Storia dell’Unità d’Italia Risorgimento italiano • 1861-2011 Le Tappe verso l’Unità 1 • Le idee illuministe portano alla Rivoluzione Francese • Le idee illuministe si diffondono in Italia e in tutta Europa • L’impero d’Austria e la Russia sposano queste idee per rafforzare il proprio potere • Napoleone conquista l’Europa e cade nel 1815 1815 Il Congresso di Vienna decreta la fine del periodo Napoleonico e la restaurazione delle vecchie monarchie in tutta Europa, a cui vengono restituiti i territori occupati da Napoleone. Gli Stati del Nord Italia sono tutti controllati dall’Impero d’Austria. Solo il Regno di Sardegna, governato dai Savoia, lo Stato Pontificio governato dal Papa, e il Regno delle due Sicilie, ridato ai Borbone restano indipendenti. La Carboneria Era un’associazione segreta nata a Napoli nel 1820 e diffusa poi al resto d’Italia. Chiedeva una Costituzione con principi illuministi di libertà e uguaglianza È stata l’organizzatrice dei moti rivoluzionari del 1820-21 e quelli del 1830-31 L’organizzazione è stata soffocata nel sangue, ma la sua eredità passa alle associazioni che chiedono l’Unità di Italia. Soluzioni per una nuova Italia Nacquero diverse ideologie volte al raggiungimento dell’Indipendenza. Le principali furono: Rivoluzionaria o insurrezionale Federalista MAZZINI GIOBERTI, CATTANEO Militare Politica GARIBALDI CAVOUR Giuseppe Mazzini (1805-1872) Carbonaro, ha fondato l’associazione la Giovine Italia, costretto all’esilio per le sue idee politiche, è stato politico dell’Italia Unita Giuseppe Mazzini: le idee • Concezione romantica della storia, in cui Dio e la Divina Provvidenza agiscono sull’uomo; • « Costituire (...) l'Italia in Nazione Una, Indipendente, Libera, Repubblicana » (G. Mazzini, Istruzione generale per gli affratellati nella Giovine Italia); • Senza una patria libera nessun popolo può realizzarsi né compiere la missione che Dio gli ha affidato; • conquistando la sua libertà, l’Italia percorrerà la via del processo evolutivo dell'Umanità. Moti in Europa e nel Sud America Tra il 1810 e il 1830 scoppiano moti rivoluzionari • La Grecia caccia gli invasori Turchi • Il Belgio diventa indipendente dall’Olanda • Prime insurrezioni in Italia al Nord e al Sud • Nascono i primi Stati indipendenti in Sud America Successivamente egli analizza le cause del fallimento dei tentativi rivoluzionari , giungendo ad elaborare un proprio programma personale per conquistare libertà, indipendenza e unione mediante la Giovane Italia. Nell’Istruzione generale per gli affratellati della Giovine Italia, vi è già delineata la futura struttura di tale organizzazione: sono ammessi solo membri con meno di quarant’anni di età, l’organizzazione si fonda su una congregazione centrale e su congregazioni provinciali in Italia, mentre i complessi e macabri rituali delle sette sono ridotti a semplici parole d’ordine segrete. Ma l’aspetto più significativo è l’obbligo fatto allora ai membri della Giovine Italia di appartenere ad altre sette al fine di dirigerle verso gli stessi scopi della nuova associazione. I principi informatori sostenuti erano libertà, uguaglianza e umanità e gli obiettivi politici dell’associazione erano unità nazionale, indipendenza e repubblica. La questione sociale Mazzini non ignora la grave questione sociale italiana che era soprattutto un problema contadino ma egli pensa che questa dovesse essere affrontata e risolta solo dopo il raggiungimento dell’unità nazionale e non attraverso lo scontro di classe, ma attraverso la loro collaborazione. Egli difende il diritto di proprietà come base dell’ordine sociale e soprattutto considera pericolosa qualsiasi teoria che tendesse a dividere la collettività nazionale e a rompere l’unità spirituale del popolo. Moti Europei del 1848 La grave crisi agricola e finanziara del 1847 provoca molte ribellioni in Europa. Parte in Francia dove cade la monarchia (restaurata da Napoleone nel 1804) e si estende anche in Austria, Prussia, Ungheria e Italia. I rivoluzionari chiedono Costituzione, libertà di stampa, diritti sociali per tutti e salari più alti. CAMILLO BENSO CONTE DI Conte di Cavour (1810-1861) Primo Ministro del Regno di Sardegna e poi del Regno d’Italia, di CAVOUR idee monarchiche e liberali, ha stretto alleanze con i Francesi per liberare l’Italia dagli Austriaci. Per capire Cavour… due concetti importanti MODERNIZZAZIONE INTERNAZIONALIZZAZIONE MODERNIZZAZIONE a) ECONOMIA: •Politica liberoscambista • Industrie siderurgiche, meccaniche e della seta •Deficit spending •Banca Nazionale Infrastrutture: Canale Cavour Traforo del Frejus In Inghilterra non ci sono più distanze grazie alle strade ferrate.. PERCHÈ NON AVVICINARE ANCHE L’ITALIA? b) POLITICA: •L’ideale politico di Cavour era quello di un liberalismo moderato. •Vedeva nello sviluppo produttivo la premessa indispensabile per il progresso politico e civile. • Creare uno stato incanalato in un sistema monarchico-costituzionale fondato sulla libertà individuale e sulla proprietà privata. • Connubio con Rattazzi: prevedeva l’accordo tra l’ala moderata progressista del centro-destra e l’ala moderata democratica del centro-sinistra al fine di isolare gli estremism INTERNAZIONALIZZAZIONE VIAGGI • Francia • Inghilterra • Svizzera • Belgio CULTURA • Legge Democrazia in America di Tocqueville • Cosmopolitismo culturale e interpretazione borghese Far diventare la causa italiana una causa europea Guerra di Crimea: • Invia 18000 uomini al comando del generale La Marmora • È un trampolino di lancio per la Conferenza di Parigi dove la questione italiana viene affrontata a livello internazionale ACCORDI DI PLOMBIERES •Firmati da Napoleone III e Cavour in segreto •Si formano 3 Regni: Alta Italia Piemonte, Lombardo-Veneto, Emilia-Romagna Centro Toscana, Province pontificie Regno meridionale Regno delle due Sicilie •Premessa II Guerra d’Indipendenza •La Francia combatterà solo in caso di attacco austriaco al Piemonte Curiosità su Cavour • Scopriamo il lato “diplomatico” di Cavour anche attraverso la sua idea di cucina: il suo motto era plures amicos mensa quam mens concipit (it. Cattura più amici la mensa che la mente); • Cavour era talmente convinto delle virtù diplomatiche di un buon pranzo e di una buona bottiglia che, quando un suo diplomatico partiva per una capitale straniera, si accertava che nel bagaglio ci fosse anche qualche bottiglia di Barolo (che produceva lui stesso) • Cavour teneva a tal punto al cibo che la sera del 29 aprile 1859, respinto l'ultimatum dell'Austria che intimava al Piemonte di smobilitare, vergato l'orgoglioso proclama di guerra e date le ultime istruzioni al generale Govone, sembra disse: "Alea iacta est (oggi abbiamo fatto la storia) e adesso andiamo a mangiare”. L’OPZIONE FEDERALISTA La ricerca dell’unità nazionale in chiave FEDERALISTA Per parlare di federalismo è necessario fare una distinzione: Stato federato ( es. USA): • una federazione è un accordo tra più stati che non cedono interamente la propria indipendenza • mantengono istituzioni proprie e leggi particolari • sono sottoposti ad un governo centrale Stato confederato (es. Svizzera): • in una confederazione si hanno autonomie e individualità maggiori • gli stati si uniscono solamente in vista di un obiettivo comune • ogni decisione va presa all’unanimità • ogni stato mantiene la propria sovranità Nel 1800 emerge in Italia l’opzione federalista legata al concetto di nazione: Che cos’è la NAZIONE? La nazione è quello spazio fisico, concreto, che permette al popolo di prendere forma. Nazione Popolo La questione nazionale: La questione nazionale si afferma in Italia agli inizi del 1800 dopo l’occupazione napoleonica, e il concetto di NAZIONE era considerato “alla moda” dai giovani dell’epoca. In Italia, tuttavia, mancava ancora la nazione intesa come concetto fisico; essa era presente solo dal punto di vista culturale,religioso e linguistico. La corrente moderata, federalista, monarchica: • Si sviluppa in Piemonte • È in linea con il cattolicesimo liberale che rivaluta il ruolo del Papa in politica • L’esponente principale è Gioberti: Scrisse nel 1843 il “De primato morale e civile degli italiani” ,in cui si propone di ottenere l’indipendenza dallo straniero, non attraverso l’azione rivoluzionaria, ma attraverso un accordo tra gli stati italiani per giungere ad una confederazione, presieduta dal Papa e difesa da un esercito fornito dal Regno di Sardegna. Corrente democratica, federalista, repubblicana: • Si sviluppa in Lombardia • Il principale esponente è Cattaneo, la cui formazione laica e illuminista lo portava a diffidare della mistica romantica mazziniana. • • • Cattaneo crede nel dare importanza soprattutto alle autonomie locali attraverso le riforme, in funzione di una affermazione successiva dello Stato È importante la partecipazione dei cittadini nella repubblica Non si può fare affidamento sul Papa, perché ha una funzione universale e non italiana. Giuseppe Garibaldi (1807-1882) Segretamente si accorda con il re Vittorio Emanuele II e il Conte di Cavour per conquistare il Regno delle due Sicilie, parte da Quarto per arrivare in Sicilia a Marsala con mille giovani patrioti volontari, la maggior parte di loro aveva meno di 25 anni. Il 90% di loro veniva dal Nord Italia. Con l’aiuto degli inglesi, che fermano le navi dei Borbone, i Mille sbarcano in Sicilia risalendo fino alle porte dello Stato Pontificio. Non conquistano Roma per ordine dei Savoia, abbandonati dai francesi. http://www.barbaraminniti.info/cosegaribaldine2.htm La giovinezza e l’esperienza sudamericana • Giuseppe Garibaldi nacque a Nizza, il 4 Luglio 1807. Ben presto si avvicinò alla vita di mare, e grazie a uno dei suoi viaggi venne a conoscenza di Mazzini e della sua Giovane Italia. Deciso a seguire le orme di quest’ultimo, Garibaldi nel 1832 si arruolò come marinaio e partecipò alla rivolta di Genova per impadronirsi del porto. L’esito negativo della rivolta nel 1834 lo costrinse a fuggire a Marsiglia, dove passò alcuni mesi prima di venire a conoscenza di essere stato condannato a morte. Garibaldi allora decise di abbandonare la Francia; si recò dapprima a Tunisi e successivamente decise di andare in Sud America. • La prima tappa della sua esperienza sudamericana fu il Brasile, dove partecipò attivamente alla rivolta contro il governo centrale, dal quale aveva anche ricevuto un ordine d’espulsione dal paese. Nel 1839, durante il combattimento brasiliano, Garibaldi conobbe Anita, che ben presto sarebbe diventata sua moglie e che sicuramente ha avuto un ruolo molto importante nella sua vita. Trasferitosi definitivamente in Uruguay, egli partecipò alla rivolta argentina e inoltre formò la Legione Italiana (nota per la caratteristica uniforme rossa). I 12 anni che Giuseppe Garibaldi trascorse in Sud America furono molto importanti per la sua formazione, sia a livello militare sia a livello umano. La prima guerra d’indipendenza • • • Dopo l’esperienza sudamericana,essendo venuto a conoscenza delle proteste diffuse in tutta Europa,decise di tornare in Italia per poter così partecipare alla prima guerra di indipendenza italiana,inizialmente mettendosi a disposizione del governo provvisorio formatosi in Lombardia , in seguito contribuendo alla creazione della repubblica romana con le sue doti militari. Egli infatti si dimostrò un abile comandante capace di sconfiggere i Borboni a Velletri e i Francesi a Civitavecchia. L’esperienza Romana fu importantissima sia dal punto di vista militare,per alcune vittorie ottenute da un gruppo di ribelli su un esercito organizzato,sia dal punto di vista politico perché,due giorni prima dell’arrivo dei francesi,venne stilata,da un’assemblea costituente,la prima costituzione democratica non di stampo giacobino elaborata da italiani. Resosi conto dell’impossibilità di riuscire a difendere la repubblica romana dall’esercito francese decise di andare a Venezia con 400 volontari per difendere l’ultimo governo autonomo rimasto in Italia,che cadde,dopo un lungo assedio,il 26 agosto del 1848. La perdita di Roma fu per lui un duro colpo in quanto sin dalla prima volta che l’aveva vista ne era rimasto affascinato tanto da affermare che senza Roma non vi sarebbe potuta essere l’Italia Unita. La seconda guerra d’indipendenza e la spedizione dei Mille • • • Nel 1857, anno che egli passò principalmente negli USA come ospite di Antonio Meucci , Garibaldi aggiunse il suo nome alla lista dei sostenitori della Società Nazionale, un’ organizzazione che aveva intenzione di riunire l’Italia sotto il comando di Vittorio Emanuele II. Il 2 Marzo del 1859 fu il giorno del colloquio con Cavour, per organizzare al meglio l’esercito di volontari provenienti da tutto il territorio italiano e pronti a combattere per l’indipendenza. A Garibaldi fu affidato il comando dei volontari, che presero il nome di «Cacciatori delle Alpi». La pace di Villafranca del 11 Luglio, segnò la fine di questa guerra e il raffreddamento del rapporto tra Garibaldi e il governo, a causa della cessione della sua città natale, Nizza, alla Francia. Nel 1860, egli organizzò una spedizione con l’obiettivo di conquistare il Regno delle due Sicilie. Dopo aver raccolto un gruppo di volontari, composto da circa mille uomini, Garibaldi partì da Quarto, presso Genova, e sbarcò con «I Mille» nel porto di Marsala dove si proclamo dittatore della Sicilia in nome di Vittorio Emanuele II. Grazie al suo piccolo esercito, riuscì a risalire fino a Napoli, abbandonata dal re Francesco II, e a conquistarla grazie all’aiuto dell’esercito del Regno di Sardegna. Garibaldi incontrò Vittorio Emanuele II il 26 ottobre 1860 e gli consegnò la sovranità sul Regno delle due Sicilie. La terza guerra d’indipendenza • Nel 1866 Garibaldi arruolò nuovamente dei volontari per combattere nella terza guerra d’ indipendenza dove fu l’unico contingente italiano ad ottenere una vittoria e fu durante questa guerra in cui scrisse il famoso telegramma in cui rispose “Obbedisco” all’intimazione del comando supremo italiano di ritirarsi dal Tirolo.Conclusasi la guerra,condusse le sue ultime battaglie,nel 1870,proprio a fianco ai Francesi,che qualche anno prima avevano messo fine al suo sogno romano,vincendo ancora numerose battaglie sui Prussiani che tentavano di porre fine alla neonata repubblica francese.