PERCHE’ H2 BREATH TEST AL LATTOSIO Solo 2 Italiani su 5 assumono il latte senza problemi Il lattosio è un disaccaride sintetizzato nella ghiandola mammaria di tutti i mammiferi; è quindi fondamentale che l'intestino abbia le potenzialità idonee alla sua utilizzazione. La Lattasi è l'enzima in grado di scindere il lattosio nei due monosaccaridi che lo costituiscono (glucosio e galattosio), consentendo- ne l'assorbimento. La Lattasi intestinale, presente nel piccolo intestino, solo in rarissimi casi è congenitamente assente; nella maggior parte dei casi, invece, il suo deficit è conseguente a malnutrizione proteico-calorica, a un'allergia alimentare, ad infezioni batteriche o virali (gastroenteriti), ad infestazioni parassitarie che vanno a colpire l'epitelio intestinale. Dall'età di 5 anni circa, in concomitanza con un'alimentazione che diventa via via più ricca e variegata, la sintesi di lattasi va incontro a una graduale riduzione. Nell'adulto e nell'anziano si può determinare un graduale decremento dell'attività lattasica legato a fattori genetici individuali, a fattori razziali o all'età di per sé. In Italia numerosi studi hanno riportato una prevalenza del deficit di lattasi variabile tra il 15-20% e il 50% della popolazione generale, e sembra esservi un gradiente crescente nord-sud di frequenza del deficit. Per la valutazione dell'intolleranza al lattosio, si esegue H2Breath Test”, un'indagine non invasiva e ben tollerata dal paziente, che utilizza un gascromatografo per la misura, non invasiva, della percentuale di H2 (idrogeno) nell'espirato polmonare. Al momento dell'esame, dopo il primo prelievo (tempo “0”), si somministrano al paziente 25 g di lattosio (1 gr/kg in pazienti pediatrici). L'espirato del paziente deve essere, poi, raccolto, con appositi dispositivi, dopo 60, 90, 120, 150, 180 minuti (per complessive 3 ore successive all'assunzione del lattosio). In caso di malassorbimento , il Lattosio viene fermentato dalla flora del colon con produzione di H2 (idrogeno) che risulterà quindi a concentrazione più alta nell'aria espirata dal paziente. Se la quantità di idrogeno risulta maggiore di almeno 20 ppm (parti per milione) rispet to al valore basale, il paziente può essere definito come affetto da maldigestione di lattosio. Diarrea? Crampi? Distensione addominale? Queste manifestazioni possono comparire da 2 a 12 ore dopo l'ingestione di latte. Questo è uno dei motivi per cui alcuni ignorano di essere intolleranti al lattosio, dal momento che risulta difficile collegare l'insorgenza dei disturbi con l'assunzione di latte o derivati. Il lattosio presente nel latte, non idrolizzato dalla Lattasi, passa indigerito nel colon dove può provocare i sintomi sopracitati attraverso due meccanismi: - EFFETTO OSMOTICO, con richiamo di sodio e acqua nel lume intestinale. - FERMENTAZIONE, con formazione di acidi organici, gas (CO2, H 2 ) e acqua. Non tutti i soggetti con deficit di Lattasi sono, però, sintomatici quando assumono un alimento contenente lattosio. Esistono, infatti, diversi gradi di deficit, ed in virtù di ciò, un soggetto con deficit di Lattasi può essere in grado, ad esempio, di assumere e digerire senza sintomi 12 grammi di lattosio, ma non 20 grammi, mentre un altro soggetto può assumerne senza alcun disturbo 20 grammi, ma non 30. La quantità di lattosio ingerito è quindi fondamentale nel determinare o meno la comparsa dei sintomi. I tipici sintomi: DIARREA, CRAMPI ADDOMINALI, DISTENSIONE, FLATULENZA, sono abbastanza fastidiosi e talora si sovrappongono a quelli di malattie concomitanti aggravandone il quadro clinico o ritardandone la diagnosi, così come anche alla nota Sindrome dell’Intestino Irritabile. Perché effettuare l’H2 Breath Test? 1) 2) Per chiarire la natura della propria sintomatologia e provvedere alle cure del caso. Perché non tutti coloro che presentano i sintomi su descritti, sono sicuramente intolleranti al lattosio; pertanto, molti pazienti ritenendo di esserlo possono arrivare a privarsi, magari ingiustificatamente, di un regime alimentare che rimane importante per i seguenti motivi: - Il latte ed i suoi derivati sono ricchi di Calcio, Vitamine, Proteine…, - Privarsene significa ridurre l’introito di calcio con la dieta, con un indubbio riflesso clinico nell’alta prevalenza di Osteoporosi che si osserva nei soggetti con deficit di Lattasi. 3) Soltanto nel caso in cui le indagini diagnostiche arrivassero a dimostare l’esistenza di un’intolleranza al lattosio, sarà giustificata una dieta di esclusione alimentare magari in parte integrata con l’assunzione dell’enzima Lattasi al fine di prevenire o ridurre l’avanzamento dell’Osteoporosi. Dr. Silvio Scarpelli – Medico Chirurgo, Specialista in Gastroenteterologia ed Endoscopia Digestiva email: [email protected]