazione di tre dipartimenti tematici di ampio
respiro, articolati sulle seguenti aree:
 Scienza e tecnologie
 Scienze umane e sociali
 Letterature e arti
26
Ogni dipartimento avrà una sua “area di consultazione” generale, che fungerà da
introduzione alle varie materie rappresentate in quel determinato settore e
svilupperà una particolare attenzione ai collegamenti di tipo “orizzontale” fra le
discipline, ai percorsi trasversali che le uniscono e ai nuovi filoni di studio, che
portano anche alla nascita di nuovi saperi. L’organizzazione delle sale “a grappoli”
attorno a grandi aree disciplinari consente anche l’attivazione di più punti di
distribuzione: per il materiale non collocato a scaffale aperto, ma di pertinenza di
quella determinata area, ciascun dipartimento farà riferimento anche ad uno spazio
dei magazzini e potrà alimentarsi attraverso uno specifico punto di distribuzione.
Ciascun dipartimento avrà anche i suoi spazi per uffici e godrà della massima
autonomia funzionale e organizzativa.
Come si può comprendere da questa sommaria presentazione di alcuni servizi della
BEIC, il principale sforzo che essa cercherà di compiere riguarda la sua politica di
sviluppo, comunicazione e marketing, rivolta ad accreditare la sua vocazione di
biblioteca per tutti. Anche questa impostazione è mutuata dalla migliore cultura
biblioteconomica straniera.
Essa intende rivolgersi all’intera comunità metropolitana ed in particolare a quanti
sono portatori di bisogni di informazione e cultura di carattere generale ma non
banali, di livello elevato ma non specialistici. Alla biblioteca potrà ricorrere chiunque
abbia un bisogno informativo: il giovane e il comune cittadino di qualsiasi età che sia
mosso da una semplice curiosità o da un interesse legato all’attualità o alla sua vita
quotidiana, ai suoi rapporti con la società civile e le istituzioni; lo studente che si avvii
alla ricerca o che intenda coltivare alcuni settori di studio; lo studioso e il ricercatore
che abbiano l’esigenza di ampliare lo spettro della propria ricerca oltre i rigidi schemi
degli specialismi; i professionisti, gli imprenditori, i funzionari, i quadri dirigenti e
quanti possano avere la necessità di documentarsi su un qualsiasi campo di attività
o di aggiornare il proprio bagaglio di conoscenze professionali. Molti altri esempi
potrebbero essere proposti: ciò che qui si intende sottolineare è che la biblioteca non
si rivolge solo a chi studia, ma a tutti, alla società milanese e lombarda, alla città che
lavora e produce.
27
Non sono molto le biblioteche che al tempo stesso si propongono come biblioteca
pubblica, sia pure di livello elevato, e come biblioteca di ricerca: il più ambizioso
tentativo realizzato finora è senz’altro quello della nuova Bibliothèque de France, che
è l’insieme di due distinte biblioteche, rispettivamente dedicate alla ricerca e alla
divulgazione. Rispetto all’esperienza parigina bisognerà compiere uno sforzo
maggiore per giungere ad una più forte integrazione fra queste due anime.
Come tutte le più grandi biblioteche del mondo, la BEIC si propone di raggiungere
fasce di pubblico più numerose e diversificate di qualsiasi altro servizio culturale.
A ciascuna diversa tipologia di domanda espressa o latente nelle diverse fasce di
pubblico si risponderà con un’offerta mirata e allestendo servizi specifici, il che
richiederà l’utilizzo di documenti e fonti informative differenziate e l’impiego degli
strumenti professionali e tecnologici più adatti alle varie necessità.
Il modello di biblioteca al quale si pensa è un modello molto flessibile e reattivo,
capace di mettersi in posizione di ascolto nei confronti degli utenti e di interagire in
modo da produrre servizi di elevata qualità e rispondenti – per i loro contenuti e per
il modo in cui vengono erogati – ai bisogni di ciascun utente. Per essere efficace
l’offerta del servizio va allestita lì dove nasce la domanda.
La BEIC attuerà una politica di convergenza e integrazione tra uso del tempo libero
ed attività di studio, tra servizi di base e servizi specialistici, tra cultura umanistica e
cultura scientifica, tra media e linguaggi diversi.
28
Parte II
29
Capitolo 1
Illustrazione dei risultati della ricerca
In questa seconda parte del documento sono contenute le schede descrittive delle
caratteristiche strutturali e di funzionamento di un gruppo di biblioteche di recente
costruzione. Tali schede sono state realizzate per fornire i necessari elementi
comparativi di valutazione per lo studio biblioteconomico.
Le schede sono organizzate per tipologia di biblioteche (pubbliche, nazionali,
universitarie) e, all’interno di ciascuna tipologia, alfabeticamente per nome della città
nella quale si trova la biblioteca.
L’organizzazione delle schede è funzionale alle finalità dello studio biblioteconomico;
così, per quanto riguarda il numero delle biblioteche per ciascuna tipologia e il livello
di dettaglio e di completezza dei dati contenuti nelle schede, in parte determinato
dalla ricchezza e dall’ampiezza delle fonti esistenti, si è scelto consapevolmente di
privilegiare le maggiori biblioteche pubbliche realizzate di recente o comunque le
biblioteche con una fisionomia almeno parzialmente paragonabile alla BEIC. Per
questo motivo, ad esempio, si è deciso di non inserire una scheda sulla nuova British
Library – che pure rappresenta una delle più interessanti realizzazioni degli ultimi
anni – poiché la biblioteca londinese ha finalità e caratteristiche molto differenti da
quelle previste per la BEIC.
Le schede sono strutturate secondo il seguente schema:
1. Superfici e loro suddivisione
Dimensioni della superficie complessiva della biblioteca ed eventuale articolazioni in
sottodivisioni:

Area di ingresso (musei, hall, attività culturali, caffetteria, area mostre, servizi
commerciali)

30
Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico

di cui sale lettura e consultazione

di cui aree per collezioni specializzate

di cui area multimediale

Magazzini/depositi

Amministrazione/uffici

Centro conferenze/auditorium/sale riunioni

Altro
2. Articolazione dei piani dell’edificio
Breve descrizione dei piani dell’edificio, in particolare per quanto riguarda la
suddivisione per piani di sale e funzioni della biblioteca
3. Aree funzionali
Breve descrizione dell’articolazione funzionale della biblioteca: per dipartimenti, per
specializzazioni, per tipo di utenza etc., con relativa indicazione del numero di
documenti, di periodici, di posti a sedere per ciascuna delle aree funzionali previste
4. Posti a sedere
Posti a sedere complessivi della biblioteca
Posti a sedere della sala conferenze/auditorium/sale riunioni
5. Patrimonio documentario
Indicazione numerica del patrimonio documentario totale, con eventuale indicazioni
di quelli a scaffale aperto. Suddivisione quantitativa secondo le principali tipologie di
documenti:

Carte geografiche

Manoscritti e libri rari

CD-ROM

Documenti audiovisivi

Altro

Titoli di periodici
6. Attrezzature
Terminali
31
7. Personale
Numero complessivo dei dipendenti della biblioteca ed eventuale suddivisione per
funzioni
8. Circolazione
Breve descrizione dei percorsi di circolazione di persone e libri all’interno della
biblioteca
9. Attività
Indicazione numerica di utenti giornalieri, prestiti, acquisizioni annue, visite etc.
Non è stato possibile compilare tutti i campi per tutte le biblioteche esaminate.
32
Elenco delle biblioteche censite
A. Biblioteche pubbliche
1. Bologna – Biblioteca Sala Borsa
2. Bordeaux – Bibliothèque municipale
3. Denver – Public Library
4. L’Aia – Koninklijke bibliotheek
5. Limoges – Bibliothèque Francophone Multimédia
6. Lione – Bibliothèque municipale
7. Marsiglia - Bibliothèque municipale
8. Montpellier - Bibliothèque municipale
9. Parigi – Bibliothèque publique d’information Centre Pompidou
10. Poitiers – Médiathèque Francois Mitterand
11. Rotterdam – Centrale Bibliotheek
12. San Francisco – Public Library
13. St. Etienne – Bibliothèque Cinémathèque
14. Torino – Centro culturale
15. Vancouver – Public library
B. Biblioteche nazionali
1. Alessandria – Bibliotheca Alexandrina
2. Algeri – National Library
3. Berlino - Staatsbibliothek Haus Postdamer Straße
4. Copenaghen – National Library
5. Dubai – National Library
6. Francoforte – Die Deutsche Bibliothek
7. Parigi – Bibliothèque nationale de France
8. Tallin – National Library of Estonia
C. Biblioteche universitarie e specializzate
1. Gottingen - Niedersächsische Staats und Universitätsbibliothek
33
2. New York – Public Library, Science Industry and Business Library
3. Oslo – Universitetsbiblioteket
4. Tokio – Gakusyuin University Library
34
Schede
35
A. Le biblioteche pubbliche
1. Bologna – Biblioteca Sala Borsa
sito web:
<http://www.bologna2000.it/grafica/2000/progetti_architettonici/sala_borsa/main
.html>
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 20.650 mq
Numero di piani: 4
Area di ingresso (musei, hall, attività culturali, caffetteria, area mostre, servizi
commerciali): 5.000 mq (24% della superficie complessiva)
Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 11.780 mq (57%)
Articolazione dei piani dell’edificio
Sottosuolo: Deposito per libri, prestito, consultazione, area ragazzi
Piano terra: ingresso, piazza coperta, spazio per eventi e mostre, servizi commerciali
e bar
I piano: sezione periodici, sale audiovisivi
II piano: sale studio
Posti a sedere
Posti a sedere della biblioteca: 900
Posti a sedere della sala conferenze/auditorium/sale riunioni: 3.200
Patrimonio documentario
Patrimonio documentario totale: 100.000
CD-ROM: 1.500
Documenti audiovisivi: 12.500
Periodici: 665
36
Attrezzature
Terminali: 335
37
2. Bordeaux – Bibliothèque municipale
sito web:
<http://www.mairie-bordeaux.fr/bibliotheque/bibhistoire.htm>
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 26.000 mq
Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 7.500 mq (28,8%)
Posti a sedere
Posti a sedere della biblioteca: 1.136
Patrimonio documentario
Patrimonio documentario totale: 545.000, di cui 120.000 a scaffale aperto
CD-ROM: 6.000
Documenti audiovisivi: 20.000
Periodici: 2.000
Attrezzature
184 + 80 terminali
Personale
166,5
Attività
Utenti medi giornalieri: 3.151
Prestiti: 772.156
Iscritti: 33.932
Acquisizioni annue: 41.450
38
3. Denver – Public Library
sito web: <http://denver.lib.co.us/>
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 37.800 mq
Numero di piani: 8
Articolazione dei piani dell’edificio
Piano terra: punti di servizio (punti di controllo da parte della sicurezza + banco di
informazioni direzionali)
I piano: aree a scaffale aperto In queste aree non ci sono punti di servizio perché i
bibliotecari e il personale della biblioteca circolano in queste aree e offrono
assistenza agli utenti) - al primo di questi due piani c'è la biblioteca generale,
comprendente i banconi del prestito, la biblioteca dei ragazzi e la sala di
consultazione, oltre ad un'altra sala di lettura
II piano: sala periodici (2.500)
III piano: pubblicazioni governative e business reference
IV piano: storia occidentale e genealogia
Circolazione
Ci sono due entrate pubbliche principali ad est e a ovest della grande hall che forma
la struttura portante dell'edificio.
Un'entrata separata per lo staff è utilizzata solo quando le entrate pubbliche non
sono aperte.
Una rampa che sale dal piano inferiore, che consente ai veicoli di servizio e di
trasporto di arrivare direttamente dentro l'edificio, sostiene l'arrivo dei libri, delle
merci e del personale di servizio.
Scale mobili portano i clienti e il personale dal primo al quarto piano.
Quattro ascensori pubblici operano a tutti i piani pubblici e due ascensori di servizio
spostano il personale e i materiali all'interno dell'edificio.
39
Un piccolo ascensore navetta porta i passeggeri alle aree delle sale conferenze al
piano interrato.
Attività
Numero dei possessori di tessera: 464.701
Circolazione totale nel 1998: 9.788.923 libri e altri materiali
Richieste di reference a cui si è risposto nel 1998: 1.462.244
Transazioni di prestito interbibliotecario nel 1998: 53.038
Programmi per ragazzi e adulti tenuti nel sistema nel 1998: 6.155
Partecipanti ai programmi di lettura estivi per ragazzi: 35.430
40
4. L’Aia - Koninklijke bibliotheek
sito web: <http://www.konbib.nl/>
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 24.000 mq
Numero di piani: 8
Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 15.000 mq (63%)
di cui sale lettura e consultazione: 6.000 mq (25%)
di cui aree per collezioni specializzate: 6.000 mq (25%)
di cui area multimediale: 3.000 mq (13%)
Articolazione dei piani dell’edificio
Sottosuolo: magazzini, sala per ricevimento e spedizione documenti
Piano terra: entrata/uscita; circulation desk, caffetteria, 65 posti lettura, libreria,
fotcopiatrice, riviste e giornali di interesse generale
I piano: centro di informazioni (10.000 opere di consultazione; 110 posti a sedere;
330 mq), Cd-ROM, microfiches, 85 posti di lettura, fotocopiatrice
II piano: biblioteca a scaffale aperto (170.000 volumi + 2000 periodici): sezione
narrativa, sezione ragazzi, activity room, 50 posti lettura per adulti e 40 per ragazzi,
fotocopiatrice, servizi
III piano: collezioni specializzate (lingua e letteratura, geografia fisica e umana,
collezione antillana, storia). Oltre 120 posti lettura e 8 postazioni, fotocopiatrice
IV piano: musica, arte, film, video (10.000 libri di musica, 40.000 spartiti, 75.000
registrazioni
sonore,
120
periodici,
18.000
videocassette),
80
postazioni
multimediali, fotocopiatrice, servizi
V piano: opere tecniche e scientifiche, religione, scienze sociali, diritto ed economia),
100 posti lettura e 8 postazioni
VI piano: servizi di comunità (groups oriented services), computer room, uffici del
direttore e dei responsabili, sala conferenze
VII piano: uffici per i dipartimenti di supporto, pubbliche relazioni e servizi domestici,
dipartimento per la riproduzione, sala conferenze, mensa del personale
41
Aree funzionali
Dipartimenti e uffici:

Policy development

Library research

Special collections

Collection management

Conservation and optical technology

ISSN Centre Netherlands

Bureau Linguistic Bibliography

NCRD

Bureau short-title catalogue
240 titoli nell'area di accoglienza (al caffè letterario)
al primo piano (centro di informazioni): 10 terminali, catalogo a schede per soggetto,
fotocopiatrice, lettore di microforme, 10.000 opere di consultazione, 110 posti a
sedere (330 mq), 7 persone addette
al secondo piano, biblioteca per adulti a scaffale aperto: il materiale è suddiviso tra
letteratura olandese e straniera. Sono disponibili 100.000 volumi e 2.000 periodici
biblioteca dei ragazzi: 30.000 volumi e circa 100 periodici
area documenti multimediali e di musica, arte e film: 10.000 libri di musica, 40.000
spartiti, 75.000 registrazioni sonore (dischi e CD), 120 periodici, 18.000 video.
Posti a sedere
Posti a sedere della biblioteca: 600
Patrimonio documentario
Patrimonio documentario totale: 500.000, di cui 280.000 a scaffale aperto
Cd-ROM: 50.000
Documenti audiovisivi: 6.000
Altro: 50.000
42
Periodici: 2.460
Attrezzature
Terminali: 265
Personale
254,5 fte= 320 addetti
Direzione: 3,6 fte
Segretera: 4,9 fte
Beleidsstaf: 4,2
Voorlichting: 2,4
Facility management: 9,1
Gestione finanziaria ed economica: 6
Gestione personale e organizzazione: 5,2
Gestione informatica e tecnologia: 14,5
Gestione raccolte: 56,8
Servizi al pubblico: 42,1
Verwerting pubblicazioni: 60,4
Gestione del catalogo centrale: 23,8
Gestione del Dipartimento NCRD: 1,8
Gestione STCN: 5,4
BL: 2
Circolazione
L'ingresso è equipaggiato di un bancone di accoglienza generale, che comprende il
sistema di sicurezza dello stabile e un telefono pubblico. A questo piano ci sono
anche un guardaroba e una caffetteria dove si possono leggere giornali e riviste.
In prossimità dell'entrata e dell'uscita dell'edificio si effettuano anche le operazioni di
prestito e di restituzione, l'iscrizione dei lettori, le prenotazioni dei documenti.
Al primo piano il centro di informazioni generali è il punto centrale a partire dal quale
l'utente può trovare tutte le informazioni generali sulle risorse della biblioteca.
L'utente ha a disposizione sia i mezzi di informazione interni alla biblioteca (catalogo
43
informatizzato e catalogo a schede) e l'accesso alle banche dati per un'informazione
rapida.
Per una domanda più specializzata l'utente viene orientato ad una delle sezioni della
biblioteca collocate agli altri piani dell'edificio. In particolare al piano superiore ci
sono i documenti in libero accesso e la biblioteca dei ragazzi.
Attività
Utenti medi giornalieri: 5.000
Il magazzino cresce in media di 45.000 libri e pubblicazioni elettroniche l’anno
La collezione di ricerca cresce mediamente di 24.000 pezzi all’anno
62.000 visite annuali alla biblioteca
77.000 richieste di informazioni gestite annualmente
45.000 consegne di documenti all’anno
1.400.000 accessi al servizio in remoto in un anno
16.000 tessere utente emesse
165.000 richieste soddisfatte di prestito o consultazione annuali
44
5. Limoges - Bibliothèque Francophone Multimédia
Sito web: <http://www.bm-limoges.fr/>
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 13.400 mq
Aree funzionali
Poli tematici e centri di interesse (scienze e tecnica, arte e divertimento, ragazzi…)
Posti a sedere
Posti a sedere della biblioteca: 503
Patrimonio documentario
Patrimonio documentario totale: 273.000, di cui 153.000 a scaffale aperto
CD-ROM: 150
Documenti audiovisivi: 14.000
Periodici: 375
Attrezzature
Terminali: 151
Personale
80
Attività 1999
Iscritti alla biblioteca: 28.039
Prestiti annui: 845.609
Incremento annuo documenti: 35.390
45
6. Lione – Bibliothèque municipale
sito web: <http://www.bm-lyon.fr/>
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 27.800 mq
Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 5.630 mq (20,3%)
Magazzini/depositi: 12.000 mq (43%)
Amministrazione/uffici: 10.270 mq (37%)
Aree funzionali
Si articola nei seguenti dipartimenti tematici (musica a parte, tutti gli altri supporti
sono integrati: video, riviste e libri sullo stesso scaffale):

ragazzi,

arte e tempo libero,

lingua e letteratura,

spazio musica,

civiltà,

società,

scienze.
Il dipartimento ragazzi contiene 21.000 documenti e 60 titoli di periodici, 2 stazioni
multimediali sono a disposizione dei ragazzi per consultare una quindicina di Cd-ROM
Il dipartimento Arte e tempo libero contiene 26.000 documenti, 121 titoli di periodici,
5.500 videocassette, 380 stampe
Il Dipartimento Lingua e letteratura contiene 40.000 documenti e 127 titoli di
periodici
Il Dipartimento Spazio musica contiene 19.300 CD, 2.400 spartiti, libri, videocassette
e videodischi
Il Dipartimento Civiltà contiene 26.500 documenti, 100 titoli di periodici
Il Dipartimento Società contiene 17.300 documenti e più di 400 titoli di periodici.
Il Dipartimento Scienza e Tecnica contiene 18.000 documenti e 120 titoli di periodici
46
Posti a sedere
Posti a sedere della biblioteca: 960
Patrimonio documentario
Patrimonio documentario totale: 1.123.511, di cui 178.987 a scaffale aperto
CD-ROM: 310
Documenti audiovisivi: 27.000
Periodici: 2.600
Attrezzature
Terminali: 227
Personale
14 conservatori dello stato e 2 conservatori territoriali
11 bibliotecari
69 assistenti qualificati alla conservazione
24 assistenti alla qualificazione
30 gestori qualificati del patrimonio
43 gestori del patrimonio
81 gestori di altri aspetti (amministrativi, tecnici, …)
110 contrattisti (4 CES, 35 formazione lavoro, 19 precari, 51 ausiliari, 1 apprendista)
Attività 1999
A. Acquisizioni
Libri
52.059
documenti
CD e cassette audio
2.644
Videocassette
1.304
CD-ROM
542
Artoteche (fotografie…)
50
Altro (partizioni, brochures …)
2.832
47
Totale delle acquisizioni (acquisti e doni)
59.431
B. Prestiti
Libri e periodici
2.482.932
prestiti
CD
294.594
Partiture
18.731
Audiocassette
10.411
Methodes de langues
6.624
Videocassettes
123.253
CD-ROM
14.526
Stampe…
1.811
Totale dei prestiti
2.952.882
C. Frequentazione
Biblioteca della Part-Dieu
1.012.199 visite
Biblioteche del circondario
1.435.556
Totale delle visite
2.447.755
Al 31 dicembre 1999 la Biblioteca contava 80.072 lettori attivi.
Utenti giornalieri: 3.937
48
7. Marsiglia – Bibliothèque municipale
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 23.000 mq
Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 11.141 mq (48,4%)
Posti a sedere
Posti a sedere della biblioteca: 1.635
Patrimonio documentario
Patrimonio documentario totale: 1.254.912, di cui 433.077 a scaffale aperto
CD-ROM + Documenti audiovisivi: 108.800
Periodici: 959
49
8. Montpellier – Bibliothèque municipale
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 15.780 mq
Aree funzionali
Sala attualità, giornali e opere di facile consultazione; scienze, vita quotidiana, sport
e divertimenti; storia e scienze umane; romanzi, fumetti letteratura e arti, musica
Posti a sedere
Posti a sedere della biblioteca: 1.400
Patrimonio documentario
160.000 volumi a scaffale aperto
50
9. Parigi – Bibliothèque publique d’information
Centre Pompidou
sito web: <http://www.bpi.fr/
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: mq
Numero di piani: 3
Articolazione dei piani dell’edificio
I piano: entrata principale, banco d’accoglienza e di informazione generale sulla
biblioteca, area informativa specializzata nella ricerca bibliografica, 5 salette per i
non vedenti e gli ipovedenti
II piano: caffetteria, telefono, punti di consultazione del Minitel e di Internet, spazio
di autoformazione, settore periodici, parte delle collezioni a scaffale aperto
III piano: seconda parte delle collezioni a scaffale aperto, spazio audiovisivi
Aree funzionali
Si possono individuare 6 aree funzionali:

2 aree di collezioni in libero accesso ai piani II e III

4 spazi di servizi innovativi (Reference, autoformazione, settore periodici, settore
audiovisivi)
Lo spazio di reference offre 70 posti di consultazione (65 posti multimediali e 5 posti
di consultazione della base dati degli spogli dei periodici) ed è articolato in due
settori: un polo per la ricerca documentaria (bibliografie nazionali e internazionali,
cataloghi di biblioteche, enciclopedie, dizionari, cronologie e atlanti, dizionari
biografici, su CD-ROM o su carta), un polo per la ricerca di informazioni fattuali
(annuari e repertori di indirizzi, documenti sulla vita pratica e quotidiana a Parigi,
informazioni sul lavoro, la formazione professionale e la ricerca di impiego ecc.).
51
Lo spazio di autoformazione offre 120 posti di lavoro isolati dal punto di vista fonico
e acustico finalizzati all’apprendimento o al perfezionamento individuale in diversi
settori. Di queste 120 postazioni, 36 sono attrezzate per l’utilizzo di materiale
audiovisivo e riservate all’apprendimento delle lingue, 84 sono dedicate alla
consultazione dei documenti su CD-ROM.
Il settore periodici presenta una collezione di 150 quotidiani e 250 riviste regionali,
nazionali e internazionali su carta, CD-ROM, microfilm, Internet. Qui si possono
anche
consultare
gli
articoli
delle
riviste
raccolti
in
dossier
tematici.
Complessivamente questo spazio dispone di 200 posti. In prossimità degli spazi di
autoformazione e dei periodici, ci sono le 16 postazioni delle televisioni del mondo.
Lo spazio audiovisivi raccoglie le collezioni dei film documentari, dei CD-audio, dei
videodischi e dei documenti sonori. Dei 100 posti disponibili (isolati l’uno dall’altro),
60 sono finalizzati all’ascolto di documenti sonori. Dei 48 posti dedicati all’ascolto dei
CD 20 sono riservati ai settori musicali più richiesti (rock, folk, reggae). 5 posti sono
riservati all’utilizzo dei DVD, 7 ai documenti parlati su cassetta. Gli altri 40 posti sono
dedicati alla visione dei film documentari e di animazione.
L’area del patrimonio documentario ad accesso diretto presente al III piano è così
articolata: scienze documentarie, filosofia, psicologia, religione e sociologia,
etnologia, politica, istruzione, diritto, economia, gestione, scienza e tecnica.
L’area del patrimonio documentario ad accesso diretto presente al III piano è così
articolata: arte, letteratura e lingua francese e straniera, storia e geografia, ciascuna
dotata di un banco di informazioni.
Posti a sedere
Posti a sedere della biblioteca: 2.000
Patrimonio documentario
Patrimonio documentario totale: 350.000 documenti a scaffale aperto
Documenti sonori: 3.500
CD musicali: 10.000
Film: 2.200
Attrezzature
52
Terminali: 378
Attività
Utenti medi giornalieri: 2.500
53
10. Poitiers - Médiathèque Francois Mitterand
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 11.664 mq
Posti a sedere
Posti a sedere della biblioteca: 504
Patrimonio documentario
Patrimonio documentario totale: 599.292, di cui 82.903 a scaffale aperto
CD-ROM: 50
Documenti audiovisivi: 16.339
Periodici: 317
Attrezzature
Terminali: 121
Attività
Utenti medi giornalieri: 2.000
Iscritti alla biblioteca: 14.000
Prestiti annui: 698.688
Incremento annuo documenti: 11.520
54
11. Rotterdam – Centrale Bibliotheek
sito web: <http://www.bibliotheek.rotterdam.nl/>
Superfici e loro suddivisione
Area di ingresso (musei, hall, attività culturali, caffetteria, area mostre, servizi
commerciali): 1.000 mq
Patrimonio documentario
Patrimonio documentario totale: 1.800.000
Cd-ROM: 700
Documenti audiovisivi: 14.000
Periodici: 2.000
Attività
Utenti medi giornalieri: 700
55
12. San Francisco – Public Library
sito web: <http://sfpl.lib.ca.us/>
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 35.000 mq
Numero di piani: 7
Area di ingresso (musei, hall, attività culturali, caffetteria, area mostre, servizi
commerciali): 10.000 mq, corrispondente al 29% della superficie
Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 20.000 mq (57%)
di cui sala lettura e consultazione: 5.000 mq (14%)
di aree per collezioni specializzate: 10.000 mq (29%)
Articolazione dei piani dell’edificio
Sottosuolo: sale di esposizione e per attività culturali: Koret auditorium (247 posti),
Galley Foyer (163 posti), Latino/Hispanic Community Meeting Room (146 posti),
magazzini compatti, locali tecnici, produzione audiovisiva e studi, sala riunioni,
servizio elettrico, servizio pulizia, stamperia, spedizioniere, bar
Piano terra: accoglienza, prenotazione libri, restituzione libri, sala di studio,
fotocopiatrice, sala di riunioni, servizio di risposta telefonica, garage per biciclette del
personale e del pubblico, entrata del personale, magazzini compatti, postazioni degli
agenti della sicurezza, servizio per sordi, cabine per sordi, consultazione giornali e
riviste, servizio acquisti, laboratorio di restauro, laboratorio per la conservazione,
servizio rilegatura, servizio catalogazione
I piano: collezione di libri antichi per ragazzi, collezione per ragazzi, spazio computer,
ufficio di accoglienza per la sezione ragazzi, sala di lettura per ragazzi, sala di attività
programmata per ragazzi, uffici della sezione ragazzi, ufficio dell'associazione "amici
della biblioteca", centro di lotta contro l'analfabetismo, sala di lettura per ciechi,
cabine per ciechi
II piano: collezioni in lingue straniere, centro cinese, ufficio di accoglienza, sala di
studio, fotocopie, magazzini compatti, uffici del personale, sala di riunioni, collezione
di narrativa, centro di documentazione degli omosessuali, collezione generale e
56
scienze umane, magazzini, centro afro-americano, sala di riunioni, centro
filippino-americano
III piano: collezioni di arte e musica, ufficio informazioni su collezioni di arte e
musica, sala di lettura, servizio fotocopie, magazzini compatti, ufficio del personale,
sala riunioni, dipartimento audiovisivo, centro di documentazione sul lavoro, ufficio
informazioni sulle collezioni su commercio e finanza, collezioni su commercio e
finanza, sala di lettura
IV piano: collezione delle pubblicazioni governative, ufficio dei brevetti, sala di
lettura delle pubblicazioni ufficiali, magazzini compatti, sala del personale, microfilm,
ufficio delle collezioni di periodici, centro di documentazione elettronica, sala di
lettura dei periodici, collezioni di periodici, centro sull'ambiente
V piano: ascensori, servizio informatico, sala del personale, centro sulla storia di San
Francisco, collezione storica di fotografie, atrio, amministrazione, sala di formazione,
uffici e ufficio del direttore
Aree funzionali
La














biblioteca si articola nelle seguenti ripartizioni:
African American Center
Art and Music Center
Audio Visual Center
Book Arts and Special Collection Center
Business and Technology Center
Filipino American Center
General Collection and Humanities Center
Government Information Center
International Center
James C. Hormel Gay and Lesbian Center
Jons and Careers Center
Patent and Trademark Center
San Francisco History Center
Wallace Stegner Environmental Center
Atrium con Larkin Street Bridge (area accoglienza): 350 posti a sedere, 740 in piedi,
27.000 libri + audiocassette e videocassette
Centro audiovisivi: 8.000 film e videocassette, 3.000 CD, 1.200 audiocassette
Department of Book Arts & Special Collections Center:
Robert Grabhorn Collection on the History of Printing & the Development of the
Book: 9.000 volumi, 100 titoli di periodici
57
Richard Harrison Collection of Calligraphy & Lettering: 1.000 documenti, 600
opere di consultazione
Schmulowitz Collection of Wit & Humor: 20.000 volumi, 55 titoli di periodici
James Phelan California Authors Collection: 1.500 volumi
George M. Fox Collection of Early Children’s Books: 2.000 volumi
Sherlock Holmes Collection: 250 volumi
Little Magazine Collection: 1.000 titoli
Centro per le imprese e le tecnologie: 170.000 libri, 3.000 periodici
Dipartimento di arte e musica: 88 posti di lettura, cinque sale di studio individuali,
una sala per seminari di 15 posti, 10 posti di consultazione video, 8 posti di ascolto
musicale, un lettore di videodischi, 4 lettori CD, 10 lettori di microdocumenti
Sala periodici: 7.500 periodici correnti
Posti a sedere
Posti a sedere della biblioteca: 299
Patrimonio documentario
Periodici: 7.500
Attrezzature
Terminali: 1.100
Attività
Utenti medi giornalieri: 800
58
13. St. Etienne – Bibliothèque Cinémathèque
sito web:
<http://www-pole.grenet.fr/POLE/REDOST/annuaire/BM-SE.html>
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 35.000 mq
Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 4.000 (11,4%)
Posti a sedere
Posti a sedere della biblioteca: 150
Patrimonio documentario
Patrimonio documentario totale: 255.000, di cui 55.000 a scaffale aperto
CD-ROM: 1.500
Documenti audiovisivi: 15.000
Periodici: 700
Attrezzature
Terminali: 80
Attività
Utenti medi giornalieri: 1.000
Prestiti: 1.200.000
Acquisizioni annue: 15.000
59
14. Torino – Centro culturale
sito web: <http://www.comune.torino.it/centroculturale/>
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva:
23.700 mq
Area di ingresso (musei, hall, attività culturali, caffetteria, area mostre, servizi
commerciali): 2.300 mq, corrispondente al 9,7% della superficie
Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 13.190 mq (55,7%)
di cui sale lettura e consultazione: 8.200 mq (34,6%)
di cui aree per collezioni specializzate: 1.340 (5,7%)
Magazzini/depositi: 3.650 mq (15,4%)
Amministrazione/uffici: 2.970 mq (12,5%)
Centro conferenze/auditorium/sale riunioni: 3.950 mq (16,7%)
60
15. Vancouver – Public Library
sito web: <http://www.vpl.vancouver.bc.ca/>
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 35.150 mq
Numero di piani: 9
Aree funzionali
La biblioteca si articola come segue:
La biblioteca dei bambini comprende 44.000 volumi, 7.000 paperbacks, 106
abbonamenti a periodici, 2600 video, 2600 audiocassette. Ci sono 7 computer, 90
posti a sedere e la superficie coperta è di 10.000 m
La Popular Reading Library contiene più di 115.000 libri e riviste, 2400 cassette e
videocassette.
La Collezione multilingue
Il Dipartimento dei Giovani (Youth Department) contiene, 3.800 romanzi, 2.300 non
fiction books, 2.800 paperbacks, 50 abbonamenti. Occupa 230 mq e ha una
postazione multimediale
La Divisione di Scienze Sociali contiene 100.000 reference and circulating books e
documenti governativi, 670 titoli di periodici, 500 audiocassette, 1.100 videocassette
e 20.000 clipping files.
La Divisione Affari ed Economia contiene 90.000 reference and circulating books,
400 titoli di periodici, 950 documenti audiovisivi, 75.000 company files, 25.000
clipping files.
La Divisione Lingua e Letteratura contiene 102.000 reference and circulating books,
8.700 sceneggiature, 265 sets of paly-reading groups, 2.2000 opuscoli, 580
paperbacks, 230 titoli di periodici, 360 audiocassette e 1200 videocassette.
La Divisione Giornali e Riviste ha in abbonamento 130 quotidiani e settimanali e
conserva circa 270.000 volumi di numeri arretrati di periodici.
La Divisione Scienza e Tecnologia contiene 135.000 reference and circulating books,
700 titoli di periodici, 8.000 documenti di governi e associazioni, 14.000 clipping files,
1.500 video, 300 microforme e 100 CD-ROM
Le Collezioni speciali comprendono 21.000 opere di consultazione, più di 600 mappe,
2.500 opuscoli, e 25 titoli di periodici
La Divisione Arti e Musica include 100.000 reference and circulating books, 400 titoli
di periodici, 3.500 video, 5000 CD e 1.200 audiocassette
La Divisione Storia e Governo 40.500 opere di consultazione, 82.400 libri, 400 titoli di
periodici, 1.800 video, 300 audiocassette, centinaia di microforme
Posti a sedere
Posti a sedere della biblioteca: 1.200
61
Attività
Le cifre si riferiscono al sistema delle biblioteche pubbliche di Vancouver a meno che
non sia diversamente specificato
390.000 residenti a Vancouver – circa il 75% della popolazione – possiede la tessera
della biblioteca.
63.807 nuovi iscritti registrati durante il 1999.
6 milioni di visite durante il 1999. La Biblioteca Centrale da sola ha registrato
mediamente 6.300 visite al giorno.
La circolazione ha raggiunto la cifra record di 8.701 milioni nel 1999.
Sono stati acquistati 46.000 nuovi titoli e sono stati aggiunti 172.637 nuovi volumi
alla collezione della VPL nel 1999.
I bibliotecari per ragazzi hanno messo a disposizione 3.168 programmi a 103.992
bambini e ragazzi nel 1999.
9.535 adulti hanno tratto vantaggio dagli 892 Programmi per adulti e sessioni di
formazione nel 1999.
Sono stati effettuati 283 Job Search Tours per 3.212 persone.
Il pubblico ha usato le workstations Internet oltre 458.000 volte nel 1999.
Il pubblico ha utilizzato le banche dati interne della VPL 35.300 volte nel 1999.
215.000 persone hanno visitato in remoto la Web Page della VPL nel 1999.
96.000 utenti hanno consultato l’indice degli articoli delle riviste full-text della EBSCO
nel 1999. Metà di questi utenti si sono inviati articoli full-text via e-mail.
62
B. Le biblioteche nazionali
1. Alessandria – Bibliotheca Alexandrina
Sito web:
<http://www.unesco.org/webworld/alexandria_new/historical.html>
<http://www.bibalex.gov.eg/>
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 69.000 mq
Numero di piani: 13
Area di ingresso (musei, hall, attività culturali, caffetteria, area mostre, servizi
commerciali): 4.210 mq, corrispondente al 6,1% della superficie
Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico + magazzini/depositi:
37.230 mq (54%)
Amministrazioni/uffici: 10.860 mq (15,7%)
Centro conferenze/auditorium/sale riunioni: 21.840 mq
Articolazione dei piani dell’edificio
Piano terra: entrata, hall, banco iscrizioni e informazioni, opere di consultazione,
banco del prestito, sezione ragazzi, entrata del personale, seconda hall, anfiteatro,
caffetteria, museo della calligrafia, scuola di biblioteconomia, centro conferenze e
relativi servizi
I piano: asse centrale di circolazione, entrata superiore, passerella, sala di lettura
amministrazione
Aree funzionali
Area Monografie
Area Periodici
Area manoscritti e altre collezioni speciali
Area audiovisiva e multimediale: 1.500 mq
Biblioteca di Musica: 900 mq
63
Business Center
Biblioteca dei ragazzi
Biblioteca per ipovedenti
Posti a sedere
Posti a sedere della biblioteca: 3.500
Posti a sedere della sala conferenze/auditorium/sala riunio: 3.200
Patrimonio documentario
Patrimonio documentario totale: 4-8.000.000
Carte geografiche: 50.000
Manoscritti e libri rari: 110.000
Cd-ROM: 100
Documenti audiovisivi: 250.000
Attrezzature
Terminali: 1.100
Personale
TOTALE: 578
Personale bibliotecario della "International School of Information Studies": 28
Personale tecnico e professionale della Biblioteca Internazionale: 400
Personale tecnico e professionale della Agenzia di stampa: 100
Personale del Conference Center: 50
64
2. Algeri – National Library
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 64.000 mq, di cui 57.000 mq utili
Numero di piani: 13
Area di ingresso (musei, hall, attività culturali, caffetteria, area mostre, servizi
commerciali): 6.600 mq, corrispondente al 11,6% della superficie
Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 15.300 mq (26,8%)
Magazzini/depositi: 26.300 mq (46,1%)
Amministrazioni/uffici: 10.860 mq (15,7%)
Centro conferenze/auditorium/sale riunioni: 21.840 mq
Articolazione dei piani dell’edificio
Racchiude in sé tre biblioteche: la Biblioteca Nazionale, una biblioteca di pubblica
lettura, una biblioteca per bambini e ragazzi
II piano interrato (-2): opere rare, deposito legale, rilegatura, cucine, camere fredde,
servizi, 2 grandi magazzini
I piano interrato (-1): laboratori
Piano terra: entrata dei lettori ed entrata principale, biblioteca per ragazzi, sala
mostre, accoglienza, banco informazioni e iscrizioni, libreria, sala delle conferenze,
caffetteria, VIP, sorveglianza, guardaroba
I piano: prestito e ufficio sezione ragazzi, ristorante self service per il personale e un
altro per i visitatori, direzione generale, uffici amministrativi, sala di riunioni, sala di
preghiera per uomini e per donne
II piano: biblioteca pubblica, sala dei periodici, depositi specializzati, sala di riunioni,
sala polivalente, cataloghi, sala per ciechi, fondi arabi, videoteca, postazioni di
lavoro, discoteca, diapoteca, microforme, reprografia, ufficio per il trattamento dei
documenti
III piano: fondi magrebino, arabo, bibliografico, pubblicazioni internazionali e
ufficiali
65
IV piano: scienze politiche e amministrative, fondi scientifici, giuridici, arte e tempo
libero, opere religiose e filosofiche, storia e geografia, lingua e letteratura
Dal V al X piano: magazzini
Posti a sedere
Posti a sedere della biblioteca: 370
66
Personale
TOTALE: 402
12 capi bibliotecari
27 bibliotecari
56 assistenti di biblioteca
33 capi sorveglianti-magazzinieri
176 sorveglianti magazzinieri
1 direttore generale
2 direttori amministrativi
1 direttore tecnico
Attività
Utenti medi giornalieri: 2.500 /2.000
67
3. Berlino – Staatsbibliothek (Haus Postdamer Straße)
sito web: <http://www.sbb.spk-berlin.de/>
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 69.558 mq
Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 15.740 mq (22,6%), di cui
9.300 mq di sale di lettura
Magazzini/depositi: 25.300 mq (36,4%)
Amministrazione/uffici: 28.518 mq (41%)
Articolazione dei piani dell’edificio
Piano terra: ingresso principale, esposizione di libri, zona catalogo, ufficio prestiti,
sala per conferenze, istituto iberico-americano, scuola per bibliotecari, laboratorio di
rilegatura, ufficio catalogazione, ufficio accessioni, ufficio posta in arrivo, altri uffici
Piano primo: sale per il pubblico, sezioni specializzate, microfilm, cataloghi speciali
Secondo piano: sezioni speciali, cataloghi, sale per fumatori, sezione periodici, sale
per lettura periodici, sala di lettura comune, sale di lettura sezioni speciali
Terzo piano: sezioni speciali, sale di lettura, scambi internazionali di pubblicazioni,
documentazione, amministrazione generale, galleria per esposizioni
Quarto piano: sale di lettura, deposito ad accesso immediato, depositi
Altri piani (fino al nono): depositi
Patrimonio documentario
Patrimonio documentario totale: 9.238.536
Incunaboli: 4.279
Microforme: 2.116.668
Periodici correnti: 38.000
Personale
TOTALE: 500 (previsto il taglio di 150 unità)
68
Attività
Utenti medi giornalieri: 3.500
Documenti movimentati annualmente: 1.200.000
69
4. Copenaghen – National Library of Denmark
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 40.000 mq, di cui 32.000 mq utili
Numero di piani: 4
Area di ingresso (musei, hall, attività culturali, caffetteria, area mostre, servizi
commerciali) + Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 10.500
mq (32,8%)
Magazzini/depositi + Amministrazione/uffici: 21.500 mq (67,2%)
Articolazione dei piani dell’edificio
Piano terra: mostre (carte e stampe), mostre di libri, hall, sala polivalente, laboratori
I piano: mostra di fotografie, mensa, stazioni di lavoro specializzate, uffici
II piano: scale/ascensori, passerella verso il vecchio edificio, sala di lettura
III piano: magazzini, zona di lavoro
Circolazione
All'interno la circolazione del pubblico si organizza con scioltezza ed eleganza. Lo
schema di circolazione si articola a partire da due punti nodali.
Dalla hall di ingresso il pubblico potrà distribuirsi agilmente sia verso gli spazi per lo
shopping e la caffetteria ristorante al piano terra, sia verso gli spazi delle sale
polivalenti e delle gallerie di esposizione distribuiti al primo piani interrato e al primo
piano.
Terzo canale di circolazione: la scalinata centrale, che costituisce la spina dorsale
dell'edificio. Essa condurrà i lettori verso gli spazi di lavoro distribuiti ai piani superiori
e nel vecchio edificio.
C'è un terzo livello a cui si situa la seconda intersezione, nel punto finale della scala
e di arrivo della passerella che unisce i due edifici. Il ruolo principale di questo
crocevia è quello di guidare l'accesso a due spazi di servizi: il prestito a domicilio,
posto sulla passerella e il servizio di informazioni che resta localizzato nel vecchio
edificio.
Attività
70
Utenti medi giornalieri: 2.500
71
5. Dubai – National Library
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 51.500 mq, di cui 28.000 mq utili
Numero di piani: 2
Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 14.000 mq (50%)
Articolazione dei piani dell’edificio
Sottosuolo: biblioteca dei ragazzi, sala di lettura, libri rari e manoscritti, collezioni
private, collezioni musicali, ufficio informazioni, maazzini, microfilm, ufficio di
conservazione, locali tecnici
Piano terra: entrata, hall, corte interna, caffetteria, mostra permanente, mostra
temporanea, cataloghi, informazioni, uffici, periodici, audiovisivi, distribuzione
Posti a sedere
Posti a sedere della biblioteca: 500
Patrimonio documentario
Patrimonio documentario totale: 1.500.000, di cui 195.000 a scaffale aperto
Manoscritti e libri rari: 50.000
Altro: 234.000
Periodici: 2.400
Circolazione
La hall centrale deve riunire i diversi servizi al pubblico che sono stati scissi in due:
uno spazio centrale che serve come luogo di informazioni e i banconi localizzati al
centro della grande sala di lettura.
I posti di lettura sono lontani dai banconi, ma visto il numero dei lettori, si possono
verificare situazioni di confusione.
Il Centro per la cultura e il patrimonio ha una funzione di introduzione alla biblioteca.
72
Una delle caratteristiche del progetto è l'intrecciarsi di locali appartenenti a diverse
unità funzionali e parallelamente la dispersione di locali appartenenti alla medesima
unità.
73
6. Francoforte – Die Deutsche Bibliothek
sito web: <http://www.ddb.de>
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 47.000 mq di superficie utile; di cui 19.000 destinati a servizi
Magazzini/depositi: 30.000 mq (capienza 18 milioni di volumi)
Amministrazioni/uffici: edificio di 5000 mq con 360 postazioni
Patrimonio documentario
Patrimonio documentario totale: 6.000.000 di documenti, di cui 50.000 a scaffale
aperto
Incremento annuo: circa 200.000/300.000 documenti
Documenti multimediali: 30.000 documenti elettronici (di cui 580 CD in rete,
organizzati in 89 gruppi tematici).
Attrezzature
Terminali: 350 workstation in sala di lettura
Circolazione
Il piano terreno si apre con una “piazza” coperta da una cupola di vetro, da cui si
accede alle sale di lettura dislocate su tre piani (al pian terreno la sala multimediale,
al primo piano la grande sale di lettura generale, al secondo piano la sala di lettura
per i periodici) e allo spazio espositivo. Corpi separati sono destinati rispettivamente
agli uffici e al centro conferenze e restaurant. I magazzini sono sistemati in tre piani
sotterranei di 10.000 mq ognuno, coperti da un giardino.
Personale
400 unità lavorative
74
7. Parigi – Bibliothèque Nationale de France
sito web: <http://www.bnf.fr/>
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 365.178 mq, di cui 159.855 mq utili
Numero di piani: 20
Area di ingresso (musei, hall, attività culturali, caffetteria, area mostre, servizi
commerciali) + Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 55.220
mq (34,5%)
di cui sale lettura e consultazione: 26.000 mq (16,3%)
Magazzini/depositi: 57.360 mq (35,9%)
Amministrazioni/uffici: 52.343 mq (32,7%)
Posti a sedere
Posti a sedere della biblioteca: 1.693 (di studio) + 1.946 (di ricerca)
Patrimonio documentario
Patrimonio documentario totale: 10.000.000, di cui 400.000 a scaffale aperto
Manoscritti e libri rari: 200.000
Documenti audiovisivi: 1.128.000
Altro: 1.026.000
Periodici: 350.000
Attrezzature
Terminali: 3.000
Circolazione
Sia che si arrivi a piedi oppure che si parcheggi in uno dei due parcheggi esterni, non
si può che passare dall'esplanade.
75
Dopo l'esplanade, il pubblico è invitato a dirigersi verso la parte est: è in questa zona
che si collocano l'accesso al belvedere nella torre nord-est, lo spazio pedagogico, le
attività commerciali e di ristorazione, in prossimità dei luoghi di esposizione.
A partire dall'esplanade due tappeti mobili portano nella biblioteca, che consentono
di tenere sotto controllo l'afflusso. Si può anche arrivare direttamente all'ingresso
ovest parcheggiando al parcheggio di 700 posti della biblioteca.
Alla fine dei tappeti mobili, il pubblico è accolto nelle due grando hall, situate
simmetricamente sui lati est e ovest dell'edificio. Entrambe sono dotate di un banco
di accoglienza posto lateralmente, che fornisce materiale informativo e di
orientamento.
Da qui il lettore può essere indirizzato verso la biblioteca sul giardino, oppure verso
uno spazio di accreditamento dove sarà accolto da uno specialista dell'informazione,
che lo aiuterà a trovare la soluzione più adatta alla sua ricerca. Il lettore potrà così
ottenere una delle tessere della biblioteca. Da questo momento il pubblico si divide
tra quello destinato al livello sopra il giardino (pubblica lettura) e quello al piano del
giardino (biblioteca di ricerca).
Al piano alto sul giardino l'insieme delle collezioni si trova nelle sale (non ci sono
magazzini); se l'utente non trova quello che cerca valuterà con il personale della
biblioteca se passare al piano del giardino (cioè alla biblioteca di ricerca).
Attività
Il numero medio di lettori al giorno delle Sale di Lettura di Haut-de-jardin è di 2.464
di cui il 72% sono possessori della carta annuale. Queste sale di lettura mettono
complessivamente a disposizione 1.900 posti, di cui 1.179 prenotabili. Tali posti di
lettura sono così ripartiti nelle sale:
Sala A (Stampa)
Sala B (Audiovisivi)
Sala C (Scienza e Tecnica)
Sala D (Diritto, Economia, Politica)
Sale E, F, G e H (Letteratura e Arte)
Sala I (Ricerca Bibliografica)
Sala J (Filosofia, storia, scienza dell’uomo)
Totale
Numero totale dei lettori e delle consultazioni:
80
152
220
287
560
70
276
1.645
Numero di lettori (totale Numero delle consultazioni
delle entrate nelle sale di
76
Site F. Mitterand /Rez
de jardin
lettura)
24.535
44.786
670.421
-
Ripartizione dei lettori nei Dipartimenti:
Dipartimenti
Storia, filosofia,
scienze umane
Diritto, scienze sociali
ed economiche
Scienza e tecnica
Letteratura e arte
Audiovisivi
Ricerca bibliografica
Deposito
Totale
Numero di
Numero di lettori
Numero di
lettori di Haut di Rez de jardin consultazioni di rez
de jardin
de jardin
110.601
18.804
178.411
-
8.900
86.789
230.057
64.563
670.421
24.535
1.783
13.126
1.045
221
907
44.786
Acquisizioni di documenti stampati, audiovisivi ed elettronici nel 1998
Acquisti
Monografie
Periodici
Microforme
CDROM e
documenti
elettronici
Documenti
multi-supporto
Immagini fisse
Fonogrammi
Videogrammi
Doni
Scambi
75.665
11.151
17.775
72
7.277
1.897
953
5
23.392
3.849
-
Deposito
legale
49.672
50.000
2.033
-
-
-
2.517
2.517
25.526
6.865
1.300
-
-
14.251
7.079
25.526
21.116
8.379
Numero di notizie bibliografiche diffuse nel 1997 e nel 1998
Tipi di documenti
Libri
Pubblicazioni ufficiali
Pubblicazioni in serie
Musica a stampa
Atlanti e carte
Fonogrammi
Videogrammi
Documenti multimediali
multi-supporto
Documenti elettronici su
supporto
Utenti medi giornalieri: 4.500
77
Totale
156.006
66.897
18.728
2.110
1997
48.816
3.007
7.207
3.487
1.193
13.051
7.645
2.164
1998
45.868
2.467
7.068
4.046
1.714
8.605
8.681
2.885
1.122
1.704
8. Tallin – National Library of Estonia
Sito web: <http://www.nlib.ee/i_index.html>
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 45.000 mq
Numero di piani: 8
Magazzini/depositi: 13.206 (29,3%)
Articolazione dei piani dell’edificio
Piano terra: magazzini, servizi tecnici, entrata dei servizi
I piano: magazzini, servizi tecnici
Patrimonio documentario
Patrimonio documentario totale: 1.878.081
Carte geografiche: 10.666
Manoscritti e libri rari: 137
Documenti audiovisivi: 250.000
Periodici: 488.746
Circolazione
Utenti medi giornalieri: 3.000
78
C. Le biblioteche universitarie e specializzate
1. Gottingen – Niedersächsische Staats
und Universitätsbibliothek
sito web: <http://www.sub.uni-goettingen.de/java_home.htm>
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 33.000 mq
Numero di piani: 4
Area di ingresso (musei, hall, attività culturali, caffetteria, area mostre, servizi
commerciali): 4.000 mq (12,1%)
Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 6.000 mq (18,2%)
Magazzini/depositi: 10.000 mq (30,3%)
Amministrazioni/uffici: 5.500 mq (16,7%)
Articolazione dei piani dell’edificio
Piano terra: ingresso, ufficio informazioni e iscrizioni, manualistica, banco del
prestito, bibliotecari addetti al reference, spazio per i seminari, bibliografie, catalogo
autori, catlogo sistematico, catalogo per materie, uffici
I piano: agenzia della biblioteca della Bassa Sassonia, sala dei seminari, sala di
lettura (monografie), sala di lettura (collezioni speciali e audiovisivi), banco
distribuzione, postazioni di lavoro
II piano: catalogo centrale dello stato della Bassa Sassonia, trattamento delle opere,
sala di lettura (periodici), ufficio informazioni e distribuzione
III piano: direzione, amministrazione, relazioni pubbliche, sala di riunioni, servizi
tecnici, gestione delle collezioni raccordata al sistema di trasporto dei documenti
Patrimonio documentario
Patrimonio documentario totale: 5.330.000, di cui 500.000 a scaffale aperto
79
Circolazione
I diversi servizi impiantati all'interno delledificio si articolano in modo perfettamente
logico e rigoroso. Gli spazi pubblici sono accessibili a parire da una rotonda che dà
accesso da un lato alla caffetteria e agli spazi di lavoro libero ripartiti sui quattro
livelli superiori, dall'altra parte alla hall di accoglienza generale della biblioteca.
La hall di ingresso offre all'utente al suo ingresso nell'edificio una veduta di insieme
sui servizi pubblici, consentendogli un buon orientamento nonostante la complessità
dell'edificio.
Il livello di ingresso è il livello al quale si esercitano le funzioni principali della
biblioteca, il livello di base a partire dal quale l'utente può soddisfare essenziali
bisogni documentari. Su di esso troviamo:
1. Il banco di accoglienza, di orientamento generale, di informazione e di prestito
delle collezioni in libero accesso situate al piano superiore
2. I cataloghi alfabetico, classificato e sistematico
3. Il servizio di prestito dei documenti collocati nei magazzini, trasportati mediante
il sistema di trasporto automatico
4. La collezione di manuali in libero accesso
5. La sala mostre e l'auditorium/sala conferenze
6. Un accesso diretto all'amministrazione della biblioteca, situato accanto
all'ingresso
7. La scala principale che conduce alla collezioni in libero accesso dei due piani
superiori
8. La scala di accesso al guardaroba e ai servizi sanitari del piano inferiore.
Gli uffici dei bibliotecari specializzati sono collocati in prossimità del servizio di
reference, non essendo considerati come degli spazi interni di lavoro. È a questo
piano che si trovano i tre punti di controllo antifurto della biblioteca, il primo
all'ingresso della sala dei manuali, il secondo a quello della sala di reference, il terzo
al banco di prestito che costituisce il passaggio obbligato unico degli spazi di
consultazione dei documenti dei piani superiori.
Accessibili a partire dalla hall, si sviluppano a sud e a ovest due livelli di servizi
pubblici. Le monografie sono collocate al primo piano e i periodici al secondo.
80
L'architettura generale di questi due piani è organizzata in forma di dita di una mano
aperta, le cinque dita sono separate da spazi vuoti che si affacciano sui cataloghi e
sul servizio di reference del piano inferiore e delle passerelle consentono il passaggio
da un dito all'altro.
I due piani sono collegati da scale a struttura metallica leggera. Dal primo piano il
pubblico può accedere alle postazioni di lavoro private, a una sala di lavoro di
gruppo, a una piccola sala di lettura specializzata, alla sala di consultazione degli
audiovisivi e delle microforme. Ciascuno dei piani pubblici dispone di un posto di
informazioni e di comunicazione dove arriva il sistema di trasporto automatico dei
documenti.
Attività
Utenti medi giornalieri: 2.000 (agli spazi di lettura e di accesso diretto)
81
2. New York – Public Library, Science, Industry
and Business Library (SIBL)
sito web: <http://www.nypl.org/research/sibl/>
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 23.500 mq
Numero di piani: 8
Area di ingresso (musei, hall, attività culturali, caffetteria, area mostre, servizi
commerciali): 7.000 mq (23,5%)
Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 8.000 mq (26,9%)
Magazzini/depositi: 10.000 mq (33,6%)
Amministrazioni/uffici: 5.000 mq (16,8%)
Aree funzionali
Dorothy Cullman Circulating Library and Reading Room: 150 riviste correnti e 50.000
volumi a scaffale aperto
Online Catalog Center e Altman Delivery Desk: 42 terminali.
MacGraw Information Services Center: 60.000 volumi a scaffale aperto,
prevalentemente opere di consultazione
Richard Salomon Research Reading Room
Elizabeth and Felix Rohatyn Electronic Information Center: 72 workstation e
stampanti, 100 banche dati su CD-ROM
Harrison S. Kravis Electronic Training Center:
Posti a sedere
Posti a sedere della biblioteca: 800
Posti a sedere della sala conferenze/auditorium/sala riunioni: 550
Patrimonio documentario
Patrimonio documentario totale: 2.000.000
82
Personale
120,5 FTE
Attività
Utenti medi giornalieri: 2.400
83
3. Oslo - Universitetsbiblioteket
sito web: <http://www.ub.uio.no/>
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 29.730 mq
Numero di piani: 6
Amministrazioni/uffici: 16.000 mq (68,1%)
Articolazione dei piani dell’edificio
I piano interrato (-1): guardaroba, servizi ed entrata alla parte più bassa
dell'auditorium, collezione di periodici rilegati, posti a sedere, sala per fotocopie, sala
per rilegature, stanze per il personale
II piano interrato (-2): magazzini (sia compatti che scaffali)
Posti a sedere
Posti a sedere della biblioteca: 630
Patrimonio documentario
Patrimonio documentario totale: 2.000.000
Altro: 18.000.000 (brevetti)
Periodici: 110.000
Circolazione
Gli architetti hanno previsto tre grandi zone - A, B e C, con ulteriori livelli di
suddivisione:
A Area pubblica al di fuori del punto di controllo;
A1 Sale conferenza e auditorium;
A2 Cantina, cucina, sala conferenze;
A3 Sala mostre;
B Aree nella biblioteca con accesso pubblico;
B1 area di comunicazione, circolazione e informazione;
84
B2 Collezione a scaffale aperto e posti di lettura;
B3 Raccolte dell'istituzione ad accesso limitato;
C Aree nella biblioteca senza accesso pubblico o ad accesso pubblico controllato;
C1 Amministrazione;
C2 aree del personale;
C3 magazzini;
C4 funzioni tecniche, legatoria, entrata di servizio, posta, server.
85
4. Tokio – Gakusyuin University Library
sito web: <http://www.glim.gakushuin.ac.jp/gul/home-e.html>
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 34.162, di cui 27.705 mq utili
Numero di piani: 6
Area di ingresso (musei, hall, attività culturali, caffetteria, area mostre, servizi
commerciali): 4.800 mq (17,3%)
Sale lettura e consultazione: 7.397 mq (26,7%)
Magazzini/depositi: 7.491 mq (27%)
Amministrazioni/uffici: 3.209 mq (11,6%)
Centro conferenze/auditorium/sale riunioni: 6.457 mq (23,3%)
Altro: 9.606 mq (34,7%)
Articolazione dei piani dell’edificio
II piano interrato (-2): accesso ai piani superiori, postazioni private per studenti e
ricercatori, collezioni di grande formato, magazzini, locali tecnici
I piano interrato (-1): palco, anfiteatro del centro internazionale di conferenze,
salone, postazioni private per studenti e ricercatori, magazzini
Piano terra: hall centrale, accesso al centro internazionale di conferenze,
informazioni, accesso alle collezioni di ricerca, sale di lettura, entrata degli uffici,
direzione, amministrazione, sala di formazione del personale, sala riunioni,
conversione retrospettiva dei cataloghi
I piano: hall, accesso alla sala mostre, caffetteria, entrata principale della sala di
lettura, schedari, informazioni generali, servizio di ricerca, sala di lettura per ciechi,
collezione generale di reference, locali tecnici, sala dei seminari
II piano: centro internazionale di conferenze (accesso alle sale), entrata alla sala di
lettura dei periodici, ufficio informazioni sui periodici, dipartimento dei periodici,
collezione di periodici rilegati, depositi dei libri, locali tecnici, sala dei seminari
III piano: salone della biblioteca, sala dei seminari, hall, microforme, servizio
fotografico, collezione dei periodici rilegati, collezione di libri preziosi, sala di lettura
86
delle collezioni specializzate, auditorium per le collezioni audiovisive, dipartimento
degli audiovisivi, locali tecnici
IV piano: ancora parzialmente non occupato
Patrimonio documentario
Patrimonio documentario totale: 1.180.360
CD-ROM: 581.825
Periodici: 12.819
Attrezzature
Terminali: 400
Personale
142 unità
Circolazione
Il principio architettonico d'insieme è semplice: due triangoli, un passaggio coperto
tra i due, abbelliti da una torre.
L'entrata unica posta ai piedi della torre è infatti il punti di congiunzione tra le due
entità del Centro per l'informazione scolastica: la biblioteca centrale a sinistra, il
Centro internazionale per le conferenze a destra.
La biblioteca centrale è per metà interrata. La distribuzione dei locali è stata
concepita in funzione della loro frequentazione: accesso principale al primo piano
(opere di consultazione, collezioni generali e cataloghi), secondo piano ancora
generale (libri a stampa e periodici), piano terra e terzo piano più specializzati
(collezioni di ricerca, microforme, audiovisivi), il quarto piano è ancora parzialmente
non occupato.
L'obiettivo è quello di creare due biblioteche (la biblioteca di reference e di studio e
la biblioteca di ricerca). Gli spazi di lavoro vogliono rispondere a tutti i tipi di
consultazione: sale di lavoro disperse a tutti i piani, alcune di grande ampiezza, altre
più piccole, altre per attività collettive.
87
Si è voluta creare una circolazione fluida e senza costrizioni. Il lettore può prelevare
i documenti in tutte le sezioni ad accesso non riservato e può restituirli al primo
ufficio di informazioni che trova sul suo percorso.
88
Tab. 1 – Analisi comparativa degli spazi di alcune delle biblioteche censite
Attività
BEIC - Milano
Biblioteca Civica
di Torino
Sala Borsa Bologna (1)
Biblioteca di
Alessandria (2)
Università di
Gottinga (3)
Università di
Tokio (4)
Biblioteca
nazionale di
Dubai (4)
Biblioteca
nazionale di
Biblioteca di
Bordeaux (6)
Biblioteca di S.
Etienne (6)
Biblioteca di
Marsiglia (6)
Biblioteca di
Phoenix (7)
SIBL di New
York (3)
Biblioteca di
Lione (6)
Biblioteca di
Copenaghen (3)
Biblioteca di
Vancouver (8)
Biblioteca
dell'Aia (3) *
Biblioteca di
Rotterdam (8)
San Francisco
Public Library
Denver Public
Library (10)
Biblioteca
nazionale di
Università di
Oslo (8) *
Superficie
Di cui utile
complessiva
Numero
dei piani
50.000
50.000
23.700
23.700
20.650
20.650
4
69.000
69.000
13
33.000
33.000
4
34.162
27.705
6
64.000
57.000
13
51.500
28.000
2
45.000
45.000
8
26.000
26.000
35.000
35.000
23.000
23.000
26.074
26.074
23.500
23.500
27.800
27.800
Area di ingresso
(musei, hall,
attività culturali,
caffetteria, area
mostre, servizi
commerciali)
5.200
10,4
2.300
9,7
5.000
24
4.210
6,1
4.000
12,1
4.800
17,3
6.600
11,6
Area della
biblioteca vera e
propria
accessibile al
pubblico
17.500
35
13.190
55,7
11.780
57
Di cui sale
lettura e
consultazione
11.800
23,6
8.200
34,6
Centro
Di cui aree
Di cui area Magazzini/ Amministrazione/ conferenze/au
per collezioni
multimediale depositi
uffici
ditorium/sale
specializzate
riunioni
4.500
9
1.340
5,7
1.200
2,4
15.000
30
3.650
15,4
37.230
54
6.000
18,2
10.000
30,3
7.491
27,0
26.300
46,1
7.397
26,7
15.300
26,8
14.000
50
3.500
7
2.970
12,5
1.500
3
370
1,6
10.860
15,7
5.500
16,7
3.209
11,6
21.840
31,7
6.457
23,3
Altro
5.500
11
3.950
16,7
9.606
34,7
14.000
50
13.206
29,3
7.500
28,8
4.000
11,4
11.141
48,4
12.000
43
16.000
68,1
10.270
37
21500
67,2
57.360
35,9
10.000
33,6
52.343
32,7
5.000
16,8
8
40.000
32.000
4
35.150
32.236
9
24.000
8
5.630
20,3
4.440
16
15.000
63
6.000
25
6.000
25
20.000
57
5.000
14
10.000
29
10.500
32,8
3.000
13
1.000
35.000
35.000
7
37.800
37.800
8
365.178
159.855
20
29.730
29.730
6
10.000
29
55.220
34,5
7.000
23,5
26.000
16,3
8.000
26,9
* Le ripartizione per aree funzionali è stata effettuata per queste biblioteche sulla base di una stima in base alla suddivisione delle funzioni tra i piani della biblioteca
N.B. Nella comparazione non sempre si è potuto tener conto di tutti gli spazi (anche a causa di una certa disomogeneità nelle funzioni) ed il calcolo delle percentuali è talvolta approssimativo, per cui
89
Tab. 2 – Analisi comparativa dei patrimoni di alcune delle biblioteche censite
Attività
Totale volumi
Di cui a
scaffale aperto
Carte
geografiche
Manoscritti e
libri rari
CD-ROM
Documenti
audiovisivi
1500
12.500
100
250.000
Altro
Periodici
BEIC - Milano
Biblioteca Civica di
Torino
Sala Borsa - Bologna
(1)
Biblioteca di
Alessandria (2)
Università di Gottinga
(3)
Università di Tokio (4)
100.000
4-8.000.000
5.330.000
50.000
110.000
665
500.000
1.180.360
581825
12819
Biblioteca nazionale di
Algeri (4)
Dubai (4)
Biblioteca nazionale di
Tallin - Estonia (4)
Biblioteca di Bordeaux
(6)
Biblioteca di S. Etienne
(6)
Biblioteca di Marsiglia
(6)
Biblioteca di Phoenix
(7)
1.500.000
195000
1.878.081
50.000
10.666
234.000
137
2400
20.245
488.746
545000
120000
6000
20000
2000
255.000
55.000
1.500
15.000
700
1254912
433077
SIBL di New York (3)
2.000.000
Biblioteca di Lione (6)
1123511
108800
959
18.000.000
(brevetti)
178987
310
27000
500000
50000
6000
1.800.000
700
14.000
110.000
2600
Biblioteca di
Copenaghen (3)
Biblioteca di
Vancouver (8)
Biblioteca dell'Aia (3) *
Biblioteca di
Rotterdam (8)
San Francisco Public
Library (9) *
Denver Public Library
(10)
Biblioteca nazionale di
Parigi (11)
Università di Oslo (8) *
50000
2000
7500
10.000.000
400.000
2.000.000
500.000
200.000
1128000
1026000
350.000
* Le ripartizione per aree funzionali è stata effettuata per queste biblioteche sulla base di una stima in base alla suddivisione delle funzioni tra i piani
della biblioteca
N.B. Nella comparazione non sempre si è potuto tener conto di tutti gli spazi (anche a causa di una certa disomogeneità nelle funzioni) ed il calcolo delle
90
percentuali è talvolta approssimativo, per cui in molti casi il totale non è uguale a 100. Dove possibile, i calcoli sono stati effettuati sulla base della
superficie netta.
Tab. 3 – Altri dati conoscitivi delle biblioteche censite
Attività
Utenti giornalieri
Posti a
Posti a sedere di sala
sedere
conferenze/auditorium/ Personale Terminali
della
sale riunioni
biblioteca
BEIC - Milano
Biblioteca
Civica di
Sala Borsa Bologna (1)
Biblioteca di
Alessandria (2)
Università di 2.000 (spazi di lettura e
Gottinga (3)
di accesso diretto)
Università di
Tokio (4)
Biblioteca
2.500/2.000
nazionale di
Dubai (4)
Biblioteca
nazionale di
Biblioteca di
Bordeaux (6)
Biblioteca di S.
Etienne (6)
Biblioteca di
Marsiglia (6)
Biblioteca di
Phoenix (7)
SIBL di New
York (3)
Biblioteca di
Lione (6)
Biblioteca di
Copenaghen
Biblioteca di
Vancouver (8)
Biblioteca
dell'Aia (3) *
Biblioteca di
Rotterdam (8)
San Francisco
Public Library
Denver Public
Library (10)
Biblioteca
nazionale di
Parigi (11)
Università di
Oslo (8) *
900
250
3500
3200
335
578
770
142
370
400
400
500
3.000
3.151
1.136
1.000
150
n.d.
1635
2.400
630
3.937
960
80
2.500
1200
600
265
700
800
4.500
299
1100
1693 (di
studio) +
1.946 (di
ricerca)
800
3000
550
120,5 FTE
* Le ripartizione per aree funzionali è stata effettuata per queste biblioteche sulla base di una stima
in base alla suddivisione delle funzioni tra i piani della biblioteca
N.B. Nella comparazione non sempre si è potuto tener conto di tutti gli spazi (anche a causa di una
certa disomogeneità nelle funzioni) ed il calcolo delle percentuali è talvolta approssimativo, per cui
in molti casi il totale non è uguale a 100. Dove possibile, i calcoli sono stati effettuati sulla base della
superficie netta.
91
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