Cartesio Il metodo scientifico Breve biografia Nasce in Francia nel 1596 Istruzione presso i gesuiti Viaggio per gran parte dell’Europa, preferendo i paesi settentrionali, più libertini Muore nel 1650 di polmonite a Stoccolma Alcune considerazioni sulle scienze Buon senso Diversità opinioni Non propone un metodo da seguire ma espone il suo percorso Sostiene l’inutilità e la distrazione causata dagli studi letterali, affermando la validità delle materie scientifiche, in particolare della matematica, prediletta per la certezza Considera infine la teologia, rifiutata perché perseguibile anche dai più ignoranti e ritiene i suoi ragionamenti non in grado di raggiungere le verità rivelate Definisce ridicole le scienze (‘’bugiarde’’) come l’astrologia e la magia Le principali regole del metodo Enuncia i quattro punti fondanti del suo metodo Maggiore perfezione nelle cose ideate da un solo artefice: - Singolo edificio - Città I popoli sono meglio amministrati da un singolo legislatore: - Sparta Le scienze non si avvicinano alla verità I giudizi dell'uomo sono impuri È irragionevole riformare le scienze da zero: - Demolizione di un edificio si, città intera no Cartesio può ricrearsi un sistema di opinioni da zero Non intende fare proselitismo Disapprova l'eccessivo riformismo politico Forme di ingegno: - Uomini precipitosi -> spesso sbagliano giudizio - Uomini realisti -> seguono le opinioni di chi sa giudicare meglio Lo stesso individuo dotato del medesimo ingegno può diventare una persona diversa Le principali regole del metodo Relativismo delle opinioni L'uso e l'esempio ci persuadono più della conoscenza certa: - Mode Per ideare il metodo si serve di 3 scienze: - Logica - Geometria - Algebra Trae dalla logica 4 principi: - Non accettare mai nulla per vero, senza conoscerlo evidentemente come tale - Dividere ogni problema in tante parti quanto fosse possibile per risolverlo più agevolmente. - Partire dalle cose semplici, per arrivare per gradi, sino alla conoscenza più complessa - Stilare numerazioni perfette e complete, da essere sicuro di non omettere nulla Per riformare le sue conoscenze parte dalla geometria analitica: - Dimostrazioni Qualche regola della morale tratta dal metodo Cartesio espone la sua morale provvisoria composta di quattro massime 1) La prima è quella di obbedire alle leggi e ai costumi del proprio paese, alla religione, e, per quanto riguarda tutto il resto, di regolarsi secondo le opinioni più moderate 2) La seconda massima dice di rimanere fermi nei propri pensieri per poter raggiungere la verità 3) La terza massima afferma che bisogna considerare i propri desideri nei limiti delle proprie possibilità 4) L'ultima massima dice di cercare di esercitare nella vita la migliore occupazione, che dia maggiore appagamento Qualche regola della morale tratta dal metodo Questa morale provvisoria fu sperimentata da Cartesio per nove anni, dal 1619 al 1628 Da questa analisi Cartesio acquisisce diverse esperienze, dalle quali trae nuove opinioni più certe e fondate Esercitò in questi anni anche il metodo, soprattutto nelle questioni riguardanti i problemi scientifici si era sparsa in Europa la voce che egli avesse già trovato una sua filosofia. Cartesio decide, nel 1628, di ritirarsi in Olanda La metafisica Fluido e comprensibile, anche per gli “spiriti deboli” Scopo: cercare la verità. VERO → INDUBITABILE Che cosa si intende per dubbio? Differenza tra “credere” e “pensare” Categorie imprescindibili dal dubbio: • SENSI • PENSIERI • RAGIONAMENTI Concetto del “genio maligno” → dubbio iperbolico Scetticismo → nessuna conoscenza è certa “Nel momento in cui volevo pensare che tutto era falso, bisognava necessariamente che io, che lo stavo pensando, fossi qualcosa”. Cogito ergo sum Teoria del cogito e concetto dell'Io pensante, indipendente dallo spazio. Uomo → “sostanza della quale tutta l'essenza o natura non è che di pensare” Anima = pensiero = Io EQUIVOCO riguardo all'Io considerato come pensiero soltanto. Perché la teoria del cogito è indubitabilmente vera? VERO → ciò che non necessita deduzione. I prova esistenza di Dio Riprende in parte la teoria di Anselmo d'Aosta Perché l'uomo possiede una determinata idea di perfezione? -idee delle cose che stanno al di fuori si sé → imperfette -natura perfetta che instilla nell'uomo l'idea di perfezione Negazione del SOLIPSISMO Natura di Dio → priva di dubbi e imperfezioni, priva di un corpo. II prova esistenza di Dio Riprende i teoremi geometrici, indipendenti dall'esistenza dell'oggetto esaminato → esempio del triangolo. Negare l'esistenza di Dio → negare l'esistenza dell'Io Critica le tesi della Scolastica riguardo all'esistenza di Dio: limitata e imperfetta AUTORIFLESSIONE: ragione → mondo sensibile → Dio Punto di partenza nuovo: Io che scruta se stesso Dio è garante di verità dei nostri pensieri Filosofia basata sulla RAGIONE: “Tutti coloro ai quali Dio ha dato l'uso della ragione sono obbligati ad usarla principalmente per cercare di conoscerlo e conoscere se stessi”. Leggi della natura stabilite da Dio che l'uomo deve verificare. La fisica Consapevolezza fragilità delle sue teoria Alcune spiegazioni anatomiche e fisiche Teoria del corpo-automa Prova esistenza e immortalità dell’anima Appello agli ecclesiastici e ai seguaci - Appello alle autorità ecclesiastiche perché non ostacolino la sua filosofia. Tre motivi: 1. Non vuole entrarvi in disaccordo e si sottomette a queste, e chiede l’approvazione della sua filosofia. 2. Risolvere teoremi pratici e teorici meglio della scolastica -> Revisione della critica : per compensare ne esalta i vantaggi. 3. Dare giusto rilievo al progresso di tecnica e medicina. - Appello ai seguaci, perché facciano progredire la sua filosofia. Spiega i due filoni fondamentali della sua filosofia: 1. Speculativo e fondativo -> trovare le cause di tutto ciò che esiste e potrebbe essere nel mondo 2. Deriva dal primo e lo lascia “aperto” ai seguaci -> eseguire esperimenti per capire quale siano i metodi più corretti per giungere alle cause prime. Es. moto del cuore (calore come causa) Conclusioni riguardo al metodo - Appello ai posteri, perché non credano a false dicerie sull’opera cartesiana Infatti non vuole rischiare che false teorie vengano divulgate come fossero sue. Limita il compito dei seguaci: semplice raccolta di dati sperimentali (non vuole che giungano a conclusioni errate tramite il suo metodo). Afferma che chi incomincia un’opera sia il più adatto a terminarla. - Motivi per non pubblicare l’opera e motivi per pubblicarla A FAVORE: essere utile all’umanità, non deludere le aspettative, far progredire le scienze. CONTRO: obiezioni che l’avrebbero turbato, condanna di altre opere, delusione da seguaci che non lo compresero. - Appello al lettore, perché valuti la sua opera con la sola ragione. Spiega perché non sia stato esaustivo: probabilmente sarebbe stata distorta la sua visione da parte di altri, oppure che qualcun altro si prendesse il merito del suo lavoro. «Larvatus prodeo» ovvero avanza senza svelare tutto in una volta, essendo reticente riguardo alcune parti.