Alessandro Magno - Filippo Giancaterino

Alessandro Magno
Alessandro Magno salì al trono
all’età di 20 anni. Era cresciuto nel
culto degli eroi omerici e aveva al
suo fianco Aristotele, come
educatore.
Alla morte del padre, gli ateniesi e
i tebani volevano ribellarsi ma
Alessandro marciò verso Tebe,
sconfisse l’esercito e tutto d’un
tratto gli ateniesi e gli altri popoli
si sottomisero.
Scontro tra rivali
Nel 334 a.C. Alessandro Magno attraversò
lo stretto dei Dardanelli ben rifornito di
soldati e cavalieri. Vicino al fiume Granico
si scontrò contro i Persiani. Alessandro
vinse, grazie a un suo generale che gli
salvò la vita, e le città greche della Ionia
vennero sottratte ai Persiani.
Nel novembre del 333 a.C., presso la città
di Isso, i macedoni si dovettero battersi
contro il re di Persia Dario III.
La battaglia fu vinta dai macedoni
(comandati da Alessandro Magno) che
rapirono la famiglia di Dario e presero il
loro tesoro.
Il figlio del Dio
Prima di attaccare il regno
Persiano Alessandro attaccò le
città fenicie, subito dopo si diresse
verso l’Egitto. Venne accolto come
un liberatore dal dominio dei
Persiani, edificò una nuova città
chiamata Alessandria e venne
incoronato come faraone.
Andò nel santuario di Ammone e i
sacerdoti gli predissero che il suo
regno poteva estendersi a tutti gli
uomini e lo chiamarono «figlio del
Dio»
La battaglia contro i Persiani
Dario III aveva riorganizzato le truppe
e si fece incontro ad Alessandro con
un nuovo esercito; prima di iniziare la
battaglia Dario presentò un accordo:
ad Alessandro sarebbero toccati i
territori a occidente dell’Eufrate e a
lui quello di oriente, ma lui non
accettò. Nel 331 a.C. vicino alle rovine
di Ninive, si combatté la battaglia
decisiva. L’esercito macedone
annientò quello persiano, entrò a
Babilonia e venne salutato come «re
dell’Asia».
Alessandro si sposò con la figlia di un
satrapo, Rossane.
Mentre banchettava con lei la reggia
di Persepoli andò in fiamme e,
secondo Alessandro, il colpevole fu il
re Serse per vendicarsi la distruzione
dell’acropoli di Atene nel 480 a.C.
Nessuno osi sfidare il Re-Dio
Alessandro pretendeva la «proskynesis»,
l’omaggio in ginocchio con la fronte a
terra che si compiva al cospetto del
«gran re».
Molte persone protestarono, ma
Alessandro fu severo e mise a morte gli
oppositori come Calliste, nipote di
Aristotele, Parmenione e il figlio di questi
Filota.
Ai confini del mondo
Riprese la marcia verso Oriente
sottomettendo i popoli che ha incontrato
durante lungo il percorso e lasciò una
lunga scia di città con il suo nome. Dopo
le rive dell’Indo, nel 326 a.C. ci fu uno
scontro durissimo, la battaglia dell’Idaspe,
dove si dovettero scontrare contro
elefanti, tuttavia riuscirono comunque a
vincere.
Alessandro voleva proseguire fino alle rive
del mare orientale, ma i soldati si
rifiutarono di proseguire perché erano
troppo affaticati.
La fine di Alessandro
Rientrato a Siracusa, Alessandro riprese il
suo progetto di unire i greci e i persiani
l’inizio era di sposare una figlia di Dario.
Il sogno di Alessandro stava per finire:
mentre stava progettando una spedizione
verso occidente per impadronirsi
dell’intero mediterraneo, si ammalò, molto
probabilmente di malaria , e morì a
Babilonia nel 323 a.C.
Le conquiste di Alessandro Magno
336-323 a.C.
Il mondo ellenistico
I regni dei successori
L’epoca ellenistica
Dopo una lunga serie di guerre tra i
pretendenti alla successione i territori
conquistati da Alessandro Magno furono
divisi nei tre principali regni di Macedonia,
di Siria e d’Egitto. Queste monarchie
ellenistiche erano assolute, secondo il
tradizionale modello orientale, con un re
che dominava sulla massa di sudditi.
Nacque una concezione
cosmopolita e individualista della
vita, mentre il greco diventava la
lingua comune di tutta la
regione. La facilità di movimento
favorì i commerci quindi la
formazione di ricchezza, che non
si distribuì tutta via in modo
uniforme: mentre alcuni
accumulavano grandi fortune,
diminuiva il numero dei contadini
liberi, che o restavano in
campagna o si recavano in città in
cerca di qualche occupazione.
La cultura ellenistica 1
Una religione personale, una filosofia consolatoria
In questo contesto la cultura greca si diffuse ampiamente, ma
subendo profonde trasformazioni.
Mentre la religione tradizionale restava legata alla celebrazione
del potere, si diffusero i culti misterici, nei quali gli individui
cercavano un contatto personale con il divino. La filosofia si
concentrò sul problema della saggezza, intesa come capacità del
filosofo di conservare la tranquillità dell’animo in mezzo ai
rovesci della fortuna.
La cultura ellenistica 2
Il fiorire delle scienze
La biblioteca di Alessandria
Accantonata dalla filosofia, la riflessione
sul mondo continuò tuttavia nell’ambito
delle scienze che proprio in quest’epoca
conobbero un notevole sviluppo
Cuore e simbolo della cultura ellenistica
fu la biblioteca di Alessandria, che
custodiva una copia di tutti il libri che
erano stati scritti nell’epoca
dell’ellenismo
FINE
Filippo Giancaterino