 Rischio elettrico
 La scossa elettrica
 Contatto diretto ed indiretto
 Dispositivi di protezione
 Impianto di messa a terra
L’elettricità nella nostra vita quotidiana è divenuta di uso talmente
comune da non poterne più fare meno. Alla quotidianità dell’uso
della corrente elettrica occorre abbinare una maggiore conoscenza
sulle precauzioni e sulle norme comportamentali che occorre
adottare per difendersi dal rischio elettrico.
Da un’indagine svolta nel 2008 da è emerso che:
• i 2/3 del totale delle abitazioni costruite prima del 1990,
circa 12 milioni di alloggi, non rispettano le norme sulla sicurezza
elettrica
• il 13 % delle abitazioni è a rischio incendio per motivi elettrici,
quali ad esempio un corto circuito o un sovraccarico
• il 52 % degli impianti è a rischio fulminazione da presenza di
componenti elettrici danneggiati ed il 18% di tali impianti non
dispone di un salvavita
• l’81 % degli occupanti è convinto che il proprio impianto elettrico
non abbia problemi.
Il rischio maggiore per le persone, nel caso di contatto con correnti elettriche, è quello
della folgorazione che è causata da una corrente elettrica che attraversa il corpo umano
provocando in esso complessi fenomeni che alterano la struttura e il funzionamento
degli ornai interessati.
Questi tipi di effetti si manifestano con l’elettrocuzione, ossia con il contatto del
nostro corpo con sorgenti di energia elettrica.
L’elettrocuzione si manifesta con il contatto del nostro corpo con
sorgenti di energia elettrica.
Si distinguono due tipi di contatto:

Contatto diretto
Si ha quando si toccano parti che normalmente
sono sotto tensione, come ad esempio il contatto
tra due conduttori di diversa polarità.

Contatto indiretto
Si ha quando vengono toccate parti che normalmente
non sono in tensione come ad esempio il contatto con
parti metalliche che, a causa di un guasto dell’isolamento
dei conduttori, hanno assunto un potenziale diverso da
quello di terra.
Protezioni totali
Isolamento
L’isolamento che effettua una protezione totale è l’isolamento delle parti attive, ossia
delle parti che normalmente sono in tensione. Esso deve:
•ricoprire completamente le aperti attive;
•essere asportabile solo mediante rottura;
•resistere a tutte le sollecitazioni di carattere elettrico, meccanico e termico.
•Involucri
e barriere
Per quelle parti attive che devono essere accessibili per riparazione o manutenzione si
adottano gli involucri se la protezione deve essere garantita in tutte le direzioni oppure
le barriere se la protezione deve aversi solo nella direzione normale di accesso.
Protezioni parziali
Ostacoli
Lo scopo degli ostacoli è di impedire l’avvicinamento e il contatto non intenzionale della
persona con le parti attive dell’impianto sotto tensione.
Distanziamento
Il distanziamento deve evitare che parti di impianto a tensione diversa siano accessibili
contemporaneamente.
Il fusibile è un dispositivo elettrico in grado di proteggere un circuito
dalle sovracorrenti. Il funzionamento è estremamente semplice: il
fusibile è composto di una cartuccia, attraversata da un sottile filo
conduttore nel quale passa la corrente nominale del circuito da
proteggere; questo filo è l'elemento fusibile vero e proprio, con una
portata amperometrica ben precisa. Quando sopraggiunge una
sovracorrente, il filamento fonde provocando l'apertura del circuito.
L'interruttore magnetotermico è un dispositivo di sicurezza in grado di
interrompere il flusso di corrente elettrica in un circuito elettrico di un
impianto elettrico in caso di sovracorrente; quest'ultima può essere causata da
un malfunzionamento (sovraccarico) oppure da un guasto (corto circuito).
All'interno di un interruttore magnetotermico sono presenti due ben
distinte sezioni che rilevano il cortocircuito ed il sovraccarico per
mezzo di differenti principi fisici.
Inizialmente l'interruttore deve essere chiuso agendo sul comando
manuale. In questo modo viene caricata una molla che tende a
provocare l'apertura dei contatti, ma è trattenuta da un'ancorina.
Quando una sezione del dispositivo rileva un guasto, la molla viene
liberata e si ha lo scatto, cioè l'apertura dell'interruttore.
Protezione dal cortocircuito (parte magnetica)
Questo tipo di guasto si verifica quando due conduttori a differente potenziale entrano in diretto
contatto tra loro, provocando un elevatissimo e istantaneo flusso di corrente.
La rilevazione di questo evento avviene per mezzo di un solenoide avvolto su una barra
magnetica, in pratica un relè. L'elevato impulso di corrente induce un campo magnetico che attira
un'ancorina, la quale provoca l'apertura dell'interruttore in modo istantaneo.
Protezione del sovraccarico (parte termica)
Questo problema si verifica quando l'intensità di corrente supera un valore
prefissato a causa per esempio di troppi carichi accesi contemporaneamente.
La rilevazione avviene per mezzo di una resistenza elettrica costituita da una
lamina bimetallica. A causa della differenza nella dilatazione termica di due
metalli la lamina si piega fino a provocare lo scatto dell'interruttore. L'
interruttore non interviene istantaneamente, ma vi è un ritardo di tempo
solitamente voluto, in quanto sovraccarichi di breve durata e di modesta
intensità sono ordinari in un circuito.
L’interruttore differenziale è un dispositivo di sicurezza in grado di interrompere il
flusso elettrico di energia in un circuito elettrico di un impianto elettrico in caso di
guasto verso terra (dispersione elettrica).
L’interruttore differenziale controlla il valore della corrente entrante ed uscente di un
circuito e nel caso la differenza delle due correnti superi un certo valore (Idn)
interrompe il circuito. Il valore della soglia di intervento del salvavita è fisso per i
piccoli interruttori mentre è regolabile per gli interruttori impiegati in impianti con
valori di corrente elevati.
Gli interruttori
“salvavita” sono dotati di
un tasto di prova (TEST)
che se azionati provocano
l’apertura
dell’interruttore stesso. I
costruttori raccomandano
di effettuare detta prova
almeno una volta al mese.
L' impianto di terra, rappresenta una delle soluzioni più utilizzate per raggiungere il miglior livello di
sicurezza negli impianti elettrici. La funzione è quella di disperdere nel terreno correnti elettriche che
altrimenti potrebbero farlo attraversando un corpo umano. Ciò può verificarsi a causa di un guasto, in
una qualsiasi apparecchiatura, per cui si verifichi un contatto tra i conduttori in tensione e la carcassa
metallica dell'apparecchiatura stessa.
L'impianto di messa a terra è composto dai seguenti elementi:
Il filo conduttore: segue tutto l'impianto parallelamente
ai conduttori di fase e neutro. Esso è collegato tramite
morsetti all'alveolo centrale di tutte le prese dell'impianto,
nonché a tutti gli apparati aventi struttura metallica
che fossero connessi all' impianto senza l'ausilio di
presa e spina, cioè in modo diretto. Il conduttore di
terra deve essere di colore giallo -verde.
Collettore o nodo di terra: è la morsettiera a cui si collegano i
conduttori di terra dei vari rami dell'impianto e da cui parte il
conduttore di dimensioni maggiori che va al paletto dispersore di
terra.
Il dispersore di terra: è un paletto di rame o acciaio zincato,
liscio o a croce che viene conficcato nel terreno, ad una
profondità che dipende dalle caratteristiche del suolo.Le teste
dei paletti con ancorato il morsetto di collegamento, vengono
chiuse mediante la posa di pozzetti ispezionabili direttamente
su di esse, con il coperchio al livello del terreno.