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L'OSSERVATORE ROMANO - Edizione quotidiana - del 14 aprile 2000 - file 085q06.rtf
Giovanni Paolo II eleva agli onori degli altari
cinque Confessori della fede
Mariano de Jesús Euse Hoyos
Francesco Saverio Seelos
Anna Rosa Gattorno
Maria Elisabetta Hesselblad
Mariam Thresia Chiramel Mankidiyan
1. “Vogliamo vedere Gesù” (Gv 12, 24).
Questa è la richiesta rivolta a Filippo da alcuni greci, saliti a Gerusalemme in
occasione della Pasqua. Il loro desiderio di incontrare Gesù e di ascoltarne la parola
suscita una sua risposta solenne: “È giunta l'ora che sia glorificato il Figlio
dell'uomo” (Gv 12, 23). Qual è quest'“ora” a cui Gesù allude? Il contesto lo chiarisce:
è l'“ora” misteriosa e solenne della sua morte e della sua risurrezione.
Vedere Gesù! Come quel gruppo di greci, innumerevoli uomini e donne lungo i secoli
hanno desiderato conoscere il Signore. Lo hanno visto con gli occhi della fede. Lo
hanno riconosciuto come Messia, crocifisso e risuscitato. Si sono lasciati da lui
conquistare e sono divenuti suoi fedeli discepoli. Sono i santi ed i beati che la
Chiesa ci addita come modelli da imitare ed esempi da seguire.
Nel contesto delle celebrazioni dell'Anno Santo, oggi ho la gioia di elevare alla
gloria degli altari alcuni nuovi beati. Sono cinque Confessori della fede che hanno
annunciato Cristo con la parola e l'hanno testimoniato con l'incessante servizio ai
fratelli. Si tratta di Mariano de Jesús Euse Hoyos, Sacerdote diocesano e parroco;
Francesco Saverio Seelos, Sacerdote professo della Congregazione del Santissimo
Redentore; Anna Rosa Gattorno, vedova, Fondatrice dell'Istituto delle Figlie di
Sant'Anna; Maria Elisabetta Hesselblad, Fondatrice dell'Ordine delle Suore del
Santissimo Salvatore; Mariam Thresia Chiramel Mankidiyan, Fondatrice della
Congregazione della Sacra Famiglia.
2. “El que quiera servirme, que me siga, y donde esté yo, allí también estará mi
servidor” (Jn 12, 26a), nos ha dicho Jesús en el Evangelio que hemos escuchado.
Seguidor fiel de Jesucristo, en el ejercicio abnegado del ministerio sacerdotal, fue
el Padre Mariano de Jesús Euse Hoyos colombiano, que hoy sube a la gloria de los
altares. Desde su íntima experiencia de encuentro con el Señor, el Padre Marianito,
como es conocido familiarmente en su patria, se comprometió incansablemente en la
evangelización de niños y adultos, especialmente de los campesinos. No ahorró
sacrificios ni penalidades, entregándose durante casi cincuenta años en una modesta
parroquia de Angostura, en Antioquia, a la gloria de Dios y al bien de las almas que
le fueron encomendadas.
Que su luminoso testimonio de caridad, comprensión, servicio, solidaridad y perdón
sean de ejemplo en Colombia y también una valiosa ayuda para seguir trabajando por
la paz y la reconciliación total en ese amado País. Si el 9 de abril de hace cincuenta
y dos años marcó el inicio de violencias y conflictos, que por desgracia duran aún,
que este día del año del Gran Jubileo señale el comienzo de una etapa en la que todos
los colombianos construyan juntos la nueva Colombia, fundamentada en la paz, la
justicia social, el respeto de todos los derechos humanos y el amor fraterno entre
los hijos de una misma patria.
3. “Give me again the joy of your help; with a spirit of fervour sustain me, that
I may teach transgressors your ways and sinners may return to you” (Ps 51:14-15).
Faithful to the spirit and charism of the Redemptorist Congregation to which he
belonged, Father Francis Xavier Seelos often meditated upon these words of the
Psalmist. Sustained by God's grace and an intense life of prayer, Father Seelos left
his native Bavaria and committed himself generously and joyfully to the missionary
apostolate among immigrant communities in the United States.
In the various places where he worked, Father Francis Xavier brought his enthusiasm,
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spirit of sacrifice and apostolic zeal. To the abandoned and the lost he preached
the message of Jesus Christ, “the source of eternal salvation” (Heb 5:9), and in the
hours spent in the confessional he convinced many to return to God. Today, Blessed
Francis Xavier Seelos invites the members of the Church to deepen their union with
Christ in the Sacraments of Penance and the Eucharist. Through his intercession, may
all who work in the vineyard for the salvation of God's people be encouraged and
strengthened in their task.
4. “Io, quando sarò elevato da terra — ha promesso Gesù nel Vangelo — attirerò tutti
a me” (Gv 12, 32). Sarà, infatti, dall'alto della Croce che Gesù rivelerà al mondo
l'amore sconfinato di Dio per l'umanità bisognosa di salvezza. Attratta
irresistibilmente da questo amore, Anna Rosa Gattorno trasformò la sua vita in una
continua immolazione per la conversione dei peccatori e la santificazione di tutti
gli uomini. Essere “portavoce di Gesù”, per far giungere ovunque il messaggio
dell'amore che salva: ecco l'anelito più profondo del suo cuore!
Affidata totalmente alla Provvidenza ed animata da un coraggioso slancio di carità,
la beata Anna Rosa Gattorno ebbe un unico intento, quello di servire Gesù nelle membra
doloranti e ferite del prossimo, con sensibilità ed attenzione materna verso ogni
umana miseria.
La singolare testimonianza di carità, lasciata dalla nuova Beata, costituisce ancor
oggi uno stimolante incoraggiamento per quanti nella Chiesa sono impegnati a recare,
in modo più specifico, l'annuncio dell'amore di Dio che guarisce le ferite d'ogni
cuore e offre a tutti la pienezza della vita immortale.
5. “When I am lifted up from the earth, I shall draw all men to myself” (Jn 12:32).
The promise of Jesus is wonderfully fulfilled also in the life of Mary Elisabeth
Hesselblad. Like her fellow countrywoman, Saint Bridget, she too acquired a deep
understanding of the wisdom of the Cross through prayer and in the events of her own
life. Her early experience of poverty, her contact with the sick who impressed her
by their serenity and trust in God's help, and her perseverance despite many obstacles
in founding the Order of the Most Holy Saviour of Saint Bridget, taught her that the
Cross is at the centre of human life and is the ultimate revelation of our Heavenly
Father's love. By constantly meditating on God's word, Sister Elisabeth was confirmed
in her resolve to work and pray that all Christians would be one (cf. Jn 17:21).
She was convinced that by listening to the voice of the Crucified Christ they would
come together into one flock under one Shepherd (cf. Jn 10:16), and from the very
beginning her foundation, characterized by its Eucharistic and Marian spirituality,
committed itself to the cause of Christian unity by means of prayer and evangelical
witness. Through the intercession of Blessed Mary Elisabeth Hesselblad, pioneer of
ecumenism, may God bless and bring to fruition the Church's efforts to build ever
deeper communion and foster ever more effective cooperation among all Christ's
followers: ut unum sint.
6. “Unless a wheat grain falls on the ground and dies, it remains only a single grain;
but if it dies it yields a rich harvest” (Jn 12:24). From childhood, Mariam Thresia
Mankidiyan knew instinctively that God's love for her demanded a deep personal
purification. Committing herself to a life of prayer and penance, Sister Mariam
Thresia's willingness to embrace the Cross of Christ enabled her to remain steadfast
in the face of frequent misunderstandings and severe spiritual trials. The patient
discernment of her vocation eventually led to the foundation of the Congregation of
the Holy Family, which continues to draw inspiration from her contemplative spirit
and love of the poor.
Convinced that “God will give eternal life to those who convert sinners and bring
them to the right path” (Letter 4 to her Spiritual Father), Sister Mariam devoted
herself to this task by her visits and advice, as well as by her prayers and penitential
practice. Through Blessed Mariam Thresia's intercession, may all consecrated men and
women be strengthened in their vocation to pray for sinners and draw others to Christ
by their words and example.
7. “Io sarò il loro Dio ed essi il mio popolo” (Ger 31, 33). Dio è l'unico nostro
Signore e noi siamo il suo popolo. Questo inscindibile patto d'amore fra Dio e
l'umanità ha avuto la sua piena realizzazione nel sacrificio pasquale di Cristo. È
in Lui che noi, pur appartenendo a terre e culture diverse, diveniamo un unico popolo,
una sola Chiesa, uno stesso edificio spirituale, di cui i santi sono pietre luminose
e salde.
Rendiamo grazie al Signore per la splendida testimonianza di questi nuovi Beati.
Guardiamo ad essi, specialmente in questo tempo quaresimale, per trarne incitamento
nella preparazione alle prossime celebrazioni pasquali.
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Maria, Regina dei Confessori, ci aiuti a seguire il suo divin Figlio, come hanno fatto
i nuovi Beati. E voi, Mariano de Jesús Euse Hoyos, Francesco Saverio Seelos, Anna
Rosa Gattorno, Maria Elisabetta Hesselblad, Mariam Thresia Chiramel Mankidiyan,
intercedete per noi, perché, partecipando intimamente alla Passione redentrice di
Cristo, possiamo vivere la fecondità del seme che muore ed essere accolti come sua
messe nel Regno dei cieli. Amen!
Delle parti del discorso pronunciate dal Santo Padre in lingua spagnola ed inglese,
diamo di seguito una nostra traduzione in italiano:
2. “Se uno mi vuole servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo”
(Gv 12, 26), ci ha detto Gesù nel Vangelo che abbiamo ascoltato. Seguace fedele di
Gesù Cristo, nell'abnegato esercizio del ministero sacerdotale, fu Padre Mariano de
Jesús Euse Hoyos, che oggi viene elevato alla gloria degli altari. Sulla base della
sua intima esperienza di incontro con il Signore, Padre Marianito, come è
familiarmente
conosciuto
nella
sua
patria,
s'impegnò
instancabilmente
nell'evangelizzazione di bambini e adulti, soprattutto dei contadini. Non lesinò
sacrifici né sofferenze, dedicandosi per quasi cinquant'anni nella sua modesta
parrocchia di Angostura, ad Antiochia, alla gloria di Dio e al bene delle anime che
gli furono affidate.
Che la sua luminosa testimonianza di carità, comprensione, servizio, solidarietà e
perdono siano da esempio in Colombia e siano anche un valido aiuto per continuare
ad adoperarsi per la pace e la totale riconciliazione in questo amato Paese! Se il
9 aprile di cinquantadue anni fa segnò l'inizio di violenze e conflitti, che purtroppo
persistono ancora, che questo giorno dell'anno del Grande Giubileo segni l'inizio
di una fase in cui tutti i colombiani costruiranno insieme la nuova Colombia,
fondandola sulla pace, sulla giustizia sociale, sul rispetto di tutti i diritti umani
e sull'amore fraterno fra i figli di una stessa patria.
3. “Rendimi la gioia di essere salvato, sostieni in me un animo generoso. Insegnerò
agli erranti le tue vie e i peccatori a te ritorneranno” (Sal 51, 14-15). Fedele allo
spirito e al carisma della Congregazione redentorista alla quale apparteneva Padre
Francesco Saverio Seelos meditava spesso su queste parole del salmista. Sostenuto
dalla grazia di Dio e da un'intensa vita di preghiera, Padre Seelos lasciò la sua
Baviera natale e si dedicò con generosità e gioia all'apostolato missionario nelle
comunità di immigrati negli Stati Uniti.
Nei vari luoghi in cui operò, Padre Francesco Saverio portò il suo entusiasmo, il
suo spirito di sacrificio e il suo zelo apostolico. Agli abbandonati e ai derelitti
predicò il messaggio di Gesù Cristo “causa di salvezza eterna” (Eb 5, 9) e nelle ore
trascorse nel confessionale convinse molti a ritornare a Dio. Oggi, il Beato
Francesco Saverio Seelos invita i membri della Chiesa ad approfondire la loro
unione con Cristo nei Sacramenti della Penitenza e dell'Eucaristia. Mediante la
sua intercessione, che quanti lavorano nella vigna per la salvezza del popolo di
Dio vengano incoraggiati e rafforzati nel loro compito.
5. “Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me” (Gv 12, 32). La promessa
di Gesù si
compie dunque meravigliosamente
nella vita
di Maria Elisabetta
Hesselblad. Come la sua connazionale santa Brigida, acquisì anch'ella una profonda
comprensione della sapienza della croce attraverso la preghiera e gli eventi
della propria vita. La sua prima esperienza di povertà, il suo contatto con i malati
che la impressionavano per la loro serenità e la loro fiducia nell'aiuto di Dio,
e la sua perseveranza
nonostante
i numerosi ostacoli
nella fondazione
dell'Ordine del Santissimo Salvatore di Santa Brigida, le insegnarono che la Croce
è il centro della vita umana e la sua ultima rivelazione dell'amore del Padre
celeste. Meditando costantemente
sulla parola di Dio, suor Elisabetta
fu
confermata nella sua decisione di lavorare e pregare affinché tutti i cristiani
fossero una sola cosa (cfr Gv 17,21).
Era convinta che ascoltando la voce del Cristo crocifisso si sarebbero riuniti
in un unico gregge sotto un solo Pastore (cfr Gv 10, 16) e fin dall'inizio la
fondazione, caratterizzata dall'Eucaristia
e dalla spiritualità mariana, si
impegnò nella causa dell'unità dei cristiani per mezzo della preghiera e della
testimonianza evangelica. Mediante l'intercessione della Beata Maria Elisabetta
Hesselblad, pioniera di ecumenismo, che Dio benedica e renda fecondi gli sforzi
della Chiesa per edificare una comunione sempre più profonda e promuova una
cooperazione sempre più efficace fra tutti i seguaci di Cristo.
6. “Se il chicco di grano caduto in terra non muore, produce molto frutto” (Gv 12,
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24). Fin dall'infanzia Mariam Thresia Mankidiyan seppe per istinto che l'amore di
Dio per lei le chiedeva una profonda purificazione personale. Impegnandosi in una
vita di preghiera e di penitenza, la volontà di suor Mariam Thresia di abbracciare
la Croce di Cristo
le permise
di restare salda
di fronte
alle frequenti
incomprensioni e alle dure prove spirituali. Il discernimento paziente della sua
vocazione portò alla fondazione della Congregazione della Santa Famiglia, che
continua a trarre ispirazione dal suo spirito contemplativo e dal suo amore per
i poveri.
Convinta che “Dio darà la vita eterna a quanti convertiranno i peccatori e li
riporteranno sulla retta via” (lettera 4 al suo padre spirituale), suor Mariam di
dedicò a tale compito
mediante visite e consigli, preghiere
e pratiche
penitenziali. Mediante
l'intercessione
della beata Mariam Thresia tutti i
consacrati, uomini e donne, vengano rafforzati nella propria vocazione di pregare
per i peccatori e di attrarre gli altri a Cristo con le parole e con l'esempio.
Copyright L’Osservatore Romano – 9 aprile 2000