Gaia engineering s.r.l.
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I.C CAPACCIO - PAESTUM
SCUOLA SICURA
EVACUAZIONE IN CASO DI TERREMOTO
Ing. Michaela Suppa
Responsabile del servizio di Prevenzione e e Protezione
Che cos'è un TERREMOTO?
• Il terremoto è un fenomeno naturale che si
manifesta con un improvvisa, rapida
vibrazione del suolo causata dal rilascio di una
grande quantità di energia accumulata nel
sottosuolo.
LE ONDE SISMICHE
Le onde sismiche, che si propagano nel terreno, si avvertono in
superficie come scosse, che vengono definite sussultorie o ondulatorie,
secondo che prevalga nel movimento la componente verticale o quella
orizzontale.
La durata di ogni scossa è, di solito, di pochi secondi; eccezionalmente
raggiunge 30 secondi.
Raramente un terremoto si verifica con una sola scossa: infatti, le scosse
si succedono a intervalli irregolari, per diversi giorni e talvolta per mesi.
Si chiama periodo sismico il tempo durante il quale si registrano le
scosse.
I sismografi sono il principale
strumento degli scienziati che
studiano i terremoti
COME SI MISURA IL SISMA?
• Le scosse sismiche vengono calcolate in base
all'intensità ed alla magnitudo.
• Per misurare l'intensità si utilizza la Scala Mercalli,
elaborata da Giuseppe Mercalli, naturalista e
vulcanologo vissuto dal 1850 al 1914.
• Essa va dal I al XII grado.
• Per misurare la magnitudo si utilizza la Scala
Richter, elaborata da Charles Francis Richter,
sismologo statunitense vissuto dal 1900 al 1985.
Essa va dal 1° all'8° grado.
SCALA MERCALLI
EFFETTI
SCALA RICHTER
I
NON PERCEPITO
2
II
PERCEZIONE CRESCENTE
3
III
REAZIONI DI PAURA
IV
V
CADUTA DI OGGETTI SENZA
DANNI
VI
DANNI LIEVI
VII
VIII
IX
X
5
6
CROLLI E DISTRUZIONE DI
UNA PERCENTUALE
CRESCENTE DI EDIFICI
7
XI
XII
4
STORICAMENTE MAI
RAGGIUNTO
8
Il terremoto dell’Irpinia del 1980
• si verificò il 23 novembre e colpì la Campania
centrale e la Basilicata centro-settentrionale.
Caratterizzato da una magnitudo del
momento sismico di circa 6,9 Richter e del X
grado della scala Mercalli con epicentro tra i
comuni di Teora, Castelnuovo di Conza e
Conza della Campania , causò circa 280.000
sfollati, 8.848 feriti e 2.914 morti.
SI POSSONO EVITARE LE SCOSSE SISMICHE?
• Per impedire fenomeni sismici sono stati fatti
dei tentativi, intervenendo nel sottosuolo per
scaricare gradualmente le tensioni
accumulate, facendo iniezioni di sostanze
fluide lubrificanti o con esplosioni nucleari di
piccola potenza.
• Maggiori progressi sono stati invece realizzati
dall'ingegneria antisismica, in grado si
progettare edifici capaci di resistenza a scosse
di maggiore entità.
PER CONCLUDERE
Il terremoto...
è un fenomeno naturale non prevedibile
Cultura della Sicurezza
Cultura
dal latino colere , "coltivare"
Sicurezza
dal latino sine cura, "senza preoccupazione"
Riferimento Normativo
Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro
(D.Lgs 81 del 09.04.2008 e ss.mm.ii)
Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni
(D.M. 14.01.2008 e ss.mm.ii)
Rischio Sismico
 L’Italia è uno dei Paesi a maggiore rischio sismico del Mediterraneo;
 Gran parte del patrimonio edilizio scolastico non è stato progettato
facendo riferimento agli attuali disposti normativi;
 Il danni che un sisma può arrecare ad un edificio scolastico non sono
legati esclusivamente agli aspetti puramente strutturali. Ricoprono,
infatti, un ruolo fondamentale gli elementi cosiddetti «non strutturali»
ai quali, spesso, non si presta la dovuta attenzione;
 Una certa sensibilità alla tematica degli elementi non strutturali può
rivelarsi provvidenziale a seguito di un evento sismico più o meno
intenso.
Controsoffittature
 Molto diffuse negli edifici scolastici, non avendo un vero e
proprio ruolo strutturale spesso sono trascurate sia dai
progettisti che dalle maestranze, nonché dalle persone che
occupano i locali;
 Sovente celano uno stato manutentivo dei solai precario;
 Nascondono alla vista eventuali infiltrazioni e/o distacchi;
 Non di rado inglobano corpi illuminanti, sistemi di aereazione,
diffusori vocali, etc;
Controsoffittature
 Il sistema di supporto potrebbe essere vetusto, o non
progettato per resistere alle azioni sismiche;
 Il collasso di porzioni più o meno ampie di controsoffittatura può
determinare la perdita di vite umane anche in assenza di crolli
importanti;
 Un’attività di verifica dell’esistente, ed un’attività di corretta
progettazione ed esecuzione delle nuove opere possono
rivelarsi provvidenziali al fine di ridurre il rischio connesso alle
caduta dall’alto, ma anche per evitare ostacoli lungo le vie di
fuga.
Controsoffittature
Controsoffittature
Controsoffittature
Controsoffittature
Controsoffittature
Arredi
 Anche gli arredi possono rappresentare un rischio elevato per
la sicurezza degli occupanti a seguito di un evento sismico;
 Nelle
aule,
ma
molto
più
spesso
negli
uffici
dell’amministrazione, ed ancora nelle biblioteche e nei depositi
sono presenti armadi e/o librerie a tutt’altezza senza
ancoraggio alle pareti;
 Nei laboratori gli scaffali possono contenere materiali pesanti e
potenzialmente pericolosi per l’uomo e per l’ambiente;
Arredi
 Lavagne luminose, monitor a parete, diffusori vocali ad altri
oggetti fissati alle pareti o al soffitto vanno adeguatamente
fissati;
 Ancora una volta, una razionale disposizione degli arredi, con
sistemi di fissaggio a parete, ante bloccabili, e vetri stratificati
risulta essenziale e necessaria.
Arredi
Arredi
Arredi
Arredi
Arredi
Arredi
Arredi
Arredi
Arredi
Arredi
Porte e finestre
 Per le porte e le finestre l’elemento maggiormente vulnerabile
all’azione sismica è il vetro;
 La rottura di vetri durante il sisma può provocare danni alle
persone, ed enfatizzare le reazioni di panico a causa del
rumore;
 L’assenza di vetri stratificati, la presenza di ampie pareti vetrate
e/o di lucernari non progettati adeguatamente possono
rappresentare elementi di pericolo.
Porte e finestre
Istituto Liceale Statale «G. Albertini»
di Nola (NA) - 1998
Scuola Media Statale «L. Tansillo»
di Nola (NA) - 1995
Destinazione d’uso
 In relazione alla destinazione d’uso dei locali e delle aree di uno
stabile, la normativa (NTC 08) impone al progettista la scelta di
adeguati sovraccarichi;
 Per le aule sono considerati 300 kg/mq
 Per balconi, scale, sale convegni: 400 kg/mq
 Per palestre, sale da concerto, sale da ballo: 500 kg/mq
 Per biblioteche, archivi, etc: 600 kg/mq
Destinazione d’uso
 Spesso esigenze organizzative e/o eventi non previsti, temporanee
inagibilità possono necessitare di una riorganizzazione degli spazi;
 Trasformare un’aula in una biblioteca; abbattere una tramezzatura
interna e trasformare due o più aule in una palestra; installare pesanti
macchinari da laboratorio; installare serbatoi d’acqua sui solai di
copertura;
 Tali modifiche, che ai non addetti ai lavori possono apparire banali, in
realtà possono determinare pericoli più o meno elevati in relazione
allo stato di manutenzione delle stabile, alla probabilità di effettivo
affollamento, ad un evento sismico.
 E’ opportuno e doveroso in questi casi affidarsi ad un tecnico
strutturista;
Destinazione d’uso
Viene costruito nel 1965 come edificio per civile abitazione e viene
definito nel ’67, dagli Uffici del Genio Civile, perfettamente rispondente
alle norme per l’edilizia antisismica […] Negli anni seguenti, parte
dell’edificio viene affidato all’ENEL senza che venga effettuato formale
cambio d’uso. Successivamente l’Opera Universitaria predispone le
operazioni di acquisto con l’intento di destinare l’edificio a Casa dello
Studente (1977). Nel 1989 finalmente il Comune (l’edificio era proprietà
della Regione Abruzzo) rilascia all’Opera Universitaria la concessione
edilizia. “Pertanto – si legge nella perizia – si evidenzia che, né nel corso
delle procedure finalizzate all’acquisto da parte dell’Opera Universitaria,
né all’atto di richiesta di cambio di destinazione d’uso, né nel corso degli
interventi edilizi di cui l’edificio è stato oggetto (con conseguente spesa
di ingenti somme di denaro), non è stata fatta alcuna verifica circa
l’adeguatezza statica dell’edificio”.
LA CASA DELLO STUDENTE L’AQUILA – APRILE 2009
Destinazione d’uso
LA CASA DELLO STUDENTE L’AQUILA – APRILE 2009
Direttrice: E, che, volete aggiustare tutti i guai del sud in qualche settimana? A cominciare dalla
"De Àmicis"!?
Marco Tullio Sperelli: Signora, mi scusi, ma almeno lei non potrebbe dire "De Amìcis"?
Direttrice: [...] Ah, e no, Spere', qua tutti diciamo "De Àmicis"! Eh, adeguatevi, professo', mettetevi
in sintonia: voi qua volete cambiare troppe cose! (Io Speriamo che me la cavo, P. Villaggio)