BIO-EXPLORER

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www.bioexplorer.it
presenta:
Il metodo
Esploriamo le aree cerebrali
per individuare l’origine delle
nostre malattie
 LA MEDICINA ATTUALE NON CERCA L’ORIGINE PRIMA DELLE PATOLOGIE, MA
LA “PILLOLA MAGICA” (BREVETTABILE) IN GRADO DI INTERVENIRE SU CIO’
CHE APPARE. IN ALTRI TERMINI : NON IL RIPRISTINO DEGLI EQUILIBRI
INTERNI, MA BENSI’ SOLUZIONI FORZATE CHE ANNULLINO I SINTOMI, LE
MANIFESTAZIONI, LASCIANDO TUTTO IL RESTO COME PRIMA
 GLI IMPIEGATI (GLI ORGANI PERIFERICI) VENGONO VISTI COME I SOLI
RESPONSABILI DEL MALE, MENTRE IL DIRETTORE GENERALE (IL CERVELLO) VIENE IGNORATO.
IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE (LA PSICHE NEI SUOI VARI STRATI)
NON E’ NEANCHE PRESO IN CONSIDERAZIONE
NON SI INDAGA SU QUALI ORDINI SIANO STATI DATI, MA SU CHI LI ESEGUE!
 LA VIA DI INDAGINE PREFERITA E’ L’IMAGING CHE MOSTRA I DANNI ORMAI
CONSOLIDATI , MA MAI IL PERCHE’
 A “COMOBRAIN” DI OTTOBRE 2006, IL PROFESSORE NEUROLOGO RELATORE
SULLA SCLEROSI MULTIPLA HA DETTO: “ABBIAMO ESPLORATO IN 150 ANNI
TUTTE LE POSSIBILI VIE, IN OGNI POSSIBILE MODO, NON ABBIAMO
TROVATO LA SOLUZIONE ……...RESTA SOLO LA PSICHE !
 OGNI NOSTRA PATOLOGIA HA UN’ORIGINE BEN PRECISA CHE LA MEDICINA
SISTEMATICAMENTE IGNORA E NON INTENDE CERCARE: LA DOMANDA:
COME MAI? NON VIENE MAI POSTA!
 PERCHE’ COMBATTERE LE MANIFESTAZIONI PERIFERICHE, SPESSO LEGATE
FRA LORO IN UNA RETE DI ESTREMA COMPLESSITA’, QUANDO POSSIAMO
FARE LA PACE CON CHI COMANDA, LASCIANDO A LUI IL COMPITO DI
RIMETTERE TUTTO IN ORDINE?
I TRAUMI PSICHICI SOMATIZZATI ATTIVANO GRUPPI DI NEURONI CHE
ESPRIMONO NEUROPEPTIDI, NEUROTRASMETTITORI E CORTICOSTEROIDI
CORRELATI IN MODO SIMBOLICO A PRECISE EMOZIONI VISSUTE E NON
ESTERNATE
L’ESPRESSIONE H24 PER MESI ED ANNI DI QUESTE SOSTANZE , DOVUTA ALLA
SOMATIZZAZIONE DEL TRAUMA VISSUTO, PORTA A SQUILIBRI NEI
PROCESSI DI REGOLAZIONE A TUTTI I LIVELLI GERARCHICI, FINO A
GENERARE LA MALATTIA.
L’INDAGINE SULLE SINGOLE COMPONENTI DI CIASCUN PROCESSO:
 ECCITATORIO
 INIBITORIO
 OSSIDATIVO
 GLICOSILANTE
 INFIAMMATORIO
 MITOTICO
 ETC.
CI CONSENTE DI RISALIRE ALL’ORIGINE PRIMA DELLA MALATTIA, AL
PERIODO IN CUI E’ AVVENUTO L’EVENTO SCATENANTE, ALLE SUE
MANIFESTAZIONI BIOCHIMICHE ED ALLE VIE TERAPEUTICHE DA
UTILIZZARE.
PER CURARE SERIAMENTE QUALSIASI MALATTIA, DOBBIAMO
NECESSARIAMENTE INDAGARE COSA STA AVVENENDO NELLE AREE
CEREBRALI CORRELATE
 Il tipo di evento traumatico vissuto con le sue multiple componenti
emozionali, definira’ la tipologia della patologia che si instaurera’,
tenendo conto che detta patologia rappresentera’ sempre in modo
simbolico l’evento e le emozioni vissute
 Ad ogni area cerebrale e e’ associabile ad uno speci fico tipo di evento (perdita di
stima, non poter digerire l’evento, non poter fuggire da una situazione, spavento
etc. Correlati all’area ed emozione (ansia, rabbia, allarme, etc. Correlate al
peptide)
 Il medico dovra’ quindi disattivare i neuroni rimasti coinvolti dalla
somatizzazione dell’evento traumatico e quindi intervenire sui singoli processi
conseguenti contrastandoli o eliminandoli nel miglior modo possibile.
 Se il simbolo dell’evento vissuto coinvolge organi periferici, avremo malattie in
area sistemica, compresi i tumori.
 Se il coinvolgimento organico e’ assente, resta colpita la stessa area cerebrale
con conseguente patologia di tipo neurodegenerativo o tumorale
 In questa visione evoluta e completa della malattia, i sintomi servono a poco:
dobbiamo visualizzare tutti i processi patologici attivi per poterli
neutralizzare
Evento
scatenante
Attivazione di
gruppi di neuroni
Eccitazione continua:
alterazione peristalsi
Depressori
contrazione muscolare
alterazioni del
metabolismo
Eccitatori
Espressione
continua di
neurotrasmettitori
e neuropeptidi
Depressione o blocco del
sistema immunitario:
invecchiamento cellulare
sviluppo cellule tumorali
sviluppo di
patologie infettive
Generazione di
radicali dell’ossigeno
Condizione del terreno
biologico
Attivazione dei processi
degenerativi e patologici
in genere
Danni
clinicamente
rilevabili
 LA MAGGIOR PARTE DELLE PATOLOGIE
ORGANICHE E’ DI FATTO LA CONSEGUENZA DELLA
SOMATIZZAZIONE DI TRAUMI PSICHICI VISSUTI E
SOMATIZZATI
 Se vogliamo comprendere in profondità una patologia in
corso, non possiamo fare a meno di indagare i processi
attivi nelle aree cerebrali, per comprendere quali ordini
vengano dati alla periferia che li attua!
 Se non vi è armonia nelle aree cerebrali, non vi sarà
neanche negli organi interni. Confucio Castrica
I TRAUMI PSICHICI SOMATIZZATI
Per trauma somatizzato intendiamo un evento che ha provocato in modo improvviso ed
inatteso, un complesso di emozioni più o meno violente, rimaste chiuse nella persona,
non esternate. Durata dell’evento: pochi secondi.
Il trauma porta all’attivazione di gruppi di neuroni per ciascuna della componenti
emozionali presenti, all’indirizzamento dell’area periferica coinvolta ed alla espressione
esaltata di recettori per i neuropeptidi, neurotrasmettitori e corticosteroidi emessi dai
neuroni attivati.
La presa di coscienza dell’evento e della reazione emozionale intervenuta, con conseguente
scarico all’esterno delle emozioni tenute represse fino a quel momento, porta alla
disattivazione dei gruppi di neuroni che emettono i rispettivi peptidi e
neurotrasmettitori. Detta disattivazione provoca l’immediata fine delle alterazioni dei
processi di regolazione e di parte dei processi biochimici patologici innescati dal trauma
vissuto (tranne quelli autososteneti). Ogni tipologia di neuropeptide-trasmettitoreormone, rappresenta dunque una specifica componente emozionale.
Per aiutare il paziente a disattivare il trauma subito, è quindi necessario, per ciascuna area
cerebrale interessata:
1. Descrivere le componenti emozionali intervenute (rabbia, ansia, dolore, etc.)
2. Descrivere il significato dell’evento (non posso mandare giù il fatto, non posso fuggire da
una situazione, svalutazione od offesa, etc.)
3. Specificare quando il fatto è approssimativamente avvenuto, per aiutare la persona ad
individuarlo. (prenatale, perinatale, 12 anni fa, due mesi fa, etc.) Questa informazione è
fondamentale!
FASI DEL TRAUMA SOMATIZZATO
Il processo di somatizzazione del trauma o conflitto, avviene in due fasi:
Conflitto attivo (paziente con mani tipicamente fredde a riposo)
Paziente simpaticotonico, attivazione dei vari gruppi di neuroni come già
specificato in precedenza, probabile ripercussione sul sistema immunitario con
sviluppo di cellule tumorali o altro;
Conflitto-lisi, uscita dal conflitto (mani tipicamente calde a riposo)
Paziente vagotonico, attivazioni di virus, batteri e funghi a seconda del foglietto
embrionale interessato, con susseguente distruzione di cellule tumorali
In aggiunta all’attivazione dei neuroni correlati con le specifiche componenti
emozionali, avremo l’espressione incrementata dei relativi recettori nell’area
del corpo che rappresenta simbolicamente l’evento vissuto (stomaco: non posso
digerire il fatto; corticale frontale: attacco alle mie capacità di ragionamento,
etc.)
I NEUROPEPTIDI COME MODULATORI DEL SISTEMA IMMUNITARIO
 Il sistema immunitario è fortemente influenzato da neuropeptidi , ormoni e
corticosteroidi con capacità depressive o inibitrici (bombesina, glicina, VIP, GABA,
sostanza P, istamina, CRF, cortisolo, etc.), in grado di legarsi ai recettori presenti sulle
membrane esterne delle cellule preposte alla difesa.

L’esasperata espressione di recettori di sostanze informative inibitrici in una ben definita
area del corpo cerebrale o sistemica in concomitanza con la presenza delle rispettive
sostanze, porta ad una proporzionale riduzione dei processi di difesa cellulari
 In letteratura sono riportati studi relativi alla abnorme espressione di recettori per
specifici neuropeptidi di norma inibitori, nelle aree con sviluppo di tumori:
(vedi tavole seguenti)
Elevated plasma TGF-beta1 levels correlate with decreased survival of metastatic
breast cancer patients.
Ivanović V, Demajo M, Krtolica K, Krajnović M, Konstantinović M, Baltić V, Prtenjak G, Stojiljković B, Breberina M,
Nesković-Konstantinović Z, Nikolić-Vukosavljević D, Dimitrijević B.
Abstract
BACKGROUND: The role of circulating TGF-beta(1) in prognosis of breast cancer (BC) was investigated with an
intention to define TGF-beta(1)-dependent high risk and low risk subsets of patients. METHODS: Fifty three BC
patients of all clinical stages and 37 healthy donors (HD) were analyzed for plasma TGF-beta(1) by the TbetaRII
receptor-based Quantikine TGF-beta(1) ELISA kit. RESULTS: The plasma TGF-beta(1) level of Stage I/II disease
(median: 0.94 ng/ml; n=10)) remained close to HD (median: 1.30 ng/ml; n=37; p>0.1). In contrast, Stage III/IV disease
(median: 2.34 ng/ml; n=43) exhibited highly significant TGF-beta(1) elevation (p<0.001) relative to HD. Further
analysis revealed that TGF-beta(1) increase was predominantly attributed to Stage IV, metastatic disease patients
(Q3=4.23 ng/ml) rather than to the group Stage III/IV (Q3=3.58 ng/ml). Using the plasma TGF-beta(1) concentration of
3.00 ng/ml as the cut-off value, two subgroups of patients were formed. Overall 2-year survival of the first subgroup,
having elevated plasma TGF-beta(1) (>3.00 ng/ml; n=10), was 10%. This was significantly decreased (p<0.05) compared
to 52% survival observed for the second subgroup of patients with plasma TGFbeta(1) values close to HD (<3.00 ng/ml,
n=19). CONCLUSION: We have performed a pilot study to determine the relationship between overall survival and
TGF-beta(1) concentration in the blood of metastatic breast cancer patients. The survival was significantly reduced
in the patients with elevated plasma TGF-beta(1) levels compared to that of the patients with plasma TGF-beta(1)
levels close to normal. We propose that plasma TGF-beta(1) concentration may be a new tumour marker attributed to
the presence of metastatic BC cells that may be used in selection of metastatic BC patients with poor prognosis.
PATOLOGIE ORGANICHE DI VARIO TIPO
 La maggior parte delle patologie organiche è di fatto la conseguenza della somatizzazione
di traumi psichici vissuti e somatizzati
 L’espressione continua di neurotrasmettitori, neuropeptidi e corticosteroidi inibitori
(gaba, glicina, bombesina, vip, istamina, sostanza p, crf, cortisolo, etc.) porta ad
inibizione parziale o totale del sistema immunitario nell’area in cui vengono espressi i
relativi recettori (membrane di cellule organiche , di linfociti, di gangli nervosi, etc.)
 Ricordiamo che meno del 2% delle comunicazioni neuronali si svolge al livello
sinaptico, tutto il resto avviene per via legante-recettore tramite peptidi e per via
elettromagnetica.
 L’interazione mente-corpo e’ continua e gestisce le modificazioni del comportamento
degli organi interni.
 In alcune espressioni patologiche l’azione dei meccanismi emozionali e’ indiretta: un
evento che colpisce il cervello addominale inibendolo, portera’ a sviluppo di parassiti
nell’area intestinale coinvolta, con conseguenti malattie della pelle, gonfiori, problemi
articolari, ed altro.
 Lo stesso evento portera’ anche a sviluppo di cellule tumorali nella stessa area, in
quanto il sistema immunitario ne riduce il contrasto essendo dedicato ai parassiti.
 L’espressione continua di sostanze eccitatrici (dopamina, acetilcolina, adrenalina,
noradrenalina, glutammato, aspartato, etc.), a seconda dell’area che sviluppa i recettori
per dette sostanze, portera’ ad esaperazione dei ritmi cardiaci o delle peristalsi nei tratti
del digerente interessati; alterazioni pressorie; modificazioni del bilancio idrico, etc.
 L’autossidazione dei neurotrasmettitori emessi con continuita’ generera’ catene di
radicali che porteranno a processi ossidativi, nitrosilanti, glicosilanti, etc. Con inizio dei
danni che vedremo manifestati nel futuro.
 Inibizioni sessuali di vario tipo sono la conseguenza dell’espressione continua di
neuropeptidi inibitori sia nella donna che nell’uomo (prolattina, corticosteroidi
inibitori, etc.)
 La gestione dei processi infettivi e’ legata allo stato di un possibile trauma somatizzato in
un’area cerebrale correlata con l’organo periferico interessato. La fase di uscita dal
conflitto attiva virus, batteri e funghi. Il controllo dell’attivazione di interferoni,
interleuchine e T-helper evidenzia il fenomeno.





UN ESEMPIO
La diapositiva seguente mostra un caso di patologia cardiaca manifestata con sintomi
clinici, ma non rilevabile dall’ECG o ecocardio, se non in modo molto marginale.
Nessuna ischemia e’ presente (proteina S-100 a zero), ma il muscolo cardiaco ha le sue
cellule con bassa energia ed i markers di sofferenza si alzano a livelli notevoli, preinfartuali (troponin 1, acido lattico, proteina C reattiva, etc.).
Si noti l’insufficenza del processo di metilazione (omocisteina alta), la glicosilazione
elevata (1-HL), il detossificante GST alto nel lato destro del cuore.
In sede di simulazione dell’efficacia della terapia, si e’ riscontrata una grave carenza di
diversi sali cellulari, ubichinone e pl-pufa.
La terapia ha portato all’annullamento dei sintomi ed al recupero delle forze in pochi
giorni.
 NOTA:
 Due reparti di cardiologia ospedalieri avevano prescritto al paziente solo sedativi e
psicofarmaci antidepressivi !
STATO PATOLOGICO CARDIACO NON RILEVABILE DA ECG
MALATTIE NEURODEGENERATIVE: I PROCESSI BIOCHIMICI SONO
ATTIVATI BEN PRIMA DELL’ INSORGENZA DEI SEGNI CLINICI
 Disattivando i neuroni rimasti coinvolti dalla somatizzazione di un trauma
psichico e contrastando i processi biochimici derivati dall’autossidazione delle
sostanze emesse ed altri squilibri collegabili, e’ possibile tamponare o
bloccare l’insorgenza di una probabile patologia neurodegenerativa in
condizioni di totale asintomaticita’, quando i danni sono minimi e la qualita’
della vita del paziente ancora massima.
 La diapositiva seguente mostra come solo una diagnosi molto precoce consente
di ottenere risultati utili in patologie neurodegenerative. Quando oggi viene
fatta la diagnosi, una notevole percentuale di neuroni coinvolti e’ gia’ andata
perduta (dal 60 all’80%) e le possibilita’ di recupero sono praticamente nulle.
 Con la diagnosi ultra-precoce, il blocco della patologia puo’ arrivare ad essere
anche totale e definitivo.
 UNA DIAGNOSI ULTRA-PRECOCE PUO’ ESSERE FATTA SOLAMENTE SE SI E’ IN
GRADO DI CONTROLLARE I PROCESSI PATOLOGICI ATTIVI NELLE SINGOLE
AREE CEREBRALI
LA CLINICA NON E’ SPESSO IN GRADO DI DEFINIRE L’EFFICACIA DI UN FARMACO
NELLE MALATTIE NEURODEGENERATIVE
 Il danneggiamento dell’mtDNA ad opera di processi ossidativi e nitrosilanti con
formazione di radicali ossidrilici (OH.), porta ad una progressiva perdita dei
mitocondri con conseguente abbassamento della soglia di eccitotossicità a
causa della riduzione della produzione di ATP. Livelli ancora fisiologici di
glutammato accumulati all’esterno delle membrane neuronali, diventano
quindi sufficienti a portare il neurone progressivamente ad una morte per
necrosi. Il degrado clinico continua quindi anche dopo il blocco dei processi
biochimici attivi da parte di una ipotetica terapia efficace, fino alla perdita
completa dei neuroni con mtDNA danneggiato, per poi raggiungere
l’andamento fisiologico di base. Questo meccanismo impedisce una seria
valutazione di una molecola terapeutica per via clinica in tempi medi (un
anno).
 IL CONTROLLO IMMEDIATO DEI PROCESSI PATOLOGICI ATTIVI IN AREA
CEREBRALE A VALLE DELLA SOMMINISTRAZIONE DI UN FARMACO, E’
QUINDI INDISPENSABILE PER DETERMINARNE L’EFFICACIA
NECESSITA’ DI UNA DIAGNOSI PRECOCE
 E’ ampiamente dimostrato in letteratura che farmaci di varia natura in
grado di tamponare i processi degenerativi in una fase molto iniziale,
non portano effetti terapeutici significativi se somministrati in una fase
avanzata della patologia
 La somministrazione di farmaci ipoteticamente in grado di bloccare
tutti i processi degenerativi, al momento di una diagnosi tardiva NON
fermano il declino clinico, a causa del meccanismo già esposto, che
continua a far morire i neuroni i cui mitocondri siano stati danneggiati
dai processi ossidativi pregressi.
 Da quanto sopra detto scaturisce l’esigenza assoluta di una diagnosi
precoce, la più vicina possibile nel tempo all’evento scatenante, col
paziente ancora del tutto asintomatico, per bloccare
contemporaneamente TUTTI i processi degenerativi attivi, nonché il
meccanismo di base, tipicamente un trauma psichico, che ha attivato la
patologia.
 Si tratta dunque di individuare sia i neuroni sempre attivi a causa del
trauma somatizzato, sia i singoli processi degenerativi (ossidanti,
glicosilanti, infiammatori, etc.) per intervenire adeguatamente.
I LIMITI ODIERNI DELLA DIAGNOSI PRECOCE:
Da quanto già esposto subentra l’esigenza di una diagnosi
precoce rispetto ai segni clinici, ma fino ad ora abbiamo
avuto grandi limiti nella sua realizzazione:
 La barriera emato-encefalica impedisce di impiegare
metodi analitici convenzionali (sangue ed urine) per
diagnosticare processi degenerativi cerebro-spinali
 Le tecniche di IMAGING rivelano solamente il danno già
consolidato
 La spettrometria di risonanza (H/P-MRS) e la PET non
consentono screening di massa ed hanno comunque grossi
limiti nella identificazione di molecole oltre ad un elevato
costo
LA DIAGNOSI PRECOCE IDEALE
DEVE ESSERE PERTANTO:
Non invasiva
Semplice nell’attuazione
Veloce nell’esecuzione
Affidabile nei risultati
Di costo molto basso
Adatta a screening di massa
Completa nella diagnosi
Molto precoce rispetto ai segni clinici
LA RISPOSTA AL PROBLEMA E’ LA METODICA
DIAGNOSTICA
BIO-EXPLORER
unica a poter esplorare le singole aree cerebro-spinali a
livello molecolare senza invadere e con grande
sensibilità.
La metodica diagnostica che viene presentata sfrutta
principi di fisica quantistica applicati alla biologia che
vengono molto sinteticamente richiamati nelle
schermate seguenti per comodità del lettore.
LE BASI DELLA Q.E.D.
 Il prof. Preparata † (dip. Fisica Univ. Milano) ed il prof. Del giudice (INFN
Milano), insieme ad altri ricercatori, hanno portato ad una nuova visione della
materia condensata e della materia vivente in particolare, pubblicate nel libro:
QED coherence in matter – World Scientific 1995, auspicando una maggiore
collaborazione fra fisici quantistici, biologi e medici per una nuova visione
olistica della vita.
 Dobbiamo prendere in maggiore considerazione la nuova fisica dell’acqua, la
coerenza nelle cellule e l’interazione dei campi ultra-deboli con i sistemi ionici
delle cellule stesse.
 Vi e’ una profondissima interelazione fra ogni elemento fisico (campoparticella) che costituisce la realta’ creata: la realta’ e’ costituita da un numero
pressoche’ infinito di campi-particelle che la coerenza elettrodinamica
concretizza sul piano fisico.
 Tutto fa parte di una unica unita’ e noi lo parcellizziamo con la scelta di
osservarlo in una certa maniera. La materia ed il campo sono gli stessi in tutto
l’universo.
 I campi quantistici che descrivono la realta’ fisica in una forma unitaria, in cui
pezzi diversi vengono correlati in maniera definita e coerente con altri pezzi di
tempo e di spazio.
 La QED ha a che fare con l’interazione fra campi di materia e campi elettromagnetici su
certe frequenze con certe relazioni di fase. Il campo elettromagnetico non viene
proiettato al di fuori del sistema, ma resta intrappolato nel sistema atomico,
garantendone un’evoluzione coerente. Esso è il collante degli individui e sistemi atomici.
 Il campo elettromagnetico intrappolato ha un compagno inseparabile: il potenziale
vettore (che influenza la fase di un sistema coerente) e si estende ampiamente fuori del
dominio di coerenza senza trasportare energia, ma solo informazione, modificando la
fase dei sistemi coerenti raggiunti.
 La nuova fisica dell’acqua: l’acqua si organizza in domini coerenti da decine di micron
nei quali milioni di molecole oscillano in fase col campo elettromagnetico coerente,
circondati da isole di liquido incoerente con le caratteristiche dell’attuale modello
dell’acqua.
 La protezione alla fase coerente delle molecole all’interno del dominio è data da un guscio
di legami idrogeno che consente all’entropia di esere zero all’interno del dominio stesso.
 La parte coerente dell’acqua genera strutture magnetiche capaci di interagire con
segnali elettromagnetici deboli ed immagazzinare le informazioni che trasportano;
 Nella parte incoerente, che ne consente la plasticita’, si trascina il sistema di ioni, la cui
importanza nel sistema energetico cellulare e’ universalmente riconosciuta.
 La coerenza nei tessuti cellulari: le leggi della CQED hanno importanti conseguenze
nella biologia molecolare e nella medicina. Le sferule coerenti hanno dimensioni
prossime a quelle di una cellula di medie dimensioni ed un tessuto cellulare ordinato
dipende da attrazioni interattive il cui meccanismo e’ quello delle sferule. Qualora una
molecola oscilli con una frequenza prossima a quella del campo del dominio di coerenza,
si ottiene una potente interazione col dominio stesso.
 Il DNA: non si comporta solamente come gestore programmato delle attivita’ cellulari,
ma anche come emettitore elettromagnetico per il controllo dei processi cellulari, con
emissioni di frequenze audio e sub-audio per attivita’ di traslocazione e rotazione, subultravioletto ad infrarosso per gli stati oscillatori, frequenze nel visibile per l’attivazione
degli stati elettronici. (F.A. Popp - 1981)
 Gli ioni dissolti in uno strato di confine fra le membrane ed i domini coerenti dell’acqua
(spesso circa 80 angstrom), si muovono con attrito zero, potendo cosi’ interagire con
campi magnetici extra-deboli.
 Possiamo dire per concludere, che la materia vivente non può essere ridotta
solamente alle proprie componenti molecolari, ma deve essere concepita come
molecole oscillanti in sintonia con un campo elettromagnetico confinato
all’interno di un dominio di coerenza. Il campo elettromagnetico che può essere
generato da domini di coerenza della dimensione di centinaia di angstrom, permette di
trasmettere un messaggio (elettromagnetico) proveniente dalle molecole, che consente
loro una reciproca attrazione di lungo raggio, purché lo spettro dell’emissione sia
identico.
Il campo emesso da più molecole co-risonanti sarà caratterizzato da
frequenze che co-risoneranno con le altre molecole adiacenti, poi con raggruppamenti
delle stesse, che interverranno nel processo biochimico e così di seguito. Il fatto che
piccole modificazioni della struttura molecolare portino ad un cambiamento dello
spettro elettromagnetico emesso e quindi delle condizioni di risonanza, spiega come
anche minimi cambiamenti (aggiunta o perdita di atomi, sostituzione di ioni, etc),
modifichino radicalmente la funzionalità della molecola interessata.
 Le molecole d’acqua, nel corpo umano in proporzione enormemente superiore alle
molecole di altra natura, ad esempio le proteine, hanno dunque il compito di
trasmettere informazioni al “territorio” circostante e, probabilmente, anche
amplificarle.
[I] E. Del Giudice, e. Preparata, 1994 Journal of Biological Physics. vol 20 p 105
 Nel mondo della fisica quantistica, il “campo” è costituito da grandezze che non sempre
hanno valori ben definiti, ma delle quali non possiamo comunque indicarne il valore
contemporaneamente.
Se infatti fissiamo l’intensità (determinando il numero dei
quanti), avremo un campo caratterizzato da oscillazioni incoerenti: la luce;
definendo la fase, non potremo contare i quanti, ma le particelle avranno oscillazioni
perfettamente sincronizzate in fase ed otterremo la materia.
Queste due condizioni
di una stessa realtà (energetica e materiale), si scambiano informazioni mediante
emissioni elettromagnetiche. Lo scambio avviene in tutte le possibili direzioni, fra
elementi omogenei, siano essi raggruppamenti cellulari od organi, capaci quindi di
ricevere e decodificare il segnale trasmesso di bassissimo livello. Abbiamo comunque a
che fare con un sistema aperto mantenuto stabile da molteplici processi di regolazione
che generano un flusso continuo di segnali e.M. Attinenti tutte le attività cellulari,
dall’afflusso di nutrienti all’equilibrio antiossidanti-ossidanti, dalla produzione di atp
alla regolazione del ph, etc.[I]

[i] Adey W. Ross – The cellular microenvironmental and signalling through cell
membranes. Alan R Liss Inc. 1988
LA SCIENZA E L’INFORMAZIONE NEL CORPO
Scrive Candace B. Pert, neuroscienziata dell’NIH, candidata nel passato al
premio Nobel, nel suo libro Molecole di Emozioni :
“Con la nuova concezione della scienza delle informazioni, cominciavo a
vedere sotto una nuova luce la mia teoria che i neuropeptidi ed i loro
recettori siano le basi biochimiche delle emozioni. Le emozioni sono il
contenuto informativo che viene trasmesso nella rete psicosomatica in
un processo al quale partecipano vari sistemi, organi e cellule del corpo
umano………
Le informazioni, ecco la tessera mancante che ci consente di separare la
scissione fra corpo e mente della concezione cartesiana, perché le
informazioni, per definizione, non appartengono ne al corpo ne alla
mente, anche se riguardano entrambi. Dobbiamo accettare il fatto che
occupano un ambito del tutto nuovo, che si potrebbe definire
“inforegno” e che la scienza deve ancora esplorare.
La teoria dell’informazione ci consente di sfuggire alla trappola del
riduzionismo e dei suoi dogmi: positivismo, determinismo e
oggettività.
 IL BIO-EXPLORER
E’ UNO STRUMENTO NON INVASIVO
PROGETTATO PER ESPLORARE A LIVELLO
MOLECOLARE CON GRANDE SENSIBILITA’ ED
AFFIDABILITA’ AREE CEREBRO-SPINALI.
 PUO’ RILEVARE IN AREE CEREBRALI IL LIVELLO
RELATIVO DI ESPRESSIONE PATOLOGICA DI
NEUROTRASMETTITORI, NEUROPEPTIDI,
CORTICOSTEROIDI,
 MA ANCHE MARKERS DI PROCESSI OSSIDATIVI,
INFIAMMATORI, ESPRESSIONE PATOLOGICA DI
PROTEINE, FATTORI DI CRESCITA, METALLI, ETC.
LE SEI COMPONENTI CHE COMPONGONO IL BIO-EXPLORER
Vettori di trasporto
delle
Informazioni
(Meridiani)
Correlazione simbolica fra Area Cerebrale
ed Organo Periferico
Markers biochimici
dei processi
patologici
Correlazione fra i Neuropeptidi
e le singole Componenti Emozionali
Aspetti Biofisici
Integrazione delle
Componenti e
progettazione del
Bio-Explorer
R.G. HAMER
C.B. PERT
C. PRIBRAM
Organizzazione olografica
del cervello
F. CASTRICA
BIOCHIMICA
MEDIC. CINESE
La metodica diagnostica Bio-Explorer consente di effettuare:
Indagini molecolari sia nelle aree cerebro-spinali e sistema nervoso
addominale, sia negli organi interni, per individuare in dettaglio:
 processi ossidativi, glicosilanti ed infiammatori
 espressione di:
 proteine legate a stati patologici ed altri markers specifici di
patologia
 fattori di crescita
 neurotrasmettitori, neuropeptidi e corticosteroidi
 processi infettivi in corso
 presenza di metalli e sostanze chimiche xenobiotiche
 Il controllo accurato dell’attività del sistema immunitario sia in ambito
sistema nervoso centrale, sia organi interni
 Diagnosi in condizioni di asintomaticità di processi patologici attivi
che possono portare a sviluppo di malattie neurodegenerative ed altre
patologie
 Controllo dell’efficacia della terapia prima della somministrazione,
TECNICA DI ACQUISIZIONE DEI DATI
 Acquisizione del dato in modo totalmente passivo
 Validazione del dato con controllo della varianza su un gruppo di




campioni, con precisione impostabile fra l’1 ed il 10%;
Compensazione automatica del valore misurato in funzione della
spinta esercitata sul puntale sul punto di test, con indicazione del
fuori-limite;
Elettrodi in lega speciale argento-cloruro d’argento per evitare la
formazione di potenziali spuri dovuti al pH della pelle;
Lettura degli standard molecolari con un lettore ottico per la massima
rapidità e flessibilità di impiego ed eliminazione degli errori di lettura;
Costruzione in tempo reale di un istogramma indicante il livello di
ampiezza relativo di ciascuna molecola in ogni area del corpo indagata.
Compensazione dell’errore dovuto alla pressione esercitata sulla punta della sonda: linea rossa =
andamento della corrente misurata, stabile al variare della pressione esercitata (linea azzurra)
A Bioelectrical Sensor for the Detection
of Small Biological Currents.
G. Fabbri1, C. Boccaletti1, A. J. Marques Cardoso2, F.Castrica3
1
Department of Electrical Engineering
“Sapienza” University of Rome, Rome, Italy
2
Department of Electrical and Computer Engineering
University of Coimbra, FCTUC/IT, Coimbra, Portugal
3
Biophysics Research srl, Rome, Italy
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Abstract
A novel instrumentation system has been designed for the correct detection of small dc currents emitted by
characteristics points of the human skin using a non invasive probe. The probe presents an integrated pressure
compensation system based on a force sensor allowing to obtain reliable and repeatable measures that are
virtually insensitive to pressure fluctuations. The current acquisition circuit and the pressure compensation
system are illustrated together with experimental results.
Keywords: Biosensors, Non-invasive measurements, Biopotential Electrodes, Bioelectrical Currents, Small
Localized Biosources.
1
Introduction
The objective of this work was to design and build a
non-invasive probe and an amplifier for biopotential
recording from characteristic points located on the
body surface, considered here as small localized biosources (SLB). This non-invasive sensor aims to
obtain its information without a physical penetration
of the skin. To eliminate the possibility that the
operator may influence the testing process through
unconscious variations in pressure, the probe has an
integrated pressure compensation system based on a
force sensor. This system allows the operator to push
the electrode of the probe on the measure point to a
well defined and repetitive pressure obtaining reliable
and repeatable measurements. These are virtually
insensitive to fluctuations in pressure over a wide
range of values and operating at all time under
specified conditions. The probe can be used to detect
small dc currents emitted by points of the human skin.
The specific points of interest (acupuncture points)
are described in literature as being one millimeter in
diameter and their electrical characteristics have been
extensively studied since the 1950s to establish their
existence by scientific methods [1]-[4]. To date, the
bioelectric properties of acupuncture points are not
clearly understood but they are frequently described
as having distinct electrical properties. [5]-[7]. These
properties include increased conductance, reduced
impedance and resistance, increased capacitance, and
elevated electrical potential compared to adjacent
points [8]-[9]. This assertion has been used as a
means to localize and analyze acupuncture points for
diagnostic purposes [10]. Yet, the electrical
characterization of acupuncture points is associated
with important technical issues that are often
overlooked. Electrode polarizability, stratum corneum
impedance, presence of sweat glands, choice of
contact medium, electrode geometry, and other factors
contribute to the final electrodermal reading and may
cause doubts about the validity of electrodiagnostic
devices [11].
2
Generality on Bioelectrical
Sensors
Electrical signals produced by various bodily
activities are commonly used in monitoring and
diagnosis [12]. Measured signals are generally
compared with normal reference signals and
variations in signals can be useful to provide accurate
diagnosis. The most common devices include the
electrocardiography (ECG) – electrical activity of
different sections of the heart, the
electroencephalography (EEG) – electrical activity of
the brain and the electromyography (EMG) –
electrical activity of the muscles. In general
biomedical sensors take signals representing
biomedical variables and convert them into what is
usually an electrical signal. As such, the biomedical
sensor serves as the interface between a biologic and
an electronic system and must function in such a way
as to not adversely affect either of these systems. In
considering biomedical sensors, it is necessary to
consider both sides of the interface: the biologic and
the electronic, since both biologic and electronic
DEFINIZIONE TEMPORALE DEGLI EVENTI
In ciascuna area cerebro-spinale è indicato il tempo trascorso dal momento
della somatizzazione dell’evento indicato (attivazione neuronale)
IL METODO BIO-EXPLORER
 Per la rivelazione delle molecole markers nelle varie aree
dell’organismo interessate ai processi neurodegenerativi e patologie
sistemiche, si è utilizzata un’applicazione della Quantum Electro
Dynamics in medicina (QED), ampiamente studiata dalla fisica
quantistica, che prevede la misurazione delle variazioni delle emissioni
di corrente elettrica in determinati punti sensibili dell’organismo
umano che si comportano come “finestre” aperte sulle strutture
biologiche da controllare, quando dette strutture sono stimolate dai
campi magnetici eccitatori emessi da molecole campioni esterne.
 E’ ben noto che ogni sostanza è caratterizzata da un suo proprio spettro
elettromagnetico, composto dall’insieme delle singole frequenze di
oscillazione che lo costituiscono. Lo spettro di diverse sostanze,
nonché enzimi, membrane cellulari, acidi nucleici, ecc., creano
patterns complessi di segnali elettromagnetici che avvolgono l’essere
vivente, costituendo una rete informativa di primaria importanza atta
a controllare il metabolismo delle singole cellule e degli organi.
 Il livello di trasferimento delle informazioni entro le cellule o fra
cellule dipende dalla “coerenza” del segnale e dal grado di “risonanza”
con gli elementi interessati delle cellule.
 Ogni livello della gerarchia organizzativa dell’organismo possiede uno
spettro caratteristico di emissioni elettromagnetiche endogene.
Interazioni per risonanza di livello o inter-livello, sono ovviamente
necessarie per mantenere un regime omeostatico, correlando fra loro i
vari processi. Una perturbazione generata a qualsiasi livello,
provocherà quindi una ripercussione in tutti gli altri livelli a causa delle
interazioni fra gli spettri emessi e ricevuti.
 Nel caso specifico della nostra metodica, l’irradiazione
elettromagnetica del marcatore esterno, potenziata con tecniche di
dinamizzazione che ne esaltano la capacità informativa, accostato al
corpo del paziente, creerà una perturbazione che sarà avvertita in tutti i
livelli dell’organismo ed evidenziata nelle “finestre” di osservazione”
presso le quali le modificazioni energetiche sono convertite in una
esaltazione o riduzione della corrente continua emessa dal punto
terminatore della fascia magnetica passante per l’organo indagato.
 Perché il meccanismo di risonanza si manifesti, è peraltro necessario
che gli spettri interagenti siano identici. Questa prerogativa consente la
discriminazione di un numero elevatissimo di sostanze, purché sia
disponibile un campione eccitatore debitamente trattato quale
emettitore di stimolo. A parità di intensità del campo emesso dal
campione esterno, la variazione di corrente sul punto di controllo sarà
proporzionata al prodotto del processo di risonanza, legato alla
quantità della sostanza endogena presente. Se il campione esterno
emette su uno spettro diverso da quello presente nel dominio dell’area
da controllare, non vi sarà alcuna reazione.
 Considerando che la corrente emessa dai punti di agopuntura impiegati
quali finestra di osservazione in soggetti sani con condizioni
omeostatiche nominali, è di norma circa 300-400 nA, se lo spettro
emesso dal campione esterno interagisce con un dominio di coerenza
avente lo stesso spettro, la sinergia creata dalla risonanza provocherà
una variazione delle regolazioni omeostatiche con conseguente
variazione proporzionata della corrente. In casi estremi si possono
raggiungere valori di oltre 3.000 nA.
IL MECCANISMO INFORMATIVO MAGNETICO
 Il corpo umano e’ caratterizzato da una serie di percorsi ibridi, costituiti da un
continuum di cristalli liquidi allineati nel collagene del tessuto connettivo del
corpo con i suoi strati di molecole d’acqua, che lo percorrono
longitudinalmente e trasversalmente, raccordate con terminazioni nervose
originate in specifiche aree cerebrali [i meridiani ]
 Le fasce trasportano il campo informativo emesso da ciascuna sostanza
presente lungo il percorso, informando cosi’ tutti gli elementi biologici
interessati della presenza di quella sostanza lungo la fascia magnetica.
 In altri termini, si ha la simulazione della presenza della specifica sostanza
nelle cellule presenti lungo il percorso, che saranno in grado di reagire se dotate
di recettori per lo specifico legante simulato.
 Le fasce terminano su punti caratteristici degli arti superiori ed inferiori,
caratterizzati da una emissione di corrente continua proporzionata al livello
omeostatico delle cellule di tutta la fascia. Le interazioni dei markers esterni
porteranno ad una variazione della corrente emessa proporzionata al nuovo
valore di regolazione omeostatica legato alla quantita’ della sostanza indagata
realmente presente nelle cellule del fascio.
 La presenza di un campo emesso da un marcatore esterno accostato al punto
terminale del fascio, porta quindi alle stesse variazioni di corrente che si
sarebbero avute se la sostanza fosse stata endogena.
CORRELAZIONE FRA AREE CEREBRALI E PUNTI DI
MISURA
 LE DIAPOSITIVE CHE SEGUONO MOSTRANO LE CORRELAZIONI
ESISTENTI FRA ALCUNE AREE CEREBRALI ED I
CORRISPONDENTI PUNTI DI MISURA (AGOPUNTURA),
OTTENUTE MEDIANTE fMRI (FUNCTIONAL MAGNETIC
RESONANCE IMAGING) ED rTMS (REPETITIVE TRANSCRANIAL
MAGNETIC STIMULATION).
 ULTERIORI INDAGINI DI CORRELAZIONE PER LA DEFINIZIONE
DEI CONFINI PRECISI DI CIASCUNA AREA CEREBROSPINALE
SONO IN CORSO.
VALIDAZIONE DEL CORTICALE MOTORIO
 Per la validazione preliminare di questo punto, è stata usata la rTMS
(repetitive Transcranial Magnetic Stimulation): una sonda posta sulla
parte superiore del cranio di un volontario in corrispondenza del
corticale motorio, ha emesso una serie di impulsi magnetici ad alta
intensità, rilevati da un elettromiografo su un dito di una mano.
 Prima di iniziare la stimolazione, si è verificata la situazione dei
neurotrasmettitori sul punto corrisponde al corticale motorio. Nessun
neurotrasmettitore libero risulta presente (vedi istogramma seguente
basale)
 Al termine della stimolazione si è ripetuta la verifica dei
neurotrasmettitori sullo stesso punto: il risultato è riportato nel
secondo istogramma seguente. Il risultato è in perfetto accordo con
quanto riportato in letteratura e convalida il punto di misura usato.
Basale
Corteccia motoria-Piede Destro
GLU
Acetilcolina
Glicina
Cortisolo
GABA
Serotonina
Adrenalina
Noradrenalina
Dopamina
Variazione % corrente di base nA
PZ-1 65a
100%
80%
60%
40%
20%
0%
-20%
-40%
PZ-1 65
100%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
Dopo stimolazione con rTMS a 5Hz
Corteccia motoria-Piede Destro
Cortisolo
Adrenalina
Dopamina
Acetilcolina
GABA
0%
GLU
Variazione % corrente di base nA
90%
IMPIEGO DEI MARCATORI
 La misura delle correnti nei punti terminatori delle singole fasce magnetiche
(meridiani), ci permette di valutare quale sia il livello dei meccanismi di
regolazione (omeostasi), riconducibili all’organo presente lungo il percorso
della fascia magnetica
 Possiamo stimolare i raggruppamenti cellulari percorsi dalla singola fascia con
l’emissione magnetica di una sostanza marker portata in prossimita’ del
terminatore della fascia: se la sostanza e’ presente libera nelle cellule, avremo
un meccanismo di risonanza che esalta l’effetto della sua presenza manifestato
da un incremento della corrente fornita dal punto terminatore della fascia
magnetica. Se la molecola non e’ presente, otterremo una reazione
proporzionata alla sua tipologia: neutra, se innocua, negativa se sentita come
tossica.
 Conoscendo la correlazione fra le fasce magnetiche, i loro punti terminatori di
misura e gli organi cerebro-spinali collegati, potremo dunque analizzare una
vasta gamma di molecole markers presenti libere in ciascuna di queste aree,
semplicemente ripetendo le misure con un nuovo marker ogni volta.
L’istogramma delle correnti ottenute confrontate coi valori di base, ci fornira’ la
situazione dei metaboliti presenti e la loro quantita’ relativa.
AREE CEREBRO-SPINALI
La metodica bio-explorer consente di esplorare le seguenti aree cerebrospinali:



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


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









AREA DEL SIMPATICO
AREA DEL PARASIMPATICO
CERVELLO ADDOMINALE
CORPO CALLOSO
CORTECCIA FRONTALE
CORTECCIA PREFRONTALE
CORTECCIA TEMPORALE
CORTECCIA PARIETALE
CORTECCIA OCCIPITALE
CORTECCIA MOTORIA
CORTECCIA SENS. TATTILE
EPIFISI
IPOFISI
IPOTALAMO
IPPOCAMPO
MENINGI
MIDOLLO SPINALE
NUCLEI DELLA BASE
TALAMO
TRONCO ENCEFALICO
 Ciascuna area distinta fra emisfero destro e sinistro, per un totale di 40
locazioni diverse.
RICONOSCIMENTO DELLE SINGOLE PATOLOGIE
 Ciascuna patologia è caratterizzata da una serie di processi




attivi che la contraddistinguono, localizzati nelle aree sedi
della patologia
Conoscendo l’espressione biochimica dei marcatori stabili
che si formano, indicati nella letteratura post mortem, è
possibile identificare con chiarezza la malattia in atto.
I maggiori o minori livelli di alcuni di questi marcatori, ci
dirà altresì lo stadio di avanzamento della patologia,
nonché le sue possibili varianti.
Il grande anticipo nella manifestazione dei processi
biochimici rispetto ai segni clinici, ci consentirà di eseguire
diagnosi anche molto precoci, soddisfacendo in tal modo il
primo dei requisiti.
Le slides seguenti riepilogano i principali processi
degenerativi riscontrabili ed identificano i relativi
marcatori per il loro riconoscimento
PATOLOGIE ORGANICHE COMUNI
Ricordiamo che:
LA SPECIFICA AREA CEREBRALE E’ COLPITA IN FUNZIONE DEL
TIPO DI EVENTO VISSUTO
I NEUROPEPTIDI DEI VARI TIPI SONO ATTIVATI IN FUNZIONE
DELLE SINGOLE COMPONENTI EMOZIONALI
L’ORGANO INTERNO BERSAGLIO E’ LEGATO SIMBOLICAMENTE
AL TIPO DI REAZIONE EMOZIONALE
TEST SU ORGANI INTERNI- 1
Processi biochimici attivi
TEST SU ORGANI INTERNI – 2
Tumore in sviluppo
FATTORI DI DIFFERENZIAZIONE CELLULARE DEL PROF. PIERMARIO BIAVA
Selezione dei migliori fattori di differenziazione per il contrasto di tre tumori in sviluppo
PARKINSON – Stato dell’attivazione neuronale
Parkinson – Processi biochimici attivi nelle aree indagate
SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA – Stato dell’attivazione neuronale in
conseguenza della somatizzazione di traumi
SLA – Processi attivi nelle aree indicate
TUMORE AL POLMONE DX – Fase iniziale
TUMORE AL POLMONE – Stato dell’attivazione neuronale
Sclerosi Multipla con Frontale dx e Neuroni Spinali dx in fase di conflitto-lisi Non vi sono
quindi neuroni attivati nelle due aree indicate – Corticale Motorio in conflitto attivo:
neuroni attivati.
Sclerosi Multipla – Segue: Corticale Frontale dx e Neuroni Spinali dx con virus
attivati: stato di conflitto-lisi - 4^ Legge di Hamer
STUDIO ANDAMENTO DOPAMINA IN 12 ORE - PAZIENTE CON PARKINSON
R E PD - Tronco Encefalico Sx - TEST DOPAMINA 12H
350
300
Variazione % corrente di base nA
250
200
150
100
50
0
#8,14
#9,30
#10,30
#11,30
#12,30
#13,30
#14,30
#15,30
-50
-100
Orario misure
Dopamina
Neurotensin
#16,30
#17,30
#18,30
#19,30
#20,20
STUDIO ANDAMENTO DOPAMINA IN PAZIENTE CON PD
R E PD - Tronco Encefalico Dx - TEST DOPAMINA 12H
250
Variazione % corrente di base nA
200
150
100
50
0
#8,14
#9,30
#10,30
#11,30
#12,30
#13,30
#15,30
#14,30
-50
-100
Orario misure
Dopamina
Neurotensin
#16,30
#17,30
#18,30
#19,30
#20,20
STUDIO ANDAMENTO DOPAMINA IN PAZIENTE CON PD
RE - PD - Nuclei della Base Dx - TEST DOPAMINA 12H
200
Variazione % corrente di base nA
150
100
50
0
#8,14
#9,30
#10,30
#11,30
#12,30
#13,30
#14,30
#15,30
-50
-100
Orario misure
Dopamina
Neurotensin
#16,30
#17,30
#18,30
#19,30
#20,20
STUDIO ANDAMENTO DOPAMINA IN PAZIENTE CON PD
R E - PD - Nuclei della Base Sx - TEST DOPAMINA 12H
100
80
Variazione % corrente di base nA
60
40
20
0
#8,14
#9,30
#10,30
#11,30
#12,30
#13,30
#14,30
#15,30
-20
-40
-60
-80
Orario misure
Dopamina
Neurotensin
#16,30
#17,30
#18,30
#19,30
#20,20
Patologia del Cognitivo: attivazioni di neuroni per conflitto attivo su aree temporali e
frontali sx/dx. E’ indicato il tempo trascorso dall’attivazione del conflitto in ciascuna area
BIOPHYSICS RESEARCH srl
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