11/01/2011 La Nuova Ferrara «Nel Sant’Anna vedo un'area residenziale» Mini appartamenti per anziani soli e studenti universitari Leggo nella rubrica il dibattito della Nuova Ferrara l'intervento dell'architetto Carlo Bassi che propone un pronto soccorso tra la città e Cona nel vecchio ospedale. In qualità di medico anestesista-rianimatore scrivo per esprimere la mia visione circa questo problema sollevato più volte da vari cittadini e riportato spesso anche nel vostro quotidiano. Premetto che il punto di vista dal quale mi pongo è quello del paziente, ovvero del cittadino che necessita di assistenza non prevista. Se la patologia non appare grave, il paziente (che è in grado di camminare) può essere accompagnato, o venire spontaneamente come talora accade, al presidio in grado di garantirgli tutte le cure generali o specialistiche necessarie. In questo caso la nuova struttura di Cona garantirà al paziente la possibilità di effettuare tutte le prestazioni diagnostiche e gli interventi terapeutici necessari ed un pronto soccorso tra la città e Cona nel vecchio ospedale sarebbe solo uno spreco di denaro del contribuente. Se la patologia appare grave e urgente (ne sono esempi difficoltà a respirare, forte dolore addominale), il servizio 118 con presenza di un infermiere a bordo durante il tragitto è in grado di assistere e accompagnare il paziente al presidio di Cona che gli garantirà le cure necessarie. La nuova struttura infatti permetterà di effettuare gli esami del sangue e radiografie, Tac o altro, e gli interventi chirurgici necessari. In questo caso un pronto soccorso tra la città e Cona nel vecchio ospedale potrebbe soltanto ritardare l'esecuzione di indagini o interventi urgenti. Se la patologia appare grave ed emergente (ovvero abbisogna di assistenza immediata, come ad esempio in caso di perdita di coscienza, o forte dolore al petto), il servizio 118 con ambulanza attrezzata e presenza di medico a bordo garantisce che le prime cure vengano prestate direttamente sul luogo, che il paziente sia assistito durante il tragitto, e che il presidio di Cona sia allertato a prestargli subito tutte le cure necessarie. In questo caso un pronto soccorso tra la città e Cona nel vecchio ospedale rappresenterebbe un pericolo, non essendo dotato dei molteplici supporti specialistici immediatamente necessari. Evidentemente questa analisi non considera gli interessi dei familiari dei pazienti che verranno curati al nuovo ospedale di Cona. Sono tuttavia convinta che essi abbiano talmente a cuore la guarigione e la sicurezza delle cure prestate ai loro cari da sobbarcarsi gli inconvenienti legati al tragitto, che peraltro l'amministrazione cittadina sembra impegnata a limitare. La qualità delle cure che il personale potrà garantire nel nuovo ospedale di Cona deve rappresentare il miglior argomento per la popolazione tutta, pazienti, familiari e personale. Espresso il parere in qualità di medico, chiedo ospitalità per dire la mia circa l'area tra Giovecca e Fossato di Mortara. La mia proposta è di ristrutturare gli edifici esistenti per creare un'area residenziale con piccoli appartamenti da affittare in egual misura a studenti ed anziani soli. In altre parole la mia utopia sarebbe di vedere insieme vecchi, ancora autonomi o che richiedano una minima assistenza, e giovani: tale tipo di convivenza è stato frequente in passato nelle città universitarie e ha lasciato legami di affetto che si sono protratti per tutta la vita. Molte famiglie che mandano i loro figli a studiare lontano vedrebbero con piacere una tale iniziativa. Maurizia Capuzzo Medico presso l'Unità Operativa di Anestesia Rianimazione Universitaria Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara e