Università degli Studi di Palermo Facoltà di Lettere e Filosofia CORSO DI LAUREA IN LINGUE MODERNE PER IL WEB Tesi di laurea di Valentina Puccio Num. Matricola: 0417012 Relatore Ch. mo Prof. Antonino Di Sparti ANNO ACCADEMICO 2009/2010 Indice Comunicazione mediata New Media Il fenomeno del blog Teoria dell’informazione (Shannon e Weaver) Modello Lasswell (1948) Modello Roman Jakobson (1958) La pubblicità La storia di Carosello Carmencita e Caballero: da Carosello alla sitcom La pubblicità e il mondo di Hollywood Fare pubblicità con il Flash Mob Pubblicità seriale: Il caso Tim Pubblicità seriale: Il caso Lavazza Conclusioni Con questo ipertesto si vuol spiegare il concetto di comunicazione, proveniente dai mass media e la riproducibilità dei testi scritti, immagini e suoni, che ha modificato culture e stili di vita. Comunicazione mediata La forma più frequente di comunicazione è quella "faccia a faccia", in presenza o interpersonale, tra due o più persone, in cui ciascun individuo è sia emittente, sia ricevente dei messaggi scambiati. È caratterizzata da una condivisione spaziotemporale, tutti gli interlocutori sono in un determinato posto in un determinato momento. La comunicazione in presenza, richiede una determinata «tecnica», che fa parte del processo di apprendimento del linguaggio naturale. Le modalità dell’interazione nella comunicazione in presenza possono essere: una relazione del tipo uno-molti una relazione del tipo uno-uno la comunicazione molti-molti (rimane impossibile) Nelle interazioni "faccia a faccia" ogni comportamento produce comunicazione e quindi provoca la reazione dell'altro interlocutore. Questa interattività della comunicazione si perde con la comunicazione one to many, l'opposto di one to one dell'interazione interpersonale. Le suddette tipologie di comunicazione si differenziano a loro volta dalla comunicazione mediata, che va oltre la compresenza fisica dei comunicanti, utilizzando la tecnologia. Si tratta della computer mediated communication, un’area di ricerca che è possibile collocare tra le teorie della comunicazione e la ricerca tecnologica delle reti. Occorre un ambiente (virtuale) in modo tale che possono avvenire scambi e condivisioni, una rete che colleghi i vari punti interessati all'interazione e permetta così il trasferimento a distanza del messaggio. New Media Con il termine new media s'intendono tutte le forme di comunicazione nate dai processi di digitalizzazione e dalla convergenza tra le telecomunicazioni e l'informatica. Oggi è possibile utilizzare la posta elettronica (e-mail) per scrivere agli amici, dialogare in tempo reale con più persone tramite le chat, discutere dei temi più svariati aderendo ai forum di discussione ed alle mailing-list, mandare fax, inviare SMS (short message service) o MMS (multimedia messaging service) tramite il telefono cellulare, richiedere la visione di un particolare programma TV mediante la televisione digitale pay per view (via cavo o satellitare), facebook il più celebre social network, che si presenta come un gigantesco spazio virtuale all’interno del quale è possibile riallacciare vecchie amicizie o stringerne di nuove, e molto altro ancora. Il web fornisce una vetrina mondiale a tutti coloro che sono in grado di accedervi attivamente, realizzando anche, con il fenomeno dei blog, un'informazione alternativa, una tecnica per creare e aggiornare facilmente un tipo particolare di sito, che non richiede una formazione specialistica. Il fenomeno del blog Il termine è la contrazione di weblog (diario in rete) ed è stato coniato da Jorn Barger nel dicembre del 1997, un commerciante americano appassionato di caccia, che decise di aprire una propria pagina personale per condividere i risultati delle sue ricerche sul web riguardo al suo hobby. Si tratta di un tipo di sito web che sta tra newsgroup, pagine personali e portali di informazione, su cui il proprietario (blogger) scrive una sorta di diario personale, pubblicandovi storie, informazioni ed opinioni in completa autonomia. Ogni articolo è generalmente legato ad un *thread, sul quale i lettori possono interagire e scrivere i loro commenti e lasciare messaggi all'autore. In questo modo il carattere privato del diario online, facilmente aggiornabile, assume necessariamente valenza pubblica ed il *blog diventa un spazio virtuale dove si può pubblicare in tempo reale notizie, informazioni, storie di ogni genere e stare insieme agli altri ed esprimere liberamente il proprio pensiero. Con esso si viene in contatto con persone fisicamente lontane, ma vicine alle proprie idee e punti di vista. Alcuni *blog sono personali, è la categoria più diffusa. L'autore vi scrive le sue esperienze di ogni giorno. Il contributo dei lettori nei commenti è in genere molto apprezzato e dà vita a discussioni molto personali. Questo tipo di blog è usato spesso da studenti di scuola superiore o universitari, con un gran numero di collegamenti incrociati tra un blog e l'altro. Oppure tra le varie tipologie troviamo il blog collettivo, si tratta di un blog nel quale gli articoli vengono scritti da un gruppo ristretto di autori che intendono mettere on-line le loro storie personali. Di solito questi blog sono orientati verso un campo d'interesse particolare (letteratura, informatica, politica, attualità, ecc…) e sono, proprio per la varietà degli articoli pubblicati, tra i più visitati in rete. Teoria dell’informazione (Shannon e Weaver) Sono ingegneri americani dei Bell Laboratories. Tale modello ipotizza una comunicazione lineare e diretta tra emittenti e destinatari, e deriva dalla teoria matematica dell'informazione (cibernetica). Il modello descrive la trasmissione dei messaggi da una "fonte di informazione" ad un "destinatario", mediante un canale di comunicazione. Lo scopo principale è quello di fare passare attraverso il canale il massimo d'informazione con il minimo di distorsione e con la massima economia di tempo e di energia (Wolf, 1985). Per la teoria dell’informazione sono importanti gli aspetti che riguardano: rumore codificazione e decodificazione velocità di trasmissione Nel modello sociologico, è possibile individuare il cambio di modello del processo comunicativo attraverso: il modello comunicativo semiotico-informazionale il modello comunicativo semiotico-testuale il modello comunicativo semiotico-enunciazionale Modello Lasswell (1948) Nel 1948 Lasswell, studioso di politica alla Scuola di Chicago, propose un modello di descrizione degli atti comunicativi che ottenne successo, perchè era utilizzabile come paradigma di riferimento per le correnti che ipotizzavano audiences passive, sia per quelle cui le audiences erano attive. Questa teoria, teneva conto dell’individuo perché tra il messaggio e la risposta dell’individuo si poneva la sua psiche. Questa teoria vedeva la presenza di: un mittente un canale un destinatario Secondo tale modello, detto delle "cinque W", lo studio scientifico del processo comunicativo consiste nel rispondere ed approfondire ciascuna delle seguenti domande: who? (chi?) says what? (dice cosa?) in which channel? (con quale canale?) to whom? (a chi?) with what effects? (con quali effetti?) Ad ognuna di queste domande corrisponde uno specifico settore di ricerca nel campo della comunicazione di massa: 1. la prima domanda permette lo studio degli emittenti (control analysis); 2. la seconda approfondisce l’analisi del contenuto, il messaggio vero e proprio (content analysis); 3. alla terza domanda si analizzano i mezzi che veicolano il messaggio (media analysis); 4. il quarto interrogativo studia il pubblico (audiences analysis); 5. la quinta ed ultima "w" fornisce una risposta circa gli effetti prodotti dal messaggio veicolato dai media (effects analysis). Modello Roman Jakobson (1958) Alle tre funzioni classiche di K. Bühler (espressiva, referenziale, conativa), R. Jakobson (1958) ne ha aggiunte altre tre, secondo lo studio della teoria della comunicazione linguistica: 1. fàtica o segnalante ci si orienta sul canale attraverso il quale passa il messaggio; 2. metalinguistica il messaggio è centrato sul codice. All'interno del messaggio sono presenti elementi che definiscono il codice stesso; 3. poetica o ludica il messaggio è centrato su di sé. Quando ci orientiamo sul messaggio, si pone al centro dell'attenzione l'aspetto fonico delle parole, la scelta dei vocaboli e delle costruzioni. Questa funzione poetica appare nei testi poetici e letterari, nella lingua di tutti i giorni, nel linguaggio infantile e in quello della pubblicità. La pubblicità Uno dei più importanti comparti della comunicazione, è la pubblicità o comunicazione persuasiva commerciale, la quale accompagna in modo sempre più consistente e frequente la nostra quotidianità. Con il termine pubblicità si intende quella forma di comunicazione aziendale diretta a pagamento, diffusa attraverso mezzi come la televisione, la radio, i giornali, le affissioni, la posta, Internet, che tende a far conoscere l'esistenza o ad incrementare il consumo e l'uso di un bene o un servizio. La pubblicità è nata come professione, per comunicare, per diffondere informazioni di ordine commerciale e pubblico, per dare identità ai prodotti, per rendere più rapida la circolazione commerciale. La pubblicità su radio e televisione si diffonde in modo radicalmente diverso negli USA rispetto all'Europa, risentendo dei diversi modelli radiotelevisivi presenti nei due mercati. Si costruiscono programmi interamente basati sui finanziamenti degli sponsor, di cui un esempio importante è quello delle soap operas, così chiamate perché originariamente sovvenzionate dalle imprese di detersivi, e nascono le telepromozioni e le televendite all'interno dei varietà e degli altri prodotti radiotelevisivi realizzati in studio. Il concetto di spot o short televisivo appare nel 1953, in America. Per imprimere nella memoria lo spot, si fa largo uso della tecnica della ripetizione martellante, inducendo assuefazione nel consumatore. La storia di Carosello In Italia la pubblicità si concretizza con il “Carosello” che arriva il 3 febbraio 1957 alle 20.50. Sembrò necessario sviluppare un apposito format televisivo, era un contenitore di cinque spot abbastanza lunghi, durata media 135 secondi, studiati come piccole storie, i messaggi erano inseriti in un contesto di tipo teatrale, introdotti dall’apertura di un sipario con accompagnamento di una specie di fanfara. Il primo spot fu della “Shell”. Il titolo del programma, rievocava un celebre film musicale da poco uscito, ‘Carosello Napoletano’. Carosello diviene in breve il programma più seguito della Televisione di Stato, unica trasmissione interamente ideata, scritta e diretta da privati e che fu per molti giovani alle prime armi una grande nave scuola per imparare il mestiere. La sera del primo gennaio del 1977, Raffaella Carrà, commossa diede l’addio a “Carosello”. Complessivamente sono andate in onda 42 mila scenette, coinvolgendo il mondo del cinema e dello spettacolo italiano. Ma ci fu anche la grande produzione di cartoni e pupazzi animati, come l’Omino coi baffi per la caffettiera Bialetti, Carmencita e Caballero per il caffè Lavazza, gli abitanti del pianeta Papalla, il pulcino Calimero per il detersivo della Mira Lanza, e molti altri. Carmencita e Caballero: da Carosello alla sitcom È tornata in Tv la saga di Carmencita e Caballero: a trent'anni dall'ultima apparizione televisiva, i fidanzatini di Carosello sono stati i protagonisti di una nuova sitcom. La mini-serie di 12 puntate è andata in onda ogni venerdì alle 19,30, a partire dal 14 ottobre nel 2005, su Italia 1. Creati da Armando Testa nel lontano 1964, Carmencita e Caballero sono tornati in compagnia di nuovi amici. Tra i nuovi personaggi, un musicista londinese (George), un pittore gay (Michelangelo), tre amiche fidate con i rispettivi fidanzati ed un gatto (Blow up). La sitcom, realizzata da Lavazza, seguita da uno spot pubblicitario reclamizzava un nuovo tipo di caffè, mentre al suo interno non saranno presenti riferimenti al prodotto. Non proprio, come allora. La nuova Carmencita, sempre trecce nere e bocca a cuoricino, è al passo coi tempi e si divide tra il mestiere di giornalista e quello di speaker radiofonica. Nuove anche le scenografie della sua abitazione, dove è il bianco a prevalere. Registi della campagna, sono gli americani David Kelley e Peter List, mentre la creatività è affidata a German Silva. Per quel che riguarda la voce di Carmencita, il compito è stato affidato alla doppiatrice Barbara De Bortoli. Aspettando la nuova sitcom è poi bene evidenziare che il ritorno di Carmencita e Caballero non sarà solo televisivo, ma investirà anche internet, stampa, radio e telefonini. Brad Pitt (gioielli Damiani) Catherine Zeta Jones (Alfa Sportwagon) Dustin Hoffman (Regione Marche) George Clooney (Martini, Fastweb) George Clooney e John Malkovich (Nespresso) Gerard Depardieu (Cirio) Gwyneth Paltrow (Martini) Harrison Ford (Lancia Lybra) Julia Roberts (Lavazza) Kevin Costner (calzature Valleverde) Leonardo Di Caprio (Telecom) Marlon Brando (Telecom) Melanie Griffith (orologi Wyler Wetta) Richard Gere (Ferrero Rocher) Robert De Niro (Beghelli) Sean Connery (Louis Vuitton, Ras bank) Sharon Stone (Pirelli) Sylvester Stallone (Citterio) Uma Thurman (Alfa Romeo Giulietta) Woody Allen (Coop Italia) La pubblicità e il mondo di Hollywood Lavorando con la pubblicità, si entra in un mondo che ormai completamente è comunicante con quello del cinema. Volti e sguardi conosciuti in tutto il mondo, mostri sacri del cinema, il più geniale di tutti, Marlon Brando ha consegnato una delle sue immagini più presentabili degli ultimi anni della sua vita ai 30 secondi di uno spot. È un ideale passaggio di testimone tra una generazione e l’altra di Hollywood, dopo Brando, Di Caprio. Non è semplice saper usare bene le star del cinema americano, la prima a mettere piede nella pubblicità italiana è stata Jayne Mansfield, nel ’62 insieme al marito Mickey Hargitay, nella pubblicità del Biancosarti. Un amico di famiglia è diventato ormai George Clooney, sanno scherzare Sean Connery e Sylvester Stallone. I supermercati Coop, sono i primi a chiamare in Italia Woody Allen, il cineasta newyorkese punta tutto sulle atmosfere. Dopo Allen lascia la sua firma su uno spot italiano, Francis Ford Coppola, Martin Scorsese, fino ad arrivare a Spike Lee (spot della Telecom con Gandhi). Anche i premi oscar del cinema si utilizzano in pubblicità come Giuseppe Tornatore con musiche di Ennio Morricone, o ancora Dustin Hoffman legge l’Infinito di Leopardi per promuovere il turismo nelle Marche. Fare pubblicità con il Flash Mob La T-Mobile flash mob dance "Flash mob", dall’inglese flash breve esperienza o in un lampo, e mob folla, un fenomeno che sta dilagando su Internet e conquistando i più giovani, ma non solo. Rompere la quotidianità e organizzare il caos, una realtà monotona sempre uguale a se stessa e non c'è nemmeno il tempo per fermarsi ed accorgersene, ma in un istante tutto intorno a noi può cambiare. Trovarsi in un luogo pubblico molto frequentato, con una stazione o una piazza ed eseguire un balletto apparentemente improvvisato insieme a tanti altri oppure semplicemente immobilizzarsi tutti insieme nello stesso istante. Esploso grazie ad Internet questa moda emergente ogni giorno conquista nuovo pubblico sulla rete. Ma molte agenzie di pubblicità cominciano a sfruttare questi raduni conferma la novità e l'efficacia di questa rivoluzionaria forma di comunicazione. Sicuramente è molto divertente per chi partecipa ma anche molto divertente per chi guarda. Un es. originale e divertente di FM è quello organizzato alla Stazione Liverpool Street di Londra, per pubblicizzare una Compagnia telefonica (T-Mobile). 400 persone sono state protagoniste di un divertente spot dell'operatore di telefonia mobile T-Mobile che ha organizzato un vero e proprio flash mob tra balli e musica improvvisa. All'inizio, infatti, una singola persona comincia a ballare sulle note di una famosissima canzone seguita a ruota da tanti altri presenti. Pubblicità seriale Il caso Belen ricorda una professoressa in stile commedia all’italiana anni ‘70, con la sua camicetta bianca e la gonna che scivola pericolosamente, mentre De Sica incarna perfettamente il padre affascinato e pronto alla seduzione nonostante la circostanza poco romantica, quella di un colloquio genitore-insegnante. I due protagonisti dello spot si incontrano in una galleria d’arte dove De Sica, nel ruolo di visitatore, esprime le sue perplessità davanti a un’opera troppo concettuale. Quando scoprirà che Belen è l’artista autrice dell’installazione, si improvviserà grande intenditore d’arte contemporanea arrivando, pur di fare colpo, a voler segnalare la bella artista ad un presunto amico collezionista. De Sica interpreta il direttore del privè di un elegante lounge bar che, in modo sgarbato, allontana chi cerca di entrare. All’arrivo della bellissima protagonista De Sica, cedendo al suo fascino, abbandonerà tutte le resistenze facendo entrare sia lei che tutti i suoi amici. In una tipica baita, davanti a un camino e a uno splendido albero di Natale, Christian consegna il suo regalo a Belen, lei ricevendo compiaciuta il regalo commenterà ‘due cuori e una chiavetta' e non perderà occasione per prendere in giro Christian, attribuendogli un gran ‘naso’ per i regali. Pubblicità seriale Il caso In Paradiso è arrivata una Cadillac bianca cabriolet, da cui scende un americano. Dall'inconfondibile accento maccheronico, è un altro degli stravaganti personaggi che popolano il mondo Lavazza. Ha cercato Pietro per tutto il Paradiso, per proporgli un grande "business", accompagnato da un regalo, "un grande caffè americano“, che sta a malapena in un secchio... il povero americano, dovrà prendere una simpatica lezione sulla differenza tra l'acqua e un buon caffè! Nello spot Paolo Bonolis, Luca Laurenti e Riccardo Garrone vestono gli insoliti panni di educatori, rispettivamente come professore, bidello e autorevole preside della prestigiosa scuola del Paradiso. È una scuola un po‘ particolare: il primo giorno infatti si viene subito promossi e il giorno dopo si va tutti in gita scolastica. La gita naturalmente è offerta da Lavazza. Nonostante l'impegno di Paolo a far si che la serata sia memorabile, a cominciare dalla preparazione del caffè, ci penserà Luca con la sua ingenuità a rovinargli tutta l'atmosfera, tanto da meritarsi di essere ribattezzato con un nuovo nome, meno 'celeste' di Oreste... 'Che meraviglia, i Faraglioni di Capri'; è questa l'esclamazione che il turista Paolo Bonolis rivolge a Luca Laurenti. Proprio nella magica piazzetta di una Capri paradisiaca si svolge la nuova avventura della coppia più amata, con Vittorio Viviani, il 'Mavchese Adalbevto Gvazie a Mammà Son Bello', prototipo del classico gagà napoletano. Va in giro con una gallina sotto braccio, è amante del caffè Qualità Ovo, 'buono e fresco di giornata’. Conclusioni È possibile concludere dicendo che esiste un forte potere persuasivo dei media, tenendo conto di una "società informativa" sempre più evoluta, e la capacità degli individui di non accettare passivamente i messaggi dei media appare in crescita con l'utilizzo delle nuove tecnologie. Questo ci porta a delle riflessioni intorno alla trasformazione digitale della comunicazione. La "rivoluzione digitale" sta cambiando il nostro modo di vivere, giorno dopo giorno, Anche la pubblicità si trasforma sulla base dell'evoluzione delle tecnologie interattive, è destinata a subire una rilevante trasformazione. Come ad es. la campagna multimediale di “Fanta”, lo spot simpatico, divertente, è un’animazione digitale, una scenetta che resta senza dubbio impressa nella mente dei telespettatori, perché è simpatica e anche bella da vedere grazie ai colori vivaci delle animazioni ma anche e soprattutto per la musica utilizzata come sottofondo. Ora è tutta digitale, oggi la nuova frontiera dell'advertising si gioca tutta sul digitale. Grazie al digital signage, un fenomeno che sta crescendo anche in Italia, i contenuti e i messaggi pubblicitari vengono veicolati in formato digitale attraverso uno schermo elettronico. La ricetta è semplice: le immagini in movimento attirano l'attenzione molto di più delle immagini statiche. Nell’era della TV interattiva la pubblicità potrà sopravvivere e svilupparsi se saprà soddisfare informazione, bi-direzionalità (dialogo fornitore-cliente) e selettività. Riguardo ad Internet, la rete delle reti, ha il grande merito di aver saputo instaurare un nuovo modo di comunicare.