Igiene e competenze di cultura medico-sanitaria Classe IV^ Il sistema immunitario Profilassi naturale e artificiale I microrganismi Malattie infettive; malattie cronico-degenerative Alimentazione e malnutrizione Il sistema immunitario Il sistema immunitario è un complesso di organi la cui funzione è proteggere l’organismo dagli attacchi degli agenti esterni (germi, cellule tumorali, organi trapiantati). E’ in grado di distinguere le sostanze self (proprie) da quelle non self (estranee) in modo da attuare una risposta efficace garantendo il benessere psicofisico. Le difese immunitarie sono classificate in aspecifiche e specifiche. Le difese immunitarie aspecifiche non sono influenzate dalla natura del germe e agiscono allo stesso modo; le difese immunitarie specifiche sono condizionate dalla natura del germe con conseguente produzione di anticorpi specifici in grado di distruggere un solo germe. Le difese immunitarie aspecifiche sono rappresentate dalla cute, dal sudore, dalla saliva, dalle lacrime, dalle ciglia vibratili presenti nelle vie respiratorie, dai succhi gastrici, dalle secrezioni vaginali e dalla flora batterica presente sulla cute, nell’intestino e in vagina. Le difese immunitarie specifiche sono rappresentate dagli organi come linfonodi, tonsille, milza, appendice e dai globuli bianchi . Difese immunitarie aspecifiche La cute integra, priva di ferite, rappresenta un’ottima barriera per i microrganismi. A ciò va aggiunta l’azione svolta dalla flora batterica cutanea, la quale priva del nutrimento i germi dotati di azione patogena. Da ricordare pure l’azione germicida svolta dal contenuto salino del sudore e dal pH leggermente acido della cute. Affinchè l’azione svolta dalla cute sia efficace, è necessario che non vi siano ferite che rappresentano una via d’ingresso per i microbi e rispettare le norme igieniche personali. Saliva, lacrime e secrezioni vaginali proteggono dai germi grazie alla presenza di un antibiotico naturale, chiamato lisozima, e all’azione delle immunoglobuline secretorie (IgA). L’assenza di saliva, lacrime e secrezioni vaginali predispone a infezioni ricorrenti (Sindrome di Sjøgren). Le ciglia vibratili presenti nelle vie respiratorie eliminano i germi grazie al loro movimento. L’assenza di tali ciglia predispone a infezioni recidivanti (Sindrome di Kartagener). Il succo gastrico svolge azione microbicida grazie alla presenza di acido cloridrico.Le flore batteriche, non alterate da terapie antibiotiche inappropriate e da diete squilibrate, sono competitive nei riguardi dei germi, i quali non possono colonizzare l’organismo. Il fegato aggredito da un virus, produce interferone, in grado di eliminare i microbi, impedendo a loro di attaccare altre cellule . Difese immunitarie specifiche Quando le difese immunitarie aspecifiche hanno fallito, entrano in gioco quelle specifiche. Il germe, penetrato nel circolo ematico, deve essere riconosciuto come non self da particolari cellule chiamate macrofagi. Affinchè ciò avvenga, è necessario che il germe esponga in superficie l’antigene (carta d’identità) , componente proteica riconosciuta dai macrofagi come estranea. Una volta avvenuto ciò, i macrofagi attivano i linfociti T, presenti nel timo. I linfociti T si suddividono in varie classi; le più note sono i linfociti T4 (attivano la risposta immunitaria) e i linfociti T8 (spengono la risposta immunitaria). Una volta che i linfociti T4 sono attivati, questi attivano i linfociti B, prodotti nel midollo osseo. I linfociti B attivati danno origine a due linee cellulari: le cellule della memoria (in occasione di un secondo attacco, la risposta avverrà in un lasso di tempo inferiore) e le plasmacellule, produttrici di anticorpi che distruggeranno il germe. Quando quest’ultimo è completamente di strutto, intervengono i linfociti T8 che stoppano la risposta immunitaria. Gli anticorpi, noti anche come immunoglobuline, si classificano in: immunoglobuline A o di secrezione (IgA), immunoglobuline D, presenti sulla membrana dei globuli bianchi (IgD), immunoglobuline G, libere di circolare nel sangue e in grado di superare la placenta (IgG), immunoglobuline M, presenti nel sangue, immunoglobuline E, chiamate anche reagine e presenti nel sangue in quantità minima e responsabili di allergie (IgE). Profilassi naturale e artificiale Con il termine immunità si indicano quei meccanismi messi in atto dal sistema immunitario in seguito a stimolazione antigenica. L’immunità può essere naturale o artificiale. L’immunità naturale può essere attiva (in seguito al contatto con i germi) o passiva (anticorpi trasferiti al feto tramite la placenta o al neonato tramite il latte materno). Anche l’immunità artificiale può essere attiva o passiva; è attiva in seguito a somministrazione di vaccini (preparati contenenti l’antigene per indurre il sistema immunitario a produrre anticorpi), è passiva in seguito a somministrazione di sieri (preparati contenenti anticorpi preformati, da utilizzare quando si vuole una risposta immediata, come nei casi in cui si sospetta un’infezione botulinica o in seguito a morsi di serpente). Contro il virus responsabile dell’epatite B e correlato all’insorgenza del carcinoma epatico, oggi è possibile vaccinarsi, così come contro il Papilloma virus, (responsabile del carcinoma uterino), vivamente consigliato alle adolescenti che non hanno mai avuto rapporti sessuali e alle ragazze che non hanno mai contratto tale virus con certezza (dopo avere eseguito gli accertamenti necessari). I microrganismi (batteri) I microrganismi sono organismi dalla struttura molto semplice e visibili al microscopio e non a occhio nudo. I microrganismi si classificano in : batteri, virus, funghi o miceti , protozoi. I batteri sono numerosi e ubiquitari (vivono in tutti gli ambienti). La cellula batterica è procariote (il materiale genetico è immerso nel citoplasma e non è circondato da una membrana nucleare). Malgrado la semplicità della cellula batterica, in tale cellula sono presenti tutte le strutture necessarie per i vari processi biochimici, tra cui la sintesi proteica. Affinchè tale processo avvenga, è necessario che siano presenti entrambi gli acidi nucleici (DNA e RNA). Grazie alla presenza concomitante di DNA e RNA i batteri possono riprodursi in modo autonomo senza la necessità di infettare altri organismi, a differenza dei virus che, essendo dotati solamente di DNA o RNA, non sono in grado di sintetizzare le proteine necessarie per la riproduzione e, di conseguenza per il mantenimento della specie virale, sono costretti a parassitare altre cellule di cui ne sfruttano il patrimonio genetico. I batteri si dividono in patogeni (causano malattie) e non patogeni. Una caratteristica della cellula batterica molto importante è rappresentata dalla facoltà che alcuni batteri come i bacilli (batteri a forma di bastoncello e aerobi, cioè vivono in presenza di ossigeno) e i clostridi (anaerobi, vivono in assenza di ossigeno) possono trasformarsi in spore, forme di resistenza inerti, impermeabili, resistenti ai raggi UV e all’essiccamento. Il batterio che ne ha la facoltà, si trasforma in spora quando le condizioni ambientali diventano sfavorevoli, a tutto svantaggio per l’uomo nelle forme patogene come il clostridium botulini e il clostridium tetani. I microrganismi (virus) I virus hanno una struttura subcellulare molto semplice, incapace di attività metaboliche e motorie autonome, sono parassiti intracellulari obbligati, in grado di riprodursi solo in una cellula ospite. Pertanto, i virus, a differenza dei batteri, dei funghi e dei protozoi, sono tutti patogeni. L’ospite dei virus può essere un batterio, una pianta, un insetto, un pesce, un mammifero (come l’uomo). Il virus ha questo nome quando si trova all’interno della cellula ospite, cioè nella fase intracellulare, mentre nella fase extracellulare la particella virale, libera e infettante, prende il nome di virione. I virus presentano una struttura base chiamata core e un rivestimento proteico detto capside. Il core è costituito da acido nucleico (DNA o RNA) che conferisce al virus potere infettante. Il capside racchiude e protegge l’acido nucleico e conferisce ai virus la loro forma; può essere circondato da un rivestimento detto envelope o pericapside, costituito da lipidi e glicoproteine (proteine con un gruppo glucidico) e viene di solito acquisito dai virus nella fase di liberazione dalla cellula ospite. I virus, essendo parassiti intracellulari obbligati, possono riprodursi solamente in cellule viventi, dove replicano il loro acido nucleico. Dall’interazione del materiale genetico virale con quello della cellula ospite, possono prodursi nuove particelle virali. I microrganismi (funghi e protozoi) I funghi, chiamati anche miceti, sono cellule procarioti ma dotate di entrambi gli acidi nucleici e quindi in grado di riprodursi in modo autonomo. Possono esistere in forma isolata o in forma di colonie. I funghi, come già detto per i batteri, possono essere patogeni e non patogeni. Funghi dall’azione non patogena sono presenti nel gorgonzola, formaggio italiano, oppure nei formaggi a pasta erborinata francesi come il camambert e il roquefort. Funghi dall’azione patogena sono la candida vaginale, Tinea pedis (causa micosi al piede; luogo di contagio tipico è la piscina). Le infezioni da funghi si curano con farmaci appositi e norme igieniche precise (come non camminare a piedi nudi nei locali attigui alle piscine). I protozoi sono organismi unicellulari eucarioti, cioè il materiale genetico è racchiuso in una membrana nucleare ben definita. Possono essere patogeni (come la giardia lamblia) e non patogeni (come il paramecio). Le infezioni vanno curate con farmaci specifici e norme igieniche rigorose. Le malattie infettive Le malattie infettive insorgono in seguito a un’infezione, quando il sistema immunitario, per varie cause, è inefficiente a debellare il germe venuto in contatto con un soggetto. Un’ infezione si manifesta quando un germe (un batterio, un virus, un fungo oppure un protozoo) entra in contatto con un ospite (animale, vegetale, uomo). In seguito a questo contatto, possono verificarsi in genere due situazioni: se il sistema immunitario del soggetto ospitante è efficiente, il germe viene debellato senza conseguenze, invece se il sistema immunitario è deficitario, il germe sopravvive determinando così l’insorgenza di una malattia infettiva. Oltre a queste due situazioni, è possibile che se ne verifichi anche una terza, molto pericolosa per l’individuo contagiato poiché in tale soggetto esiste una condizione di equilibrio tra il sistema immunitario e il germe patogeno tale per cui l’ospite ha l’infezione, ma non ne manifesta i sintomi. Tale soggetto è particolarmente pericoloso poiché può contagiare altri individui senza esserne consapevole; un esempio è rappresentato dall’epatite B che talvolta è asintomatica e quindi il soggetto infetto può trasmettere il virus sena saperlo (spesso tramite rapporti sessuali non protetti). Questi soggetti sono definiti portatori sani. Esistono anche i portatori ex malati (ancora convalescenti, dotati di potere contagiante per gli altri, anche dopo la scomparsa dei sintomi; tipici sono i casi di difterite e tifo) e i portatori precoci , la cui contagiosità ha inizio prima della comparsa della sintomatologia. A esempio, nel morbillo (malattia esantematica) la contagiosità ha inizio 3-4 giorni prima che compaia l’esantema (eruzione cutanea). Le malattie infettive Le malattie infettive si trasmettono attraverso la diffusione dei germi patogeni dalla fonte d’infezione all’individuo sano. Nel caso dell’uomo in genere la patologia viene contratta a partire da una persona malata, che rappresenta la fonte d’infezione. Oltre a contrarre la malattia in questo modo, è possibile essere contagiati secondo le modalità descritte nella diapositiva precedente oppure in seguito al contatto con animali (zoonosi). I germi patogeni delle diverse zoonosi sono microrganismi che utilizzano l’animale come ospite provvisorio, per poi contaminare l’uomo. Esempi di malattie trasmesse all’uomo da animali sono: rabbia trasmessa dal cane o dalla volpe, carbonchio trasmesso da animali erbivori come i bovini, ornitosi trasmesse dagli uccelli come la psittacosi trasmessa dai pappagalli, leptospirosi trasmessa dal topo e dal ratto, tubercolosi bovina trasmessa dalle mucche e dai buoi, toxoplasmosi trasmessa dal gatto (pericolosa in gravidanza poiché il protozoo Toxoplasma Gondii può provocare gravi danni al nascituro), brucellosi trasmessa da molti animali come i bovini, gli ovini e i suini (molto colpiti sono i veterinari e gli allevatori di bestiame). Le vie di diffusione sono quelle attraverso le quali i germi vengono diffusi nell’ambiente dalla fonte di infezione mentre le vie di penetrazione sono quelle attraverso le quali il germe può invadere l’organismo ospite. Le malattie infettive Diversi fluidi corporei (come sangue, urine, secrezioni vaginali e spermatiche), contenenti germi patogeni, possono trasmettere microrganismi da una persona malata o portatrice a una sana attraverso varie modalità. Via respiratoria Gli escreti e le goccioline di Flügge emesse parlando, tossendo e starnutendo possono contenere numerosi germi ed essere responsabili di molte patologie come faringiti, tracheiti, bronchiti, polmoniti, tubercolosi. Via intestinale Le feci possono contenere agenti patogeni responsabili della salmonellosi, del tifo o del colera Via umorale Il sangue può veicolare germi attraverso traumi e lesioni che interrompono la continuità della cute e delle mucose. Ciò può avvenire nei casi di AIDS e delle epatiti B e C. Via transplacentare Alcuni germi patogeni, come quello della toxoplasmosi, quello della rosolia e il cytomegalovirus, sono in grado di superare la placenta e di causare gravi problemi al feto. Via cutanea I germi possono penetrare attraverso la cute non integra, come nei vasi del tetano e dell’antrace. Via genito-urinaria Molti microrganismi sono trasmessi da una persona infetta a una sana attraverso i rapporti sessuali non protetti come i virus HIV, HPV, la Candida albicans, il Treponema pallidum, la Clamydia tracomatis, la Neisseria gonorrae, ecc. Le malattie infettive Il contagio tra la fonte d’infezione e l’individuo sano può avvenire direttamente, attraverso uno stretto rapporto tra i due, o indirettamente attraverso l’ambiente. L’ambiente gioca un ruolo importante nella diffusione delle malattie infettive, perché l’aria, l’acqua e il suolo possono veicolare i germi. Si parla di veicoli in riferimento a tutti gli oggetti inanimati in grado di trasportare i germi. Alcune malattie, come il colera, possono provocare epidemie poiché il germe (Vibrio Cholerae) si diffonde tramite l’acqua. Anche gli alimenti possono essere veicoli di malattie infettive, basti pensare alle cozze consumate crude responsabili di malattie come l’epatite virale A (HAV), (le cozze vanno consumate bollite; l’aggiunta di limone alle cozze crude non uccide i germi eventualmente presenti). La trasmissione indiretta può avvenire attraverso insetti o altri animali, chiamati vettori. I vettori possono essere attivi o passivi. Si definiscono vettori attivi quelli che sono necessari al completamento del ciclo vitale del parassita, come a esempio la zanzara Anopheles, responsabile della diffusione della malaria. Si definiscono vettori passivi quelli che si limitano a trasportare il germe passivamente come fa la mosca quando si deposita su feci e su immondizia, e successivamente su persone o su alimenti. Le malattie infettive Per impedire l’insorgenza e la conseguente diffusione delle malattie infettive, è necessario adottare un complesso di provvedimenti noti con il termine di profilassi. La profilassi può essere diretta o indiretta. Con il termine profilassi diretta si indicano le misure da adottare in presenza di un pericolo effettivo, cioè quando si sono già manifestati casi di una particolare malattia e si vuole evitarne la diffusione determinando epidemie. Alcune misure di profilassi diretta sono rivolte alla fonte d’infezione (cioè al malato o al portatore), altre hanno lo scopo di risanare eventuali veicoli (interventi di disinfezione per eliminare i patogeni) o eliminare i vettori (interventi di disinfestazione per sterminare topi, ratti, mosche, zanzare), altre sono rivolte all’individuo sano tramite la somministrazione di vaccini e sieri e costituiscono la profilassi specifica. La profilassi indiretta consiste in provvedimenti rivolti all’ambiente, al fine di bonificarlo o di migliorarlo igienicamente, per renderlo «inadeguato» alla presenza di agenti infettanti; tale trattamento è adottabile anche in assenza di malattie. Per combattere la diffusione delle malattie infettive, oltre alle misure ricordate, è necessario seguire una scrupolosa igiene personale (docce o bagni frequenti, lavaggio dei capelli, lavaggio delle mani), igiene ambientale rigorosa, rigorosa manipolazione degli alimenti, uso costante del preservativo per i rapporti sessuali, sottoporsi alle vaccinazioni consigliate, vaccinare gli animali. Da ricordare che gli antibiotici vanno usati in caso di infezione batterica e non in caso di infezione virale, come l’influenza. Gli antibiotici usati in modo inopportuno provocano la comparsa del fenomeno noto come «resistenza agli antibiotici» (un antibiotico prima efficace contro un ceppo batterico diventa inefficace). Le malattie cronico-degenerative Le malattie cronico degenerative sono un complesso di malattie che, una volata manifestatesi, sono presenti per tutta la vita dell’individuo e, se non trattate rigorosamente, possono degenerare e portare a morte il soggetto colpito. Le malattie cronico-degenerative, a differenza di quelle infettive, sono provocate dall’azione patogena di più fattori di rischio presenti contemporaneamente , mentre le malattie infettive sono causate dall’azione patogena di un germe e dalla presenza di un sistema immunitario deficitario. I fattori di rischio alla base della comparsa delle patologie cronico-degenerative si classificano in modificabili e non modificabili. Quelli non modificabili sono: la genetica, il sesso e l’età contro i quali non è possibile adottare interventi correttivi. I fattori di rischio modificabili sono: dieta squilibrata, abuso di alcool, sedentarietà, esposizione al fumo di sigaretta, assunzione di sostanze stupefacenti, esposizione a stress; contro i fattori appena elencati è possibile intraprendere misure correttive. Tutte le malattie sostenute da questi fattori di rischio sono considerate malattie a diffusione sociale e hanno un impatto notevole sull’aspetto economico di ogni paese. Le malattie più diffuse sono: obesità, diabete mellito, ipertensione, malattie cardiovascolari, tumori, steatosi e cirrosi epatica. Le malattie cronico-degenerative La dieta squilibrata e la sedentarietà sono responsabili di casi di obesità (preoccupante è l’obesità infantile che aumenta in modo esponenziale), diabete mellito, ipertensione, malattie cardiovascolari, steatosi epatica non alcolica (fegato grasso: purtroppo presente anche nei bambini), alcuni tumori (nella donna frequenti i tumori al seno e al collo dell’utero e all’endometrio, in entrami i sessi il tumore al colon), infertilità e amenorrea. Una dieta equilibrata per prevenire o ridurre queste patologie è la dieta mediterranea a base di cereali integrali, carni bianche, pesce, frutta, verdura, olio extravergine d’oliva e un bicchiere di vino rosso da bersi rigorosamente durante i pasti e non fuori pasto. Questa dieta è stata dichiarata da parte dell’UNESCO patrimonio universale. Sfortunatamente noi italiani non stiamo più seguendo questo schema alimentare e ci stiamo «americanizzando» il più possibile: infatti sempre più spesso si consumano i pasti ai fast foods dove sono serviti cibi fritti, patatine, bibite e le dosi sono abbondanti. E’ vero che ultimamente in questi locali sono servite anche frutta e verdura. Da sottolineare che una dieta ricca di grassi animali (presenti nelle carni rosse, nei frutti di mare, nei formaggi, nei salumi e nei dolciumi) e povera di cereali integrali, di frutta e di verdura può incidere negativamente sulla nostra salute favorendo l’insorgenza di malattie come obesità, diabete, ipertensione , steatosi epatica e alcuni tumori. Da ricordare che un bambino che diventa obeso nella fascia d’età compresa tra 0 e 3 anni è condannato a essere obeso pure da adulto (con tutte le conseguenze che ne derivano), anche se corregge i fattori di rischio. Le malattie cronico-degenerative L’obesità non va considerata un problema estetico, ma una vera e propria malattia provocata da un introito calorico eccessivo e una ridotta attività fisica; se non trattata, le conseguenze possono essere diverse, come diabete mellito (alterato metabolismo degli zuccheri e dei grassi), ipertensione (aumento dei valori normali della pressione arteriosa favorita dall’abuso di sale, lipidi e liquirizia pura; ultimamente presente purtroppo nei bambini), steatosi epatica non alcolica, malattie cardiovascolari (infarti e ictus), problemi all’apparato digerente (esempio, calcoli alla colecisti), problemi respiratori (dispnea), problemi allo scheletro (esempio artrosi alle ginocchia), problemi motori e alcuni tumori. Per stabilire se un soggetto è obeso, non è sufficiente ricorrere alla bilancia, ma sottoporsi anche alle analisi del sangue per valutare se i livelli di: glicemia, colesterolo totale e HDL, trigliceridemia, transaminasi, proteine infiammatorie rientrano nel range normale oppure no (esiste la Sindrome di De Lorenzo o del soggetto obeso normopeso). Per recuperare il peso forma è necessario seguire una dieta ipocalorica (studiata in base alle esigenze del soggetto) e praticare attività fisica (i genitori possono fare passeggiate o gite in bicicletta insieme ai propri bambini e non regalare loro videogiochi che li costringono a uno stile di vita sedentario). Una volta raggiunto il peso forma è necessario perseverare con le correzioni apportate allo stile di vita ed evitare la sindrome dello yoyo, cioè dimagrire per poi ingrassare e di nuovo dimagrire con gravi conseguenze sulla nostra salute. E’ necessario essere seguiti da un dietologo per evitare di cadere vittime dei disordini alimentari. Le malattie cronico-degenerative Il fumo di sigaretta è causa di vari problemi come dipendenza, ipertensione, malattie cardiovascolari, bronchite cronica, enfisema polmonare, carcinoma polmonare e BPCO. Responsabile della dipendenza è la nicotina. La BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva) è un complesso di sintomi che colpisce i bronchi e i polmoni: sono presenti contemporaneamente bronhite, asma e enfisema polmonare. Una volta contratta questa malattia, il soggetto ha difficoltà respiratorie sempre più evidenti che rendono la qualità di vita invalidante ed è necessario ricorrere alla somministrazione permanente di ossigenoterapia. L’abuso di alcol è responsabile di vari problemi, come la steatosi alcolica, la cirrosi epatica (sostituzione del parenchima epatico con tessuto connettivo), l’ulcera, la malnutrizione (interferisce con l’assorbimento della vit. B1); pure l’alcol crea dipendenza ed è responsabile di turbe psichiche , che possono permanere anche se il soggetto smette di bere. Sfortunatamente, oggi l’alcolismo si sta diffondendo tra i giovani (anche di età inferiore ai 14 anni) e particolarmente tra le donne. L’uso di alcol concomitante a quello degli stupefacenti amplifica gli effetti negativi sulla psiche e sul fisico, creando problemi non solo per il soggetto che ne fa uso, ma anche per i familiari. Alimentazione e malnutrizione (glucidi) L’uomo, per le sue esigenze, deve ingerire vari alimenti contenenti diversi nutrienti, macromolecole complesse che in seguito a determinati processi metabolici sono convertite in molecole semplici, ognuna delle quali è deputata a svolgere azioni specifiche per il nostro benessere psicofisico. I nutrienti sono: glucidi (chiamati anche carboidrati, polisaccaridi o zuccheri), lipidi (noti anche con il nome di grassi) e protidi (proteine). I glucidi sono sostanze ternarie formate dall’unione di atomi di C, H e O. Si dividono in semplici e complessi. I glucidi semplici sono monosaccaridi e disaccaridi: i monosaccaridi sono formati da una sola unità funzionale e sono il glucosio (presente nell’uva; la sua concentrazione nel sangue umano è nota con il termine glicemia. Valori normali sono compresi in genere tra 70 e 110 mg/dl, il fruttosio (presente nella frutta) e il galattosio (presente nel latte). I disaccaridi sono formati dall’unione di due unità funzionali e sono il saccarosio (lo zucchero da tavola estratto dalla canna da zucchero e dalla barbabietola da zucchero; è formato dall’unione di una molecola di glucosio e una di fruttosio), il lattosio (presente nel latte e formato dall’unione di una molecola di glucosio e una di galattosio) e il maltosio (presente nei cereali e formato dall’unione di due molecole di glucosio). I polisaccaridi sono formati dall’unione di molte molecole di glucosio e sono: l’amido (presente nei cereali e nelle patate), il glicogeno (presente nei muscoli e nel fegato; in caso di bisogno è convertito in glucosio) e la cellulosa (nutrimento per gli erbivori, dotati dell’enzima necessario per la sua digestione; nell’uomo svolge funzione peristaltica, stimola cioè la motilità intestinale). Un g di glucidi libera 4 Kcal. I glucidi svolgono azione energetica e plastica. Alimentazione e malnutrizione (lipidi) I lipidi sono sostanze ternarie formate dall’unione di atomi di C, H e O; l’O è presente in concentrazione inferiore rispetto ai glucidi. Gli atomi di C sono legati tra loro in modo da costituire una catena più o meno lunga; all’interno di alcune di queste catene, alcuni atomi di C possono essere legati da un doppio legame (lipidi insaturi, tipici del regno vegetale e dei pesci), mentre in altre catene gli atomi di C sono uniti da legami singoli (lipidi saturi tipici del regno animale). I lipidi possono essere semplici o complessi (legati a molecole di natura diversa come i glicolipidi, gli sfingolipidi e i fosfolipidi, presenti nel tessuto cerebrale). Un g di lipidi produce 9 Kcal. Riferendoci al sangue umano, i lipidi sono presenti sotto forma di colesterolo e di trigliceridi; mentre i trigliceridi sono d’origine alimentare, il colesterolo può essere di origine endogena (prodotto dal nostro organismo, poiché dalla sua molecola sono sintetizzati gli ormoni sessuali) e di origine esogena (introdotto con gli alimenti. Quando prevale l’introito alimentare, si riduce la frazione endogena, invece quando l’apporto alimentare è scarso, prevale la quota endogena (tipico è il caso delle persone anoressiche, in cui tutti i parametri ematici come la glicemia sono ridotti ai minimi termini mentre la colesterolemia è elevata). I lipidi svolgono azione plastica, energetica e di trasporto per le vitamine liposolubili (A, D, E e K). Alimentazione e malnutrizione (protidi) I protidi sono sostanze quaternarie formate dall’unione di atomi di C, H, O e N; a volte possono essere presenti S e P. Le unità funzionali dei protidi sono gli aminoacidi (AA) in cui è possibile riscontrare la presenza di un atomo di H legato contemporaneamente a un gruppo aminico -NH2, a un gruppo carbossilico -COOH, a un gruppo radicalico -R di natura diversa in base all’aminoacido considerato. Gli AA che entrano in gioco nella sintesi delle proteine umane sono 20, di cui 8 (10 nei bambini) sono essenziali e devono derivare dall’alimentazione. In base al contenuto di AA essenziali i protidi sono classificati in protidi ad alto contenuto biologico (presenti tutti gli AA essenziali come negli alimenti di origine animale), protidi a medio valore biologico (presenti solo alcuni AA essenziali come nei cereali e nei legumi) e protidi a basso valore biologico (ridotti se non assenti gli AA essenziali come nei vegetali). Un g di protidi libera 4 Kcal. I protidi svolgono varie funzioni: plastica, regolatrice, immunitaria, trasportatrice, energetica (sono essenziali nella dieta di un bambino). Alimentazione e malnutrizione (vitamine) Le vitamine sono le amine della vita, essenziali per il nostro organismo. Si dividono in liposolubili (A, D, E e K; assorbibili in un milieu lipidico) e idrosolubili (vit. Del gruppo B e C assorbibili in H2O). La vit. A (presente nelle carote, zucca, peperoni gialli, pesche, albicocche, meloni) svolge azione protettiva sulla cute , sulle mucose, sulla cornea e sulla retina (la sua carenza provoca secchezza oculare e cecità notturna; il suo eccesso causa malattie cardiovascolari, cefalea, epatotossicità e, se assunta da una donna gravida, è teratogena e causa problemi al feto); la vit. D (sintetizzata dalla cute grazie all’esposizione dei raggi solari e presente nell’olio di fegato di merluzzo, fegato, latte e derivati, uova) favorisce la fissazione del calcio e del fosforo nelle ossa e nei denti (la sua carenza provoca nei bambini il rachitismo, causa di deformazioni ossee, nell’adulto osteomalacia con conseguente decakcificazione e rammollimento delle ossa; il suo eccesso provoca calcificazione di organi come il fegato e i polmoni on perdita della funzionalità specifica); la vit. E (presente nella lattuga, arachidi, latte, uova) combatte i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento e di molte malattie e stimola la secrezione degli ormoni sessuali (la sua carenza può provocare sterilità e una particolare forma di anemia); la vit. K (presente nel fegato e nelle verdure a foglia verde come spinaci e cavoli e sintetizzata in parte dalla flora batterica intestinale) interviene nella coagulazione del sangue (la sua carenza provoca emorragie, il suo eccesso favorisce la formazione di coaguli). Alimentazione e malnutrizione (vitamine) La vit C (presente nei pomodori, peperoni, kiwi, agrumi) protegge dalle malattie infettive, facilita l’assorbimento del ferro, favorisce la guarigione di ferite e fratture e irrobustisce la parete dei vasi sanguigni. La sua carenza determinava lo scorbuto, malattia in cui erano presenti emorragie e alterazioni alle ossa e ai denti. Le vit. Del gruppo B svolgono varie funzioni: la vit. B1 (presente nei cereali integrali, fegato,frutta secca) agisce sul sistema nervoso e una sua carenza provoca lesioni al tessuto nervoso e insufficienza cardiaca; la vit B2 (presente nel latte, lievito di birra, cereali, spinaci, frutta secca) agisce sulla cute e sulle mucose e interviene nei processi metabolici. La sua carenza è causa di problemi cutanei. La vit, B6 (presente nel fegato, lievito di birra, cereali integrali, banane, verdure) agisce sulla cute e sul sistema nervoso e interviene nei processi metaboliche la sua carenza può determinare dermatiti, convulsioni e problemi muscolari. La vit. B9 (presente nelle verdure a foglia larga, lievito di birra, germe di grano, cereali, fegato di vitello) previene le malformazioni neonatali ed è raccomamdata in gravidanza e prima del concepimento. La sua carenza inoltre può provocare anemia e disturbi di concentrazione. La vit. B12 (presente nelle frattaglie, carni, pesce azzurro, latte, uova, ostriche) facilita la funzione dei globuli rossi. La sua carenza provoca anemia e disturbi nervosi (frequenti nei vegetariani e nei vegani). La vit. PP o B5 (presente nel lievito di birra, cereali integrali, pesce, fegato e carni) interviene sul metabolismo cellulare. La sua carenza determinava la pellagra, malattia caratterizzata da problemi cutanei e demenza. Alimentazione e malnutrizione (sali minerali) I sali minerali sono sostanze inorganiche e svolgono funzioni plastiche e regolatrici. Si dividono in macroelementi (presenti in quantità relativamente elevata) e microelementi (presenti in trace). I macroelementi sono: sodio, potassio, calcio, cloro, magnesio, fosforo e zolfo. Il sodio (sale da cucina) regola il bilancio idro-salino: un suo eccesso è causa di ipertensione mentre una sua carenza provoca crampi muscolar, debolezza e apatia. Il cloro regola il bilancio idrico e l’equilibrio acido-base eunitamente all’H forma l’HCl, presente nello stomaco. Il potassio (presente in frutta e verdura) regola il bilancio idrico e interviene nell’attività muscolare; una sua carenza determina debolezza e un suo eccesso disturbi del ritmo cardiaco. Il calcio, presente in latte e derivati, nella frutta secca e nel tonno e in misura minima nel cavolfiore, fagioli, lenticchie, tuorlo d’uovo, è presente nelle ossa e nei denti e interviene nella coagulazione del sangue, nella contrazione muscolare e nella conduzione dell’impulso nervoso. Una sua carenza è causa di rarefazione della massa ossea , di crampi muscolari e di convulsioni. Il magnesio, presente nei cereali integrali, nelle verdure a foglia larga e nel cacao, è utile per le ossa, per l’umore e la sua carenza provoca debolezza, crescita insufficiente e spasmi. Il fosforo, presente nel latte , nelle carni , pesce, cereali regola l’equilibrio acido-base e la sua carenza determina fragilità ossea e debolezza. LO zolfo, presente nel fegato, parmigiano, sardine, partecipa alla composizione dei tendini, dei legamenti e delle cartilagini e favorisce la cicatrizzazione delle ferite e protegge la retina. Alimentazione e malnutrizione (sali minerali) I microelementi sono: ferro, iodio, fluoro, zinco, manganese, rame e selenio. Il ferro, presente nelle carni, nei cereali integrali, nelle uova entra nella composizione dell’emoglobina, proteina contenuta nei globuli rossi che trasporta l’ossigeno. Una carenza di ferro è causa di anemia, un suo eccesso provoca l’emocromatosi, malattia in cui il ferro si deposita nel fegato o in altri organi. Lo iodio, presente nel pesce di mare, frutti di mare, cipolle interviene nella formazione degli ormoni tiroidei e una sua carenza determina una ridotta funzione della tiroide. Il fluoro, presente nei prodotti di mare, tè, acqua potabile è utile per i denti e le ossa; una sua carenza provoca carie e un suo eccesso causa la fluorosi, caratterizzata da macchie sui denti. Lo zinco presente in tutti gli alimenti svolge varie funzioni, in particolar modo sull’apparato riproduttore. Una sua carenza provoca nevrosi e apatie. Il rame, presente nel fegato, legumi, nocciole, molluschi, uva secca interviene nella sintesi dell’emoglobina e di vari enzimi; una sua carenza è causa di anemia o di malformazioni ossee. Il manganese, presente in tutti gli alimenti, interviene nella formazione di vari enzimi e una sua carenza può determinare problemi di crescita e disturbi del sistema nervoso. Il selenio è presente in pesce, molluschi, carni e cereali e sembra abbia funzione anticancerogena. Alimentazione e malnutrizione In base a quanto detto precedentemente, appare evidente che per mantenerci in buone condizioni di salute dobbiamo mangiare tutti gli alimenti disponibili, ma in quantità moderate senza incorrere in sindromi carenziali e in sindromi da eccesso. Se eccediamo con i glucidi possiamo avere problemi di carie, obesità e diabete, se ne consumiamo in quantità ridotta possiamo avere problemi depressivi e squilibri dell’equilibrio acido-base. Se eccediamo con i protidi, i nostri reni ne risentono; se ne consumiamo pochi potremmo avere vari problemi come infezioni persistenti o edemi declivi. Se consumiamo troppi lipidi, possiamo avere problemi di obesità e malattie cardiovascolari; quando ne consumiamo pochi potremmo avere sindromi carenziali dovute a uno scarso assorbimento delle vitamine liposolubili, invecchiamento cutaneo o perdita dei capelli. Inoltre, se non abbiamo un rapporto equilibrato con gli alimenti, possiamo incorrere nei disturbi del comportamento alimentare come: anoressia (rifiuto del cibo), bulimia (ingerire notevoli quantità di cibo), sweet eaters (mangiare solo dolci), carbohydrate-craving (nutrirsi di soli carboidrati), ortoressia (nutrirsi solamente di alimenti non manipolati), drunkoressia (sostituire le calorie degli alimenti con quelle degli alcolici), vigoressia (attività fisica praticata oltre il limite consentito), NED (mangiare di notte).