02/04/2011 La Nuova Ferrara

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11/01/2011 La Nuova Ferrara
«Nel Sant’Anna vedo un'area residenziale»
Mini appartamenti per anziani soli e studenti universitari
Leggo nella rubrica il dibattito della Nuova Ferrara l'intervento dell'architetto
Carlo Bassi che propone un pronto soccorso tra la città e Cona nel vecchio
ospedale.
In qualità di medico anestesista-rianimatore scrivo per esprimere la mia visione
circa questo problema sollevato più volte da vari cittadini e riportato spesso
anche
nel
vostro
quotidiano.
Premetto che il punto di vista dal quale mi pongo è quello del paziente, ovvero
del
cittadino
che
necessita
di
assistenza
non
prevista.
Se la patologia non appare grave, il paziente (che è in grado di camminare) può
essere accompagnato, o venire spontaneamente come talora accade, al presidio
in grado di garantirgli tutte le cure generali o specialistiche necessarie.
In questo caso la nuova struttura di Cona garantirà al paziente la possibilità di
effettuare tutte le prestazioni diagnostiche e gli interventi terapeutici necessari
ed un pronto soccorso tra la città e Cona nel vecchio ospedale sarebbe solo uno
spreco
di
denaro
del
contribuente.
Se la patologia appare grave e urgente (ne sono esempi difficoltà a respirare,
forte dolore addominale), il servizio 118 con presenza di un infermiere a bordo
durante il tragitto è in grado di assistere e accompagnare il paziente al presidio
di Cona che gli garantirà le cure necessarie. La nuova struttura infatti
permetterà di effettuare gli esami del sangue e radiografie, Tac o altro, e gli
interventi
chirurgici
necessari.
In questo caso un pronto soccorso tra la città e Cona nel vecchio ospedale
potrebbe soltanto ritardare l'esecuzione di indagini o interventi urgenti.
Se la patologia appare grave ed emergente (ovvero abbisogna di assistenza
immediata, come ad esempio in caso di perdita di coscienza, o forte dolore al
petto), il servizio 118 con ambulanza attrezzata e presenza di medico a bordo
garantisce che le prime cure vengano prestate direttamente sul luogo, che il
paziente sia assistito durante il tragitto, e che il presidio di Cona sia allertato a
prestargli
subito
tutte
le
cure
necessarie.
In questo caso un pronto soccorso tra la città e Cona nel vecchio ospedale
rappresenterebbe un pericolo, non essendo dotato dei molteplici supporti
specialistici
immediatamente
necessari.
Evidentemente questa analisi non considera gli interessi dei familiari dei
pazienti
che
verranno
curati
al
nuovo
ospedale
di
Cona.
Sono tuttavia convinta che essi abbiano talmente a cuore la guarigione e la
sicurezza delle cure prestate ai loro cari da sobbarcarsi gli inconvenienti legati al
tragitto, che peraltro l'amministrazione cittadina sembra impegnata a limitare.
La qualità delle cure che il personale potrà garantire nel nuovo ospedale di Cona
deve rappresentare il miglior argomento per la popolazione tutta, pazienti,
familiari
e
personale.
Espresso il parere in qualità di medico, chiedo ospitalità per dire la mia circa
l'area tra
Giovecca
e
Fossato
di
Mortara.
La mia proposta è di ristrutturare gli edifici esistenti per creare un'area
residenziale con piccoli appartamenti da affittare in egual misura a studenti ed
anziani soli. In altre parole la mia utopia sarebbe di vedere insieme vecchi,
ancora autonomi o che richiedano una minima assistenza, e giovani: tale tipo di
convivenza è stato frequente in passato nelle città universitarie e ha lasciato
legami di affetto che si sono protratti per tutta la vita. Molte famiglie che
mandano i loro figli a studiare lontano vedrebbero con piacere una tale
iniziativa.
Maurizia
Capuzzo Medico
presso
l'Unità
Operativa
di
Anestesia
Rianimazione Universitaria Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara
e
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