presentazione storica - S.Orsola. e ordine delle Orsoline

Sant’Angela Merici (1474-1540)
Bresciana, fonda un istituto secolare femminile: le
appartenenti a questa società vivono la regola
restando nella propria famiglia e nel proprio lavoro.
In seguito l’istituto viene sancito da una regola e da
spazi e tempi comunitari. Qui vediamo la Merici in un
dipinto su tela, attribuito a Domenico Caretti, che la
rappresenta con un viso giovane. Ciononostante, le
nodosità delle mani mostrano i segni che la penitenza
ha lasciato su di lei. Dormiva infatti per terra su una
stuoia, si nutriva di verdura e di frutta, mangiando il
pane non più di due volte la settimana e digiunando
per lunghi periodi. L'opera è collocabile nell'ambito
pittorico bresciano dei primissimi anni del Settecento.
Questa “Compagnia” di donne, insediatesi anche a Bedero, ha curato l’educazione
delle ragazze (lettura, scrittura, musica, lavori domestici) e l’assistenza alle
persone inferme e prive di mezzi. Come si può evincere dal lavoro del dott. M.
Manzin, intitolato “Bedero e le Orsoline di S. Carlo”,i rapporti tra il canonici
della Collegiata e le Orsoline stesse non furono dei migliori, anzi nel corso nella
loro presenza a Bedero i motivi di contrasto furono spesso rilevanti: infatti
mentre i primi risultavano essere tradizionalisti, le seconde ebbero un apostolato
nuovo e dinamico rispetto all’istituzione rimasta ferma su modelli antichi poco alla
pari con le mutate esigenze del popolo di Dio.
Notevole importanza nella storia
delle orsoline di Bedero riveste
la figura di Don Ambrogio
Cheglio, parroco di Germignaga e
I. R. Ispettore scolastico del
distretto di Luino nella prima
metà dell’800. Il suo intervento
a favore delle orsoline salverà
l’opera e il patrimonio educativo
e spirituale che queste avevano
avviato nel nostro territorio.
Il nome del progettista dell’ex chiesa oratorio delle Orsoline è sconosciuto anche
negli atti che la riguardano. Visto che dai documenti i parroci di Germignaga
erano i direttori spirituali delle monache, ci è sorto il dubbio che ci sia un
collegamento tra il progettista della chiesa di Germignaga, dedicata ai Santi
Rocco e Sebastiano, e l’oratorio dedicato alla Beata Vergine Maria Addolorata.
Dalle nostre ricerche non siamo però riusciti ad appurare se ciò sia vero.