Prof.ssa Renis - Autismo olistico

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AUTISMO
Genetica molecolare
Anomalie strutturali
Ambiente
Inquinamento
Stress ossidativo
I Disturbi dello Spettro autistico
(ASD)
Disturbi cronici, ad eziologia sconosciuta, biologicamente
determinati, ad esordio in età evolutiva, caratterizzati da:
» Deficit nell’interazione sociale
» Deficit nella comunicazione verbale e non verbale
» Comportamenti, interessi ed attività ristretti, ripetitivi e
stereotipati
Compromissione
qualitativa
dell’interazione sociale
a) compromissione nell’uso di svariati comportamenti non verbali,
come: sguardo diretto, espressione mimica, posture corporee e
gesti che regolano l’interazione sociale
b) incapacità di sviluppare relazioni con i coetanei adeguate al livello
di sviluppo
c) mancanza di ricerca spontanea nella condivisione di gioie,
interessi o obiettivi con altre persone (per. es. non mostrare,
portare, né richiamare l’attenzione su oggetti di proprio interesse)
d) mancanza di reciprocità sociale ed emotiva
Compromissione
qualitativa
della comunicazione
a)
ritardo o totale mancanza dello sviluppo del linguaggio
parlato (non accompagnato da un tentativo di compenso
attraverso modalità alternative di comunicazione come gesti o
mimica)
b) in soggetti con linguaggio adeguato, marcata compromissione
della capacità di iniziare o sostenere una conversazione con
altri
c) uso di linguaggio stereotipato e ripetitivo o linguaggio eccentrico
d) mancanza di giochi di simulazione vari e spontanei, o di giochi
di imitazione sociale adeguati sviluppo;
Modalità di comportamento,
interessi e attività
ristretti, ripetitivi e stereotipati
a) dedizione assorbente ad uno o più tipi
di interessi ristretti e stereotipati anomali
o per intensità o per focalizzazione
b) sottomissione del tutto rigida ad
inutili abitudini o rituali specifici
c) manierismi motori stereotipati e ripetitivi (battere o torcere
le mani o il capo, o complessi movimenti di tutto il corpo)
d) persistente ed eccessivo interesse per parti di oggetti;
Autismo infantile


caratterizzato da sintomi in 3 diverse aree:
1. compromissione della comunicazione verbale e non
verbale
2. problemi nell’interazione sociale
3. attività, modalità di comportamento ed interessi
ristretti, ripetitivi e stereotipati
» I sintomi insorgono nella prima infanzia (entro i 3 anni) e
perdurano per tutta la vita
Parte di uno spettro più ampio di disturbi fra cui la
Sindrome di Asperger e altri Disturbi Generalizzati dello
Sviluppo (PDD)
Prevalenza nella popolazione
•
•
~ 5/10000 ->stima generalmente riportata
Studi recenti hanno indicato una prevalenza più alta:
• 1-3/1000 definizione stringente di autismo
• 6/1000 disturbi dello spettro autistico
 La prevalenza dell’autismo sta aumentando?
 Cambiamento graduale nei criteri diagnostici e negli strumenti
diagnostici
 Maggiore conoscenza del disturbo


Rapporto maschi/femmine ~ 3-4:1
Ritardo mentale presente in ~ 75%
Fattori genetici
La prima descrizione risale a L.Kanner (1943)
 L’importanza di fattori genetici alla base dell’autismo
non venne riconosciuta fino alla metà anni ‘70

»Assenza di trasmissione verticale
»Basso tasso di autismo nei fratelli di individui affetti (≈ 3%)
Importanza di fattori genetici:
STUDI DI RICORRENZA FAMILIARE: RISCHIO RELATIVO R
Esprime il grado di aggregazione familiare di un carattere
s = rischio nei fratelli/sorelle di un affetto
rischio nella popolazione generale
CONCORDANZA IN GEMELLI MONOZIGOTICI/DIZIGOTICI
Permettono di stabilire se l’aggregazione familiare e’ dovuta all’ambiente familiare in comune
oppure a fattori genetici
MZ = 100% geni in comune
DZ = 50% geni in comune
Una maggiore concordanza in gemelli MZ e’ indice di fattori genetici. Tuttavia:
• Tendenza a trattare i gemelli MZ in modo piu’ simile dei DZ
• Differenze genetiche fra gemelli MZ (geni sistema immunitario, mutazioni somatiche,
pattern inattivazione X)
STUDIO DI INDIVIDUI ADOTTATI
Altro metodo per individuare il contributo di fattori ambientali ed effetti genetici
Studi di gemelli
100
Cognitive disorder
90
Concordance rate
80
Social disorder
70
Social and cognitive
disorder
Autism
60
50
40
30
20
•grossa
disparità fra i tassi di
concordanza dei gem. MZ e DZ:
importanza di fattori genetici
•Concordanza
molto bassa nei DZ:
azione epistatica di più geni
•Concordanza
per un più ampio
spettro di disturbi socio-cognitivi
in forma meno grave che
nell’autismo: “broader phenotype”
•Eterogeneità clinica
10
0
MZ (n=25)
Bailey et al, 1995
DZ (n=20)
(same sex)
Studi di ricorrenza familiare
25
Any one of three key
aereas
Any two of the three key
areas
Communication and social
deficit
Asperger's/PDD
% in siblings of proband
20
15
Autism
10
5
0
AUT ISM
Bolton et al, 1994
DOWN'S
•Frequenza nei fratelli di probandi ≈ 3%
(~ 6% per PDD)
•Maggiore rischio di ricorrenza rispetto
alla prevalenza nella popolazione
• s = 10-50
•“broader phenotype”
•Relazione diretta fra gravità
dell’autismo e broader phenotype nei
familiari
Studi epidemiologici: conclusioni
• Forte componente genetica
• La predisposizione genetica si estende oltre la
diagnosi classica di autismo, includendo il broader
phenotype
• Escluso modello Mendeliano monogenico
• L’autismo è un disturbo genetico multifattoriale,
cioè non riconducibile a mutazioni di un singolo
gene, ma dovuto all’azione di varianti in più geni e
all’interzione e con l’ambiente
Teorie Neurocognitive
• Teoria della Mente
• Deficit della Relazione Sociale
• Alterazione delle Funzioni Esecutive
• Debole Coerenza Centrale
Ricerche Neurobiologiche
Eziologia
?
• Neuropatologia e Neuroradiologia
• Studi elettroencefalografici
• Studi Biochimico-Metabolici
• Genetica
• Anomalie intestinali e celiachia
• Fattori di rischio perinatali
Mutazioni e polimorfismi
DNA
actcgggctaaactttcggggcccaaactacgactagctagctactagctagctaacttcggatcggatcggatcggatc
proteina
Mutazioni
varianti rare di 1 tratto di DNA che hanno un effetto sul fenotipo
actcgggctaaactttcggggccTaaactacgactagctagctactagctagctaacttcggatcggatcggatcggatc
STOP
Polimorfismi
varianti di 1 tratto di DNA presenti nella popolazione con frequenze non
trascurabili (>1%). In genere non patogeniche
actcgAgctaaactttcggggcccaaactacgactagctaCctactagctagctaacttcggatcggatcggatcggatc
Caratteri genetici complessi
Frequenza
SUSCEPTIBILITY ALLELES
Valore soglia
Numero di Fattori di Rischio
•Il carattere è influenzato da un certo numero di fattori di rischio
•Individualmente ciascun fatt. di rischio ha un effetto moderato. La piena manifestazione
del carattere è la risultante dell’azione combinata dei vari fattori di rischio
Caratteri genetici complessi
Eterogeneità
A
B
Fenotipo
C
Associazione con condizioni genetiche conosciute
Non sappiamo ancora quanti siano i geni implicati nell’autismo e come questi
interagiscano fra di loro e con altri fattori non genetici.
Solo in una minoranza dei casi (<10%) l’autismo è riconducibile ad una causa nota:
Patologie genetiche


Sclerosi tuberosa
Sindrome X-Fragile
Anomalie cromosomiche

15q11-q13



1-3 %
Duplicazioni interstiziali o [inv-dup 15]
Ereditate per via materna
Come identificare i geni?
• Screening dell’intero genoma umano analizzando un elevato numero
di famiglie con almeno 2 individui affetti (multiplex) con metodi di
LINKAGE non parametrici
• ASSOCIAZIONE ALLELICA (linkage disequilibrium mapping)
• Geni CANDIDATI
• Anomalie citogenetiche
Analisi di LINKAGE “tradizionale”
(Metodi “parametrici” )
•
•
•
Dipende dalla specificazione di un modello di ereditarietà
Si contano gli eventi di ricombinazione fra due loci
Test: frazione di ricombinazione () < 0.5
D +
1 1
+ +
2 2
D +
1 2
D +
1 3
NR
+
1
+ +
3 4
+
3
R
+ +
2 4
D +
2 4
NR
R
Metodi di linkage ‘Non-parametrici’
A,B C,D
E,F G,H
A,E D,H
Famiglie con almeno
2 fratelli affetti
Regione qualsiasi
Regione vicina ad un
gene di “suscettibilità”
A,C B,D A,C
E,G F,G F,H
A,D A,H E,D
2 alleli in comune
1 allele in comune
0 alleli in comune
25%
50%
25%
40%
55%
5%
Si basano sulla condivisione di alleli di un marcatore da parte di
individui affetti all’interno di una stessa famiglia
Problemi negli studi di linkage di malattie complesse
• Difficile stabilire la soglia di significatività
 MLS > 3.6?
• Replicazione indipendente dei risultati positivi
 Per replicare un risultato positivo è necessario un
campione di famiglie di dimensioni molto maggiori
rispetto al campione originario
• Picchi di linkage molto larghi ed imprecisi rispetto alla
posizione del locus malattia
Summary of genome screen results
IMGSAC
Chr
1p
2q
3p
3q
5q
6q
7p
7q
7q
7q
8q
13 q
15 q
16 p
17 p
17 q
18 q
19 q
22 q
Xq
PARIS
STANFORD
CLSA
M.SINAI
DUKE
(Phi lipp e
(Risch e tal (Barre tt e t
(Buxba um e t
(Sha o et
20 01
19 99)
19 99)
al 199 9)
al 2001 )
al 200 2)
cM MLS
cM MLS
cM MLS cM HLOD cM NPL/GH cM MLS
14 9 2.15
20 6 3.74 19 2 0.64
19 2 2.39 *
19 8 1.30
36 1.51
AGRE
(Li u et al
20 01)
cM
MLS
FINL AND
(Au ranen eta l
20 02)
cM
HLOD
14 9
2.63
19 0
4.31
17 0
3.04(B)
11 7
2.16(B)
52
1.89
45 2.55(B)
10 9
2.23
42
12 0 3.20
23 2.93
12 5
32
21
0.83
1.01
13 8
0.93
55
0.68
1.1
0.74
10 4
15 0
2.2
0.8
55
32
3.00
0.54
12 8
1.7
12 3 1.02*
16 5 2.13*
1.66(B)
20 1.91
11
1.21
45 2.34
94
41
0.62
1.37
10 0
1.00
59
1.2
52 2.46
60
2.5
82 2.67
cM: pos itio n in Kosa mbi cen tiMorga ns b ased on the Ge neth on linkage map ; * re sults fro m fo llow-up stu dies
Convergenza dei risultati di linkage sul crom. 7
The shaded bars represent the
linkage findings of different
research groups.
Dagli studi di linkage all’identificazione dei geni di suscettibiltà…
E’ probabile la presenza di fattori genetici di rischio per l’autismo sui cromosomi 2, 7,
16, 17, 15, …
Esame più in dettaglio delle regioni cromosomiche identificate:
sono molto ampie e contengono centinaia di geni: ciascuno di essi potrebbe essere il
responsabile
Aumentare
il numero di famiglie studiate
Analisi combinata dei dati di diversi gruppi di ricerca
Studio
regioni
di individui affetti con anomalie cromosomiche che coinvolgono queste
Studio
di geni candidati
Studi di associazione allelica / Linkage disequilibrium
mapping
 nuovi STUDI DI CGH array
Geni candidati
Geni candidati
Che tipo di geni possono essere coinvolti nell’autismo?
Geni che sono attivi nel cervello
Geni coinvolti nello sviluppo del cervello, nella migrazione neuronale, nel
metabolismo dei neurotrasmettitori…
 Attualmente diversi gruppi di ricerca stanno esaminando alcuni di questi
geni per identificare varianti della sequenza di DNA che costituiscano
dei fattori di rischio per l’autismo
METODO:
•Screening di varianti di sequenza in individui affetti (DHPLC)
•Test delle varianti identificate:
•Casi-controlli
•TDT
Reelin
Ruolo fondamentale nella regolazione della migrazione di diversi tipi
di neuroni durante lo sviluppo del cervello. Espressa anche nel cervello
adulto, dove puo’ avere un ruolo nella plasticità sinaptica
Topi reeler (reln-/reln-):
sintomi neurologici (atassia, tremore) e
alterazioni citoarchitettoniche in diverse aree del
cervello (corteccia, ippocampo e cervelletto)
simili a quelle descritti in studi post-mortem di
indiv. autistici
Topi eterozigoti reeler (reln-/+): deficit in alcuni
test comportamentali; ridotta densità spine
dendridiche, deficit di GAD67, riduzione postnatale del num di cell Purkinje solo nei maschi
Nell’uomo: mutazioni recessive causano
lissencefalia
Reelin
5’UTR
3’UTR
AAAAAA
(GGC)n
F-spondin-like
Ex25
I
II
Ex35
III
IV
Ex44
V
mRNA
Ex51
VI
VII
VIII
charged C-terminus
protein
Reelin domain
IMGSAC families (Bonora et al, Mol Psych 2003)
Ex 25 N1159K
Ex 35 V1762I
Ex 35 V1762I
Ex 44 R2290H
Ex 51 T2718A
Trinucleotide (GGC): trasmissione preferenziale degli alleli ‘lunghi’
(Persico et al, 2001)
The search for susceptibility genes…
Conclusioni (1) e prospettive
Progressi nell’identificazione di regioni cromosomiche dove sono
probabilmente localizzati fattori genetici di rischio per i disturbi dello
spettro autistico
La complessità genetica ha reso difficile l’identificazione di geni. Fino ad
oggi, un significativo coinvolgimento nell’autismo non è stato ancora
dimostrato per nessun gene
•Meta-analisi
•Studio del ‘broader phenotype’ nei parenti di individui affetti
L’identificazione di fattori genetici di rischio:
• Permetterà di comprendere i meccanismi patofisiologici alla base dei disturbi dello
•
•
spettro autistico e dei fattori che ne influenzano l’espressività.
Permetterà l’identificazione di target per interventi farmacologici
Costiturà la base per lo sviluppo di nuovi approcci di diagnosi ed intervento, e
forse anche di prevenzione e cura.
Ricerca sui segni precoci di autismo

Ricerca finanziata dal Comune di Novara basata
sull’analisi di filmini familiari di 9 bambini normali e di 9
bambini risultati poi autistici ripresi fra i 12-15 mesi
A 12-15 mesi il bambino interagisce con l’altro
coordinando i propri sforzi con l’interlocutore in
modo complementare, può scambiare i ruoli o
aiutare l’altro nella sua azione
 Ad es. nel costruire una torre. Uno tiene ferma
la torre e l’altro aggiunge i cubetti, c’è un noi, ma
anche un io nella misura in cui i ruoli sono
differenziati, ma intercambiabili
 Gli autistici nelle interazioni fanno le stesse
cose, recitano lo stesso ruolo

Item che differenziavano i 2
gruppi
Gesti referenziali ( fare ciao ciao con la
mano, dito davanti alla bocca per
indicare silenzio, mano alla fronte per
manifestare scoramento)
 Pointing dichiarativo ( per condividere
stati emotivi)
 Comunicazione non verbale ( utilizzo
della gestualità per comunicare)

Commenti


Utilizzo del corpo per comunicare: la gestualità non il
numero di parole differenziavano i nostri due gruppi a
15 mesi
Limiti delle teorie sulla patogenesi dell’autismo, in
particolare della visione dualistica computazionale del
rapporto mente e cervello:
- mente come software con sistemi operativi
- cervello come hardware
Ulteriori differenze tra i due
gruppi
Guarda negli occhi
 Si diverte ridendo con
 Si volta se viene chiamato
 Imita
 Ricerca il contatto o baci o abbracci
 Vocalizza

Commenti
Si tratta di comportamenti che fanno parte
dell’intersoggettività primaria (Trevarthen)
 L’insorgenza del disturbo autistico va forse
retrodatata ad un periodo precedente
all’attenzione congiunta, anche se la diagnosi la
si fa normalmente verso i due anni o dopo
 Nei primi 6-9 mesi di vita, nei bambini che
diventeranno autistici si osserva scarsa iniziativa
del bambino autistico all’interno della relazione
(anche nei casi che presentano regressione)

I neuroni specchio
Il modello classico del funzionamento
cerebrale( aree sensoriali ben
differenziate da quelle associative e
motorie) sembra non essere molto
d’aiuto per capire l’autismo
 15 anni fa sono stati scoperti neuroni
motori che si attivano non solo quando
l’animale esegue una certa azione, ma
anche quando la vede eseguire da un
altro

Neuroni Specchio. Lo specchio dell'altro
Scoperti da Giacomo Rizzolatti,
direttore del Dipartimento di neuroscienze dell'Università di Parma,
"i neuroni specchio saranno per la psicologia quello che il DNA è stato
per la biologia".
Si tratta di cellule del cervello che si attivano sia quando compiamo una
determinata azione, sia quando vediamo qualcun altro che la compie.
Ci permettono di capire al volo che cosa sta facendo chi ci sta di fronte,
senza che sia necessario fare un ragionamento complesso. Inoltre,
preparano il nostro sistema nervoso a imitare le azioni degli altri e a
entrare in empatia con ci nostri interlocutori.
Questo tipo di neuroni, è stato Individuato nei primati,
(Lemuri, scimmie e uomo moderno) e in alcuni uccelli.
Nell’uomo è localizzato:
nell’area di Broca e
nella corteccia parietale inferiore del cervello.
Quando vedo una persona compiere un’azione,
inconsciamente simulo dentro di me quel
movimento e così, riconducendola al mio
repertorio motorio riesco a darle significato
 Nel sistema Mirror sensorialità e motricità
operano sinergicamente in parallelo e non in
successione temporale
 Il piacere che proviamo quando assistiamo a
film o a rappresentazioni teatrali è riconducibile
in parte ai nostri neuroni specchio

Funzioni dei Neuroni Specchio
Aiutano a capire il significato di quanto
l’altro sta facendo
 Ci permettono di comprendere le sue
intenzioni e quindi di prevederne i
comportamenti
 Favoriscono l’imitazione e quindi
l’apprendimento
 Favoriscono la comunicazione

Neuroni specchio eco
Quando giunge loro uno suono verbale
lo traducono nel piano articolatorio
necessario per produrlo
 La registrazione di potenziali motori dei
muscoli linguali amplificati mentre il
soggetto ascolta fonemi linguo-palatali ci
aiuta a capire i rapporti tra sensorialità e
motricità

Sviluppo del Sistema Mirror
I neuroni specchio si svilupperebbero
grazie al rapporto continuo di imitazione
reciproca tra madre e bambino
 Il bambino cioè associa i propri piani
motori con gli stimoli visivi grazie all’azione
di specchio esercitata dal caregiver
 Dapretto ha evidenziato una netta
correlazione tra attività dei neuroni
specchio e gravità della malattia autistica

Viso materno e sistema mirror
Hanno funzioni speculari
 Il viso materno riflette al bambino il suo stato
emotivo, la sua attività motoria, ripresenta
dall’esterno quanto il bambino vive all’interno
 I neuroni specchio ricostruiscono all’interno del
bambino, attraverso la simulazione, quanto
osserva all’esterno
 In questo modo il bambino ha quasi sempre a
disposizione due versioni della propria realtà
interna o esterna

Deficit sistema mirror e autismo
La disponibilità di una doppia versione della
realtà favorisce i processi di simbolizzazione
partendo dalla corporeità
 Nel bambino autistico maggior difficoltà nella
comprensione della realtà esterna, ma anche
difficoltà nell’utilizzo del viso materno, poco
leggibile
 Inoltre ricorrerà meno alla madre per difendersi
dal sovraccarico esperienziale

Difficoltà per il raggiungimento dello stadio del
“noi” che di solito accompagna quello
dell’individuazione e che è alla base della
socialità
 Il deficit dei Neuroni Specchio potrebbe essere
causa, concausa o effetto secondario. Ad es.
negli autistici precocemente si instaurano
schemi anomali di fissazione visiva: guardano
meno negli occhi, privilegiano la bocca o gli
oggetti

Per queste ragioni ci pare che il deficit autistico
sia sensoriale-motorio nella misura in cui lo
stimolo sensoriale non può essere
adeguatamente rivissuto attraverso la
simulazione incarnata
 Per vicariare i suoi deficit il bambino autistico
potenzia al massimo il canale visivo per
controllare a posteriori ciò che non può
anticipare
 L’esperienza sensoriale risulterà in mancanza di
un baricentro frammentata, poco modulabile e
categorizzabile, spesso bizzarra



Il deficit del sistema mirror altera la relazione del
bambino con i suoi genitori. Diverse ricerche mostrano
che in genere i genitori tendono a divenire più attivi,
energici e a privilegiare stimolazioni fisiche altri
potrebbero essere meno motivati alla relazione col loro
piccolo
A livello ipotetico possiamo affermare che prima
ancora di interventi riabilitativi specifici occorre
supportare i genitori nel potenziare l’azione di
intervento riflessivo sul bambino per cercare in parte di
sostituire e in parte di stimolare il sistema mirror che
diversamente potrebbe non essere stimolato a
sufficienza.
Paradigma “Biomedico” (U.S.A.)
risultato di osservazioni cliniche
E’ una malattia organica ed è
curabile ?
 Intervenire precocemente…fa la
differenza!!!!

Sindromi autistiche
Associate ad alterazioni GastroIntestinali
 Insufficienza digestiva,Malassorbimento
 Deficit nutrizionali( vit A,D,E,minerali, AA
essenziali, precursori neurotrasmettitori)
 Carenze di processi biochimici (transsulfurazione,Trans-metilazione),
maggior sensibilità allo stress ossidativo

Epidemia?
1998-2000 Incidenza 30-35 :10.000 nati v.
Con picchi locali di 50:10.000 (U.S.A.)
 2004 : 6 su 1000 nati vivi , 30 volte più di
prima del 1985 ( Europa)
 Lombardia , da 15 : 10.000
a 90 : 10.000 (per intero spettro autistico,dati
dell’osservatorio regionale),mediamente 1
:166 ; ultimi dati USA 1: 150

Autismo Regressivo, 80 %
Bambini normali alla nascita e sviluppo
regolare,regressione brusca o
insidiosa,sintomi riconosciuti dai genitori
a15-18 mesi
 Assenza di specifiche alterazioni
genetiche o di quadri sindromici ;
 Nessuna guarigione spontanea, porta a
disabilità grave con ripercussioni
tragiche su ragazzi e famiglia

Vecchi e Nuovi Paradigmi
(Medicina Accademica)
“Mamma frigorifero” (Bettleheim,1950)
 “Non – malattia” , “modo di essere “ (NPI)
 “Malattia genetica”(tuttavia nessun
riscontro di un gene per l’autismo,bensì
polimorfismi genici che potrebbero
spiegare una maggior suscettibilità )
 “Aumento dell’autismo non e’ reale ma
apparente , dovuto a miglior diagnosi”

 Ma
…Se l’incidenza
dell’Autismo e’ sempre stata
quella odierna, dove sono tutti
gli adulti autistici che
dovremmo avere ,
istituzionalizzati o meno ?

Vecchi e Nuovi Paradigmi
(Medicina Accademica)
 “Autismo
curabile”
non e’ guaribile né
 “psicoterapia”,spesso
alla famiglia,
Psicofarmaci,antiepilettici anche
senza epilessia; trattamento
comportamentale TEACH
 “Di autismo non si muore”
Paradigma “Biomedico” (U.S.A.)
risultato di osservazioni cliniche

E’ una malattia organica ed è
curabile
Sindromi autistiche
Associate ad alterazioni GastroIntestinali
 Insufficienza digestiva,Malassorbimento
 Deficit nutrizionali( vit A,D,E,minerali, AA
essenziali, precursori neurotrasmettitori)
 Carenze di processi biochimici (transsulfurazione,Trans-metilazione),
maggior sensibilità allo stress ossidativo

www.lesmoMD.com
Sindromi autistiche
Basso livello di AA solforati e di solfati ,
GSH e cisteina nel plasma
 deficit taurina
 Basso livello sierico e cellulare di
zinco,selenio ; Rame sierico elevato
 Elevato Cu/Zn
 Ammonio elevato
 Alterazione acidi grassi omega 3 e 6

Sindromi autistiche



Omocisteina elevata
ac. Formimmino glutamico elevato
Ac. Metilmalonico elevato
Sindromi autistiche

Squilibrio TH 1/ TH 2

Autoimmunita’

Infezioni frequenti ( otiti)

Deficit Immunoglobuline
Sindromi autistiche

Disbiosi grave

Convulsioni farmacoresistenti, spesso
EEG silente

Alterazioni neurosensoriali
Malattia Genetica?
Nessun riscontro di un gene per
l’autismo
 Sono stati trovati polimorfismi genici che
potrebbero spiegare una maggior
suscettibilità


analogia con Alzheimer (Apo E 4
/ApoE2)
Nuovo paradigma
Ambiente
Predisposizione
Genetica
Spettro autistico
Nuovo paradigma
TossiciAmbientali
S.Immunitario
A.Gastro-intestinale
S.N.C
Sindroni autistiche
 l’espressione
neurologica
dell’impatto che le tossine
ambientali hanno su individui
suscettibili
Inquinamento Ambientale
Ogni giorno ..
Piu’ di 10.000 additivi alimentari ,solo
alcuni sono testati nei loro effettio tossici
 Ftalati nella plastica
 Cosmetici, prodotti per l’igiene intima
 Materiali per la pulizia della casa, mobili
 Pesticidi, bifenili, concimi .anti muffa su
vegetali ; il caso del DDT


Ogni giorno ..
centinaia di nuove molecole chimiche
vengono immesse nell’ambiente senza
essere controllate nei lor effetti
sull’organismo animale e sul pianeta
Alimentazione sofisticata

Manipolazioni industriali degli alimenti :
Aggiunta di glutine alle farine per la panificazione
Essicazione industriale
Uso di sbiancanti
Precucinati /surgelati
Uova colorate
Additivi e conservanti
Coloranti
Frutta e verdura d’oltreoceano
Metalli pesanti
Fattori ambientali

Fattori di rischio prenatali
» Esposizione in utero a talidomide o acido valproico
» Infezione da virus rosolia

Fattori di rischio ambientali
» Infezioni (cytomegalovirus, herpes)
» Mercurio
» Fattori nutrizionali
» Vaccino trivalente (MMR)
Vaccinazioni
Vaccini antiinfettivi :
Mercurio Alluminio ,virus
attenuati vaccinali, virus
inquinanti ,materiale
biologico
Vaccini : altri ingredienti
Alluminio,formaldeide,fenossietanolo,
Polisorbati 20 e 80,siero di pollo, di bovino,
cellule di rene di scimmia, di montone,
Antibiotici,cellule umane diploidi


Vaccini MMR non contengono
Thiomersal,bensì virus vivi attenuati
Stressori ambientali

Alimentazione : glutine e caseina/ DPPIV

Infezioni subcliniche

Autoimmunità :Ab anti-mielina e anti-glia

Disfunzione metallotioneina
Infezioni / 1
alcuni bambini migliorano durante
trattamenti antibiotici
 SBEA (Corea reumatica , PANDAS)
 Borrelia Burgdorferi (Spirocheta )e
malattia di Lyme
 Beneficio con HBOT e terapie
antibiotiche parenterali

Infezioni / 2

Virus neurotropi sono associati a
alterazioni neurologiche quali
convulsioni,demielinizzazione,ritardato
sviluppo del linguaggio

Sottogruppo di bambini autistici ha
elevati titoli anticorpali antivirus ; taluni
rispondono ai farmaci antivirali
.. tutto cio’ che porta a
Cattivo stato nutrizionale dell’organismo
in crescita
 Esposizione a tossici cerebrali che
provengono sia dall ‘ambiente che dal
metabolismo perturbato del bambino
stesso
 Attivazione infiammazione diffusa
,specie a livello cerebrale e intestinale

Peptidi oppiati e neurolettici

Gluteomorfine , Casomorfine

HK 1 ,HK 2,P1,P2

Deltorfine e dermorfine ( lieviti ?)

Tri-peptidi serotoninergici

Molecole neurolettiche non peptidiche
Effetto degli stressori
sull’organismo
Disfunzione mitocondriale
(ammonio ,lattato e piruvato alti,deficit
Carnitina)
 Difetti di metilazione,sulfatazione,GSH
 Disbiosi grave
 Maldigestione,Malassorbimento
 Infiammazione gastrointestinale

Effetto degli stressori
sull’organismo

Alterazioni immunologiche
alterazione Th1/Th2, aumento Citokine
infiammatorie,attivazione microglia
autoimmunita’,diminuzione attivita’ LK

Aumento dello stress ossidativo
Effetto degli stressori
sull’organismo

Meccanismo della eccitotossicita’
per alterata modulazione funzionale del
glutamato
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Suscettibilita’
individuali
Maschi e femmine

M : F = 4:1

Testosterone

Glutatione reduttasi
Suscettibilita’ individuale

Insufficienze digestive primarie( DPPIV)
Alterazioni della circolazione liquorale
( cisti aracnoidee, anomalie craniofacciali
e del giunto cranio-occipitale)


Alterazioni del sistema delle fasce
Suscettibilita’ individuali

Alterazioni immunitarie congenite

Disfunzione congenita della
metallotioneina
Suscettibilita’ individuale
Maggior sensibilita’ primitiva ai tossici
ambientali (deficit su base genetica
metil-tetra-idrofolotoreduttasi )
 Maggior fragilita’ costituzionale
 Difficolta’ primitiva ad eliminare tossine

Suscettibilita’ acquisite
Suscettibilita’ acquisita

Sofferenza perinatale,
prematurita’,terapie antibiotiche
perinatali

terapie antibiotiche protratte nei primi
due anni di vita, terapie cortisoniche
ripetute e protratte

Intolleranze alimentari multiple e
persistenti, difficolta’ della alimentazione
Suscettibilita’ acquisita
Infezioni ricorrenti
 Disbiosi grave, specie fungina
 Candidosi persistente o ricorrente
 Traumi cranici e del rachide nel primo
anno di vita
 Esposizione a tossici ambientali
prima della nascita e nei primi due anni
di vita

Fattori di rischio
Familiarita’ per la malattia
 Problemi gastroententerologici nel primo
anno di vita
 Terapie antibiotiche protratte e/o
ricorrenti nei primi due anni di vita
 Vaccinazioni multiple
 Sofferenza perinatale
 Anomalie craniofacciali, Arnold-Chiari

Fattori di rischio
Traumi cranici e sacrali nel primo anno di
vita
 Candidiasi gastrointestinale
 Infezioni ricorrenti /peristenti nei primo
anno di vita
 Malnutrizione
 Mamme con molte amalgame
 Vivere in aree a forte inquinamento

Prevenzione/1

Ridurre I fattori di rischio

Curarsi per non ammalarsi
Prevenzione/2

Proteggere fratellini /sorelline

Proteggere nuove gravidanze
Prevenzione /1

Promuovere e sostenere lo sviluppo
dell’immunità naturale e la
detossificazione
Prevenzione /2

Sostenere le fragilità intrinseche della
costituzione x ridurre impatto ambientale
Prevenzione /3
Sostenere organismo infantile durante la
crescita,
 riducendo la suscettibilità secondaria a
Infezioni ricorrenti,allergie,salute
intestinale,traumi,terapie antibiotiche,
steroidee, cattiva digestione

Trattamenti comportamentali e cognitivi
Controllo Micro-ambientale
Intervento dietetico
Supplementi nutrizionali
Risanamento gastrointestinale
Riequilibrio immunologico ed Endocrinologico
Riequilibrio e sostegno funzione cerebrale
Promozione della detossificazione
trattamenti chelanti
Terapie di ripristino : HBOT / ossigeno-ozono( stem cells?)
Terapia “Biomedica”di base


Nata in USA : dieta GF/CF/SF,diete prive di
carboidrati, a basso contenuto di
ossalati,fenoli;Supplementi nutrizionali
(vitamine,minerali,AA,Proteine,enzimi
digestivi,probiotici)farmaci antifungini,
antibiotici,antivirali ;Chelazione dai metalli
pesanti ,orale o TD; di recente inserita HBOT
I bambini migliorano ma è c’è spazio per un
recupero più consistente,specie per i più
grandi e compromessi
Trattamenti avanzati

Hyperbaric Oxigen Therapy, mild / high
Miglioramenti consistenti ,ma permane la
tendenza a riacutizzare i sintomi
comportamentali
Trattamenti avanzati
Supplementi per via venosa
 Detossificazione per via venosa
 Chelazione per via venosa in
associazione ( recente )

Sensory Learning Program ®
 intervento dietetico e nutrizionale di base
Risultati ottimi e stabili ad ogni eta’

Approccio olistico

Considerare la specificita’ della persona
e della espressione della sua malattia
Considerare tutti gli ambiti della malattia
(emozionale e familiare compresi)


Il recupero educativo / cognitivo deve
essere associato
Approccio olistico

il bambino o ragazzo deve diventare
partecipe del processo di cura

L’ambito emozionale familiare deve
essere considerato
Trattamenti di recupero cognitivo
e comportamentale ,nei piei pz
Bambino piccolo : il recupero precoce
 Bambino grandicello : recupero
educativo + cognitivo
 Ragazzo : educativo q.b. + cognitivo
 Programma personalizzato
 Collaborazione tra medico e terapisti
del recupero

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Trattamenti comportamentali e
cognitivi

Assai diversi tra loro

Non tutti hanno la stessa valenza

Non devono essere il fine ma il mezzo per il
miglioramento
Andare avanti..
“Nelle lacrime abbiamo trovato il sentiero
giusto”
Tanto è stato fatto ma ancora non tutte le
strade ed i sentieri sono stati percorsi…
Senza paura e senza angoscia bisogna andare
oltre, studiando per aggiungere ogni giorno
una tessera in piu’ al grande mosaico…
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