Diapositiva 1 - Autorità di Bacino del Fiume Adige

Autorità di Bacino del Fiume Adige
Museo Tridentino di Scienze Naturali
Partecipazione pubblica
ed analisi economica:
nuovi strumenti per la gestione
sostenibile del bacino del fiume Adige
Paola Sabina Lupo Stanghellini
Bruno Maiolini, Alessandro Paletto
Sabrina Pascotto, Caterina Sighel
- Museo Tridentino di Scienze Naturali Guido Perghem
- Autorità di Bacino del Fiume Adige Bolzano, 18 marzo 2009
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Gestione sostenibile della
risorsa idrica
La gestione della risorsa idrica è una delle problematiche
centrali dello sviluppo sostenibile.
Nel dicembre 2003 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite
ha proclamato il Decennio Internazionale per l’Azione
“Acqua per la Vita” dal 2005 al 2015.
All’interno dell’obiettivo VI dell’Azione- Protecting our
Environment, le Nazioni Unite sottolineano la necessità di
fermare lo sfruttamento insostenibile della risorsa idrica
attraverso lo sviluppo di strategie gestionali a livello
nazionale, regionale e locale, in modo da promuovere sia
un equo accesso alla risorsa idrica sia delle forniture
adeguate.
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La Direttiva 2000/60/CE
La Direttiva 2000/60/CE è la più importante normativa nel
settore idrico emanata in ambito europeo.
La Direttiva Quadro sulle Acque (Art. 1) definisce un quadro
comunitario per la protezione di tutte le acque (superficiali
interne, di transizione, costiere e sotterranee) e pone
l’obiettivo della gestione sostenibile della risorsa
idrica, secondo obiettivi ecologici, qualitativi e
quantitativi.
Nello specifico la Direttiva 2000/60/CE richiede che tutte le
acque dell’Unione Europea raggiungano un buono
stato entro il 2015.
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Implementazione della
Direttiva 2000/60/CE
La Direttiva Quadro sulle Acque è una normativa molto
complessa e presenta numerosi aspetti innovativi.
Recenti studi sull’applicazione del diritto comunitario in
materia ambientale hanno dimostrato che la Direttiva
2000/60/CE è una delle meno implementate, a causa di
quattro problemi:
• I costi elevati legati all’implementazione;
• I dubbi sull’effettiva efficacia ed adeguatezza della
normativa;
• Il mancato riconoscimento dell’urgenza di un ulteriore
miglioramento nella gestione idrica;
• La mancanza di strumenti e metodologie adeguati per
implementare la Direttiva.
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La ricerca scientifica e
l’implementazione della Direttiva
Rispetto all’implementazione della Direttiva 2000/60/CE, la
ricerca scientifica è chiamata a svolgere un ruolo
molto importante, proponendo soluzioni ai problemi e
facilitando l’applicazione della normativa attraverso al
creazione di metodologie e strumenti adeguati.
Il progetto di ricerca scientifica PARTY – Partecipazione
Pubblica ed Analisi Costi-Benefici: Linee Guida per
una Gestione Eco-Compatibile del Fiume Adige
(PARTY - Public pARticipation and cost-benefiT analYsis:
guidelines for sustainable management of the Adige river)
è stato ideato proprio con questo scopo.
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Il progetto PARTY :
partecipazione pubblica
Il progetto PARTY riguarda nello specifico due dei più
importanti aspetti innovativi della Direttiva 2000/60/CE:
• Partecipazione pubblica. La Commissione Europea
afferma che essa è un elemento indispensabile per la
gestione sostenibile dei bacini idrografici, in quanto offre
numerosi vantaggi:
−
−
−
−
−
incremento della consapevolezza e della responsabilità dei cittadini;
miglioramento della qualità dei piani di gestione dei bacini idrografici;
maggior accettazione e supporto da parte dei cittadini;
processi decisionali più trasparenti;
diminuzione delle incomprensioni, degli scontri e dei ritardi
concernenti l’implementazione;
− creazione di un processo di apprendimento collettivo (social learning).
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Il progetto PARTY:
analisi economica
• Analisi economica. La Commissione Europea
attribuisce grande importanza all’analisi economica nella
gestione dei bacini idrografici. Attraverso l’analisi economica
è infatti possibile:
− avere un quadro dei trade-off e del conflitto tra i vari utilizzi dell’acqua;
− individuare le soluzioni più efficienti (e meno costose) per raggiungere
gli obiettivi della Direttiva;
− identificare l’impatto economico e sociale delle varie misure e
programmi proposti per migliorare la qualità delle acque;
− sviluppare strumenti economici e finanziari finalizzati al raggiungimento
degli obiettivi ambientali.
L’analisi economica può, dunque, essere vista come un processo
finalizzato a produrre importanti informazioni a sostegno dell’attività di
decision-making.
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Il progetto PARTY
Il progetto PARTY è finanziato dall’Autorità di
Bacino del Fiume Adige ed è condotto dal Museo
Tridentino di Scienze Naturali, con il supporto del
Servizio Utilizzazione delle Acque Pubbliche
della Provincia Autonoma di Trento che ha fornito
molti dei dati necessari al progetto.
PARTY ha preso avvio il 16 marzo 2007 e si
concluderà il 31 dicembre 2009.
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Le fasi del progetto PARTY
Il progetto PARTY si compone essenzialmente di quattro fasi:
1. Identificazione del sotto-bacino oggetto dello studio;
2. Organizzazione del processo partecipato;
3. Effettuazione dell’analisi economica;
4. Elaborazione di un set di azioni e misure per la gestione
compatibile del bacino del Fiume Adige.
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Fase 1. Identificazione dell’area 1
Il progetto PARTY, prevede l’elaborazione e la
sperimentazione di strumenti e metodologie la gestione
sostenibile del bacino del fiume Adige.
Data l’estensione del bacino e la complessità del progetto,
tuttavia, è sembrato opportuno lavorare su un sottobacino
idrografico appartenente al bacino del fiume Adige. Il
sottobacino scelto per la sperimentazione è stato
individuato attorno alla Piana Rotaliana.
Tale area, infatti, presenta una situazione interessante ed allo
stesso tempo problematica per quanto concerne la gestione
della risorsa idrica perché è caratterizzata da una
molteplicità di usi di tale risorsa, a volte configgenti tra
loro.
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Fase 1. Identificazione dell’area 2
L’area di studio è stata delimitata in base ai confini idrografici
dei sottobacini di 2° ordine individuati dalla Provincia
Autonoma di Trento - Servizio Foreste. L’area oggetto dello
studio comprende tre sottobacini di 2° ordine e copre una
superficie complessiva di circa 113 km².
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Fase 1. Identificazione dell’area 3
L’area dello studio è intensamente coltivata a melo con
qualche tratto a vigneto.
Le rimanenti zone sono fortemente infrastrutturate e
urbanizzate con aree produttive lungo il fiume tra cui un
impianto di triturazione degli inerti e aree di escavazione.
Nell’area di studio sono attivi tre impianti di depurazione delle
acque reflue e due vasche Imhoff. A Mezzocorona è inoltre
presente un impianto per la produzione di energia
idroelettrica. Le acque rilasciate entrano nel sottobacino
oggetto dello studio e inducono un hydropeaking di 60 m3/s.
A valle dell’abitato di Mezzolombardo si trova il biotopo
protetto “La Rupe”, area di elevato interesse ecologico per
la sua ricchezza di diversità ecosistemica.
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Fase 1. Identificazione dell’area 4
Aree a bosco, pascolo
30,91%
4,34%
3,72%
3,61%
2,45%
1,11%
Aree agricole
Aree residenziali
Aree produttive
Improduttivo
Corsi d'acqua
1,10%
0,82%
0,10%
Aree ricreative
Strade di secondaria importanza
Strade principali e ferrovia
51,85%
Depuratori e discariche
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Fase 1. Identificazione dell’area 5
L’area di studio ricade prevalentemente (per circa il 97%) nel
territorio della Provincia Autonoma di Trento. Fanno
eccezione alcune piccole aree appartenenti alla Provincia
Autonoma di Bolzano. Il sottobacino scelto per lo studio
ricade nel territorio di 23 comuni.
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Fase 2. Organizzazione del
processo partecipato 1
Il progetto PARTY prevede il coinvolgimento degli stakeholder
del sottobacino oggetto dello studio fin dalle prime fasi.
Attraverso il processo partecipato il progetto si propone di:
− informare gli stakeholder sulle questioni e le
problematiche concernenti la gestione e l’utilizzo della
risorsa idrica nell’area oggetto dello studio e chiarire ai
portatori di interesse gli obiettivi del progetto;
− consultare gli stakeholder per ottenere da loro
informazioni, dati ed idee;
− coinvolgere attivamente gli stakeholder nell’elaborazione
delle misure e delle azioni finalizzate alla gestione
sostenibile del fiume Adige.
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Fase 2. Organizzazione del
processo partecipato 2
Il primo passo dell’organizzazione del processo partecipato è
l’effettuazione della stakeholder analysis, per identificare
gli stakeholder dell’area di riferimento e classificarli.
L’identificazione degli stakeholder è stata svolta dal team di
ricercatori del progetto PARTY. Sono stati identificati 84
stakeholder appartenenti a varie categorie: comuni;
dipartimenti della Provincia Autonoma di Trento,
associazioni di agricoltori, produttori ortofrutticoli, allevatori;
associazioni di industriali e di artigiani; associazioni del
settore turismo-commercio e servizi; associazioni
ambientaliste; associazioni per la tutela dei consumatori;
associazioni sportivo-ricreative, ecc…
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Fase 2. Organizzazione del
processo partecipato 3
Al fine di classificare gli stakeholder, si è deciso di
sottoporre via e-mail un questionario a tutti gli
stakeholder dell’area (La fase di raccolta dati si concluderà
alla fine del mese di marzo 2009).
Ad ogni stakeholder individuato è stato chiesto di attribuire a
se stesso ed a tutti gli altri stakeholder un voto da 1 a 5 (1=
molto basso; 2= basso; 3= medio; 4= alto; 5= molto alto),
con riferimento a 4 attributi: potere, legittimità, urgenza e
vicinanza.
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Fase 2. Organizzazione del
processo partecipato 4
Dopo aver completato la raccolta dei dati ed aver calcolato i
voti medi di ogni stakeholder per ogni attributo, sarà
possibile effettuare la classificazione degli stakeholder in
3 categorie:
• Definitive stakeholder: stakeholder che ha avuto un voto
uguale o maggiore di 3 per tutti e quattro gli attributi.
• Expectant stakeholder: stakeholder che ha avuto un voto
uguale o maggiore a 3 per due o tre attributi.
• Latent stakeholder: stakeholder che ha avuto un voto
uguale o maggiore a 3 per uno o per nessun attributo.
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Fase 2. Organizzazione del
processo partecipato 5
Dopo aver effettuato la classificazione, ad ogni stakeholder
deve essere attribuito il livello di coinvolgimento più
adatto in relazione al processo partecipato. I livelli di
coinvolgimento previsti dalla metodologia sono tre e
coincidono con quelli descritti dalla Commissione Europea:
• Coinvolgimento attivo per i Definitive stakeholder.
• Consultazione per gli Expectant stakeholder.
• Accesso alle informazioni per i Latent stakeholder.
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Fase 2. Organizzazione del
processo partecipato 6
Di conseguenza i Definitive stakeholder saranno coinvolti
attivamente nel processo partecipato e verranno chiamati
ad elaborare le misure e le azioni più appropriate per la
gestione sostenibile del sottobacino; gli Expectant
stakeholder saranno invece consultati e costituiranno
una preziosa fonte di informazioni per il progetto; i Latent
stakeholder saranno invece semplicemente informati
delle finalità del progetto, nonché delle problematiche della
gestione idrica nel sotto-bacino idrografico oggetto dello
studio.
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Fase 3. Effettuazione
dell’analisi economica 1
Nel progetto PARTY il processo partecipato integra ed è a sua
volta integrato dall’analisi economica degli usi e dei
servizi idrici.
Attualmente il team di ricerca del progetto sta raccogliendo
tutte le informazioni utili all’effettuazione di tale analisi, come
ad esempio:
− i dati relativi la quantità di acqua delle varie concessioni idriche presenti
sul territorio oggetto dello studio;
− i dati sulla quantità di acqua depurata dai depuratori;
− i dati relativi alle tariffe della distribuzione di acqua potabile nei vari
comuni;
− i dati relativi agli importi pagati per i canoni di concessione;
− i dati relativi ai costi della depurazione.
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Fase 3. Effettuazione
dell’analisi economica 2
Particolare attenzione sarà riservata alla valutazione
economica dei servizi ecosistemici del sottobacino, ossia
ai benefici che le persone ottengono dagli ecosistemi
acquatici.
Alcuni esempi di servizi forniti dagli ecosistemi di acqua dolce
sono:
−
−
−
−
la fornitura di acqua potabile;
la protezione dalle esondazioni;
la produzione di energia idroelettrica;
la conservazione degli organismi acquatici.
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Fase 3. Effettuazione
dell’analisi economica 3
Dal momento che la maggior parte di tali servizi non ha un
prezzo di mercato, si è deciso di ricostruirlo ricorrendo ad un
metodo di valutazione diretta dei beni ambientali.
Nello specifico, l’obiettivo del progetto sarà quello di
quantificare la disponibilità a pagare, DAP, dei soggetti
individuati per un servizio ecosistemico.
Attraverso un questionario telefonico sarà chiesto agli stessi
soggetti scelti per l’effettuazione della stakeholder analysis
di esprimere direttamente quanto sarebbero disposti a
pagare per un miglioramento qualitativo e/o quantitativo
dei servizi ecosistemici di acqua dolce nel sottobacino
idrografico oggetto dello studio.
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Fase 3. Effettuazione
dell’analisi economica 4
Dopo aver terminato la raccolta delle informazioni i risultati
concernenti la DAP dovranno essere integrati con quelli
considerati nella prima parte dell’analisi economica (quella
diretta).
L’elaborazione di tutti i dati dell’analisi permetterà di avere
un quadro dettagliato sugli usi e servizi idrici nell’area
oggetto dello studio in relazione alle varie attività
produttive nei vari periodi dell’anno negli ultimi anni. Sarà,
inoltre, possibile verificare se i prezzi pagati per i servizi
idrici riescono effettivamente a coprire i costi.
I valori emersi dalla valutazione economica dei servizi
ecosistemici di acqua dolce completeranno il quadro
economico.
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Fase 4. Elaborazione di linee guida
L’ultima fase del progetto PARTY prevede l’elaborazione di
linee guida per la gestione sostenibile del bacino del
fiume Adige.
Nell’autunno 2009, dopo aver elaborato tutti i dati e le
informazioni emerse dal processo partecipato e,
contestualmente, dall’analisi economica, sarà possibile
definire delle linee di indirizzo per la politica idrica relativa al
fiume Adige, utili a fornire indicazioni e possibili strumenti
per applicare la Direttiva 2000/60/CE e raggiungere una
gestione sostenibile del fiume.
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Discussione
dei risultati preliminari 1
QUESTIONARIO STAKEHOLDER ANALYSIS
La somministrazione del questionario agli stakeholder, che si
sta concludendo in questi giorni, non ha presentato
difficoltà, ad eccezione del basso tasso di risposta degli
stakeholder coinvolti.
Si è infatti riscontrata una scarsa collaborazione da parte
degli enti/organizzazioni/istituzioni/associazioni
interpellati, nonostante la compilazione del questionario
richiedesse solo 10-15 minuti di tempo.
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Discussione
dei risultati preliminari 2
QUESTIONARIO VALUTAZIONE SERVIZI ECOSISTEMICI
Per quanto concerne il questionario relativo alla valutazione
dei servizi ecosistemici, invece, sono emerse numerose
difficoltà, legate alla complessità del questionario stesso.
Occorre, infatti, tenere presente che gli stakeholder hanno
strutture giuridiche ed organizzative alquanto dissimili.
Pertanto la fase di definizione delle domande di carattere
economico è risultata essere particolarmente delicata: è
fondamentale riuscire a formulare dei quesiti standard, in
modo che tutti gli enti/associazioni/istituzioni/organizzazioni
interpellati rappresentativi di realtà economico-istituzionali
diverse, siano messi nelle condizioni di rispondere in modo
adeguato e preciso.
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Discussione
dei risultati preliminari 3
RACCOLTA DATI ANALISI ECONOMICA
Per quanto riguarda la raccolta degli altri dati necessari
all’analisi economica e dei dati relativi all’analisi delle
caratteristiche del sottobacino, il team di ricerca ha
riscontrato notevoli difficoltà, dovute alla mancanza di serie
storiche significative (disponibilità di dati riferiti solo agli
ultimi 3-5 anni), alla frammentarietà delle osservazioni,
alle diverse modalità - non sempre compatibili - con cui i dati
sono stati raccolti e registrati dai vari enti a cui il team di
ricerca si è rivolto ed all’elevato numero di soggetti/enti in
possesso dei dati necessari al progetto.
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Discussione
dei risultati preliminari 4
ULTERIORI DIFFICOLTA’
Un’ulteriore difficoltà che ha caratterizzato tutto il cammino del
progetto è il fatto di doversi confrontare con una normativa
– la Direttiva 2000/60/CE – molto complessa e con
aspetti molto innovativi, spesso quasi del tutto estranei
alla gestione idrica nel nostro Paese.
Da parte degli stakeholder coinvolti, inoltre, c’è in molti casi
una scarsa conoscenza della Direttiva Quadro sulle
Acque, che si trasforma a volte in diffidenza o
disinteresse verso il progetto di ricerca PARTY.
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…I prossimi passi
del progetto PARTY…
I prossimi passi del progetto PARTY vedranno la conclusione,
entro il mese di marzo 2009, della raccolta dati relativa alla
stakeholder analysis. Contemporaneamente si svolgerà la
somministrazione del questionario relativo alla valutazione
economica dei servizi eco sistemici.
Entro l’estate si concluderà la raccolta degli altri dati necessari
per completare l’analisi economica.
In autunno, con il coinvolgimento degli stakeholder dell’area,
verranno elaborate le misure ed azioni per la gestione
sostenibile del sottobacino oggetto dello studio, mentre
nell’ultima fase del progetto verranno definite le linee guida
generali per l’intero bacino del fiume Adige.
Autorità di Bacino del Fiume Adige
Museo Tridentino di Scienze Naturali
Grazie per la vostra attenzione!
Paola Sabina Lupo Stanghellini
Museo Tridentino di Scienze Naturali
Via Calepina 14
38100 Trento (TN)
E-mail: [email protected]