COMUNICATO STAMPA Grande collaborazione tra ospedali di Grosseto, Siena e Firenze salva la vita a giovane grossetano sottoposto a trapianto di polmone Grande collaborazione tra le rianimazioni di tre ospedali toscani, Grosseto, Siena e Firenze, per salvare la vita a un giovane paziente affetto da malattia polmonare terminale e sottoposto poi a trapianto di polmone. L’importante risultato è stato il frutto di un lavoro durato circa due mesi e che ha coinvolto diverse équipe multidisciplinari. A gennaio un grossetano di 38 anni, affetto da fibrosi cistica, ha avuto un peggioramento della malattia e da Grosseto, dove era seguito dalla nascita nel centro specializzato della Pediatria dell'ospedale, è stato trasferito a Firenze, nella rianimazione dell’ospedale di Careggi, dove è stato messo in ECMO, una procedura che consente ai pazienti di poter arrivare al trapianto perché, attraverso una macchina, il sangue viene ossigenato di continuo, supportando quindi la funzione respiratoria e mantenendo autonomia nella funzione cardiaca. Successivamente è stato trasferito a Siena, presso il policlinico Santa Maria alle Scotte e affidato alle cure della Rianimazione e Medicina Critica. L’uomo, già inserito in lista trapianti, è stato così stabilizzato e, da Siena, è stata richiesta l’urgenza nazionale per la ricerca di polmoni compatibili. La speranza è arrivata da Teramo dopo cinque giorni. Il doppio trapianto di polmone è stato eseguito a Siena, dove ha sede l’unico centro trapianti polmone della Toscana. Le condizioni del paziente erano molto gravi ma dopo circa un mese di permanenza e cure in Terapia Intensiva Cardiotoracica, con grande dedizione di tutto il personale, il pericolo è passato e il 38enne è stato trasferito prima nella degenza della Chirurgia Toracica e, attualmente, è affidato alle cure dello staff di Malattie Respiratorie e Trapianto Polmonare. Il paziente sta effettuando la specifica riabilitazione insieme allo staff delle fisioterapiste. “E’ stato un lungo percorso – spiega il chirurgo toracico Luca Voltolini – che ha richiesto una grande collaborazione e forza di volontà da parte del paziente, che ha sempre creduto nel futuro che aveva davanti, e un forte sostegno dalla sua famiglia e da noi tutti”. La fibrosi cistica è una malattia genetica da cui non si può guarire ma, grazie al trapianto di polmone, questo paziente potrà continuare ad avere polmoni sani che non saranno più attaccati dalla malattia. “Continuerà ad essere seguito dal centro di riferimento regionale per la fibrosi cistica – conclude Bonizella Biagioli, responsabile Area Rianimazioni - che ha sede a Firenze e dallo staff del centro trapianti di polmone dell’AOU Senese. E’ un bell’esempio di collaborazione e sinergia tra ospedali toscani, terapie intensive e professionisti diversi, segno che quando si lavora in rete si possono ottenere risultati importanti e, a volte, inimmaginabili”.