BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

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ASSOCIAZIONE CULTURALE
“ PerlaPERSONA ”
BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
PROFILO PROFESSIONALE DOCENTE
CCNL COMPARTO SCUOLA ART.27








Il profilo professionale dei docenti è costituito da
competenze disciplinari,
psicopedagogiche,
metodologico-didattiche,
organizzativo-relazionali
di ricerca,
documentazione
valutazione
tra loro correlate ed interagenti, che si sviluppano col
maturare dell'esperienza didattica, dell'attività di
studio e di sistematizzazione della pratica didattica.
PROFILO PROFESSIONALE DOCENTE
CCNL COMPARTO SCUOLA ART.27
I contenuti della prestazione professionale del
personale docente si definiscono nel quadro
degli obiettivi generali perseguiti dal sistema
nazionale di istruzione e nel rispetto degli indirizzi
delineati nel piano dell'offerta formativa della
scuola.
PERCHE’ PARLIAMO DI BES
perché c’è una NORMATIVA ben precisa :
UNESCO
2000 –Educazione per tutti entro il 2015
Direttiva - 27 dicembre 2012
Circolare n. 8 del 6 marzo 2013 -Indicazioni operative
Nota 1551 del 27 giugno 2013
MIUR - Circolare esplicativa del 22 novembre 2013
punto di arrivo ATTUALE di un PROCESSO di definizione
di norme in materia di inclusione
che viene da lontano
ASSOCIAZIONE CULTURALE " PerLaPERSONA "
• Art.3 e 34 della Costituzione
• La legge 517 del 1977 che ha determinato la progressiva
chiusura delle scuole speciali
• La legge 104 del 1992 – primo vero ed organico intervento per le
persone disabili
• Il DPR 8 marzo 1999,n. 275 , in relazione all’autonomia scolastica
– promozione successo formativo
• La legge 53 del 2003 – Riconoscimento della personalizzazione
dell’apprendimento
• Il D. Lgs. 59 / 2004 – Piani di studio personalizzati
• Il D. Lgs. 297 del 2004 – alunni in particolari condizioni
• La Convenzione dell’ONU per i diritti delle persone con disabilità
del 2006
• Le linee guida del MIUR sull’integrazione degli alunni disabili del
2009
• La legge 170 del 2010 – DSA; Linee Guida del 2011
• Le indicazioni nazionali per il curricolo del 2012
ASSOCIAZIONE CULTURALE " PerLaPERSONA
"
Il concetto chiave
è quello
della centralità della persona
passando gradualmente
Anni ’60 – metà anni 70: dalla esclusione all’inserimento
Metà anni ’70 – anni ’90: dall’inserimento all’integrazione
Post anni ’90: dall’integrazione all’inclusione
ASSOCIAZIONE CULTURALE " PerLaPERSONA "
ASSOCIAZIONE CULTURALE " PerLaPERSONA "
Il modello italiano di inclusione scolastica
è assunto a punto di riferimento in Europa
e non solo.
L’Italia è stata tra i primi paesi
a scegliere la via dell’integrazione
degli alunni con disabilità
in scuole e classi regolari e
oggi dell’inclusione



Nel 2000 la Commissione per l’educazione, la scienza e la
cultura dell’UNESCO riunitasi a DAKAR ha definito il
principio dell’Educazione per tutti (Education For All - EFA)
ponendolo come obiettivo dell’azione dei Governi, da
raggiungere entro il 2015…….obiettivo ben lontano
dall’essere centrato.
“Ogni persona – bambino, ragazzo e adulto – deve poter
fruire di opportunità educative specificamente
strutturate per incontrare i propri basilari bisogni di
educazione. “( The Dakar Framework for Action, Art.1).
è urgente “includere coloro che sono socialmente,
culturalmente ed economicamente esclusi.
Ciò richiede lo sviluppo … di approcci all’apprendimento
diversi, flessibili e innovativi e di contesti che
inducano al rispetto reciproco e alla fiducia” ………(punto 65).
ASSOCIAZIONE CULTURALE " PerLaPERSONA "


“L’educazione inclusiva è un processo continuo che
mira ad offrire educazione di qualità per tutti
rispettando diversità e differenti bisogni e
abilità, caratteristiche e aspettative educative
degli studenti e delle comunità, eliminando ogni
forma di discriminazione ”.
“ E’ quindi compito delle comunità educanti
individuare per ogni persona, in ciascuno
specifico momento della vita e nelle condizioni in
cui oggettivamente essa si trova, quali siano i
diritti educativi essenziali, elaborando le più
efficaci strategie per raggiungerli.
ASSOCIAZIONE CULTURALE " PerLaPERSONA "
DIRETTIVA e CIRCOLARI SUI BES
Propongono un
cambiamento


culturale, pedagogico e didattico
che porterà la scuola
ad operare alcune importanti ridefinizioni
strutturali interne e
ad avviarsi verso una dimensione più
autenticamente orientata ad
UNA DIDATTICA INCLUSIVA
ASSOCIAZIONE CULTURALE " PerLaPERSONA "
Definizione di BES
COSA SI INTENDE PER
BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE
BISOGNO
E’ tutto ciò che urge come necessario
per il mantenimento e la continuazione della vita
 non solo in senso materiale,
 ma anche in senso psicologico.
BISOGNO EDUCATIVO
E’ tutto ciò che urge come necessario
per la piena realizzazione della dignità della persona
 Non è innato,
 va continuamente ri-motivato,
 necessita di accompagnamento e di adattamento alle
varie situazioni
ASSOCIAZIONE CULTURALE " PerLaPERSONA "
Il Bisogno Educativo Speciale
è qualsiasi difficoltà evolutiva,
in ambito educativo e/o apprenditivo,
che si caratterizza in termini di
funzionamento problematico
come risultante dall’interrelazione reciproca
tra i sette ambiti della salute
secondo il modello ICF
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Non ci sono

da una parte bisogni educativi normali e

dall’altra bisogni educativi speciali
Tutti i bambini hanno Bisogni educativi normali
Quando diventano speciali
i bisogni educativi normali ?


quando il loro funzionamento diventa problematico
(non per l’insegnante ma per l’alunno)
quando diventa difficile dare un soddisfacimento , una
risposta adeguata
ASSOCIAZIONE CULTURALE " PerLaPERSONA "
Quando possiamo parlare di BES ?


Quando la problematicità si esprime e si caratterizza per
l'alunno, in termini di
Danno - ostacolo - stigma sociale,
indipendentemente dall’eziologia
Quando la problematicità necessita di
educazione speciale cioè


individualizzata
personalizzata
Dario Janes

Docente di Pedagogia Speciale e Didattica speciale / Scienze della Formazione Primaria / Bressanone / Università di Bolzano - Attualmente
insegna Pedagogia dell'Inclusione
ASSOCIAZIONE CULTURALE " PerLaPERSONA "
Il concetto di BES
non ha alcun fondamento clinico
perché non c’è in nessun manuale diagnostico
il concetto di BES :
(si trova quello di dislessia, ritardo mentale ecc. ma non di BES
I BES sono, quindi, una macrocategoria,
Non una categoria accanto alle altre
potremmo dire pedagogico – politica,
(nella sua accezione più nobile)
ASSOCIAZIONE CULTURALE " PerLaPERSONA "
)
Alla base
delle recenti disposizioni
in ordine ai BES
C’è
UN NUOVO CAMBIAMENTO CULTURALE
NUOVI PRESUPPOSTI DI PENSIERO
NUOVA VISIONE ANTROPOLOGICA
CONCETTO
DI GIUSTIZIA
ASSOCIAZIONE CULTURALE " PerLaPERSONA
ASSOCIAZIONE CULTURALE " PerLaPERSONA "
CONCETTO DI GIUSTIZIA
E’ il principio antico dell’ unicuique suum
di Eneo Domizio ULPIANO ( Giurista - II secolo d.C )
I LIBRO ‘’REGULARUM ‘’
‘’Iustitia est constans et perpetua voluntas ius suum cuique
tribuendi . Iuris praecepta sunt haec : honeste vivere
alterum non laedere, suum cuique tribuere’’
La giustizia consiste nella costante e perpetua volontà di
attribuire a ciascuno il suo diritto. Le regole del diritto
sono queste : vivere onestamente, non recare danno ad
altri, attribuire a ciascuno il suo.
ASSOCIAZIONE CULTURALE " PerLaPERSONA "
CONCETTO DI GIUSTIZIA

Lo ribadisce S.
sec. quando dice
morale ( dunque
….si attribuisce
dovuto.
Tommaso d’Aquino nel XIII °
che la giustizia è un abito
una virtù ) secondo il quale
a ciascuno quello che a lui è
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nella stessa linea della Scuola
di Barbiana di
Don Milani,
‘’far parti uguali tra disuguali è una ingiustizia ‘’
perché GIUSTIZIA E’
DARE A CIASCUNO
QUELLO DI CUI HA BISOGNO
ASSOCIAZIONE CULTURALE " PerLaPERSONA
Principio di equità
1 - EQUITA’ NELLA LETTURA DEI BISOGNI EDUCATIVI
SPECIALI
Le CIRCOLARI e la DIRETTIVA



permettono alla Scuola di fare un passo avanti verso
l’equità nella lettura dei bisogni
rendono giustizia a tutti i bisogni educativi speciali
non ne privilegiano alcuni a scapito di altri, come se ci
fossero due categorie :


una di serie A ( quelle cliniche con certificazione- vedi Legge
104 disabilità( insegnante di sostegno) – Legge 170 disturbo
( misure dispensative e compensative ) e
una di serie B ( quelle rilevate con “ fondate considerazioni
pedagogiche – didattiche”: disturbo di linguaggio, difficoltà
familiari , svantaggio sociale e culturale ecc.
ASSOCIAZIONE CULTURALE " PerLaPERSONA "
OGGI C’E’ BISOGNO DI


Di politiche eque di riconoscimento dei reali bisogni
degli alunni, al di là delle etichette diagnostiche
Può darsi infatti che un alunno con una situazione
sociale e culturale disastrosa
abbia un funzionamento reale ben più compromesso
 sia bisognoso di interventi più urgenti
rispetto al funzionamento reale di un alunno con disabilità


Non è giusto che l’alunno con una situazione sociale e
culturale disastrosa, in assenza di una legislazione
specifica,non venga tutelato analogamente al suo
compagno con una sindrome di disabilità.
Questo non è equo.
ASSOCIAZIONE CULTURALE " PerLaPERSONA "
Rischio
della deriva
specialistica
ASSOCIAZIONE CULTURALE " PerLaPERSONA "
Il principio precedente era che gli alunni che presentano
un problema dovevano avere una diagnosi e di
conseguenza specialisti, riducendo per molti versi gli
spazi di azione e le responsabilità del docente
curricolare.
Queste Circolari e questa Direttiva
ristabiliscono un equilibrio secondo il quale
 gli insegnanti devono essere insegnanti di tutti e
 non c’è bisogno della diagnosi per capire che l’alunno ha
dei bisogni particolari.
Non è più pensabile che la nostra scuola possa rispondere
a una sempre più ampia espressione di bisogni
solo con diagnosi e specialisti

ASSOCIAZIONE CULTURALE " PerLaPERSONA "
Queste Circolari e questa Direttiva


cercano di affrancarsi dal dominio culturale
del modello medico-clinico tradizionale che
riconosce e legittima in via prioritaria
i bisogni "su base organica" ,
dove contano solamente le variabili
biostrutturali e non il modello e la visione
antropologica dell’OMS ( ICF )
intendono sciogliere quel nefasto legame che
si è andato sempre più creando tra
certificazione medica e intervento educativo
ASSOCIAZIONE CULTURALE " PerLaPERSONA "
Il paradigma della legge 104 …..

impone la trafila del verbale di accertamento,

a cui fa seguito una diagnosi funzionale,

un profilo dinamico funzionale e,

finalmente, il PEI : un protocollo certamente lungo
La legge 170 per i DSA

impone la certificazione rilasciata dalle strutture pubbliche o
accreditate (In alcune regioni il certificato viene rilasciato dopo
due anni )
L’intervento didattico
non può aspettare
i tempi burocratici della certificazione
ma deve partire subito
dalla percezione pedagogica dell’insegnante
ASSOCIAZIONE CULTURALE " PerLaPERSONA "
MODELLO
ICF
Organizzazione Mondiale
Sanità
ASSOCIAZIONE CULTURALE " PerLaPERSONA "
della
Il funzionamento umano non è da riferire
unicamente a funzioni fisiche e corporee,
ma secondo la visione ICF,
deve fare riferimento anche
al contesto familiare, sociale , ambientale
cioè ad una
visione antropologica bio-socio-ambientale
DOMANDA:
Ma se il corpo funziona bene,
se non è ammalato,
si può dire che la persona ha buona salute,
vive una situazione di benessere?


Secondo l’OMS , l’Organizzazione Mondiale della
Sanità, la salute non è assenza di malattia, ma
benessere bio-psico - sociale, piena realizzazione
del proprio potenziale.
Questo chiama fortemente in causa dimensioni
sociali, culturali, economiche, religiose, ecc. che non
sono bio-strutturali.
ASSOCIAZIONE CULTURALE " PerLaPERSONA "
IL MODELLO ICF
Il modello ICF , bio-psico-sociale,
ci obbliga a considerare
la globalità e la complessità
dei funzionamenti delle persone
e non solo gli aspetti bio-strutturali.
Accanto all'approccio medico ci
dovrebbe essere un serio contributo
pedagogico - didattico
ASSOCIAZIONE CULTURALE " PerLaPERSONA "
La struttura concettuale dell’ICF
parla di salute e di funzionamento IN TERMINI GLOBALI ,
quindi non solo di disabilità o di varie patologie.
Secondo l’O.M.S.


la salute di una persona non dipende dall’assenza di malattie ,
ma è la risultante globale delle reciproche influenze tra
i sette fattori considerati :
1.
CONDIZIONI FISICHE
2.
FUNZIONI CORPOREE
3.
STRUTTURE CORPOREE
4.
ATTIVITA’ PERSONALI
5.
PARTECIPAZIONE SOCIALE
6.
FATTORI CONTESTUALI AMBIENTALI
7.
FATTORI CONTESTUALI PERSONALI
Dunque va letta e compresa in modo globale, sistemico e complesso.
Il rilevamento dei BES dovrebbe essere fatto seguendo il modello ICF
ASSOCIAZIONE CULTURALE " PerLaPERSONA "
ASSOCIAZIONE CULTURALE " PerLaPERSONA "
ASSOCIAZIONE CULTURALE " PerLaPERSONA
C
E
R
T
I
F
I
C
A
Z
I
O
N
I
INPUT
BES
OUTPUT
CONSIGLIO
DI CLASSE
DOWN
ALUNNO H
( 104/92)
PERCORSI
OBBLIGATI
PEI
PDP
FORMALIZZATI
ALUNNO DSA
( 170/2010
NO VALORE LEGALE
?
A DISCREZIONE
DEL C.D.C.
Alunno
ADHA
D
I
A
G
N
O
S
I
Individualizzare e
personalizzare la didattica
PDP
FORMALIZZATO
Problemi
comportamentali
Normali
difficoltà
’sulla base di
fondate
considerazioni
psicopedagogi
che e
didattiche
ASSOCIAZIONE CULTURALE "
PerLaPERSONA
Individualizzare
e personalizzare
in modo
informale

MACROAREA dei BES: Bisogni Educativi Speciali




COMPRENDE
Area della DISABILITA’ ( Legge 104/92): psicofisica,
sensoriale, motoria, autismo
Area dei DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI:
 Disturbi specifici dell’apprendimento ( Legge 170/2010 )
 disturbi specifici del linguaggio,
 disturbi della coordinazione motoria,
 disprassia,
 disturbo non verbale,
 disturbo dello spettro autistico lieve,
 A.D.H.D disturbo dell’attenzione e iperattività di tipo lieve,
 F.I.L. - funzionamento intellettivo limite,
 DOP disturbo oppositivo provocatorio
Area dello DISAGIO socio economico, linguistico, culturale,
disagio comportamentale relazionale, altre difficoltà ( malattie,
traumi, dipendenze )

DISABILITA’ ( Legge 104/92):


DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI:



Certificazione con valore legale
DSA: diagnosi con valore legale ( Legge 170\2010)
Gli altri : Diagnosi con valore clinico
DISAGIO


Segnalazione sulla base di elementi oggettivi
( es: segnalazione dei servizi sociali ecc. )
Fondate considerazioni pedagogiche
didattiche verbalizzate dal consiglio di classe
o team docenti

DISABILITA’( Legge 104/92):


PEI – Piano Educativo Individualizzato ( redatto dal
GLH ): gruppo di lavoro per l’handicap
DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI:

PDP – Piano Didattico Personalizzato ( redatto a
discrezione del Consiglio di classe o da team dei
docenti ) - GLI
in presenza di certificazione - diagnosi clinica o
 sulla base di fondate considerazioni pedagogiche e
didattiche


DISAGIO:

PDP ( redatto a discrezione del Consiglio di classe
o da team dei docenti )

con o in assenza di certificazione sanitaria

DISABILITA’( Legge 104/92):
Insegnante di sostegno
 Necessita di Strategie educative e didattiche
con percorsi differenziati

DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI:
 AREA DELLO SVANTAGGIO:

Non hanno insegnante di sostegno
 Necessitano di

 Percorsi
individualizzati – personalizzati
 Strategie educative e didattiche flessibili e con
percorsi condivisi
 Strumenti compensative e misure dispensative
 Valutazione personalizzata
Tutti gli studenti in difficoltà

con disabilità

con disturbi evolutivi specifici

con svantaggio socio-economico…….
hanno diritto

alla individualizzazione e alla personalizzazione dell’apprendimento
Gli alunni con DSA E BES all’adozione
delle misure previste dalla Legge n. 170/2010, qualora il Consiglio di
classe o il team dei docenti della scuola ne ravvisino e riscontrino la
necessità , ‘’sulla
base di fondate considerazioni
psicopedagogiche e didattiche ‘’
ASSOCIAZIONE CULTURALE " PerLaPERSONA "
L’ultima circolare
del 22 novembre 2013
ribadisce in modo inequivocabile
ASSOCIAZIONE CULTURALE " PerLaPERSONA
"
E’ compito doveroso
dei Consigli di classe o dei team dei docenti
indicare in quali altri casi
sia opportuna e necessaria
l'adozione di una personalizzazione della
didattica ed eventualmente di misure compensative
o dispensative, nella prospettiva di una presa in
carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni
ASSOCIAZIONE CULTURALE " PerLaPERSONA "
Attraverso la Direttiva e le Circolari sui BES si
affronta cosi :
• sia la situazione legata ai tempi di rilascio delle
certificazioni che finiscono col lasciare senza
tutele i ragazzi che ne avevano diritto
• sia la condizione precaria di quegli alunni che,
sprovvisti di certificazioni e diagnosi, versano
comunque in una situazione di evidente disagio
sociale, economico, linguistico
PROTOCOLLO
PER L’INDIVIDUAZIONE
DEGLI ALUNNI
CON BES:
ASSOCIAZIONE CULTURALE " PerLaPERSONA "


Il Consiglio di Classe, entro 60 giorni dall’inizio
dell’anno scolastico, individua gli alunni con Bisogni
Educativi Speciali.
L’individuazione degli alunni con Svantaggio
Socioeconomico, Linguistico e Culturale sarà rilevata
 attraverso le eventuali segnalazioni da parte degli
operatori delle strutture sanitarie
 attraverso l’osservazione spontanea e strutturata
basata su “ben fondate considerazioni
psicopedagogiche e didattiche”.
ASSOCIAZIONE CULTURALE " PerLaPERSONA "




I vari docenti ,attraverso un questionario strutturato secondo
le indicazioni dell’ICF, faranno un’attenta osservazione degli
alunni
Nel caso di individuazione di un possibile alunno con Bisogni
Educativi Speciali i Coordinatori di Classe, con la collaborazione
di tutti i componenti del Consiglio , compilano la scheda di
rilevazione
Successivamente il Dirigente convoca le famiglie interessate,
I Consigli di classe


informano i genitore sui risultati dell’osservazione e sulla normativa
vigente,
raccolgono ulteriori indicazioni utili sul piano didattico e pedagogico per
la compilazione del PDP


1.
2.
3.
Il Dirigente Scolastico, entro massimo 90 giorni dall’inizio
dell’anno scolastico, per gli alunni con B.E.S., convoca il
Consiglio di Classe e la famiglia interessata per la definitiva
elaborazione del Piano Didattico Personalizzato
Dopo la sua stesura, il Piano Didattico Personalizzato dovrà
essere firmato dal Dirigente Scolastico , dai docenti del
Consiglio di Classe e dalla famiglia per accettazione.
Le rilevazioni di alunni con B.E.S.
la successiva stesura del Piano Didattico Personalizzato e
il monitoraggio delle attività e dei risultati durante l’anno
scolastico

devono essere verbalizzate e monitorate al fine di motivare le decisioni
assunte (ciò per evitare eventuali contenziosi)
ATTORI
DELLE AZIONI A LIVELLO
TERRITORIALE
ASSOCIAZIONE CULTURALE " PerLaPERSONA "
SINGOLA ISTITUZIONE SCOLASTICA
Gli Istituti scolastici che sono chiamati a
stipulare accordi e intese con i servizi sociosanitari territoriali (ASL, Servizi sociali e
scolastici comunali e provinciali, enti del privato
sociale e del volontariato, Prefetture, ecc.)
finalizzati all’integrazione dei servizi “alla
persona” in ambito scolastico, con funzione
preventiva e sussidiaria.
ASSOCIAZIONE CULTURALE " PerLaPERSONA "

I CTS sono l’ interfaccia fra l’Amministrazione e le
scuole e tra le scuole stesse,

provvedono allo sviluppo professionale dei docenti e alla
diffusione
migliori pratiche.
CTS -delle
CENTRI
TERRITORIALI DI
 collaborano




con SUPPORTO
Il GLI (Gruppo di lavoro per l’inclusione)
I servizi sociali e sanitari territoriali per
l’implementazione di azioni di sistema (formazione,
tutoraggio, progetti di prevenzione, monitoraggio, ecc.).
I GLIP (Gruppi di Lavoro Interistituzionale Provinciale)
I GLIR ovvero con i Gruppi di Lavoro Interistituzionale
Regionale
ASSOCIAZIONE CULTURALE " PerLaPERSONA "
CTI - CENTRI TERRITORIALI PER L’INCLUSIONE




I CTI hanno un ruolo strategico :
la “definizione, per ciascuna istituzione scolastica, di un organico
dell'autonomia, funzionale all'ordinaria attività didattica, educativa,
amministrativa, tecnica e ausiliaria, alle esigenze di sviluppo delle
eccellenze, di recupero, di integrazione e sostegno agli alunni con bisogni
educativi speciali e di programmazione dei fabbisogni di personale
scolastico,anche ai fini di una estensione del tempo scuola” ;
la “costituzione […] di reti territoriali tra istituzioni scolastiche, al
fine di conseguire la gestione ottimale delle risorse umane, strumentali e
finanziarie”;
la “definizione di un organico di rete …. per l'integrazione degli alunni
con bisogni educativi speciali, la formazione permanente, la prevenzione
dell'abbandono e il contrasto dell'insuccesso scolastico e formativo e dei
fenomeni di bullismo, specialmente per le aree di massima corrispondenza
tra povertà e dispersione scolastica”;
ASSOCIAZIONE CULTURALE " PerLaPERSONA "
CTI - CENTRI TERRITORIALI PER L’INCLUSIONE
I CTI hanno un ruolo strategico :
 la costituzione degli organici […] sulla base dei
posti corrispondenti a fabbisogni con carattere di
stabilità per almeno un triennio sulla singola
scuola, sulle reti di scuole e sugli ambiti provinciali,
anche per i posti di sostegno, fatte salve le esigenze
che ne determinano la rimodulazione annuale.”
 Le istituzioni scolastiche che intendano istituire un
CTI possono presentare la propria candidatura
direttamente all’Ufficio Scolastico regionale
competente per territorio
ASSOCIAZIONE CULTURALE " PerLaPERSONA "
COMPETENZE DEGLI OPERATORI



Il gruppo di docenti operatori del CTS o anche del CTI deve
essere in possesso di specifiche competenze, …… È quindi richiesta
una “specializzazione” nelle tematiche relative ai BES.
Per quanto riguarda l’area della disabilità, si deve trattare “in
primis” di docenti specializzati nelle attività di sostegno, ma anche di
docenti curricolari esperti nelle nuove tecnologie per l’inclusione.
Per l’area dei disturbi evolutivi specifici, possono essere
individuati docenti che abbiano frequentato master e/o corsi di
perfezionamento in “Didattica e psicopedagogia per i DSA”,
ovvero che abbiano maturato documentata e comprovata esperienza
nel campo, a partire da incarichi assunti nel progetto NTD (Nuove
Tecnologie e Disabilità) attivato sin dal 2006.
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