Universita’ di Pisa - Facolta’ di Medicina e Chirurgia
Vaccini
Paola Migliorini
Immunologia Clinica e
Allergologia
Dipartimento di
Medicina Clinica e Sperimentale
Università di Pisa
Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale
Universita’ di Pisa - Facolta’ di Medicina e Chirurgia
VACCINAZIONE

La storia della vaccinazione e l’origine del nome risalgono alla fine del 1700

Jenner osservò che le mungitrici contraevano una forma lieve di vaiolo
(vaiolo vaccino) e non si ammalavano della forma grave

Da questa osservazione ebbe origine il tentativo di indurre la forma di vaiolo
delle mucche nell’uomo per proteggerlo dalla forma più grave
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Vaccinazione: perché funziona?

L’incontro con un agente infettivo scatena una serie di
meccanismi di difesa

Il risultato è:
- contenimento dell’infezione
- capacità di rispondere in modo rapido ed efficace ad
una successiva infezione con lo stesso germe
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Vaccinazione: lo scopo
Prevenire le malattie infettive proteggendo il
soggetto vaccinato e la comunità:

Ridotta probabilità di ammalarsi per
l’individuo

Ridotta possibilità di trasmettere ad altri
l’infezione
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La risposta immune
L’esposizione ad un agente infettivo (o ad un vaccino) causa
l’attivazione di un tipo di globuli bianchi, i linfociti
Esistono due tipi di linfociti, i linfociti
B che evolvono a cellule produttrici
di anticorpi, e i linfociti T che
aiutano i B nella loro crescita e
combattono direttamente gli agenti
infettivi
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La cooperazione cellule T-cellule B
•
Quando la cellula B
incontra il “suo”antigene,
ha bisogno per
moltiplicarsi dell’aiuto
della T
•
Riesce così a diventare
plasmacellula e produrre
molti anticorpi, oppure B
di memoria
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La memoria immunologica

Ogni incontro con un agente infettivo lascia una traccia persistente
(forse indelebile)
– Cellule B di memoria e plasmacellule a lunga vita
– Cellule T di memoria
Le plasmacellule garantiscono una produzione basale costante di
anticorpi
T e B di memoria sono pronte ad entrare in azione ad ogni nuovo
incontro con l’agente infettivo
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I diversi tipi di vaccini

Vaccini vivi attenuati: febbre gialla, parotite, rosolia, morbillo

Vaccini inattivati: influenza, colera

Vaccini contenenti sostanze tossiche inattivate: tetano, difterite

Vaccini a subunità: papillomavirus, epatite B

Vaccini coniugati: streptococco, hemophilus, meningococco
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I vaccini coniugati
Alcuni microrganismi sono “coperti” da uno strato di carboidrati

I carboidrati sono pessimi antigeni

Un vaccino che contiene carboidrati funziona poco
I vaccini coniugati contengono i carboidrati del microrganismo legati una
proteina di supporto (es. Tossoide tetanico)
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L’evoluzione dei vaccini
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La vaccinologia inversa
Genoma del microorganismo
Studio delle proteine
Identificazione di potenziali antigeni
Uso come vaccini
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Un altro approccio ai vaccini
•
Isolare gli anticorpi prodotti dal
soggetto guarito dall’infezione
•
Caratterizzarli
•
Identificare il loro bersaglio
•
Utilizzare l’informazione per
disegnare un nuovo vaccino
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Meningite e vaccinazioni

Causa: hemophilus, pneumococco, meningococco

Hemophilus era il prevalente, debellato con vaccinazione

Esistono 5 sierotipi principali di meningococco: A, B, C, W-135 e Y

Esistono vaccini “monovalenti” e il quadrivalente A-C-W-Y

Vaccino B disponibile da pochi anni
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Gli adiuvanti

Molto spesso è difficile indurre una risposta immune ad un antigene

Gli adiuvanti rendono gli antigeni più “efficienti” e quindi sono usati
nei vaccini

Gli adiuvanti possono:
- provocare una lieve infiammazione
- migliorare l’assorbimento dei componenti del vaccino

Allo studio nuovi adiuvanti che rendano più efficaci le vaccinazioni per
via orale
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I risultati delle vaccinazioni

Eradicazione del vaiolo: ultimo caso nel 1977, eradicazione dichiarata
nel 1980 e vaccinazione sospesa dal 1981

Riduzione dei casi di poliomielite: dal 2002 la regione europea è libera
da polio; attualmente endemica in Pakistan e Afghanistan (74 casi nel
2015)
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Effetti avversi dei vaccini (1)
Vaccini vivi attenuati:

“mutazione” del ceppo usato per la vaccinazione che riacquista
virulenza e capacità di indurre malattia

Induzione di malattia in soggetti con immunodeficienza
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Effetti avversi dei vaccini (2)
Trombocitopenia e porpora: l’incidenza
•
Dopo vaccinazione con morbillo, rosolia, parotite: 1:22000
•
Dopo infezione con virus morbillo: 1:6000
•
Dopo infezione con virus rosolia: 1:3000
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I rischi delle malattie e i rischi delle
vaccinazioni
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Vaccinazioni e immunodeficienze

Il soggetto con immunodeficienza ha un difetto nel numero o nel tipo
di linfociti circolanti che lo rende più suscettibile alle infezioni

La risposta immune dopo infezione o vaccinazione è spesso parziale

Le vaccinazioni sono eseguite per ridurre la probabilità di sviluppare
malattie infettive gravi

Non si usano vaccini vivi
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Vaccinazioni e malattie autoimmuni
I soggetti affetti da malattie autoimmuni possono essere vaccinati
perché:

Sono in grado di rispondere alla vaccinazione

Non vanno incontro ad un aggravamento della malattia
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Il calendario vaccinale
IPV=
Polio
Hib=
hem.
HB=
ep.B
PCV=
pneum
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Vaccinazioni obbligatorie
Vaccinazioni consigliate
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