LA STORIA DELLA COOPERATIVA MURRI Indice: I MOTIVI DELLA NOSTRA SCELTA...........................pag. 2 CHE COS'E' LA COOPERATIVA MURRI....................pag. 3 LA SPECIFICITA' DELLA COOPERAZIONE..............pag. 6 IL PERCORSO DELLA COOPERATIVA MURRI........pag. 7 LA SOSTENIBILITA' AMBIENTALE............................pag. 10 LA SOSTENIBILITA' SOCIOECONOMICA................pag. 15 GLOSSARIO..................................................................pag. 19 1 INTRODUZIONE I MOTIVI DELLA NOSTRA SCELTA Noi classe III A della scuola media Leonardo Da Vinci di Bologna abbiamo scelto di occuparci della cooperativa edilizia Murri sia perché costruisce case a risparmio energetico per i propri soci, sia perché è una importante realtà cooperativa del nostro territorio. Si può dire che tutti i ragazzi del nostro istituto comprensivo, l'IC13, conoscano la Murri, perché ne hanno visto la sede, poco distante dalla scuola media, in piazza Caduti di San Ruffillo, oppure perché ne hanno sentito parlare dai genitori o dai nonni. Il risparmio energetico è molto importante per noi, perché ci riguarda direttamente. Infatti l'uso consapevole dell'energia salvaguarda l’ambiente e quindi la qualità della nostra vita, la nostra salute e il nostro futuro. Inoltre il risparmio energetico protegge anche il portafoglio, il che non è male in un periodo di crisi economica come quella attuale: per esempio con i pannelli solari si risparmia sulla bolletta dell’acqua e della luce, perché si sfrutta l’energia solare. 2 CAPITOLO PRIMO CHE COS'E' LA COOPERATIVA MURRI La Murri è una cooperativa di abitanti, cioè un insieme di persone che si associano per acquisire un'abitazione. Vi aderiscono oltre 20.000 soci. Ha sede a Bologna e Rimini; la sede principale è quella di Bologna, situata in piazza Caduti di S. Ruffillo n°5. Si occupa di realizzare abitazioni per i propri soci, utilizzando tecniche innovative che mantengono un rapporto equilibrato tra le costruzioni e l’ambiente. In altre parole, cura la progettazione, la costruzione e la gestione di edifici secondo le tecniche della bioedilizia. Come tutte le cooperative, la Murri non ha fini di lucro: questo significa che il suo obbiettivo è di rispondere alla convenienza dei soci e non quello di ottenere utili perché qualcuno si possa arricchire. Lo scopo è garantire ai soci la proprietà e la disponibilità di alloggi al miglior prezzo e con la miglior qualità. La struttura istituzionale della cooperativa prevede: un’ Assemblea dei soci (che si riunisce una volta all’anno e a cui spettano le decisioni strategiche); un Consiglio di Amministrazione (che gestisce la cooperativa ed elegge il presidente) un Collegio Sindacale (che vigila sull’amministrazione della cooperativa); organi di controllo contabile; una Commissione elettorale; una Delegazione sociale (che è un organismo intermedio tra la base sociale e il Consiglio di Amministrazione e redige il bilancio sociale). La cooperativa dispone di una struttura organizzativa snella. I dipendenti sono così distribuiti: un ingegnere, un architetto, due geometri, tre disegnatori, e altri impiegati, per un totale di 22 dipendenti. La Murri, infatti, non si occupa direttamente della costruzione degli edifici, che viene invece affidata ad imprese terze (cooperative e non) tramite gare di appalto. Cura invece la progettazione e la direzione dei lavori e in particolare: seleziona le aree edificabili da acquistare; progetta l’edificio (rapportandosi con le richieste dei soci); cura il capitolato; bandisce la gara d’appalto; firma il contratto; dirige i lavori; cura il rapporto con i soci, attraverso assemblee informative. 3 STRUTTURA AZIENDALE ASSEMBLEA SOCI Controllo contabile DELEGAZIO NE SOCIALE COLLEGIO SINDACALE Commissione elettorale CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Organismo di vigilanza 231 PRESIDENTE E VICEPRESIDENTE 4 ORGANIGRAMMA controllo di gestione DIRETTORE GENERALE Area di supporto Segreteria, ced…. Area amministrati va Area Bologna e provincia Area romagna SOCI progettazion e produzione finanza produzione commerciale commerciale Ricercasviluppo Ricerca-sviluppo FONTI: Bilancio sociale esercizio 2010; Intervista al Presidente del Consiglio di Amministrazione, Adolfo Soldati; Intervista al Direttore tecnico, Stefano Farneti. 5 CAPITOLO SECONDO LA SPECIFICITA' DELLA COOPERAZIONE La cooperazione nacque in Inghilterra per iniziativa di un gruppo di operai tessili, i “Probi pionieri di Rochdale” che già nel 1884 diedero vita ad uno statuto, espressione degli obiettivi cooperativi, le cui finalità di fondo ancora oggi sono un punto di riferimento per milioni di cooperatori in tutto il mondo. I valori delle cooperative moderne si possono così sintetizzare: adesione libera e volontaria; controllo democratico da parte dei soci; partecipazione economica dei soci; autonomia e indipendenza; educazione, formazione e informazione; cooperazione tra cooperative; interesse verso la comunità. La cooperativa Murri si ispira a questi principi, che sono richiamati nel suo statuto fondativo. Si definisce come una cooperativa di abitanti, ben diversa da quelle di produzione e lavoro: i soci delle prime sono coloro che intendono acquistare un alloggio, per cui lo scopo di tali cooperative è offrire ai soci prodotti immobiliari di qualità alle migliori condizioni; le seconde, invece, costruiscono case per poi immetterle sul mercato immobiliare ai prezzi correnti. Negli anni ’60 e '70 vi era la possibilità di adire ai fondi GESCAL, quote contributive che pesavano sulle buste paga dei lavoratori e andavano a costituire un fondo che agevolava l’acquisto di case da parte dei lavoratori e delle loro famiglie. Mettersi in cooperativa, quindi, era conveniente perché il singolo non avrebbe saputo adire con facilità a quelle quote, mentre in cooperativa era possibile svolgere tutte le operazioni necessarie per avere quei finanziamenti. Un vantaggio ancora attuale per i soci di una cooperativa come la Murri è quello di poter vivere in maniera sociale: infatti all’interno della cooperativa si organizzano anche gare di pesca, di briscola, gite, ecc. Inoltre, là dove c’è un insediamento piccolo, generalmente vengono vissuti in maniera sociale, cioè condividendo spazi e attività e aiutandosi l’un l’altro, anche i rapporti con i vicini, che diventano quasi rapporti di amicizia. FONTI: Intervista al Presidente della Delegazione sociale, Vittorio Scagliarini; Wikipedia, voci “Cooperative” e “Rochdale”; Statuto Murri, in 6 www.murri.it. CAPITOLO TERZO IL PERCORSO DELLA COOPERATIVA MURRI La cooperativa Murri nel 2013 festeggia i 50 anni dalla propria fondazione. Nasce nel 1963 a Bologna, quando dieci persone si ritrovano in via d’Azeglio n°6 per costituire una cooperativa di abitanti, con lo scopo di costruire per i propri soci abitazioni al miglior prezzo che avessero il massimo delle prestazioni, della comodità e dell’accoglienza. Fino al 1977 usufruiva dei fondi GESCAL. Dopo quell’anno cominciò ad autofinanziarsi e a non usare più finanziamenti agevolati, costruendo alloggi di edilizia convenzionata. La Murri adesso lavora a Bologna e a Rimini, ma a partire dal 1994, grazie all’unificazione con la cooperativa La Fornace, aveva esteso il suo campo di azione anche ad Abruzzo, Marche e Veneto. Nel 2003 tuttavia decise di operare solo in Emilia Romagna, perché era molto gravoso l’investimento finanziario per avere una presenza incisiva in tante zone d’Italia, mentre i risultati erano deludenti. Stabilì quindi di concentrarsi nelle zone dove si raccolgono più soci e dove la specificità della cooperazione viene meglio percepita, proprio perché questa è una forma di impresa molto radicata nel territorio della nostra regione, dove le prime cooperative sono nate da oltre un secolo e mezzo. Le prime realizzazioni iniziano negli anni ’60 e nei primi anni ’70 a Bologna nel quartiere Mazzini, ma dal ’78, grazie all’unificazione con le cooperative Palazzetti di San Lazzaro, Fontana, Arno, Primavera e Chiesa Nuova di S. Ruffillo, gli interventi si estendono in una parte considerevole della provincia bolognese. La cooperativa Murri si occupa di bioedilizia dal 1997, quando partecipò al progetto "Qualità dell'abitare", nell'ambito del programma "Cooperare per Bologna". Le tappe del percorso relativo alla sostenibilità ambientale si possono schematizzare come segue: Nel 1999 la Murri firma una convenzione con la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Bologna, e più precisamente con il DAPT (Dipartimento di Architettura e di Pianificazione Territoriale), con cui si impegna a contribuire economicamente alla realizzazione di ricerche, attraverso borse di studio e tesi di laurea, su temi di interesse della cooperativa. Nel 2000 introduce un articolato sistema di autocertificazione basato su tre diversi livelli di approfondimento dei criteri di sostenibilità. Dal 2001 al 2004 il sistema dei marchi viene perfezionato, e la Murri adotta nel tempo la scelta di assegnare preventivamente i marchi agli interventi edilizi. Nel 2005 realizza l'ultima borsa di studio con il DAPT, dove esamina pregi e 7 difetti del sistema di autocertificazione adottato. Nel 2006 ottiene l'iscrizione al "Registro delle cooperative per lo sviluppo dell'edilizia sostenibile". Nel 2008 realizza un seminario di studio dal titolo: "La casa del sole", che rappresenta l'avvio del progetto della ESCO (Energy Service Company), ovvero di una società per l'efficienza energetica fatta per intervenire sul patrimonio edilizio esistente, al fine di realizzare la compressione dei consumi energetici, promuovere l'impiego di risorse energetiche rinnovabili, ecc. Nel 2009 prendono avvio i due interventi in via Marx a Bologna, con certificazione energetica in classe A. Nel 2010 la ESCO realizza i primi 12 tetti fotovoltaici, in immobili di proprietà della cooperativa Dozza. E' importante sottolineare che la Murri ha optato per la bioedilizia precedendo la legislazione in materia, come preciso orientamento, coerente con lo scopo costitutivo della cooperativa. La normativa proposta dalla Regione Emilia Romagna prevede i seguenti indirizzi: Creare nuova attenzione all’uso del territorio, promuovere sistemi di qualità territoriale, tramite la buona urbanistica, la qualità delle costruzioni, mirate al recupero e all’incentivazione della qualità edilizia. Favorire l’adozione di tecniche costruttive e di ristrutturazione d’avanguardia mirate al risparmio energetico e alla riduzione dei consumi (abbattendo così l’incidenza dei costi delle utenze) in coerenza con quanto disposto nell’”Atto di indirizzo e di coordinamento sui requisiti di rendimento energetico e sulle procedure di certificazione energetica degli edifici” (delibera dell'Assemblea Legislativa 156/2008). Consolidare e incrementare il patrimonio pubblico attraverso la realizzazione di alloggi ERS (Edilizia Residenziale Sociale), il contenimento dei consumi (energia, acqua) e il miglioramento della qualità ambientale (natura e benessere). Per ERS si intende quella quota di edilizia finalizzata al soddisfacimento della domanda abitativa delle fasce sociali deboli. Comprende sia l'Edilizia Residenziale Pubblica (ERP), sia l'edilizia residenziale privata convenzionata (ERC) sia l'edilizia in locazione permanente. L'ERS è nata dall'esigenza di sperimentare nuove procedure per sostenere l’offerta di alloggi in affitto al di fuori del solco tracciato dalla legge 167/62 e quindi in assenza di finanziamenti pubblici. Promuovere la collaborazione pubblico/privato per mettere a disposizione gli alloggi sfitti a canone agevolato o favorire l’acquisto dell’abitazione. Favorire la costruzione di strumenti finanziari per l’accesso ai fondi del piano casa nazionale (Fondo etico per il Social housing). La Regione ha approvato 8 una norma per la promozione e la partecipazione ai Fondi immobiliari etici per il Social housing. Innovare, semplificare e riorganizzare il sistema delle regole in materia di governo del territorio e la promozione delle politiche abitative. Le soluzioni individuate dalla cooperativa Murri vengono poi applicate negli interventi operati nel Quartiere Savena, in Viale Lenin, e poi in varie realizzazioni successive. FONTI: Bilancio sociale esercizi 2010 e 2011; www.iperbole.it/normativa; Statuto Murri, in www.murri.it; “Cinquant’anni di periferie della coop Murri” in Corriere di Bologna (edizione di Bologna del Corriere della sera), 03/01/2013. 9 CAPITOLO QUARTO LA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE La cooperativa Murri si occupa di bioedilizia: edifici certificati rispetto al risparmio energetico, case passive, riqualificazione di edifici esistenti. Con il termine “bioedilizia” si indicano tutti quegli interventi di costruzione o ristrutturazione di un fabbricato che implicano risparmio di energia e attenzione per l’ambiente. La bioedilizia, inoltre, preferisce l’uso di materiali e componenti prodotti con il minor impatto ambientale, spreco di risorse e consumo di energia (ad esempio materiali a km 0, cioè reperibili sul posto). La Murri si occupa di bioedilizia dal 1997, quando assunse l’obbiettivo di mettere in pratica questo orientamento attraverso la qualità della progettazione, proponendo soluzioni sui temi del consumo di energia e acqua e del miglioramento della qualità ambientale. Tra le soluzioni proposte, spicca la cosiddetta “casa passiva”. La casa passiva, nata in Svezia nel 1988, è un’abitazione che assicura il benessere termico senza alcun impianto di riscaldamento convenzionale, ossia caldaia e termosifoni o sistemi analoghi. Le fonti principali di calore sono apportate passivamente dall’ambiente attraverso il sole, il terreno e l’aria. Riscaldamento e raffrescamento sono garantiti da un impianto di ventilazione per il rinnovo d’aria igienico con recuperatore di calore. Il problema del consumo energetico degli edifici è oggi molto pressante. Gli edifici, infatti, nella loro costruzione e nel loro utilizzo, rappresentano oltre il 40% del consumo finale di energia della Comunità Europea con le conseguenti ricadute in termini di costi energetici ed ambientali. Da qui nasce l’esigenza di certificare gli edifici. La certificazione energetica è un attestato che riassume il quadro energetico degli edifici. Proprio come l’etichetta degli elettrodomestici, la certificazione energetica dà un voto che va da A+ a G. Attualmente si stima che le perdite dell’involucro siano così distribuite: 20-25% dalla copertura, 20-25% dalle pareti, 5-6% dal solaio contro terra, 20-25% dai serramenti, 10-12% per areazione. Il consumo energetico si può limitare sia negli edifici di nuova costruzione, seguendo i criteri della bioedilizia, sia negli edifici già esistenti, con interventi di riqualificazione. Per riqualificare energeticamente la propria abitazione si deve intervenire limitando le perdite energetiche, migliorando l’efficienza del contenitore energetico (involucro edilizio) e coprendo il restante fabbisogno con impianti più efficienti che sfruttino possibilmente fonti rinnovabili (per es. pannelli solari). Per migliorare l’efficienza dell’involucro si può intervenire in vari modi: isolare i tetti e le pareti esterne, cioè creare un sistema tecnologico che protegga dalle temperature esterne, anche estreme; sostituire le finestre tradizionali con quelle a vetro camera e 10 inserire schermature come persiane mobili o mensole parasole; sostituire l’impianto di riscaldamento, cioè ridimensionarlo risparmiando notevolmente sull’utilizzo; ventilare in modo controllato, facendo anche del bene alla salute perché si allontana il rischio di malattie respiratorie. Il costo di un intervento di riqualificazione è del 3-20% in più; si può ipotizzare però un ritorno della spesa nel giro di qualche anno e un notevole calo dell’importo delle bollette del gas e dell’energia elettrica. Ad esempio, una famiglia con una casa di 100 mq risparmierà circa 2000 euro all’anno. L’Attestato di Certificazione Energetica (ACE) è un documento rivolto direttamente all’utente finale, per consentirgli di valutare oggettivamente le caratteristiche energetiche di un edificio ed avere un parametro di riferimento per quel che concerne i costi ed il benessere. Classi energetiche migliori coincidono con costi energetici minori. Nel caso di edifici di nuova costruzione l’ACE evidenzia il rispetto dei requisiti minimi e riporta la classe energetica dell’edificio. Nel caso di edifici già esistenti, l’ACE indica la classe energetica e quindi i costi e riporta i possibili interventi che possono essere realizzati per migliorare la prestazione energetica dell’edificio. La cooperativa Murri nel corso degli anni ha adottato un sistema di autocertificazione relativo a materiali, impianti ed energia basato su tre diversi livelli, cui si aggiunge una specifica certificazione energetica: QUADRIFOGLIO (2000): è il primo livello di certificazione (riguardante i materiali), in cui si garantiscono: il controllo delle emissioni nocive nei materiali; l’asetticità; la riciclabilità dei materiali da costruzione. COCCINELLA (2000): è il secondo livello di certificazione (materiali e impianti) in cui si garantiscono: la riduzione del consumo di acqua potabile; il recupero, per usi compatibili, delle acque meteoriche provenienti dalle coperture; la dotazione di impianti per aumentare il benessere e il senso di sicurezza. GIRASOLE (2000): è il terzo livello di autocertificazione (materiali, impianti, energia) in cui si garantiscono: il prerequisito “Analisi del sito”; il controllo dell’apporto energetico da soleggiamento invernale ed estivo; protezione dai venti invernali; ventilazione naturale estiva; utilizzo dell’inerzia termica per la climatizzazione estiva; risparmio energetico nel periodo invernale. FIOCCO DI NEVE (2005-2006): rappresenta l’ultima frontiera di sperimentazione della cooperativa, iniziata ben prima dell’introduzione obbligatoria per legge; garantisce prestazioni che consentono un'ulteriore riduzione dei consumi energetici (corrispondono mediamente ad una classe B), evidenziate attraverso il simbolo del “Fiocco di Neve”. 11 Le certificazioni energetiche Quadrifoglio: Primo livello di autocertificazione MATERIALI 2000 Controllo delle emissioni nocive dei materiali Asetticità Riciclabilità dei materiali Coccinella: Secondo livello Riduzione del consumo di acqua Recupero delle acque Impianti per benessere e sicurezza di autocertificazione MATERIALI, IMPIANTI 2000 12 FONTI: Bilancio sociale 2010 e 2011; Murri news 2011; Stefano Farneti, “Il percorso Murri dalla bioarchitettura alla casa passiva”, intervento al convegno “Qualità dell’abitare e Social housing”, Bologna 02/02/2013; “Piano energetico regionale 2011-13”, da energia.regione.emilia-romagna.it; “Manuale per l'efficienza energetica”, Ordine degli Architetti P.P.C. Provincia di Salerno; “Dal codice concordato all'abitare di qualità, il percorso delle cooperative per l'edilizia sostenibile”, Legacoopabitanti. 13 CAPITOLO QUINTO LA SOSTENIBILITA' SOCIOECONOMICA Dal 2008, dopo un decennio di andamento economico positivo, la cooperativa Murri si è trovata ad affrontare l'attuale periodo di crisi economica, che ha colpito tutto il mondo occidentale e che genera un progressivo impoverimento delle famiglie. La crisi si fa sentire soprattutto nel settore immobiliare. Tra le cause occorre ricordare le restrizioni nell'erogazione del credito da parte delle banche, sia nei confronti delle imprese che delle famiglie, e la sempre maggior diffusione del lavoro precario, che non permette ai giovani di fare progetti a lungo termine, come l'acquisto di una casa. Per fronteggiare i problemi legati alla crisi, la Murri in questi anni ha aumentato ulteriormente la qualità della propria offerta immobiliare sul versante della bioarchitettura e della qualità energetica degli edifici. Nello stesso tempo, per salvaguardare la propria stabilità economica e finanziaria, ha puntato al contenimento dei costi fissi e degli oneri finanziari. Il terzo punto su cui occorre intervenire, ultimo ma non per importanza, è quello della convenienza e dell'accessibilità del prezzo degli alloggi. A differenza di altre imprese, la cooperativa offriva prezzi più bassi di quelli di mercato (del 10-15% circa) anche nei periodi di buon andamento economico; questo comporta che oggi, mentre altre imprese immobiliari svendono, la Murri non dispone di ampi margini per abbassare i prezzi senza intaccare la qualità degli edifici. Il risparmio, perciò, deve essere cercato su altri fronti. Uno è quello della progettazione “intelligente”, come nel caso della “casa passiva”, un fiore all'occhiello della cooperativa, che ha costi iniziali relativamente elevati, ma fa risparmiare sulla bolletta energetica e sui costi di gestione. Un'altra possibile risposta e' offerta dal “Social housing”, cioè da forme di accesso all'abitazione diverse dall'acquisto. Il Social housing, nato nei primi anni '90 in Olanda e Gran Bretagna, e largamente diffuso in Europa, si rivolge alla cosiddetta “fascia grigia” (giovani coppie, famiglie con reddito medio-basso, lavoratori a progetto ecc.) che non riesce a soddisfare il proprio bisogno abitativo alle condizioni di mercato. Consiste nella disponibilità di alloggi di qualità in affitto permanente o affitto-riscatto a prezzi calmierati e comunque proporzionati al reddito degli utenti, grazie a forme di sostegno da parte di soggetti pubblici e privati. In Italia il bisogno di un'edilizia residenziale sociale ha ricevuto una prima risposta dal cosiddetto “Piano casa” o “Piano nazionale per l'edilizia abitativa” (Legge 133/2008 e successive modificazioni e integrazioni), che prevede un sistema di fondi pubblici e privati (il FIA, fondo investimenti per l'abitare) per la realizzazione di immobili da destinare all'edilizia residenziale. Come precisato dal DPCM (Decreto del Presidente 14 del Consiglio dei Ministri) del 16/07/2009, il capitale pubblico non doveva superare il 40% del valore complessivo dei fondi stanziati, mentre le risorse restanti dovevano provenire da investimenti privati. In realtà a cinque anni di distanza, il Piano casa non si sta dimostrando efficace, tanto è vero che nel gennaio 2012 la Corte dei Conti ne ha sottolineato la lentezza e le carenze, dovute ad una impostazione normativa che ne rende difficile la realizzazione concreta. Un problema è costituito dal difficile reperimento dei fondi privati che, secondo la legge, devono integrare il capitale pubblico. Per ovviare a questo problema il DPCM del 10/07/2012 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale nel febbraio 2013) ha abolito il tetto del 40% di fondi pubblici. L'Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna, da parte sua, ha approvato nel 2010 un Programma di interventi per la casa e la riqualificazione urbana. Gli interventi riguardano il finanziamento di alloggi a canone sostenibile realizzati secondo criteri di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica, puntando anche al recupero e alla riqualificazione del patrimonio abitativo esistente, in particolare in aree caratterizzate da degrado e disagio sociale. Nel 2012 la regione Emilia-Romagna ha deliberato un bando per assegnare un contratto che agevola l’accesso all’abitazione a favore delle categorie sociali svantaggiate, il cosiddetto “Buono Casa” (che attualmente ammonta a € 20.000, cui si aggiungono € 3.000 per alloggi ad elevata efficienza energetica e € 2.000 per ciascun figlio a carico). La cooperativa Murri partecipa a questo bando con alloggi a Castel Guelfo, Zola Predosa e via Carlo Marx a Bologna e nel Peep Gaiofana a Rimini. La Murri, inoltre, propone ai propri soci alloggi in affitto-riscatto (a Castel Guelfo, Zola Predosa e Rimini 6 e Peep Gaiofana), con contratti che prevedono un acconto del 10% e un affitto annuo a canoni concordati. E' una forma di contratto onerosa per la cooperativa, possibile solo se sostenuta da fondi pubblici, poiché si rientra dall'investimento iniziale in tempi molto lunghi. In conclusione, l'attuazione concreta del Social housing in Italia è ancora in fase di avvio, tra lentezze e criticità. Importa sottolineare, tuttavia, che gli indirizzi del piano nazionale e dei programmi regionali, benché ancora in via di definizione, seguono le indicazioni del Comitato di coordinamento europeo per il Social housing, che prevede per questo modello abitativo non soltanto la possibilità di accesso all'abitazione da parte di categorie sociali svantaggiate, ma anche l'uso di materiali riciclabili e l'ottimizzazione del consumo energetico. Il Social housing, quindi, integra i fondamentali principi di qualità degli edifici, rispetto per l'ambiente e inclusione sociale, costituendo un modello rivolto al futuro, coerente con i valori della cooperazione e con i percorsi scelti e perseguiti dalla cooperativa Murri nel corso della sua storia. 15 FONTI: Intervista al Presidente della Delegazione sociale, Vittorio Scagliarini; Bilancio sociale esercizi 2010 e 2011; Murri news luglio/settembre 2011; www.murri.it; www.edilportale.com/news; “Social housing; un nuovo modo di abitare”, in www.snaidero.it/eventi Convegno “Qualità dell’abitare e Social housing”, Bologna 02/02/2013. 16 GLOSSARIO Affitto o locazione: cessione a tempo determinato dell'uso di un bene immobile, dietro pagamento. Affitto-riscatto: forma di contratto per cui l'inquilino, dopo un certo numero di anni, può diventare proprietario della casa pagandola con l'importo dell'affitto. Appalto: contratto con cui si assume a proprio rischio l'esecuzione di un'opera o di un servizio in cambio di un corrispettivo in denaro. Assemblea legislativa: parlamento. Assemblea legislativa regionale: parlamento della regione. Autocertificazione: attestazione firmata dall'interessato. Bioedilizia o bioarchitettura: edilizia che nella scelta dei materiali e delle soluzioni abitative mette in primo piano le esigenze della salubrità ambientale, del risparmio energetico e del minimo impatto ecologico. Piuttosto che un ambito disciplinare, l'architettura sostenibile è un approccio culturale al progetto che fa riferimento alla Baubiologie (bioedilizia) nata negli anni '70 in Germania, e che si è poi sviluppata includendo i principi ecologici e il concetto di sviluppo sostenibile. Calmierare: fissare il prezzo massimo; sottoporre il mercato a un regime di controllo dei prezzi. Canone: versamento periodico di una somma di denaro per l'utilizzo di un bene o di un servizio: es. canone d'affitto. Capitolato: complesso delle condizioni e modalità relative alla esecuzione di un contratto, specialmente d'appalto. Casa passiva: abitazione che assicura il benessere termico senza alcun impianto di riscaldamento convenzionale, ossia caldaia e termosifoni o sistemi analoghi. Le fonti principali di calore sono apportate passivamente dall’ambiente attraverso il sole, il terreno e l’aria. Convenzionato: regolato da accordi, specialmente a scopo assistenziale. Cooperativa: impresa collettiva che svolge attività economica senza fini di lucro. 17 Cooperativa edilizia: cooperativa che fabbrica appartamenti ai propri soci a condizioni vantaggiose. case per distribuirne gli Cooperativa di lavoro: cooperativa che assume appalti da terzi per impiegarvi i propri soci a condizioni migliori di quanto offrirebbe il mercato. Corte dei Conti: organo amministrativo dello Stato con funzioni di controllo sulla gestione finanziaria pubblica. Decreto: disposizione dell'autorità amministrativa o giudiziaria. Gara di appalto: concorso mediante il quale chi fa l'offerta economicamente più conveniente ottiene l'incarico di compiere date opere, forniture e simili. Gazzetta Ufficiale: giornale dello Stato italiano in cui vengono pubblicati leggi, decreti e altre disposizioni di interesse pubblico. Lucro: guadagno, vantaggio. Oneri finanziari: gli interessi passivi pagati alle banche. Organigramma: rappresentazione grafica delle funzioni dei singoli organi di un'azienda, con riferimento alla loro posizione gerarchica. Social housing: disponibilità di alloggi di qualità in affitto permanente o affittoriscatto a prezzi calmierati e comunque proporzionati al reddito degli utenti, grazie a forme di sostegno da parte di soggetti pubblici e privati. Sociale: che tende ad assicurare benessere e sicurezza a tutti i cittadini. Sostenibile: 1. che rispetta l'ambiente, il territorio; 2. che può essere sopportato (es. spesa sostenibile). Statuto: insieme di norme che disciplinano l'organizzazione e l'attività di un'ente. Terzo: che non fa parte di qualcosa, che è estraneo. Urbanistica: disciplina che studia e progetta la formazione e lo sviluppo dei centri urbani, intesi come luogo ideale dell'insediamento umano. 18