La chiesa di Sant`Eustachio e la comunità russo-ortodossa

M ERCOLEDÌ 20
APRILE
La Cronaca di Piacenza
2011
43
periscopio
Chiese diocesane
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Conosciamo Sant’Eustachio e la comunità russo-ortodossa
Al numero 7 di vicolo del Consiglio vi è la chiesa di Sant’ Eustachio,
già citata con questo nome nel 1298
e nel 1403 dal Campi in “Dell’Historia Ecclesiastica di Piacenza” (I -263
e III-26 e 180). Una chiesa esisteva
però in precedenza sin dal 940 con il
nome di santa Maria dei Figli di Rainerio. Il tempio fu ricostruito una
prima volta nel XVI secolo dai membri della confraternita della Cintura
di Sant’Agostino poi, nel 1609, dai
confratelli della compagnia del Crocifisso ed infine tra il 1707 e il 1710
nelle forme attuali edificando anche
la torre campanaria. La chiesa fu parrocchia fino al 1830; nel 1842 fu concessa alla congregazione dei Sacerdoti Filippini che sino ad allora si riuniva nella chiesa di Sant’Anna.
L’edificio è ad unica navata con un
ampio presbiterio sul quale si affacciano due cantorie in laterizio.
Questo motivo si ripete nella navata con altre due cantorie minori; su
ogni parete laterale si apre una cappella.
Dalla volta e le pareti corre un’ampia cornice sulla quale si affacciano
diversi putti.
L’abside è ricca di stucchi di stile
barocco.
Negli ultimi decenni del secolo
scorso l’attività della congregazione
dei Sacerdoti Filippini era andata in
progressivo rallentamento e la chiesa,
pur restando consacrata, sul finire del
secolo scorso era diventata inagibile.
Nel 2007, finanziati dalla Banca di
Piacenza, furono restaurati due dipinti presso il laboratorio A. R. Restauro di Daniela Giusti e Alessandra
Piccoli sotto la supervisione del dottor Davide Gasparotto della Soprintendenza per il Patrimonio Storico,
Artistico ed Etnoantropologico di
Parma e Piacenza. La Crocifissione
di Cristo, olio su tela che misura cm.
206 x 186, è opera di un artista anonimo del XVIII secolo e la Resurrezione di Cristo, olio su tela di cm.
206 x 186, opera di un artista anonimo del XVIII secolo. Questi due dipinti, restaurati anche in seguito all’intervento decisivo di monsignor
Pietro Casella, prevosto di Sant’Eufemia, grande cultore e difensore dell’arte sacra, dovrebbero essere tra
breve collocati di nuovo nella chiesa
di Sant’Eustachio, riaperta e salvata
dall’abbandono sempre grazie a monsignor Casella.
Da 4 mesi la chiesa
è aperta al nuovo culto
Una manciata di fedeli della Chie-
sa ortodossa del Patriarcato di Mosca
aveva cominciato a riunirsi a partire
dal 1998 nella cripta di San Savino,
dove Padre Giorgio Arletti, parroco
ortodosso di Modena, celebrava una
volta al mese, di sabato.
Il loro numero era via via cresciuto
e divenne provvidenziale l’accoglienza trovata a partire dal dicembre
2004 nella chiesa cittadina di San
Raimondo, grazie all’ospitalità offerta
dalle monache benedettine.
La comunità ha qui avuto modo di
svilupparsi ulteriormente sino a raggiungere, tra città e provincia, le
2000 persone costituite principalmente da Moldavi, Ucraini, Rumeni,
Russi ma anche Bielorussi, Serbi,
Croati, Macedoni e Albanesi. In questa evoluzione è stata provvidenziale
la decisione della Diocesi PiacenzaBobbio di concedere loro l’antica
chiesa di Sant’Eustachio che come
detto, si trovava in uno stato di grave
abbandono.
“Ristrutturare la sacrestia e le altre
stanze adiacenti la chiesa e rendere
agibile al culto la chiesa stessa, è stato
davvero impegnativo - ci racconta il
parroco Padre Grigore Catan - sono
occorsi mesi di lavoro, svolto in prima persona, gratuitamente, dai miei
parrocchiani. Tengo molto a sottolineare la generosità di tutti i volontari
che hanno contribuito alla riapertura
di Sant’Eustachio: soprattutto giovani padri di famiglia che, dopo aver
concluso le proprie (faticose) giornate di lavoro, sono venuti qui a lavorare di nuovo, magari senza neanche
passare da casa, al solo scopo di mettere la chiesa a disposizione della loro
comunità nel più breve tempo possibile.
Col loro impegno, allo stesso tempo, i nostri ragazzi hanno salvato dalla rovina un’antica chiesa che ora i
Piacentini, dopo tanti anni, possono
vedere di nuovo aperta.
Sappiamo tutti - aggiunge il Padre
- che quando qualche cittadino straniero si comporta male, la notizia ha
vasta eco sui giornali e in televisione
e la gente ne parla molto... probabilmente è normale che sia così, me ne
rendo conto.
Proprio per questo, però, penso
che anche informazioni di senso opposto andrebbero ugualmente diffuse
e quindi vi ringrazio di cuore per
questo vostro interessamento. La fede, la generosità e il profondo senso
di appartenenza a una comunità dimostrati da queste persone sono un
esempio per tutti, senza distinzione di
nazionalità”.
La solenne inaugurazione della
nuova chiesa ha avuto luogo l’11 dicembre 2010, alla presenza di Sua
Eminenza Monsignor Innokentij, arcivescovo di Chersoneso (una diocesi
del Patriarcato di Mosca che unisce
diversi Paesi dell’Europa occidentale)
e di numerosi sacerdoti intervenuti
per l’occasione.
I riti della Pasqua
La domenica delle Palme ha segnato anche nella chiesa ortodossa l’inizio dei riti della Settimana Santa: la
Pasqua anche quest’anno, come l’anno scorso, casualmente coincide con
quella cattolica (la chiesa russa utilizza il calendario giuliano, non avendo
mai adottato quello gregoriano, utilizzato in Occidente a partire dalla fine del XVI secolo).
Nella chiesa di Sant’Eustachio, ora
dedicata a tre Padri della Chiesa, i
santi vescovi Basilio il Grande, Gregorio il Teologo e Giovanni Crisostomo, oggi mercoledì alle ore 19 si concludono i riti dei primi tre giorni della Settimana Santa, funzioni che ricordano la Passione con letture evangeliche.
Domani, giovedì, alle 10 del mattino, la Divina Liturgia commemora
l’Ultima Cena del Signore, quella che
è la messa in coena Domini nella
chiesa cattolica, mentre alle ore 19 ha
luogo la tradizionale lettura dei 12
Vangeli.
Venerdì, giornata di digiuno severo
e preghiera intensa, alle 18 si celebra
l’ufficio della Deposizione del Signore nel Sepolcro, con la venerazione
dell’icona di Cristo nel sepolcro ricamata su un particolare velo.
Sabato Santo la chiesa sarà aperta
alle ore 10 per la Divina Liturgia di
San Basilio con il Vangelo della Resurrezione.
Alle 23,30 si snoderà per le strade
nelle vicinanze della chiesa la processione con l’icona della Resurrezione,
il Vangelo, la croce e gli stendardi della parrocchia; ogni fedele porterà una
candela accesa. Inizia poi in chiesa la
Divina Liturgia che si protrarrà all’incirca fino alle ore 4 del mattino.
Alle 6 del mattino Padre Grigore
Catan celebrerà una nuova funzione
pasquale nella chiesa parrocchiale di
San Maurizio Martire e San Colombano di Pianello Valtidone (via Buroni 27), dove esiste una significativa
comunità ortodossa: i fedeli ortodossi
di Pianello e dintorni sono calorosamente invitati a partecipare alla cerimonia durante la quale avrà luogo la
tradizionale benedizione delle uova e
Solenne cerimonia di inaugurazione della chiesa alla presenza di Sua Eminenza Reverendissima monsignor Innokentij, arcivescovo di Chersoneso (Patriarcato di Mosca)
dei dolci pasquali. Le celebrazioni solenni della Pasqua si concluderanno
poi a Piacenza con la celebrazione
che avrà inizio alle ore 10.
I riti pasquali della tradizione bizantino-slava sono estremamente
suggestivi e quella di potervi assistere
sarà una bella opportunità anche per
i Piacentini.
Per settimane, a partire dalla notte
di Pasqua, i fedeli ortodossi non si rivolgeranno più le consuete espressioni di saluto perché sostituite da parole che manifestano la gioia pasquale:
“Cristo è risorto! – È veramente risorto!”
Nel prossimo mese di maggio la
comunità russa in Alto Adige attra-
verso Il Centro Nadhezda Ivanovna
Borodina di Merano sarà a Piacenza
con diverse decine di studenti universitari russi della facoltà di giornalismo e studenti italiani per ricordare
nell’ambito delle manifestazioni
2011, anno della cultura e della lingua italiana in Russia e della cultura
e della lingua russa in Italia, che vede
protagonista anche Casa Montagna
Ferriere. Scenario della visita turistico-culturale saranno i luoghi della
battaglia del Trebbia dell’anno 1799,
ma un ruolo di rilievo avrà anche la
rinata chiesa di Sant’Eustachio, ora
dedicata ai Santi Basilio il Grande,
Gregorio il Teologo e Giovanni Crisostomo.
Da sinistra, Santi Basilio il Grande, Gregorio il Teologo e Giovanni Crisostomo
Interno nella diocesi di Sant’Eustachio
Icona della Santissima Madre di Dio “di Crasna”