GRAVIDANZA: PERIODO DI CAMBIAMENTI Durante i nove mesi di gravidanza, oltre ai cambiamenti fisici, nella donna, si assiste ad importanti modificazioni psicologiche Uno dei cambiamenti più rilevanti è rappresentato dall’aumento dell’ ANSIA provata dalla futura mamma che può riguardare prevalentemente tre aspetti: • l’ansia relativa a se stessa e al proprio corpo: cambiamenti psicologici e fisici • - Il timore di non essere “capace” a fare la mamma: “sarò una buona madre?” • - l’ansia legata al rapporto con il proprio compagno: cambierà? Piacerò ancora? 1- il corpo che cambia il corpo di una futura mamma, lentamente si modifica e si trasforma, modellandosi per far spazio al piccolo che vi cresce dentro: i fianchi si allargano, la pancia cresce, il peso aumenta, la pelle si tende, le caviglie si gonfiano, il seno aumenta di taglia… Per la maggior parte delle donne la gravidanza è un’esperienza unica, e queste modificazioni vengono perfettamente integrate senza creare particolari problemi, essendo considerate transitorie e soprattutto finalizzate alla vita del proprio figlio MA In altri casi, il vissuto soggettivo del corpo modificato dalla gravidanza è faticoso: a prevalere è l’angoscia che non si tornerà più le stesse, ci si sente depresse, non ci si sente mai a proprio agio e nessuno sguardo “sembra” apprezzare più la bellezza del corpo. E per molte donne questo è un grande problema, la sensazione riferita è spesso quella di non sentirsi più padrone del proprio corpo, è come se si sentisse di aver perso una parte importante di sé: la propria sensualità. Spesso ci si domanda se il proprio partner provi ancora attrazione o se i suoi gesti siano dettati solo dalla tenerezza. Ricordiamoci però che il sentirsi belle e desiderabili per chi si ha di fronte è estremamente influenzato dalla stima di sé e dal proprio stato interiore! LE FASI PSICOLOGICHE DELLA GRAVIDANZA La gravidanza non è solo un percorso fisico in quanto comporta la maturazione di una nuova identità per la donna: ESSERE MADRE. Se i cambiamenti fisici sono visibili a tutti, meno evidenti sono le fasi psicologiche che la futura mamma attraversa per prepararsi all’arrivo del bambino. La chiamano "dolce attesa" , MA non è SEMPRE dolce e resta un percorso comunque impegnativo per la donna. L'attesa di un figlio è costellata da una serie di tappe che impegnano mente e corpo. CAMBIAMENTI PSICOLOGICI IN GRAVIDANZA Come per il corpo, i trimestri scandiscono delle fasi psicologiche di adattamento alla gravidanza e al proprio ruolo futuro. I cambiamenti psicologici legati alla gravidanza sono una sfida importante e le emozioni suscitate da questo periodo non vanno mai tralasciate. Il primo trimestre - Il primo trimestre è il momento della «scoperta» e le paure per la salute del bambino spesso prendono il sopravvento (la gravidanza è più a rischio in questo momento). All'esterno la richiesta è quella di vedere una donna felice ed entusiasta: ciò può portare la futura mamma a chiudersi alimentando così il suo stato d'ansia, mentre l’esigenza sarebbe quella di rassicurazioni e comprensione. Il disagio psicologico che si può avvertire durante il primo trimestre è relativo anche all'accettazione del feto nel proprio corpo, il quale comincia a porre delle condizioni e a cambiare la vita della futura mamma. Ciò che si sperimenta è un'intensa ambivalenza tra accettazione e rifiuto. Si tratta di accettare un altro dentro di sè e il cambiamento può essere aiutato dalla cura di sé che aiuta a percepirsi più in armonia con se stesse. Il secondo trimestre - Il secondo trimestre scaccia le paure e la donna comincia a maturare l'idea che sta per diventare mamma, grazie anche ai primi movimenti percepiti. Finalmente la gioia prevale I primi movimenti fetali segnano un distacco tra madre e bambino che finalmente sembra possedere una sua "autonomia". Questo distacco per alcune è fonte di gioia, per altre diventa una fonte d'ansia (si muove troppo, si muove poco, non lo sento più, ecc.); Gli ultimi mesi - Gli ultimi mesi sono caratterizzati dal desiderio di vedere finalmente il piccolo, ma anche dalla paura del parto. Anche in questo caso, non è d'aiuto minimizzare queste paure: un corso pre-parto può essere d'aiuto favorendo la condivisione e il supporto degli esperti. E’ importante comprendere le ragioni della paura e tranquillizzare il più possibile la futura mamma sulle sue capacità. 2- LA PAURA DI DIVENTARE MAMMA Quando si diventa mamme si viene assalite da diverse paure, preoccupazioni e insicurezze su se stesse e sulle proprie capacità. Sarò una buona madre? Il continuo bombardamento di informazioni su gravidanza, parto e educazione porta spesso a pensare che per essere buone madri si debba diventare tuttologhe e molte donne finiscono per sentirsi particolarmente ansiose ed insicure circa le loro capacità materne. E’ indispensabile ricordarsi che essere mamma, o papà, è qualcosa che si impara poco a poco, attraverso l’interazione quotidiana e continuativa con il proprio bambino QUANDO NASCE UN BAMBINO NASCONO ANCHE UNA MAMMA E UN PAPA’ Questo comporta necessariamente la possibilità dell’ ERRORE, ma non per questo deve venir meno la fiducia di poter imparare nel tempo gli stili di risposta più adeguati alle specifiche richieste del bambino. La genitorialità ci pone, inoltre, di fronte a degli interrogativi importati sul nostro vissuto di figli: - che madre sarò? Farò gli errori di mia madre? Oppure sarò brava come mia madre è stata con me? Qualunque domanda ci si ponga, resta il fatto che siamo di fronte a delle tematiche importanti che ci porteranno a prendere decisioni altrettanto importanti. Capiterà spesso di accorgersi solo strada facendo di METTERE IN ATTO COMPORTAMENTI CHE ABBIAMO ODIATO NEI NOSTRI GENITORI…non preoccupatevi è normale! Sono quelli che conosciamo meglio e grazie a quell’occasione, li abbiamo espressi, ed ora possiamo farci più caso! Consiglio sempre il lavoro di squadra! Non dobbiamo imporre nessuno dei due modelli genitoriali sperimentati, ma costruire un MODELLO GENITORIALE NUOVO, della coppia, dove metteremo ciò che “salviamo” dei rispettivi modelli genitoriali negoziandoli col partner, insieme a regole tutte nuove…di mamma e papà. 3 - LA COPPIA La decisione di avere un bambino prima e la gravidanza poi, è un momento magico che solitamente unisce molto i futuri genitori. Può accadere però che i partner si allontanino dalla sessualità e spesso dall’intimità in generale nell’attesa della nascita del bimbo. Molte donne ad esempio non si sentono attraenti o a posto col proprio corpo oppure temono di non preservare la gravidanza. Gli uomini invece potrebbero non trovare più sessuata la moglie oppure temono di far male a lei o al bambino; alcuni uomini vivono anche l’imbarazzo della “presenza” del bambino. In realtà in una gravidanza, là dove non ci sono problemi particolari, non c'è assolutamente nessun motivo per interrompere l'attività sessuale. Sarà la mamma, man mano che il pancione crescerà, a regolarsi, insieme al partner, su quale sia la posizione più comoda per i rapporti. Importante è ricordarsi che anche se la donna diventerà mamma, la coppia rimane tale. I partner saranno genitori ma prima di tutto sono «compagni» ed è proprio grazie a questo che nascerà il loro bambino. Quindi è importante cercare di rimanere uniti e di non allontanarsi in questo delicato ma meraviglioso momento! 9 MESI PER CRESCERE INSIEME I nove mesi sono utili alla coppia per iniziare a fantasticare sul nome e su quale colore scegliere per la cameretta, ma soprattutto su come cambierà la loro relazione e su che genitori pensano di essere. Questi momenti sono importantissimi perché permettono il confronto fra i partner, dando a ciascuno la possibilità di raccontare i propri sogni o propositi ma anche di esprimere le proprie paure, dubbi, incertezze. E’ importante RENDERE IL PARTNER PARTECIPE IL Più POSSIBILE … ricordatevi che voi avete un contatto costante con il bambino…lui no! Prendetegli la mano e ponetela sul pancione o fatevi massaggiare delicatamente la pancia! I nove mesi sono una vera e propria “preparazione” alla nascita del piccolo, quando i partner entreranno in ospedale in due ed usciranno in tre! I timori e le insicurezze spesso possono acuirsi al ritorno a casa perché in quel momento si passa dal bambino immaginato a quello reale. • Es: i papà si rendono conto che dovranno aspettare qualche anno per portarli a giocare a pallone e le mamme per fargli fare danza. Ma al di là di pannolini, notti insonni e rigurgitini… è un’avventura meravigliosa! Un saluto Carlo Ricci