UNA TERRA VIVA - OmniComprensivo Soriano Calabro

UNA TERRA VIVA
Anno scolastico 2015-2016
Istituto omnicomprensivo Soriano Calabro
Scuola Primaria Sorianello
Il lavoro che segue è stato svolto in
interdisciplinarietà dalle insegnanti
Gallè Anna, Grenci Eleonora, Lo Schirico Teresa
La presente unità di apprendimento è parte di
un percorso di didattica laboratoriale che mira
ad ottimizzare il processo di insegnamentoapprendimento rendendolo più rapido ed
efficace e, soprattutto (cosa non trascurabile),
più divertente.
Il problema che si pone all’inizio di ogni percorso
è sempre lo stesso: come fare a trattare
argomenti così complessi con bambini così
piccoli?
La risposta è sempre la stessa: il primo approccio
deve essere prevalentemente sensoriale e deve
partire dall’esperienza, dall’osservazione e dalla
manipolazione, deve seguire un percorso che va
dal concreto all’astratto, dal vicino al lontano.
E infatti, attraverso giochi, manipolazioni,
osservazioni, ipotesi, metafore, gli alunni
arriveranno a scoprire la struttura interna
della Terra.
SCHEDA DIDATTICA
• PREREQUISITI: conosce gli stati della materia;
• OBIETTIVI: conoscere la struttura interna della
Terra; conoscere le caratteristiche di ogni
strato.
• DISCIPLINE COINVOLTE: geografia, scienze, arte e
immagine.
ARTICOLAZIONE DELL’ UNITA’ DI APPRENDIMENTO
•
•
•
•
•
•
•
Classi coinvolte
Classi terza e quarta
Attività:
Lezioni frontali interattive con l’ausilio di immagini e video; attività di laboratorio.
Strumenti:
Libri di testo; materiale audiovisivo; risorse multimediali.
Tempi:
Per la complessità dell’ argomento trattato: si prevedono tempi lunghi :almeno
quattro incontri da due ore.
Spazi:
aula scolastica e cortile della scuola,
Verifica e valutazione:
Test, questionari, cartelloni, verbalizzazioni, attività di role play.
METODOLOGIA
L’approccio sarà di tipo fenomenologico. Partendo
dall’esperienza, dalle idee che i ragazzi già hanno,
dall’osservazione e dall’analisi di fenomeni evidenti,
emergeranno i concetti fondamentali.
Durante il percorso non mancheranno momenti di
brainstorming attraverso domande-stimolo per stuzzicare
la curiosità e l’ interesse cognitivo dei bambini;
momenti di problem- posing per concettualizzare il problema
e formulare ipotesi;
momenti di problem-solving per sviluppare l’abilità di risolvere
problemi.
finalità
Gli allievi impareranno ad osservare e
interpretare il mondo che li circonda e
ad usare il metodo scientifico.
N.B.
Durante lo svolgimento dell’attività si avrà cura di usare, sin da subito, la
terminologia scientifica, per abituare gli alunni alla proprietà di
linguaggio.
SVILUPPO DELLA METODOLOGIA
Com’è fatta la Terra?
• Attraverso un’attività di brainstorming stuzzichiamo
la curiosità e l’interesse dei bambini.
• Successivamente raccogliamo le loro idee spontanee.
• Discutiamo insieme e facciamo le nostre ipotesi.
• Dopo aver ascoltato consultiamo il libro di testo,
utilizziamo risorse on line e materiale audiovisivo
sull’argomento e facciamo delle precisazioni.
SVILUPPO DELLA METODOLOGIA
Esperienze con i sensi
Osserviamo la Terra: come la vediamo?
Osserviamo il mappamondo: com’è in realta?
Attività: il gioco dei paragoni.
Gioco: Costruiamo un modellino in scala della Terra in
sezione per scoprire la sua struttura interna.
Gioco: costruiamo un puzzle tettonico per capire com’è la
crosta terrestre.
Esperimento: mettiamo le placche in una vaschetta con
acqua e tempera rossa.
Brainstorming: cosa osserviamo?
Discutiamone insieme e facciamo le nostre ipotesi.
precisazioni
La Terra ha una struttura a tre strati e ogni strato è
diverso dall’altro per spessore e caratteristiche.
Lo strato più esterno è la crosta che ha uno
spessore che va da 10 a 70 Km.
Immediatamente sotto la crosta c’è il mantello che
si divide in due parti: mantello superiore, fatto di
rocce solide, mantello inferiore, detto astenosfera,
fatto di rocce fuse. Il mantello ha uno spessore di
circa 3000 Km.
Sotto il mantello, al centro della terra, c’è il
nucleo:anche il nucleo si divide in due
strati,uno esterno che è liquido, e uno interno
che è solido. Il nucleo ha uno spessore di
circa1200 Km.
La crosta e il mantello esterno formano la
litosfera.
Le curiosità dei bambini
Ma come hanno fatto a scoprirlo?
Sono andati sottoterra?
Ma come si fa ad esplorare un posto dove non
si può andare di persona?
Gli scienziati lo hanno scoperto studiando le
onde sismiche durante i terremoti e poi…
Alcuni ricercatori hanno risolto il problema
prendendo i dati sismici e trasformandoli in un
serious game.
Con la nuova tecnologia trasformano i dati
sismici in una fantastica esperienza in 3D e
così si può fare un viaggio virtuale al centro
della Terra e scoprire com’è fatta.
IL GIOCO DEI PARAGONI
Ora scopriamo noi com’è fatta la Terra.
Per rendere più chiaro e più semplice
l’argomento trattato proponiamo ai bambini
diverse attività.
Utilizziamo paragoni e metafore che ne
facilitano la comprensione.
Paragoniamo la Terra ad un enorme uovo sodo
Con l’uovo sodo i bambini capiscono che la Terra ha tre strati:
nucleo, mantello, crosta.
Ora la paragoniamo ad una matrioska
Con la matrioska comprendono che gli strati sono concentrici
Infine paragoniamo la Terra ad una mela
Con la mela intuiscono le proporzioni tra i diversi strati: la crosta
è lo strato più sottile, il mantello quello più spesso.
E adesso… tutti al lavoro.
Costruiamo insieme un modellino in sezione della Terra con la cartapesta
La coloriamo
Il nostro modellino è pronto
Incolliamo i continenti e…
I bambini
disegnano
la Terra in
sezione
evidenziandone
i diversi strati
LA TETTONICA DELLE PLACCHE
UN PUZZLE SFERICO
Anche per spiegare la teoria della tettonica
delle placche (argomento abbastanza
complesso) utilizziamo un paragone.
Invitiamo i bambini ad immaginare il
mappamondo che abbiamo in classe come un
grande puzzle sferico
Utilizzando le risorse in rete facciamo vedere
loro un puzzle sferico
Brainstorming: lo avevate immaginato proprio così?
Discutiamo insieme .
UN PUZZLE… TETTONICO
A questo punto costruiamo dei puzzle con
dei planisferi sulla tettonica a placche e
invitiamo i bambini a giocare e a ricomporli
(il divertimento è assicurato).
Questo è il puzzle delle placche tettoniche
Con questo gioco intuiscono facilmente che
la litosfera non è un pezzo unico ma è
suddivisa in tanti pezzi.
Precisiamo che ciascuno di questi pezzi si
chiama placca o zolla.
Brainstorming: le placche sul banco si muovono o restano immobili?
Perché?
Discutiamo insieme e facciamo le nostre ipotesi
Mettiamo il puzzle in una vaschetta con acqua e tempera
rossa, osserviamo che i pezzi piano piano cominciano a
muoversi in diverse direzioni
Brainstorming: perché le placche nell’acqua si muovono?
A cosa vi fa pensare la tempera rossa?
Discutiamone insieme e facciamo le nostre ipotesi
Scopriamo quindi che le placche non sono
immobili ma si muovono lentamente come
delle zattere, galleggiando nel mare di rocce
fuse del mantello interno.
I bambini verbalizzano e rappresentano
con i disegni il lavoro fatto.
Ma che tipo di movimento possono
compiere le placche?
Le placche possono tirare e quindi divergere,
allontanandosi l’una dall’altra;
spingere e quindi convergere, avvicinandosi fino a
scontrarsi;
Trascinare scorrendo l’una accanto all’altra.
Questi movimenti danno origine ai terremoti, ai
vulcani e all’orogenesi.
Alla conclusione del lavoro segue una
divertente attività di role play in cui ciascun
alunno, a turno, interpreta il ruolo di
insegnante e spiega la lezione ai compagni.
Aneddoto:
Quando alla fine della spiegazione ho detto ad un alunno “complimenti,
sei un bravo insegnante” ha replicato con naturalezza “maestra, adesso
siamo colleghi”
Possiamo ora affrontare lo studio sui vulcani
CONSIDERAZIONI
Gli alunni, con questo tipo di lavoro, hanno
partecipato attivamente alla lezione resa
attraente e accattivante da giochi e domande;
hanno attivato la loro curiosità ed anche i
bambini che all’inizio sembravano poco
interessati, hanno raggiunto pienamente gli
obiettivi proposti.