Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 1 di 50 La nostra analisi della domanda si articola in sei passaggi: 1. Iniziamo determinando la curva di domanda di un singolo consumatore. 2. Su questa base, esamineremo in maggiore dettaglio l’effetto della variazione del prezzo. 3. Vedremo poi in che modo le curve di domanda individuali possano essere aggregate per determinare la curva di domanda di mercato. 4. Proseguiremo mostrando come le curve di domanda di mercato possano essere utilizzate per misurare il beneficio che le persone traggono dal consumi dei prodotti, al netto della spesa che sostengono. 5. Descriveremo gli effetti delle esternalità di rete, ovvero ciò che accade quando, per un bene, la domanda di una persona dipenda anche dalla domanda di altre persone. 6. Infine, descriveremo brevemente alcuni dei metodi utilizzati dagli economisti per ottenere informazioni empiriche sulla domanda. Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 2 di 50 4.1 La domanda individuale Variazioni del prezzo FIGURA 4.1 EFFETTO DELLE VARIAZIONI DI PREZZO Una riduzione del prezzo del cibo, quando il reddito e il prezzo del vestiario rimangono invariati, fa si che il consumatore scelga un paniere differente. In (a), i panieri che massimizzano l’utilità in corrispondenza di vari prezzi del cibo (punto A, €2; B, €1; D, €0,50) definiscono la curva prezzo-consumo. In (b) è data la curva di domanda, che pone in relazione il prezzo del cibo e la quantità domandata (i punti E, G e H corrispondono ai punti A, B e D, rispettivamente). Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 3 di 50 La curva di domanda individuale ● La curva prezzo-consumo Curva formata dalle combinazioni di due beni che massimizzano l’utilità al variare di uno dei prezzi. ● Curva di domanda individuale Curva che esprime la relazione tra la quantità di un bene che un singolo consumatore è disposto ad acquistare e il prezzo del bene La curva di domanda individuale ha due importanti proprietà: 1. Il livello di utilità raggiungibile varia mentre ci si sposta lungo la curva. 2. In ogni punto della curva di domanda, il consumatore massimizza l’utilità soddisfacendo la condizione che il saggio marginale di sostituzione (SMS) tra il cibo e il vestiario sia uguale al rapporto tra i prezzi dei due beni. Variazioni del reddito ● Curva reddito-consumo Curva formata dalle combinazioni di due beni che massimizzano l’utilità al variare del reddito del consumatore. Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 4 di 50 FIGURA 4.2 EFFETTO DELLE VARIAZIONI DEL REDDITO Un aumento del reddito, quando i prezzi dei beni rimangono invariati, fa sì che i consumatori scelgano panieri differenti. In (a), i panieri che massimizzano la soddisfazione del consumatore in corrispondenza di diversi redditi (punto A, €10; B, €20; D, €30) formano la curva reddito-consumo. Lo spostamento verso destra della curva di domanda in risposta all’aumento del reddito è mostrato in (b) (i punti E, G e H corrispondono ai punti A, B e D, rispettivamente.) Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 5 di 50 Beni normali e beni inferiori FIGURA 4.3 UN BENE INFERIORE L’aumento del reddito di una persona può condurre a un minore consumo di uno dei due beni acquistati. In questo caso gli hamburger, che sono un bene normale tra A e B, diventano un bene inferiore quando la curva reddito-consumo si piega all’indietro tra B e C. Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 6 di 50 Le curve di Engel ● Curva di Engel Curva che pone in relazione la quantità consumata di un bene e il reddito. FIGURE 4.4 CURVE DI ENGEL Le curve di Engel pongono in relazione la quantità consumata di un bene e il reddito. In (a), il cibo è un bene normale e la curva di Engel è inclinata positivamente. In (b), invece, gli hamburger sono un bene normale per i redditi mensili inferiori a €20 e un bene inferiore per i reddito mensili superiori a €20. Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 7 di 50 ESEMPIO 4.1 La spesa per consumi negli Stati Uniti Possiamo ricavare curve di Engel per gruppi di consumatori. Queste informazioni sono particolarmente utili se si desidera osservare le differenze di spesa tra i consumatori appartenenti a fasce di reddito diverse. Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 8 di 50 ESEMPIO 4.1 La spesa per consumi negli Stati Uniti FIGURA 4.5 CURVE DI ENGEL PER I CONSUMATORI DEGLI STATI UNITI Le somme spese in media dai nuclei familiari per affitto, cure mediche e intrattenimento sono tracciate come funzioni del reddito annuo. Cure mediche e intrattenimento sono beni normali, dato che la spesa cresce con il reddito. Le abitazioni in affitto, invece, sono beni inferiori per i redditi superiori a $30.000. Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 9 di 50 Sostituti e complementi Due beni sono sostituti se l’aumento del prezzo dell’uno conduce all’aumento della quantità domandata dell’altro. Due beni sono complementi se l’aumento del prezzo dell’uno conduce alla diminuzione della quantità domandata dell’altro. Due beni sono indipendenti se la variazione del prezzo dell’uno non ha effetti sulla quantità domandata dell’altro. Il fatto che i beni possano essere complementi o sostituti suggerisce che, nello studiare gli effetti delle variazioni dei prezzi in un mercato, può essere importante esaminare le conseguenze nei mercati collegati Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 10 di 50 4.2 Effetto di reddito ed effetto di sostituzione La diminuzione del prezzo di un bene ha due effetti: 1. I consumatori tendono ad acquistare una maggiore quantità del bene divenuto più economico e una minore quantità dei beni divenuti relativamente più costosi. Questa reazione alla variazione dei prezzi relativi dei beni è detta effetto di sostituzione. 2. Poiché uno dei beni diventa meno costo, i consumatori godono di un aumento del potere d’acquisto reale. La variazione della domanda prodotta da questa variazione del potere d’acquisto è detta effetto di reddito. Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 11 di 50 L’effetto di sostituzione ● Effetto di sostituzione Variazione del consumo di un bene associata a una variazione del suo prezzo, a livello di utilità invariato. L’effetto di reddito ● Effetto di reddito Variazione del consumo di un bene determinata da un incremento del potere d’acquisto, a prezzi relativi invariati. Nella Figura 4.6, l’effetto complessivo di una variazione del prezzo è dato teoricamente dalla somma dell’effetto di sostituzione e dell’effetto di reddito: Effetto complessivo (F1F2) = Effetto di sostituzione (F1E) + Effetto di reddito (EF2) Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 12 di 50 FIGURA 4.6 EFFETTI DI REDDITO E DI SOSTITUZIONE: BENI NORMALI La diminuzione del prezzo del cibo ha sia un effetto di reddito, sia un effetto di sostituzione. Il consumatore si trova inizialmente in A, sulla retta di bilancio RS. Quando il prezzo del cibo diminuisce, il consumo aumento da F1F2 con il passaggio del consumatore a B. L’effetto di sostituzione F1E (associato a uno spostamento da A a D) modifica i prezzi relativi del cibo e del vestiario ma mantiene costante il reddito reale (soddisfazione). L’effetto di reddito EF2 (associato a uno spostamento da D a B) mantiene costanti i prezzi relativi ma incrementa il potere d’acquisto. Il cibo è un bene normale perché l’effetto di reddito EF2 è positivo. Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 13 di 50 FIGURA 4.7 EFFETTI DI REDDITO E DI SOSTITUZIONE: BENI INFERIORI Il consumatore si trova inizialmente in A sulla retta di bilancio RS. Con una diminuzione del prezzo del cibo, il consumatore passa a B. La risultante variazione della quantità di cibo acquistata può essere scomposta in un effetto di sostituzione, F1E (associato a uno spostamento da A a D) e un effetto di reddito, EF2 (associato a uno spostamento da D a B). In questo caso, il cibo è un bene inferiore perché l’effetto di reddito è negativo. Tuttavia, dal momento che l’effetto di sostituzione supera l’effetto di reddito, la diminuzione del prezzo del cibo conduce a un aumento della quantità di cibo domandata. Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 14 di 50 Un caso speciale: i beni di Giffen ● Bene di Giffen Bene la cui curva di domanda è inclinata positivamente perché l’effetto di reddito (negativo) è maggiore dell’effetto di sostituzione. FIGURA 4.8 CURVA DI DOMANDA INCLINATA POSITIVAMENTE: I BENI DI GIFFEN Quando il cibo è un bene inferiore, e quando l’effetto di reddito è grande tanto da neutralizzare e superare l’effetto di sostituzione, la curva di domanda è inclinata positivamente. Il consumatore si trova inizialmente nel punto A, ma dopo la diminuzione del prezzo del cibo passa a B e consuma meno cibo. Dato che l’effetto di reddito F2F1 è maggiore dell’effetto di sostituzione EF2, la diminuzione del prezzo comporta una diminuzione della quantità domandata di cibo. Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 15 di 50 ESEMPIO 4.2 Gli effetti di un’imposta sulla benzina FIGURA 4.9 GLI EFFETTI DI UN’IMPOSTA SULLA BENZINA CON RIMBORSO Prima dell’introduzione di una nuova imposta sul carburante, il consumatore acquista 1200 galloni di benzina, nel punto C. Con l’entrata in vigore dell’imposta, la retta di bilancio si sposta da AB a AD e il consumatore massimizza la propria utilità scegliendo E, ovvero consumando 900 galloni di benzina. Quando però il gettito dell’imposta viene restituito al consumatore, il consumo sale a 913,5 galloni, ovvero al punto H. Nonostante il rimborso, il consumo di benzina è calato così come il livello di soddisfazione del consumatore. Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 16 di 50 4.3 La domanda di mercato ● Curva di domanda di mercato Curva che esprime la relazione tra la quantità di un bene che tutti i consumatori di un mercato acquistano e il prezzo del bene. Dalla domanda individuale a quella di mercato Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 17 di 50 FIGURA 4.10 SOMMA PER OTTENERE UNA CURVA DI DOMANDA DI MERCATO La curva di domanda di mercato si ottiene sommando le curve di domanda dei tre consumatori, DA, DB e DC. A ciascun prezzo, la quantità di caffè domandata dal mercato è la somma delle quantità domandate dai singoli consumatori. Al prezzo di €4, per esempio, la quantità domandata dal mercato (11 unità) è la somma delle quantità domandate da A (zero unità), B (4 unità) e C (7 unità). Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 18 di 50 Bisogna sottolineare due aspetti: 1. La curva di domanda di mercato si sposta verso destra all’ingresso di nuovi consumatori nel mercato. 2. I fattori che influiscono sulla domanda di molti consumatori influiscono anche sulla domanda di mercato. L’aggregazione delle domande individuali in domanda di mercato diventa importante nella prativa quando la domanda di mercato è costituita dalle domande espresse da differenti gruppi demografici, o da consumatori che vivono in zone differenti. Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 19 di 50 Elasticità della domanda Se indichiamo la quantità di un bene con Q e il suo prezzo con P, l’elasticità della domanda rispetto al prezzo è 𝐸𝑃 = ∆𝑄 𝑄 𝑃 = ∆𝑃 𝑃 𝑄 ∆𝑄 ∆𝑃 (4.1) DOMANDA ANELASTICA Quando la domanda è anelastica, la quantità domandata è relativamente poco reattiva alle variazioni del prezzo. Di conseguenza, la spesa complessiva sul prodotto aumenta all’aumentare del prezzo. DOMANDA ELASTICA Quando la domanda è elastica, la spesa complessiva sul prodotto diminuisce all’aumentare del prezzo. Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 20 di 50 DOMANDA ISOELASTICA ● Curva di domanda isoelastica Curva di domanda per la quale l’elasticità rispetto al prezzo è costante. FIGURA 4.11 CURVA DI DOMANDA CON ELASTICITÀ UNITARIA Quando l’elasticità della domanda rispetto al prezzo è −1,0 a ogni prezzo, la spesa totale è costante lungo la curva di domanda D. Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 21 di 50 Domanda speculativa ● Domanda speculativa Domanda generata non dai benefici diretti derivanti dal possesso o dal consumo di un bene, ma dalla previsione che il prezzo del bene aumenterà. Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 22 di 50 ESEMPIO 4.3 La domanda aggregata di grano La domanda interna statunitense di grano è data dall’equazione: QDI = 1430 − 55P dove QDI è il numero di bushel (in milioni) domandato nel paese, mentre P è il prezzo in dollari per bushel. La domanda di esportazione è data da QDE = 1470 − 70P dove QDE è il numero di bushel (in milioni) domandato dall’estero. Per ricavare la domanda mondiale di grano, uguagliamo il membro sinistro di ciascuna equazione di domanda alla quantità di grano. Sommiamo poi i membri delle equazioni, ottenendo QDI + QDE = (1430 − 55P) + (1470 − 70P) = 2900 − 125P Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 23 di 50 ESEMPIO 4.3 La domanda aggregata di grano FIGURA 4.12 LA DOMANDA AGGREGATA DI GRANO La domanda mondiale complessiva di grano è data dalla somma orizzontale della domanda interna AB e dalla domanda di esportazione CD. Sebbene le curve di domanda individuali siano lineari, la curva di domanda di mercato e una spezzata; ciò riflette il fatto che non esiste domanda di esportazione quando il prezzo del grano e superiore a circa $21 per bushel. Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 24 di 50 ESEMPIO 4.4 La domanda di abitazioni negli Stati Uniti Esistono significative differenze nelle elasticità della domanda di abitazioni rispetto al prezzo e rispetto al reddito tra i sottogruppi della popolazione. In anni recenti, la domanda di abitazioni è stata in parte sostenuta dalla domanda speculativa. La domanda speculativa è dettata non dai diretti benefici del possesso di una casa ma dalle aspettative circa l’aumento del suo prezzo. Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 25 di 50 ESEMPIO 4.5 La domanda di lungo periodo di benzina Prezzi più alti della benzina porterebbero a una riduzione del consumo di benzina? La Figura 4.13 fornisce una risposta chiara: certamente sì. FIGURA 4.13 PREZZO DELLA BENZINA E CONSUMO PRO CAPITE IN 10 PAESI Nel diagramma sono indicati consumo pro capite di benzina e prezzo al gallone (convertito in dollari statunitensi) per 10 paesi nel periodo tra il 2008 e il 2010. Ciascun cerchio rappresenta la popolazione del paese corrispondente. Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 26 di 50 4.4 Il surplus del consumatore ● Surplus del consumatore Differenza tra ciò che un consumatore è disposto a pagare per un bene e la somma che effettivamente paga. Surplus del consumatore e domanda FIGURA 4.14 SURPLUS DEL CONSUMATORE Il surplus del consumatore è la differenza tra il beneficio complessivo generato dal consumo di un prodotto e il costo totale del suo acquisto. Qui il surplus del consumatore associato a sei biglietti per un concerto (acquistati a €14 l’uno) è rappresentato dall’area ombreggiata. €6 + €5 + €4 + €3 + €2 + €1 = €21 Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 27 di 50 FIGURA 4.15 SURPLUS DEL CONSUMATORE GENERALIZZATO Per il mercato nella sua interezza, il surplus del consumatore è misurato dall’area al di sotto della curva di domanda e al di sopra della retta che rappresenta il prezzo d’acquisto del bene. Qui il surplus del consumatore è dato dal triangolo ombreggiato ed è uguale a 1/2 × (€20 − €14) × 6500 = €19.500. APPLICAZIONI DEL CONCETTO DEL SURPLUS DEL CONSUMATORE Il surplus del consumatore ha importanti applicazioni in economia; quando viene calcolato per molti individui, misura il beneficio aggregato che i consumatori traggono dall’acquisto di beni in un mercato. Unendo il surplus dei consumatori ai profitti aggregati ottenuti dai produttori, possiamo valutare non solo i costi e i benefici di strutture di mercato alternative, ma anche quelli delle politiche pubbliche che influiscono sul comportamento dei consumatori e delle aziende in quei mercati. Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 28 di 50 ESEMPIO 4.6 Il valore dell’aria pulita Sebbene non esista un mercato dell’aria pulita, i prezzi delle case situate nei luoghi meno inquinati sono maggiori rispetto a quelli di case equivalenti collocate in area dove l’aria è inquinata. FIGURE 4.16 ATTRIBUIRE UN VALORE ALL’ARIA PULITA Il triangolo colorato rappresenta il surplus del consumatore generato da una riduzione dell’inquinamento dell0aria di 5 parti di ossido di azoto per 100 milioni, al costo di €1000 per parte. Il surplus si crea perché la maggior parte dei consumatori è disposta a pagare più di €1000 per ogni riduzione unitaria dell’ossido di azoto. Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 29 di 50 4.5 Le esternalità di rete ● Esternalità di rete Situazione in cui la domanda di ciascun individuo dipende dagli acquisti effettuati dagli altri individui. Un’esternalità di rete positiva si ha quando la quantità di un bene domandata da un tipico consumatore aumenta all’aumentare della quantità acquistata dagli altri consumatori. Se invece la quantità domandata diminuisce, si ha una esternalità di rete negativa. Esternalità di rete positive ● Effetto traino Esternalità di rete positiva in virtù della quale un consumatore desidera possedere un bene anche perché altri lo possiedono. Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 30 di 50 FIGURA 4.17 ESTERNALITÀ DI RETE POSITIVA Con un0esternalità di rete positiva, la quantità di un bene che un individuo domanda aumenta all’aumentare degli acquisti da parte di altri individui. In questo esempio, quando il prezzo del prodotto diminuisce da €30 a €20, l’esternalità di rete positiva fa sì che la domanda del bene si sposti verso destra, da D40 a D80. Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 31 di 50 Esternalità di rete negative ● Effetto snob Esternalità di rete negativa per cui un consumatore desidera possedere beni esclusivi o unici. FIGURA 4.18 ESTERNALITÀ DI RETE NEGATIVA: EFFETTO SNOB L’effetto snob è un’esternalità di rete negativa per cui la quantità di un bene che un individuo domanda diminuisce all’aumentare degli acquisti da parte di altri individui. Qui, quando il prezzo diminuisce da €30.000 a €15.000 e più persone acquistano il bene, l’effetto snob determina uno spostamento della domanda verso sinistra, da D2 a D6. Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 32 di 50 ESEMPIO 4.7 FACEBOOK Dall’inizio del 2011, con oltre 600 milioni di utenti, Facebook era il secondo sito più visitato del mondo (dopo Google). Nel successo di Facebook ha avuto un ruolo fondamentale una forte esternalità positiva di rete. Le esternalità di rete hanno dato un impulso fondamentale a molte moderne tecnologie nell’arco di molti anni. Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 33 di 50 *4.6 Stima empirica della domanda L’approccio statistico alla stima della domanda (4.2) La relazione di domanda, calcolata utilizzando i dati della tabella e il metodo dei minimi quadrati, è data da: Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 34 di 50 FIGURA 4.19 STIMA DELLA DOMANDA I dati relativi al prezzo e alla quantità possono essere utilizzati per determinare la forma di una relazione di domanda. Gli stessi dati possono però descrivere una singola curva di domanda D oppure tre curve di domanda d1, d2 e d3 che si spostano nel tempo. Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 35 di 50 La forma della funzione di domanda L’elasticità rispetto al prezzo per Q = a – bP è uguale: (4.3) Spesso è utile lavorare con la curva di domanda isoelastica, per la quale l’elasticità rispetto al prezzo e quella rispetto al reddito sono costanti. Scritta nella forma log-lineare, la curva di domanda isoelastica appare come: (4.4) Supponiamo che P2 rappresenti il prezzo di un secondo bene, che si ritiene sia in relazione con il prodotto studiato. Possiamo allora scrivere la funzione di domanda nella forma seguente: Quando b2, l’elasticità incrociata della domanda, è positivo, i due beni sono sostituti; quando b2 è negativo, i due beni sono complementi. Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 36 di 50 ESEMPIO 4.8 La domanda di cereali per la colazione L’acquisto di Shredded Wheat Cereals di Nabisco da parte di Post Cereals sollevò la questione legale ed economica del possibile incremento da parte di Post del prezzo del suo marchio più noto, Grape Nuts, o del prezzo del marchio di maggior successo di Nabisco, Shredded Wheat Spoon Size. Un problema importante consisteva nello stabilire se i due marchi fossero strettamente sostituti l’uno rispetto all’altro. In tal caso, sarebbe stato più redditizio per Post aumentare il prezzo di Grape Nuts dopo l’acquisizione piuttosto che prima, perché dopo l’acquisizione il calo di vendite dovuto all’abbandono di Grape Nuts da parte dei consumatori sarebbe stato recuperato nella misura in cui essi fossero passati al prodotto sostituto. L’intercambiabilità di Grape Nuts e Shredded Wheat poteva essere misurata dall’elasticità incrociata della domanda di Grape Nuts rispetto al prezzo di Shredded Wheat. Una delle equazioni di domanda isoelastiche stimate appariva nella seguente forma log-lineare: La domanda di Grape Nuts è elastica, avendo un’elasticità rispetto al prezzo di circa −2. L’elasticità rispetto al reddito è 0,62, l’elasticità incrociata rispetto al prezzo è 0,14. I due prodotti non sono strettamente sostituibili. Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 37 di 50 Sondaggi e approcci sperimentali alla determinazione della domanda Un altro modo per ottenere informazioni sulla domanda consiste nel ricorrere a sondaggi. Questo approccio, tuttavia, può non essere efficace quando alle persone manchino le informazioni o l’interesse, o quando addirittura vogliano fuorviare il ricercatore. Negli esperimenti di marketing diretto si presentano ai potenziali clienti effettive offerte di vendita. Una compagnia aerea, per esempio, potrebbe offrire un prezzo ridotto su alcuni voli per sei mesi, sia per determinare il modo in cui la variazione di prezzo influisce sulla domanda di voli e sia per capire come risponderanno i concorrenti. In alternativa, un produttore di cereali potrebbe testare il mercato di una nuova marca assegnando ai potenziali clienti dei buoni di 0,25 – 1 euro a scatola. La risposta all’offerta dei buoni indica all’azienda la forma della curva di domanda sottostante. Gli esperimenti diretti sono reali, non ipotetici, ma rimangono comunque dei problemi. Un esperimento sbagliato potrebbe essere costoso, e l’impresa non potrà essere del tutto cerca che i risultati siano interamente dovuti alla modifica introdotta dall’esperimento: altri fattori probabilmente saranno cambiati nello stesso tempo. Inoltre, la risposta agli esperimenti, che spesso i consumatori riconoscono come offerte di breve periodo, potrebbe essere diversa da quella nei confronti di variazioni permanenti. Infine, un’impresa può permettersi di attuare solo un numero limitato di esperimenti. Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 38 di 50 Appendice al Capitolo 4 Teoria della domanda — una trattazione matematica Massimizzazione dell’utilità Supponiamo per esempio che la funzione di utilità di Roberto sia data da U(X, Y) = log X +log Y, dove il cibo è rappresentato da X e Y rappresenta il vestiario. In questo caso l’utilità marginale associata al consumo aggiuntivo di X è data dalla derivata parziale della funzione di utilità rispetto al bene X. U’X, che rappresenta l’utilità l’utilità marginale del bene X, è dato da: Il problema di ottimizzazione del consumatore può essere espresso come: (A4.1) con il vincolo che l’intero reddito sia speso per i due beni: (A4.2) Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 39 di 50 Il metodo dei moltiplicatori di Lagrange ● Metodo dei moltiplicatori di Lagrange Tecnica per la massimizzazione o minimizzazione di una funzione, dati uno o più vincoli. ● Lagrangiana Somma della funzione da massimizzare o minimizzare e di una variabile (il moltiplicatore di Lagrange) moltiplicata per il vincolo. 1. Formulare il problema. Prima di tutto, scriviamo la lagrangiana per il problema. (A4.3) Si noti che abbiamo scritto il vincolo di bilancio come: Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 40 di 50 2. Differenziare la lagrangiana. Se scegliamo valori di X e Y che soddisfano il vincolo di bilancio, il secondo termine dell’equazione (A4.3) è zero. Differenziando F rispetto a X, Y e l e poi uguagliando a zero le derivate, possiamo ottenere le condizioni necessarie per un punto massimo. (A4.4) 3. Risolvere le equazioni risultanti. Le tre equazioni in (A4.4) possono essere riscritte come: Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 41 di 50 Il principio di uguaglianza delle utilità marginali ponderate Combiniamo le prime due condizioni per ricavare il principio di uguaglianza delle utilità marginali ponderate: (A4.5) Per ottimizzare, il consumatore deve ricavare la medesima utilità dall’ultimo euro speso per X e dall’ultimo euro speso per Y. Per caratterizzare meglio l’ottimo individuale, possiamo riscrivere le informazioni contenute in (A4.5) per ottenere (A4.6) Saggio marginale di sostituzione Se U* è un determinato livello di utilità, la curva di indifferenza corrispondente è data da (A4.7) Riformulando, Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione (A4.8) 42 di 50 Utilità marginale del reddito Il moltiplicatore di Lagrange l rappresenta l’utilità aggiuntiva generata dall’allentarsi del vincolo di bilancio. Per comprendere il funzionamento del principio, calcoliamo il differenziale totale della funzione di utilità U(X, Y) rispetto a RD: (A4.9) Dato che ogni incremento del reddito deve essere suddiviso tra due beni, ne segue che: (A4.10) Sostituendo da (A4.5) in (A4.9), otteniamo: (A4.11) Sostituendo da (A4.10) in (A4.11), otteniamo (A4.12) Quindi il moltiplicatore di Lagrange è l’utilità aggiuntiva prodotta da un euro in più di reddito. Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 43 di 50 Un esempio ● Funzione di utilità di Cobb-Douglas Funzione di utilità U(X,Y ) = XaY1−a, dove X e Y sono due beni e a è una costante. La funzione di utilità di Cobb-Douglas può essere rappresentata in due forme: e Per trovare le funzioni di domanda per X e Y, dato il consueto vincolo di bilancio, scriviamo prima di tutto la lagrangiana: Ora, differenziando rispetto a X, Y e l e uguagliando a zero le derivate, otteniamo: Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 44 di 50 Le prime due condizioni implicano che: (A4.13) (A4.14) Combinando queste espressioni con l’ultima condizione (il vincolo di bilancio) si ottiene: ovvero l = 1/RD. Ora possiamo sostituire questo valore di l in (A4.13) e in (A4.14) per ottenere le funzioni di domanda: Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 45 di 50 Dualità nella teoria del consumatore ● Dualità Modo alternativo per considerare la decisione di massimizzazione dell’utilità del consumatore: invece di scegliere la curva di indifferenza più alta dato un vincolo di bilancio, il consumatore sceglie la retta di bilancio più bassa che tocchi una determinata curva di indifferenza. Minimizzare il costo del raggiungimento di un determinato livello di utilità Minimizzare PXX + PYY dato il vincolo U(X, Y) = U* La lagrangiana corrispondente è data da (A4.15) Differenziando F rispetto a X, Y e μ e uguagliando a zero le derivate, troviamo le seguenti condizioni necessarie per la minimizzazione della spesa: e Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 46 di 50 Risolvendo le prime due equazioni, e ricordando (A4.5), vediamo che: Poiché è vero anche che: Qui si utilizza la forma esponenziale della funzione di utilità di Cobb-Douglas, 𝑈 𝑋, 𝑌 = 𝑋 𝑎 𝑌1−𝑎 . In questo caso la lagrangiana è data da: (A4.16) Differenziando F con rispetto a X, Y e μ e uguagliando a zero troveremo le seguenti condizioni necessarie per la minimizzazione del costo: Moltiplicando la prima equazione per X e la seconda per Y e sommando, otteniamo: Sia RD la spesa che minimizza il costo. Ne segue che μ = RD/U*. Sostituendo nelle equazioni precedenti, otteniamo le stesse funzioni di domanda ricavate in precedenza: Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 47 di 50 Effetto di reddito ed effetto di sostituzione È importante, tuttavia, distinguere la porzione di ogni variazione di prezzo che implica spostamenti lungo una curva di indifferenza dalla porzione che implica spostamenti a una diversa curva di indifferenza (e di conseguenza una variazione del potere d’acquisto). Indichiamo la variazione di X prodotta da una variazione unitaria del prezzo di X, a utilità invariata, con: La variazione complessiva della quantità domandata di X determinata da una variazione unitaria di PX è quindi: (A4.17) Il primo termine del membro di destra dell’equazione (A4.17) è l’effetto di sostituzione (perché l’utilità è fissa); il secondo membro è l’effetto di reddito (perché il reddito aumenta). Dal vincolo di bilancio del consumatore, otteniamo che , , per differenziazione (A4.18) Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 48 di 50 È consuetudine esprimere l’effetto di reddito come negativo (poiché riflette una perdita di potere d’acquisto) piuttosto che positivo. L’equazione (A4.17) diventa allora: (A4.19) In questa nuova forma, detta equazione di Slutsky, il primo termine rappresenta l’effetto di sostituzione: la variazione variazione della domanda del bene X mantenendo invariata l’utilità. Il secondo termine è l’effetto di reddito: la variazione del potere d’acquisto determinata dalla variazione del prezzo, moltiplicata per la variazione della domanda prodotta da una variazione del potere d’acquisto. ● Equazione di Slutsky Formula che consente di scomporre l’effetto di una variazione del prezzo in effetto di sostituzione e in effetto di reddito. Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 49 di 50 ● Effetto di sostituzione di Hicks Alternativa all’equazione di Slutsky per la scomposizione delle variazioni di prezzo, che non richiede il ricorso alle curve di indifferenza. FIGURA A4.1 EFFETTO DI SOSTITUZIONE DI HICKS L’individuo inizialmente consuma il paniere di mercato A. Una diminuzione del prezzo del cibo fa spostare la retta di bilancio da RS a RT. Se si sottrae una parte di reddito sufficiente a far sì che l’individuo non si trovi in una situazione più favorevole rispetto ad A, devono essere soddisfatte due condizioni: il nuovo paniere di mercato deve trovarsi sul segmento BT' della retta di bilancio R′T' (che interseca RS a destra di A) e la quantità di cibo consumata deve essere maggiore rispetto a quella di A. Copyright © 2013 Pearson Italia • Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione 50 di 50