Gesù è un punto discriminante tra antico e nuovo.
Riflettendo sul senso della legge antica, egli propone ai suoi
discepoli un di più che deve caratterizzarli, per andare oltre
l’esteriorità o il formalismo, toccando l’essere più profondo di
ognuno di noi.
 Il vangelo riassume la proposta di Gesù in una
serie di ‘antitesi’.
 Non si tratta però di creare un contrasto tra legge
e vangelo o persino di metterli tra loro in
contraddizione.
 Gesù parla di compimento, di pienezza.
 Si tratta di cogliere quella ‘giustizia più alta’ che
per Gesù è la vera anima dell’alleanza tra Dio e
l’umanità.
 Già nella prima lettura veniamo condotti verso questo
orientamento.
 Il messaggio del testo sapienziale parla di un’adesione
non puramente esteriore e formale, ma responsabile,
alla parola di Dio.
 Nella seconda lettura Paolo continua la riflessione sul
tema della sapienza di Dio a cui i credenti devono
guardare per orientare la propria esistenza.
 Con le divisioni all’interno della comunità cristiana essi si
rendono incapaci di comprendere la sapienza divina ora
rivelata in Gesù.
 La lunga pagina con cui
prosegue il discorso
della montagna in
Matteo riguarda quelle
che gli studiosi hanno
definito come le
“antitesi” tra
l’interpretazione dell’AT
e quella evangelica sul
modo di vivere e di
comprendere la legge.
 Forse sarebbe più giusto
parlare di compimento…
a) vv. 17-20
Introduzione
b) vv. 21-48
Le 5 ANTITESI
Le prime TRE:
1) “Non ucciderai”
2) “Non commetterai
adulterio”
3) “Non giurerai il falso”
 Matteo intende presentare il
messaggio di Cristo
confrontandolo con la dottrina
morale dell’AT.
 Gesù ha qui un’autorità insolita,
rinnovatrice e creatrice:
 Solennemente seduto sul monte
(5,1) Gesù, come Dio, dona al
popolo dei discepoli la legge del
Vangelo, che ha la caratteristica
di non essere una legge.
 Due gli equivoci da evitare…
 Il primo è quello di pensare a
una abolizione dell’AT e della
sua religiosità.
 Qui si tratta di pieno
compimento, di pienezza (v. 17),
quasi di un ritorno al piano
originale di Dio proposto
all’umanità da sempre…
 Il secondo è quello di ritenere la
proposta di Gesù più severa e
restrittiva: da buona notizia a
cattiva notizia.
 Si tratta di radicalità, di cuore
indiviso…
 Nei vv. 17-18, viene
esplicitato il fatto che il
Signore non sia venuto
ad abolire la legge, ma…
 Ma a darne
compimento.
 Cioè a confermare la
torah trasfigurandola e
rinnovandola attraverso
la categoria della carità,
dell’amore gratuito…
 Gesù riporta nella sua
forma originale, ridona
forma e quindi…
 Ri-forma la legge,
riconducendola alla
finalità per cui era stata
donata a Israele:
 Fondare la relazione di
alleanza tra Dio e il suo
popolo, in una relazione
di reciproca amore e
fedeltà.
 In quest’ottica Gesù
ribadisce l’importanza
di osservare tutta la
legge, anche le parti
più minime.
 Ma allo stesso tempo
tutto va compreso nella
categoria della carità
per evitare che
diventi…
 Puro formalismo e
ipocrisia.
 Il ragionamento di un
cristiano non può ridursi
al minimo della propria
coscienza.
 Perché l’incontro con Gesù
ha portato la pienezza
nella sua vita e tutto il suo
essere, tutto quello che fa e
tutto quello che pensa è
diventato di Cristo, è
nuovo.
 Non esiste più divisione tra
impegni religiosi e vita
normale.
 Tutta la vita è piena di
Cristo.
 La giustizia del Vangelo è
dunque una nuova
relazione con Dio, resa
possibile e donata dal
Signore Gesù.
 Per cui è ben
comprensibile il grido di
Paolo, quasi sorpreso di
tanta novità inaspettata: