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Il Sentiero Alto
A Cogollo del Cengio
All’imbocco della Valle dell’Astico …
… sul versante sud dei monti dell’altopiano
… un percorso ciclo pedonale ai piedi del Costo
attraversa tutto i territorio comunale da un
estremo all’altro lungo contrade, vecchie masiere,
prati, ai margini del bosco.
Si può partire da Mosson
Mosson: oratorio di San Gaetano
La chiesetta campestre di S. Cecilia, che
esistette fin dal 1665, è segno della
presenza nei nostri luoghi dei monaci
Nonantolani come per altre chiese della
zona.
E’ situata a Mosson, località antica della
cui esistenza si trova conferma in un
documento del 983 con il quale il vescovo
di Vicenza Rodolfo donava dei beni al
monastero vicentino dei santi Vito e
Modesto.
La chiesetta venne demolita su desiderio
di Gregorio Barbarigo, Vescovo di
Vicenza e nello stesso luogo, nel 1676,
venne edificato l’attuale oratorio
dedicato a S. Gaetano, tuttora esistente
che riporta sul frontale lo stemma del
Comune e la scritta “Comunitas Cogoli
A.D. 1676 F.F.”
Dopo un lungo tratto rettilineo si attraversa la
vecchia Ferrovia Rocchette-Asiago.
Costruita sotto il patrocinio di Alessandro Rossi, senatore del Regno d’Italia e
industriale laniero, che fece diventare la Lanerossi una delle maggiori industrie
italiane. La ferrovia serviva a collegare l’altopiano di Asiago alla pianura
Vicentina. Era utile alla Lanerossi ma servì anche a rompere lo storico
isolamento dell’altopiano.
La ferrovia era
collegata con la rete
ferroviaria locale
allora molto
capillare: tratta
Piovene Arsiero,
Piovene Chiuppano,
Piovene Schio e da
qui si collegava alla
rete ferroviaria
nazionale a Vicenza
Inaugurata il 10 febbraio 1910, partiva da Piovene Rocchette attraversava la
piana dell’Astico e poi innestava la cremagliera, una terza rotaia a denti su cui
si innestava il motore per superare pendenze proibitive. Aveva uno
scartamento ridotto (950 mm).
La lunghezza del
tracciato era di
21,190 km, dei quali
5,764 km erano
superati mediante
cremagliera.
Nel maggio 1916,
dopo la
Strafexpedition, il
treno fermava a
Ponte Campiello e
viaggiava solo di
notte. Venne chiusa
nel 1958.
Attraversiamo la vecchia ferrovia e
proseguiamo lungo la strada sterrata
Si imbocca il sentiero del Lamaretto, un’antica
strada tradizionalmente detta “romana”. Tracce di
ciottolato affiorano sulla pavimentazione.
La “Pozza del Lamareto” è situata ai piedi dei
monti Ceresana e Paù ed è alimentata da
sorgente naturale. D’inverno la superficie si
ghiaccia e serve da pista per i ragazzi.
Un tempo la pozza era il luogo dove avveniva
l'abbeveraggio del bestiame della zona e serviva
soprattutto alle lavandaie delle contrade vicine che
venivano a lavare lenzuola e quant'altro necessitava nella
famiglia. Periodicamente la pozza per poter soddisfare
queste necessità doveva essere pulita e tenuta in ordine.
Siamo ormai a
Follon, abbiamo
percorso m 1500
dalla piazza di
Mosson. Passiamo
davanti a un
coloratissimo
capitello del 1857.
Dal nome stesso della
zona, si deduce che il
sottosuolo è ricco di
sorgenti d'acqua che
alimentano il pozzo e
la fontana con canale.
La cronaca riporta
che nell'aprile 1937 è
stata pulita e messa
artisticamente a
nuovo la vecchia
fontana che offre
acqua buona ed
abbondante.
PARCO DEL FOSSO
Si attraversa il vecchio
centro di Cogollo con
scorci di vecchie corti
finché si intravvede la
vecchia chiesa.
Abbiamo percorso 2500
m dalla partenza.
CHIESA DELL'OLMO
•La presenza dei monaci
Nonantolani fin dal 753 è la
chiave di volta per datare
anche altre chiese del
territorio. La chiesa di San
Senesio, costruita sul colle
dell'Olmo, poco sotto l'area
dove sorgeva il castello,
potrebbe essere datata tra
il 1100 e il 1200; la diocesi di
Padova in data 1179 dà
notizia della presenza di
questa chiesa.
•Successivamente con la
costituzione della
Parrocchia di Cogollo la
chiesa sarà dedicata ai
Santi Cristoforo e Senesio
(SS. Christophori et Sinesti
de Cogolo) fino al 1378. Nel
1483 la chiesa venne
ingrandita e nel 1710
vengono posti i fondamenti
della chiesa con le attuali
dimensioni “verso occidente
di piedi 36 in luce il quale
era prima posto verso
oriente di solamente piedi
12 in quadro”.
Lasciando la vecchia
chiesa e la piana del
vecchio castellaro, si
costeggia la montagna (si
vede il Paù a est e il
Cengio a Ovest), poi si
scende fino allo storico
sentiero dei Bissuj
•La zona del capitello dei Bissui
con l'adiacente canale fu
utilizzato un tempo come lavatoio
pubblico. Il dipinto della Madonna
col Bambino è opera di Pietro
Zuccollo da Piangrande. La
tipologia costruttiva del capitello
è in pietra bianca locale, sassi e
laterizio intonacati con sabbia e
calce, il pavimento è costituito
con ciotolame dell'Astico. Al
tempietto si accede attraverso
un'ampia porta con i piedritti e
l'arco a tutto sesto in pietra
locale.
•Detto arco è munito di tre bugne
e nella chiave di concio vi è la
seguente iscrizione: “FAMIGLIA
CARLASSARE ORATE PRO EA
AN 1850”. Sotto la volta della
nicchia appare un elemento
ornamentale ancora visibile; si
tratta di una stella a cinque
punte scolpita in un blocco di
marmo; all'interno della stella vi
è inscritta una circonferenza che
funge da alloggio della croce ivi
scolpita.
Lavatoio e capitello dei Bissuj
Le scale conducono al
sentiero Fratte della
Costa che ci riporta alla
chiesa dell’Olmo.
Il sentiero poco oltre ci
porta verso Casale.
Dall’inizio abbiamo
percorso poco più di 3
km.
Si cammina verso
ovest. Dall’altra
parte della valle il
monte Summano
Da questa parte
della valle: oltre le
masiere, i prati si
intravvede il
monte Cengio
Siamo a Casale sotto il
Cengio, da qui partono
numerosi sentieri verso
la montagna. Noi
seguiamo i segnali che ci
portano lungo il
Sentiero Alto. Ora
abbiamo percorso 4 km
e mezzo
Tra scivoli per portare
giù la legna dal bosco, ci
avviamo verso
Piangrande penultima
tappa.
Siamo a Piangrande, solitario gruppo di
case. Abbiamo fatto oltre 5 km e mezzo
dalla partenza.
Altri 500 m e saremo arrivati
Lasciamo i tetti di Piangrande dietro le
spalle, marciando in direzione Schiri.
Dall’altra parte della valle: Velo
d’Astico, di fronte: il duomo di Arsiero
Il sole tramonta dietro Priaforà alla nostra sinistra, la luce
passa attraverso il caratteristico “occhio”.
Il percorso è adatto a tutti
I tratti sconsigliati ai ciclisti sono segnalati
Sul sito “http://www.comune.cogollodelcengio.vi.it” è possibile scaricare la
traccia del percorso da caricare sul navigatore per bici
In tutto abbiamo percorso 6-7 km,
per un tempo di 1,5-2 ore a piedi.
Per sistemare il sentiero sono
stati utilizzati materiali antichi:
tronchi di legno (castagno, larice,
pino), chiodi, sassi.
Pochi i sacchi di cemento utilizzati
solo per la fondazione delle
panchine e per qualche muro
ricostruito.
Il Sentiero Alto è stato sistemato grazie a
Regione Veneto
Comunità Montana Alto Astico Posina
Comune di Cogollo del Cengio
E grazie al contributo di
Lucio, Renzo, Ruggero, Stefano, Andrea, Gianantonio, Gianni, Massimilano, Riccardo
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