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PROGETTO
Prevenzione dei comportamenti a rischio
(abuso di alcol e sostanze psicotrope)
Recenti dati relativi al consumo di alcool e altre sostanze psicotrope
adolescenti, rilevati da diverse fonti di ricerca, segnalano
tra giovani ed
un aumento dei consumi
significativo ed estremamente preoccupante sia rispetto all’aumento della quantità di alcool e
sostanze psicotrope, sia per ciò che concerne l’abbassamento dell’età della prima assunzione.
Parlando di alcool, l’aumento del numero di coloro che abusano, per quanto difficile da
stabilire con precisione, è testimoniato dall’elevata frequenza di problemi alcol-correlati.
Il fenomeno, inoltre, risulta sempre più sganciato dal modello culturale “mediterraneo”
caratterizzato da consumi moderati e strettamente legati ai pasti e orientato invece verso un
modello di consumo “separato”, definito “binge drinking” e considerato come “ponte” o una
“droga d’accesso” verso l’uso di altre sostanze illegali.
Nell’immaginario collettivo dei giovani, per di più, l’alcol non viene percepito come un fattore
di rischio, tuttaltro: il bere viene associato a momenti di gioia e di benessere.
Il Trend è in cospicuo ed allarmante anche per ciò che concerne l’uso e abuso delle altre
sostanze psicotrope:
cannabinoidi, cocaina, eroina e sostanze sintetiche. Il diffondersi
dell’uso delle cosiddette “nuove droghe” (stimolanti allucinogeni, anestetizzanti, ecstasy
anfetamine cocaina, popper ice…) denominate anche “sostanze ricreazionali” individua come
principali consumatori adolescenti e giovani, appartenenti a tutte le classi sociali, studenti o
lavoratori, ben integrati nella società. Il consumo avviene principalmente durante il fine
settimana nelle discoteche o in altri momenti di aggregazione. Gli adolescenti e i giovani
associano l’uso di queste sostanze ad una immagine pulita e sicura, senza percepirne il
rischio. L’impegno nella prevenzione all’abuso di alcool e all’uso di stupefacenti, rappresenta
uno dei migliori investimenti sulla salute a medio e lungo termine dei giovani, avendo
ricadute secondarie positive.
TARGET
Studenti degli Istituti Secondari di I° e II° grado
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FINALTA’ e OBIETTIVI
-Sondare Conoscenze relative all’uso di stupefacenti per individuare pregiudizi, errate
convinzioni
-Fornire corrette informazioni sui rischi delle sostanze psicotrope e alcool
-Favorire una attenta riflessione e una maggiore consapevolezza rispetto ai vissuti, emozioni,
rappresentazioni e modelli circa il consumo di sostanze psicoattive.
-Individuare soggetti a rischio
-Fornire strategie di coping (abilità) per contestare l’uso di sostanze
STRUMENTI E METODO
Si prevedono cicli di incontri dinamici di gruppo (da tre a sei ) che possono coinvolgere una
intera classe al massimo due, che attivino una considerazione più critica delle proprie azioni.
Inizialmente verranno raccolte le percezioni e le informazioni possedute dagli alunni rispetto
al tema in oggetto. Successivamente verranno fornite informazioni corrette ed adeguate
strategie di gestione della situazione rischiosa, a partire però dal background della classe.
La metodologia utilizzata prevede l’uso delle tecniche di:
conduzione di gruppo,
brainstorming, role playing, giochi di gruppo, teatro interattivo, esercizi di rilassamento,
diario di osservazione, schede operative.
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PROGETTO
Orientamento scolastico professionale
PREMESSA
La scelta di un corso di studi o un’attività lavorativa da intraprendere
dopo la scuola
dell’obbligo o gli studi superiori, rappresenta una condizione molto complessa per i molteplici
fattori coinvolti. Sono presenti infatti sia variabili esterne o sociali (situazione
economico-politica, andamento del mercato del lavoro, disponibilità degli Istituti Superiori
di II grado e delle Università, influenze familiari e mediatiche) che variabili interne o
psicologiche (interessi, attitudini, motivazioni, caratteristiche di personalità) entrambe
strettamente connesse tra loro.
Alcuni preadolescenti-e adolescenti possono vivere questa condizione di “scelta” con molta
difficoltà, spesso come momento problematico non raramente accompagnato da sintomi di
disagio psicologico.
Alle ormai note trasformazioni che coinvolgono l’adolescente, si aggiunge quindi la situazione
di transizione legata al “decidere circa il proprio futuro” che rappresenta una potenziale
esperienza di disorientamento poiché introduce cambiamenti ed un aumento della
complessità, rispetto alla stabilità che egli ha sperimentato in precedenza.
Il “sapersi orientare”, fornisce all’adolescente la possibilità di gestire cognitivamente ed
emotivamente gli elementi della novità e della complessità introdotti dalla necessità di
scegliere e ne promuove il suo benessere attenuando in maniera significativa alcune delle
probabili fonti di disagio.
TARGET
Studenti degli Istituti Secondari di I° e II° grado in prossimità di scelta (III media, IV-V
superiore).
FINALITA’ e OBIETTIVI
-Sviluppare le competenze orientative.
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-Selezionare il potenziamento di alcune competenze rispetto ad altre, in funzione dei specifici
bisogni.
-Prevenire il disagio psicologico.
-Promuovere il benessere psichico.
STRUMENTI E METODO
L' Orientamento scolastico- professionale è un'attività che può essere svolta individualmente
o nel caso di Istituti Scolastici collettivamente coinvolgendo una intera classe.
Nel secondo caso impegna 12 -15 ore circa per classe e si articola in3 incontri frontali con la
classe della durata di circa 2 ore, in cui avvengono:

Somministrazione di una batteria testistica (che può includere: -test
attitudinali, -questionari motivazionali -questionari di atteggiamento verso lo studio, questionari di interesse e valori professionali, -questionari di personalità)

Restituzione collettiva

Sportello di ascolto individuale rivolto solo agli studenti (che nel caso degli
Istituti di I° grado può essere un momento condiviso con i genitori).
L’attività coinvolgerà una intera classa per circa 10-12 ore da espletarsi in circa tre
incontri. le ore potranno essere così distribuite: 2 per la somministrazione della batteria
testistica, 2 per la restituzione collettiva, 5 per lo sportello individuale.
Saranno inoltre necessarie 2-3 circa per il lavoro di correzione della batteria testistica.
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PROGETTO
Sportello di ascolto per studenti – genitori – docenti
PREMESSA
Lo sportello di ascolto si configura come: “uno spazio di accoglienza e di ascolto” in cui
possono essere affrontate tematiche personali in luogo protetto e confidenziale, finalizzato al
conseguimento del benessere scolastico, personale, professionale, genitoriale e alla
prevenzione del disagio psicologico.
Per raggiungere questi obiettivi occorre individuare le aree psicologiche e sociali entro cui
costruire una relazione d’aiuto e favorire una migliore comprensione e lettura dei problemi
presentati.
Inoltre poiché per poter introdurre stimoli di cambiamento nei processi di crescita dei ragazzi
è necessario coinvolgere i diversi soggetti facenti parte del sistema, è opportuno e necessario
offrire un servizio di consulenza anche ai genitori e ai docenti.
In alcuni casi infatti, per gli studenti potrebbe essere necessario un graduale coinvolgimento
dei genitori e sempre in accordo con loro, è possibile rendere partecipi alcuni docenti delle
problematiche emerse qualora queste riguardassero l’ambito scolastico.
TARGET
Studenti , famiglie, docenti, degli Istituti secondari di I° e II° grado.
FINALITA’ GENERALI
-Promuovere il benessere degli studenti, genitori, docenti
-Offrire uno spazio di ascolto individuale rispetto alle difficoltà personali.
-Rilevare la presenza di situazioni a rischio disagio psichico.
-Favorire una maggiore consapevolezza del proprio disagio.
-Fornire strategie di gestione e di coping della/e difficoltà individuate.
STRUMENTI E METODO
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L’ascolto psicologico che si offre a scuola opera all’interno di confini ben definiti: il setting prevede un
numero contenuto di incontri (in genere non più di 4-5) e non prevede interventi di tipo clinico di
diagnosi e cura..
L’attività di consulenza individuale viene svolta attraverso la tecnica del colloquio psicologico.
Psicologi e psicoterapeuti si renderanno disponibili sia in orario scolastico che extra scolastico,
all’interno dell’Istituto o presso la sede del nostro Centro in base alle necessità individuate.
La quantità di ore a disposizione e la durata del progetto è variabile e subordinata alle necessità dei
singoli Istituti. Le caratteristiche dell’intervento variano in relazione al target di intervento.
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SPORTELLO di ASCOLTO PER STUDENTI
CARATTERISTICHE
Ogni studente può fruire di questo servizio per dialogare rispetto alle problematiche
adolescenziali con un adulto competente ed estraneo all’ambiente che vive quotidianamente.
A prescindere dalla motivazione o richiesta avanzata, il colloquio può rappresentare
un'opportunità preziosa per stimolare in modo costruttivo il complesso processo di crescita.
Con il procedere del processo maturativo e dello sviluppo di nuove competenze di pensiero,
può emergere il desiderio di trovare un interlocutore adulto che non sia il genitore, da cui
fisiologicamente l’adolescente é tenuto ad emanciparsi, per condividere il disorientamento o
l'ansia che questo processo può comportare.
Sono previsti un massimo di ¾ incontri individuali,
a cui possono seguire, qualora si
rendesse necessario, un percorso di sostegno psicologico e/o un percorso più strettamente
terapeutico.
OBIETTIVI
- Promuovere il benessere degli studenti.
- Fornire uno spazio di ascolto individuale rispetto alle difficoltà personali.
- Fornire un sostegno al processo di formazione dell’identità.
- Prevenire il disagio.
- Favorire una maggiore consapevolezza del proprio disagio.
- Fornire strategie di gestione e di coping della/e difficoltà individuate.
- Individuare situazioni di disagio psicologico.
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SPORTELLO di ASCOLTO PER GENITORI
CARATTERISTICHE
Lo sportello per genitori si configura come uno spazio di ascolto e consulenza individuale o di
coppia in cui poter condividere ansie, incertezze, difficoltà, legate al normale processo di
crescita del proprio figlio.
Può inoltre introdurre elementi di riflessione rispetto allo stile educativo familiare e suggerire
adeguate strategie per una corretta e serena gestione della relazione con i propri figli all’
insegna di una maggiore consapevolezza e dello sviluppo dell’ empowerment genitoriale.
Sono previsti un massimo di ¾ incontri individuali,
a cui possono seguire, qualora si
rendesse necessario, un percorso di sostegno psicologico e/o un percorso più strettamente
terapeutico.
OBIETTIVI
- Creare uno spazio di condivisione, ascolto e sostegno rispetto
alle problematiche
adolescenziali.
- Aumentare la capacità di osservazione il comportamento dei figli.
- Aumentare la consapevolezza dei propri comportamenti educativi.
- Favorire una discriminazione tra propri bisogni e necessità dei propri figli.
- Fornire adeguate strategie di coping e problem solving rispetto alle difficoltà evidenziate.
- Facilitare la comunicazione con gli insegnanti e migliorare la comunicazione con l'agenzia
scuola.
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SPORTELLO di ASCOLTO PER DOCENTI
CARATTERISTICHE
I docenti possono fruire dello sportello di ascolto per approfondire e meglio comprendere
situazioni problematiche emergenti, siano esse relative a singoli alunni, ad un sottogruppo o
all’intera classe. Attraverso un lavoro di osservazione e riflessione del problema, affrontato
sia nei suoi aspetti contenutistici che attraverso un lavoro di monitoraggio dei propri vissuti
emotivi ad esso legati.
Ciò consente di meglio osservare lo sviluppo emotivo relazionale dell’alunno nel contesto
scolastico, di rilevare il più precocemente possibile difficoltà scolastiche, di promuovere la
capacità
di
progettare
e
gestire
al
meglio
le
relazioni
scolastiche
(insegnante/alunno/genitore).
Sono previsti un massimo di ¾ incontri individuali,
a cui possono seguire, qualora si
rendesse necessario, un percorso di sostegno psicologico e/o un percorso più strettamente
terapeutico.
OBIETTIVI
- Promuovere il benessere dei docenti.
- Promuovere le abilità di ascolto, comunicative e relazionali insite nell'attività di
insegnamento.
- Favorire la comprensione delle dinamiche relazionali del singolo alunno o del gruppo classe.
- Promuovere le competenze personali e professionali utili per sollecitare nella classe un
clima di lavoro costruttivo e che favorisca l'espressione individuale degli alunni.
- Individuare strategie efficaci per affrontare nodi problematici e promuovere il benessere
nella comunità scolastica.
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PROGETTO
Benessere per gli insegnanti
PREMESSA
Vi sono aspetti del nostro sistema scolastico che rendono tale professione particolarmente a
rischio di stress.
Pur non disponendo di dati statistici a riguardo, l’esperienza clinica in ambito psicologico,
porta ad ipotizzare che una percentuale superiore al 50% delle consulenze cliniche mediche
sia legata a problemi di stress, così come molte assenze per malattia nelle professione che
richiedono un elevato impegno nelle relazioni interpersonali possono essere imputate allo
stress.
Diversi fattori contribuiscono a spiegare perché la professione dell’insegnante sia una delle
professioni particolarmente stressante e a maggior rischio stress.:

La politica governativa e ministeriale che influisce sullo svolgimento della professione
ed ha introdotto recentemente e con molta rapidità diversi cambiamenti che vengono
percepiti come stressanti

L’organizzazione della scuola, lo stile dirigenziale, la chiarezza degli obiettivi da
perseguire, il carico di lavoro, i rapporti con i colleghi.

La classe soprattutto se con alunni poco disciplinati demotivati o portatori di disabilità,
di disagio socio affettivo, il numero eccessivo di alunni.

L’insegnante stesso con i suoi atteggiamenti nei confronti di sé degli altri e della
professione.
La condizione risultante da elevati livelli di stress è stata denominata burn-out (Freudenberg,
1975)
una sindrome di forte esaurimento mentale ed emozionale riferita in particolare a chi lavora
nelle professioni di aiuto con un ingente investimento emotivo nelle relazioni con gli altri. si
tratta di un adattamento allo stress attraverso un cambiamento negli atteggiamenti e nei
comportamenti in risposta a esperienze lavorative impegnative, frustranti e poco o niente
gratificanti.
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Considerate tali premesse diventa sempre più importante l’investimento nel benessere degli
insegnanti attraverso percorsi di formazione e condivisione delle problematiche sopra citate,
fornendo loro degli adeguati spazi di ascolto.
Le possibilità di intervento possono essere così configurate:

SUPERVISIONE E FORMAZIONE PER INSEGNANTI (analisi delle dinamiche e delle
modalità di relazione dell’ équipe di lavoro)

CASE MANAGMENT (gestione dell’alunno difficile valutazione e proposta di intervento)

GESTIONE DELLO STRESS PER INSEGNANTI (valutazione del livello di stress,
strategie di gestione)

COMUNICAZIONE EFFICACE E GESTIONE DEI CONFLITTI
La scelta del percorso da utilizzare può limitarsi ad uno più degli interventi offerti in relazione
alle necessità rilevate dall’ Istituto.
TARGET
Insegnanti, dirigenti scolastici.
OBIETTIVI
-Promuovere il benessere degli insegnanti.
-Migliorare le condizioni lavorative.
-Ridurre i livelli di stress.
-Migliorare le relazioni tra colleghi.
-Migliorare la relazione con gli alunni.
STRUMENTI E METODO:
La scelta dell’intervento di cui fruire può limitarsi ad uno o più tra quelli proposti in relazione
alle necessità rilevate dall’ Istituto.
I quattro interventi vengono sviluppati singolarmente e in maniera svincolata gli uni dagli
altri.
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l’espletamento di tale progetti
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si svolge attraverso degli incontri dinamici di gruppo
(mediamente dai cinque ai dieci della durata di due ore circa) a cui partecipa l’intero consiglio
di classe o l’intero corpo docente dell’Istituto in relazione alle esigenze dello stesso.
Tali incontri prevedono una parte teorica di informazione rispetto al tema in oggetto, cui
segue un momento di confronto di tipo più esperienziale.
La conduzione del gruppo e la discussione attorno al tema in oggetto avvengono attraverso le
tecniche di: brainstormimg, role-playing, tecniche cognitive, teatro interattivo, immagine
guidata ecc.
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PROGETTO
Skills for life
PREMESSA
Il termine “LIFE SKILLS” si riferisce ad una gamma di abilità cognitive, emotive e relazionali
di base, che consentono alle persone di operare con competenza sia sul piano individuale che
sociale.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità le competenze psicosociali svolgono un
ruolo determinante nella promozione della salute intesa nel suo senso.
“ L' insieme di abilità, competenze che è necessario apprendere per mettersi in relazione con
gli altri e per affrontare i problemi, le pressioni e gli stress della vita quotidiana. La
mancanza di tali skills socio-emotive può causare, in particolare nei giovani l'instaurarsi di
comportamenti negativi e a rischio in risposta agli stress: tentativi di suicidio,
tossicodipendenza, fumo di sigaretta, alcolismo,ecc. Per insegnare ai giovani le life Skills è
necessario introdurre specifici programmi nelle scuole o in altri luoghi deputati all'
apprendimento personali e relazionali che vengono utilizzate nella gestione dei rapporti
con il resto del mondo e che consentono affrontare positivamente la vita quotidiana.”
(Bollettino OMS “Skills for life” n.1, 1992).
L’OMS sostiene inoltre che i cambiamenti avvenuti nei vari Paesi e culture in seguito ai
fenomeni di industrializzazione e di globalizzazione e all’impoverimento delle risorse sociali
alcune aree del mondo, hanno prodotto nelle giovani generazioni una riduzione della
dotazione delle Life Skills. Studi recenti che correlano le differenze socio economiche e la
salute personale e sociale si evidenzia che le Life Skills concorrono a definire livelli molto
differenziati di benessere e di salute entro e tra società.
La mediazione tra reddito e salute è costituita dalla qualità delle relazioni sociali e dalle
pratiche che consentono ai soggetti di accedere alle risorse sociali per la salute
Le Life Skills possono essere innumerevoli in relazione al contesto socio-culturale in cui
vengono considerate, tuttavia l'OMS ne ha stabilito un numero fondamentale (10) che deve
rappresentare il fulcro di ogni programma di prevenzione, mirato alla promozione del
benessere dei bambini ed adolescenti indipendentemente dal contesto. Tali abilità sono:
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● Decision making (capacità di prendere decisioni): competenza che aiuta ad
affrontare in modo costruttivo le decisioni nei diversi contesti e situazioni di vita. La
capacità di elaborare in modo attivo il processo decisionale ha implicazioni positive
sulla salute attraverso una valutazione delle diverse opzioni e delle conseguenze che
esse implicano
● Problem solving (capacità di risolvere i problemi) competenza che consente di
affrontare in modo costruttivo i problemi che se lasciati irrisolti, possono causare
stress mentale e tensioni fisiche.
● Creatività: contribuisce sia al problem solving che al decision making consentendo
di esplorare le alternative possibili e le conseguenze delle diverse azioni. La creatività
può inoltre aiutare ad affrontare in modo versatile tutte le situazioni della vita
quotidiana.
● Senso critico: abilità nell'analizzare informazioni, esperienze in modo oggettivo,
valutandone vantaggi e svantaggi al fine di arrivare ad una decisione più consapevole.
Il senso critico può contribuire alla promozione della salute permettendoci di
riconoscere e valutare i diversi fattori che influenzano gli atteggiamenti ed il
comportamento, quali ad esempio le pressioni dei coetanei e le influenze dei mass
media.
● Comunicazione efficace: sapersi esprimere sia verbalmente che non verbalmente
in modo efficace e congruo alla propria cultura
e in ogni situazione particolare.
Significa esprimere bisogni e desideri ma anche bisogni e sentimenti; essere in grado
di ascoltare in modo accurato comprendendo l'altro. Significa inoltre essere capaci di
chiedere aiuto in caso di necessità.
● Skills per le relazioni interpersonali: capacità di interagire e relazionarsi con gli
altri in modo positivo. Questo vuol dire saper creare e mantenere
relazioni
significative, fondamentali per il benessere psico-sociale, sia in ambito amicale che
familiare. Può inoltre significare essere in grado di interrompere le relazioni in modo
costruttivo.
● Autocoscienza: conoscenza di sé, del proprio carattere, dei propri punti di forza e
debolezza, dei propri desideri e bisogni. Aumentare l'autoconsapevolezza può aiutare a
comprendere quando si è stressati o sotto tensione. Rappresenta un prerequisito
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indispensabile per una comunicazione efficace, per le relazioni interpersonali positive
e per la comprensione empatica degli altri.
● Empatia: capacità di comprendere gli altri, di “mettersi nei loro panni”, anche in
situazioni non familiari. L'empatia consente di migliorare le relazioni sociali,
soprattutto nei confronti della diversità etniche e culturali; facilita l'accettazione di
persone che hanno bisogno di aiuto e di assistenza.
● Gestione delle emozioni: riconoscere le emozioni in sé e negli altri, essere
consapevoli di come le emozioni influenzano il comportamento e riuscire a gestirle in
modo appropriato. Emozioni intense come la rabbia e il dolore, se non riconosciute e
gestite, possono avere effetti negativi sulla salute.
● Gestione dello stress: riconoscere le cause di tensione e di stress della vita
quotidiana e riuscire a controllarle tramite cambiamenti nell'ambiente o nello stile di
vita e tramite la capacità di rilassarsi, in modo che gli stress inevitabili non diano luogo
a problemi di salute.
Tali competenze possono essere acquisite attraverso l'apprendimento e la pratica,
adattandole al
contesto socio culturale di appartenenza. I programmi Life Skills sono stati
sperimentati positivamente in diversi contesti e si sono dimostrati efficaci nel campo della
prevenzione primaria. Le life skills possono tradurre i fattori cognitivi (le conoscenze) e le
attitudini e valori (ciò che pensiamo sentiamo e in cui crediamo) in capacità e azioni
concrete.
TARGET
Studenti del IV e V anno della Scuola Elementare degli Istituti Secondari di I° e II° grado
OBIETTIVI
-Facilitare durante il periodo dell'infanzia e dell'adolescenza lo sviluppo di competenze
(skills) emozionali e relazionali necessarie per gestire efficacemente le proprie relazioni
interpersonali
-Migliorare il benessere e la salute psico-sociale dei bambini, dei preadolescenti, degli
adolescenti attraverso l'acquisizione
di abilità e competenze utili per la gestione
dell'emotività, per affrontare i molteplici eventi di vita siano essi anche
imprevisti o
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emotivamente stressanti (es insuccesso scolastico, lutto; fallimento in campo affettivo;
insuccesso professionale, scelta di una professione o un corso di studi, ecc).
-Prevenire il disagio ed i comportamenti a rischio (es. tossicodipendenza, alcolismo, abuso di
sostanze psicotrope, comportamenti sessuali rischiosi, disturbi alimentari; ecc.)
STRUMENTI E METODO:
La metodologia utilizzata è di tipo attivo esperienziale volta a favorire la partecipazione
diretta ed il coinvolgimento dei destinatari dell'intervento. Viene attuata attraverso degli
incontri dinamici che coinvolgono un “gruppo” di lavoro (in genere una intera classe) in cui
l'acquisizione delle abilità avviene attraverso due momenti:

Conoscenza teorica delle Skills fornita attraverso una lezione frontale ma dinamica ed
interattiva

Parte esperienziale che si esplica con tecniche specifiche per le singole skills.
Gli strumenti che vengono utilizzati sono: brainstorming, role playing, giochi di gruppo,
scrittura creativa, teatro interattivo, esercizi di rilassamento, diario di osservazione, schede
operative. queste saranno calibrate in relazione all’età evolutiva del target in oggetto.
Il pacchetto complessivo che prevede almeno 40 ore di intervento può essere organizzato in
un incontro settimanale di 2 ore per circa due mesi e mezzo.
E' possibile scegliere di lavorare solo su alcune tematiche e ridimensionare l'intervento in
base a questa necessità.
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PROGETTO
Psico educazione alle emozioni
PREMESSA
Il diffondersi di nuove conoscenze sul funzionamento della mente e sui meccanismi
sottostanti le diverse emozioni ha dato vita ad una comprensione sempre più ampia della vita
emotiva già del bambino; considerato come individuo che ha un ruolo sempre più attivo nella
costruzione della realtà, non più come ricettacolo passivo di singole pulsioni.
Nella scuola dell’obbligo il benessere emotivo degli alunni è un tema centrale per la
prevenzione del disagio e della dispersione scolastica.
Sappiamo che il benessere emotivo è legato ad un corretto riconoscimento e gestione delle
proprie emozioni; risulta allora fondamentale proporre dei percorsi educativi mirati ad una
Alfabetizzazione delle emozioni in grado di aumentare la consapevolezza dei propri stati
interni e delle proprie risorse attraverso la decodifica emotiva.
Tale tipo di intervento
contribuisce e promuovere il benessere dell’individuo e può
contribuire all’ assunzione degli Health behaviour (comportamenti di salute) anche con una
ricaduta positiva nella prevenzione dei comportamenti rischiosi.
TARGET
Studenti del IV-V anno della Scola Elementare degli Istituti Secondari di I° e II° grado.
OBIETTIVI
-Favorire la consapevolezza dei propri stati interni e delle proprie risorse attraverso la
decodifica delle emozioni.
-Favorire un miglioramento delle proprie capacità relazionali.
-Promozione del benessere dell’individuo che favoriscono l’assunzione degli Health behaviour
(comportamenti di salute).
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Cicli di 5-8 incontri dinamici della durata di due ore circa che possono coinvolgere una intera
classe o essere tarati su un numero maggiore di studenti.. Prevedono una parte teorica di
informazione rispetto al tema in oggetto, cui segue un momento di confronto di tipo più
esperienziale. La conduzione
del gruppo e la discussione attorno al tema in oggetto
avvengono attraverso le tecniche di: brainstormimg, role-playing, tecniche cognitive, teatro
interattivo, immagine guidata ecc. Utilizzo metodo RET (Terapia Razionale Emotiva) secondo
l’adattamento italiano di Mario Di Pietro.
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Educazione sessuale e relazionale – affettiva
PREMESSA
Il dibattito circa l’introduzione della educazione sessuale a scuola è in corso nel nostro Paese
da moltissimi anni; le attuali riflessioni portano a definire la necessità di affrontare in
maniera sistematica, con competenza e serenità tale tematica durante le varie fasi della
crescita e ad opera delle principali agenzie educative : Scuola e famiglia.
Tra i fattori che contribuiscono a determinare tale bisogno sono stati individuati i seguenti:
a) il cambiamento della struttura familiare, l’evoluzione dei modelli sociali, dei ruoli
maschili e femminili con la conseguente difficoltà di identificazione.
b) il prolungamento della adolescenza, l’innalzamento del periodo degli studi, quindi
della dipendenza dalla famiglia di origine, il fenomeno della disoccupazione giovanile.
c) la ricerca di nuovi valori e significati da attribuire alla sessualità legata alla graduale
dissociazione tra sessualità e generatività.
d) una generale disgregazione dei principi, regole, ruoli e modelli tradizionali, che non
consente in maniera automatica di trovare modelli e valori sostitutivi utili ad
orientarli.
e) la ricerca di nuove forme di soddisfazione sessuale (dalle linee telefoniche erotiche, alle
chat, ai club..ecc).
f) l’aumento negli ultimi anni della diffusione della stampa erotica e pornografica o
l’utilizzo sempre più vistoso dei messaggi erotici nei mass media soprattutto nei
messaggi pubblicitari.
L’educazione sessuale può essere attualmente intesa come un “ progetto educativo generale
di sviluppo della personalità nella sua globalità e delle potenzialità di ognuno. E’ un
progetto di sviluppo delle capacità di vivere la sessualità armoniosamente inserita nello
sviluppo e nell’evoluzione globale della persona”. (Del Re, Bazzo “Educazione sessuale e
relazionale affettiva” Erickson).
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Un progetto di educazione sessuale non può quindi solo essere inteso come semplice
trasmissione di informazioni ma deve essere inquadrato nell’ambito più globale dello
sviluppo delle capacità comunicative e affettive della persona; deve quindi poter proporre
un’area di attività in cui gli alunni vengono guidati ad osservare le emozioni, i sentimenti, i
propri modi di esprimere affetto e mettersi in relazione con gli altri, accompagnati all’interno
di un percorso psico - educativo che ne considera le cinque dimensioni: culturale, biologica,
relazionale affettiva, ludica, riproduttiva.
TARGET
Il programma di educazione sessuale e relazionale-affettiva può essere proposto a studenti
della Scuola primaria, secondaria di I° e II° grado.
OBIETTIVI
Offrire un contesto relazionale che consenta di:
- conoscere le varie dimensioni della sessualità culturale, biologica, relazionale- affettiva,
ludica, riproduttiva;
- acquisire valori universali del rispetto di sé e degli altri, del rispetto di opinioni e scelte
diverse dalle proprie;
- assumere scelte autonome e responsabili relative alla relazione e sessualità;
- l’espressione di atteggiamenti positivi verso la sessualità ed il proprio corpo.
STRUMENTI E METODO
Sono previsti cicli di 5-8 incontri dinamici della durata di due ore circa che possono
coinvolgere una intera classe o essere tarati su un numero maggiore di studenti.
Prevedono una parte teorica di informazione rispetto al tema in oggetto, cui segue un
momento di confronto di tipo più esperienziale.
La conduzione del gruppo e la discussione attorno al tema in oggetto avvengono attraverso le
tecniche di: brainstormimg, role-playing, tecniche cognitive, teatro interattivo, immagine
guidata ecc.
Utilizzo metodo RET (Terapia Razionale Emotiva) secondo l’adattamento italiano di Mario
Di Pietro.
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PROGETTO
Training di autostima ed assertività
PREMESSA
Il concetto di salute e malattia ha subito rilevanti cambiamenti nel corso degli ultimi anni.
Numerose ricerche hanno dimostrato che il senso di autostima ed autoefficacia, rivestono
un ruolo determinante per la salute umana, perché, grazie all’attivazione dei sistemi che
modulano la salute e la malattia sono coinvolte nella gestione degli stressor e possono quindi
esercitare un controllo diretto sugli aspetti e comportamenti modificabili della salute. Le
reazioni agli eventi stressanti possono essere lette in termini di senso di inefficacia
nell’esercitare un controllo sui pericoli incombenti e sulle richieste ambientali percepite come
difficili.
Se le persone ritengono di poter affrontare efficacemente i potenziali stressor ambientali,
mettono in moto adeguate strategie di coping. Al contrario la percezione di assenza di
controllo delle difficoltà, aumenta il livello di stress e peggiora il proprio livello di
funzionamento.
Le reazioni biochimiche associate ad un debole senso di efficacia, sono implicate nella
regolazione del sistema immunitario. Ciò significa che l’esposizione a stressor incontrollabili
tende a danneggiare la funzionalità dl sistema immunitario e quindi accrescono la
vulnerabilità alla malattia.
Studi epidemiologici indicano che la mancanza del senso di controllo o della capacità di
influire sulle richieste ambientali, accresce la vulnerabilità verso infezioni batteriche e virali,
contribuendo alla insorgenza di disturbi fisici e accelerando il coso delle malattie. Quando
autoefficacia ed autostima vengono rinforzate, gli individui affrontano gli stressor senza
sentirsi in difficoltà e senza che si verifichi attivazione neurovegetativa o secrezione di
cortisolo (ormone dello stress).
Autoefficacia ed autostima, costituiscono un fattore importante per i comportamenti di salute
degli adolescenti, i quali non possono essere protetti da crisi o eventi stressanti ma a cui si
possono fornire gli strumenti per far emergere le loro potenzialità.
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L’assertività intesa come “capacità di asserire, di poter esprimere liberamente le proprie
convinzioni, assumendosene la completa responsabilità” si mostra essere correlata ai concetti
di autostima ed autoefficacia, configurandosi sia come componente intrinseca che come
strategia utile alla loro conquista.
TARGET
Studenti degli Istituti Secondari di I° e II° grado.
OBIETTIVI
La finalità generale che propone il progetto è quella di favorire un aumento della conoscenza
e consapevolezza di sé al fine di sviluppare il proprio potenziale affettivo, relazionale,
professionale. Inoltre nell’ottica della prevenzione al disagio adolescenziale e della
promozione della salute, si pone l’obiettivo di potenziare l’empowermwnt, inteso come
incremento delle capacità di un individuo di rispondere in modo adeguato agli eventi della
vita. Nello specifico gli obiettivi saranno dunque:
- favorire la conoscenza delle proprie potenzialità e risorse;
- favorire lo sviluppo delle fiducia in sé e nelle proprie capacità;
- favorire la conoscenza dei propri limiti;
- favorire l’acquisizione di fattori protettivi di tutela dell’equilibrio psicologico;
- fornire adeguate strategie di coping per gestire gli stressor;
- fornire tecniche per un comportamento assertivo.
STRUMENTI e METODO
La metodologia utilizzata è di tipo attivo esperienziale volta a favorire la partecipazione
diretta ed il coinvolgimento dei destinatari dell'intervento.
Viene attuata attraverso degli incontri dinamici di “gruppo” (che in genere coinvolgono una
intera classe).
Si articola in due moduli espletabili in 6/8 incontri costituiti da:
1) parte teorica dei temi oggetto dell’intervento, fornita attraverso una lezione frontale con
l’ausilio di tecniche di conduzione di gruppo;
2) parte esperienziale attraverso cui vengono fornite strategie per fronteggiare gli eventi
stressanti, per aumentare il livello di autostima, ed autoefficacia e tecniche per utilizzare un
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comportamento assertivo. La metodologia utilizzata prevede l’utilizzo delle seguenti tecniche:
brainstorming, role playing, circle time, teatro interattivo, esercizi di rilassamento, schede
operative; il tutto calibrato in relazione all’età evolutiva del target in oggetto. Inizialmente
verranno raccolte le percezioni e le informazioni possedute dagli alunni rispetto al tema in
oggetto. Successivamente verranno fornite informazioni corrette ed adeguate strategie di
gestione della situazione rischiosa,
a partire però dal background della classe. La
metodologia utilizzata prevede l’uso delle tecniche di: conduzione di gruppo, brainstorming,
role playing, giochi di gruppo,
osservazione, schede operative.
teatro interattivo, esercizi di rilassamento, diario di
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PROGETTO
Gestione del conflitto e prevenzione del bullismo
PREMESSA
In base all’opinione di molti adulti, l’attuale è una generazione di giovani e di adolescenti che
sembra presentare alcune caratteristiche specifiche:
- l’assenza di punti di riferimento e di valori positivi forti,
- carenza di progettualità per il futuro, - mancanza di regole e di limiti precostituiti.
In particolare quest’ultima caratteristica sembra predisporre verso il ricercare situazioni
e comportamenti irrazionali, estremi, in cui il rischio non viene calcolato. Nel
1979 Zuckermann in
“ Sensation seeking behind the optimal level of arousal”, spiega
l’attrazione dei giovani per il rischio come manifestazione di un tratto di personalità
connotato dal desiderio di vivere sensazioni nuove, eccitanti e forti.
Tale passione è
accompagnata da un atteggiamento ottimistico, dal credere di essere immuni dai pericoli
rispetto ai coetanei messi nella stessa situazione. L’ottimismo sembra infatti essere una
variabile determinante circa l’assunzione di health behaviours (comportamenti di salute o
protettivi).
In parte alcune delle caratteristiche sopra descritte possono favorire l’insorgenza di
comportamenti di intolleranza, aggressività, microcriminalità e violenza.
Atteggiamenti, questi che
vanno oltre la naturale confusione comportamentale tipica
dell’adolescenza ma possono invece essere letti come
un vero e proprio “disagio
generazionale”, un disorientamento , una incapacità di costruire nuovi valori positivi per la
società di fronte a cambiamenti sociali molto importanti.
Tale analisi rappresenta soltanto una lettura parziale, e non descrive esaurientemente la
complessità della realtà.
La tendenza all’egocentrismo e al protagonismo giovanile, la
difficoltà di rapporti con il mondo adulto, l’incoscienza e l’atteggiamento di sfida riguardo alle
regole sociali, hanno sempre contraddistinto i comportamenti degli adolescenti. Un difficile
conflitto tra generazioni si ripropone ogni volta che avvengono importanti modificazioni
sociali, che influenzano gli atteggiamenti individuali e di gruppo e che contraddistinguono le
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risposte
che
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vengono
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fornite
per
adattarsi
a
questi
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cambiamenti.
L’opinione pubblica è comunque in allarme perché registra l’aumento della violenza e della
aggressività giovanile e si interroga perplessa su come potrà mai essere il futuro della società.
Quotidianamente l’individuo viene stimolato da immagini, linguaggi, modelli di riferimento
che spesso fanno della aggressività e della prepotenza uno stile accettato. Il contesto può
inibire o punire l’espressione di comportamenti devianti, può addirittura stigmatizzarli, ma
ciò non risulta sufficiente ad attivare modelli comportamentali alternativi.
Insegnanti, educatori e genitori faticano a conquistare uno spazio di ascolto adeguato, in cui
veicolare messaggi positivi, basati sul confronto costruttivo e spesso non riescono ad
instaurare un contatto emotivo significativo con i loro figli.
La scuola si mostra essere un luogo privilegiato per cui ideare e nella quale realizzare
interventi di prevenzione e promozione della salute, lanciando messaggi in controtendenza
rispetto a quelli che vengono generalmente veicolati.
Il progetto si basa su un concetto di prevenzione inteso come attivazione di processi di
apprendimento di stili relazionali differenti e alternativi. Non si deve pensare alla
prevenzione come ad un’azione di impedimento a mettere in atto comportamenti nocivi o
pericolosi, in un’ottica di pura sicurezza; prevenire significa fornire condizioni, creare
opportunità in cui gli individui possono imparino ad esprimersi all’interno delle
relazioni, vivendo le proprie emozioni, senza la necessità di ricorrere alla
aggressività e alla violenza.
Da queste premesse nasce il progetto “Oltre il conflitto” Percorso psico educativo per
il riconoscimento e la gestione delle emozioni. Si vuol tentare di attuare un salto
qualitativo, passando da una concezione del conflitto vissuto in termini agonistici, (cioè di
posizioni per cui nella lotta tra i due
schieramenti o si ottiene una vittoria o un
compromesso), a una logica completamente differente basata sulla ricerca di interessi
comuni, in cui il risultato non è dato dall’evitamento o superamento totale del conflitto; ,
quanto sulla soddisfazione reciproca. Quest’ultima si ottiene attraverso la capacità di
ricercare interessi comuni.
In tal senso al conflitto non viene attribuito un valore negativo e per la sua gestione si
richiede di
individuare modalità espressive, linguistiche e comportamentali adeguate
facendo leva sull’incremento
specifico.
di tale consapevolezza che diviene oggetto dell’intervento
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TARGET
Alunni frequentanti gli anni IV e V della scuola primaria, alunni frequentanti la scuol
secondario di I e II grado.
OBIETTIVI
-
Informare correttamente rispetto a termini quali litigio, conflitto, violenza.
-
Ridefinizione corretta delle percezione inadeguate o incomplete circa il tema oggetto della
prevenzione.
-
Facilitare una corretta comunicazione, ascolto, confronto costruttivo .
-
Promuovere una corretta conoscenza delle proprie e altrui emozioni.
-
Favorire l’apprendimento di nuovi stili relazionali.
-
Favorire l’apprendimento di nuove strategie di gestione del conflitto.
-
Promuovere l’inclusione e l’agio dei singoli soggetti nel gruppo classe.
-
Promuovere stili assertivi e responsabili.
STRUMENTI E METODO
Si svolgeranno degli incontri dinamici di gruppo, attraverso una metodologia di tipo attivo esperienziale volta a favorire una partecipazione viva e propositiva dei componenti della
classe. Verrà applicata utilizzando le tecniche di conduzione di gruppo, brainstorming, circle
time, teatro interattivo, role playing. Si utilizzerà l’ausilio di tecniche audio visive e materiale
didattico tipo cartelloni pennarelli.