Guida 3 - prima pagina

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Norma CEI 11-37
Guida per l’esecuzione di impianti di
terra di stabilimenti industriali per
sistemi di I, II e III categoria
seconda parte
1
Il dispersore in impianti di II e III
categoria
• Nell’ambito di uno stabilimento è
opportuno che i singoli dispersori dei vari
impianti vengano collegati fra loro in modo
da realizzare un unico grande dispersore
con vantaggi per la resistenza totale di terra
e con riduzione delle tensioni di contatto e
passo ai margini della griglia
2
Dispersore magliato ( a griglia )
•
•
•
•
Interrato alla profondità di 50-80 cm.
in rame o acciaio zincato a caldo
in corda, bandella o tondino
dimensionato in base a corrente; resistenza
meccanica e alla corrosione
• dimensione maglie da 6 a 12 m.
• meglio maglia rettangolare che quadrata
3
Resistenza dispersore a griglia
r
RG =
4
p
A
dove
r = resistività del terreno alla profondità del cerchio
equivalente avente l’area del dispersore a griglia
A = area della piastra circolare equivalente all’area del
2
dispersore a griglia pari a p.D /4
D = diametro della griglia
r
per cui RG =
= 2r
2D
p
dove
p = perimetro della rete di terra
4
Resistenza del picchetto
r
Rp =
2pL
4L
ln
d
dove
L = lunghezza del picchetto
d = diametro del picchetto
se L/d > 100 si può usare la formula semplificata
r
Rp =
L
5
Utilizzo del picchetto
• All’esterno della maglia a suo complemento
• Quando resistività in profondità è maggiore
di quella in superficie
• Per evitare mutue influenze i picchetti
debbono distare fra loro almeno come la
loro profondità di infissione, meglio se il
doppio
• In questo caso la resistenza totale è il
parallelo delle resistenze
6
Altri tipi di dispersori
Dispersore orizzontale
r
RL =
pL
2L
ln
d
dove
d = diametro del conduttore cordato o la metà della bandella
r
Dispersore ad anello
Rp =
pD
2
2pD
ln
d
dove
d = diametro del conduttore cordato o la metà della bandella
D = diametro dell’anello
7
Resistività del terreno in W.m
•
•
•
•
•
Acquitrinoso, organico, umido
da 5 a 40
humus, argilla
da 20 a 200
sabbia, terreno alluvionale da 200 a 2.500
arenaria
da 2.000 a 3.000
granito
fino a 50.000
8
(Resistività superficiale)
• Quando occorre aumentare la resistività
superficiale, con strati di 10-15 cm di
pietrisco, questo ha i seguenti valori in W.m:
tipo
secco
bagnato
ghiaia
1.220.000
8.500
pietrisco
18.300.000
4.200
9
Dimensionamento termico
1
A=
2
I t
k
dove:
A = sezione in mm2
I = corrente che percorre l’elemento del dispersore in A
t = tempo di eliminazione guasto in sec.
k = dipende da materiale e temperature iniziale e finale
= 229 per il rame ( temperatura da 30°C a 400°C)
= 78 per acciaio ( 30° - 400 °C)
10
Suddivisione delle correnti
• Se il conduttore di terra è connesso ad un
conduttore della maglia, la I si divide in due
• Se il conduttore di terra è connesso ad un
nodo della maglia, la I si divide in quattro
In ogni caso per le sezioni minime vale la tabella della Norma
CEI 11.8 - 64.8 - 81.1
vedi prima parte della guida (64-12)
11
Dimensionamento termico dei
conduttori di terra
(temperatura massima 200 °C)
Rame
Alluminio Acciaio
k (200°C)
159
105
58
Sez. min.
16
35
50
12
Determinazione delle tensioni di
contatto e passo
• La predeterminazione è molto aleatoria
• Esistono relazioni empiriche (Laurent,
luglio-agosto 1972)
• Esistono programmi per grandi calcolatori
(Distributore pubblico)
• Nella pagina sucessiva vengono dati alcuni
valori
13
Valori in stazioni AT con terreno
omogeneo ( come % della UT)
• UC : 5 - 13 % dall’interno alla periferia
• UP : 1 - 5 % dall’interno alla periferia
• UPE : 4 - 8 % all’esterno del perimetro
Dove UPE = tensione di passo all’esterno del perimetro
della griglia, non interessa in questo caso la tensione di contatto
Picchetti lunghi 4 - 10 metri posti distribuiti sul perimetro
della griglia dimezzano la tensione di passo periferica UPE
14
Valori di tensione di contatto e
passo
• Per il dimensionamento della terra riguardo
a UC ed UP è bene ricorrere a programmi di
calcolo che dimensioneranno sempre per
eccesso
• Per installazioni complesse con elevate IG ed
elevate r , si raccomandano le verifiche sul
posto
15
Rimedi
per UC > UCA
• Controllo locale del potenziale infittendo le
maglie
• Elettrodo supplementare per la massa fino a
1,25 m.
• Pietrisco o pedane isolanti
• Segregazione della zona pericolosa
16
Dati ed elaborati di progetto
•
•
•
•
•
Corrente di guasto IG
tempo di durata del guasto t
resistività presunta o misurata r
dimensioni e configurazione dell’impianto
schema elettrico alimentazione e
distribuzione
• vincoli esterni ( ferrovie, tubazioni ecc.)
17
Schema a blocchi
Dati di partenza
IG, t , r
Progetto base
Calcolo RT, UT
UT<=1,2UCA
SI
NO
UT<=1,8UCA
SI
NO
Calcolo UC
UC<=UCA
NO
Provvedimento correttivo
Vedi pagina 16
Controllo tensioni
trasferite
UC<=UCA
SI
NO
Controllo gradiente
Interruzione continuità
metallica
Verifiche e misure
sul posto
NO
Progetto corretto
SI
UC<=UCA
18
Esecuzione dell’impianto di terra
• Dispersore a 50-80cm di profondità, entro scavo, senza
sforzi meccanici, in letto di terriccio e ricoperto dallo stesso
• Conduttore di terra percorso il più breve possibile,
protetto contro i danneggiamenti meccanici e la corrosione
• Giunzioni scelte in modo che resistenza meccanica non
sia inferiore a quella del conduttore ed il riscaldamento non
sia superiore a quello del conduttore. Devono avere le
caratteristiche elettriche necessarie ed essere poste in opera
secondo le indicazioni del costruttore
19
Corrosione
scala galvanica dei metalli
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Litio
Magnesio
Manganese
Cromo
Cadmio
Stagno
Antimonio
Argento
Platino
-3,02
-1,80
-1,10
-0,56
-0,42
-0,14
+0,2
+0,80
+0,87
Sodio
Alluminio
Zinco
Ferro
Nickel
Piombo
Rame
Mercurio
Oro
-2,72
-1,45
-0,77
-0,43
-0,20
-0,13
+0,35
+0,86
+1,5
20
Comportamento alla corrosione
Quando due metalli di potenziale elettrochimico diverso sono
fra loro in contatto, in ambiente umido, il metallo di segno
negativo si corrode tanto prima quanto più sono distanti i due
metalli nella scala
Evitare accoppiamento diretto
Utilizzare stagnatura, zincatura, nichelatura, cadmiatura ovvero
interporre lamina bimetallica anti corrosione
Proteggere dall’ambiente circostante mediante nastratura,
verniciatura, catramatura, copertura con resine apposite
21
Presenza di protezioni catodiche
• L’impianto di terra in presenza di protezioni
catodiche devono essere rispettate le
corrispondenti Norme UNI ed UNI CEI
22
NOTA
• Le protezioni catodiche vengono realizzate
o con barre sacrificali eseguite in materiale
molto elettronegativo (magnesio) che si
consumerà in luogo delle strutture
metalliche da proteggere (protezione
passiva)
• La protezione attiva consiste nel disporre
dispersori appositi nei quali si inietta un
potenziale negativo ( in genere -10V)
23
Interferenze ad Alta Frequenza
Cause
• Scariche atmosferiche
• Sovratensioni di manovra
• Intervento di scaricatori
I transitori di corrente possono interferire con i circuiti di
comando e controllo e, più in generale, con tutti i circuiti
elettronici
24
Interferenze ad Alta Frequenza
Provvedimenti
• Se la riduzione dei disturbi in alta frequenza
si può ricondurre ad un problema di
equipotenzialità dell’impianto di terra,
basterà adottare provvedimenti per ridurre
l’impedenza dei collegamenti
25
Interferenze ad Alta frequenza
Riduzione impedenza collegamenti
• Percorsi dei conduttori di terra più corti possibile
• Infittire le maglie della griglia vicino a scaricatori, riduttori
di corrente e di tensione, sezionatori
• Aumentare il numero dei conduttori di uno stesso
collegamento distanziandoli
• Posare i conduttori interrati parallelamente ai circuiti di
controllo e comando, ovvero posare un conduttore di terra
supplementare parallelamente ai cavi comando, connesso
alla rete principale in due o più punti.
• Collegare in più punti all’impianto di terra le armature del
cemento armato per sfruttarne l’effetto di schermo
26
Interferenze ad Alta Frequenza
Stazioni blindate con isolamento in SF6
• Sono escluse dall’oggetto della guida
• I provvedimenti citati a pag. 26 risultano
ancora più significativi
• Si rimanda alle apposite specifiche del
costruttore
27
Masse e masse estranee
• Vanno sempre messe a terra
– per masse che hanno funzione statica (tralicci,
supporti, ecc. ) basta in un punto
– se la mancanza di un elemento di collegamento
non pregiudica la stabilità, va collegato ogni
elemento
– in genere si deve collegare un elemento che
possa essere asportato senza impiego di attrezzi
28
Un cavalletto di sostegno è una
massa?
• Se si collega la carcassa di un motore
installato su un cavalletto al cavalletto
stesso, questo deve essere messo a terra
• Se invece si vuole realizzare il
collegamento di terra direttamente alla
carcassa del motore, non ci sarà bisogno di
collegare anche il cavalletto che non è più
una massa
• Nulla però impedisce di collegarli entrambi29
Scaricatori in MT ed AT
• Vengono connessi al supporto metallico e
questo a sua volta è connesso a terra
• Se lo scaricatore è direttamente connesso a
terra non occorre connettere a terra il
supporto metallico con esso in contatto, che
lo sostiene
• Se l’isolatore (connesso direttamente a
terra) è isolato dal supporto metallico,
questo andrà messo a terra
30
Barriere di protezione
contro i contatti diretti
• Se con continuità metallica devono essere
connesse a terra alle estremità ( se i telai
sono fissati ai pilastri da dispositivi che
richiedano attrezzo per la rimozione)
• Con sostegni isolanti occorre cavallottare i
pannelli ovvero connetterli singolarmente a
terra
31
Parti metalliche che non sono
masse né masse estranee
• Non debbono ma possono essere connesse a
terra
– porte metalliche di cabina in muratura
– teali metallici di finestre, inferriate, griglie
– recinzioni metalliche che delimitano aree
all’interno di stabilimenti
– ringhiere, corrimano, guard-rail, paletti con
cartelli indicatori
32
Accessibilità, visibilità,
ispezionabilità
• Per ispezioni e verifiche debbono essre
disponibili
– pianta generale dell’impianto di terra
– disegni di dettaglio dei conduttori e dei giunti
– eventuale documentazione fotografica presa
durante l’installazione
• Opportuna indagine a campione per esiti
della corrosione
33
Dimensionamento terra BT in
stabilimento con cabina propria
• Dimensionamento termico di impianto di
tipo TT
• Dimensionamento termico di impianto di
tipo TN
• Protezione contro i contatti indiretti
– Sistema TT
– Sistema IT
– Sistema TN
34
Dimensionamento termico in TT
• La situazione si può presentare solo nel caso
di dispersori di cabina e di stabilimento
separati e quando UT<250V (v. I parte pag
75)
• La corrente di terra IT che interessa il
dispersore è tutta la corrente di guasto IG
• Il dispersore viene dimensionato secondo la
Norma CEI 64-8
35
Dimensionamento termico in TN
• In impianto TN-C la corrente di guasto
ritorna attraverso il PEN
• In impianto TN-S il ritorno avviene tramite
i PE ed anche attraverso il dispersore ( ad
esempio se c’è più di un collettore come
avviene negli impianti industriali)
• Non si hanno ddp fra dispersore e terreno
quindi non si ha tensione di passo
36
Conduttore della maglia (TN)
• E’ destinato a portare la metà della corrente
di guasto
• La IG dipende dalla impedenza del circuito
di guasto, e quindi sarà maggiore in
vicinanza del trafo
3 . c . UN
IK1 =
|2Z1 + Z0|
dove IK1 = corrente di corto circuito monofase a terra
37
Con riferimento alla figura in appendice
• In corrispondenza della cabina elettrica, i
conduttori di terra, ( due per ogni collettore)
hanno sezione di 95 mmq. (k=159 o 143)
• Il conduttore della maglia ha la stessa
sezione di 95 mmq. (k=229)
• Con 1 sec di intervento la maglia può
portare 2x21.755 A, il CT nudo può portare
2x15.105A ( ovvero 2x13.585A se isolato)
38
Determinazione del lato di maglia
• Non esistono valutazioni teoriche ( non c’è
ddp all’interno della maglia, perché non c’è
dispersione nel terreno)
• Necessità pratica di limitare le lunghezze
dei tratti di collegamento
• Studiare sulla planimetria il passaggio di CT
e disporre nei pressi i conduttori di maglia
39
Protezione contro i contatti
indiretti
Diversi casi
• Impianto di terra separato da quello di
cabina ( Sistema TT )
• Sistema IT
• Sistema TN
40
Sistema TT
• Per la presenza in serie dei due impianti di
terra separati la RT può assumere valori tali
da rendere bassa la IT e quindi l’intervento
per I max.
RA.Ia <= 50
Dove Ia è la corrente che provoca lo scatto
in 5 sec, o, altrimenti qualla differenziale
che provoca lo scatto in 1 sec.
41
Sistema IT
• Per mantenere l’esercizio con una corrente
di primo guasto pari a Id si deve avere:
RT . Id <= 50
• La Id comunque deve poter consentire una
segnalazione
• Nel caso di secondo guasto si hanno le
possibilità esposte alla pagina successiva
42
Secondo guasto in IT
• Le masse non fanno parte tutte dello stesso
sistema di terra
• Le masse fanno tutte parte dello stesso
sistema di terra
• Il neutro non è distribuito
• Il neutro è distribuito
43
Impianti di terra diversi
• Si ricade nel caso dell’impianto TT, cioè del
circuito di guasto fanno parte oltre le
impedenze dei conduttori anche quella del
tratto di terreno, con corrente di guasto
ancora minore e maggiori difficoltà ad avere
protezione per effetto di I max.
• Occorrerà sicuramente ricorrere a
interruttori differenziali
44
Impianto di terra unico
• Si ricade nel caso simile al caso TN (vedi in
seguito)
45
Neutro non distribuito
da preferire
• Deve essere soddisfatta la relazione
ZS<=U/(2.Ia)
• Dove U = Tensione fase-fase
• La corrente Ia è la corrente che fa
intervenire le protezioni entro i tempi
indicati dalla tabella 41B della Norme CEI
64-8 ( vedi pag successiva )
46
Tempi interruzione in IT
Tensione nominale
U0/U (V)
Neutro non
distribuito (sec)
Neutro
distribuito (sec)
120/240
0,8
5
230/400
0,4
0,8
400/690
0,2
0,4
580/1.000
0,1
0,2
47
Neutro distribuito
da non preferire
• Deve essere soddisfatta la relazione
ZS<=U0/(2.Ia)
• Dove U0 = Tensione fase-terra
Si considera il guasto fra fase e terra del primo
guasto ed fra neutro e terra del secondo come caso
peggiore
Entrano in gioco l’impedenza di una fase, quella del
neutro e quella dei conduttori PE dei due guasti
48
Sistema TN
• Il sistema TN-S è l’unico che permetta di
limitare le tensioni di contatto a valori <50V
• In tal caso non è richiesta alcuna
interruzione del circuito
• Se invece la tensione di contatto supera i 50
V occorre che sia:
ZS . Ia <= U0
dove Ia proviene dalla tabella 41A della Norme CEI 64-8
49
Tempi interruzione in TN
U0 (V)
tempo (sec)
120
0,8
230
0,4
400
0,2
> 400
0,1
50
Perché questi valori?
Zf
U0
UC0
Zp
UC0 =
Zp . U0
Zf + Zp
=
0,8 . U0
1+ Zf
Zp
dove 0,8 è stabilito
dalla Norma 64-8
51
Perché i valori ?
• Con fase e protezione della stessa sezione
(fino a 25 mmq.) Zp=Zf quindi con U0 = 230
si ottiene per UCO il valore di 92
• A questo valore corrisponde sulla curva di
sicurezza il tempo di 0,4 sec.
• Per sezioni superiori a 25 mmq la sezione
del PE è la metà della sezione di fase ( UC0
= 122,6 V) ma la norma non ne tiene conto
52
Conseguenze
• Se imponiamo che UC0 <= 50 V si può
ricavare il valore di Zp ( U0=230V)
• Risulta Zp = Zf / 2,68
• Per ottenere ciò occorrono altri conduttori di
protezione supplementari oltre quello
incorporato, o più connessioni al collettore
• Conduttore aggiuntivo di notevole sezione
(e bassa Z) parallelo al fascio di cavi di
potenza
53
Esecuzione dell’impianto di
messa a terra
Tutte le masse debbono essere collegate a
terra mediante conduttori di protezione PE
Le masse estranee debbono essere collegate a
terra mediante conduttori equipotenziali
connessi ai connettori
54
Motori
• Carcasse collegate al conduttore di
protezione princopale o direttamente a terra
• Pulsantiere connesse al morsetto di terra del
motore con lo stesso conduttore
• Contenitore delle pulsantiere connesso alla
carcassa del motore a sua volta messo a
terra
• Pulsantiera connessa direttamente a terra
55
Motori II
• Se l’alimentazione è in conduit che porta la
terra dovrà essere metallico anche il
flessibile
• Se il fascio di cavi è in passerella, questa
sarà collegata al collettore ad inizio e fine
• Per posa in cunicolo, installare PE connesso
ai collettori di terra
56
Impianto prese
• Se alimentate con cavo, il PE fa parte dello
stesso, idem per connessione in tubo.
• Le prese possono essere collegate ad un
collettore esterno
• Il PE può essere connesso a diversi
collettori in occasione di derivazioni o
giunzioni
57
Impianto luce
• Per motivi pratici il PE fa parte del cavo di
alimentazione
• Si può però collegarlo in più punti al
collettore di terra utilizzando la prima
scatola di derivazione o gli interruttori
locali
58
Tubi protettivi metallici
• E’ consigliabile metterli a terra alle due
estremità
• Occorre aver cura che le giunzioni
mantengano la continuità
• La messa a terra può avvenire anche tramite
i supporti (staffe)
59
Sezione del PE
I
S=
2
t
k
• Ovvero: la sezione del conduttore PE non
deve essere inferiore a :
– s = sez. fase per sez. fase fino a 16 mmq.
– s = 16 mmq. per sez. fase fra 16 e 35 mmq.
– s = metà sez. fase per sez. fase oltre 35 mmq
60
Conduttori equipotenziali
• In un impianto industriale si consiglia di
adottare la sezione massima prevista:
25 mmq.
• Sono normalmente eseguiti in corda di rame
rivestita di guaina giallo-verde
• Quando connette due o più apparecchi deve
essere continuo per poter rimuovere un
apparecchio in sicurezza.
61
Messa a terra centro stella
• Viene normalmente fatta nel quadro
generale di bassa tensione collegando il
neutro alla barra di terra.
• Questa va connessa all’impianto di terra alle
due estremità
• Nel primo tratto l’impianto risulta TN-C
62
Misura dell’impedenza
dell’anello di guasto
A
R
UC
ZC
63
Note sulla figura
Con la misura la corrente che transita nell’apparecchio fa
ricavare UC = ZC . I
In che rapporto è UC con la UCG che si stabilisce in caso di
reale guasto franco a massa?
Poiché l’apparecchio misura l’impedenza dell’anello di
guasto, dà la corrente di guasto IG mediante la IG = U0/ZG
Conoscendo quindi UC (misurata), IG (calcolata) ed I (misurata)
si ricava
UCG = UC . IG / I
che con terra ben fatta sarà sempre < 50 V
64
Illuminazione stradale interna
• Il dispersore può essere costituito da una
conduttore nudo parallelo al cavo di
alimentazione
• Il conduttore non deve collegare fra loro i
dispersori di due reparti ( anche se fra loro
connessi: si altera Zi)
• Converrà dividerlo a metà e connetterlo alle
altre estremità ai due reparti
65
Drenaggio cariche elettrostatiche
• Impianti in luogo con pericolo di esplosione
• Messa a terra di autocisterne
• Messa a terra di natanti
66
Luoghi con pericolo di
esplosione
• E’ sufficiente che i collegamenti abbiano
una resistenza non superiore a 1 MW
• Occorre collegare
– parti metalliche delle pareti. dei tetti, delle incastellature, delle
macchine, delle trasmissioni
– cinghie e nastri trasportatori con contatti striscianti
– elementi delle tubazioni metalliche che trasportano polveri
infiammabili
– strutture metalliche dei mezzi di trasporto di liquidi infiammabili
– serbatoi di liquidi infiammabili per il carico di mezzi di trasporto
67
Modalità per la messa a terra
delle strutture in pag precedente
• Conduttori in piattina di rame stagnata di
dimensioni 20x4 mm
• Corda di rame ricoperta in PVC di sezione
16 mmq.
• Giunzioni e derivazioni eseguiti con
saldatura forte o alluminotermica o con
morsetti a pressione o a serraggio con
bulloni in acciaio inox
68
Messa a terra di autocisterne
• Durante il travaso le sue parti metalliche
vanno collegate al serbatoio di travaso
• Il collegamento del mezzo di trasporto che
può essersi caricato elettrostaticamente và
eseguito fuori della zona pericolosa, o
all’interno di un contenitore Ex-e
69
Messa a terra dei natanti
• Da realizzare mediante appositi apparecchi
che segnalano mediante lampade la
avvenuta messa a terra e consentono
l’avviamento delle pompe di carico e
scarico solo dopo che la messa a terra sia
avvenuta.
70
Misura della resistenza di terra
• Con metodo volt amperometrico con sonda
di corrente distante almeno 5 volte la
dimensione massima dell’impianto di terra
• Con distanza ridotta e misure succcessive
avvicinandosi dall’impianto alla sonda. Il
valore assunto è quello del punto di flesso
71
Configurazione di misura
• Nelle normali condizioni operative
• Con funi di guardia allacciate
• Schermi dei cavi normalmente operativi
allacciati
Up
RT =
r . Im
Dove Up ed Im sono misurati ed r è il fattore di riduzione
dovuto alla presenza di funi di guardia e schermi dei cavi
72
Misura delle tensioni di passo e
contatto
• La misura è effettuata con apposito
apparecchio
• Uc è misurata fra la parte metallica e due
elettrodi ausiliari posti alla distanza di 1 m e
con peso di 250 N
• Up è misurata fra due elettrodi ausiliari
posti alla distanza di 1 m e con peso di 250
N
73
Up ed Uc in condizioni
particolari
• Su terreno ricoperto di ghiaia, asfalto o
simili porre sotto l’elettrodo un panno
umido e bagnare abbondantemente attorno
• Su terreno erboso si può sostituire il peso
con picchetto infisso nel terreno per 20 cm.
74
Terra negli Impianti di protezione
contro le scariche atmosferiche
75
Correnti nel parafulmine
•
•
•
•
Primo livello
Secondo livello
Terzo livello
Quarto livello
200 kA
150 kA
100 kA
100 kA
76
Ripartizione della corrente di
fulmine fra le calate
• Caso 1 : Calate non collegate fra loro a
livello del suolo
– Asta singola
– Fune
– Maglia
tutta la corrente di fulmine
tutta la corrente di fulmine
tutta la corrente di fulmine
77
Ripartizione della corrente di
fulmine fra le calate
• Caso 2 : Calate collegate al livello del suolo
– Asta singola collegata al dispersore da più
calate, la corrente si ripartisce fra esse in
ragione inversa della loro lunghezza
– Fune : si ripartisce secondo la figura di pag 79
– Maglia : si ripartisce secondo la figura di pag
80 e quella di pag. 82
78
Fune
c
h
kc =
(h+c)
( 2h + c )
79
Maglia (1 piano)
h
cs
cd
80
valore di kc
3
1
kc =
2n + 0,1 + 0,2 .
6
cs
h
.
cd
cs
dove n = numero di calate > 2
81
Maglia più piani
3
1
+ 0,1 + 0,2 .
kc1 =
h1
cs
cd
2n
6
cs
h1
.
cs
1
h2
+ 0,1
kc2 =
n
1
+ 0,1
kc3 =
h3
n
1
kc4 =
h4
n
1
kc5,6 =
h5,6
cd
n
82
Figura pag 82 - Considerazioni
• Come si vede dalla figura, all’aumentare del
numero delle interconnessioni, la corrente
di fulmine si suddivide sempre di più in
funzione del numero delle calate, finché
dopo il 4° anello la ripartizione resta
costante
• Considerare comunque l’elevato valore di
partenza ( da 100 a 200 kA)
83
Tipi di dispersore
• Tipo A ( elementi orizzontali o verticali
collegati ad ogni calata senza anello di
interconnessione, o con anello interrato per
meno dell’80%)
• Tipo B: di due tipi
– anello esterno alla struttura
– dispersore di fondazione
84
Lunghezza minima degli elementi di
dispersore
Livello I
Livello II
Livelli III e IV
85
Dispersore di tipo A
• La lunghezza del dispersore verticale è
funzione della resistività del terreno e del
livello di protezione ( v. fig. pag. 85) e può
essere metà I1/2 di quanto risulta dalla curva
• La lunghezza del dispersore orizzontale
deve essere pari alla I1 che risulta dalla
curva
• Se la resistenza di terra è <= 10 W non si
parla di lunghezza minima
86
Dispersore di tipo B
• Indicando con r il raggio del cerchio
equivalente all’area racchiusa dall’anello,
deve risultare: r >= I1
• Nel caso negativo occorre integrare con
elementi
– orizzontali lunghi I1-r
– verticali lunghi (I1-r)/2
87
Dispersori particolari
• Quando non serve un LPS esterno, ma
occorre realizzare un LPS interno, si può
utilizzare un dispersore orizzontale di
almeno 5 m. ovvero un dispersore verticale
di almeno 2,5 m.
88
Provvedimenti contro le tensioni
di contatto
• Evitare l’avvicinamento delle persone a
meno di 20 cm. ( non necessario se:
–
–
–
–
non è prevista presenza di persone
calata ricoperta di guaina in PVC da 3 mm
la calata è naturale ( pilastro metallico o in c.a.)
La resistività del suolo non è inferiore a:
• 1250 kc - 250 W.m (tipo A)
• 400 kc. Z - 250 W.m (tipo B)
– dove Z= resistenza di terra equivalente del dispersore
– kc = coefficiente di ripartizione della corrente sulle calate
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Provvedimenti contro le tensioni
di passo
• Ostacolare la presenza di persone entro un
raggio di 5 m dalla calata ( non necessario
se:
– non prevista la presenza di persone
– la resistività superficiale non è inferiore a:
• 140 kc. Z - 250 W.m
– dove Z= resistenza di terra equivalente del dispersore
– kc = coefficiente di ripartizione della corrente sulle calate
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Fine del corso
Grazie dell’attenzione
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