Accumulation of intramuscular triglycerides in patients

Prof Gianluca Perseghin
10 lezioni
Esame orale a partire da Febbraio 2008
Libro di testo: Igiene Generale della Scuola e dello Sport di A Boccia e G Ricciardi
Idelson-Gnocchi Ed
ESAMI FEBBRAIO
Lunedì 04/02/08
8:30-11:00
16:30-18:00
Recupero
Giovedì 16:30-18:30
Venerdì 8:30-11:30
Lunedì 25/02/08
8:30-11:00
16:30-18:00
Recupero
Giovedì 16:30-18:30
Venerdì 8:30-11:30
CALENDARIO DELLE LEZIONI
1) 16/10/07
Definizione di Igiene e
principi di Epidemiologia
6) 20/11/07
Epidemiologia malattie cronico
degenerative: Tumori
2) 23/10/07
Epidemiologia malattie infettive
7) 27/11/07
Epidemiologia dello sport e Alimentazione
e sport
3) 30/10/07
Epidemiologia malattie cronico degenerative:
Obesità
8) 4/12/07
Infortuni nello sport e osso
4) 6/11/07
Epidemiologia malattie cronico degenerative:
Diabete
9) 11/12/07
Igiene negli impianti sportivi Impianti
natatori artificiali
5) 13/11/07
Epidemiologia malattie cronico degenerative:
Diabete e Malattie cardiovascolari
10) 18/12/07
Tutela sanitaria delle attività sportive e il
doping nello sport
La cellula neoplastica I
Trasformazione:
identificabili-
salto
da
normale
a
maligno-passaggi
intermedi
non
Il fenotipo maligno può essere caratterizzato da:
1) Comportamento in coltura
Immortalità: crescono in modo indefinito in netto contrasto con le cellule normali
che possono replicarsi esclusivamente un numero finito e definito.
Perdita della dipendenza dall’ancoraggio: le cellule normali crescono se ancorate
ad una superficie; le cellule trasformate crescono bene anche in un mezzo semifluido
come l’agar molle
Perdita della inibizione da contatto: le cellule normali crescono fino a formare un
monostrato compatto. Le cellule trasformate continuano a crescere le une sulle altre
in maniera del tutto disordinata.
Perdita dell’orientamento dipendente dal substrato: le cellule maligne che
crescono su un substrato dotato di una trama hanno perso in parte almeno la
capacità di allinearsi seguendo la trama.
Diminuita necessità di fattori di crescita: generalmente se li producono da sole
La cellula neoplastica II
2) Differenze strutturali
Mancata differenziazione: le specifiche caratteristiche della cellula normale sono
espresse in modo incompiuto-si parla di anaplasia, sdifferenziazione o dedifferenziazione.
La cellula tumorale non diventa matura sdifferenziandosi, ma nasce già come cellula poco
differenziata e non differenzia o differenzia poco.
Crescita rapida:
- aumento della basofilia citoplasmatica (più RNA > più proteine)
- mitosi numerose e anomale (numero di mitosi proporzionale alla velocità di crescita
Caratteristiche bizzarre: (importante perché l’atipia tende ad essere proporzionale al
grado di aggressività)
-dimensioni e forma delle cellule anomale (la cellula maligna è di solito tondeggiante e
irregolare)
-
il nucleo è grosso (aumento del rapporto nucleo/citoplasma; alterazioni cromosomiche)
-
superficie della cellula spesso pullula di microvilli
Secrezioni diventano disordinate (cellule ad anello con castone di adenocarcinoma
mucoso)
Anomalie più disparate: comparsa di nuove strutture (complesso ribosoma lamella nella
leucemia a cellule capellute; Corpo di Auer nella leucemia mieloide acuta).
La cellula neoplastica III
3) Comportamento dopo il trapianto
Impiegando animali opportuni che non rigettino il trapianto, le cellule trasformate se
iniettate sotto cute danno luogo a tumori; quelle normali o muoino o sopravvivono senza
crescere.
4) Alterazioni funzionali e biochimiche
Motilità e chemiotassi: le cellule trasformate sono più mobili di quelle normali, che di
solito stanno ferme. Questa caratteristica spiega l’invasività (più sono mobili e più sono
invasive)
Alterazioni relative alla superficie cellulare:
-ridotta adesione intracellulare (invasività)
-comunicazioni intracellulari compromesse (gap junction)
-aumentata sensibilità all’agglutinazione mediata da lectine (usato in laboratorio)
-tendenza a rilasciare molecole di superficie (enzimi per farsi strada nella ECM,
coagulazione)-marcatori tumorali
Alterazioni biochimiche:
-aumentato fabbisogno di asparagina (si somministra asparaginasi)
-anomalie legate alla eccessiva crescita e immaturità
-teoria di Warburg (i tumori fanno glicolisi con produzione di acido lattico anche in
aerobiosi)
storia naturale del cancro colo-rettale
fattori
genetici e
ambientali
mucosa
normale
POLIPECTOMIA ENDOSCOPICA
interruzione sequenza
adenoma-carcinoma
piccolo
adenoma
adenoma
a rischio
adenoma
cancerizzato
carcinoma
avanzato
I meccanismi della invasione locale
Quasi tutti i tumori benigni si accrescono come masse coese che si
espandono (spesso incapsulati)
La crescita delle neoplasie maligne, invece, si accompagna ad una
progressiva infiltrazione, invasione e distruzione del tessuto circostante.
I carcinomi in situ mostrano le caratteristiche citologiche di malignità fatta
eccezione per l’invasione della membrana basale. (fase precedente cancro
invasivo, carcinoma della cervice).
Dopo la capacità di dare metastasi, l’invasività è la più tipica delle
caratteristiche che differenziano i tumori maligni da quelli benigni.






Fattori responsabili dell’invasività:
Perdita inibizione da contatto
Ridotta adesività omotipica
Sintesi e rilascio di enzimi proteolitici
Produzione di acido lattico
Aumento della capacità di locomozione
Neovascolarizzazione (neo-angiogenesi) del tumore
I meccanismi della metastasi
Per metastasi si intende l’autotrapianto spontaneo delle cellule neoplastiche
che, distaccatesi dal tumore primitivo, raggiungono con varie modalità uno o più
siti distanti da quello dove ha sede il tumore primario e vi si impiantano dando
origine alla formazione di tumori secondari.
Le metastasi identificano in modo inequivocabile un tumore come maligno, in
quanto le neoplasie benigne non danno metastasi.
Con poche eccezioni, tutti i cancri possono metastatizzare (gliomi, carcinoma
basocellulare della cute, altamente invasivi ma non metastatizzano)
Non è detto che capacità di metastatizzare sia correlata alla capacità di
invadere localmente.
In generale, più il tumore è aggressivo, cresce rapidamente
elevate dimensioni, più è probabile che metastatizzi o che
metastatizzato. Esistono però numerose eccezioni. Talvolta tumori
differenziati e a lenta crescita danno metastasi diffuse, mentre
crescono rapidamente possono rimanere localizzati per anni
e presenta
abbia già
piccoli, ben
tumori che
I meccanismi della metastasi
Vie di diffusione del tumore:
Diffusione locale per continuità e contiguità o seguendo la
via “di minore resistenza”
Impianto diretto in cavità o superfici del corpo
(transcelomatica), peritoneo, pleura, pericardio; es:carcinoma
ovarico
Disseminazione per via linfatica. La disseminazione delle
metastasi ai linfonodi segue le vie naturali del drenaggio
linfatico. es carcinomi. Ruolo attivo dei linfonodi contro le
cellule del tumore.
Disseminazione per via ematica. Es sarcomi
Il tipo di diffusione può spiegare la preferenza per il
distretto di formazione delle metastasi (teoria dei filtri) in alcuni
casi ma non in altri; teoria del seme e suolo
I meccanismi della metastasi
Le vie della penetrazione in circolo delle cellule neoplastiche:
1.
Infiltrazione diretta da parte del tumore
2.
Invasione da parte di singole cellule
3.
Rilascio all’interno di lacune vascolari
prive di rivestimento endoteliale
4.
Penetrazione nei linfatici
Sedi di impianto delle metastasi
Sede del tumore primario
Sede di impianto delle metastasi
Mammella e prostata
ossa
Polmone
Ogni distretto, encefalo compreso
Colon-retto
Fegato-polmone
Testicolo
Polmone, fegato
Ovaio
Cavità addominale, peritoneo e
diaframma
Gli effetti del tumore sull’ospite
Effetti locali (dovuti al distretto e ad effetti meccanici) e ormonali:
 tumori nel cranio (compressione)
 adenoma ipofisario (tumore benigno che può portare alla distruzione
dell’ipofisi e endocrinopatia molto grave)
 aumentata o alterata produzione di ormoni
 occlusione di una struttura tubulare (ventricoli cerebrali, intestino)
 distruzione dei tessuti
 ulcerazione dei tessuti (melena nei tumori gastointestinali; ematuria
nell’apparato urinario)
Gli effetti del tumore sull’ospite
Effetti sistemici:
 Cachessia (consunzione): deperimento progressivo dell’intero organismo che si
accompagna a:
•Dimagrimento: diminuzione del peso corporeo
•Anoressia: perdita di appetito e senso di sazietà non motivato dalla quantità di
cibo assunto (spesso aggravata da stato febbrile, dolore, ansia, alterata
sensibilità ad odori e sapori e trattamento con radio- e chemio-terapici,
ostruzioni e danni al digerente)
•Astenia: stanchezza
•Perdita della regolazione metabolica dei carboidrati, lipidi e proteine
•Anemia (emorragie, citotossicità da farmaci, anemie paraneoplastiche,
diffusione al midollo osseo dei tumori, mancanza di ferro disponibile)
•Perdita della immuno-competenza
Dovuta non tanto alle richieste “nutrizionali” del tumore, quanto, piuttosto alla
produzione di citochine da parte del tumore e dell’ospite (TNF; il fattore di
necrosi tumorale detto anche cachettina)
Gli effetti del tumore sull’ospite
 sindromi paraneoplastiche: quadri sintomatologici di pazienti affetti da neoplasie
maligne che non possono essere semplicemente dovute alla localizzazione del
tumore, alla formazione di metastasi o alla elaborazione abnorme di ormoni. Possono
essere utili per diagnosi dei tumori e devono essere trattate.
•
•
•
•
•
•
Endocrine: endocrinopatie
Neuromuscolari: neuromiopatie, neuropatie periferiche e miopatie
Mucocutanee:
Cardiovascolari
Ematologiche
(febbre, malattie reumatiche)
Epidemiologia dei tumori
I tumori costituiscono il 25% delle morti che
si registrano annualmente in Italia
Uomini
1) Apparato respiratorio (22%)
2) Apparato genito-urinario (12%)
3) Intestino (10%)
Donne
1) Mammella (27%)
2) Utero (11%)
3) Intestino (11%)
Sede del
tumore
Mammella
Maschi
Femmine
-
20
Polmone
55
8
Stomaco
18
8
Colon
50
35
Prostata
13
-
Utero
-
5
Pancreas
3
5
Testicolo
1
-
incidenza x 100.000 all’anno
Epidemiologia dei tumori
Ruolo del sesso: Incidenza e mortalità riferita alla sede e al sesso dei tumori
più frequenti
FATTORI DI RISCHIO
1) Esofago
- fumo di sigaretta
- bevande alcoliche
- cibi bollenti (?)
2) Stomaco
- Nitriti (conservanti) + amine = nitrosamine (cibi
affumicati e abbrustoliti)
3) Colon
- Eccessivo consumo di grassi
- Scarso apporto di fibre (verdura e frutta)
FATTORI DI RISCHIO
4) Pancreas
- fumo di sigaretta
- eccessivo consumo di grassi
- eccessivo consumo di alcohol
- eccessivo consumo di proteine
- nitrosamine
5) Fegato
- cronicizzazione dell’epatite B e C o alcoholica
- Cloruro di vinile, idrocarburi policiclici aromatici,
amine aromatiche (professionali)
FATTORI DI RISCHIO
6) Testicoli
- causa disembriogenetica
7) Mammella
- predisposizione ereditaria
- menarca precoce
- menopausa in età avanzata
- prima gravidanza in età avanzata
- obesità
8) Utero
- precocità nei rapporti sessuali
- elevato numero di partners
- infezione da papilloma virus
FATTORI DI RISCHIO
9) Polmoni
- fumo di sigaretta
- radiazioni ionizzanti
- asbestosi
10) Leucemie (cellule linfoidi e cellule mieloidi)
- benzene
- radiazioni ionizzanti
11) Cute (melanomi)
- raggi UV
L’esposizione alle polveri fini protratta nel tempo accorcia
l’attesa di vita Fonte IIASA (CAFE)
Stime delle PM 2,5 antropiche nel 2000
diminuzione della speranza di vita alla nascita a causa dell’inquinamento atmosferico da
PM 2,5 è stimata pari a circa 1,19 anni (Bologna: - 1,10 anni).
Il dato sulla speranza di vita va letto in questo modo: un bambino nato nel 2002 a
Ferrara ha, sulla base della situazione epidemiologica ferrarese, una speranza di vita di
81,6 anni. Di questi, però, 1,19 anni (con intervallo di confidenza tra 0,3 e 2,1 anni)
vengono perduti a causa dell’esposizione ai livelli di inquinamento di PM2,5 superiori a
15 microgrammi per metrocubo presenti nel 2002 e considerati invariati per tutta la sua
vita futura.
Epidemiologia dei tumori
Abitudini di vita:
•tumori delle vie respiratorie
•Cancro della cervice uterina (età del
primo rapporto, numero di partners-HPV)
Epidemiologia dei tumori
Andamento nel tempo:I tassi di mortalità si sono modificati nel corso degli
anni.
SOPRAVVIVENZA
Tumore
‘70
‘80
‘90
Mammella
69
72
78
Ovaio
25
32
29
Collo utero
63
59
65
Polmone
6
9
10
Esofago
3
5
8
Stomaco
16
20
22
Colon
39
45
49
Prostata
44
44
50
Leucemie
24
23
28
Linfomi
29
40
47
Fegato
2
4
5
Pancreas
3
5
4
Testicolo
87
87
85
Melanoma
53
58
65
Ist Sup Sanità
percentuale
PREVENZIONE
Esiste chiara associazione tra la riduzione dell’esposizione
ai fattori di rischio e la riduzione dell’incidenza delle
rispettive neoplasie
Possibilità di intervento anche sullo stile di vita
Il 65 % della mortalità per tumori è attribuibile a cause ambientali,
in teoria eliminabili (abitudini dietetiche, abitudini sociali, fumo di
sigaretta-30%-, esposizione a sostanze tossiche derivate
dall’industria)
Epidemiologia dei tumori
Ereditarietà: sono quelle in cui la trasmissione di un singolo gene mutato aumenta
fortemente il rischio di sviluppare la neoplasia
 Sindromi neoplastiche ereditarie (autosomiche dominanti): retiniblastoma familiare,
poliposi adenomatosa familiare del colon (FAP), sindrome da neoplasie endocrine
multiple (MEN)
 Forme di cancro familiari: carcinoma dell’ovaio, della mammella (geni BRCA-1 e
BRCA-2)
 Sindromi autosomiche recessive da difetti di riparazione del DNA: xerodema
pigmentoso, atassia-telangectasia




Alterazioni preneoplasiche acquisite:
Iperplasia endometriale- carcinoma endometrio
Displasia della cervice – carcinoma della cervice
Metaplasia e displasia dell’epitelio bronchiale fumatori-carcinoma broncogeno
Cirrosi epatica (epatocarcinoma)
PREVENZIONE: nutrizione
Tumore
Frutta
Verdura
Vit A
Vit C
Sali
minerali
Attività
fisica
Polmone
↓↓↓↓
↓↓↓↓
↓↓↓
↓↓
↓↓
↓↓
Vescica
↓↓
↓↓
Pancreas
↓↓↓
↓↓↓
↓↓↓↓
Colon
↓↓
Fibre
Amidi
↓↓
↓↓
↓↓↓↓
↓↓
↓↓
↓↓
↓↓
↓↓
Prostata
Ovaio
↓↓
↓↓
Mammella
↓↓↓
↓↓↓
↓↓
Stomaco
↓↓↓↓
↓↓↓↓
↓↓
↓↓↓
↓↓
↓↓↓
PREVENZIONE: stile di vita
Tumore
Fumo
Polmone
↑↑↑↑
Vescica
↑↑
Pancreas
↑↑↑
Colon
↑↑↑↑
Prostata
↑↑↑↑
Ovaio
↑↑↑↑
Mammella
↑↑↑↑
Stomaco
↑↑↑↑
Alchol
Obesità
Carne
Grassi
Caffè
Cottura
cibo
↑
↑↑
↑↑↑
↑↑↑
↑
↑↑
↑
↑
↑↑↑
↑
↑
↑
↑
↑
↑↑↑
↑
↑↑↑↑