VALUTARE LA COMPETENZA CULTURALE 1. CULTURA, CIVILTÀ: UNA DEFINIZIONE. IL CONCETTO DI CULTURA È DI FONDAMENTALE IMPORTANZA NELL’ANALISI DI QUALSIASI REALTÀ SOCIALE. LO È DIVENUTO DAL MOMENTO IN CUI L’ANTROPOLOGIA NE HA DATO UN SIGNIFICATO DIVERSO DA QUELLO CICERONIANO DI “CULTURA ANIMI.” ESSO RAPPRESENTA UN ELEMENTO PORTANTE DELLE TEORIE SORTE NELL’AMBITO DELLE SCIENZE SOCIALI . COMPRENDERE, INTERPRETARE E CONNOTARE LA RETE DI SIGNIFICATI CHE VI SOGGIACCIONO, RETE IN CUI L’UOMO È IMPIGLIATO, MA DELLA QUALE È EGLI STESSO ARTEFICE (GEERTZ, 1997), PRESUPPONE L’ASSUNZIONE DI ALCUNI PARAMETRI INTERPRETATIVI. IN OGNI LINGUA CULTURA È SIA UNA PAROLA USATA NEL LESSICO QUOTIDIANO, SIA UN TERMINE SCIENTIFICO SPECIFICO DELLE SCIENZE ANTROPOLOGICHE. VI È INOLTRE, UN ULTERIORE PROBLEMA TERMINOLOGICO, POSTO DALL’USO DEL TERMINE CIVILTÀ CHE SPESSO VIENE USATO COME SINONIMO DI CULTURA. UN MODELLO DI OSSERVAZIONE E DI VALUTAZIONE DELLA COMPETENZA CULTURALE NON PUÒ DUNQUE PRESCINDERE DA UNA DISAMINA DEGLI ASPETTI DENOTATIVI E CONNOTATIVI SOGGIACENTI AI TERMINI IN OGGETTO. LA PRIMA PARTE DI QUESTO SAGGIO SARÀ DUNQUE DEDICATA A CHIARIRNE IL SIGNIFICATO. 1.1. LA “CULTURA ANIMI” DELLA CLASSICITÀ. NELL’USO QUOTIDIANO LA PAROLA CULTURA HA DI SOLITO IL SIGNIFICATO DI ORIGINE CLASSICA: “CULTURA ANIMI” ESPRESSIONE LATINA CHE DESCRIVE LA CULTURA DELL’ANIMA: LETTERATURA, ARTE, MUSICA E COSÌ VIA. DI FATTO LA PAROLA CULTURA IN LATINO (DAL VERBO COLERE, NEL SIGNIFICATO DI CURARE O COLTIVARE) E NELLE LINGUE CHE DA ESSO MUTUANO LA RADICE DEL TERMINE, INCLUDONO IL CONCETTO DI COLTIVAZIONE E DEI PROCESSI ATTRAVERSO CUI UNA PERSONA DIVIENE COLTA. IN QUESTA ACCEZIONE IL TERMINE È SINONIMO DEL SIGNIFICATO ORIGINARIO DI CIVILTÀ. QUESTA ACCEZIONE È ANCORA PRESENTE IN KANT (CHE USA LA GRAFIA CULTUR), ANCH’EGLI, INFATTI, ASSOCIA A TALE PAROLA IL CONCETTO DI EDUCARE, DIVENTARE COLTO, COLTIVARE. (È IN QUESTO SENSO CHE, SPESSO RIFERITO AGLI INDIVIDUI, IL TERMINE VIENE TUTTORA UTILIZZATO NEL LESSICO QUOTIDIANO, SINONIMO DI ISTRUZIONE/PERSONA ISTRUITA). IN SEGUITO IL TERMINE TEDESCO KULTUR HA ASSUNTO IL SIGNIFICATO DI “VALORI DISTINTIVI SUPERIORI” DI UNA SOCIETÀ. È PROPRIO MUTANDO DAL TERMINE TEDESCO KULTUR, - MA SUPERANDO IL CONCETTO PRECEDENTE DI EDUCAZIONE (CULTIVATION), CHE EDWARD 1 TYLOR, NEL 1871, NELLA SUA OPERA PRIMITIVE CULTURE, INTRODUCE LA NUOVA ACCEZIONE DI CULTURA IN SENSO ANTROPOLOGICO: “LA CULTURA, O CIVILTÀ, È QUEL COMPLESSO INSIEME, QUELLA TOTALITÀ CHE COMPRENDE LA CONOSCENZA, LE CREDENZE, L’ARTE, LA MORALE, IL DIRITTO, IL COSTUME E QUALSIASI ALTRA CAPACITÀ E ABITUDINE ACQUISITA DELL’UOMO IN QUANTO MEMBRO DI UNA SOCIETÀ.” È TUTTAVIA INTERESSANTE NOTARE CHE L’OXFORD DICTIONARY CITERÀ TALE ACCEZIONE SOLO SESSANT’ANNI DOPO IL LAVORO DI TYLOR. SARÀ DUNQUE NELLA PRIMA METÀ DEL XX SECOLO CHE SI CONSOLIDA L’USO SPECIFICO NELLE DISCIPLINE SCIENTIFICHE DEL TERMINE CULTURA IN UNA ACCEZIONE CHE SI DISCOSTA SENSIBILMENTE DAL SIGNIFICATO COMUNE DEL TERMINE DESUNTO DALLA TRADIZIONE CLASSICA. 1.2. LA CULTURA IN SENSO ANTROPOLOGICO. I TRATTI DISTINTIVI DELLE DIVERSE CULTURE ERANO STATE OVVIAMENTE FONTE DI INTERESSE ANCHE IN PASSATO. SI PENSI AL DE CONSOLATIONE PHILOSOPHIAE DI BOEZIO, CHE, PERALTRO, OFFRE UN ESEMPIO DI RELATIVITÀ CULTURALE : “I COSTUMI E LE LEGGI DI NAZIONI DIVERSE DIFFERISCONO A TAL PUNTO CHE LA STESSA COSA CHE TALUNI ESALTANO COME DEGNA DI LODE, ALTRI LA CONDANNANO COME COSA PUNIBILE.” CARTESIO, NEL DISCOURS SUR LA METHODE, OLTRE AL CONCETTO DI RELATIVITÀ CULTURALE INTRODUCE ANCHE IL CONCETTO DI TOLLERANZA: “VIAGGIANDO, AVENDO COMPRESO CHE TUTTI COLORO CHE HANNO ATTEGGIAMENTI ASSAI DIVERSI DAI NOSTRI, NON PER QUESTA RAGIONE SONO BARBARI E SELVAGGI, MA SONO ESSERI RAZIONALI COME E PIÙ DI NOI, E AVENDO CONSIDERATO QUANTO LA STESSA PERSONA DOTATA DELLO STESSO SPIRITO, CHE SIA CRESCIUTA FIN DALL’INFANZIA TRA I FRANCESI O TRA I TEDESCHI FINISCE COL DIVENTARE DIVERSA DA QUELLO CHE SAREBBE STATA SE AVESSE SEMPRE VISSUTO TRA I CANNIBALI…MI SON TROVATO A VEDERE LE COSE DAL LORO PUNTO DI VISTA.” TUTTAVIA, SARÀ SOLO NELLA SECONDA METÀ DELL’OTTOCENTO CHE IL TERMINE CULTURA ASSUME IL SUO MODERNO SIGNIFICATO NELLA CONNOTAZIONE ANTROPOLOGICA, AFFRANCANDOSI DAL TERMINE CULTIIVATION, DAL SIGNIFICATO DI PROCESSO O GRADO RAGGIUNTO DI EDUCAZIONE, INDICANDO PIUTTOSTO UNA CONDIZIONE PROPRIA A TUTTE LE SOCIETÀ UMANE, INDIPENDENTEMENTE DALLE LORO 2 DIFFERENZE QUALITATIVE. IN QUESTO SENSO SI PARLA DI UNA CONDIZIONE EXTRAORGANICA O SUPERORGANICA ((KLUCKHOHN ’82). IL TERMINE CULTURA SI RIFERISCE, IN CHIAVE DI LETTURA ANTROPOLOGICA, AL MODO IN CUI SI DÀ RISPOSTA A BISOGNI DI NATURA. IL MODO DI NUTRIRSI, DI VESTIRE, DI FORMARE FAMIGLIE, GRUPPI SOCIALI, STATI, IL RAPPORTO CON IL DIVINO, IL CULTO RELIGIOSO, ECC. DI FATTO QUESTA ACCEZIONE SI CONNOTA INIZIALMENTE ATTORNO AL CONCETTO DI “COSTUME” CHE, ASSUNTO IN PROSPETTIVA DIACRONICA, CONDUCE AL SIGNIFICATO DI TRADIZIONE O EREDITÀ SOCIALE (KLUCKHOHN ’82). BAGEHOT, NEL 1872, INTRODUCE L’ESPRESSIONE CAKE OF COSTUM, CHE NON DIFFERISCE MOLTO DAL CONCETTO DI CULTURE DI TYLOR. MALINOWSKI (’31) PARLA DI EREDITÀ SOCIALE COME: “CONCETTO CHIAVE DELL’ANTROPOLOGIA CULTURALE. ESSO VIENE SOLITAMENTE DETTO CULTURA…LA CULTURA COMPRENDE L’EREDITÀ DI ARTEFATTI, DI BENI, DI PROCESSI TECNICI, DI IDEE, DI ABITUDINI E DI VALORI”. 1.3. IL CONCETTO DI CIVILTÀ. IN MOLTE LINGUE ACCANTO AI TERMINI DERIVATI DAL LATINO CULTURA, TROVIAMO ANCHE QUELLI DERIVATI DA CIVILITAS, OSSIA LA CULTURA DI CHI ABITAVA A ROMA O NEI GRANDI AGGLOMERATI URBANI, DA ASSUMERE COME MODELLO DA COLORO CHE ABITAVANO NELLE CAMPAGNE O NELLE PICCOLE CITTÀ. IN EFFETTI IL TERMINE CIVILTÀ TRAE ORIGINE DAL LATINO CIVIS, CITTADINO, DA CUI DERIVA CIVITAS, LA CITTÀ-STATO, E QUINDI CIVILITAS, OSSIA CITTADINANZA. TUTTAVIA, I TERMINI DERIVANTI DAL LATINO COME L’INGLESE ED IL TEDESCO CIVILISATION O CIVILISIEREN ASSUMONO NON SOLO UN SIGNIFICATO DI RAPPORTO CON LO STATO, MA ANCHE IL CONCETTO DI CIVILIZZARE GLI ALTRI POPOLI, ESPANDERE IL PROPRIO SVILUPPO POLITICO. IL TERMINE CIVILISER, IN FRANCESE, PIÙ VICINO ALL’INGLESE CIVILITY INTRODUCE IL CONCETTO DI RAFFINATO, AD UN LIVELLO DI CULTURA MORALE ED INTELLETTUALE PIÙ EVOLUTO, ED IN QUESTO CASO IL CONCETTO DI CIVILTÀ SI OPPONE AL CONCETTO DI BARBARIE. DAL PUNTO DI VISTA DELL’ANTROPOLOGIA CULTURALE, COME VEDREMO, IN UNA PROSPETTIVA DI CULTURIZZAZIONE, INCULTURAZIONE ED ACCULTURAZIONE IL TERMINE CIVILTÀ PUÒ ESSERE ASSOCIATO A CULTURA SOLO A CONDIZIONE CHE ESSO TRASCENDA IMPLICAZIONI DI TIPO QUALITATIVO E GERARCHICO, CHE ABBANDONI IL SIGNIFICATO DI “CIVILIZZARE GLI ALTRI”(BEN PRESENTE NEL XIX SECOLO), MA SIA ASSUNTO IN TERMINI DI RELATIVISMO CULTURALE IN UN’OTTICA COMPARATIVA DI MODELLI CHE DESCRIVONO LE VARIE CULTURE. SOLO IN QUESTA PROSPETTIVA CIVILTÀ ABBANDONERÀ IL SIGNIFICATO DI “MIGLIORE O PEGGIORE” PER RAPPRESENTARE, IN TERMINI DI INTERRELAZIONE, QUANTO UNA SOCIETÀ HA DA OFFRIRE E QUANTO LE PROPOSTE CHE ESSA AVANZA PER LA SOLUZIONE DI UN PROBLEMA POSSANO RISULTARE UTILI O MENO A TUTTE LE ALTRE. 3 1.4. CIVILTÀ E CULTURA. IN MOLTE LINGUE, DUNQUE, LA SINONIMIA NELL’USO DI CULTURA E CIVILTÀ È STATA FONTE DI AMBIGUITÀ. IN ALCUNI CASI CULTURA RAPPRESENTA UN DETERMINATO STADIO DI SVILUPPO DI UNA CIVILTÀ, MENTRE CON CIVILTÀ SI INTENDE UN DETERMINATO STADIO DELLA CULTURA SOCIALE. SARÀ DUNQUE PROPRIO L’OPERA DI TYLOR, LADDOVE INTRODUCE IL CONCETTO DI CULTURA O CIVILTÀ, A SUPERARE L’ASPETTO DICOTOMICO TRA I DUE TERMINI IN UNA VISIONE ANTROPOLOGICA DI NUOVO RESPIRO NELL’INCONTRO DEL TEDESCO KULTUR E DELL’INGLESE CIVILISATION. AD UN SIGNIFICATO QUINDI CHE INGLOBI “LA TOTALITÀ DELLE FORME E DEI PROCESSI SOCIALI DI VITA, DEI MEZZI E DEI RISULTATI DEL LAVORO, SIA SPIRITUALI CHE NATURALI” (SCHULZ ’13) CHE COINVOLGA DUNQUE SIA IL CONTROLLO DELL’UOMO SULLA NATURA, SIA IL CONTROLLO DELL’UOMO SU SE STESSO. IL SIGNIFICATO DEL TERMINE CULTURA IN SENSO ANTROPOLOGICO ABBRACCIA DUNQUE TUTTE LE MANIFESTAZIONI DELLE ABITUDINI SOCIALI DI UNA COMUNITÀ COSÌ COME L’AGIRE DELL’INDIVIDUO IN RAPPORTO ALLE ABITUDINI DELLA COMUNITÀ SOCIALE DI CUI È E FA PARTE E I PRODOTTI DELL’ATTIVITÀ UMANA IN QUANTO DETERMINATI DA QUESTE ABITUDINI. IN SOSTANZA COME SCRISSE DIXON (’28):LA CULTURA È: A) LA SOMMA DI TUTTE LE ATTIVITÀ DI UN POPOLO, I COSTUMI, LE CREDENZE. B) QUELLA TOTALITÀ DI PRODOTTI E DI ATTIVITÀ DI UN POPOLO, QUELLA ORGANIZZAZIONE SOCIALE E RELIGIOSA, QUEI COSTUMI E QUELLE CREDENZE CHE…SIAMO ABITUATI A CHIAMARE CIVILTÀ.” 2. LE FASI INTERCULTURALE. DELLA COMPETENZA CULTURALE ED OGNI INDIVIDUO INTERAGISCE ALL’INTERNO DI MODELLI CULTURALI CHE APPARTENGONO ALLA REALTÀ SOCIALE DI CUI FA PARTE, CHE EGLI RITIENE “NATURALI” E CHE ASSUME SPESSO IN MODO INCONSAPEVOLE. ALL’INTERNO DELLA RETE DI SIGNIFICATI CHE SOSTANZIANO LA SUA REALTÀ CULTURALE, L’INDIVIDUO PERSEGUE UN PROGETTO DI SÉ. NON CI RIFERIAMO IN QUESTO CONTESTO ALLA TEORIA FENOMENOLOGICA DI ROGERS CHE CONTRAPPONE IL CONCETTO DI SÉ (CIÒ CHE PERCEPIAMO DI ESSERE) AL CONCETTO DEL SÉ IDEALE (QUELLO CHE VORREMMO ESSERE), MA CI RIFERIAMO PIUTTOSTO AL CONCETTO DI AUTOREALIZZAZIONE DELL’INDIVIDUO PROPOSTO DA MASLOW. L’ESSERE UMANO DEVE SODDISFARE, PER GIUNGERE ALL’AUTOREALIZZAZIONE UNA SERIE DI BISOGNI CHE MASLOW ORDINA IN UN MODELLO GERARCHICO. ALLA BASE TROVIAMO I BISOGNI FISIOLOGICI (MANGIARE DORMIRE); BISOGNI DI SICUREZZA (UN LUOGO CHE OFFRA PROTEZIONE), UN BISOGNO DI RELAZIONI AFFETTIVE E AMICIZIA, DI SOCIALIZZARE, IL BISOGNO DI AUTOSTIMA, (AVERE UNA 4 POSITIVA OPINIONE DI SE STESSI). PER RAGGIUNGERE DUNQUE L’AUTOREALIZZAZIONE L’INDIVIDUO DEVE SODDISFARE PRIMA I BISOGNI PRECEDENTI (CIBO, SICUREZZA E PROTEZIONE, AMORE, SOCIALIZZAZIONE E AUTOSTIMA). PER DARE UNA RISPOSTA A TALI BISOGNI EGLI ASSUME I MODELLI CULTURALI E LE ABITUDINI SOCIALI SPECIFICHE DELLA REALTÀ SOCIALE DI CUI È MEMBRO. TUTTAVIA, IN UNA PROSPETTIVA INTERCULTURALE, AFFINCHÉ SIA POSSIBILE L’AUTOREALIZZAZIONE, È FONDAMENTALE LA COMPRENSIONE DEL SIGNIFICATO DEI MODELLI CULTURALI DI ALTRE SOCIETÀ. IN ALTRI TERMINI, È IMPORTANTE COMPRENDERE I DIVERSI MODI CON CUI LE VARIE SOCIETÀ HANNO DATO SOLUZIONE AI VARI BISOGNI. SAPER OSSERVARE E POTER VALUTARE LE DIVERSE ABITUDINI CHE FORMANO MODELLI CULTURALI SPECIFICI NECESSITA DI UN PERCORSO CHE SI ARTICOLA ATTRAVERSO TRE METE FORMATIVE: 2.1.A CULTURIZZAZIONE. PER CULTURIZZAZIONE SI INTENDE IL PROCESSO CHE PERMETTE ALLA PERSONA DI ESSERE ACCETTATO IN UNA COMUNITÀ LINGUISTICA, CHE PUÒ ESSERE LA PROPRIA (INCULTURAZIONE) O UNA COMUNITÀ STRANIERA (ACCULTURAZIONE). 2.1.B INCULTURAZIONE. L’INCULTURAZIONE È IL PROCESSO ATTRAVERSO IL QUALE UNA PERSONA SCOPRE E ACCETTA LA CULTURA DELLA PROPRIA COMUNITÀ, E QUINDI VIENE AMMESSO A FARVI PARTE, A SOCIALIZZARE. UNA VOLTA AMMESSO COME MEMBRO DELLA COMUNITÀ, LA PERSONA PUÒ ANCHE DECIDERE DI TENTARE DI MODIFICARE ALCUNI ASPETTI DELLA CULTURA. QUESTO TENTATIVO È TIPICO SOPRATTUTTO DEGLI ADOLESCENTI E DEI GIOVANI, ALL’INTERNO DELLA PROPRIA COMUNITÀ. 2.1.C ACCULTURAZIONE. QUESTO PROCESSO CONSISTE NELL’APPRENDERE A CONOSCERE UNA CULTURA DIVERSA DALLA PROPRIA. TALE CONOSCENZA PUÒ ESSERE FINE A SE STESSA (ED È QUINDI UNA FORMA DI “CULTURA ANIMI”) OPPURE PUÒ ESSERE NECESSARIA PER POTER SOCIALIZZARE NELLA CULTURA STRANIERA. QUESTA È LA FINALITÀ DELLA ACCULTURAZIONE AD ESEMPIO NELL’INSEGNAMENTO DELLE LINGUE STRANIERE. UNO STRANIERO NON PUÒ PROPORRE MUTAMENTI IN UNA CULTURA, PERCHÉ LA COMUNITÀ OSPITE PUÒ SENTIRE L’ELEMENTO ESTRANEO COME UNA MINACCIA. PER EVITARE QUESTO ERRORE 5 L’ACCULTURAZIONE PUÒ MIRARE AL RELATIVISMO, ALLA TOLLERANZA, O ALL’INTERESSE INTERCULTURALE. 2.1.D RELATIVISMO CULTURALE. QUANDO L’ACCULTURAZIONE MIRA AL RELATIVISMO CULTURALE, IL SUO SCOPO È FAR COMPRENDERE CHE OGNI CULTURA È VALIDA NEL SUO AMBITO ED È DEGNA DI RISPETTO, ANCHE SE NON HA PRODOTTO NOTEVOLI MODELLI DI CIVILTÀ. IL RELATIVISMO CULTURALE RAPPRESENTA INDUBBIAMENTE UNA PRIMA FINALITÀ CONCRETA DEL PROCESSO DI CULTURIZZAZIONE. 2.1.E TOLLERANZA INTERCULTURALE. QUANDO L’ACCULTURAZIONE MIRA ALLA TOLLERANZA CULTURALE, IL SUO SCOPO NON È SOLO FAR COMPRENDERE CHE OGNI CULTURA È VALIDA ED È DEGNA DI RISPETTO, MA CHE CIÒ HA UNA CONSEGUENZA NELL’INTERAZIONE E NELLA CONVIVENZA CON PERSONE DI DIVERSA CULTURA, I CUI MODELLI VANNO TOLLERATI, ANCHE SE NON SEMPRE LI SI COMPRENDE ED APPREZZA. LA TOLLERANZA INTERCULTURALE È RITENUTA UNA META FONDAMENTALE IN MOLTI PAESI MULTICULTURALI – MA È POSSIBILE DARE ALL’ACCULTURAZIONE UNA META ANCORA PIÙ FORTE: L’INTERESSE INTERCULTURALE. 2.1.F INTERESSE INTERCULTURALE. QUANDO L’ACCULTURAZIONE MIRA ALL’INTERESSE CULTURALE, IL SUO SCOPO NON È SOLO FAR COMPRENDERE CHE OGNI CULTURA È VALIDA ED È DEGNA DI RISPETTO, E CHE LA CONVIVENZA CON PERSONE DI DIVERSA CULTURA RICHIEDE TOLLERANZA, MA CHE LA DIVERSITÀ CULTURALE È UN VALORE, UNA RICCHEZZA, E CHE LE DIFFERENZE NON VANNO SOLO TOLLERATE MA STUDIATE, APPROFONDITE, VALORIZZATE, PER GIUNGERE NON SOLO ALLA CONVIVENZA MA ALL’INTERRELAZIONE. TALE PROSPETTIVA VA RITENUTA LA META FONDAMENTALE DELL’ACCULTURAZIONE. 3. MODELLI CULTURALI. L’UNITÀ MINIMA SIGNIFICATIVA DELLA CULTURA È IL “MODELLO CULTURALE”. ESSO RAPPRESENTA LA RISPOSTA CHE UNA CULTURA DÀ AD UN DETERMINATO PROBLEMA. PER WILLEY (’29) LA CULTURA È “UN SISTEMA DI MODELLI DI RISPOSTA ABITUALI INTERRELATI ED INTERDIPENDENTI”, 6 MENTRE KLUCKHOHON E KELLY (’45) DEFINISCONO LA CULTURA COME “UN SISTEMA STORICAMENTE DERIVATO DA MODELLI IMPLICITI ED ESPLICITI D VITA CHE TENDE AD ESSERE CONDIVISO DA TUTTI MEMBRI DI UN GRUPPO”. LA NOZIONE DI MODELLO CULTURALE È INDISPENSABILE PER REALIZZARE IN PRATICA LA CULTURIZZAZIONE. SONO ESEMPI DI MODELLI CULTURALI: - IL MODO IN CUI UNA CULTURA RISPONDE AL BISOGNO DI DISTRIBUIRE IL NUTRIMENTO NELL’ARCO DELLA GIORNATA (UNO O PIÙ PASTI, PIÙ O MENO SOSTANZIOSI, COLLOCATI NELLE DIVERSE ORE, BASATI SUL DOLCE –SALATO O SUL COTTO-CRUDO, ECC.); - IL MODO IN CUI SI RISPONDE ALLA NECESSITÀ DI ORGANIZZARE IL MOVIMENTO PER LE STRADE (DIVIDENDO LA STRADA IN DUE SENSI DI MARCIA E DECIDENDO SE SI STA A SINISTRA O A DESTRA). 3.1. MODELLI CULTURALI AUTENTICI E STEREOTIPATI. I MODELLI CULTURALI CAMBIANO NEL TEMPO E A SECONDA DEI PUNTI DI VISTA. OSSERVATI DAL DI FUORI DELLA COMUNITÀ CHE LI VIVE I MODELLI CULTURALI POSSONO DIVENIRE DEGLI STEREOTIPI: SI CREANO INFATTI DELLE GENERALIZZAZIONI O DELLE SEMPLIFICAZIONI CHE, DA LONTANO, SEMBRANO MA NON SONO AUTENTICHE: TUTTI I TEDESCHI SONO RIGIDI E MILITARISTI, TUTTI GLI INGLESI SONO FLEMMATICI E TUTTO IL CIBO INGLESE È ORRIBILE, MENTRE TUTTI GLI SPAGNOLI FREQUENTANO LE CORRIDE E TUTTI I FRANCESI SANNO SCEGLIERE I VINI. IN ALTRI CASI I MODELLI SONO NON-AUTENTICI PERCHÉ SONO STATI SUPERATI: LA FRANTUMAZIONE POLITICA ITALIANA ERA LEGATA AL SISTEMA ELETTORALE PROPORZIONALE, SOSTITUITO EL 1993 DA UN SISTEMA UNINOMINALE CHE RENDE NON PIÙ AUTENTICO IL MODELLO CULTURALE PRECEDENTE, CIOÈ QUELLO DI GOVERNI FRAGILI SOSTENUTI DA COALIZIONI DI MOLTI PARTITI. A VOLTE POSSONO ESSERE NON-AUTENTICI MODELLI VEICOLATI DA ESPRESSIONI ARTISTICHE. AD ESEMPIO NEL MONDO SI SONO CRISTALLIZZATI, FINO AD ESSERE ASSUNTI COME STEREOTIPI, I MODELLI DELLA FAMIGLIA ITALIANA NUMEROSA, DI UN CERTO TIPO DI DONNA ITALIANA E DEL SUO RUOLO SOCIALE DI MADRE, DI UN CERTO PAESAGGIO URBANO CHE SI SONO IMPOSTI ATTRAVERSO LA GRANDE STAGIONE DEL CINEMA NEOREALISTA ITALIANO. I CAPOLAVORI DI REGISTI COME DE SICA O ROSSELLINI, SENZA OVVIAMENTE NULLA TOGLIERE AL GRANDE VALORE ARTISTICO, PRESENTANO UN’ITALIA CHE OGGI SI STENTEREBBE A RICONOSCERE, MA CHE ALL’ESTERO ALIMENTA ANCORA ALCUNI MODELLI ORMAI PROFONDAMENTE TRASFORMATI. 3.2. MODELLI CULTURALI STANDARD E VARIETÀ CULTURALI. ANCHE QUANDO SONO AUTENTICI I MODELLI CULTURALI POSSONO NON ESSERE VALIDI PER TUTTA LA COMUNITÀ. NELLE NAZIONI EUROPEE, 7 CHE SONO CARATTERIZZATE DA UNA LUNGA STORIA DI DIVISIONI IN STATI PIÙ PICCOLI, I MODELLI CULTURALI STANDARD SONO SPESSO MENO DI QUELLI REGIONALI. AD ESEMPIO IN ITALIA NON È POSSIBILE PARLARE DI UN MODELLO STANDARD PER L’ALIMENTAZIONE: CAMBIA IL NUMERO DEI PASTI, LA LORO NATURA, L’ORARIO IN CUI ESSI AVVENGONO. IN ALTRI CASI I MODELLI STANDARD SONO ESCLUSI PER PRINCIPIO: IL MODELLO EDUCATIVO, AD ESEMPIO, CAMBIA IN OGNI LEA IN GRAN BRETAGNA, O IN OGNI LANDER IN GERMANIA. 3.3. ANALISI COMPARATIVA INTERCULTURALE. A CIASCUNA PERSONA LA SUA CULTURA SEMBRA”NATURALE”, SEMPLICE, OVVIA. OSSERVARE LA PROPRIA CULTURA CONFRONTANDOLA CON UNA CULTURA STRANIERA PERMETTE DI MIGLIORARE LA CAPACITÀ CRITICA NELLA PROPRIA INCULTURAZIONE. IN SECONDO LUOGO, PER POTERSI ACCULTURARE SUL MONDO STRANIERO, SENZA BASARSI SU PRE-GIUDIZI, MA MIRANDO AL RISPETTO, ALLA TOLLERANZA ED ALL’INTERESSE INTERCULTURALE, È NECESSARIO ESSERE CONSAPEVOLE DEL FILTRO COSTITUITO DALLA PROPRIA CULTURA: L’UNICO MODO PER GUARDARE IN MANIERA CRITICA AD UNA CULTURA DIVERSA È QUELLO DI CONFRONTARLO CON LA PROPRIA CULTURA IN MODO DA VEDERE DOVE SIA POSSIBILE PARTIRE DA PARAMETRI E PARADIGMI DI ANALISI COMUNI E DOVE INVECE CIÒ NON SIA POSSIBILE. PER COMPARARE DUE CULTURE, TUTTAVIA, È NECESSARIO AVERE DELLE GRIGLIE D’ANALISI PRECISE. 3.4. DIFFERENZE CULTURALI VS MATRICI COMUNI. UN ATTEGGIAMENTO FONDAMENTALE NELL’OSSERVAZIONE DELLE VARIE CULTURE DIVERSE DA QUELLA NATIVA È COSTITUITO DALL’ATTENZIONE POSTA SULLE DIFFERENZE OPPURE SULLE MATRICI COMUNI. AI FINI VALUTATIVI DI UN’ANALISI COMPARATIVA, ENTRAMBI GLI ATTEGGIAMENTI SONO NECESSARI. NELLA PROSPETTIVA DI UNA DIFFUSA EDUCAZIONE ALLA PACE L’ENFASI SULLE MATRICI COMUNI È INDISPENSABILE. 3.5. L’ANALISI DEI MODELLI CULTURALI PER POTER PROCEDERE ALL’ANALISI COMPARATIVA E, PIÙ IN GENERALE, PER COGLIERE LE DIFFERENZE E LE MATRICI COMUNI TRA CULTURE È NECESSARIO AVERE UNA GRIGLIA DI ANALISI. L’ANTROPOLOGIA CULTURALE NE HA PROPOSTE MOLTE, DI DIVERSA NATURA, NELL’ECONOMIA DI QUESTO CONTRIBUTO CI RIFERIAMO ALLA PROPOSTA DI ROBERT LADO CHE SI BASA SU TRE SOLI ELEMENTI: SECONDO LADO PER DESCRIVERE E PER COMPARARE MODELLI CULTURALI OCCORRE TENER CONTO DI ALMENO TRE DATI: -LA FORMA IN CUI IL MODELLO STUDIATO SI PRESENTA 8 -IL MODO IN CUI SI RACCORDA CON ALTRI MODELLI -IL SIGNIFICATO SOCIALE E CULTURALE CHE ASSUME 3.6 FORMA. LA FORMA DI UN MODELLO CULTURALE È IL PUNTO DI PARTENZA PER OGNI ANALISI: LA COLAZIONE ITALIANA ED IL BREAKFAST INGLESE SI PRESENTANO IN MANIERA DIVERSA FIN DALLA FORMA, PER CUI SI TRATTA DI MODELLI CULTURALI DIFFERENTI, CHE HANNO IN COMUNE SOLO IL FATTO DI ESSERE IL PRIMO PASTO DELLA GIORNATA; LA CORRIDA SPAGNOLA E QUELLA BASCA SONO PURE DIVERSE COME FORMA, ANCHE SE METTONO IN SCENA LA LOTTA TRA UOMO E ANIMALE. LA DIFFERENZA FORMALE È SUFFICIENTE AD INDICARE CHE SI TRATTA DI MODELLI CULTURALI DIVERSI; MA L’UGUAGLIANZA FORMALE NON È SUFFICIENTE PER DIRE CHE IL MODELLO CULTURALE SIA LO STESSO: GRAN BRETAGNA, GERMANIA E ITALIA HANNO PARLAMENTI COMPOSTI DA DUE CAMERE, MA LA DISTRIBUZIONE DEI POTERI TRA DI LORO ED IL LORO SIGNIFICATO ISTITUZIONALE, SONO DIFFERENTI. 3.7 DISTRIBUZIONE. DOPO AVER ANALIZZATO LA FORMA DI UN MODELLO CULTURALE SI DEVE VEDERE IL MODO IN CUI ESSO SI RACCORDA AGLI ALTRI MODELLI DEL SUO PARADIGMA: LA COLAZIONE ITALIANA SI COLLEGA NELLE REGIONI AGRICOLE AD UN PASTO SOSTANZIOSO A MEZZOGIORNO E, IN QUELLE INDUSTRIALIZZATE AD UNA SERIE DI PICCOLI PASTI DOLCI (VERSO LE 11) E SALATI (VERSO LE 13-14), E POI RINVIA AD UNA CENA SOSTANZIOSA LA SERA. IL BREAKFAST INGLESE INVECE È SEMPRE SOSTANZIOSO, PER CUI SI COLLEGA AD UN PRANZO LEGGERO A MEZZOGIORNO E AD UNA CENA SOSTANZIOSA ALL’INIZIO DELLA SERA. LA DISTRIBUZIONE TEMPORALE PUÒ RIGUARDARE L’ARCO DELLA GIORNATA, MA PUÒ INTERESSARE ANCHE DECENNI O SECOLI: IL ROMANTICISMO (CHE HA FORMA ABBASTANZA SIMILE NELLE VARIE CULTURE EUROPEE ED AMERICANE) È DISTRIBUITO IN UN ARCO DI DECENNI CHE VA DALLA FINE DEL XVIII SECOLO NELL’EUROPA DEL NORD, AL TERZO QUARTO DECENNIO DEL XIX SECOLO NELL’EUROPA LATINA ED IN AMERICA. OLTRE ALLA DISTRIBUZIONE TEMPORALE E SPAZIALE CI SONO ALTRI ASPETTI DI DISTRIBUZIONE: NELL’ESEMPIO DEI PARLAMENTI CHE ABBIAMO ANTICIPATO IN PRECEDENZA, LA DISTRIBUZIONE DEL POTERE È TOTALMENTE DIFFERENTE: QUASI NULLO NELLA HOUSE OF LORDS IN INGHILTERRA, PERFETTAMENTE UGUALE TRA DEPUTATI E SENATORI ITALIANI. ANALIZZARE LA DISTRIBUZIONE DI UN MODELLO CULTURALE SERVE PER DISTINGUERE TRA LORO MODELLI DI FORMA MOLTO SIMILE. 3.8 SIGNIFICATO. LA CULTURIZZAZIONE È PIENA QUANDO, OLTRE ALLA FORMA ED ALLA DISTRIBUZIONE DEI MODELLI CULTURALI, SE NE ANALIZZA IL 9 SIGNIFICATO. LA COLAZIONE ITALIANA SIGNIFICA SOLO UNO STIMOLO BIOLOGICO ALL’INIZIO DELLA GIORNATA (ZUCCHERI E CAFFEINA), MENTRE IL BREAKFAST È ANCHE UNA RIUNIONE SOCIALE DELLA FAMIGLIA. IL ROMANTICISMO (NELL’ESEMPIO CITATO IN PRECEDENZA) HA UN SIGNIFICATO ANTI-INDUSTRIALE IN INGHILTERRA CHE NON PUÒ AVERE IN ITALIA, PORTOGALLO, GRECIA, SPAGNA, DOVE LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE NON C’ERA ANCORA STATA. RIPRENDENDO ANCORA UN ESEMPIO IL SIGNIFICATO POLITICO DELLE DUE CAMERE DEL PARLAMENTO ITALIANO È DIVERSO DA QUELLO DELLE HOUSES INGLESI, DI CUI SOLO UNA È ELETTIVA, O DELLE DUE CAMERE TEDESCHE O AMERICANE, CHE HANNO DIVERSA NATURA E DIVERSA FORMA ELETTORALE. 3.10 ALCUNI AMBITI SITUAZIONALI. DIAMO DI SEGUITO UNA TASSONOMIA DI “AMBITI SITUAZIONALI” CHE POSSONO ESSERE DI GRANDE UTILITÀ PER UNA RIFLESSIONE SUI PROPRI MODELLI CULTURALI E PER IMPARARE A “VEDERE” QUELLI DI ALTRE CULTURE, QUALSIASI SIA LA RAGIONE CHE CI PORTA A CONTATTO CON ESSE. A PARTIRE DA QUESTI AMBITI OGNUNO POTRÀ CREARE DELLE PROPRIE GRIGLIE DI OSSERVAZIONE AI FINI DI UNA MIGLIORE ACCULTURAZIONE, PER SAPER OSSERVARE L’ALTRO IMPARANDO A COMPRENDERE MEGLIO SE STESSO. LE RELAZIONI SOCIALI a) RAPPORTO CON UNO STRANIERO b) RAPPORTO GIOVANI/ADULTI c) RAPPORTO CON I SUPERIORI d) CORTEGGIAMENTO, RELAZIONE AMOROSA e) RELAZIONI OMOSESSUALI f) USO DI OFFRIRE E CONSUMARE SIGARETTE, ALCOLICI ECC. g) MODO DI RIPARARE AD ERRORI, DI SCUSARSI ECC ECCETERA. L’ORGANIZZAZIONE SOCIALE a) b) c) d) e) f) g) SISTEMA ISTITUZIONALE ED ELETTORALE SISTEMA GIUDIZIARIO SISTEMA BANCARIO E FINANZIARIO L’INDUSTRIA L’AGRICOLTURA IL TERZIARIO LE TELE-COMUNICAZIONI 10 h) I TRASPORTI i) I MASS MEDIA j) LA CRIMINALITÀ k) LA/E RELIGIONE/I ECCETERA. LA CASA E LA FAMIGLIA a) b) c) d) e) f) g) h) i) j) k) DIMENSIONE DELLA FAMIGLIA RUOLI NELLA FAMIGLIA RAPPORTO GENITORI/FIGLI AUTONOMIA DEI FIGLI DA RAGAZZINI, ETÀ DELL’USCITA DI CASA TIPOLOGIA DELLA CASA PROPRIETÀ E AFFITTO DI ABITAZIONI PULIZIA DELLA CASA LA CASA DI CITTÀ LA CASA DI PAESE LA CASA IN CAMPAGNA INTERESSE DELLA FAMIGLIA PER LA CASA: PULIZIA, RESTAURO ECC. . LA CITTÀ a) RAPPORTO CITTÀ/CITTADINA/PAESE /CAMPAGNA b) RAPPORTO CENTRO/PERIFERIA c) TRAFFICO PRIVATO E TRAFFICO PUBBLICO d) DIVERTIMENTO, SPORT E CITTÀ e) CITTÀ E CULTURA f) CITTÀ E SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE: ASILI, RICOVERI ECC. g) CITTÀ E SCUOLE h) I PROBLEMI DELLA DROGA ECCETERA. LA SCUOLA a) SCUOLA PRIVATA E PUBBLICA. b) LIVELLI SCOLASTICI c) RAPPORTO SCUOLA E MONDO DEL LAVORO d) RUOLO DELLE FAMIGLIE NELLA SCUOLA e) PRESTIGIO DELLA SCUOLA/DEGLI INSEGNANTI ECCETERA. I MASS MEDIA a) b) c) d) e) MM PUBBLICI E PRIVATI AUTONOMIA MM, MM E POLITICA I GIORNALI QUOTIDIANI I SETTIMANALI POLITICI E CULTURALI I SETTIMANALI PER PUBBLICI SPECIALI (DONNE, SPORT, ECC) 11 f) LA PORNOGRAFIA g) TELEVISIONE INFORMAZIONE E INTRATTENIMENTO h) LA RADIO i) IL CINEMA j) PRESENZA DI MM STRANIERI k) LETTERATURA D’AUTORE E D’EVASIONE ECCETERA. 3.11 CONCLUSIONI L’AUTOREALIZZAZIONE ED IL CONSEGUIMENTO DELLE METE CHE CONTRADDISTINGUONO IL PROGETTO DI SÉ DI UN INDIVIDUO, IN UNA PROSPETTIVA MULTICULTURALE E INTERCULTURALE, CHE TRASCENDE IL RAPPORTO CON LE ABITUDINI DELLA SOCIETÀ DI CUI EGLI FA PARTE, PRESUPPONE OGGI L’ACQUISIZIONE DI STRUMENTI CULTURALI E DI CIVILTÀ CHE CONSENTANO DI ACCEDERE AD UNA REALE COMPETENZA COMUNICATIVA INTERCULTURALE (BALBONI ’99). VALUTARE LA COMPETENZA CULTURALE SIGNIFICA IL SAPER OSSERVARE, SULLA BASE DELL’ACCULTURAZIONE E DELLA RELATIVIZZAZIONE, DELLA TOLLERANZA E DELL’INTERESSE CULTURALE, I MODELLI CHE CONTRADDISTINGUONO LA PROPRIA REALTÀ SOCIALE E QUELLA DEGLI ALTRI. COMPRENDERE E RAPPORTARE I NOSTRI MODELLI A QUELLI DI ALTRE CULTURE, USCENDO DALLE SECCHE DELL’INCONSAPEVOLEZZA CHE CI FA RITENERE I NOSTRI MODELLI PIÙ “NATURALI” DEGLI ALTRI, È IL PASSO DECISIVO VERSO LA COMPRENSIONE DELL’ALTRO CHE SEMPRE PIÙ, NEL MONDO ATTUALE, SI FA VOLTO, SI FA PRESENZA; È LA CONDIZIONE SINE QUA NON PER RAGGIUNGERE LA PIENA ACCULTURAZIONE. 12