CERMIGNANO
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Come arrivare
A24 RM-TE uscita Basciano/ proseguire in direzione Val Vomano/ Penna S. Andrea/
Cermignano
da Napoli: A1 NA-RM uscita Cassino/ proseguire in direzione Sora/ Avezzano/ A25
direzione L’Aquila-Teramo/ A24 uscita Basciano/ proseguire in direzione Val Vomano/
Penna S. Andrea/ Cermignano
Emergenze culturali
Chiesa di S. Lucia (già S. Silvestro papa)
L’aspetto odierno della chiesa di S. Lucia si deve ad un rimaneggiamento delle
strutture realizzato nel XVIII secolo secondo i dettami del gusto barocco. Le
origini della chiesa sono tuttavia più antiche, riferibili al XII-XIII secolo, periodo
in cui era intitolata a San Silvestro papa, patrono di Cermignano.
La facciata, dalle linee convesse, ripropone in maniera semplificata le forme del
Barocco romano del Borromini. Una cornice marcapiano a forte aggetto separa il
portale, caratterizzato da un timpano curvilineo, dalle due aperture ad oculo che
lo sovrastano; ai lati, delle lesene poco rilevate seguono l’andamento della parete
e terminano nella cornice che chiude la facciata.
A sinistra si erge la torre campanaria che rimanda nelle forme ai campanili della
cattedrale di Teramo e di Atri.
All’interno la chiesa presenta un impianto di tipo basilicale con transetto e cupola
emisferica; la copertura è a volta a botte lunettata.
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Fig. 1 – Chiesa di S. Lucia (foto di F. Mosca tratta da www.seridubbi.it)
Impreziosiscono l’ambiente un pulpito ligneo settecentesco ed una serie di
interessanti tele dipinte ad olio sempre del XVIII secolo; alcune tele recano la
data e la firma di Giuseppe Prepositi, un pittore teramano formatosi alla scuola
seicentesca napoletana ed in particolare ai modi di Francesco Solimena, cui per
confronti stilistici vengono attribuiti anche altri dipinti conservati all’interno
della chiesa.
Alla sua mano possiamo far risalire le tele dell’abside, un S. Emidio e un
Sacerdote tra Angeli (datata 1788 e firmata), così come le tele che ornano i bracci
del transetto: a sinistra l’Annunciazione e l’Adorazione dei pastori (datata 1759 e
firmata), a destra l’Adorazione dei Magi e la Visita a S. Elisabetta (datata 1788 e
firmata).
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Non sono riferibili al Prepositi i dipinti raffiguranti l’Addolorata tra i Santi
Rocco e Silvestro e l’Ascensione della Madonna, databili comunque al XVIII
secolo.
In sagrestia si conserva un Compianto su Cristo morto del Seicento, copia di
dell’opera realizzata dal pittore fiammingo Van Dyck, ora al Museo Reale di
Anversa. Lo studioso Pacelli ha ricondotto il dipinto alla mano di G. B. Spinelli,
un artista napoletano scoperto dal Longhi, che, attivo tra il 1630 ed il 1660, operò
in Abruzzo tra il 1640 ed il 1653.
Convento e Chiesa di S. Eustachio
Il convento venne fondato nel 1672 e poco dopo, nel 1678, venne annessa la
chiesa dedicata a S. Eustachio, voluta dal marchese Rinaldo De Sterlich.
Il convento, diversamente della chiesa, venne rimodernato nel 1720. Al suo
interno vi si custodiva una importante raccolta di libri che fu smantellata a
seguito della soppressione degli ordini religiosi e che oggi è conservata presso la
Biblioteca "Delfico" di Teramo.
La chiesa di S. Eustachio presenta una facciata priva di elementi decorativi: il
portale, che reca incisa sull’architrave la data di edificazione, è preceduto da un
portico a due arcate, al di sopra del quel apre un’unica e piccola apertura ad
oculo.
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Fig. 2 – Chiesa di S. Eustachio (foto tratta da www.teramoeprovincia.com)
Fig. 3 – Chiesa di S. Eustachio, portale (foto di G. Lattanzi, tratta da www.inabruzzo.it)
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Fig. 4 – Chiesa di S. Eustachio, altare (foto tratta da Del Vecchio L., Fratelli marangoni e tabernacoli
lignei. Un capitolo di storia cappuccina in Abruzzo, Edizioni Tabula, Lanciano 2001, p. 66)
All’interno della chiesa, a navata unica, troneggia il monumentale altare ligneo
dalle forme barocche ed il prezioso tabernacolo a tempietto.
Visita anche: http://www.regione.abruzzo.it/xCultura
La grande mostra dell’altare è divisa in tre scomparti: la parte centrale è
fiancheggiata da due colonne con capitello corinzio che sorreggono una
trabeazione a dentelli, cui fa da coronamento un timpano ad arco, interrotto al
centro da un tempietto a volute laterali e timpano triangolare; ai lati, completano
la struttura due cornici riccamente intagliate con motivi fogliacei e pinnacolo
centrale. Arricchivano la composizione delle preziose tele seicentesche, attribuite
a partire dal Bologna al pittore Giacomo Farelli (1624 - 1706), che purtroppo
sono state rubate anni fa e non più ritrovate. Esse raffiguravano al centro la
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Visione di S. Eustachio, ai lati S. Francesco d’Assisi e S. Brunone ed in alto
l’Eterno Padre.
La piccola aula della chiesa di S. Eustachio è resa comunque preziosa da altre
tele che vi si conservano, riferibili tutte alla seconda metà del Seicento.
Dietro l’altare maggiore troviamo il Riposo nella fuga in Egitto, opera attribuita
alla bottega di Andrea Vaccaro (1604 - 1670), S. Francesco e S. Chiara, la Salita
al Calvario, copia di un dipinto di Giovan Battista Caracciolo detto il Battistello
(1578 –1635), ed un Compianto sul Cristo morto, ancora una copia di un dipinto
del Battistello, conservato in Molise, a Baranello, nella chiesa di S. Michele.
Sulla parete sinistra è possibile ammirare entro pregiate cornici intagliate la
Madonna con Bambino in Gloria tra S. Domenico e S. Antonio da Padova, S.
Felice da Contalice che adora il Bambino tra la Madonna, S. Giuseppe, S. Nicola
da Bari e S. Caterina di Alessandria.
Lungo la parete destra è esposta la tela raffigurante la Morte di S. Giuseppe,
copia di bottega del noto dipinto di Francesco Fracanzano (1612 - 1656 ca.),
datato 1652 e conservato nella chiesa della Trinità dei Pellegrini di Napoli. Gli
altri due dipinti, la Madonna con Bambino in Gloria tra i Santi francescani ed
altri Santi, sono opera di maestranze locali, forse degli stessi monaci del
convento, in quanto mostrano una qualità più devozionale che artistica.
Anche i Santi raffigurati al di sopra della porta di ingresso possono riferirsi a
maestranze locali, comunque aggiornate ai modi della pittura napoletana
seicentesca.
Stesso ambito di riferimento per le tele raffiguranti l’Angelo Annunciante e la
Vergine Annunciata conservati in sagrestia insieme ad un Ecce homo dipinto alla
maniera di Gian Battista Caracciolo.
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Palazzo de Sterlich
Lo storico palazzo dei Marchesi di Cermignano De Sterlich è oggi sede del
Municipio.
Monte Giove
Probabilmente rappresentava il santuario federale pretuzio, sopravvissuto nel
culto sino all'età imperiale romana.
Visita anche: http://www.regione.abruzzo.it/xCultura
Informazioni
Municipio tel. 0861-66494
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