c5541abf-15ce-464f-b5d2-758395fcdf3e Ottimizzazione del sistema di archiviazione per Microsoft Exchange Server 2003 Microsoft Corporation Data di pubblicazione: 12 dicembre 2006 Autore: team della documentazione di Exchange Server Riassunto Questa guida consente di ottimizzare l'architettura di archiviazione per Exchange Server 2003. Inviare eventuali commenti a [email protected]. Contents Ottimizzazione del sistema di archiviazione per Exchange Server 2003 ................................. 5 Destinatari della guida ........................................................................................................... 6 Informazioni preliminari.......................................................................................................... 7 Exchange Solution Reviewed Program-Storage ...................................................................... 7 Ulteriori informazioni .............................................................................................................. 8 Cause delle operazioni di I/O del disco di Exchange ................................................................ 8 Componenti dei dati di Exchange .......................................................................................... 9 Altre attività che influiscono sulle operazioni di I/O ............................................................. 11 Procedure consigliate per l'ottimizzazione delle operazioni di I/O del disco di Exchange .. 16 Come calcolare i requisiti di I/O del disco ............................................................................... 19 Calcolo delle operazioni di I/O tramite dati teorici ............................................................... 19 Calcolo delle operazioni di I/O tramite dati dell'ambiente reale ........................................... 22 Modalità di calcolo dei requisiti delle operazioni I/O utilizzando i dati ambientali ................... 23 Informazioni preliminari........................................................................................................ 23 Procedura ............................................................................................................................ 24 Per ulteriori informazioni ...................................................................................................... 26 Ottimizzazione dell'architettura di archiviazione ..................................................................... 27 Ottimizzazione di DAS ......................................................................................................... 27 Ottimizzazione di reti SAN ................................................................................................... 27 Ottimizzazione di NAS (Network-Attached Storage) ........................................................... 28 Ottimizzazione di iSCSI ....................................................................................................... 30 Allineamento delle operazioni di I/O di Exchange ai limiti delle tracce di archiviazione ......... 31 Informazioni preliminari........................................................................................................ 31 Procedura ............................................................................................................................ 32 Abilitazione dei contatori aggiuntivi ESE estesi ...................................................................... 32 Informazioni preliminari........................................................................................................ 33 Procedura ............................................................................................................................ 33 Per ulteriori informazioni ...................................................................................................... 33 Procedure consigliate comuni a più architetture ..................................................................... 33 Procedure consigliate per architetture specifiche ................................................................... 39 Utilizzo di driver Storport invece di driver SCSIPort ............................................................ 43 Ulteriori considerazioni sulla progettazione ............................................................................ 44 Utilizzo di Jetstress per verificare le prestazioni del sistema di archiviazione ........................ 50 Conclusione e ulteriori informazioni ........................................................................................ 51 Copyright ................................................................................................................................. 52 5 Ottimizzazione del sistema di archiviazione per Exchange Server 2003 Se si sta pianificando l'implementazione di Microsoft® Exchange Server 2003 e si desidera dedicare particolare attenzione ai fattori di disponibilità, tolleranza d'errore e prestazioni, è fondamentale comprendere come ottimizzare il sistema di archiviazione per Exchange Server 2003, indipendentemente dalle dimensioni dell'organizzazione. I colli di bottiglia del sottosistema di dischi sono fonte di problemi di prestazioni ancor più delle carenze a livello di CPU o RAM sul lato server, e un sottosistema di dischi strutturato in modo inadeguato espone un'azienda a numerosi rischi di malfunzionamenti hardware. In particolare, i problemi di prestazioni del sottosistema di dischi si manifestano nei seguenti modi: Latenza media di lettura e scrittura superiore a 20 ms. Picchi di latenza superiori a 50 ms che durano oltre qualche secondo. Una elevata latenza del disco è sinonimo di prestazioni insufficienti. Per ridurre al minimo i problemi di latenza del disco, è opportuno adottare le seguenti misure: Investire in dischi e assi a elevate prestazioni L'utilizzo di dischi a capacità ridotta che sfruttano le prestazioni di ogni asse è preferibile all'uso di un numero minore di assi con capacità elevata. Un sistema di archiviazione veloce con una quantità sufficiente di assi è uno degli investimenti più importanti per l'infrastruttura di messaggistica di un'azienda. Anteporre le prestazioni alla capacità La scelta della dimensione dell'archivio basata principalmente sulla capacità si traduce spesso in una diminuzione delle prestazioni del sottosistema di dischi. Ad esempio, sono numerosi gli amministratori che scelgono una soluzione RAID-5 per ottimizzare l'utilizzo dell'archivio. Tuttavia, in molti casi, una corretta valutazione delle prestazioni richieste agli assi porta a utilizzare per i sistemi RAID-5 un numero di dischi superiore rispetto ai sistemi RAID-1+0. Allineare i dischi Utilizzare DiskPar per verificare che le tracce dei dischi siano allineate ai settori. Rispetto alle partizioni non allineate create con Gestione dischi, la creazione di partizioni allineate tramite DiskPart consente di incrementare le prestazioni del 20%. Per la procedura dettagliata, vedere Allineamento delle operazioni di I/O di Exchange ai limiti delle tracce di archiviazione. Notare che Diskpart può essere utilizzato solo con dischi in modalità di base. Non può essere utilizzato con dischi dinamici. Diskpart fa parte degli strumenti di supporto di Windows Server 2003 Service Pack 1. Diskpart sostituisce la funzionalità disponibile in Diskpar, uno strumento di Windows 2000 Server Resource Kit. 6 Tutti gli argomenti sopra menzionati sono illustrati in dettaglio più avanti in questo documento. In generale, per ottimizzare il sistema di archiviazione ed evitare problemi di latenza elevata del disco, è necessario comprendere: Le cause di I/O del disco di Exchange. Come calcolare i requisiti di I/O del disco. Come ottimizzare l'architettura di archiviazione. Come verificare le prestazioni del sistema di archiviazione. Nota: Scaricare il documento Optimizing Storage for Microsoft Exchange Server 2003 per stamparlo o leggerlo dopo l'interruzione del collegamento. Destinatari della guida Questa guida è destinata a professionisti del settore IT responsabili della pianificazione e della progettazione di sistemi di messaggistica Exchange. Nella seguente tabella sono elencati i ruoli e le responsabilità specifici di tali figure professionali: Ruoli e responsabilità professionali Ruolo Responsabilità Architetti di sistemi di archiviazione Progettazione dell'infrastruttura di archiviazione Sviluppo di strategie e criteri di distribuzione del sistema di archiviazione Partecipazione alla progettazione del sistema di archiviazione per la connettività di rete Progettazione dell'infrastruttura server globale Sviluppo di strategie e criteri di distribuzione dei server Partecipazione allo sviluppo della connettività di rete Architetti di sistema 7 Ruolo Responsabilità Amministratori di sistema Pianificazione e distribuzione di tecnologie per server che eseguono Microsoft Windows Server™ 2003 o Windows® 2000 Server Valutazione e indicazione di nuove soluzioni a livello di tecnologia Implementazione e gestione del sistema di messaggistica dell'azienda Amministratori del sistema di messaggistica Informazioni preliminari Le informazioni sull'archiviazione contenute in questa guida possono essere applicate in modo appropriato soltanto se si dispone di una conoscenza approfondita dei componenti del sottosistema di dischi. Si consiglia pertanto ai non esperti di familiarizzare con i concetti relativi all'archiviazione di Windows prima di affrontare la lettura del presente documento. Per informazioni su tali concetti, vedere Analisi delle prestazioni dei sottosistemi di dischi per Windows all'indirizzo. In tale documento sono inclusi riferimenti ad elementi dell'architettura di base di Exchange quali gli archivi, i gruppi di archiviazione e i registri delle transazioni. Se non si ha ancora familiarità con tali elementi e con la relativa implementazione in Exchange, vedere "Gestione degli archivi di cassette postali e cartelle pubbliche" nel Manuale dell'amministratore di Exchange Server 2003. Exchange Solution Reviewed ProgramStorage Exchange Solution Reviewed Program (ESPR) –Storage è un programma di Microsoft® Exchange Server progettato per facilitare la verifica dell'archiviazione di terze parti e la pubblicazione di soluzioni per Exchange Server. ESRP combina un test harness di archiviazione (Jetstress) con linee guida per la pubblicazione delle soluzioni. Microsoft Gold Certified Partners e Certified Storage Partners possono utilizzare il framework ESRP fornito per verificare le proprie soluzioni di archiviazione per la distribuzione di Microsoft Exchange. Nota: ESRP–Storage non è un programma di certificazione, qualifica o logo Microsoft. 8 I dati delle prestazioni per la soluzione di archiviazione testata e la white paper sulle procedure consigliate vengono inoltrate al gruppo dei prodotti Microsoft Exchange per l'analisi. Le white paper per la soluzione analizzate vengono successivamente elencate e visualizzate come collegamento nel sito Web di Microsoft Exchange Solution Reviewed Program (ESRP)-Storage. Gli ambiti di utilizzo di ESRP-Storage sono i seguenti: Una soluzione di archiviazione efficace è fondamentale per una corretta distribuzione di Exchange. Exchange dipende dall'archiviazione per garantire la disponibilità dei dati. Un'archiviazione progettata in modo non efficace non determinerà soltanto in un'esperienza negativa da parte dell'utente ma potrà limitare la disponibilità del server sul quale è in esecuzione Exchange. I problemi di archiviazione di Exchange sono costosi e difficili da analizzare e risolvere. Correggere un'architettura di archiviazione progettata in modo non efficace dopo averla attivata è un'operazione molto rischiosa e costosa perché spesso richiede la creazione di un nuovo sistema di archiviazione. Esiste una grande differenza nella qualità e nelle procedure consigliate per la configurazione tra le singole soluzioni di archiviazione per Exchange. Poiché l'archiviazione è fondamentale per Exchange, è necessario fornire le linee guida per la verifica della consistenza dell'archiviazione e per le procedure consigliate. Per risolvere questi problemi, il team del prodotto di Exchange ha creato ESRP-Storage per consentire ai fornitori di produrre soluzioni di archiviazione testate e corredate da una valida documentazione per velocizzare le distribuzioni di Exchange, fornire sicurezza per una determinata soluzione di archiviazione e infine migliorare l'efficienza della soluzione di Exchange. Ulteriori informazioni Per ulteriori informazioni su ESRP-Storage, vedere le seguenti risorse: Exchange Solution Reviewed Program (ESPR) -Storage Sito Web di Microsoft Exchange Storage Partners Extranet di Microsoft Storage Partner Cause delle operazioni di I/O del disco di Exchange Ogni volta che si verifica una lettura o una scrittura di dati in Exchange, viene generata un'operazione di I/O del disco. La comprensione delle cause di tali operazioni aiuta a 9 pianificare e configurare il sottosistema di dischi in modo da ottimizzare le prestazioni. A tale scopo, è consigliabile prestare la massima attenzione alle operazioni di I/O generate durante l'accesso ai file di registro e ai file di database. Componenti dei dati di Exchange Tutti i dati di Exchange sono memorizzati nell'archivio di Exchange, costituito da tre componenti principali. Nella seguente tabella sono illustrati tali componenti e l'impatto che ciascuno di essi ha sulle operazioni di I/O del disco. Componenti dell'archivio di Exchange e corrispondente impatto sulle operazioni di I/O del disco Componente Impatto sulle operazioni di I/O del disco Database Jet (file EDB) Il database Jet viene utilizzato per archiviare tutti i dati inviati dai client MAPI. Tutte le attività generate da un client MAPI causano l'aggiornamento del database Jet. Consente di archiviare la posta SMTP in arrivo che contiene informazioni MAPI. Database di flusso (file STM) Consente di archiviare gli allegati e i dati inviati da IMAP4, NNTP, Microsoft Outlook® Web Access o SMTP. I puntatori vengono salvati nel database Jet in modo che i dati possano essere recapitati ai client MAPI su richiesta. Consente di archiviare la posta SMTP in arrivo che non contiene informazioni MAPI. Tutte le attività lato client dei protocolli Internet causano l'aggiornamento del database di flusso. 10 Componente Impatto sulle operazioni di I/O del disco File di registro delle transazioni (file LOG) Tutte le modifiche apportate al database vengono prima salvate nei file di registro delle transazioni. Di conseguenza, ogni volta che un utente invia o legge un messaggio o modifica i dati archiviati nella propria cassetta postale, tali modifiche vengono scritte nel file di registro delle transazioni. Le modifiche vengono immediatamente salvate nella cache del database in-RAM e quindi copiate nuovamente su disco quando il carico del sistema lo consente. Le transazioni vengono inoltre nuovamente lette quando un database viene installato. Poiché ogni componente dell'archivio di Exchange viene scritto in modo diverso, si otterranno prestazioni migliori memorizzando in un volume i file EDB e i corrispondenti file STM e in un altro volume i file di registro delle transazioni. Nella seguente tabella viene illustrato il modo in cui le operazioni di lettura e scrittura su disco vengono eseguite per ogni componente dell'archivio di Exchange. Operazioni di lettura e scrittura su disco per ogni componente dell'archivio di Exchange Componente Modello di I/O Database Jet (file EDB) Operazioni di lettura e scrittura casuali Dimensioni di pagina pari a 4 KB Normali operazioni di lettura e scrittura in sequenza Dimensioni di pagina variabili la cui media è 8 KB in produzione Database di flusso (file STM) Nota: A causa del numero elevato di operazioni di ricerca, il modello di I/O non è né interamente casuale né interamente sequenziale. 11 Componente Modello di I/O File di registro delle transazioni (file LOG) 100% di operazioni di scrittura sequenziali durante le normali operazioni 100% di operazioni di lettura sequenziali durante le operazioni di ripristino Le dimensioni delle operazioni di scrittura variano da 512 byte fino alle dimensioni del buffer del file di registro Nota: Se le cartelle pubbliche si trovano sul server, si verificheranno ulteriori carichi di I/O. Se tuttavia sul server non esistono repliche del contenuto delle cartelle, il carico di I/O generato dall'esistenza di un database di cartelle pubbliche è irrilevante rispetto all'I/O generato dall'accesso degli utenti alle cassette postali. Altre attività che influiscono sulle operazioni di I/O Oltre all'accesso ai file di database, altre attività sono in grado di causare operazioni di I/O del disco. Nella seguente tabella sono illustrate tali attività e il relativo impatto sulle operazioni di I/O. Altre attività che influiscono sulle operazioni di I/O del disco Attività Impatto sulle operazioni di I/O del disco Azzera pagine database eliminate Se si configura il server per l'azzeramento delle pagine del database eliminate, ogni volta che si elimina un elemento dal database verranno eliminate più pagine. Le pagine eliminate verranno quindi sovrascritte con valori pari a zero. Questa funzione viene eseguita solo durante un backup di flusso in linea e causa maggiori attività I/O del disco fisico durante il backup. 12 Attività Impatto sulle operazioni di I/O del disco Indicizzazione del contenuto Durante l'analisi dei database per l'aggiornamento degli indici, si riscontra un'eccessiva attività di paging, nonché un numero eccessivo di operazioni di scrittura nel file di indicizzazione del contenuto, che genera un picco nelle operazioni di I/O sul disco in cui è presente tale file di indicizzazione. Trasmissione della posta SMTP Il traffico SMTP in entrata e in uscita viene scritto su disco durante il transito nel sistema. Se il disco è condiviso con file di registro o di database utente, i messaggi SMTP che vengono letti o scritti dal disco dovranno contendersi con tali file il carico di I/O. Durante lo spooling dalla coda al primo database di Exchange, i messaggi SMTP vengono convertiti da MIME in Imail, generando un ulteriore carico di I/O sui volumi di database e di file di registro utilizzati dal database. Paging Quando Exchange richiede una quantità di memoria superiore a quella fisicamente disponibile, Windows effettua il paging delle informazioni nel file di paging memorizzato sul disco rigido. Un'eccessiva attività di paging causa un numero eccessivo di operazioni di I/O del disco, che riducono le prestazioni del server di Exchange. Per ulteriori informazioni sulla risoluzione dei problemi di paging e della distribuzione della memoria kernel, vedere Ruling out MemoryBound Problems (http://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=62575 informazioni in lingua inglese). 13 Attività Impatto sulle operazioni di I/O del disco Gestione dei messaggi MTA In Exchange 2000 e Exchange 2003, i messaggi ricevuti durante operazioni di spostamento delle cassette postali oppure da server di Exchange 5.5, server X.400 o tramite connettori EDK vengono scritti nei file di registro delle transazioni, causando un carico di I/O del disco nel sistema di archiviazione. Numero di elementi in una cartella Quando il numero di elementi nelle cartelle principali di Exchange 2003 aumenta, anche il costo del disco fisico per eseguire alcune attività aumenta per gli utenti di Outlook in modalità in linea. Gli indici e le ricerche vengono eseguiti sul client quando si utilizza Outlook in modalità cache. Quando si ordina la Posta in arrivo per dimensione per la prima volta, è necessario creare un nuovo indice, che richiede molte attività di I/O. Gli ordinamenti futuri della Posta in arrivo per dimensioni possono essere molto costosi. Esiste un numero fisso di indici che è possibile avere, quindi ordinando le proprie cartelle in molti modi diversi si può superare questo limite e causare attività I/O aggiuntive del disco. Numero di cassette postali In Exchange, le letture del database possono essere ridotte in qualche misura dalla cache del database che ha dimensioni fisse. Quando si aggiungono altre cassette postali a un server di Exchange, più cassette postali utilizzano la stessa cache. Per ogni 1000 utenti aggiunti a un server di Exchange su una base di 1000, si aumentano gli IOPS del database del 25%. 14 Attività Impatto sulle operazioni di I/O del disco Versione di Exchange Quando si migra da Exchange 5.5 a Exchange 2000 SP3, è possibile prevedere il 5% di aumento di IOPS del database, se tutti gli altri fattori sono costanti. Quando si migra da Exchange 5.5 a Exchange 2003 SP1, è possibile prevedere il 20% di riduzione di IOPS del database, se tutti gli altri fattori sono costanti. Archiviazione di istanza singola In Exchange 5.5, è presente un solo database sul server. La posta inviata a più cassette postali su quel server viene archiviata una sola volta e dei richiami vengono recapitati a ciascun destinatario. In Exchange 2000 e Exchange 2003, è possibile avere fino a 20 database e ciascun database può avere una copia del messaggio se i destinatari risiedono su ciascun database. Ciascun database aggiuntivo aggiunge il 2% di IOPS del database. L'efficienza con la quale Exchange utilizza l'archiviazione di istanza singola dipende dalla percentuale dei messaggi inviati ai destinatari nello stesso database e alla dimensioni media del messaggio. I messaggi più grandi hanno più vantaggi con l'archiviazione di istanza singola. 15 Attività Impatto sulle operazioni di I/O del disco BlackBerry In Exchange 2000 e Exchange 2003, gli utenti che dispongono di dispositivi BlackBerry aggiungono ulteriori richieste al server. In questo campo, molti clienti vedono un aumento da due a quattro volte maggiore nelle attività di I/O del disco di database. Per ulteriori informazioni, vedere la white paper RIM. Gli utenti BlackBerry causano un carico aggiuntivo che influisce sugli IOPS del database di un server. Quando in RIM sono stati testati 1000 utenti MMB2 abilitati per BlackBerry con BlackBerry Enterprise Server 4, è stato rilevato che gli IOPS del database aumentavano di un fattore di 3,64 rispetto agli utenti MMB2 standard senza BlackBerry. Questo fattore potrebbe essere significativamente inferiore o maggiore in base al modo in cui i dispositivi BlackBerry vengono utilizzati nell'ambiente. Il test BlackBerry includeva: 10 comandi di sincronizzazione, due aggiunte memo, una modifica, un'eliminazione e quattro aggiunte di attività. L'effettivo utilizzo dei dispositivi BlackBerry non sarà così costante, determinando un impatto inferiore o minore sugli IOPS effettivi. Per un sistema di posta costituito da 2.000 cassette postali con profilo alto, di cui 500 sono abilitati per BlackBerry, viene generato un totale di 3820 IOPS sul volume del database. La formula per calcolare tale valore è la seguente: IOPS BlackBerry per utente stimato per tipo di utente × Numero di utenti In questo esempio, 1.0 IOPS × 2.000 cassette postali=2.000 IOPS. Se 500 utenti dispongono di dispositivi BlackBerry, aggiungono 500 cassette postali x 3.64 IOPS=1820 IOPS, o 3820 IOPS totali. Utilizzando un rapporto moderato di due operazioni di lettura per ogni operazione di scrittura, ovvero un rapporto 66% / 33%, è possibile pianificare 2.546 richieste di operazioni di I/O di lettura e 1.273 richieste di 16 Procedure consigliate per l'ottimizzazione delle operazioni di I/O del disco di Exchange Dopo avere appreso le cause della generazione di operazioni di I/O del disco in Exchange, si dovrà procedere all'organizzazione del sistema di archiviazione in modo da ottimizzare le prestazioni. Nella seguente tabella sono indicate le procedure consigliate per il posizionamento di ogni file di dati. Procedure consigliate per l'ottimizzazione delle operazioni di I/O del disco Origine I/O Exchange Procedure consigliate per l'ottimizzazione delle prestazioni File di database Posizionare tutti i file di database (EDB e STM) in un gruppo di archiviazione su un unico volume dedicato a tali file. I dischi su cui sono presenti i file di database dovranno avere velocità di accesso casuale elevata. File di indicizzazione del contenuto Evitare di posizionare i file di indicizzazione del contenuto sullo stesso disco che contiene il file di paging, benché si tratti della posizione predefinita. Essendo un file ad accesso casuale, il file di indicizzazione del contenuto può essere memorizzato nello stesso volume in cui si trovano i database, purché il sottosistema di dischi sia in grado di gestire il carico. Archiviazione di istanza singola Per ottimizzare l'utilizzo dell'archiviazione di istanza singola, le cassette postali che appartengono agli stessi gruppi di lavoro e liste di distribuzione devono essere collocate nello stesso database. 17 Origine I/O Exchange Procedure consigliate per l'ottimizzazione delle prestazioni File di registro delle transazioni Poiché tutte le transazioni vengono scritte nei file di registro delle transazioni, è opportuno posizionare tali file in una periferica di archiviazione caratterizzata da una latenza di scrittura minima. In genere è possibile ottenere la latenza di scrittura minima dedicando un set RAID-1/RAID-1+0 ai registri di un singolo gruppo di archiviazione. In tal modo si evita di unire flussi di dati con altro I/O e si garantisce il 100% di operazioni di I/O di scrittura sequenziale, assicurando la massima velocità di trasmissione dei dati su disco e latenza minima. Array di archiviazione con mirroring effettivo, cache write-back e batteria non possono apportare alcun miglioramento delle prestazioni in questo modo, in quanto tutte le operazioni di I/O di scrittura vengono scritte prima nella cache, assegnate e infine scritte su disco (fornendo latenza di scrittura minima in quanto la scrittura viene restituita al sistema operativo in modo corretto, una volta memorizzata nella cache). Jetstress può essere utilizzato per calcolare se questo tipo di isolamento I/O offre prestazioni migliori per una determinata configurazione o piattaforma di archiviazione. Per ottimizzare le funzioni di ripristino, si consiglia di collocare i registri delle transazioni e i database di un determinato gruppo di archiviazione in un LUN diverso (Logical Unit Numbers, Numeri di unità logica), configurato come RAID-1/RAID-1+0. Inoltre, è consigliabile che i numeri di unità logica separati che ospitano i file di registro e di database dello stesso gruppo di archiviazione non condividano i dischi fisici nell'array. In questo modo, si ottiene un miglior livello di recuperabilità che consente di eseguire il ripristino da più scenari di errore del disco con minima perdita di dati (vengono persi i dischi con la copia dei registri o i dischi con la copia dei database, ma non entrambi). Se viene perso il numero di unità logica del registro, si disporrà ancora di un database 18 Origine I/O Exchange Procedure consigliate per l'ottimizzazione delle prestazioni Coda SMTP Per il volume delle code SMTP si consiglia di utilizzare un array di dischi RAID-1+0 con più assi. Il numero di assi dei dischi e la dimensione della cache di scrittura dovranno essere basati sulla velocità di trasmissione prevista dei messaggi SMTP del server. La coda SMTP non dovrà mai essere posizionata su un asse che contiene altri elementi che hanno impatto sul carico di I/O, come i file di registro delle transazioni, i file di database, i file di paging o i file di sistema. Il fatto che un messaggio sia destinato a una cassetta postale sullo stesso server o su un server remoto ha un impatto irrilevante sulle operazioni di I/O del disco relative alle code SMTP. File di paging Per ottimizzare le prestazioni, si consiglia di memorizzare il file di paging su assi separati e su una periferica RAID-1 o superiore. In caso di perdita del disco che contiene il file di paging, sul server si verificherà un errore di interruzione. Coda MTA Evitare di memorizzare la coda dell'Agente di trasferimento messaggi (MTA) su un volume di database o di registri. Se il server gestisce una quantità significativa di traffico SMTP e/o MTA, predisporre un insieme distinto di assi per le code SMTP e MTA. Se ad esempio si dispone di un computer con Exchange 2003 che contiene un gruppo di archiviazione con cinque database, sarà necessario configurare i seguenti array RAID fisici separati: C:\ - Volume di sistema, sistema operativo, file di sistema di Exchange - RAID-1 (DAS, non SAN) D:\ - File di paging - RAID-1 (DAS, non SAN) E:\ - Code SMTP e MTA - RAID-1+0 (SAN) 19 F:\ - File di registro del gruppo di archiviazione 1 - RAID-1 (SAN) G:\ - Database del gruppo di archiviazione 1 - RAID-1+0 (SAN) Come calcolare i requisiti di I/O del disco Il passo successivo all'identificazione delle attività e dei componenti di Exchange che generano operazioni di I/O del disco e delle modalità di configurazione dell'archivio per il supporto di tali operazioni consiste nel calcolare i requisiti di I/O del disco per gli utenti, allo scopo di ottimizzare il sottosistema di dischi per meglio supportare le attività degli utenti. L'obiettivo è quello di fornire prestazioni di I/O del disco adeguate, misurate in base al numero di operazioni di I/O eseguibili al secondo (IOPS), con una latenza che consenta un funzionamento efficiente di Exchange. Il calcolo del valore di IOPS per cassetta postale è un modo utile di misurare il profilo di un determinato server in base a operazioni di I/O casuali di lettura/scrittura nel database (il carico di I/O dei registri delle transazioni non è incluso in questa equazione). Maggiore è il valore di IOPS per cassetta postale, maggiore sarà l'utilizzo del disco da parte del profilo della cassetta postale. È possibile calcolare i requisiti di I/O del disco in due modi: Determinando le necessità degli utenti sulla base di dati teorici Calcolando l'attività degli utenti tramite la console Prestazioni (Perfmon) Indipendentemente dall'approccio scelto, è necessario basare i calcoli sui periodi di maggiore utilizzo, che in numerose aziende corrisponde all'inizio dell'attività lavorativa, quando i dipendenti raggiungono le postazioni di lavoro e controllano la propria posta elettronica. Calcolo delle operazioni di I/O tramite dati teorici Se si sta pianificando la distribuzione di Exchange nella propria azienda e si desidera calcolare i requisiti di archiviazione che ne risulteranno, è possibile utilizzare i dati che sono già stati raccolti, ovvero i profili delle cassette postali, che descrivono i modelli generali di utilizzo delle cassette postali di Exchange. Nella seguente tabella sono illustrati i profili delle cassette postali che è possibile utilizzare come riferimento per la pianificazione della capacità dei server di cassette postali di Exchange. Tali profili rappresentano l'accesso alle cassette postali calcolato per la media dei client Outlook o MAPI dell'organizzazione. 20 Profili utenti e schemi di utilizzo corrispondenti Tipo utente IOPS su volume Operazioni giornaliere Dimensione cassetta database di invio e ricezione postale Basso .5 20 invii/50 ricezioni 50 MB Medio .75 30 invii/75 ricezioni 100 MB Alto 1.0 40 invii/100 ricezioni 200 MB Grande 1.5 60 invii/150 ricezioni 500 MB Ogni profilo rappresenta il carico di I/O totale sul database Jet e non include l'I/O relativo all'attività dei file di registro delle transazioni. Per calcolare correttamente il carico del sottosistema di dischi, è necessario suddividere l'I/O del database in operazioni di I/O di lettura e di scrittura, poiché le operazioni di scrittura generano un carico di I/O superiore rispetto alle operazioni di lettura. Per calcolare il rapporto lettura/scrittura, si consiglia di basarsi sui modelli di utilizzo di un'azienda con un profilo di cassetta postale alto. In un ambiente di produzione, i rapporti lettura/scrittura possono essere stimati attorno al 75%/25% e al 66%/33%, in base al gruppo di utenti considerati. Per un sistema di posta costituito da 2.000 cassette postali con profilo alto, viene generato un totale di 1.500 IOPS sul volume del database. La formula per calcolare tale valore è la seguente: IOPS per utente stimato per tipo di utente × Numero di utenti In questo esempio, 0,75 IOPS × 2.000 cassette postali=1.500 IOPS. Utilizzando un rapporto moderato di due operazioni di lettura per ogni operazione di scrittura, ovvero un rapporto 66% letture / 33% scritture, è possibile pianificare 1.000 richieste di operazioni di I/O di lettura e 500 richieste di operazioni di I/O di scrittura al secondo per il volume del database. Ogni richiesta di scrittura viene prima scritta nel file di registro delle transazioni e quindi nel database. Circa il 10% dei 1.500 IOPS totali, ovvero 150 IOPS, inclusi nel volume del database verranno inclusi nel volume dei file di registro delle transazioni, mentre 500 richieste di I/O di scrittura verranno scritte nel database. I profili calcolati in questo modo sono validi per un server di Exchange in cui non sono installati altri componenti oltre al sistema operativo di base. Se durante i periodi di maggiore utilizzo sono in esecuzione altri programmi, ad esempio un software PIM (Personal Information Management) di terze parti, un software antivirus MAPI (lato server e client), un software di gestione e monitoraggio o un programma di backup, tali profili non saranno in grado di descrivere adeguatamente il profilo di I/O dell'azienda. In questi casi sarà necessario includere nei calcoli le operazioni di lettura e scrittura richieste da queste applicazioni. 21 IOPS database basato sul conteggio di cassette postali IOPS database ogni 1000 cassette postali Cassette postali IOPS su volume IOPS IOPS effettivi database 1000 1.0 1000 1000 2000 1.0 2000 2500 3000 1.0 3000 3750 4000 1.0 4000 5000 Quando si aumenta il numero di utenti con profili simili in Exchange Server, un numero maggiore di utenti deve utilizzare la cache del database determinando un aumento dei trasferimenti del disco del database. Ad esempio: 1000 cassette postali a 1.0 IOPS producono 1000 IOPS nel numero LUN del database. Se si raddoppia il numero di utenti con lo stesso profilo a 2000, la formula è: 1.0 IOPS x 2000 cassette postali x 1.25 = 2500 IOPS. IOPS database basato sul conteggio di database Database Fattore IOPS IOPS effettivi 1 0% 1000 2 2% 1020 4 6% 1060 8 14% 1140 10 18% 1180 20 38% 1380 I vantaggi dell'archiviazione dell'istanza singola si riducono se si aggiungono database a un server di Exchange. Il grado dell'impatto dipende dal profilo utente e dalla media delle dimensioni del messaggio. Ad esempio, se si dispone di 1000 utenti in 1 database, che consumano 1000 IOPS database, dividendo gli utenti in 10 database si consuma il 18% in più di IOPS database, o 1180 IOPS. Quando un utente invia un file PowerPoint di 10 MB in allegato a 20 cassette postali che risiedono tutte nello stesso database, vengono scritti nel database solo 10 MB. Se quegli stessi 20 destinatari si trovano su database diversi, sul 22 disco vengono scritti 200 MB; un aumento 20 volte maggiore nell'attività di scrittura. Questi dati si basano sul test MMB3 che utilizza un numero significato di liste di distribuzione ed è un profilo aziendale notevole. Tipo utente Modalità cache di Modalità in linea Dimensioni Posta in Outlook Outlook arrivo Azienda 1.0 IOPS 1.0 IOPS 10.000 voci – 500MB Grande 1.0 IOPS 1.25 IOPS 20.000 voci – 1GB Enorme 1.0 IOPS 1.75 IOPS 40.000 voci -2GB Con la modalità cache di Outlook molte attività frequenti che richiedono un uso intensivo del disco vengono eseguite sul client. La sincronizzazione completa iniziale in modalità cache di Outlook è un'attività che richiede l'uso intensivo del disco, anche se viene raramente eseguita. Con la modalità in linea di Outlook, le ricerche e gli ordinamenti vengono eseguiti sul server. Dopo la creazione iniziale, l'indice viene automaticamente aggiornato quando viene ricevuta la posta. Gli utenti che dispongono di un numero elevatissimo di indici possono superare il limite, causando la nuova creazione di alcuni indici. Alcuni plug-in di Outlook e applicazioni esterne creano indici e causano pressioni aggiuntive sul disco fisico. Quando si passa da 500 MB a 1 GB, il costo del disco fisico del database aumenta di circa il 25% mentre passando da 1 GB a 2 GB il costo del disco fisico del database aumenta di circa il 40%. Calcolo delle operazioni di I/O tramite dati dell'ambiente reale Se la distribuzione di Exchange nell'azienda è già stata eseguita, si utilizzeranno i dati dell'ambiente di produzione esistente per identificare i requisiti di I/O. Il monitoraggio dell'ambiente di produzione offre il vantaggio di produrre dati che includono tutte le operazioni di I/O che si verificano per tutte le applicazioni, comprese le applicazioni di terze parti. Per calcolare il valore di IOPS per cassetta postale, è necessario utilizzare il numero di cassette postali attualmente presenti sul server. Se sul server sono presenti numerose cassette postali non utilizzate oppure vengono eseguite altre applicazioni che non generano carico aggiuntivo durante il periodo di picco di due ore, i risultati ottenuti non rappresenteranno un tipico carico di utenti. È quindi opportuno scegliere un server che contenga cassette postali utente tipiche per le misurazioni da eseguire o che non contenga le cassette postali inutilizzate nel calcolo. Tenere in considerazione il fatto che in giorni diversi della settimana si possono riscontrare carichi di utilizzo leggermente diversi. Poiché le differenze possono essere notevoli, si 23 consiglia di monitorare l'ambiente per un periodo di tempo prolungato, possibilmente per un intero mese, in modo da determinare i periodi di picco più probabili. Per la procedura dettagliata di calcolo dei requisiti di I/O per l'archiviazione utilizzando i dati raccolti dall'ambiente di produzione di Exchange, vedere Modalità di calcolo dei requisiti delle operazioni I/O utilizzando i dati ambientali. Il valore di IOPS per cassetta postale si applica al livello del sistema operativo. Se è in esecuzione una soluzione RAID hardware, si otterrà un numero di IOPS diverso a livello del disco che non è possibile misurare con Perfmon. La penalità ottenuta con RAID-5, ad esempio, è diversa da quella risultante da RAID-0+1. Per ulteriori informazioni sul calcolo del valore di IOPS per ogni tipo di soluzione RAID, vedere Analisi delle prestazioni dei sottosistemi di dischi per Windows all'indirizzo. Dopo avere calcolato gli IOPS per valore di cassetta postale, è possibile ottimizzare l'architettura di archiviazione esistente. Modalità di calcolo dei requisiti delle operazioni I/O utilizzando i dati ambientali Se la distribuzione di Exchange nell'azienda è già stata eseguita, si utilizzeranno i dati dell'ambiente di produzione esistente per identificare i requisiti di I/O. Il monitoraggio dell'ambiente di produzione offre il vantaggio di produrre dati che includono tutte le operazioni di I/O che si verificano per tutte le applicazioni, comprese le applicazioni di terze parti. Per calcolare il valore di IOPS per cassetta postale, è necessario utilizzare il numero di cassette postali attualmente presenti sul server. Se sul server sono presenti numerose cassette postali non utilizzate oppure vengono eseguite altre applicazioni che non generano carico aggiuntivo durante il periodo di picco di due ore, i risultati ottenuti non rappresenteranno un tipico carico di utenti. È quindi opportuno scegliere un server che contenga cassette postali utente tipiche per le misurazioni da eseguire o che non contenga le cassette postali inutilizzate nel calcolo. Informazioni preliminari Tenere in considerazione il fatto che in giorni diversi della settimana si possono riscontrare carichi di utilizzo leggermente diversi. Poiché le differenze possono essere notevoli, si consiglia di monitorare l'ambiente per un periodo di tempo prolungato, possibilmente per un intero mese, in modo da determinare i periodi di picco più probabili. 24 Procedura Per calcolare i requisiti delle operazioni I/O utilizzando i dati ambientali 1. Identificare tre server di cassette postali di Exchange da utilizzare per raccogliere i dati di riferimento relativi alle prestazioni. Scegliere server di fascia alta che contengano le cassette postali degli utenti con i profili più alti. In questa procedura si farà riferimento a tali server con il nome di ex2003base. Spesso a diversi siti corrispondono diversi tipi di utenti. Talvolta risulta quindi utile raccogliere i dati di profilo delle cassette postali per ogni sito e disporre di un profilo standard specifico per ogni sito. 2. Monitorare i server ex2003base per un periodo di 24 ore il giorno in cui normalmente si verifica un carico di picco, in genere il lunedì per numerose aziende. Nel giorno di picco, avviare Perfmon su ogni server alle ore 4.00 del mattino e lasciarlo in esecuzione per 24 ore. 3. Registrare i seguenti oggetti Perfmon (tutti i contatori, tutte le istanze) a intervalli di 15 secondi: Disco logico MSExchangeIS Disco fisico Processore 4. Compilare i seguenti dati dei server ex2003base: Determinare la dimensione media delle cassette postali dei tre server ex2003base. Per determinare le esigenze future relativamente alle prestazioni del sistema di archiviazione, si utilizzerà la dimensione media della cassetta postale. Nota: È necessario impostare un limite per le dimensioni delle cassette postali al fine di calcolare adeguatamente il rapporto tra dimensioni dell'archivio e prestazioni per una determinata base di utenti. Determinare il numero di cassette postali presenti su ogni server ex2003base, in modo da stabilire, durante il processo, il corretto carico di I/O medio per cassetta postale su ciascun server. Individuare i volumi del server ex2003base utilizzati per ogni funzione di Exchange, come i file di registro delle transazioni, i database e le code MTA. 5. Analizzare individualmente ciascuno dei tre registri Perfmon raccolti al passaggio 3, effettuando le seguenti operazioni per ogni registro: 25 a. In Perfmon aprire il registro Perfmon. b. Aggiungere i seguenti contatori: MSExchangeIS->Operazioni RPC al secondo Disco logico->Trasferimenti disco/sec->Istanza=Lettera dell'unità che contiene il database dell'archivio di Exchange. Aggiungere tutte le lettere di unità contenenti file di database di Exchange. Processore->% Tempo processore->Istanza=Totale a. Impostare la scala in modo che tutti i contatori siano contenuti nell'asse X 0-100, al fine di visualizzare le variazioni di un minuto di tutti i contatori. Passare alla visualizzazione Grafico. b. Analizzare i dati di Perfmon e identificare un periodo di un anno in cui i valori di tutti e tre i contatori (Operazioni RPC al secondo, Trasferimenti disco/sec e Processore) sono più alti. Dovrebbe essere visualizzata una finestra che mostra un utilizzo elevato per periodi prolungati. c. Dopo aver visualizzato la finestra contenente i valori descritti al passaggio precedente, ridurre la cronologia del registro Perfmon in base a tale finestra. 6. Dalla stessa finestra registrare i seguenti dati metrici (media) per ognuno dei server ex2003base: Operazioni RPC al secondo: Trasferimenti disco/sec: % Tempo processore: 7. Utilizzare questi dati per compilare il foglio di calcolo Server_Sizing.xls incluso nel download della guida Ottimizzazione dell'archiviazione per Exchange Server 2003. 8. Identificare il server ex2003base in cui si è verificato il carico maggiore e utilizzare i dati raccolti da tale server come riferimento per stabilire il rapporto server/processore/archiviazione. Attenersi alle seguenti procedure consigliate: Impostare sempre il sistema in modo che supporti il 20% in più dell'utilizzo previsto per i picchi, al fine di consentire al sistema di archiviazione e ai processori di gestirli durante i periodi di maggiore traffico. I megacicli e i valori di IOPS per cassetta postale variano ogni volta che la configurazione del server viene modificata. Nell'elenco seguente sono riportati i potenziali fattori in grado di modificare i megacicli e i valori IOPS per cassetta postale. Variazione significativa delle dimensioni delle cassette postali Variazione significativa della dimensione massima dei messaggi 26 Aggiunta o rimozione di applicazioni di terze parti Aggiunta o rimozione di funzionalità di Exchange Variazione della concorrenza media degli utenti (un numero maggiore o minore di utenti in linea che utilizzano il sistema in un determinato intervallo di tempo) 9. Dopo avere compilato il foglio di calcolo (compreso nel download della guida Ottimizzazione dell'archiviazione per Exchange Server 2003) e avere determinato i profili delle cassette postali, è possibile progettare la soluzione di archiviazione. Se ad esempio i risultati dell'analisi indicano che il profilo di cassette postali standard corrisponde a 0,75 IOPS per cassetta postale e a 1,25 megacicli per cassetta postale, sarà possibile determinare i seguenti requisiti per un server con 4.000 cassette postali: Numero di cassette postali: 4,000 IOPS database picco: (4,000 × .75) = 3,000 IOPS registri picco: (IOPS database/10) = 300 Megacicli picco: (4.000 × 1,25) = 5.000 megacicli Per gestire i picchi, è inoltre necessario aggiungere un buffer del 20% ai valori calcolati per il processore e l'archivio. Con l'aggiunta di tale buffer, i requisiti hardware minimi per l'esempio corrente sono: Numero di cassette postali: 4,000 IOPS database picco: (3,000 + 20%) = 3,600 IOPS registri picco: (300 + 20%) = 360 Megacicli picco: (5.000 + 20%) = 6.000 megacicli 10. Per supportare tali requisiti, ogni server di cassette postali dovrebbe essere configurato con almeno due processori da 3.000 mhz, 4 GB di RAM e un archivio in grado di gestire 3.600 IOPS database casuali e 360 IOPS di operazioni di scrittura in sequenza nei file di registro delle transazioni. Nota: I requisiti di memoria e di rete non sono inclusi nel calcolo. Per le applicazioni Enterprise si consiglia di configurare i server di cassette postali di Exchange con 4 GB di memoria e con reti a 100 mbt Full Duplex o superiori. Per ulteriori informazioni Per ulteriori informazioni su come calcolare gli IOPS per ciascun tipo di soluzione RAID, vedere Analisi delle prestazioni dei sottosistemi di dischi per Windows (informazioni in lingua inglese). 27 Ottimizzazione dell'architettura di archiviazione Dopo aver calcolato il valore di IOPS per cassetta postale e aver determinato i requisiti di I/O, si utilizzeranno le informazioni raccolte per ottimizzare l'architettura del sistema di archiviazione. Indipendentemente dall'utilizzo di una soluzione di archiviazione DAS (DirectAttached Storage), SAN (Storage Area Network), NAS (Network-Attached Storage) o iSCSI (Internet SCSI), sono disponibili numerose procedure ottimali da implementare. Inoltre, poiché ogni soluzione di architettura di archiviazione è unica, sarà necessario eseguire procedure specifiche per ottimizzare le prestazioni e l'affidabilità sulla base della soluzione implementata nell'azienda. Il concetto fondamentale presentato in questa sezione è l'importanza di separare i diversi carichi di lavoro in assi fisici distinti. Di conseguenza i file di registro delle transazioni, che generano operazioni di lettura e scrittura in sequenza, non dovranno trovarsi sugli stessi assi fisici in cui sono memorizzati i file di database, che generano invece operazioni di lettura e scrittura casuali. Allo stesso modo, i database di Exchange, che generano operazioni di lettura e scrittura casuali, non dovranno mai trovarsi sugli stessi assi fisici in cui risiedono altre applicazioni, come SQL Server. Ottimizzazione di DAS Il tipo di architettura DAS (Direct Attached Storage) rappresenta uno scenario comune nelle distribuzioni di Exchange in aziende di piccole dimensioni. La maggior parte delle procedure consigliate che si applica al DAS è comune ad altri scenari e quindi viene trattata inProcedure consigliate comuni a più architetture. L'unica ulteriore procedura consigliata per DAS consiste nell'implementazione della ridondanza per tutti i componenti del sistema di archiviazione e per l'alimentatore, per prevenire possibili singoli punti di errore. Ottimizzazione di reti SAN Benché le reti SAN (Storage Area Network) costituiscano un'eccellente architettura di archiviazione per Exchange, per ottimizzare affidabilità e prestazioni è necessario implementare numerose procedure consigliate. Per ottimizzare le reti SAN al fine di migliorare l'affidabilità, è necessario: Configurare controller, switch SAN e assi. Per ottimizzare le reti SAN al fine di migliorare le prestazioni, è necessario: Dedicare assi fisici dell'architettura SAN ai database di Exchange. È consigliabile dedicare un'intera rete SAN alle distribuzioni di Exchange di grandi dimensioni. 28 Nella pianificazione ignorare eventuali componenti ridondanti. È necessario considerare le prestazioni anche in una situazione di failover. Eseguire la pianificazione in modo tale che l'utilizzo massimo previsto non superi l'80% di saturazione del sistema. Configurare il sistema di archiviazione in modo che il canale sull'unità di archiviazione supporti il valore di IOPS previsto calcolato in precedenza. Il carico di IOPS supportato sul canale dipende dalle dimensioni della larghezza di banda. Se si dispone di più canali e si prevede di configurarne uno come ridondante, escludere il canale ridondante dal calcolo. Verificare che il commutatore SAN supporti il carico di IOPS previsto, anche in una situazione di failover. Tale commutatore infatti, poiché deve elaborare le richieste di I/O in entrata ed inoltrarle attraverso la porta appropriata, limita la quantità di I/O che può essere gestita. Verificare che la scheda bus host (HBA) installato nel server supporti il carico di IOPS previsto, anche in una situazione di failover. Per evitare limitazioni, assicurarsi che la profondità della coda sia impostata in modo conforme ai suggerimenti del fornitore del sistema di archiviazione. Ottimizzazione di NAS (Network-Attached Storage) L'architettura NAS si è aggiunta di recente alle architetture supportate da Exchange 2003. Tuttavia, per le organizzazioni Exchange 2003, si consiglia di implementare una soluzione SAN (Storage Area Network) sopra una soluzione NAS. Se si decide di implementare l'archiviazione NAS, assicurarsi di conoscere le procedure consigliate presentate in Procedure consigliate comuni a più architetture. In seguito, per ottimizzare le prestazioni della soluzione NAS, si potranno implementare le procedure specifiche illustrate in questa sezione. Nota: Un utilizzo non corretto di Exchange 2003 con un prodotto NAS potrebbe provocare la perdita di dati, inclusa una perdita totale dei file di database di Exchange. È fondamentale che la soluzione NAS implementata con Exchange si trovi sul catalogo di Windows Server. Inoltre, prima di distribuire qualsiasi soluzione per i database di Exchange 2003, è essenziale ottenere dal fornitore del sistema di archiviazione la conferma che la soluzione end-to-end sia progettata per l'utilizzo di Exchange 2003. Poiché numerosi fornitori hanno sviluppato le proprie guide di "procedure consigliate" per Exchange 2003, è consigliabile attenersi alla guida messa a disposizione dal proprio fornitore. Per ulteriori informazioni sui criteri di supporto di Microsoft sull'utilizzo delle soluzioni di archiviazione NAS specifiche per Exchange Server 2003, vedere l'articolo 839687 della Microsoft Knowledge Base "Microsoft 29 support policy on the use of network-attached storage devices with Exchange Server 2003". Per ottimizzare NAS al fine di migliorare le prestazioni, è necessario: Utilizzare una connessione di rete Gigabit per il collegamento al sistema NAS. Verificare che la larghezza di banda di I/O, la latenza di I/O e l'utilizzo della CPU necessari per eseguire una singola operazione di I/O siano in grado di supportare il carico di IOPS calcolato in precedenza. Verificare che la larghezza di banda della rete disponibile supporti il carico di IOPS prodotto dagli utenti. È importante tenere presente che sulla CPU si possono verificare valori di latenza e tempi di elaborazione superiori rispetto a quelli rilevati in un sistema di archiviazione collegato in locale. I contatori di prestazioni dei dischi fisici e logici non servono a misurare le prestazioni dei dischi sui server di Exchange 2003 configurati per supportare soluzioni NAS (Network Attached Storage). Le lettere di unità utilizzate per l'archiviazione dei file di registro e dei database di Exchange 2003 non compaiono come dischi fisici o logici, bensì come lettere di unità associate a una condivisione file di rete. Ulteriori contatori di prestazioni sono stati aggiunti a Exchange 2003 Service Pack 1 per facilitare la misurazione di letture e scritture dei registri e dei database. Questi contatori misurano solo le operazioni di I/O dei database ESE (file EDB e LOG). Le prestazioni di ExIFS I/O (file STM) non vengono misurate. I contatori sono esposti solo abilitando i contatori aggiuntivi ESE (Extensible Storage Engine). Impostando "Mostra contatori avanzati" nel Registro di sistema, è possibile abilitare i seguenti contatori di prestazioni estesi per Exchange 2003 Service Pack 1. Database(Archivio informazioni)\Latenza anomala I/O letture database/sec Database(Archivio informazioni)\I/O letture asincrone in sospeso database Database(Archivio informazioni)\Media byte I/O letture database Database(Archivio informazioni)\Latenza media I/O letture database Database(Archivio informazioni)\I/O letture database in heap Database(Archivio informazioni)\I/O letture database/sec Database(Archivio informazioni)\Latenza anomala I/O scritture database/sec Database(Archivio informazioni)\I/O scritture asincrone in sospeso database Database(Archivio informazioni)\Media byte I/O scritture database Database(Archivio informazioni)\Latenza media I/O scritture database Database(Archivio informazioni)\I/O scritture database in heap Database(Archivio informazioni)\I/O scritture database/sec Database(Archivio informazioni)\Latenza anomala I/O letture registro/sec 30 Database(Archivio informazioni)\I/O letture asincrone in sospeso registro Database(Archivio informazioni)\Media byte I/O letture registro Database(Archivio informazioni)\Latenza media I/O letture registro Database(Archivio informazioni)\I/O letture registro in heap Database(Archivio informazioni)\I/O letture registro/sec Database(Archivio informazioni)\Latenza anomala I/O scritture registro/sec Database(Archivio informazioni)\I/O scritture asincrone in sospeso registro Database(Archivio informazioni)\Media byte I/O scritture registro Database(Archivio informazioni)\Latenza media I/O scritture registro Database(Archivio informazioni)\I/O scritture registro in heap Database(Archivio informazioni)\I/O scritture registro/sec Per garantire le prestazioni del sistema di archiviazione NAS, è necessario abilitare i contatori aggiuntivi riportati sopra. Per la procedura dettagliata di abilitazione di questi contatori aggiuntivi, vedere Abilitazione dei contatori aggiuntivi ESE estesi. Le istruzioni relative a ciascuno di questi contatori possono essere trovate utilizzando la funzionalità Descrizione in System Monitor (Performance Monitor). Ottimizzazione di iSCSI iSCSI (Internet SCSI) è una tecnologia relativamente nuova che consente di memorizzare i dati in remoto senza alcun impatto sulle prestazioni del sistema operativo. Di seguito sono illustrate le procedure consigliate per l'ottimizzazione dell'affidabilità e delle prestazioni in una soluzione di archiviazione iSCSI. Per ottimizzare iSCSI al fine di migliorare l'affidabilità, è necessario: Configurare controller, commutatori SAN, unità di archiviazione e assi ridondanti. Utilizzare una rete Gigabit dedicata per il traffico iSCSI. Per ottimizzare iSCSI al fine di migliorare le prestazioni, è necessario: Contattare il fornitore della soluzione di archiviazione SAN per ottenere eventuali indicazioni speciali sulle prestazioni e la configurazione. Eseguire un test per verificare che la latenza del traffico iSCSI osservata sotto pieno carico del server (per requisiti IOPS) soddisfi le proprie esigenze. Utilizzare una rete Gigabit Ethernet. È infatti possibile migliorare le prestazioni di iSCSI utilizzando commutatori e cavi Gigabit Ethernet, oltre a chip iSCSI o HBA su cui distribuire il carico di elaborazione del protocollo TCP/IP. 31 Utilizzare l'interfaccia della riga di comando di iSCSI (ISCSICLI) per configurare una destinazione di accesso permanente oppure lo strumento del Pannello di controllo iSCSI Initiator per rendere i volumi permanenti. Utilizzare il comando ISCSICLI per eseguire il binding dei volumi persistenti oppure lo strumento del Pannello di controllo iSCSI Initiator per consentire al servizio iSCSI di configurare l'elenco di volumi permanenti. Allineamento delle operazioni di I/O di Exchange ai limiti delle tracce di archiviazione Con un disco fisico contenente 64 settori per traccia, in Windows la partizione viene sempre creata a partire dal 64° settore. Si viene a creare pertanto un disallineamento tra le partizioni e il disco fisico sottostante. Per garantire l'allineamento del disco, utilizzare lo strumento di partizione del disco Diskpart.exe, un'utilità fornita da Microsoft negli strumenti di supporto di Windows Server 2003 Service Pack 1 che può esplicitamente impostare l'offset iniziale nel record di avvio principale (MBR, Master Boot Record). Mediante l'impostazione dell'offset iniziale, è possibile gestire l'allineamento e migliorare le prestazioni del disco. In Exchange Server 2003 i dati vengono scritti in operazioni di I/O multiple di 4 KB, ovvero 4 KB per i database e fino a 32 KB per i file di flusso. Assicurarsi pertanto che l'offset iniziale sia un multiplo di 4 KB. In caso contrario, è possibile che una singola operazione di I/O si estenda su due tracce generando in questo modo un deterioramento delle prestazioni. Informazioni preliminari Diskpart è un utilità che provoca la distruzione di dati. Se utilizzata per un disco, tutti i dati presenti su di esso vengono eliminati durante il processo di allineamento dei limiti delle tracce di archiviazione. Pertanto, se il disco su cui viene eseguito Diskpart contiene dei dati, eseguire il backup dei dati prima di avviare la seguente procedura. Nota: Diskpart può essere utilizzato solo con dischi in modalità di base. Non può essere utilizzato con dischi dinamici. Diskpart sostituisce la funzionalità precedentemente disponibile in Diskpar.exe. Diskpar e Diskpart devono essere utilizzati solo se l'unità è convertita in 64 settori per traccia. Diskpart.exe per impostazione predefinita è situato nella directory seguente sui sistemi che eseguono Windows Server 2003 : C:\WINDOWS\system32 32 Procedura Per allineare I/O di Exchange con limiti delle tracce di archiviazione utilizzando Diskpart.exe 1. Se il disco di cui si sta eseguendo l'allineamento è già vuoto, procedere al Passaggio 3. Se sono presenti dati, eseguire il backup prima di procedere. 2. Eliminare tutte le partizioni del disco. 3. Aprire un prompt dei comandi ed eseguire Diskpart.exe. 4. Nel prompt dei comandi di Diskpart digitare Dischi elenco e premere Invio. Se il disco da allineare non è visualizzato nell'elenco, assicurarsi che sia presente e accessibile utilizzando lo snap-in Gestione disco. 5. Al prompt dei comandi Diskpart digitare Select Disk X, dove X corrisponde al numero del disco come visualizzato nel risultato del comando Disco elenco. Diskpart restituisce un messaggio in cui viene indicato che il disco X è quello selezionato. 6. Al prompt dei comandi Diskpart digitare Create Partition Primary Align=X, dove X corrisponde a 32 o 64, a seconda dei suggerimenti offerti dal fornitore dei sistemi di archiviazione. In mancanza di particolari suggerimenti, si consiglia di utilizzare 64. 7. Al prompt dei comandi di Diskpart digitare Assign Letter=<Letteraunità>. Ad esempio, per assegnare la lettera Z al disco, digitare Assign Letter=Z. 8. Una volta assegnata la lettera all'unità, digitare exit per uscire dall'utilità Diskpart. 9. Utilizzare lo snap-in Gestione disco o il comando Formatta di Windows per formattare la partizione come NTFS. Abilitazione dei contatori aggiuntivi ESE estesi Le lettere di unità utilizzate per l'archiviazione dei file di registro e dei database di Exchange 2003 non compaiono come dischi fisici o logici, bensì come lettere di unità associate a una condivisione file di rete. Per misurare le prestazioni del sistema di archiviazione NAS, è necessario attivare i contatori di prestazioni ESE disponibili in Exchange 2003 Service Pack 1 (SP1) e versioni successive. 33 Informazioni preliminari Questo argomento contiene informazioni sulla modifica del Registro di sistema. Attenzione La modifica non corretta del Registro di sistema può causare gravi problemi che potrebbero richiedere la reinstallazione del sistema operativo. È possibile che tali problemi non possano essere risolti. Prima di apportare modifiche al Registro di sistema, eseguire il backup di tutti i dati importanti. Procedura Per abilitare i contatori di prestazioni ESE estesi 1. Aprire l'editor del Registro di sistema. 2. Passare a HKLM\SYSTEM\CurrentControlSet\Services\ESE\Performance. 3. Fare clic con il pulsante destro del mouse su Prestazioni e selezionare Nuovo | Valore DWORD. 4. Assegnare il nome al nuovo valore DWORD Show Advanced Counters. 5. Fare doppio clic su Show Advanced Counters. 6. Nel campo Dati valore immettere 1. 7. Chiudere l'editor del Registro di sistema Per ulteriori informazioni Per informazioni sulla modifica del Registro di sistema, vedere l'articolo 256986 della Microsoft Knowledge Base "Description of the Microsoft Windows Registry. Procedure consigliate comuni a più architetture Prima di concentrarsi sulle procedure specifiche dell'architettura di archiviazione implementata nella propria azienda, è utile apprendere le procedure ottimali valide per diverse architetture. Indipendentemente dall'architettura implementata, è necessario considerare i seguenti componenti: Dischi rigidi Cache di memoria 34 Controller dispositivi di archiviazione Motori di rotazione RAID Bus Scheda SCSI Alimentatore Essendo l'argomento che suscita maggiore interesse, l'ottimizzazione dei dischi rigidi verrà illustrata per prima. In generale, sono valide le seguenti procedure consigliate: La pianificazione della capacità è un aspetto importante della pianificazione del sistema di archiviazione. Per ottimizzare le prestazioni dei server di Exchange, è necessario acquistare numerosi dischi a velocità di accesso elevata. Per ulteriori informazioni sulla pianificazione della capacità di archiviazione, vedere "Planning Storage for Each Server Configuration" nella Guida alla distribuzione di Exchange Server 2003. Per i volumi dei registri delle transazioni, con accesso al disco sequenziale, utilizzare dischi con velocità di rotazione superiori. Per i volumi di database, con accesso al disco casuale, utilizzare dischi con tempi di ricerca più rapidi. Utilizzare sistemi di dischi in grado di rilevare errori imminenti e di recuperare o riallocare i dati danneggiati. La maggior parte delle unità disco supporta questa funzionalità. Pianificare le penalità di I/O in base alla configurazione RAID hardware in uso. In generale, per ogni richiesta di scrittura, il RAID hardware genera il seguente carico di I/O: RAID-0 = 1 operazione di scrittura RAID-1 o RAID-10 = 2 operazioni di scrittura RAID-5 = 4 operazioni di scrittura Utilizzare la seguente formula per calcolare la penalità di I/O: (IOPS/cassetta postale × RAPPORTO LETTURA)+ ((IOPS/cassetta postale × RAPPORTO SCRITTURA) ×penalità RAID) Se ad esempio si dispone di 1.500 IOPS per cassetta postale, calcolati seguendo le procedure descritte in precedenza, di un rapporto di lettura pari a 66%/33% (due richieste su tre sono richieste di lettura mentre la richiesta rimanente è una richiesta di scrittura) e di un array RAID-1 o RAID-10, il valore di IOPS hardware effettivo sarà: (1.500 × 2/3) + ((1.500 × 1/3) × 2) = 2.000 Applicando lo stesso scenario a un array RAID-5, il valore di IOPS hardware effettivo sarà: (1.500 × 2/3) + ((1.500 × 1/3) × 4) = 3.000 35 Se tutte le unità hanno una velocità di rotazione pari a 10.000 RPM, saranno necessarie almeno 30 unità per ottenere il valore di IOPS richiesto in una configurazione RAID-5. Una configurazione RAID-1 o RAID-10 richiederà invece almeno 20 unità (le soluzioni RAID-1 o RAID-10 non supportano un numero dispari di dischi). Nella maggior parte dei casi, sarà necessario utilizzare DiskPar per allineare le tracce del disco rigido con la partizione del disco fisico. Poiché in Windows 2000 e Windows Server 2003 il numero massimo di settori nascosti è limitato a 63, il settore iniziale predefinito per i dischi con oltre 63 settori è il sessantaquattresimo settore. Tutte le partizioni create da Windows 2000 e Windows Server 2003 iniziano quindi dal sessantaquattresimo settore e causano la scrittura sul disco di un blocco di dati ogni otto blocchi in modo da occupare due tracce del disco. Per la procedura dettagliata, vedere "Allineamento delle operazioni di I/O di Exchange ai limiti delle tracce di archiviazione" in Exchange Server 2003 Performance and Scalability Guide. Diskpart può essere utilizzato solo con i dischi di base. Non può essere utilizzato con dischi dinamici. Nella seguente tabella sono descritte le procedure consigliate per ciascuno dei restanti componenti del sistema di archiviazione. 36 Procedure consigliate per l'ottimizzazione dei componenti comuni del sistema di archiviazione Componente Procedura consigliata Poiché la cache di memoria su disco aumenta man mano che la memoria fisica diminuisce, assicurarsi che sia disponibile una quantità di memoria sufficiente. Quando infatti la memoria è insufficiente, sul disco viene scritto un numero maggiore di pagine, con un conseguente incremento dell'attività del disco. Per ulteriori informazioni sull'ottimizzazione della memoria virtuale, vedere l’articolo 815372 della Microsoft Knowledge Base "How to optimize memory usage in Exchange Server 2003". Cache di memoria Assicurarsi inoltre che le dimensioni del file di paging siano appropriate. Per ulteriori informazioni sull'impostazione del file di paging, vedere "Evaluating Memory and Cache Usage" in the Microsoft Windows 2000 Resource Kit. Una maggiore quantità di cache può essere utile per gestire i picchi nelle richieste di I/O del disco. È tuttavia importante sottolineare che l'incremento della cache raramente risolve il problema derivante dal numero insufficiente di assi, mentre disporre di un numero adeguato di assi può rendere superflua l'implementazione di una cache di grandi dimensioni. 37 Componente Procedura consigliata Se si dispone di una cache con supporto batteria, attivare la cache in scrittura per migliorare le prestazioni delle operazioni di scrittura su disco sui volumi dei registri delle transazioni e dei database. La cache in scrittura offre un tempo di risposta di 2 ms per una richiesta di I/O di scrittura, rispetto ai 10-20 ms altrimenti necessari. L'attivazione di questa funzionalità migliora quindi notevolmente la velocità di risposta per ogni invio eseguito da un client. Controller dispositivi di archiviazione La cache in lettura non offre invece miglioramenti alle prestazioni poiché è utile solo nelle operazioni di lettura sequenziali su disco, che si verificano esclusivamente nei file di registro delle transazioni. i quali vengono letti soltanto durante la riproduzione, ad esempio dopo il ripristino di un database o quando un server non viene arrestato correttamente. Le cache di dimensioni maggiori consentono un buffer di un maggior numero di dati e supportano pertanto periodi di saturazione più estesi. Se il controller in uso consente di configurare la dimensione delle pagine nella cache, si consiglia di impostarla su 4 KB. Una dimensione maggiore, ad esempio 8 KB, dimezzerebbe la quantità di cache disponibile, poiché una richiesta di I/O di 4 KB occupa l'intera pagina in cache di 8 KB. 38 Componente Procedura consigliata I assi hanno un'importanza maggiore rispetto alla capacità. Sono infatti in grado di migliorare le prestazioni di Exchange se supportano un numero elevato di richieste di I/O casuali. Motori di rotazione Se si utilizza Raid-1+0, è possibile calcolare il numero di assi applicando la seguente formula e arrotondando il risultato al successivo numero pari: 1,25 × [(Cassette postali × IOPS per cassetta postale / IOPS per asse) + % I/O lettura] / [% I/O lettura + (% I/O scrittura/ 2)] = assi Questa formula si basa sulla pianificazione di non oltre l'80% dell'utilizzo globale e sulla disponibilità di un carico di I/O sufficiente, anche in caso di malfunzionamenti di un asse. RAID La soluzione RAID in uso deve essere basata sul compromesso tra costi e prestazioni appropriato per l'azienda. Di conseguenza, in molti casi può essere opportuno disporre di più di un tipo di soluzione RAID per soddisfare determinate esigenze di archiviazione dei dati. Di seguito sono riportati alcuni suggerimenti generali: Utilizzare Raid-1+0 per i volumi dei registri delle transazioni, i volumi dei database e le code SMTP. Utilizzare Raid-1 per i volumi dei registri delle transazioni, le code SMTP e le code MTA. In generale, Raid-5 non offre il migliore compromesso tra affidabilità/disponibilità e prestazioni. Raid-0 non è mai consigliato. 39 Componente Procedura consigliata Come già accennato, una velocità di trasmissione dei dati più elevata si traduce in un miglioramento delle prestazioni. . In generale, i bus SCSI offrono migliore velocità di trasmissione e migliore scalabilità rispetto ai bus IDE o ATA. Bus Per determinare il limite teorico di velocità di trasmissione del bus, è possibile utilizzare la seguente equazione: (Velocità bus (in bit) / 8 bit per byte) × Velocità sistema operativo (in MHz) = Velocità di trasmissione (in MB/s) È inoltre possibile migliorare le prestazioni posizionando più unità su bus di I/O distinti. Schede SCSI Come già accennato, una velocità di trasmissione dei dati più elevata si traduce in un miglioramento delle prestazioni. Utilizzare le specifiche del produttore per determinare il carico di I/O supportato dalla scheda in uso, tenendo presente che una parte delle operazioni di elaborazione svolte dalla scheda è dedicata all'indirizzamento delle richieste di I/O alla periferica appropriata. Procedure consigliate per architetture specifiche Oltre a implementare le procedure consigliate valide per tutte le architetture di archiviazione, è opportuno conoscere anche i vantaggi, gli svantaggi e le procedure consigliate specifici di ogni tipo di architettura. Nella seguente tabella sono illustrati questi tipi di architetture, con i relativi vantaggi e svantaggi. 40 Architetture di archiviazione e relativi vantaggi e svantaggi Architettura di archiviazione Vantaggi Svantaggi DAS (Direct-Attached Storage) Costi contenuti Adatta per configurazioni di piccole e medie dimensioni Costi di gestione più elevati Scarsa scalabilità Prestazioni elevate in caso di utilizzo di un controller RAID su un bus PCI o una scheda Ultra-3 SCSI 41 Architettura di archiviazione Vantaggi Svantaggi SAN (Storage Area Network) Costi elevati, benché in miglioramento Soluzione complessa, poiché richiede un esperto in archiviazione con specifiche conoscenze delle reti SAN Deve essere configurata correttamente per evitare problemi di affidabilità Possibilità di aggiungere dinamicamente spazio di archiviazione Buona compatibilità con i cluster Prestazioni elevate adatte ai datacenter e alle infrastrutture di grandi dimensioni Supporto di istantanee, cloni e snapclone, che consentono la gestione di database anche di dimensioni molto elevate Possibilità di mirroring dei dati su un array JBOD (Just a Bunch of Disks) dai costi contenuti Possibilità di raggruppare in un'unica unità prodotti di archiviazione di fornitori diversi Possibilità di condividere lo spazio di archiviazione su una rete dove può essere condiviso e facilmente distribuito Possibilità di spostare le risorse da un server a un altro in base alle necessità 42 Architettura di archiviazione Vantaggi Svantaggi NAS (Network Attached Storage) Costi contenuti Richiede un driver in modalità blocco per Exchange 2000, difficile da recuperare Potrebbe non essere supportata sul catalogo di Windows Server Richiede l'intervento del provider del sistema di archiviazione, che in uno scenario di ripristino può risultare dispendioso in termini di tempo Scarsa scalabilità Supporta solo 1.500 utenti per periferica Supporta solo due server di Exchange per periferica collegata in rete, consentendo quindi solo l'implementazione di cluster non superiori a due nodi Richiede Exchange 2003 su Windows Server 2003 Non supporta l'infrastruttura del servizio Copia Shadow del volume per le istantanee 43 Architettura di archiviazione Vantaggi Svantaggi iSCSI (Internet SCSI) Costi più contenuti rispetto alle reti SAN Possibilità di trasmissione dei dati tramite LAN, WAN e Internet a posizioni di archiviazione remote È consigliabile disporre di una scheda di rete Gigabit iSCSI dedicata che separi il traffico di rete dal traffico del sistema di archiviazione I dischi rigidi iSCSI appaiono collegati direttamente al server Per ogni tipo di architettura di archiviazione, è necessario utilizzare il valore di IOPS per cassetta postale calcolato in precedenza allo scopo di: Ottimizzare le prestazioni. Ottimizzare l'affidabilità. Utilizzo di driver Storport invece di driver SCSIPort Il driver Storport, una nuova funzionalità disponibile in Microsoft® Windows Server™ 2003, offre prestazioni eccellenti in ambienti hardware RAID e SAN rispetto al driver SCSIport preesistente. Nel sistema operativo Microsoft® Windows® il driver SCSIport, in combinazione con driver miniport specifici per adattatore e creati dal fornitore, è stato per molto tempo il solo driver in condizioni di fornire comandi SCSI per i gruppi di archiviazione di destinazione. Tuttavia, il driver SCSIport è stato progettato per funzionare perfettamente con le interconnessioni SCSI parallele utilizzate con le soluzioni DAS (Direct Attached Storage). Non è stato progettato per soddisfare gli elevati standard delle prestazioni delle configurazioni SAN Fibre Channel né con l'hardware RAID. Pertanto, le organizzazioni che eseguono applicazioni Windows importanti sui server non ottengono i vantaggi e la gestibilità delle reti SAN Fibre Channel o delle schede hardware RAID (sull'host e sugli array di archiviazione) quando le operazioni di I/O vengono eseguite tra l'host e la soluzione di archiviazione di destinazione. Queste limitazioni sono state superate grazie allo sviluppo di Storport, il nuovo driver per periferica progettato per il supporto di SCSIport per Windows Server 2003 e versioni successive. Storport è un nuovo driver per porte che consente prestazioni di I/O superiori, possibilità di gestione avanzata e un'interfaccia miniport migliorata. La combinazione di 44 queste modifiche consente ai fornitori di hardware di raggiungere gli obiettivi di interconnessione ad alte prestazioni. Per ulteriori informazioni sul driver Storport, vedere http://www.microsoft.com/WindowsServer2003/technologies/storage/storport/default.mspx. Ulteriori considerazioni sulla progettazione Oltre al carico previsto di I/O relativo a Exchange, nell'ambiente di produzione possono esistere diverse circostanze in grado di influire sui requisiti di archiviazione, come quelle elencate di seguito: Replica dei dati Clustering Cluster dislocati geograficamente Backup e ripristino Nella seguente tabella sono riportate le considerazioni relative a ognuna di queste circostanze. 45 Circostanze che influiscono sui requisiti di archiviazione Circostanza Considerazioni 46 Circostanza Considerazioni Replica dei dati Poiché i dati vengono replicati in una posizione remota, nella progettazione del sistema di archiviazione è necessario includere i collegamenti di comunicazione e i requisiti di archiviazione per la postazione remota. Per utilizzare i dati replicati per eseguire un ripristino di emergenza, è necessario replicare i file di registro delle transazioni, il file del punto di arresto e i volumi dei database, nonché mantenere sincronizzati tutti i set di unità. Per la replica sincrona, il commit dei dati deve essere eseguito nella posizione remota prima di essere eseguito sui dischi rigidi. Di conseguenza, le prestazioni del collegamento di comunicazione e del sistema di archiviazione della postazione remota rivestono un'importanza fondamentale. Se la sincronizzazione attraverso il collegamento è lenta, il server considererà prioritarie le esigenze di sincronizzazione a discapito delle richieste degli utenti, rallentando pertanto i tempi di risposta degli utenti. Per la replica asincrona, ogni replica è in genere non sincronizzata. Come accade con la replica sincrona, quando la replica asincrona è troppo lenta, si rende necessario dare priorità all'operazione di replica piuttosto che alle prestazioni dell'applicazione, con un conseguente rallentamento dei tempi di risposta degli utenti. Importante: È necessario utilizzare solo servizi e driver di software qualificato o fornito da Microsoft, nonché sistemi hardware che siano stati approvati dai laboratori Microsoft per il controllo della qualità dell'hardware per Windows (WHWL, Windows Hardware Quality Labs) e abbiano ricevuto il logo "Designed for Windows". Inoltre, per Exchange, una piattaforma completamente supportata da Microsoft utilizza solo servizi e componenti nativi di 47 Circostanza Considerazioni Clustering Solamente le soluzioni cluster complete presenti nel Microsoft Windows Server Cluster Catalog (noto in precedenza come elenco HCL) saranno supportate da Microsoft. I cluster non possono infatti essere costruiti arbitrariamente da componenti a livello di periferica (inclusi componenti quali i controller RAID e i dispositivi a più cluster qualificati come componenti cluster) e collegati in una configurazione supportata. Poiché i cluster di tipo attivo/attivo sono soggetti a limitazioni relativamente alla memoria virtuale e al numero di utenti per nodo, è opportuno non implementare il clustering di tipo attivo/attivo. I nodi attivi e passivi accedono ai dati di Exchange memorizzati in array SCSI, Fibre Channel o iSCSI condivisi. Di conseguenza, in un cluster di tipo attivo/passivo a due nodi, l'implementazione dei nodi passivi non richiede ulteriori considerazioni sull'archiviazione. Se si dispone di più nodi attivi, è necessario configurare il sistema di archiviazione in modo che ogni server virtuale di Exchange possa accedere solo ai propri dati. 48 Circostanza Considerazioni Cluster dislocati geograficamente Analogamente alle soluzioni di clustering, l'hardware e il software in uso devono essere certificarti ed elencati nel catalogo di Windows Server. È tuttavia necessario tenere presente che, per il corretto funzionamento dei cluster dislocati geograficamente, potrebbe essere necessario installare driver e software di terze parti. Poiché i dati dei cluster di questo tipo vengono replicati attraverso un collegamento WAN, sono valide le stesse considerazioni relative alla replica dei dati, riportate in precedenza in questa tabella. Inoltre, per fornire un adeguato failover, è necessario configurare almeno un array di archiviazione in ogni sito. I nodi di cluster dovranno essere connessi al sottosistema di archiviazione in modo tale che, in caso di malfunzionamento di un sito o di problemi di comunicazione tra siti, i nodi funzionanti possano continuare a connettersi al sistema di archiviazione sul proprio sito. 49 Circostanza Considerazioni Backup Il processo di backup dei dati richiede la lettura dei dati dai volumi dei database e dei file di registro delle transazioni. Questo ulteriore carico di I/O potrebbe rallentare i tempi di risposta degli utenti e dovrebbe pertanto essere evitato durante gli orari lavorativi. Il processo di ripristino software richiede che Jet riproduca tutti i file di registro delle transazioni. Di conseguenza, poiché il profilo di I/O risultante è un flusso di lettura in sequenza, le prestazioni del processo di ripristino miglioreranno se i file di registro delle transazioni vengono posizionati su un disco con elevata velocità di accesso sequenziale. Exchange supporta inoltre il servizio Copia shadow del volume per Windows Server 2003. Per ottimizzare il sistema di archiviazione per le prestazioni di tale servizio, è necessario: Installare il pacchetto di aggiornamento del servizio Copia shadow del volume. Per ulteriori informazioni sull'aggiornamento, vedere l'articolo 833167 della Microsoft Knowledge Base "A Volume Shadow Copy Service update package is available for Windows Server 2003". Verificare che il controller in uso supporti la velocità di trasmissione del servizio Copia Shadow del volume dal volume di origine alla copia shadow del volume. Spostare la copia shadow sul dispositivo dei backup utilizzando una rete SAN, una LAN dedicata o un server di backup separato che possa essere utilizzato per il backup su nastro. In altre parole, eseguire il backup da un disco all'altro, quindi trasferire il backup su nastro in un momento opportuno. 50 Utilizzo di Jetstress per verificare le prestazioni del sistema di archiviazione Dopo aver valutato i requisiti di I/O e avere ottimizzato il sottosistema di dischi in base alle procedure consigliate specifiche dell'architettura di archiviazione implementata, occorrerà verificare che le prestazioni del disco siano in linea con le proprie aspettative prima di procedere alla configurazione in un ambiente di produzione. A tale scopo, è possibile eseguire lo strumento Jetstress sul sistema di archiviazione in un ambiente di test. Per scaricare Jetstress e la relativa documentazione sull'installazione e l'utilizzo, vedere il sito Web Downloads for Exchange 2003 (informazioni in lingua inglese). Con Jetstress è possibile verificare le prestazioni dei dischi simulando il carico di I/O dei dischi di Exchange. Vengono infatti simulati i carichi dei file di database e di registro di Exchange generati da un determinato numero di utenti. System Monitor, Visualizzatore eventi e le utilità database di Exchange Server vengono utilizzati con Jetstress per verificare che il sottosistema di dischi in uso soddisfi o superi i criteri stabiliti per le prestazioni (latenza minima accettabile sotto il carico di IOPS per cassetta postale). Con Jetstress è possibile eseguire due tipi di test: Con Jetstress Disk Performance Test, la cui durata di esecuzione è pari a 2 ore, è possibile verificare le prestazioni e le dimensioni della soluzione di archiviazione e calcolare il limite di saturazione dell'unità. Queste informazioni potranno poi essere utilizzate per verificare che il sistema di archiviazione sia in grado di offrire prestazioni accettabili anche sotto pieno carico. Con Jetstress Disk Subsystem Stress Test, la cui durata di esecuzione è pari a 24 ore, è possibile verificare il carico del server utilizzando carichi maggiori in un intervallo di tempo più significativo, in modo da stabilire se, sotto un carico eccessivo, si verificheranno errori nel funzionamento del sistema di archiviazione. L'esecuzione di entrambi i test è il modo migliore per verificare le prestazioni del sottosistema di dischi. Dopo aver completato i test in un ambiente di prova, sarà possibile implementare la soluzione di archiviazione nell'ambiente di produzione. Jetstress non deve mai essere eseguito su un server di produzione. Nota: Oltre a Jetstress, un altro strumento comunemente utilizzato per valutare le prestazioni del sistema di archiviazione è Load Simulator 2003 (LoadSim). Tuttavia, LoadSim non è in grado di verificare tutti i fattori che interessano la valutazione delle dimensioni dei server e non offre quindi una rappresentazione esaustiva 51 dell'ambiente utente reale. Per valutare le prestazioni del sistema di archiviazione, si consiglia pertanto di utilizzare Jetstress. Conclusione e ulteriori informazioni Un sistema di archiviazione ottimizzato rappresenta un fattore fondamentale per le prestazioni di Exchange 2003. Dopo aver compreso le cause delle operazioni di I/O del disco di Exchange, le modalità di calcolo dei requisiti di I/O del disco e le procedure disponibili per ottimizzare l'architettura di archiviazione implementata e per verificare le prestazioni del sistema di archiviazione, sarà possibile implementare tali procedure nell'ambiente di produzione. Per informazioni sui concetti di archiviazione di Windows e su come calcolare gli IOPS per ciascun tipo di soluzione RAID, vedere Disk Subsystem Performance Analysis for Windows. Per ulteriori informazioni sull'architettura di Exchange, inclusi i gruppi di archiviazione, i database (archivi) e i file di registro delle transazioni, vedere "Gestione degli archivi di cassette postali e cartelle pubbliche" in Exchange Server 2003 Administration Guide. Per informazioni dettagliate sulle prestazioni e la scalabilità di Windows Server 2003 ed Exchange 2003, vedere il Manuale sulle prestazioni e la scalabilità di Exchange Server 2003 in http://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=28660. Per ulteriori informazioni sulla pianificazione della capacità di archiviazione, vedere "Planning Storage for Each Server Configuration" nella Guida alla distribuzione di Exchange Server 2003. Per ulteriori informazioni su Diskpar.exe, vedere la Guida in linea di Microsoft Windows 2000 Resource Kit Tools. Per ulteriori informazioni sull'ottimizzazione del file di paging, vedere "Evaluating Memory and Cache Usage" in Microsoft Windows 2000 Resource Kit. Per scaricare Jetstress e la relativa documentazione sull'installazione e l'utilizzo, vedere il sito Web Downloads for Exchange 2003 (informazioni in lingua inglese). Per verificare che l'hardware Windows Cluster in uso sia presente nel catalogo di Windows Server, vedere "Cluster Solutions" nel catalogo di Windows Server. Per ulteriori informazioni sulla struttura dell'agente di trasferimento messaggi MTA, vedere l’articolo 282780 della Microsoft Knowledge Base "MTA Database Format and Structure". Per ulteriori informazioni sull'ottimizzazione della memoria virtuale, vedere l’articolo 815372 della Microsoft Knowledge Base "How to optimize memory usage in Exchange Server 2003". 52 Per ulteriori informazioni sui criteri di supporto di Microsoft per l'utilizzo delle soluzioni di archiviazione NAS specifiche per Exchange Server 2003, vedere l'articolo 839687 della Microsoft Knowledge Base "Microsoft support policy on the use of network-attached storage devices with Exchange Server 2003". Per ulteriori informazioni sull'installazione del pacchetto di aggiornamento del servizio Copia Shadow del volume, vedere l'articolo 833167 della Microsoft Knowledge Base "A Volume Shadow Copy Service update package is available for Windows Server 2003". Per ulteriori informazioni sull'utilizzo di Eseutil.exe, vedere l'articolo 825088 della Microsoft Knowledge Base "How To: Use the Eseutil Utility to Detect File Header Damage in Exchange 2003". Per ulteriori informazioni sul criterio di supporto delle soluzioni software di archiviazione di terze parti per Microsoft, vedere l'articolo 841696 della Microsoft Knowledge Base "Overview of the Microsoft third-party storage software solutions support policy". Copyright Le informazioni contenute nel presente documento rappresentano l'attuale visione di Microsoft Corporation relativa alle questioni discusse fino al giorno di pubblicazione. Poiché Microsoft deve reagire a condizioni di mercato mutevoli, queste informazioni non devono essere interpretate come un impegno da parte di Microsoft, inoltre Microsoft non può garantire l'accuratezza di alcuna delle informazioni presentate dopo la data di pubblicazione. Questo White Paper è di natura esclusivamente informativa. MICROSOFT NON GARANTISCE IN ALCUN MODO, ESPRESSO, IMPLICITO O A TERMINI DI LEGGE, LE INFORMAZIONI CONTENUTE NEL PRESENTE DOCUMENTO. Il rispetto di tutte le applicabili leggi in materia di copyright è esclusivamente a carico dell'utente. Fermi restando tutti i diritti coperti da copyright, nessuna parte di questo documento potrà comunque essere riprodotta o inserita in un sistema di riproduzione o trasmessa in qualsiasi forma e con qualsiasi mezzo (in formato elettronico, meccanico, su fotocopia, come registrazione o altro) per qualsiasi scopo, senza il permesso scritto di Microsoft Corporation. Microsoft può essere titolare di brevetti, domande di brevetto, marchi, copyright o altri diritti di proprietà intellettuale relativi all'oggetto del presente documento. Salvo quanto espressamente previsto in un contratto scritto di licenza Microsoft, la consegna del presente documento non implica la concessione di alcuna licenza su tali brevetti, marchi, copyright o altra proprietà intellettuale. Se non specificato diversamente, le società, i prodotti, i nomi di dominio, gli indirizzi e-mail, i logo, i nomi, i luoghi e gli eventi utilizzati nelle riproduzioni delle schermate e negli esempi sono fittizi. Ogni riferimento a società, prodotti, nomi di dominio, indirizzi e-mail, logo, nomi, luoghi ed eventi è puramente casuale. 53 © 2006 Microsoft Corporation. Tutti i diritti riservati. 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