LE PIANTE DEL
NATALE
Secondo la tradizione popolare ogni albero,
ogni fiore, è direttamente collegato a Dio,
che li ha creati e ha ascoltato le loro
necessità. Ognuno di essi contiene un sigillo,
un segno del Creatore.
Alcune piante sono strettamente legate alle
festività natalizie, come ad esempio l'abete
addobbato, il vischio portafortuna, la
tradizionale stella di Natale, che costituisce
spesso un oggetto di regalo oppure per
abbellire la casa durante il periodo natalizio.
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L'ABETE,
IL SIMBOLO DEL NATALE
Anche se l'abete decorato ha poco o nulla di
cristiano, rappresenta uno dei maggiori simboli
natalizi.
L'abete fa parte dei simboli di antiche feste
pagane, il cui ricordo è comunque ancora
fortemente presente nelle feste odierne. L'albero
simboleggia probabilmente la vita che rinasce e
la forza della Natura.
L'albero è la manifestazione del Natale moderno
specie se gigantesco, addobbato e posto al
centro della piazza in una città. Convive
benissimo, perché ormai è totalmente assimilato
con la festa religiosa, infatti, davanti alla Basilica
di San Pietro a Roma, ne viene eretto uno
altissimo.
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UN ALBERO
DELL'EDEN
Sono numerose le leggende secondo cui l'abete sia uno
degli alberi del giardino dell'Eden.
Una di queste racconta che l'abete è l'Albero della Vita,
le cui foglie si avvizzirono divenendo aghi quando Eva
colse il frutto proibito e non fiorì mai più fino alla notte in
cui nacque Gesù Bambino.
Un'altra leggenda invece racconta che Adamo portò con
se un ramoscello dell'albero del bene e del male quando
fu cacciato dall'Eden. Il ramoscello più tardi divenne un
abete e fu usato per l'Albero di Natale
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COSA E' L'ABETE
L'abete è il nome comune di alcune conifere. E' diffuso in tutta
l'Europa settentrionale e centrale e raggiunge altezze elevate,
quali 40-50 metri.
Ha la chioma conica e i rami sono disposti orizzontalmente. Le
foglie sono aghi appuntiti di colore verde scuro e sono disposti in
modo da ricoprire interamente i rametti.
Le pigne sono dapprima erette e a maturità diventano pendenti.
L'abete forma boschi sulle Alpi e sugli Appennini ed è una
importante copertura vegetale sempreverde.
Il legname dell'abete è largamente usato in falegnameria, ma
anche per imballaggi e nell'industria cartaria.
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IL GINEPRO
Il ginepro è tra gli alberi considerati sacri. Una bella ghirlanda di
ginepro da appendere sulla porta d'ingresso, ornata da pigne, noci
dorate e nastri rossi, è una bella immagine che sottolinea il Natale.
La leggenda del ginepro
La leggenda narra che Maria, in fuga dai soldati di Erode, trovò
rifugio e nascondiglio tra i rami di una pianta di ginepro, e che di
quel legno, forse, era fatta la croce di Gesù.
Gli antichi asserivano che il ginepro avesse la capacità di tenere
lontano i serpenti e ne curasse il morso. La tradizione cristiana ha
interpretato questa presunta capacità come un potere di
purificazione dai peccati.
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COSA E' IL GINEPRO
E' un arbusto o un piccolo albero con foglie pungenti, che
cresce nei boschi e nei pascoli fino a 1500 metri di quota. Si
usa il legno, impiegato sopratutto per fare bastoni.
Le bacche sono usate sia in cucina come aroma, che per
ricavare un'essenza usata come diuretico.
Dalle bacche si ricava anche un'acquavite, il gin.
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L'AGRIFOGLIO
Con l'agrifoglio si preparano numerose decorazioni natalizie per
abbellire la casa in questo periodo dell'anno.
Con le sue belle foglie verdi e lucide e le piccole bacche rosse che
durano a lungo, si presta bene per essere impiegato ad addobbi di
vario genere, per esempio si usa per preparare le ghirlande augurali
da appendere alle porte o da appoggiare sopra il camino, per
decorazioni portacandele, per il centrotavola e così via.
COSA E' L'AGRIFOGLIO
L'agrifoglio è una bella pianta sempreverde, spesso
spontanea, che può raggiungere anche notevoli altezze.
E' coltivato nei giardini anche per le siepi e deve il suo valore
ornamentale soprattutto alle foglie pungenti ma anche lucide,
ondulate e dentate.
Produce delle piccole bacche rosse, di lunga persistenza.
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ROSA DI NATALE
La rosa di Natale ha dei bellissimi fiori bianchi
che rallegrano l'Inverno.
Sboccia in dicembre, sotto il manto nevoso,
accontentandosi dei pochi raggi di sole che
illuminano i boschi. Raggiunge il massimo della
fioritura proprio nei giorni di Natale e gli ultimi
fioriscono in Quaresima.
Per questa ragione si sono ispirate alla rosa di
Natale numerose leggende cristiane, quasi tutte
nordiche.
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LA LEGGENDA DELLA
ROSA DI NATALE
Si narra che mentre i Re Magi offrivano i
loro preziosi doni nella stalla di
Betlemme, una pastorella se ne stava
piangente in disparte, addolorata per non
avere neppure un fiore da offrire al
Bambino. Così un angelo, che a quella
vista si impietosì, mostrò alla piccola dei
fiori candidi che erano appena sbocciati
sotto la neve. Da allora questi fiori
vennero chiamate anche Rose di Natale.
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COSA E‘
LA ROSA DI NATALE
La rosa di Natale appartiene alla famiglia delle
Ranuncolacee. La pianta ha le foglie coriacee, di
colore verde scuro, porta pochi fiori, molto grandi e
leggermente ripiegati, sono bianchi e in un secondo
tempo tendono a diventare di color porporina. Ha una
fioritura assai precoce che va da dicembre a marzo
secondo la zona.
Alcune varietà si prestano bene ad essere coltivate,
non solo nei giardini ma anche in vaso, nelle fioriere
e nei contenitori sul terrazzo, purché sistemata in un
luogo riparato dal pieno sole ed è una pianta ideale
per ornare balconi, finestre e cortili. Sono
particolarmente indicati per la realizzazione di
centrotavola natalizi.
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LA STELLA DI NATALE
La stella di Natale è una bella pianta con le foglie
verdi e quelle centrali, chiamate bratte, colorate
di rosso.
COSA E' LA STELLA DI NATALE
E' una pianta che appartiene al genere delle
euforbiacee, e ha grandi bratte colorate in rosso, e
anche una varietà in giallo.
Viene coltivata in serra o in appartamento e si usa
regalarla durante le festività natalizie. Ha bisogno di
caldo, quindi non bisogna metterla sul balcone al
freddo una volta finite le festività natalizie
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La famosa "Stella di Natale"
che si lega agli allestimenti
tipici natalizi sarebbe nata dal
regalo di un bambino.
Narra la leggenda che la sera
del 24 dicembre di un anno
dimenticato dalla storia, un
bambino molto povero entrò in
una chiesa per offrire un dono
a Gesù, nel giorno della sua
nascita. Triste e vergognoso
per il suo poco degno mazzo di
frasche, il bambino perse una
lacrima fra quei ramoscelli e
per miracolo si trasformarono
nel fiore più rosso e più bello
che i suoi occhi avessero visto.
LA LEGGENDA
DELLA STELLA DI
NATALE
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Un'altra leggenda parla invece di una bambina, di nome Ines, anche lei
povera. La sera della vigilia di Natale voleva portare un fiore a Gesù
Bambino ma non aveva i soldi per acquistarlo. Girò per la strada non
sapendo cosa fare, poi decise di raccogliere dei rametti da un cespuglio
visto per caso tra i ruderi della chiesa. Dopo averli raccolti in un
mazzetto pensò di abbellirlo con l'unica cosa che possedeva, il nastro
rosso della sua treccia. Arrivò alla chiesa che ormai era buio, titubante
al pensiero di non trovarci più nessuno. Una volta davanti a Gesù
Bambino depose il suo mazzolino e subito dopo averlo messo vicino
alla statua sentì delle voci. Alcune persone erano incuriosite e sorprese
dal bellissimo fiore della bambina e le chiesero dove l'aveva trovato. La
bambina, incredula, si voltò verso il suo mazzolino di rametti e vide che
le foglie verdi si erano colorate di rosso e le bacche al centro avevano
preso la forma di un cuore. La bambina tornò a casa felice pensando
che a Gesù fosse piaciuto il suo dono, perché lo aveva trasformato nel
fiore più bello del paese: la stella di Natale
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IL VISCHIO
Il vischio è un tradizionale simbolo
natalizio e nel linguaggio dei fiori ha un
significato beneaugurante. Si usa per
confezionare le ghirlande da appendere
alle pareti di casa, per garantire un anno
di fortuna, un'usanza questa che è stata
tramandata fino a noi dalle popolazioni
celtiche. Le ghirlande sono inoltre il
simbolo di vittoria e di eternità.
Il vischio è impiegato anche per fare il
centrotavola, come decorazione per i
portacandele e per decorare la casa.
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UNA PIANTA
VENUTA DAL CIELO
E' una pianta conosciuta da tanto tempo e le antiche popolazioni nordiche
la credevano una pianta caduta dal cielo. Davano molta importanza al
vischio e infatti lo consideravano il simbolo dell'eternità e
dell'immortalità.
Il vischio è considerato un buon portafortuna anche dagli innamorati se
si baciano sotto un ramoscello.
L'usanza di. baciarsi sotto il vischio è relativa ai poteri magici di fecondità
della pianta. Le corone preparate con il vischio venivano appese alle
pareti di casa e sovrastava l'uscio di casa in modo da proteggere gli
abitanti e ottenere l'armonia familiare
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COSA E' IL VISCHIO
E' un arbusto, cresce sui rami di molti alberi, quali salici, pioppi,
querce e conifere e non ha radici a terra.
E' una pianta emiparassita, questo significa che trae dalla pianta
dove ha preso dimora la linfa grezza e compie autonomamente la
fotosintesi.
Il vischio può superare il mezzo metro di diametro e ha la
corteccia verde-giallognola, le foglie sono appaiate, carnose e
coriacee. I fiori sono gialli, raggruppati in fascetti e il frutto è a
bacca gelatinosa.
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C’era una volta, in un paese tra i monti, un vecchio mercante. L’uomo
viveva solo, non si era mai sposato e non aveva più nessun amico. Per tutta
la vita era stato avido e avaro, aveva sempre anteposto il guadagno
all’amicizia e i suoi affari era l’unica cosa che gli importava.
Di notte dormiva pochissimo, spesso si alzava e andava a contare
il denaro che teneva in casa, nascosto in una cassapanca. A volte si
comportava in modo disonesto e approfittava dell’ingenuità delle persone.
Ma tanto a lui non importava: non voleva conoscere quelli con i quali faceva
affari. Non gli interessavano le loro storie e i loro problemi. E per questo
motivo voci e delle risate, urla gioiose di bambini e canti. Pensò che di
notte era strano sentire tanto chiasso in paese.
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Si incuriosì perché non aveva ancora incontrato
nessuno, nonostante voci e rumori sembrassero
molto vicini. A un certo punto cominciò a sentire
qualcuno che pronunciava il suo nome, chiedeva
aiuto e lo chiamava fratello. L’uomo non aveva
fratelli o sorelle e si stupì. Per tutta la notte,
ascoltò le voci che raccontavano storie tristi e
allegre, vicende familiari e d’amore. Venne a
sapere che alcuni vicini erano molto poveri e
che sfamavano a fatica i figli; che altre persone
soffrivano di solitudine oppure che non avevano
mai dimenticato un amore di gioventù.
Pentito per non aver mai capito che cosa
si nascondeva dietro alle persone che vedeva
tutti i giorni, l’uomo cominciò a piangere. Pianse
così tanto che le sue lacrime si sparsero sul
cespuglio al quale si era appoggiato. E le
lacrime non sparirono al mattino, ma
continuarono a splendere come perle. Era nato il
vischio.
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Prof.ssa Carolina Sementa
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