Purificazione virtuale di una proteina Prima di iniziare leggere i seguenti paragrafi: 1. SCENARIO Lavorate da poco in un nuovo laboratorio e avete avuto il compito di purificare una proteina nel modo più economico possibile. Avete a disposizione tutto il materiale che vi serve. Purtroppo nel laboratorio non c’è nessuno tranne un tecnico e il vostro tutor è dovuto partire per un congresso: in altre parole siete soli! Dovete prendere da soli tutte le decisioni. Buona fortuna! 2. PER INIZIARE Quando selezionerete Start dal menu, selezionate la miscela default. Scegliete la proteina da purificare dal menu a tendina (ne avete 20 a disposizione). Scoprirete che la proteina ha un’attività enzimatica e che è stato messo a punto un saggio specifico. Avete a disposizione una collezione di anticorpi e sono stati selezionati 3 anticorpi monoclonali e un anticorpo policlonale che sono specifici per la vostra proteina. Tuttavia, il tecnico presente in laboratorio non è molto contento di prendere ordini da un nuovo arrivato e non vi darà nessun suggerimento né vi avvertirà nel caso commettiate un errore. Tenete presente che se perdete l’attività enzimatica, o effettuate più di 10 tappe di frazionamento o spendete troppi soldi, verrete allontanati. Cercate di evitare questi errori. 3. STRATEGIA Considerazioni iniziali Non esiste una singola procedura con la quale una singola proteina può essere isolata in forma pura, ma bisogna mettere in campo una serie di procedure ciascuna delle quali tenta di sfruttare le caratteristiche strutturali e funzionali della proteina. Selezionando le procedure appropriate ed applicandole in una logica sequenza di frazionamento, di solito è possibile ottenere un grado elevato di purezza della proteina desiderata, con una resa accettabile. Non esiste un ordine standard con cui utilizzare queste procedure per ottenere una purificazione ottimale. Una conoscenza delle basi teoriche di ciascuna tecnica di frazionamento vi consentirà di scegliere una sequenza di tecniche con cui tentare la purificazione. Tuttavia, lo sviluppo di un protocollo ottimale implica un numero vario di prove per verificare l’efficacia di ciascuna tappa di purificazione. Indipendentemente dallo schema di purificazione adottato, è essenziale tener presente che le proteine sono molecole delicate. L’esposizione a temperature anche moderatamente elevate, può causare denaturazione e quindi tutte le tappe di purificazione devono essere condotte a basse temperature (0- 4°C). Le proteine sono anche sensibili a estremi di pH, quindi le tappe di purificazione dovrebbero essere effettuate in una soluzione tamponata (pH 7.0) e dovrebbero essere evitati pH estremi. Infine, poiché molte proteine sono più instabili in soluzioni diluite la concentrazione delle proteine non dovrebbe essere molto bassa. Isolamento della proteina in forma solubile Sebbene il programma simula la purificazione di proteine da una soluzione, il punto di partenza per la purificazione di una proteina è di solito una coltura di cellule batteriche, vegetali o animali oppure un particolare tessuto o organo. Sappiamo quali sono le procedure per ottenere l’estratto grezzo, quindi considereremo che queste siano già state applicate. Scelta del metodo di purificazione Sono disponibili numerose procedure per purificare una proteina, alcune delle quali sono più utilizzate rispetto ad altre. Lo schema ottimale di purificazione per una particolare proteina dipende principalmente dalle sue caratteristiche chimico-fisiche. Di seguito sono indicate alcune linee guida per la selezione delle tecniche ma dovreste ricordare che le condizioni di applicazioni di questi metodi sono sempre frutto di prove ed errori. 1) Gli steps iniziali in uno schema di purificazione sono di solito quelli che hanno un basso potere di risoluzione come la precipitazione con solfato d’ammonio o, per alcune proteine, la denaturazione a calore. Queste procedure hanno il vantaggio di ridurre molto la quantità iniziale di proteine totali in modo che le successive tappe di frazionamento (cromatografie) che hanno un potere di risoluzione più elevato, possono essere applicate con più efficacia. 2) Di solito è più efficiente scegliere una serie di tecniche che sfruttano proprietà diverse delle proteine piuttosto che ripetere una serie di tappe che sfruttano la stessa proprietà. Quindi, gli schemi di purificazioni che utilizzano le cromatografie, di solito includono almeno una gelfiltration ed una scambio ionico. Con il frazionamento mediante cromatografia, solitamente si sacrifica un po’ la resa per aumentare la purezza. In altre parole non cercate di recuperare fino all’ultimo mg di proteina se questo significa includere frazioni contenenti molte proteine contaminanti. Le frazioni da associare insieme per le tappe successive di frazionamento dovrebbero essere scelte sulla base della massima purezza con una resa ragionevole. 3) Un’altra importante considerazione di un processo di purificazione è il costo. Si deve considerare sia il materiale utilizzato che il tempo impiegato. Alcune tecniche sono economiche e veloci (solfato d’ammonio e trattamento a calore) mentre altre sono più costose e richiedono più tempo. Monitorare la purificazione Ciascuna procedura di purificazione suddivide la miscela iniziale di proteine in un numero vario di frazioni una o più delle quali conterranno la proteina d’interesse mentre altre non conterranno la proteina d’interesse e verranno scartate. Ovviamente, per determinare quali frazioni bisogna conservare e quali scartare dobbiamo essere capaci di rivelare e quantizzare la proteina d’interesse. Se la proteina è un enzima, si deve disporre di un saggio specifico dell’attività enzimatica. Se la proteina è invece un ormone, si può utilizzare un saggio di legame. Il software di simulazione assume per semplicità che la proteina da purificare sia un enzima. Oltre a misurare la quantità della proteina d’interesse in tutte le frazioni in ciascuna tappa di frazionamento è anche necessario determinare la quantità di proteine totali presenti in ciascuna frazione. Questa informazione è necessaria non solo per decidere quali frazioni utilizzare per le tappe successive, ma anche per permettere di verificare il grado di purificazione in ciascuna tappa e la resa in ogni tappa di purificazione. Valutazione della purezza All’ultimo stadio di purificazione, quando i profili delle proteine e dell’attività enzimatica nelle frazioni coincidono potreste credere che avete purificato l’enzima. La prova che la proteina è pura si ottiene semplicemente mediante un gel in SDS colorato con Blu di Coomassie. Data l’elevata risoluzione di questa tecnica se il vostro campione mostra una sola banda, potete ragionevolmente pensare che la proteina sia pura. ADESSO SIAMO PRONTI PER INIZIARE Andate all’indirizzo web: http://www.agbooth.com/pp_ajax/ Cliccate dal menu START from the beginning. Scegliere Default mixture. Purificherete una proteina da una miscela di 20 proteine diverse. Scegliete il numero della proteina dal menu a tendina. Riportate di seguito le informazioni che appaiono nel menù a tendina: 1. Quale numero avete scelto?----------------------------------------------2. A quale temperatura e per quanto tempo l’attività dell’enzima è stabile?--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------3. A quale valore di pH la vostra proteina è stabile?...................................................................... Cliccate sul menù PAGE e scegliete 2-dimensional gel e Coomassie blue per visualizzare tutte le proteine della miscela. Poi scegliere Immunoblot per visualizzare quale delle 20 proteine è la vostra. Riportate le informazioni ottenute di seguito: 4. Qual è il Peso Molecolare approssimativo della vostra proteina?--------------------------------5. Qual è il punto isoelettrico di questa proteina?------------------------------------------------------( il punto isolelettrico è il valore di pH a cui compare lo spot nell’immunoblot) Cliccate di nuovo sul menù PAGE e scegliete Hide Immunoblot per ritornare alla pagina principale. Adesso avete le informazioni di base sulla vostra proteina e siete pronti per iniziare a purificarla. Scegliete una tecnica dal menù SEPARATION per iniziare la vostra purificazione. In ciascuna tecnica di separazione cliccare su INFO per avere più informazioni sulla tecnica e per avere un aiuto sulla scelta dei parametri opportuni. Registrate sempre ogni parametro che scegliete in ciascuna step di purificazione su un foglio. Dopo aver effettuato il frazionamento virtuale vedrete una finestra di dialogo che riporta i risultati della separazione oppure un grafico che riporta il numero di frazioni in funzione dell’assorbimento a 280 nm. Se si apre una finestra di dialogo dovete cliccare CANCEL se volete annullare questa tappa oppure OK se volete salvare la tappa di purificazione. Se ottenete un grafico, scegliete ASSAY ENZYME ACTIVTY dal menù FRACTIONS per vedere quali frazioni contengono il vostro enzima. Potete anche verificare il progresso della purificazione guardando il 2-D-GEL dal menù PAGE. A questo punto dovete decidere se il metodo di separazione scelto è stato efficace. Se non è stato efficace scegliete ABANDON THIS STEP AND CONTINUE dal menù QUIT. Se invece volete continuare con la purificazione, scegliete POOL FRACTIONS dal menù FRACTIONS. Compare una finestra di dialogo dove dovete indicare quali frazioni raccogliere. Per ciascuna frazione premere ADD. Potete raccogliere fino ad un massimo di 15 frazioni. Una volta raccolte le frazioni non potete più tornare indietro. Dopo ogni tappa di purificazione, ricopiate l’informazione che appare nella finestra intitolata Situation after step. Controllate anche il 2-D-GEL per verificare la purezza. Potete anche controllare il PROGRESS REPORT nel menù HELP per controllare la resa e i costi di tutte le tappe che avete effettuato. OBIETTIVI DELLA STRATEGIA DI PURIFICAZIONE Utilizzando tutto ciò che avete appreso a lezione, dopo aver imparato di più sulle tecniche e, dopo aver effettuato prove e commesso errori, lavorate su una strategia di purificazione che rispetti TUTTI questi criteri: a) b) c) d) Alla fine della purificazione deve essere presente solo UNA proteina sul 2-D-Gel Dovete effettuare al massimo 5 steps di purificazione Dovete ottenere una resa minimo del 60% Dovete avere un costo minore di 7 pounds/h/100U Una volta finito, utilizzate il PROGRESS REPORT finale per rispondere alle seguenti domande (vi può aiutare consultare i paragrafi precedenti) 6. Copiate il FINAL PROGRESS REPORT nella tabella dell’allegato A e rispondete alle domande. L’esercitazione può essere discussa, a vostra scelta, all’esame. Allegato A COGNOME-----------------------------NOME--------------------------------------------MATR…………………………………………. 1. Quale numero avete scelto?----------------------------------------------2. A quale temperatura e per quanto tempo l’attività dell’enzima è stabile?--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------3. A quale valore di pH la vostra proteina è stabile?...................................................................... 4. Qual è il Peso Molecolare approssimativo della vostra proteina?--------------------------------5. Qual è il punto isoelettrico di questa proteina?------------------------------------------------------- STEP Procedura Proteine (mg) Enzima (unità) Resa Arricchimento Numero dell’enzima proteine (%) su 2Dgel Costo Iniziale 1 2 3 4 5 6. Come avete verificato la purezza dell’enzima in ciascuna tappa? 7. Che cos’è la RESA e come viene calcolata? 8. Che cosa vi dice il parametro arricchimento circa ogni tappa della vostra strategia di purificazione? 9. Che cosa è importante nel decidere se la vostra strategia di purificazione è stata efficace?